21 December, 2025
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Le segreterie territoriali Filctem CGIL-Femca CISL-Uiltec UIL e la R.S.A. Eurallumina hanno diffuso una nota dopo l’incontro svoltosi ieri all’assessorato regionale del Lavoro, alla presenza degli assessori regionali del Lavoro, dell’Industria e dell’Ambiente, della società Eurallumina, le segreterie territoriali Filctem CGIL-Femca CISL-Uiltec UIL, la R.S.A. Eurallumina e la Confindustria Sardegna Meridionale.

«Nonostante i risultati positivi raggiunti nel mese di maggio, quali il dissequestro di parte del sito di stoccaggio delle lavorazioni e la conclusione positiva del Procedimento autorizzativo Paur in sede di Conferenza dei servizi decisoria e poi attraverso definitiva deliberazione di Giunta regionale (10 agosto 2023), provvedimenti propedeutici ed indispensabili al riavvio delle produzioni per l’Eurallumina, rendendo di fatto la raffineria di bauxite di Portovesme un asset strategico pronto ad essere riavviatosi legge nella nota -, permangono, oltre alla mancata sottoscrizione dell’Addendum ai Protocolli d’Intesa del 2009-2012, anche la definizione certa dell’approvvigionamento del gas naturale a seguito dell’impugnazione del DPCM Energia (cui dovrebbe pronunciarsi il Consiglio di Stato nel mese di novembre p.v.) e su cui la Regione ed il Governo ad oggi non hanno ancora dato, se non attraverso velate indiscrezioni, nessuna certezza attraverso atti amministrativi e/o di Legge!»

«Visto il quadro attuale la società Eurallumina ha annunciato ufficialmente che, nel caso in cui tale scenario non dovesse mutare, ovvero in assenza delle garanzie Istituzionali che la sottoscrizione dell’Addendum al M.O.U. può determinare, si troverebbe costretta suo malgrado nell’avviare a breve la procedura per il licenziamento collettivo che vedrebbe coinvolte le maestranze, a distanza di oltre 14 anni di vertenza e di altrettanti anni di impegni istituzionali spesso disattesi e cambiati in corso d’opera da chi, di volta in volta, ha governato sia a Cagliari che a Roma. Segreterie Territoriali – RSA Eurallumina aggiunge la nota -. È chiaro che nel caso in cui tale scenario ovvero l’avvio della procedura per il licenziamento collettivo, dovesse verificarsi, riterremo la Regione ed il Governo corresponsabili per manifesta inerzia ed inconcludenza. È quanto mai necessario un serio e fattivo impegno da parte di tutti, con le Istituzioni in primis, affinché ciò possa essere scongiurato.»

«Gli assessori presenti al tavolo, recepita la drammaticità della situazione, hanno dichiarato che si starebbe lavorando affinché a brevissimo termine possa essere convocato dal MIMIT (Ministero delle Imprese e Made in Italy) l’incontro per la sottoscrizione del sopra citato Addendum, di impegnarsi nel garantire la protezione sociale di tutti i lavoratori coinvolti e dichiarato altresì che il “Nuovo Decreto Energia” “sarebbe in via di definizione”prosegue la nota delle segreterie territoriali Filctem CGIL-Femca CISL-Uiltec UIL e della R.S.A. Eurallumina -. La Società Eurallumina ha dichiarato che nel caso in cui l’Addendum M.O.U. dovesse essere sottoscritto dalle parti lo scenario nefasto del licenziamento collettivo verrebbe a decadere; in caso contrario a far data dal 15 ottobre p.v. decorrerebbe l’avvio della sopra citata procedura che riteniamo debba assolutamente essere scongiurata. Rispetto a tale situazione che riteniamo assurda e che rigettiamoconcludono le segreterie territoriali Filctem CGIL-Femca CISL-Uiltec UIL e la R.S.A. Eurallumina ribadiamo lo stato di agitazione operativa che comporta il richiamo alla partecipazione alle iniziative con un minimo preavviso; dichiariamo sin d’ora che se entro una settimana a partire da ieri non dovessero pervenire da parte delle Istituzioni “Riscontri con date certe e a brevissimo termine” rispetto alla Convocazione per la sottoscrizione dell’Addendum M.O.U., fondamentale ad evitare l’avvio della procedura di licenziamento collettivo, si avvisano le lavoratrici e lavoratori Eurallumina che verranno inevitabilmente messe in campo contestualmente delle adeguate iniziative di mobilitazione.»

Si è svolto giovedì 28 settembre. un incontro convocato dall’assessore Ambiente Marco Porcu, sollecitato dalle organizzazioni sindacali per un aggiornamento sull’iter autorizzativo relativo alla procedura di valutazione del Progetto Pilota LI Demo per la produzione di litio per batterie proposto dalla Portovesme srl – Glencore.

L’assessore ha comunicato che il progetto sarà assoggettato a valutazione di impatto ambientale. Si tratta di un procedimento che, per i tempi che hanno caratterizzato altri progetti in passato, preoccupa non poco. Perché una dilatazione temporale non può che rallentare, o addirittura venir meno, il processo di costruzione dell’impianto pilota che si inserisce nel percorso di transizione energetica e a cui sono legate anche nuove opportunità di lavoro.

La rispettabile decisione tecnica che collima anche con una visione politica espressa nei vari incontri comporta, intanto, il non avvio degli investimenti, seppur modesti, come quello di un progetto pilota di circa 27mila ore lavoro per l’installazione da parte delle imprese d’appalto e l’utilizzo di 20/30 lavoratori diretti.

Siamo praticamente al paradosso, perché da un lato si spinge e lavora per avviare il processo di decarbonizzazione e dall’altro si rallentano tutti i piani che si inseriscono nell’ambito della transizione energetica; a oggi non esiste neppure una normativa che regolamenti l’utilizzo e il rilascio nei corpi idrici del litio. Riteniamo che il legislatore debba intervenire su questa materia per dare gli strumenti normativi al decisore tecnico, così come riteniamo sia importante una convocazione immediata del tavolo nazionale sulla vertenza della Portovesme srl.

RSU Portovesme srl

Segreterie Territoriali Filctem-CGIL, Femca-CISL, Uiltec-UIL

Emanuele Madeddu, Vincenzo Lai, Pierluigi Loi

 

«Il 30 giugno scadono i contratti e tutti i lavoratori coinvolti rischiano di trovarsi senza occupazione e il progetto di naufragare. Nonostante gli impegni e gli elogi sulla sua possibile realizzazione, ancora la Regione non ha compiuto alcun atto sulla vertenza che riguarda il futuro del progetto Aria.»

Il nuovo appello alla Regione arriva dalle segreterie Filctem CGIL-Femca Uil-Uiltec Uil.

«Domani saremo davanti alla Presidenza della Regione a Villa Devoto alle ore 10,00 per ricordare a chi ha assunto degli impegni, che siano rispettati», aggiungono i segretari Emanuele Madeddu, Vincenzo Lai e Pierluigi Loi.

«Vanno bene i progetti per il futuro ma ricordiamo che devono essere sempre garantiti i piani occupazionali e che non si può pensare di portare avanti un programma così importante e articolato giocando al ribasso.»

Fausto Durante (Cgil Sardegna), Emanuele Madeddu (Filctem Sardegna Sud Occidentale), Antonello Saba (Cisl Sulcis Iglesiente, Vincenzo Lai (Femca Cisl Sud Sardegna), Federico Matta (Uil Sulcis Iglesiente e Pierluigi Loi (Uiltec Uil), hanno commentato così l’esito della prima riunione del gruppo di lavoro sul futuro della Portovesme srl, svoltasi questo pomeriggio al Mimit.

Il confronto si è chiuso con un leggero passo avanti e qualche apertura: l’azienda ha illustrato il progetto e i piani per il futuro, confermando l’intenzione di rimanere nel territorio dentro una prospettiva che guarda alla transizione ecologica e alla decarbonizzazione.

A questo proposito i sindacati hanno sottolineato l’urgenza di definire la compatibilità ambientale e la sostenibilità delle nuove produzioni e chiesto sin da ora che venga implementata la filiera a monte e a valle delle stesse produzioni previste.

Nel corso del confronto è emersa da parte dell’azienda un’apertura rispetto alla riattivazione, seppur graduale, della linea zinco.

«In questa fase, che pure è tutta ancora da vedere e valutare, resta da risolvere una questione che riguarda lo stabilimento di San Gavino hanno commentato i sindacati -. A nostro parere l’intero compendio deve far parte del complessivo piano di ristrutturazione e rivalorizzazione attraverso un processo di continuità produttiva e industriale e di pieno inserimento dentro il quadro di transizione prevista per gli impianti di Portovesme garantendo, in prospettiva, una missione produttiva anche per quelli di San Gavino.»

 

Sul comunicato della Rsu Carbosulcis, intervengono i segretari territoriali Filctem-CGIL, Femca-CISL e Uiltec-UIL, Emanuele Madeddu, Vincenzo Lai e Pierluigi Loi, sottolineando la loro piena condivisione.

“E’ necessario un chiarimento urgente sul futuro della Societàscrivono in una nota -. Occorre programmare il futuro al fine di cogliere gli strumenti europei di riconversione. Il Progetto Aria, così gli altri progetti meritano un approfondimento, programmazione e regole certe, al fine di poter valorizzare il patrimonio materiale e immateriale della Società e le professionalità dei lavoratori quale capitale della Regione Sardegna stessa.”
“Per questo motivo concludono Emanuele Madeddu, Vincenzo Lai e Pierluigi Loiriteniamo non rinviabile il confronto con la Presidenza della Giunta regionale, lo stato di agitazione proclamato dalla Rsu rappresenta un grido d’allarme che deve essere colto, merita risposte. Auspichiamo una convocazione in tempi rapidi senza la necessità di mettere in atto nuove iniziative.”

“Sono passati più di dieci giorni da quando i lavoratori hanno lasciato l’occupazione sulla ciminiera di Portovesme ma ancora non si intravedono soluzioni al problema. Il Governo ha annunciato l’avvio di una serie di interlocuzioni che non hanno ancora coinvolto le parti sociali, e non ha dato corso a quella che sarebbe dovuta essere la seconda fase della vertenza.”

Lo scrive, in una nota, Emanuele Madeddu, Segretario Generale Filctem CGIL Sardegna Sud Occidentale.

“A questo punto, davanti a questo silenzio non resta che riavviare la mobilitazioneaggiunge Emanuele Madeddu -. I prossimi giorni, con il coordinamento sindacale operante nella fabbrica, si deciderà che iniziative mettere in campo, ma appare scontato che saremo a Roma. E al ministero delle Imprese e Made in Italy chiederemo risposte di persona direttamente a Roma. Il tempo scorre e risposte ancora non ne arrivano, mentre la cassa integrazione, così come lo stop agli impianti sono partiti – conclude Emanuele Madeddu -. E’ giunto il momento che ognuno si assuma le proprie responsabilità e onori gli impegni assunti.”

Dopo l’incontro di venerdì 4 marzo, al ministero delle Imprese e del Made in Italy, concluso con gli impegni di Governo e Regione, cui è seguita la discesa dei quattro lavoratori dalla ciminiera dell’impianto Kss, la vertenza energia della Portovesme srl entra ora nel vivo.

“Ora inizia la parte costruttiva, ossia i confronti istituzionali propedeutici alla costruzione della proposta e della soluzionescrivono oggi in una nota i segretari territoriali della Filctem Cgil Emanuele Madeddu, della Femca Cisl Vincenzo Lai e della Uiltec Uil Pierluigi Loi -. L’incontro odierno convocato dal Ministero con la Regione Sardegna e la Portovesme srl rappresenta la prima tappa degli impegni assunti venerdì. Per questo motivo, davanti all’ingresso dello stabilimento, resterà operativo un presidio sino alla fine della vertenza che non è solo per Portovesme ma per tutta la Sardegna, a testimonianza che la questione energetica riguarda l’intero comparto economico e produttivo dell’isola, il quale deve ancora fare i conti con le diseconomie prodotte dalla mancanza del Gas metano.”

“Le proposte sul tavolo sono noteaggiungono Emanuele Madeddu, Vincenzo Lai e Pierluigi Loi -: 

– Verificare la possibilità di riproporre lo strumento della Superinterrompibilità per le aziende energivore della Sardegna e della Sicilia al fine di riallineare le stesse condizioni di mercato delle regioni peninsulari. 

– Possibilità di siglare un contratto bilaterale con termini simili a quelli esistenti per altre imprese energivore del territorio Sardo e nazionale. 

– Revisionare il metodo di fissazione del Prezzo Unico Nazionale, sulla base della struttura dei costi delle singole fonti di generazione elettrica.”

“Chiediamo concludono i segretari territoriali di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil, lo stesso livello di attenzione e capacità di esito positivo come praticato per altre vertenze nazionali e locali.”

«I lavoratori, nonostante freddo, vento e pioggia, hanno trascorso la seconda notte nella ciminiera e con forza e determinazione stanno affrontando la terza giornata di protesta che continuerà anche domani. E, proprio per questo motivo, seguiranno dalla ciminiera la riunione di domani. Un incontro che auspichiamo non sia solamente interlocutorio ma risolutivo. Chiediamo al Governo, data la gravità della situazione e la forte preoccupazione di intervenire e utilizzare tutti gli strumenti per arrivare a una soluzione accettabile che assicuri alle attività produttive della Sardegna, vere eccellenze delle produzioni italiane, pari opportunità.»

Lo scrivono, in una nota, Emanuele Madeddu, Vincenzo Lai e Pierluigi Loi, segretario rispettivamente di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil.

«Per sostenere la lotta dura ma determinata dei lavoratori chiediamo un’assunzione di responsabilità anche ai sindaci e rappresentanti delle istituzioni, oltre che agli imprenditori affinché domani siano presenti al sit-in che si svolgerà, per la durata dell’incontro ministeriale, davanti all’ingresso dello stabilimento della Portovesmeconcludono -. Il cuore pulsante è lo stabilimento, per questo motivo le organizzazioni sindacali seguiranno la riunione dalla fabbrica vicino ai lavoratori in lotta.»

«Solidarietà ai lavoratori che hanno intrapreso questa iniziativa a difesa del lavoro. È evidente che il tema da risolvere è quello dell’energia, purtroppo registriamo nessun passo avanti delle istituzioni.  Condividendo il documento dei lavoratori chiediamo com la massima urgenza un incontro con il ministro competente.»
Si sono espressi così stamane Emanuele Madeddu (Filctem-Cgil), Vincenzo Lai (Femca Cisl) e Pierluigi Loi (Uiltec Uil).

Nuovo intervento, stamane, delle segreterie territoriali Filctem CGIL, Femca CISL e Uiltec UIL, sulla vertenza per l’arrivo del metano nell’Isola, dopo l’impugnazione del Dpcm da parte della Regione.

«Le parole pronunciate dall’assessore dell’Industria che chiede altro tempo, di fatto spostando la decisione del Consiglio di Stato sull’arrivo del metano in Sardegna, dopo quattro anni di rinvii e meline, destano forti preoccupazioni perché di tempo, sino a oggi, ne abbiamo perso tropposcrivono in una nota i segretari Emanuele Madeddu, Vincenzo Lai e Pierluigi Loi -. Siamo davanti a una situazione veramente preoccupante. C’è il rischio concreto che Eurallumina ritiri il piano di investimenti da 300 milioni di euro e lasciando in strada i 200 lavoratori diretti e non creando alcuna prospettiva per le ulteriori 150 maestranze  necessarie e 130 contrattisti. Questo fatto non possiamo permettercelo in alcun modo, e non va certo in linea “con la tutela degli interessi delle imprese e delle famiglie.»

«I problemi rimangono tutti in campo, il famoso Paur è ancora da definire, l’appuntamento di dicembre è slittato ancora; pratica che dovrebbe durare normalmente 180 giorni e che invece va avanti da circa due anniaggiungono i tre segretari sindacali -. Anche dell’addendum ai Protocolli d’Intesa del 2009 e del 2012, fondamentale tra le varie questioni anche per la messa in sicurezza del reddito delle maestranze Eurallumina sino al completo riavvio delle produzioni, nonostante siano state redatte nel tempo diverse bozze, ad oggi non si sa nulla. Da mesi chiediamo un incontro senza aver mai avuto risposta.»

«Per ultima e non meno importante, se non fondamentale, la persistente incertezza rispetto alle modalità e tempistiche rispetto all’approvvigionamento del gas metano, anche e, soprattutto, a seguito dell’impugnazione del DPCM Energia presso il Consiglio di Stato, l’unico punto fermo era rappresentato dal 23 febbraio, data in cui si dovrebbe esprimere ill Consiglio di Stato; ora vogliono togliere anche questa certezza senza prospettare nessuna soluzione. Piuttosto, dalla Regione ci aspettiamo ancora un atto concreto e rapido sul porto di Portovesme. Perché i lavori di escavo ancora non partono, anzi appaiono ben lontani nonostante da tempo chiediamo il commissariamento dell’opera. All’abbassamento dei fondali è legato il futuro di ogni progetto che si intende realizzare nel polo industriale di Portovesme. Non è tempo di rinvii ma servono atti concreti e immediati. C’è bisogno di azioni concrete per evitare che un’occasione di rinascita possa naufragareconcludono Emanuele Madeddu, Vincenzo Lai e Pierluigi Loi -. Il presidente della Regione deve occuparsi in prima persona della questione energetica, e del polo metallurgico di Portovesme compresa la vertenza Eurallumina, così come dovrebbe fare per le altre partecipate del territorio.»