29 March, 2024
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In data 22 novembre a Roma presso la sede del ministro della Salute, una delegazione del CISADeP, guidata dal Presidente, Emanuela Cioni (Emilia Romagna), Don Francesco Martino (Molise), Flavio Ceccarelli, Valerio Bobini, Piero Tiezzi, Eva Giuliani (Toscana), Teresa De Santo ed Antonio Amatucci (Basilicata) ha incontrato il Capo della Segreteria Tecnica del ministro Giulia Grillo, dott. Giuseppe Amato e due funzionari del Ministero, la dott.ssa Laura Vinci e l’avv. Maria Romana Mastrangelo per continuare il dialogo iniziato il 21 novembre 2017 con la struttura tecnica del ministero della Salute tendente ad ottenere un ripensamento ed una modifica sostanziale, a mezzo chiarificazioni, modifiche ed integrazioni del D.M. 70/2015 sui servizi sanitari ospedalieri e territoriali nelle aree periferiche e particolarmente disagiate d’Italia per garantire veramente una vera emergenza urgenza, un vero percorso nascita, una vera garanzia di servizi di supporto, una vera struttura ospedaliera di garanzia per raggiungere la tutela della salute prevista dall’art. 32 della Costituzione, oggi non garantito nelle periferie.

Ad un anno di distanza dall’incontro avuto con i tecnici del Ministero della Salute che si occupano delle aree periferiche e svantaggiate e delle problematiche delle Strategie Nazionali delle Aree Interne con la delegazione CISADeP, come si evince dalle criticità che abbiamo rappresentato in quella sede, la situazione dei servizi di emergenza/urgenza, della riconversione dei presidi montani e ultraperiferici che potrebbero essere riconvertiti in presidi di area particolarmente disagiata, dei servizi sanitari periferici è decisamente peggiorata in tutta Italia.

Il CISADeP, ha consegnato al dott. Giuseppe Amato e al suo staff, come documento di lavoro, la sua PIATTAFORMA PROGRAMMATICA, tutta una serie di proposte complessive e poi anche delle proposte in merito al Percorso Nascita in aree disagiate e periferiche.

Il CISADeP si augura siano prese in considerazione dal ministro della Salute e dal Governo tutto per una definizione da parte della Conferenza Stato Regioni, il CISADeP chiede inoltre che, anche in caso della completa devoluzione della sanità alle regioni, progetto al quale sembra stia lavorando il ministro per gli Affari regionali a cominciare da Lombardia e Veneto, la questione della sanità nelle aree disagiate e periferiche del paese, essendo questione di garanzia di uguaglianza tra i cittadini viventi in condizioni di disagio maggiore nelle aree periferiche ed ultraperiferiche nonché disagiate e particolarmente disagiate del paese, in base all’art. 32 della Costituzione, rimanga come definizione degli standard e dei servizi competenza dello Stato.

Inoltre, nella chiarificazione del D.M. 70/2015, il CISADeP, in merito agli ospedali di area particolarmente disagiata chiede si elimini il principio di discrezionalità del “possono prevedere” sancendo il principio dell’obbligatorietà “devono prevedere”.

In merito al cosiddetto Decreto Lorenzin sui punti nascite in aree disagiate il giudizio, elaborato il riordino della materia della sanità della aree particolarmente disagiate e periferiche del paese, sia affidato, in base alle chiarificazioni approvate, esclusivamente al Comitato Nazionale per il Percorso Nascita presso il ministero della Sanità.

L’interlocuzione è stata positiva. In un clima di grande ascolto, il presidente Emanuela Cioni ha introdotto l’incontro, mentre Eva Giuliani, Valerio Bobini e Piero Tiezzi hanno presentato la situazione Toscana, Teresa De Santo ed Antonio Amatucci la situazione dell’ospedale di Chiaramente, (Basilicata) non riconosciuto di area particolarmente disagiata e la vicenda relativa al ricorso al Presidente della Repubblica. È stato alla fine il segretario Francesco Martino a fare la sintesi di cui sopra e a descrivere la situazione ed entrare nel dettaglio delle criticità delle altre regioni Italiane.

Il dott. Giuseppe Amato, considerando proficuo l’incontro, ha assicurato l’impegno del Ministro sia per i problemi presentati, come anche di lavorare, per quanto di competenza, per arrivare in un percorso condiviso con le Regioni, ad una definizione normativa e legislativa più chiara per le aree disagiate e periferiche del paese, che tuteli effettivamente il diritto alla salute in questi territori sancito dall’art. 32 della Costituzione, a partire all’approfondimento e dall’analisi delle proposte presentate dal CISADeP su tutta la materia, dall’emergenza urgenza, agli ospedali di area particolarmente disagiata, alle strutture ospedaliere nelle aree terremotate e nelle isole, alle strutture territoriali, ai punti nascita e servizi sostitutivi.

In montagna, nelle zone disagiate e periferiche si accendono sempre meno luci conclude la Presidente del Coordinamento Nazionale, Emanuela Cioni, vogliamo vedere riaccendersi tante luci e tanti giovani devono ritornare a vivere in questi territori e, dobbiamo rassicurarli e promettere loro che i servizi primari (le scuole i trasporti e la sanità) saranno tutelati; non dobbiamo mai abbassare la guardia, ecco perche abbiamo chiesto al Ministero di vigilare costantemente su quelle regioni che in questi anni gli è stata concessa la “libertà” di tagliare i tanti servizi. La Presidente infine ringrazia di cuore l’On. Chiara Gagnarli per l’impegno costante mostrato per aver favorito questo incontro.

Emanuela Cioni

Presidente del CISADeP

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Il Coordinamento Italiano Sanità Aree Disagiate e Periferiche (CISADeP) costituitosi esattamente un anno fa, raggruppa circa cinquanta comitati che si battono per il diritto alla salute nelle aree periferiche e disagiate di tutte le Regioni Italiane.

«Dopo diverse richieste scritte, finalmente è arrivata la risposta che tanto attendavamo dal Ministero; infatti, una delegazione del CISADeP, si recherà dopo aver ricevuto l’invito al ministero della Salute il prossimo 21 novembre – dice la presidente Emanuela Cioni -. Ad incontrare la presidente ed una delegazione del coordinamento, ci sarà il dott. Andrea Piccioli, della Direzione Generale della Programmazione Sanitaria. Il CISADeP, incontrando il dott. Andrea Piccioli, intende avviare un dialogo costruttivo con il ministero della Salute per affrontare le difficoltà a livello sanitario che sono emerse negli ultimi anni nelle aree particolarmente disagiate e periferiche della nostra Nazione.»

«Riteniamo, infatti, che il D.L. 70/2015 presenti diversi punti lacunosi e poco chiari in materia, che, di fatto, lasciano spazio alla libera interpretazione delle Regioni, non garantendo così in queste aree il diritto alla salute sancito dall’art. 32 della Costituzione, in quanto il decreto, frutto di una particolare stagione politica, orientata alla necessità del contenimento della spesa pubblica, interviene in un’ottica di razionalizzazione di questi aspetti, piuttosto che affrontare anche la problematica del benchmark strettamente sanitario in merito alla tutela della salute, lasciando quindi tali aspetti in secondo piano – aggiunge Emanuela Cioni -. Le criticità e le situazioni difficili nelle aree particolarmente disagiate e periferiche di tutte le Regioni, riguardano in modo particolare l’Emergenza – Urgenza, efficace, appropriata, sicura ed adeguata, la strutturazione efficace ed efficiente delle reti dei servizi sostitutivi ed i punti nascita di queste aree, tutti argomenti che richiedono, a partire dal D. L. 70/2015, uno studio approfondito ed anche decisioni politiche relative che possono essere assunte solo da atti ufficiali del Governo e delle Regioni in sede di Conferenza Unificata Stato/Regioni, da far poi diventare leggi dello Stato.»

«Per tale motivo, data l’enorme sofferenza, a volte drammatica, dei nostri concittadini, non si può più procastinare questo problema di urgente e drammatica attualità, che costituisce un tassello indispensabile perché la popolazione possa rimanere su questi territori, evitando spopolamento e desertificazione delle aree interne e montane, foriere di ulteriori problemi per lo Stato. Per questo motivo ci siamo riuniti più volte in questi anni e abbiamo prodotto materiale di studio e di riflessione, cercando di trovare le soluzioni possibili a partire proprio dalla normativa vigente. Ecco perché – conclude Emanuela Cioni – cercheremo di “strappare” al Ministero rassicurazioni in merito alle nostre richieste per una situazione che perdura da fin troppo tempo.»

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Il ministero della Salute ha concesso la deroga sui punti nascita con meno di 500 parti all’anno solo per gli ospedali di Scandiano (Re) e per i due del cratere sismico: Mirandola (Mo) e Cento (Fe).

Non viene concessa per le strutture di Castelnovo ne’ Monti (Re), Pavullo nel Frignano (Mo), Borgo Val di Taro (Pr) e La Maddalena (SS). Di conseguenza, l’attività in questi ultimi punti nascita dovrà essere sospesa.

«Ancora una volta la politica perde un’occasione per dimostrarsi vicina ai cittadini, anzi penalizza proprio le realtà più lontane, più scomode rispetto alle città – dice Emanuela Cioni, presidente CISADeP – Coordinamento Italiano Sanità Aree Disagiate e Periferiche -; questa decisione ci rattrista perché comporta conseguenze molto negative anche per il nostro territorio, crediamo, infatti, che sia così messa una pietra sopra alle possibilità di riaprire il punto nascita di Porretta Terme; ma, contemporaneamente, questa decisione ci da ancora maggiore determinazione, perché conferma che è necessario, fondamentale, difendere con tutte le forze i presidi ed i servizi ancora presenti ed attivi nelle aree disagiate.»

«Dobbiamo quindi ribadire che le persone residenti in montagna e nelle isole – aggiunge Emanuele Cioni – sono considerate cittadini di serie B e che la volontà della politica, dietro parole come sicurezza ed ottimizzazione è di smantellare un pezzo alla volta gli ospedali delle zone più disagiate!»

«La Regione afferma che verranno messi in campo investimenti per potenziare gli ospedali montani e per mettere in sicurezza i futuri parti, benissimo, vogliamo crederci, ma secondo noi i protocolli messi in atto finora nel nostro territorio non garantiscono la tanto decantata sicurezza di partorienti e nascituri. Seppur delusi – conclude Emanuela Cioni -, siamo ancora più motivati e determinati a continuare questa lotta, chiedendo l’aiuto dei cittadini, perché è ormai chiaro che i nostri diritti dobbiamo difenderli da soli.»

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Una delegazione del CISADeP (Coordinamento Italiano Sanità Aree Disagiate e Periferiche) guidata dalla presidente Emanuela Cioni, ieri si è recata ad Amatrice.

La visita era stata programmata oltre due mesi fa insieme all’Associazione Zeno Colò della Montagna Pistoiese che ha portato all’Amministrazione di Amatrice un importante contributo che sarà impiegato nell’acquisto di piante ornamentali del distretto vivaistico pistoiese per l’arredo urbano della zona ricostruita.

Il sindaco Sergio Pirozzi ha accolto la delegazione con il grande affetto di sempre, nonostante la giornata impegnativa per la visita del Principe Carlo d’Inghilterra. Il Principe si è fermato brevemente a salutare e a chiedere informazioni sull’attività del Coordinamento, commentando davanti allo striscione: «Grazie al cielo esistete! Avete molto lavoro da fare».

Il lavoro del Coordinamento, nato da pochi mesi con l’obiettivo di farsi promotore di proposte concrete per la tutela del diritto alla salute nelle zone disagiate e periferiche, è effettivamente molto gravoso. La politica fatica a rispondere in modo adeguato ai bisogni dei cittadini delle aree interne, accentrando i servizi nei grandi centri urbani e abbandonando le periferie ad un logorante declino. L’Appennino è simile ovunque. Le difficoltà sono comuni, i problemi gli stessi da nord a sud. C’è bisogno di una nuova politica, di attenzione e di cura per queste zone.

Di questo si è parlato con il sindaco Sergio Pirozzi, già presidente dell’Associazione dei Comuni Dimenticati ed impegnato da anni nella difesa dei servizi essenziali per le aree montane.

Prima dei saluti la presidente Emanuela Cioni ha consegnato a Sergio Pirozzi una targa con la frase: «Sono un uomo di montagna, ma nessuna notte è tanto lunga da poter impedire al sole di risorgere, per questo lo dico ad alta voce RISORGEREMO», dopo un momento di grande commozione la Presidente ha proposto al sindaco di diventare presidente onorario del CISADeP.

Sergio Pirozzi, commosso come tutti i presenti, ha accettato dichiarandosi orgoglioso di far parte del Coordinamento, al quale ha già aderito sin dallo scorso anno il Comitato in difesa dell’Ospedale Grifoni di Amatrice.

«Continueremo la nostra battaglia, da vincere insieme – dice Emanuela Cioni – rivendicando equità per coloro che scelgono di vivere e continuare a presidiare l’Italia da cartolina che rischia di scomparire se svuotata di risorse e servizi essenziali.»

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E’ stato costituito il 5 novembre, a Firenze, presso la Sala della Compagna delle Stimmate, in Piazza San Lorenzo, il coordinamento italiano sanità, aree disagiate e periferiche.(CISADEP), con l’adesione ufficiale di 26 soci, corrispondenti a comitati di aree disagiate e periferiche d’Italia del Piemonte, dell’Emilia Romagna, della Toscana, delle Marche, del Lazio, dell’Abruzzo, del Molise, della Campania, della Basilicata, della Sicilia e della Sardegna. I soci presenti hanno approvato la piattaforma programmatica costitutiva e lo statuto dell’Associazione, hanno redatto e firmato l’Atto Costitutivo, quindi hanno proceduto all’elezione del presidente e del Consiglio direttivo, risultato così composto :

Presidente:

Emanuela Cioni

Consiglieri:

Eva Giuliani (vicepresidente)

Francesco Martino (segretario e tesoriere)

Flavio Ceccarelli (vice segretario)

Enrica Sciullo

Graziella Marchesi (delegata regionale Piemonte)

Valerio Bobini (delegato regionaleToscana)

Agnese Lazzari (delegata regionale Emilia Romagna)

Marco Bsrtoli (delegato regionale Marche)

Renato Desideri (delegato regionale Lazio)

Giovanni Francione (delegato regionale Campania)

Teresa De Santo (delegata regionale Basilicata)

Francesco La Rosa (delegato regionale Sicilia)

Lidia Todde (delegata regionale Sardegna)

Il Molise è già rappresentato in Consiglio da 2 consiglieri nazionali, mentre i comitati dell’Abruzzo, iscritti e non presenti, eleggeranno quanto prima, alla presenza del segretario nazionale, il loro rappresentante in seno all’organismo.

Il coordinamento è sorto dall’esigenza comune di tutelare il diritto alla salute nelle aree disagiate, insulari e periferiche d’Italia, a fronte di una preoccupante deriva economicistica in sanità che sta riducendo l’erogazione dei servizi sanitari ad una pura logica di mercato, profitto, business, numeri e equilibri di bilancio, che hanno perso di vista la cura alla persona e ridotto ad una questione puramente economica l’erogazione anche dei servizi essenziali di emergenza/urgenza, punti nascita, assistenza ospedaliera, a scapito della sicurezza, dell’efficienza, dell’efficacia della cura, del benchkmark e delle best pratices sanitarie per le persone viventi in queste aree svantaggiate del paese, senza adottare correttivi efficaci nella programmazione sanitaria e perdendo di vista la “mission” essenziale dell’assistenza sanitaria che è assicurare il Diritto alla Salute come nel resto d’italia a questi cittadini.