29 March, 2024
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SardHy Green Hydrogen, società nata dal progetto congiunto di Enel Green Power e Saras legato allo sviluppo di idrogeno verde in Sardegna, è tra i beneficiari italiani dei 5,2 miliardi di euro di sovvenzioni pubbliche approvate dalla Commissione Europea nell’ambito di IPCEI Hy2Use, per supportare la ricerca e l’innovazione, la prima applicazione industriale e la costruzione delle relative infrastrutture nella catena del valore dell’idrogeno.

Frutto del protocollo d’intesa siglato dalle due società a febbraio 2021, l’iniziativa prevede l’installazione da parte di SardHy Green Hydrogen di un elettrolizzatore da 20 MW nel sito industriale di Sarroch, in provincia di Cagliari. L’impianto, alimentato esclusivamente da energia rinnovabile di Enel Green Power sarà destinato a produrre idrogeno verde diretto alla raffineria di Saras con lo scopo di ridurre il “carbon footprint” dei processi di raffinazione.

«Se essere nel novero degli aggiudicatari di un finanziamento stanziato dall’Unione Europea è sempre motivo di orgoglio, figurare tra i beneficiari di un supporto nell’ambito di IPCEI Hy2Use conferma che la strada che stiamo seguendo è quella correttaha dichiarato Salvatore Bernabei, CEO di Enel Green Power. La transizione energetica abbraccia tutti gli ambiti produttivi, e in questo senso l’idrogeno verde riveste un ruolo centrale nel processo di decarbonizzazione di settori industriali energivori dove l’idrogeno è usato come materia prima o per la produzione di calore ad alta temperatura, in cui l’abbattimento delle emissioni di CO2 attraverso l’elettrificazione non è possibile o è più complesso. Affinché l’uso dell’idrogeno verde diventi sempre più diffuso bisogna lavorare su tecnologia e innovazione: proprio il motivo per cui abbiamo avviato la collaborazione con un partner come Saras

Dario Scaffardi, CEO di Saras ha commentato: «Siamo entusiasti che SardHy Green Hydrogen sia stata riconosciuta tra le quattro aziende italiane che potranno beneficiare del supporto europeo nell’ambito dell’iniziativa IPCEI Hy2Use, per lo sviluppo e decarbonizzazione dei processi produttivi di alcune filiere industriali “hard-to-abate” attraverso l’utilizzo dell’idrogeno verde. Quello della raffinazione è notoriamente uno dei settori industriali a maggior consumo di idrogeno, e il nostro sito di Sarroch si presta in modo particolare per dimensioni e caratteristiche strutturali all’applicazione di un programma di questo tipo. Siamo convinti che questo progetto costituisca un’opportunità con grandi potenzialità di crescita per la nostra attività, in linea con l’obbiettivo del Gruppo Saras di perseguire un processo di decarbonizzazione coerente con gli obiettivi di neutralità climatica europei, e in grado di accrescere nel contempo il nostro valore».

Hy2Use è il secondo progetto di idrogeno verde di Enel che, in seno all’Unione Europea, è stato avviato nell’ambito di IPCEI (Important Projects of Common European Interest) dopo l’Hy2Tech partito a luglio scorso. L’ammontare dei finanziamenti di questa seconda tornata è di 5,2 miliardi di euro, che andranno a supportare 35 progetti pianificati da 29 imprese di 13 Stati membri, tra cui l’Italia; alle 4 imprese italiane ammesse al secondo IPCEI sull’idrogeno andranno complessivamente 500 milioni di euro. I progetti selezionati riguardano l’infrastruttura dell’idrogeno e la sua applicazione in ambito industriale, quest’ultimo il segmento di cui si occupa SardHy Green Hydrogen di Enel Green Power e Saras.

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Questa mattina, giovedì 12 ottobre, si tiene al Laboratorio Industry 4.0 – sito industriale Sarlux, Sarroch – l’Open day sul programma #digitalSaras. L’azienda di raffinazione petrolifera ha invitato gli studenti del corso di laurea magistrale in Ingegneria meccanica e chimica. L’evento, curato da Pier Francesco Orrù, docente di Sistemi di ingegneria industriale, Università di Cagliari, si inquadra nell’ambito del programma #DigitalSaras.

«La partecipazione attiva e propositiva degli studenti – spiega il professor Orrù – rafforza un tessuto relazionale di forte pregio che coltiviamo da anni e con proficui risultati con le aziende del territorio e in particolare con il gruppo Saras». In sostanza, il connubio perfetto tra accademia, ricerca e imprese isolane. L’Open Day odierno verte sul programma di digitalizzazione della raffineria con le cosiddette “tecnologie abilitanti”. Ovvero, cloud, big data e data analysis, industrial internet, cyber security e augmented reality. Nel programma sono state individuate ottanta possibili applicazioni, definite quelle prioritarie e un team dedicato ha già avviato le prime otto sperimentazioni: di queste, una verrà presentata oggi nel dettaglio.

I lavori sono stati aperti con un corso sulla sicurezza. A seguire, interventi di Dario Scaffardi (vice presidente esecutivo e direttore generale Saras spa), Carlo Guarrata (amministratore delegato Sarlux srl), Giuseppe Citterio (direttore pianificazione e sviluppo). Previsti anche una serie di tavoli tematici.

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L’assessore regionale della Programmazione, Raffaele Paci, ha incontrato il vice presidente esecutivo di Saras, Dario Scaffardi, e il presidente della controllata Sarlux, Francesco Marini. All’incontro era presente anche il presidente di Confindustria Sardegna Meridionale, Maurizio De Pascale. I vertici della Saras, tra i principali operatori indipendenti della raffinazione del petrolio, hanno illustrato il piano d’investimenti che in Sardegna prevede 645 milioni fino al 2019, di cui 80 per continuare a garantire la compatibilità ambientale degli impianti.
Un piano verso cui Paci ha espresso apprezzamento rispetto sia agli investimenti che alle attività di sviluppo nel rispetto della tutela ambientale. «Le politiche per l’attrazione di investimenti sono centrali per la nostra Giunta e le consideriamo strategiche per la Sardegna e la sua economia – ha detto l’assessore Paci -. Lo stesso discorso vale per l’alta tecnologia, il digitale, l’Ict, abbiamo sempre detto che è l’innovazione l’unico modo che può permettere alle industrie di fare il salto di qualità verso il futuro, infatti sosteniamo anche la politica nazionale per l’Industria 4.0. Con la Saras credo ci siano prospettive di collaborazione sia nel campo delle nuove tecnologie che in quello della conoscenza e dello sviluppo del capitale umano. La diffusione della conoscenza è fondamentale, e allora servono formazione professionale e analisi delle competenze per favorire l’incontro fra domanda e offerta di lavoro, condizione per creare sviluppo e occupazione. Dunque alla Saras guardiamo con molto interesse – ha concluso Paci – non solo all’attività di trasformazione del petrolio ma anche all’impegno nella tutela dell’ambiente e alla produzione e trasferimento di conoscenza».
Durante l’incontro si è anche parlato di metano e delle possibili prospettive per la Sardegna. «La diffusione del metano sull’intero territorio della Sardegna è un obiettivo centrale per la Giunta, prima di tutto per ridurre gli alti costi che attualmente gravano su imprese e cittadini, situazione alla quale vogliamo rapidamente mettere fine con l’apporto ancora una volta indispensabile dei privati».

La Saras, da parte sua, ha espresso volontà di collaborazione. «Siamo consapevoli di come il metano possa aiutare a far ripartire l’economia della Sardegna – ha assicurato Scaffardi – per questo metteremo a disposizione di chi vorrà realizzare l’infrastruttura il sito industriale di Sarroch.»