7 May, 2024
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Le zone franche copertina

Verrà presentato venerdì 11 luglio, a partire dalle ore 17.30, nella sala conferenze della #Grande Miniera di Serbariu, il libro “Le Zone Franche“, di Aldo Berlinguer e Tore Cherchi, G. Giappichelli editore.

Nel pieno della crisi, lobiettivo della #Zona franca è ritornato di grande attualità. Prevale una visione conflittuale e rivendicativa: da un lato la Zona franca è presentata come la soluzione dei problemi dello sviluppo, dallaltro è liquidata come un vecchio e superato arnese. Si è tentato di chiarire se ci sia evidenza dellattualità e utilità di una Zona franca estesa allintera isola o limitata a porzioni del suo territorio. Le risposte  non possono prescindere dallavvertenza preliminare che le Zone franche sono uno strumento molto sofisticato, fatto non soltanto di fisco favorevole, ma anche e sempre più di servizi, burocrazia ed infrastrutture ottimali, contesti lavorativi favorevoli, progetti definiti, forte motivazione politica e managers allaltezza del compito.

Il dibattito, coordinato dal giornalista Sandro Mantega, verrà aperto da Giuseppe Casti, sindaco di Carbonia.

Sono previsti gli interventi degli autori e dei deputati Emanuele Cani e Francesco Sanna; dei consiglieri regionali Luca Pizzuto, Ignazio Locci e Pietro Cocco; del sindaco di Portoscuso Giorgio Alimonda; di Mariano Lo Piccolo del Comitato Zona franca.

Palazzo del Consiglio regionale 2014 2 copia

Con l’audizione dei parlamentari sardi Emanuele Cani (Pd), Romina Mura (Pd), Francesco Sanna (Pd), Pierpaolo Vargiu (Riformatori), Luciano Uras (Sel), Roberto Cotti (M5S) e Ignazio Angioni (Pd) si è conclusa ieri sera la maratona sulle riforme della #Prima Commissione permanente del Consiglio regionale.

Dai deputati e senatori sardi sono arrivate informazioni utili sull’iter parlamentare della proposta di riforma del #Titolo V della Costituzione e alcune valutazioni di merito su come procedere nel confronto con lo Stato.

Roberto Cotti, senatore del #Movimento Cinque Stelle e componente della Commissione Bicamerale per gli Affari Regionali, dopo aver informato l’organismo consiliare sui lavori svolti in questi mesi, ha manifestato una forte preoccupazione per la direzione presa dalla riforma. «Le autonomie sono a rischio – ha detto Cotti – la modifica dell’art. 117 del Titolo V prevede l’eliminazione della potestà concorrente Stato-Regione e un assorbimento di competenze da parte dell’amministrazione centrale. La norma riguarda le regioni a statuto ordinario ma potrebbe poi estendersi a quelle a statuto speciale. La Sardegna deve rivendicare la natura pattizia del suo Statuto per impedire procedure di modifica senza il suo assenso». 

Per Romina Mura, deputato del Pd, l’attuale fase politico-istituzionale deve essere “necessariamente costituente” se si vuole restituire autorevolezza alle istituzioni. L’esponente del Partito Democratico ha sottolineato la necessità di riflettere sulla mancata attuazione dello Statuto: «L’Autonomia – ha detto Mura – si difende utilizzando le prerogative che discendono dalla specialità». Mura ha poi evidenziato i mutamenti della società sarda durante i 60 anni di autonomia: «Oggi la Sardegna non ha più la stessa popolazione e la stessa organizzazione politica. Eppure nulla è cambiato. Serve un riordino degli enti locali, la specialità si tutela non solo con le rivendicazioni nei confronti dello Stato ma anche declinandola nel territorio. La riforma – ha concluso Mura – dovrà inoltre tener conto del peso dell’Europa nelle scelte delle regioni».

Luciano Uras, senatore di Sel, ha incentrato il suo intervento sulla necessità di studiare un impianto normativo che consenta di riformare le istituzioni e avvicinarle ai bisogni della gente. «Oggi – ha detto Uras – si scontrano due visioni: una centralista (che prevede interventi anticrisi pensati a livello internazionale e insensibili ai bisogni delle persone e delle comunità), e una localista (attenta ai luoghi e allo sviluppo armonico dei territori). Noi preferiamo la seconda». Secondo Uras, spetta alle autonomie locale arginare la deriva speculativa-finanziaria. «Se si vuole questo non ci si può accontentare di utilizzare la legge statutaria per ampliare gli spazi della specialità. Serve una nuova fase costituente – ha concluso Uras – che veda il popolo sardo protagonista».     

 Emanuele Cani, deputato del Pd, ha escluso una volontà accentratrice del Governo Renzi. «La riforma del Titolo V della Costituzione – ha detto Cani – arriva nel momento giusto e rappresenta una grande opportunità per riformare e accrescere la nostra specialità«  L’esponente del Partito Democratico ha definito «urgente la riorganizzazione della macchina amministrativa regionale se si vuole recuperare credibilità e presentarsi con le carte in regola al confronto con lo Stato». Per Cani, occorre costruire un rapporto paritario con il Governo e ridefinire le relazioni con Bruxelles. «Per la sua posizione strategica nel Mediterraneo la Sardegna può ritagliarsi un ruolo di rilievo nell’Europa del futuro».

Francesco Sanna, deputato del Pd, non ha negato il clima sfavorevole in Parlamento nei confronti delle regioni a statuto speciale. «Per questo – ha detto – occorre porsi in modo diverso nei confronti delle istituzioni nazionali». Sanna ha ricordato gli errori fatti in passato e le troppe assenze della Regione nei momenti di confronto con lo Stato. «In questa fase – ha detto il deputato del Pd – serve credibilità, presenza e razionalità. Non servono le battaglie distruttive». «In passato – ha affermato Sanna – abbiamo avuto diverse opportunità che non siamo riusciti a sfruttare». Spesso l’input per il cambiamento è arrivato da Roma, come nel caso della modifica alla legge elettorale. Eppure «non siamo riusciti a far valere la nostra specialità rinunciando ad inserire in quella legge il principio della rappresentanza dei territori più deboli e la norma sulla parità di genere. L’Autonomia può essere rafforzata – ha concluso Sanna – ma molto dipende da noi».

Pierpaolo Vargiu, deputato di #Scelta Civica-Riformatori – ha invocato un intervento sui regolamenti interni delle istituzioni per renderle più efficienti e al passo con i tempi. Per Vargiu è inoltre urgente procedere a un riordino degli enti locali. «Il Consiglio – ha detto il deputato dei Riformatori – non ha dato ancora attuazione al referendum del 2012 che ha abolito le province». Da Vargiu anche una sollecitazione a tenere la barra dritta sulla difesa dei diritti. «Gli accordi si rispettano. Male ha fatto la Regione a non ricorrere alla Corte Costituzionale contro l’impugnazione della norma sulle accise da parte del Governo». Sul metodo con cui avviare le riforme, Vargiu ha ribadito, infine, la posizione del suo partito sull’Assemblea Costituente «unico strumento che assicura la partecipazione e il consenso popolare».

Ignazio Angioni, senatore del Pd, ha espresso apprezzamento per l’orientamento della Commissione sul fronte della semplificazione amministrativa. A distanza di 20 anni dalla legge Bassanini e di 13 anni dalla riforma del Titolo V della Costituzione il sistema si è quasi bloccato. Occorre rimuovere gli ostacoli burocratici che frenano lo sviluppo. Secondo Angioni, restituire potestà esclusiva allo Stato su alcune materie come l’energia e il lavoro non rappresenterebbe un fattore negativo per la Sardegna. «Non tutto quello che si ha in carico si trasforma in attività virtuose – ha detto il senatore del Pd – la potestà concorrente ha, in molti casi, appesantito il sistema Paese. Posizioni solo difensive – ha concluso Angioni – rischiano di far perdere terreno all’Autonomia. La Sardegna dovrà individuare altre ragioni per rivendicare una specialità più moderna, capace di rappresentare gli interessi diffusi».

I lavori della Commissione proseguiranno lunedì 9 giugno. Alle 10.oo è in programma l’audizione di altri parlamentari sardi. Nel pomeriggio, alle 16.00, saranno invece sentiti i rappresentanti di Cgil, Ugl e Uil.

Emanuele Cani 79 copia

Nuova presa di posizione del deputato #Emanuele Cani (Partito Democratico) contro la ventilata chiusura del carcere di Iglesias.

«A seguito dell’impegno assunto durante la recente visita al #carcere di Iglesias, nella quale ho avuto modo di verificare lo stato della struttura che ho trovato in buone condizioni – scrive Emanuele Cani in una nota –, mi sono preoccupato di interrogare tempestivamente il Governo sulle ricorrenti voci di chiusura, allo scopo di avere una risposta ufficiale e non ufficiosa. Tale risposta è, come noto, facilmente reperibile nel sito della Camera dei deputati, quindi lungi da me ogni tentativo di non rendere pubblica una decisione del Governo che già pubblicamente ho contestato e contrastato. Cosa che continuerò a fare convintamente nei prossimi giorni e nelle prossime settimane assieme ai colleghi del Partito Democratico.»

«Appare chiaro che il Governo, per motivi da me non condivisibili – aggiunge il deputato di Carbonia -, abbia intenzione di procedere con la chiusura. Ciò che sto chiedendo e ho chiesto durante la mia replica in Commissione Giustizia alla Camera è un invito ufficiale al Governo a rivedere tale decisione e, nello stesso tempo, a rivalutare più complessivamente il sistema penitenziario in Sardegna, al fine di programmare un intervento generale di organizzazione del sistema delle carceri, evitando provvedimenti isolati e inopportuni. Il carcere di Iglesias non deve chiudere per molte ragioni. Come per esempio l’attività di recupero dei detenuti (alcuni studiano con profitto all’università), famiglie, lavoratori. Insomma – conclude Emanuele Cani – un ulteriore presidio dello stato che non può abbandonare il territorio.»

Renato Soru 5

Arriva anche a Guspini la campagna elettorale di Renato Soru, unico candidato sardo del PD per il collegio Isole al Parlamento europeo. A dieci giorni esatti dal voto, giovedì 15 maggio, Renato Soru sarà in Piazza XX settembre, alle ore 16.30, per sostenere le ragioni della sua candidatura.

«Dalla crisi non usciamo da soli o uccidendo la politica, ma con una politica migliore, con la partecipazione e la generosità. A chi cerca di distruggere l’Europa, vale la pena di ricordare che l’Europa è nata dalle ceneri di una guerra devastante su un progetto di pace e convivenza comune – ha detto Soru nei giorni scorsi -.Oggi c’è da portare a termine quel processo e modificare le regole nel senso della coesione, del maggior benessere e della solidarietà.»

Renato Soru, che solo pochi giorni fa aveva voluto incontrare personalmente i lavoratori Alcoa in presidio a Portovesme, sempre domani, giovedì 15 maggio, incontra la popolazione di Iglesias e Carbonia. Il candidato sardo del PD nel collegio delle Isole sarà a Iglesias, in Piazza Pichi, alle ore 18.00, con i deputati Emanuele Cani e Francesco Sanna, il consigliere regionale Pietro Cocco e il sindaco Emilio Gariazzo. A seguire, musica con i Jokers. Successivamente, alle ore 20.00, Soru interverrà a Carbonia, per l’inaugurazione del gazebo PD Europadays, in Via delle Fosse Ardeatine.

Emanuele Cani 79 copia

Nuovo duro attacco del deputato del Partito Democratico Emanuele Cani alla direzione della Asl 7 di Carbonia.

«Ciò che sta accadendo da tempo nella sanità del Sulcis non può essere più tollerato – scrive Emanuele Cani in una nota -. Le prese di posizione di associazioni, pazienti e organizzazioni sindacali oltre che dai sindaci del territorio che denunciano processi malfunzionamento e di pseudo razionalizzazione dei servizi a discapito dei cittadini non possono in alcun modo continuare. E’ da tempo che si registrano le proteste per il trasferimento di servizi da una struttura all’altra. Gli ospedali di Iglesias e Carbonia, e di conseguenza  i pazienti che quotidianamente si rivolgono a questi presidi sanitari, non possono essere ancora una volta al centro di politiche di caotiche razionalizzazioni che penalizzano solo i cittadini. Per questo motivo – aggiunge il deputato del Partito Democratico – ritengo sia doveroso un intervento della Regione sull’amministrazione della Asl 7 affinché si proceda con l’avvio di una serie di interventi finalizzati a ripristinare i servizi che sino a qualche tempo fa hanno funzionato nel nostro territorio. Perché non è accettabile che, come si sta denunciando da tempo ed evidenziando in queste ore, si debbano fare i conti addirittura con la mancanza di anestesisti, figure fondamentali nell’attività operatoria. A questo punto ritengo che solo con un commissariamento dell’azienda si possa avviare quel processo di salvaguardia dei servizi nel territorio. Valuti con attenzione il presidente della Regione – conclude Emanuele Cani – quale scelta migliore per i cittadini.»

 Emanuele Cani 79 copia

Il caso del carcere di Iglesias e delle numerose e ricorrenti voci su una eventuale ipotesi di chiusura finisce in Parlamento. E sarà il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, a dare risposta e chiarire quanto sta accadendo. Il deputato del Partito Democratico Emanuele Cani ha presentato un’interrogazione, nella quale, argomentando e partendo dalla condizione che si registra all’interno della struttura detentiva di Iglesias, situata alla periferia della città e aperta negli anni ’90, chiedo di poter conoscere quali sono le intenzioni del Governo in merito al futuro del carcere che, al suo interno ospita diverse e particolari tipologie di detenuti.

«In questo periodo – spiega Emanuele Cani – ho raccolto le numerose testimonianze dei familiari, dei lavoratori e degli stessi detenuti, che non nascondono una certa preoccupazione per un’eventuale chiusura e trasferimento. Da qui la decisione di intervenire anche con l’attività di sindacato ispettivo. Dal Ministro attendiamo ora risposte chiare e concrete, rimarcando il fatto che un’eventuale chiusura vorrebbe significare la soppressione di una struttura efficiente  e il fatto significherebbe un ulteriore allontanamento dello Stato dai territorio.»

Emanuele Cani.

La Camera dei Deputati ha approvato alcuni minuti fa un ordine del giorno che impegna il Governo Renzi ad adottare ogni iniziativa utile a dividere la circoscrizione Sardegna-Sicilia in due nuove circoscrizioni, fatto che, come è noto darebbe ai sardi la certezza di eleggere i propri rappresentanti nelle Istituzioni europee. Ne dà comunicazione, il deputato del PD Emanuele Cani.

«Non c’è memoria, come in questo caso – scrive in una nota Emanuele Cani – di una presa di posizione concreta ed esplicita da parte dei governi precedenti e del  parlamento a trattare l’argomento. Nel confermare il mio disappunto sulla mancata approvazione di alcuni emendamenti prima al Senato e poi alla Camera, ritengo l’approvazione dell’ordine del giorno un fatto assolutamente importante. Sarà compito nostro vigilare affinché in tempi rapidissimi si possa raggiungere il risultato che, purtroppo, in questi anni che ci lasciamo alle spalle nessuno ha voluto affrontare e risolvere concretamente, comprese quelle forze politiche che per lungo tempo hanno governato il paese e che oggi sbraitano gridando al complotto e al menefreghismo o quelle altre, e mi riferisco al Movimento Cinque stelle – conclude Emanuele Cani -, che vogliono apparire i paladini della Sardegna che per le loro beghe interne, alle recentissime elezioni regionali non hanno neanche presentato una lista e quindi non contribuiscono in nessun modo a risolvere i problemi dell’Isola.»

Minatori Igea

E’ sempre più critica la situazione dei lavoratori Igea, da alcuni mesi senza stipendio, con una situazione societaria quanto mai incerta. Ieri è scattata l’ennesima, clamorosa manifestazione di protesta, con l’occupazione della cabina elettrica del pozzo 2 della miniera di Campo Pisano.

La vertenza Igea è una delle prime emergenze cui è chiamata a mettere mano la nuova Giunta regionale guidata dal governatore Francesco Pigliaru, sollecitata anche dagli esponenti del centrosinistra.

«La protesta dei lavoratori Igea chiusi per protesta nella cabina elettrica – denuncia il deputato del Partito Democratico Emanuele Cani in una breve nota – è il segno evidente di quanto, come Partito Democratico, stiamo sostenendo da tempo: la situazione è drammatica e deve essere risolta subito. Il presidente della Regione Francesco Pigliaru deve occuparsi personalmente della vertenza affinché si trovi una soluzione nel più breve tempo possibile. Non c’è più tempo da perdere. Oltre a manifestare vicinanza e sostegno ai lavoratori in lotta – conclude Emanuele Cani -, saranno attivate tutte le iniziative necessarie per affrontare e trovare una soluzione al problema.»

Emanuele Cani.

Il deputato del Partito Democratico Emanuele Cani questa mattina ha visitato il carcere di Iglesias, sul futuro del quale si addensano grosse nubi, con alte probabilità trasferimento dei detenuti in altre strutture penitenziarie dell’Isola e, quindi di chiusura. Al termine della visita, Emanuele Cani ha diffuso una nota stampa.

«Nel corso della mia visita ho potuto incontrare sia i parenti delle persone detenute, sia coloro che ci lavorano – ha commentato Emanuele Cani -, dalla dirigenza al personale della polizia penitenziaria, continuando con i detenuti i volontari che operano all’interno e il sindaco di Iglesias. Obiettivo della visita era, non solo verificare la situazione del carcere trovato in buone condizioni, ma soprattutto affrontare un altro aspetto: quello legato a presunte voci che parlavano di trasferimento in massa dei detenuti in altre strutture».

«Ho raccolto la preoccupazione delle persone che ho incontrato circa il pericolo che la struttura detentiva, aperta circa vent’anni fa e costata parecchie risorse allo Stato, possa essere chiusa – ha aggiunto Cani -. Ho visitato gli ambienti interni del carcere e osservato quanto avviene all’interno. Ciò che emerge, soprattutto, è la necessità che questa struttura non possa essere chiusa. Si tratta, infatti, di un  edificio di vent’anni, ben lontano da strutture obsolete, in cui si rispettano i parametri previsti dalle norme e, soprattutto, le persone. Come già ho fatto lo scorso anno, mi impegnerò a girare il problema e le richieste che ho ricevuto questa mattina direttamente al ministro della Giustizia al quale spiegherò ciò che ho potuto riscontrare. Non solo, rimarcherò anche l’importanza di tenere aperta questa struttura che, per la sua attività e ciò che si compie, diventa importante. Inoltre, aspetto non meno secondario, il nostro territorio non può vedere indietreggiare lo stato ancora una volta. La presenza del carcere vuol dire presidio del territorio da parte dello stato. Dalla prossima settimana – ha concluso Emanuele Cani – mi farò portavoce con il ministro della Giustizia delle richieste che mi sono state poste, con l’obiettivo di avere precise risposte sulle vere intenzioni del Governo.»

 

La Camera ha bocciato stamane due emendamenti, presentati dai parlamentari di Pd (Pes, Mura, Francesco Sanna, Scanu, Marrocu, Cani, Marco Meloni, Giovanna Sanna) e M5S (Corda, Nicola Bianchi, Cancelleri, Ruocco, Villarosa, Barbanti), che riproponevano misure per gli aiuti agli alluvionati della Sardegna. Durissimi i commenti del deputato Mauro Pili (Unidos), che ha definito il Governo Renzi «un Governo di incapaci», sottolineando come «ancora una volta l’esecutivo ha dimostrato il totale menefreghismo nei confronti della Sardegna» e di Emanuele Cani del Partito Democratico, che in una nota ha scritto che «pur condividendo la disponibilità manifestata dal sottosegretario Zanetti, a risolvere o meglio ad iniziare a risolvere il problema degli alluvionati della Sardegna, è bene ricordare che sono passati oltre quattro mesi dalla data del disastro che ha colpito il Nord dell’Isola e nulla di concreto è stato fatto, non c’e più tempo per aspettare. Oggi avremmo potuto risolvere definitivamente il problema. Ho votato convintamente in dissenso dal mio gruppo a favore degli emendamenti non solo a quello presentato con i colleghi deputati della Sardegna ma anche a quelli presentati dalle altre forze politiche presenti in parlamento. Gli emendamenti in oggetto, purtroppo, non sono stati approvati».