5 December, 2025
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Pittori, scultori e ceramisti sardi saranno in mostra, dal 2 al 29 febbraio 2024, alla Octopus Gallery di Bruxelles (Art Center – Rue Haute 253). Per gli artisti Rosetta Murru, Piergiorgio Barranca, Mario Biancacci, Rita Caredda, Antonello Cosseddu, Sandro Giordano, Dolores Mancosu, Augusto Mola, affermatisi e distinti nella XIV e XV Biennale Internazionale d’Arte Contemporanea di Roma, dopo l’esposizione belga è prevista una collettiva a Malta, nel mese di marzo 2024, e il seguito con la partecipazione a manifestazioni artistiche in prestigiose sedi di Parigi e Londra.
Una conferma dell’attuale stato di grazia e concetto estetico che vive l’arte sarda moderna; una ripresa e reazione sorprendente, dopo il periodo
pandemico, che dimostra anche la forza di rialzarsi e riprendere un percorso ricostruttivo di vita e società, nel segno della bellezza e di creativa umanità resiliente.

Cristoforo Puddu

L’intreccio narrativo, il momento storico e i personaggi che si dipanano tra la Sardegna e la Spagna sono gli elementi che strutturano e definiscono il destino del romanzo Celeste e Terreno; questi punti salienti hanno caratterizzato una diffusa attenzione all’opera di Mario Biancacci – giunta in tempi brevi alla seconda edizione ed ancora protagonista di continue presentazioni – trasformandola in un volume di successo, per il flusso impattante di emozioni e fascinoso scorrere di un lavoro robusto e suggestivamente poetico nel rivelare la profondità interiore dei protagonisti.
L’architettura narrativa è sostenuta da una scrittura scorrevole che gestisce i tempi descrittivi e i dialoghi, con abili pennellate di naturale e coerente eleganza, nella caratterizzazione dei personaggi e nell’evoluzione della storia. Celeste e Terreno, proposto con caparbietà da Mario Biancacci in molteplici manifestazioni, ha rotto l’isolamento letterario a cui sono destinate troppe opere di valore pubblicate in Sardegna, tanto da poter considerare il testo un trionfo della narrativa che, oltre alla storia stessa, ora guida in attuali e innumerevoli riflessioni sulla vita e sui sentimenti.
Un carico di significati che travolge il lettore e stimola ad approfondire la conoscenza di se stessi. L’abilità di scrittura di Mario Biancacci è dimostrata dalla caratterizzazione, vitale e dinamica, dei personaggi che vivono e respirano in pagine emotivamente coinvolgenti e per quel fluire dilagante in cui la storia prende vita nel contesto temporale-spaziale di tempi e luoghi.
Ogni presentazione di un’opera riserva sorprese e nuove chiavi di lettura e di interpretazione testuale. E così è stato anche dalle dotte relazioni espresse dalle professoresse Dolores Mancosu e Paola Pruna, in occasione della manifestazione letteraria e pittorica-espositiva dedicata a Mario Biancacci. L’evento, promosso ad Iglesias dall’associazione Remo Branca, creata e cresciuta con generosa competenza dal noto xilògrafo e pittore Piergiorgio Barranca, in coproduzione con l’Associazione Sardonia di Vittorio E. Pisu che, da oltre trent’anni, opera nella promozione culturale ed artistica, ha registrato l’ulteriore e significativa legittimazione dell’arte di Biancacci; nato nel Cadore a Belluno, dal 1985 si è stabilito in Sardegna dando voce e visibilità alla cultura isolana e alle bellezze naturali che rappresenta in dipinti ad olio ed acquerelli.
Al saluto del presidente Stefano Cherchi della Remo Branca, definendo, tra l’altro, l’autore di Celeste e Terreno “portatore di emozioni e segni nuovi di romanticismo”, ha fatto seguito l’intervento di Dolores Mancosu che, dopo aver evidenziato il personale “grande entusiasmo per un romanzo letto e riletto”, ne delinea il tracciato all’interno di uno spazio storico, culturale e geografico, dove la narrazione trova completezza e bellezza nell’interpretazione e capacità dell’azione mediativa e figurativa letteraria di un prosa che rende “leggibili e visibili” gli ambienti naturali, le atmosfere, i personaggi che hanno fatto la storia (sociale, politica e dell’arte) e la Sardegna di fine Ottocento. La relazione di Paola Pruna ha invece mirato l’attenzione a definire i due elementi fondamentali del romanzo: arte e amore. L’itinerario artistico-sentimentale, anzi il “variegato grande itinerario narrativo” che porta i protagonisti a scoprire e dover viaggiare per diverse realtà e luoghi (es.: Cagliari, Caprera, Parigi, Barcellona), dove il vivere degli eventi, descritti abilmente, coinvolgono emotivamente il lettore, tanto da essere esso stesso protagonista ed in interrelazione nella storia. Sia la Mancosu che la Pruna hanno colto nel romanzo il pittorico e attento valore di luci ed ombre dei personaggi e la puntuale particolareggiata descrizione analitica degli elementi paesaggistici “dipinti” in parole da Biancacci. La presentazione letteraria è stata valorizzata e integrata con la lettura, voce recitante l’attore Piergiorgio Sabiu, di significativi capitoli del romanzo e le musiche a tema (colonne sonore di Ennio Morricone, musiche di Lucio Battisti e di autori contemporanei) interpretate dal profondo e sensibile musicista Lino Raia.
La struttura che ospita l’associazione Remo Branca (Via Roma 68) è l’ex sede storica della Scuola Elementare Foiso Fois, ora trasformata sapientemente in sede espositiva (consigliamo la visita per il ricco patrimonio xilografico ad opera di Remo Branca, per la mostra permanente delle maggiori e significative opere del percorso artistico di Piergiorgio Barranca e l’attuale esposizione delle originali tavole in olio ed acquerello di Mario Biancacci), di conferenze e soprattutto gestita su base volontaria per infinite iniziative locali di laboratori artistici, creativi e formativi, a disposizione di bambini, ragazzi ed adulti dell’area cittadina e territorio dell’Iglesiente. L’associazione Remo Branca è presieduta da Stefano Cherchi, Paola Pruna vicepresidente e il consiglio si compone dei validi ed attivi collaboratori di esperienza come Ottaviana Dessì, Giampiero Eltrudis, Ignazio Pani, Bruno Demuro, Francesco Demartis. Piergiorgio Barranca è l’emerito presidente onorario.
I corsi e laboratori creativi ed attivi al Branca di Iglesias, certamente caso raro in Sardegna per l’impostazione da vera accademia d’Arte, sono dedicati alle frequentatissime attività di ceramica per i bambini, al disegno modellato e artistico, alla fotografia, al macramè e tombolo, pittura, poesia e prosa, scacchi, teatro, xilografia e calcografia, studi musicali.
Remo Branca (1897-1988), xilografo di fama nazionale ed internazionale è stato considerato “uomo di ferrata e solida cultura umanistica” ed autore di testi fondamentali come “La xilografia in Sardegna”, “Breviario di xilografia” e “Incisori sardi”. A lui si deve la fiorente scuola d’incisori iglesienti, che s’imposero per la grande capacità di rappresentare le tematiche di carattere sociale, la vita campestre e la durezza del lavoro dei minatori. Nel segno della continuità artistica e culturale continua ad operare l’associazione che porta il suo nome e lo stesso artista Piergiorgio Barranca, simbolo ideale degli attuali artisti xilografi dell’Iglesiente.
Cristoforo Puddu

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L’Airport Library di Cagliari-Elmas, l’unica biblioteca d’Italia a livello aeroportuale, con la sala espositiva dall’aspetto museale e struttura dai segni culturali di grande internazionalità, è stata la degna e prestigiosa sede per la proclamazione degli artisti che rappresenteranno la Sardegna alla XV Biennale 2024.

Il primo premio assoluto è stato assegnato all’opera fotografica “Delle creature il battito”, realizzata in luce naturale dalla sontuosa e identitaria artista Dolores Mancosu; il secondo premio è conseguito dalla concettuale scultura, in ferro e legno, “Postbellica” dell’artista nuorese Antonello Cosseddu, mentre il terzo posto sul podio è stato conquistato dall’opera pittorica, tecnica a olio e spatola su tela, titolata “Discarica: la natura si ribella” dell’originale e creativo Piero Barranca. Tutti e tre gli artisti, con le loro opere di eccellenza, porteranno la Sardegna nelle storiche sale del Museo Domiziano in Piazza Navona a Roma. A seguire, hanno conquistato la possibilità di portare la loro arte alla vetrina internazionale romana, gli artisti “Nama Ku” Alessandra Delogu, Antonio Milleddu, Nicoletta Brocchi, Vincenza Demuro e Mariella Rosu. Attestati di merito nella categoria scultura ad Augusto Mola e in quello pittorico a Valeria Murtas. Le segnalazioni di merito CIAC (Centro Internazionale Artisti Contemporanei) sono state assegnate a Silvia Vinci per l’aspetto artistico e poetico del quadro “Occhi d’artista” e a Mimmo Abis per la valorizzazione dell’aspetto materico ed identitario dell’opera “Carta da musica”.

All’aeroporto sono state presentate anche le opere che partecipano al concorso poetico-letterario della XV Biennale Internazionale: Mario Biancacci propone l’opera narrativa edita “Celeste e terreno” (ISKRA Edizioni); mentre i poeti Maura Murru e Cristoforo Puddu concorrono con due sillogi inedite, rispettivamente titolate “Tormenti creativi” e “Siamo granelli della stessa clessidra”.

Giuseppe Ungaretti, in un suo scritto degli anni Cinquanta, enunciava con forza: «Chiamo poeta qualsiasi artista – scriva versi o prosa, costruisca palazzi, scolpisca, dipinga o componga musica – che raggiunga l’altezza di forma capace nei suoi effetti a muovere negli animi poesia». E queste parole sembrano risuonare, con assoluto vigore nell’attualità, e permeare le sensazioni emotive ed immaginifiche create dalle opere sarde che la qualificata giuria, composta dalla inossidabile artista Rosetta Murru e dai critici d’arte Cristina Onnis, Davide Bisa e Luca Masala, ha selezionato per la XV Biennale d’Arte Internazionale.

Il fondo di poesia che accomuna l’arte è custodito nel segreto dell’animo umano – si distingue in molteplici espressioni e forme – per esaltare e svelare, con singolare unicità, la necessaria espressione di universale bellezza che alimenta e muove gli animi creativi in liricità. L’arte segna significativamente il nostro tempo e passaggio vitale con il mistero di un linguaggio di emozioni per il cuore che, in mille rappresentative strade, manifestano ed insegnano all’uomo il continuo rinnovamento della sensibilità interiore. Le opere vagliate e soppesate con rigore a rappresentare l’Isola, fascinose idee creative di eccellenza e personalità, posseggono un quantum di umanità e identità; rappresentano il continuo sviluppo-movimento di mente-fantasia e manifestano la singolarità e le idealità concettuali di ciascun artista.

L’arte e gli artisti sardi che ora si propongono per il circuito internazionale e multiculturale romano, pur coltivando scelte delineate dall’orientamento critico, hanno la forte consapevolezza di essere “ambasciatori culturali della Sardegna” e proporre modernità creativa attraverso gli irrinunciabili legami e valori dell’identità; concetto identitario che transita l’inscindibile binomio di etica-estetica per elaborare in modo completo e inventivo l’autentica arte, generata con i tratti partecipi di tutte le esperienze esistenziali dell’essere umano.

Encomiabile l’attività organizzativa e promozionale della PromoVogue di Mario Biancacci che, attraverso l’arte e la bellezza, ha costruito un percorso di positività e coinvolto artisti affermati e talentuosi emergenti, destinati a lasciare un segno significativo nella storia dell’arte in Sardegna. L’esperienza selettiva, sviluppata alle gallerie Picassart di Nuoro e Nova Karel di Cagliari, ha dato visibilità ad un microcosmo di validi artisti multanime e delineato le strade ideali che orientano la crescita dell’arte e il suo ruolo alla luce della valenza etica e sociale.

Cristoforo Puddu

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Nel primo pomeriggio di martedì 21 gennaio c’è stato un irrefrenabile e doloroso tam-tam ideale che, nei territori del Goceano, Marghine e Nuorese, annunciava la morte di tziu Gasparru Mele di Orotelli, proprio alla soglia dei 109 anni. La notizia rimbalzava veloce, prima tra la ristretta cerchia di amici e paesani, e successivamente inondava i social.

Tziu Gasparru, decano dei poeti sardi, era una persona autentica di estrema sensibilità ed umanità; come i grandi patriarchi era il custode e cultore dell’alto genuino senso dell’ospitalità ed amicizia. I poeti, quelli autentici, sono un dono raro. E pensando a tziu Gasparru, vengono alla mente le parole di Moravia alla morte di Pasolini, che aveva affermato: «Abbiamo perso soprattutto un poeta e di poeti non ce ne sono tanti nel mondo…». Per quanti lo hanno stimato e frequentato mancherà soprattutto l’uomo e il saggio riferimento nell’universo poetico sardo. Il lascito di tziu Gasparru va oltre i versi, perché ha caratterizzato il suo vivere quotidiano con valori ideali e culturali universali; pensava che i significati di giustizia, di comprensione e dialogo avrebbero dovuto alimentare la società e l’umanità tutta. Un messaggio testamentario ed insegnamento etico e morale che ha vigorosamente perseguito anche nella stesura della sua opera poetica “Sa vida de Juanne Battista Selenu – Romanzu in ottadas”. L’opera di oltre 360 strofe era stata completata e pubblicata alla soglia dei 90 anni. Tziu Gasparru ha seminato versi a piene mani e ha percorso la lunga esistenza “Con passo leggero da viandante,/ Senza paure e ansie/ Per lo scorrere divino del tempo./ Amen!//”.

Un pensiero affettuoso ai figli e familiari tutti.

Cristoforo Puddu

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La “Piccola collana di memorie”, ideata da Salvatore Tola e pubblicata dalla Soter editrice di Villanova Monteleone, può certamente considerarsi una pregevole intuizione intellettuale. Oltreché encomiabile attività culturale nell’ambito sardo ed economica operazione editoriale di nicchia – considerato che la stampa risulta normalmente di duecento libretti a copie numerate – è, dunque, per quei pochi lettori che ne apprezzano l’essenza artigianale, gli scritti di pregio e l’attenzione ai contenuti… e non al contenitore dalla copertina patinata. La collana si è caratterizzata con la pubblicazione di racconti brevi, sillogi poetiche, favole, commedie teatrali, saggi storici, trattati tecnologici, etc.

La trentatreesima opera pubblicata, dalla  collana inaugurata nel marzo 2010, è il mitico e ormai raro opuscolo TEMPO D’ESAMI di Manlio Brigaglia, che l’autore donava ai suoi alunni del Liceo “D.A. Azuni” di Sassari per sostenerli – con l’amorevolezza paterna e l’esperienza da docente vissuta con le preoccupazioni normali degli studenti – nei delicati momenti delle prove di maturità e d’abilitazione; ossia, un ricco e particolareggiato vademecum come i giovani dovevano affrontare e fare gli esami di Stato. Il saggio, frutto di una iniziale collaborazione per il giornale cagliaritano “Informatore del lunedì”, spazia armoniosamente su gli scopi e validità dell’esame di Stato; su specifici consigli e atmosfera psicologica; sul come si va agli “orali” e come si sceglie il tema di “quel benedetto compito di italiano”. Non mancano i consigli tecnici sull’uso della punteggiatura e come s’impiega il tempo a disposizione per il compito. Un testo che meriterebbe un’ampia diffusione per l’attualità dell’argomento trattato e in considerazione che gli esami non finiscono mai. Bella, semplice, raffinata, chiara ed inimitabile la scrittura esercitata sempre dal prof. Manlio Brigaglia.

Questa ristampa in collana, che fa seguito alla prima edizione pubblicata a Sassari nel giugno 1967 da Chiarella, ospita il ricordo, quasi filiale, di Paolo Pulina: allievo tra i più affezionati al Professore e fruitore della copia originale con dedica, in quanto alunno della “terza” di quell’anno. Il maturo “ragazzo” Pulina, oltre che rendere omaggio all’autore e alla sua comunicatività ed umanità, ricorda la metodologia di insegnamento di un sorprendente maestro-monstrum di memoria e di educatore rigoroso per preparare i suoi allievi alle immancabili “Prove della Vita”.

Cristoforo Puddu

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È sempre grande l’interesse sulla figura ed opera del marxista critico e comunista umanista Antonio Gramsci (Ales, 22 gennaio 1891-Roma, 27 aprile 1937); sono costanti e molteplici, infatti, le iniziative di Facoltà Universitarie e Associazioni che promuovono Convegni e presentazioni critiche sul grande pensatore sardo.

Gli scritti gramsciani, indipendentemente dalle idealità politiche personali, risultano il pensiero più letto, studiato e tradotto nel mondo, tra gli autori del Novecento. Autorevoli ed importanti traduzioni del suo pensiero sono ampiamente diffuse in Giappone, Cina, America Latina, Stati Uniti, Canada, India, Gran Bretagna, Germania, Francia, in diversi paesi dell’Est europeo e nei paesi arabi. Questo “successo” si spiega certamente con l’attualità e contemporaneità di un pensiero che riesce a spiegare il presente e varcare il limite temporale ed ideologicamente politico del Novecento, proponendosi sempre fondamentale, propositivo di idee e con tratti di modernità sociale, politica, umana e didattica. Come sostiene il ricercatore e studioso Gianni Fresu, il pensiero dialettico ed antidogmatico ha permesso a Gramsci di essere riferimento di contemporaneità e “sfuggire alle rigide classificazioni, di andare oltre la crisi e il crollo politico-ideologico”, dimostrandosi fondamentale in diversi ambiti disciplinari (pedagogia, critica letteraria, scienza politica, etc.) e rivelando le molteplici forme e natura del potere. Nel suo impegno di scrittura e di pensiero non trascurò le traduzioni e gli scritti per l’infanzia; con l’obiettivo di contribuire allo sviluppo e formazione dei bambini, tra il 1929 e il 1931, operò la traduzione di ventiquattro fiabe dei fratelli Grimm. Anche nelle Lettere prestò particolare attenzione a favole e racconti di grande valenza pedagogica e culturale. Nella particolare classifica dell’UNESCO figura tra i maggiori 250 autori di ogni tempo e di ogni lingua. All’opera di Antonio Gramsci bisogna ancor più ora, in tempi di crisi di valori, rivolgersi con massima attenzione e “con reverenza”, come scrisse e sostenne lo stesso Benedetto Croce. La vitalità morale e intellettuale  del piccolo grande sardo, al cui cervello il regime fascista voleva “impedire di funzionare per almeno vent’anni”, ha generato capolavori di letteratura e pensiero che resistono, come alto esempio morale, alle macerie e disfatte ideologiche ed autoritarie del Novecento.

E proprio “con reverenza”, la Federazione delle Associazioni Sarde in Italia (F.A.S.I.), ha pubblicato gli Atti del Convegno, tenutosi a Parigi il 12 maggio 2018 su “La ricezione delle opere e del pensiero di Gramsci in Francia – La réception des oeuvres et de pensée de Gramsci en France”; la tappa d’Oltralpe, sostenuta dal patrocinio e contributo della Regione Autonoma della Sardegna, la collaborazione della Fondazione Gramsci di Roma e dal progetto “Sardinia Everywhere”, faceva seguito ai precedenti Convegni internazionali tenutesi a Roma il 5 dicembre 2017 e a Cornaredo (MI) il 7 dicembre 2017. La pubblicazione, stampata dalla rinomata Nuova Tipografia Popolare del pavese Ezio Gandolfi e magistralmente impaginata da Marika Re, è la documentata cronaca della giornata franco-sarda curata dall’infaticabile e puntuale Vicepresidente della F.A.S.I. Paolo Pulina ed incentrata sulle prestigiose e qualificate relazioni che hanno ricostruito le varie fasi attraverso le quali si sono diffusi in Francia gli scritti in traduzione di Gramsci e la scoperta “entusiastica” del pensatore sardo dal mondo intellettuale degli anni Settanta.

Il volume, centoventi pagine e con una ricca documentazione fotografica, si apre con la “Premessa” di Paolo Pulina e i saluti al Convegno di Serafina Mascia, Presidente della F.A.S.I., di Virginia Mura e Giuseppe Dessena, rispettivamente assessore del Lavoro ed assessore della Pubblica Istruzione della Regione Autonoma della Sardegna, e di Maria Luisa Righi della Fondazione Gramsci, Roma. Le relazioni parigine, ben si collegano alle tante iniziative svolte durante l’Anno gramsciano deliberato nel 2017 dalla Regione Sardegna e coincidenti con l’Ottantesimo della morte. Introduce i lavori l’ampia relazione di Paolo Pulina, la cui tesi in Lettere Moderne (Università Statale di Milano, anno accademico 1977-1978, relatore il professor Franco Fergnani, docente di Filosofia morale) era proprio incentrata su La ricezione di Gramsci in Francia e contribuì, grazie alla pubblicazione di ampi estratti dello studio specifico sugli anni 1949-1975, al rafforzamento e diffusione delle opere e del pensiero di Gramsci; Pulina dedica la seconda parte del suo intervento agli aggiornamenti relativi al periodo 1976-2017. Segue il contributo di Jean-Yves Frétigné, titolato “I quattro Gramsci. Primo abbozzo di una ricerca sulla ricezione di Gramsci e della sua opera in Francia dal 1990 ai giorni nostri”, che anticipa la primissima tappa di una ricerca relativa alla diffusione di Gramsci in Francia nel corso degli ultimi venticinque anni; Frétigné è autore della particolarissima biografia francese Antonio Gramsci: vivre c’est résister, pubblicata per le edizioni Armand Colin nel 2017. Anthony Crézégut propone invece una sintesi della sua tesi di laurea (Le prigioni immaginarie di Gramsci. Genealogia di una prima edizione francese 1947-1959) e la base di lavoro per un articolo di imminente pubblicazione in una rivista storica francese. Il saggio-relazione di Marco Di Maggio analizza la ricezione di Gramsci nel partito comunista francese dal 1953 al 1983. Giuseppe Còspito interviene con la rivisitazione del suo saggio sul volume di Christine Buci-Glucksmann interprete di Gramsci, pubblicato in Francia nel 1975 dall’editore Fayard e successivamente in Italia dagli Editori Riuniti. Interessante il contributo di Anna Chiara Mezzasalma che confronta la ricezione di Gramsci, con i suoi differenti interessi, passaggi e incontri, in Francia e nelle due Germanie, fino alla caduta del muro di Berlino. Sébastien Madau, figlio di emigrati sardi originari di Ozieri e nato in provincia di Marsiglia nel 1980, relaziona sulla sua personale scoperta di Gramsci come ambasciatore della Sardegna; la documentazione del Convegno  si conclude con la relazione The most original communist thinker produced in the Twentieth-Century West (Eric Hobsbawm), intervento dotto del docente di storia contemporanea Carlo Felice Casula.  A cornice della giornata parigina internazionale l’attore Bruno Putzulu ha letto una lettera di Gramsci e la “Lettre à Gramsci” di Marc Porcu; Pasqualina Deriu ha declamato una sua poesia dedicata alla memoria del poeta Marc Porcu; Giulio Biddau e Vittoria Lai hanno omaggiato Lao Silesu; Andrea Vallebona  ha coordinato un incontro con i giovani sardi a Parigi, nel cui dibattito sono intervenuti per la F.A.S.I. la presidente Serafina Mascia ed il presidente onorario Tonino Mulas.

Cristoforo Puddu