28 March, 2024
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Il Festival Vivere la Terra si avvia verso la sua conclusione. L’evento, che per un mese ha animato e promosso le bellezze e le peculiarità del territorio dei Nuraghi di Monte Idda e Fanaris è stato promosso dall’Unione dei Comuni “I Nuraghi di Monte Idda e Fanaris” che comprende i comuni di Decimoputzu, Siliqua, Vallermosa e Villaspeciosa, sostenuto dalla Fondazione di Sardegna e della Regione Autonoma della Sardegna – Assessorato della P.I. BB. CC. ed è organizzato dall’Associazione Enti locali per le Attività culturali e di Spettacolo. Mercoledì 29 dicembre e giovedì 30 dicembre, a Siliqua, andranno in scena gli ultimi eventi nel calendario del Festival.

«Siliqua – dichiara la sindaca della cittadina Francesca Atzoriè l’ultimo appuntamento del progetto “Vivere la Terra” una iniziativa che ha visto concretizzarsi le idee e le richieste dei 4 comuni facenti parte dell’Unione dei comuni. Purtroppo, gli appuntamenti del 20 e del 30 dicembre sono stati penalizzati dalle recenti restrizioni in vigore dal 24 dicembre che vietano tutte le feste o simili all’aperto e la consumazione di bevande. Nonostante ciòconclude Francesca Atzori abbiamo scelto di confermare il concerto in programma mercoledì 29 dicembre che vede tra i protagonisti la nostra bravissima cantante e compaesana, Elisa Marongiu.»

Il programma della due giorni ha subito delle variazioni a causa delle nuove misure di prevenzione Covid-19. Forti limiti quindi agli eventi che potenzialmente avrebbero potuto causare un aumento di contagi ma via libera a due degli appuntamenti maggiormente caratterizzanti il Festival Vivere la Terra.

Mercoledi 29 dicembre, a Siliqua, sarà quindi una giornata all’insegna della musica con le note e le suggestioni del concerto Sonus de Paschiscedda. Alle ore 19.00, nei locali del Monte Granatico di via Umberto I, i canti sacri della tradizione popolare sarda eseguiti a cura del maestro Orlando Mascia, da Elisa Marongiu, da Bruno Camedda e Asael Camedda, incanteranno e guideranno i partecipanti alla riscoperta di un repertorio musicale ricco di storia.

Giovedì 30 dicembre, confermato anche l’appuntamento con inaugurazione, all’Esagono comunale di via Oslo, del Murale realizzato dall’artista Davide Pils con il coinvolgimento dei ragazzi del territorio. «L’operaanticipa la sindaca di Siliquasarà dedicata, in occasione dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri che nella Divina Commedia cita il conte Ugolino, al nostro amato Castello di Acquafredda».

La sera del 30, inoltre, il coro Boxis Nodias di Siliqua si esibirà con una diretta online dedicata a tutta la comunità sarà possibile seguire l’evento sui canali social del coro su Facebook e su Youtube.

«Come amministratori comunali siamo molto dispiaciuti di non poter fare di più conclude Francesca Atzorima la tutela della salute pubblica viene prima di tutto. Rimane comunque una grande soddisfazione per avere collaborato con grande unità e passione insieme agli amministratori e alle realtà locali per la buona riuscita dell’evento. Quella del festival Vivere la Terra è sicuramente un’esperienza da riproporre, speriamo, senza restrizioni e senza le preoccupazioni che comporta una pandemia ma con la stesso desiderio di promuovere il territorio e di creare momenti di partecipazione sociale. Obiettivi che per le nostre comunità sono fondamentali per lo sviluppo culturale ed economico. In conclusione permettetemi di dedicare un ringraziamento all’Associazione Enti locali per le Attività culturali e di Spettacolo che ha curato e seguito l’organizzazione, all’assessore della Cultura di Siliqua, Isacco Fanni, per l’importante supporto organizzativo, ed alla Fondazione Banco di Sardegna per avere finanziato l’iniziativa e ai quattro sindaci colleghi di Vallermosa, Villaspeciosa e Decimoputzu per aver creduto nell’iniziativa e di aver scelto di portare avanti l’evento.»

 

 

Ma misi me per l’alto mare aperto…” Si chiude così, sabato 31 luglio, la XIII edizione di Notti a Monte Sirai, con uno spettacolo dedicato al Sommo Poeta, Dante Alighieri, nel 700° anniversario della morte. Uno spettacolo composito, composto ed elegante allo stesso tempo, che andrà in scena il 31 luglio alle ore 21.30, sotto il cielo stellato del parco archeologico di Carbonia, a Monte Sirai. Sarà Michele Mirabella a deliziare il pubblico per l’ultima data in cartellone della manifestazione targata 2021. Il “professore” dallo stile accattivante della televisione italiana, condurrà infatti gli spettatori in un coinvolgente percorso su Dante: un viaggio arricchito da molteplici riferimenti ad altri “grandi” della tradizione letteraria, che fa di questo spettacolo un vero e proprio excursus nella storia della letteratura italiana nei secoli. La narrazione, che si struttura nella forma di chiacchierata con il pubblico, si unisce alla lettura di alcuni passi immortali.

La manifestazione è stata organizzata dall’Amministrazione comunale di Carbonia, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica e il sostegno della Fondazione di Sardegna e della Regione. Lo spettacolo, organizzato dall’Associazione Enti Locali per le attività culturali e di spettacolo, aveva tre appuntamenti in calendario: il 18 luglio Stefania Rocca, il 25 luglio Ascanio Celestini, e si chiuderà appunto il 31 luglio, con lo spettacolo di Michele Mirabella.

Domenica 18 luglio si accendono le luci per Notti a Monte Sirai. La manifestazione sulcitana, giunta alla sua XIII edizione, illuminerà anche per l’estate 2021 il parco archeologico di Carbonia con musica, poesia e notti magiche. Tre date, per tre spettacoli, tutto nel rispetto delle misure di prevenzione anti Covid-19. La manifestazione è stata organizzata dall’Amministrazione comunale di Carbonia, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica ed il sostegno della Fondazione di Sardegna e della Regione. Organizzato dall’Associazione Enti Locali per le attività culturali e di spettacoloNotti a Monte Sirai ha in calendario tre appuntamenti: si parte il 18 luglio con Stefania Rocca, segue il 25 luglio Ascanio Celestini, e si chiude il 31 luglio con lo spettacolo di Michele Mirabella.

«L’edizione 2021 di Notti a Monte Sirai è stata per noi molto sentita e desideratadice Sabrina Sabiu, assessore della Cultura, Spettacolo e Turismo del comune di Carbonia -. Siamo ancora in una fase di incertezza davanti agli effetti della pandemia e rispetteremo tutte le norme anti-Covid, esattamente come lo scorso anno. Ma questa edizione ha tutto il sapore della ripartenza, rispetto al buio totale dell’estate 2020, durante la quale non si sapeva davvero in quale direzione si sarebbe andati. Nonostante tutte le difficoltà del 2021, dopo tanti mesi di stop per tutti e soprattutto per il mondo dello spettacolo, adesso finalmente si riparte. Si riparte con nuova carica vitale, con la voglia di stare insieme, uscire e trarre nutrimento dall’arte e dalla Cultura. Per questo motivo abbiamo deciso di destinare ingenti risorse allo spettacolo dal vivo: perché c’era necessità di dare linfa al settore e perché la cittadinanza, i turisti e tutte le persone in generale, hanno desiderio di uscire dalle proprie case e di assistere dal vivo, e non più da uno schermo, a queste manifestazioni.»

Stefania Rocca, Preghiera in mare” domenica 18 luglio ore 21.30. Apre la manifestazione uno spettacolo molto delicato e toccante, scritto dalla stessa attrice, accompagnata da due astri nascenti del jazz nostrano già apprezzati a livello internazionale, il sassofonista Raffaele Casarano e il pianista Antonio Fresa. “Preghiera in mare”lo spettacolo tocca il tema delle migrazioni e della libertà dell’uomo, con un particolare sguardo alla situazione femminile. E’ concepito come un viaggio, intrapreso e raccontato dalla protagonista al pubblico, attraverso i suoi occhi, il suo udito: dove ha visto e sentito accoglienza e indifferenza, solidarietà e solitudine. Uno spettacolo multiforme, che non è teatro ma è anche teatro, non è un concerto ma è anche un concerto. Più in generale è uno spettacolo sulla stupidità dei ragionamenti dell’uomo.

Condivisione, accoglienza e cultura come ponte tra gli esseri umani. Stefania Rocca vanta un’intensa presenza in televisione con oltre trenta produzioni tra film e miniserie e una cinquantina di film tra i quali ricordiamo i celebri «Nirvana» di Gabriele Salvatores e “L’amore è bello finché dura” di Carlo Verdone. Considerato tra i più talentuosi esponenti della New Generation Jazz, il salentino Raffaele Casarano è un fiore all’occhiello per la creativa etichetta Tùk Music di Paolo Fresu. Dalla Mostra del Cinema di Venezia al Festival di Sanremo, da “Piano Verticale” alle Vatican Chapels. sta potrebbe essere la sintesi per raccontare Antonio Fresa, ma questo artista è molto di più, è compositore, direttore d’orchestra, produttore, side-man fra i più sensibili e ricercati.

Ascanio Celestini, sarà il protagonista del secondo appuntamento di Notti a Monte Sirai con il suo spettacolo Radio Clandestina”il 25 luglio. Michele Mirabella, 31 luglio, chiude la rassegna con Ma misi me per l’alto mare aperto…”un coinvolgente percorso su Dante Alighieri, nel settecentesimo anniversario della morte del Sommo Poeta.

Domenica 18 luglio si accendono le luci per la rassegna Notti a Monte Sirai.
La manifestazione sulcitana, giunta alla sua XIII edizione, illuminerà anche per l’estate 2021 il parco archeologico di Carbonia con musica, poesia e notti magiche. Tre date, per tre spettacoli, tutto nel rispetto delle misure di prevenzione anti Covid 19. La manifestazione è stata organizzata dall’Amministrazione comunale di Carbonia, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica e il sostegno della Fondazione di Sardegna e della Regione. Organizzato dall’Associazione Enti Locali per le attività culturali e di spettacoloNotti a Monte Sirai ha in calendario tre appuntamenti: si parte il 18 luglio con Stefania Rocca, segue il 25 luglio Ascanio Celestini, e si chiude il 31 luglio con lo spettacolo di Michele Mirabella.

Sabrina Sabiu, assessore alla Cultura – Spettacolo – Turismo del comune di Carbonia. »L’edizione 2021 di Notti a Monte Sirai è stata per noi molto sentita e desiderata. Siamo ancora in una fase di incertezza davanti agli effetti della pandemia e rispetteremo tutte le norme anti -Covid, esattamente come lo scorso anno. Ma questa edizione ha tutto il sapore della ripartenza, rispetto al buio totale dell’estate 2020, durante la quale non si sapeva davvero in quale direzione si sarebbe andati. Nonostante tutte le difficoltà del 2021, dopo tanti mesi di stop per tutti e soprattutto per il mondo dello spettacolo, adesso finalmente si riparte. Si riparte con nuova carica vitale, con la voglia di stare insieme, uscire e trarre nutrimento dall’arte e dalla cultura. Per questo motivo abbiamo deciso di destinare ingenti risorse allo spettacolo dal vivo: perché c’era necessità di dare linfa al settore e perché la cittadinanza, i turisti e tutte le persone in generale, hanno desiderio di uscire dalle proprie case e di assistere dal vivo, e non più da uno schermo, a queste manifestazioni.»

Notti a Monte Sirai 2021, Stefania Rocca, 18 luglio. Apre la manifestazione uno spettacolo molto delicato e toccante, scritto dalla stessa attrice, accompagnata da due astri nascenti del jazz nostrano già apprezzati a livello internazionale, il sassofonista Raffaele Casarano e il pianista Antonio Fresa. “Preghiera in mare”, lo spettacolo tocca il tema delle migrazioni e della libertà dell’uomo, con un particolare sguardo alla situazione femminile. E’ concepito come un viaggio, intrapreso e raccontato dalla protagonista al pubblico, attraverso i suoi occhi, il suo udito: dove ha visto e sentito accoglienza e indifferenza, solidarietà e solitudine.

Ascanio Celestini, 25 luglio. Il secondo appuntamento di Notti a Monte Sirai è con Ascanio Celestini e il suo spettacolo “Radio Clandestina”. Ascanio Celestini racconta l’occupazione nazista a Roma, partendo dall’eccidio delle Fosse Ardeatine per dare voce alle migliaia di familiari e amici colpiti dalla morte delle 335 persone assassinate. In Radio Clandestina si fa rivivere quella parte orale della storia che ancora racconta quei giorni in maniera diretta e non rovesciata.

Michele Mirabella, 31 luglio“Ma misi me per l’alto mare aperto…” Chiude la rassegna sulcitana 2021 il “Professore” dallo stile accattivante della televisione italiana, che conduce gli spettatori in un coinvolgente percorso su Dante Alighieri, nel settecentesimo anniversario della morte del Sommo Poeta. Un viaggio arricchito da molteplici riferimenti ad altri “grandi” della tradizione letteraria, che fa di questo spettacolo un vero e proprio excursus nella storia della letteratura italiana nei secoli. La narrazione, che si struttura nella forma di chiacchierata con il pubblico, si unisce alla lettura di alcuni passi immortali.

In allegato foto (Stefania Rocca recitazione, Raffaele Casarano sassofoni, Antonio Fresa pianoforte)
e locandina.

Arrivano ad Iglesias gli appuntamenti di “Divina Sardegna”, il progetto curato dal FAI – Sardegna nella ricorrenza dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri.
Una serie di percorsi tematici tra storia e cultura, con approfondimenti dedicati alla storia della Città e del territorio in relazione a quanto scritto da Dante nella sua opera.

La delegazione di Cagliari del Fondo Ambiente Italiano farà tappa ad Iglesias per due appuntamenti.

Sabato 29 maggio i partecipanti all’iniziativa potranno scoprire la struttura della Città con un itinerario nelle vie del Centro Storico fino alle mura pisane ed al Castello di Salvaterra.
La delegazione sarà accompagnata dalla professoressa Grazia Villani, con la quale sarà possibile ripercorrere ed approfondire la storia di Iglesias nel periodo medioevale.

Il 12 giugno, è previsto un altro tour per le vie della Città, nel corso del quale lo storico Fabio Manuel Serra curerà gli approfondimenti sulla figura di Guelfo della Gherardesca, figlio del conte Ugolino.
Dopo la visita alla Chiesa di Valverde ed alla Cattedrale di Santa Chiara, nel pomeriggio i partecipanti faranno tappa all’Archivio Storico Comunale, dove la dottoressa Daniela Aretino terrà una lezione sul Breve di Villa di Chiesa.

Gli eventi sono realizzati in collaborazione con il comune di Iglesias (Assessorato alla Cultura, Spettacolo Grandi Eventi), il Liceo Linguistico e l’Istituto Comprensivo “Eleonora d’ Arborea” di Iglesias, L’Archivio storico comunale, la diocesi di Iglesias e Gennarta Servizi.

«Un’importante vetrina per la nostra città ed un’importante occasione per ammirare le bellezze del Centro Storicocommenta l’assessore della Cultura Claudia Sanna -. Ringrazio il FAI per aver inserito Iglesias tra le città interessate dalle manifestazioni per i 700 anni dalla morte di Dante, e tutte le persone che contribuiranno alla riuscita delle iniziative.»

Tutti gli eventi saranno a numero chiuso e realizzati nel rispetto delle disposizioni di sicurezza anti Covid-19. Sarà necessaria la prenotazione.

Slitta ai primi di giugno, dato il perdurare della zona arancione per la Sardegna, il doppio appuntamento con “Il Divino Cammino”, lo spettacolo incentrato sulla Divina Commedia narrata e interpretata da Alessandro Anderloni con le musiche dal vivo di Mauro Palmas alla mandola: la recita prevista per il 15 maggio nello scenario del vulcano spento di Monte Lisiri, nei pressi di Ittireddu, è rimandata a martedì 1 giugno, sempre con inizio alle 17; così anche la tappa successiva, in programma il 16 maggio nella cornice della Gola di Is Cioffus, tra le montagne di Sarroch, nel Sud Sardegna, si sposta a mercoledì 2; invariato, anche in questo caso, l’orario: si comincia alle 11,30.
Nel “Divino Cammino”, Alessandro Anderloni, attore, regista e autore veneto, da anni impegnato in progetti teatrali su Dante Alighieri, ed il compositore, ricercatore e strumentista Mauro Palmas, nome di spicco della musica in Sardegna, accompagneranno gli spettatori in un percorso fisico e spirituale, poetico e musicale, attraverso le cantiche della Divina Commedia: Inferno, Purgatorio, Paradiso; un percorso che intreccia notizie e aneddoti sulla vita di Dante, la fascinazione per il suo poema, e la dizione di tre canti accompagnata dalle musiche appositamente composte per lo spettacolo.

 

Anche a Iglesias Poste Italiane celebra il Dantedì, la Giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri, che gli studiosi riconoscono come inizio del viaggio nell’aldilà della Divina Commedia.
Quest’anno, nell’ambito delle iniziative per i settecento anni dalla scomparsa del Sommo Poeta, Poste Italiane ha realizzato una cartolina filatelica che a Iglesias sarà disponibile da giovedì 25 marzo nell’ufficio postale di Iglesias Centro (corso Colombo).
Un’occasione unica per ogni collezionista o per chi, semplicemente, desidera ricordare in modo originale la ricorrenza e il genio di Dante, padre della lingua italiana e uno dei più importanti simboli dell’Italia nel mondo.
Tra le altre iniziative per celebrare l’importante anniversario, Poste Italiane ha selezionato 70 Piccoli Comuni – tra quanti avevano richiesto un sostegno – che a diverso titolo sono collegati alle vicende artistiche e alla vita di Dante Alighieri. In particolare, in Sardegna l’Azienda ha sostenuto il comune di Santa Maria Coghinas, in provincia di Sassari.
La partecipazione di Poste Italiane alle iniziative per l’anniversario della scomparsa dell’Alighieri è parte del programma presentato in occasione del secondo incontro con i Sindaci d’Italia, nel corso del quale l’amministratore delegato Matteo Del Fante aveva preannunciato le nuove iniziative dedicate alle realtà locali con meno di 5.000 abitanti per rinnovare il dialogo diretto e permanente sulle esigenze specifiche del territorio.
Inoltre, lo scorso anno Poste Italiane ha realizzato un folder filatelico con undici francobolli su Dante e sulle località italiane i cui dialetti sono stati citati nell’opera “De Vulgari Eloquentia”, come un percorso della lingua volgare parlata all’epoca in Italia, e all’interno è stata riprodotta una cartina della penisola italiana dell’epoca “Claudius Ptolemaeus Cosmographia”.

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L’azione promozionale intende favorire la fruizione integrata di tutti i siti riuniti attraverso uno sconto per i visitatori che scelgano di visitarne più di uno nella stessa annualità 2021. Ciascun biglietto di ingresso consentirà di ottenere uno sconto per visitare gli altri siti. L’azione di rete, oltre proporre al visitatore un’offerta unitaria, grazie alla comunicazione integrata consentirà di amplificare la visibilità di ciascun sito.

I siti protagonisti dell’iniziativa, promossa dai soggetti gestori col benestare delle rispettive amministrazioni comunali, sono i seguenti:

  • Santadi (Sémata soc. coop.): Sistema Museale (Area archeologica di Pani Loriga, Museo Civico archeologico, Museo etnografico “Sa Domu Antiga”
  • Gonnesa (Ass. Villa Conesa): Nuraghe Seruci
  • Flumimaggiore (Start Uno soc. coop.): Tempio di Antas e Museo etnografico “Il Mulino”
  • Siliqua (Antarias soc. coop.):  Castello di Acquafredda

Nel complesso l’offerta culturale risulta molto variegata, atta a soddisfare le esigenze di un pubblico ampio e diversificato. Ricopre un arco temporale molto ampio, offrendo al visitatore uno spaccato completo della storia millenaria del territorio. Anche le modalità di fruizione sono varie, per le diverse caratteristiche dei siti, che vanno dai monumenti archeologici, alle aree archeologiche, ai musei archeologici ed etnografici.

I siti aderenti

Il Sistema Museale di Santadi riunisce il Museo Civico Archeologico, il Museo Etnografico “Sa Domu Antiga” e l’Area archeologica di Pani Loriga, interessati da una gestione unitaria a cura di Sémata soc. coop. che ne garantisce comuni standard qualitativi, espositivi, divulgativi e promozionali. L’offerta culturale abbraccia un ampio arco cronologico, dalle fase neolitiche di frequentazione del sito alle forme di vita tradizionali rappresentate nel museo etnografico, passando attraverso i documenti materiali del museo archeologico. Quest’ultimo, concepito come ‘Museo del territorio’, custodisce i reperti provenienti dai principali siti archeologici del basso Sulcis. Il sito di Pani Loriga presenta una vasta collina ricoperta di olivastri secolari che racconta cinquemila anni di storia sarda, dalla necropoli a “domus de janas” al nuraghe Diana, per arrivare alle oltre 150 sepolture fenicie indagate e alla necropoli e all’architettura urbana straordinariamente conservata della fase punica. Infine, il museo etnografico, ospitato in un edificio nel centro del paese risalente agli inizi del Novecento, che rispecchia per caratteristiche tipologiche e strutturali la casa contadina tradizionale del Basso Sulcis. Gli arredi e gli oggetti, organizzati secondo percorsi tematici, documentano l’economia e i modi di vita tradizionali, permettendo di approfondire l’identità culturale locale e del territorio.

Il Complesso nuragico di Seruci si estende per ben sei ettari nel territorio di Gonnesa, ed è costituito da nuraghe complesso, antemurale, esteso villaggio di capanne e una Tomba di Giganti. Era di certo un nuraghe complesso, penta o esalobato, la cui costruzione iniziò presumibilmente a fine XIV secolo a.C., nel Bronzo recente, e la cui vita si protrasse sino al X a.C., nel Bronzo finale. Il relativo villaggio, risalente al Bronzo finale, è uno dei più grandi dell’intera Sardegna con oltre cento capanne circolari suddivise in sei isolati. È stato scavato e indagato un isolato costituto da 14 ambienti disposti attorno a un cortile centrale: si tratta della tipica struttura abitativa dell’ultima fase nuragica. Oltre la capanna delle riunioni, è presente il tempio, dove sono stati rinvenuti resti di sacrifici rituali, il focolare sacro e la ‘capanna delle terme’ con il bacile centrale pieno d’acqua, nel quale venivano immerse le pietre roventi per sprigionare il vapore. Arrampicata sulla collina prospiciente il complesso, vi è una Tomba di Giganti, luogo di sepoltura al servizio del villaggio.

Area archeologica di Antas. L’importanza del sito è data indubbiamente dalle vestigia del luogo di culto romano unico nel suo genere in Sardegna, ma ripercorrendone la storia ritroviamo le testimonianze della civiltà nuragica; furono loro a utilizzare per primi la valle come luogo sacro con le sepolture ad incinerazione, sono state rinvenute inoltre tre tombe a pozzetto dell’età del ferro (tardo periodo nuragico). Al di sotto della gradinata d’accesso al Tempio Romano sono visibili i resti del luogo di culto cartaginese (500 a.C.), innalzato in onore della divinità punica Sid Addir Babay. Il famoso Tempio romano, citato dal celebre geografo egiziano Tolomeo, risale al I secolo a.C., fu più volte rinnovato fino ad arrivare al grande restauro testimoniato dall’iscrizione situata sulla parte sommitale dell’edificio che conferma la collocazione cronologica al III secolo d.C. e l’adorazione del Dio Sardus Pater Babai.

Il Museo etnografico “Vecchio Mulino ad acqua Licheri”. Il museo etnografico è stato allestito all’interno dell’antico mulino ad acqua del ‘700, costruito sulla sponda del Rio Mannu, le cui acque venivano utilizzare per azionare la macina idraulica. La struttura conserva le caratteristiche delle tipiche abitazioni con i grossi muri in “ladiri” (mattoni di fango e paglia) e il tetto con le canne. Attualmente sono allestiti undici spazi espositivi comprendenti oltre al mulino e alla parte esterna, varie stanze che conservano oggetti legati alla pastorizia, agricoltura ed antichi mestieri come ad esempio il fabbro, il falegname e il ciabattino, ma la parte più significativa è incentrata sulle varie fasi della produzione e lavorazione del grano. Un viaggio a ritroso nel tempo con curiosità e storie che, renderanno più reali gli antichi mestieri ancor vivi e importanti nei ricordi dei nostri nonni.

Il Castello di Acquafredda è un’importante testimonianza di struttura fortificata di epoca medioevale, che si innalza su un colle di origine vulcanica sviluppandosi per un’altezza di 256 metri sul livello del mare. Il sito denominato “Domo Andesitico di Acquafredda”, è stato istituito a Monumento Naturale dalla Regione Sardegna. Dal ritrovamento di una bolla Papale datata 30 luglio 1238, si ritiene che il Castello esistesse già in quella data, ma è opinione diffusa attribuire la sua costruzione al celebre nobile pisano Ugolino Della Gherardesca conte di Donoratico sin dal 1257, anno in cui divenne Signore della Sardegna sud-occidentale dopo la caduta del Giudicato di Cagliari. Caduto in disgrazia, il conte fu imprigionato a Pisa nella torre dei Gualandi poi chiamata “Torre della Fame” dove morì nel 1288. Le vicende del conte Ugolino sono divenute illustri grazie ai versi di Dante Alighieri nella Divina Commedia: «La bocca sollevò dal fiero pasto quel peccator…» che troviamo nel XXXIII canto della Cantica dell’Inferno.

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Mercoledì 25 marzo 2020 è la giornata dedicata al ricordo di Dante Alighieri, il sommo Poeta conosciuto in tutto il mondo che mai come ora è ancora di più attuale.
Le opere principali  di Dante sono la “Vita Nuova” e la “Divina Commedia“.
Del periodo giovanile l’una, posteriore all’esilio l’altra.
Indubbiamente. l’argomentare su Dante è veramente interessante e la lettura delle sue opere, ci fa capire quanto la società attuale si specchia maggiormente e le sue vicissitudini ci portano quasi a confrontarci e capire, da parte nostra, il significato della vita.
In Dante, mantiene una centralità assoluta il tema di Dio che viene quasi intuito, non come amore ma come potenza.
I grandi enunciati della Summa, per citarne alcuni, “Deus aeternus est“, “Deus infinitus est”.
Dio è “L’Imperator che lassù regge”, “Il Nostro Imperatore” e altre potremmo citarne.
Il Dio Dantesco, come Dio di Potenza è il Dio tomista, motore primo, immobile, dell’universo.
Credo che il concetto che Dante ha di Dio, ci trasporta inequivocabilmente nella nostra società attuale, nel nostro vivere quotidiano.
Pertanto, il sommo Poeta ci riporta alla realtà, il riavvicinarsi a Dio in un momento in cui la società attuale si trova alle prese con il Coronavirus. Perché l’accostamento con la Divina Commedia è certamente attuale tale da proporre imperiosamente da parte nostra ad una riflessione che credo sia necessaria per darci modo di capire ancora nel nostro intimo il vero messaggio che Dante ci ha lasciato.
E’ anche vero che non tutti conoscono le opere di Dante Alighieri, ma oggi credo che studiosi e non, siano nella condizione di conoscerlo e di apprezzarlo.
Armando Cusa

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La commissione Pubblica Istruzione, presieduta da Alfonso Marras (Riformatori sardi), ha aperto il ciclo di audizioni sul piano di dimensionamento scolastico, in vista della formulazione del previsto parere per l’adozione del piano 2020-2021.

I primi ad essere ascoltati sono stati i rappresentanti degli alunni, dei docenti e dei genitori degli studenti della scuola secondaria di primo grado “Dante Alighieri” di Selargius che contestano duramente la decisione dell’amministrazione comunale in favore della soppressione della direzione scolastica, nonostante i soli 44 alunni in meno rispetto ai 600 richiesti ed in considerazione delle “eccellenze” che – a giudizio della delegazione – caratterizzano l’attività didattica dell’Alighieri.

Il comitato di Capoterra è stato invece ascoltato dalla commissione per illustrare le ragioni a sostegno della richiesta per il riconoscimento dell’autonomia scolastica dell’istituto Sergio Atzeni, attualmente associato all’istituto Bacaredda di Cagliari. Genitori, alunni e insegnanti hanno lamentato i disagi provocati dalla dislocazione a Cagliari degli uffici di segreteria didattica e del personale ed hanno ribadito la sussistenza dei «requisiti richiesti dalle norme regionali per riacquistare l’autonomia perduta».

Il sindaco di Nulvi, Antonello Cubaiu, ha illustrato al parlamentino dell’Istruzione, la richiesta (approvata anche nella conferenza provinciale) per l’accorpamento dell’istituto comprensivo di Nulvi con l’istituto comprensivo Eleonora d’Arborea di Castelsardo. Il primo cittadino ha ribadito la contrarietà della comunità al “terzo anno di reggenza” (attualmente in capo al dirigente del Convitto nazionale Canopoleno di Sassari) e ribadito le ragioni in favore della creazione di un solido e stabile polo scolastico (oltre 800 alunni) che ricomprenda Nulvi, Castelsardo, Tergu, Bulzi e Sedini. La richiesta di Cubaiu è stata sostenuta con convinzione dall’assessora della Pubblica Istruzione di Castelsardo, Raffaela Posadino e da Elvira Decortes (in rappresentanza del dirigente scolastico dell’istituto Arborea) entrambe intervenute nel corso dell’audizione.

Il sindaco di Oschiri, Pietro Sircana, ha chiesto alla commissione di garantire il pronunciamento della conferenza provinciale in ordine al diniego per l’attivazione ad Olbia del corso per l’ottenimento della qualifica di tecnico dei servizi socio sanitari (attualmente presente ad Oschiri) nell’istituto professionale che è di rifermento anche per l’area del Logudoro – Monte Acuto.

Richiesta opposta è stata avanzata in commissione, nel corso dell’apposita audizione, dall’assessore del comune di Olbia, Sabrina Serra, che ha reiterato la proposta di attivazione del corso sanitario nel capoluogo gallurese anche alla luce della apertura del Mater Olbia. L’amministratrice della Giunta Nizzi ha evidenziate come da tre anni ad Oschiri non si registrano nuove iscrizioni ed ha annunciato la dichiarata volontà di collaborazione del Mater Olbia, per ciò che attiene tirocini e alternanza scuola-lavoro, qualora il corso sia attivato presso l’istituto professionale superiore “Amsicora” di Olbia. L’assessore Sabrina Serra ha inoltre invitato la commissione ad attivarsi per l’inserimento nel piano di dimensionamento 2020-2021 della scuola dell’infanzia di via Civitavecchia ad Olbia, i cui lavori di realizzazione sono stati ultimati.

Il comitato di Sassari che si oppone alla soppressione dell’istituto comprensivo di Monte Rosello Basso ha ribadito in commissione il proprio disappunto per la decisione dell’amministrazione comunale sassarese di proporre la soppressione dell’istituto comprensivo nonostante il numero degli alunni (812) sia superiore rispetto a quello minimo richiesto dalle direttive ministeriali. «Una decisione immotivata e dannosa – così l’hanno definita i rappresentanti di genitori, docenti e studenti – che non tiene conto delle linee guida regionali e che penalizza un istituto storico e ben radicato in un quartiere difficile». Contro la soppressione del comprensivo del Monte Basso il comitato ha raccolto oltre duemila firme.

Il sindaco del comune di Ghilarza, Alessandro Defrassu, ha reiterato la richiesta per l’istituzione di un istituto globale comprendente l’istituto scolastico d’istruzione superiore di Ghilarza e l’istituto comprensivo di Ghilarza-Sedilo. L’istituto comprensivo, attualmente, è in reggenza da parte del dirigente del comprensivo di Abbasanta-Norbello-Paulilatino, mentre il liceo e l’Ipsia dipendono dall’istituto Mariano IV di Oristano.

I sindaci dei comuni di San Nicolò Gerrei, Stefano Soro, e di Ballao, Severino Cubeddu, in rappresentanza anche dei colleghi di Armungia (Donatella Dessì) e Villasalto (Paolo Maxia) hanno invece denunciato il taglio del 35% del contributo loro assegnato per il trasporto degli alunni che frequentano le scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado. Come è noto la copertura dei costo del trasporto era stata introdotta nella precedente legislatura, quale misura compensativa a favore di quei centri nei quali erano stati soppressi i punti di erogazione scolastica. Gli amministratori locali hanno quindi chiesto alla commissione il ripristino delle risorse per garantire la copertura dei costi del trasporto scolastico e l’introduzione di criteri di ripartizione specifici, così da poter destinare ai soli Comuni che hanno registrato al soppressione dei Pes, il contributo per la gestione del servizio scuolabus.

Sul punto, il presidente della commissione, Alfonso Marras, ha preannunciato l’invio di un’apposita nota all’assessore regionale della Pubblica istruzione e confermato per la prossima settimana l’audizione dell’assessore Andrea Biancareddu sul piano di dimensionamento 2020-2021.