10 May, 2024
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Nuovo incontro interlocutorio stamane tra le segreterie territoriali Fiom, Fsm, Uilm e Cub, e la direzione dello stabilimento Sider Alloys di Portovesme, rappresentata dal Direttore Affari Generali e Legali dottor Eros Brega, e dalle dottoresse Marzia Borgese e Daniela Virdis.

«L’azienda ci ha comunicato la visita di Invitalia avvenuta giovedì 24 agosto, per un ispezione in stabilimentosi legge in una nota delle segreterie territoriali Fiom-Fsm-Uilm-Cub -. L’azienda ha evidenziato alcune criticità legate allo sblocco degli attesi finanziamenti, che se non dovessero arrivare in tempi celeri, farebbero saltare il piano di rilancio.»
Le organizzazioni sindacali hanno manifestato la necessità di un’informazione costante su quanto si sta realizzando in stabilimento, chiedendo garanzie occupazionali nel rispetto degli accordi e hanno deciso di coinvolgere le istituzioni politiche regionali e nazionali, in modo da ricevere le necessarie rassicurazioni per il rilancio produttivo e occupazionale.

«È necessario rafforzare la coesione del sistema industriale regionale, che non deve essere diviso da localismi.»

Lo ha detto l’assessore dell’Industria, Anita Pili, che questa mattina si è recata in visita agli stabilimenti della Sider Alloys di Portovesme, per verificare personalmente il riavvio del sito produttivo, insieme all’amministratore delegato Giuseppe Mannina e al direttore Affari generali e legali Eros Brega.

«È stato un momento di confronto importanteha sottolineato l’assessore Anita Pili -. Il polo dell’alluminio in Sardegna sta finalmente ripartendo e non possiamo che essere felici di questo. I fondi del Pnrr permetteranno di ultimare la fase di revamping dello stabilimento, fondamentale per il progetto di riavvio della produzione di alluminio primario. La Regione seguirà passo dopo passo l’azienda nel suo percorso.»

«Anche in ragione della ripartenza della produzione di Sider Alloys ha aggiunto l’assessore regionale dell’Industriaè fondamentale definire al più presto, insieme al Governo nazionale, il quadro strategico energetico della Sardegna.»

L’assessore Anita Pili ha ricevuto dall’amministratore delegato di Sider Alloys un lingotto di alluminio, omaggio simbolico e frutto del processo produttivo: dal 2024, sarà effettiva la produzione di lingotti che contribuirà all’industria dell’automotive.

Il riavvio della fonderia che ha sfornato le prime placche di alluminio, è un segnale di speranza per il rilancio della produzione allo stabilimento della Sider Alloys di Portovesme.

«Dopo dieci anni dalla chiusura dello stabilimento ex Alcoadice Eros Brega, responsabile delle Relazioni Industriali dello stabilimento Sider Alloys di Portovesme -, una parte della fabbrica, la fonderia, ha ripreso la sua attività produttiva. Inizialmente la produzione si attesta sulle 2-3mila tonnellate, ma la sua capacità produttiva aumenterà sino a circa 200mila tonnellate all’anno. Va anche sottolineato che il revamping delle celle elettrolitiche, fulcro vitale della produzione, prosegue ininterrottamente.»

«Per quanto attiene la forza lavoro, attualmente i lavoratori diretti sono 106, ai qualiprosegue Eros Bregasono da aggiungere i lavoratori delle ditte esterne, per un totale di 204 lavoratori che operano all’interno dello stabilimento. Ora possiamo veramente affermare che il Polo industriale dell’alluminio di Portovesme è una realtà da cui non si può prescindere e, soprattutto, per quanto attiene il territorio, le prospettive di una ricaduta importante diventeranno una certezza.»

«Un sentito ringraziamento va ai lavoratori che hanno sempre creduto nella ripresa produttiva ed anche al sindacato che non ha mai mancato di sostenere i lavoratori in tutti questi anni conclude Eros Brega –. Dobbiamo proseguire nel lavoro intrapreso, con il supporto di tutti, la Sider Alloys è viva e vegeta ma non bisogna abbassare la guardia.»
Armando Cusa
   

Ai primi di dicembre, con l’approvazione della delibera della Giunta regionale, si è concluso definitivamente l’iter autorizzatorio, passaggio fondamentale per il rilancio della produzione nello stabilimento Sider Alloys di Portovesme, per il quale, a questo punto, mancano solo le ultime autorizzazioni del comune di Portoscuso.
A tal proposito abbiamo chiesto all’ing. Giuseppe Toia, vicepresidente Assomet, un suo commento sulla vertenza Sider-Alloys.
«Indubbiamenteha esordito Giuseppe Toia -, la vertenza Sider Alloys si è trascinata oltre i tempi previsti e sembrava che la sua conclusione si allontanasse sempre più. Oggi, invece, con il via libera dato dalla Regione Sardegna, la lunghissima vicenda Sider-Alloys ha avuto il via libera, gettando le basi per un nuovo impulso della ripresa produttiva dello stabilimento di alluminio di Portovesme.»
«Ma per la ripresa produttiva ha aggiunto Giuseppe Toia -, c’è un altro problema da risolvere, quello legato al costo dell’energia e non è una cosa da poco, né da sottovalutare. Tenuto conto che le industrie di Portovesme sono industrie energivore, il Governo italiano si trova a dover affrontare il tema del costo della stessa e attualmente i costi sono altissimi. C’è in gioco la stessa ripresa produttiva e a tal proposito, la Portovesme SRL sta già pagando lo scotto con l’aumento delle tariffe energetiche, con la messa in cassa integrazione guadagni di diverse maestranze. Ecco perché è necessario un intervento massiccio.»
«Per la produzione dell’alluminioha sottolineato l’ingegner Giuseppe Toia -, questo è un momento favorevole, ma l’esistenza stessa dell’apparato produttivo dipenderà molto dall’azione governativa e questo deve avvenire in tempi brevi. Gli sforzi affrontati e dall’Ad Giuseppe Mannina e dal dott. Eros Brega, responsabile delle Relazioni industriali, sono stati eccezionali e a loro si deve il successo di questa vertenza ma anche i Sindacati hanno portato avanti una lotta straordinaria ed i sacrifici sostenuti dal territorio sono stati enormi.»
Armando Cusa

Nuovo incontro stamane all’assessorato regionale del Lavoro sulla vertenza Sider Alloys. L’obiettivo: evitare la cassa integrazione e riavviare la produzione di alluminio. Intorno allo stesso tavolo si sono trovati Regione, Azienda e Sindacati.
L’assessore del Lavoro, Alessandra Zedda, ha riepilogato le principali criticità che allo stato attuale non consentono l’avvio dei lavori finalizzati alla ripartenza della produzione.
L’assessore della Difesa dell’Ambiente, Gianni Lampis, ha ripercorso le vicende legate alla Conferenza dei Servizi e riconvocherà la conferenza solo dopo il ricevimento di alcuni documenti fondamentali ancora non trasmessi. E’ quindi ipotizzabile – ha proseguito Gianni Lampis -, che se gli atti vengono trasmessi nei tempi richiesti, la conferenza verrà convocata in una data compresa tra il 20 e il 25 settembre 2021.
Per l’Azienda ha preso la parola il dott. Eros Brega che ha comunicato che tra il 20 e il 25 settembre si terrà la conferenza dei servizi decisoria e la Giunta probabilmente potrà deliberare tra il 15 e 20 del mese di ottobre. Solo dopo quella data l’azienda, potrà chiedere le autorizzazioni al comune di Portoscuso e i lavori potranno iniziare orientativamente a fine novembre.
Eros Brega ha aggiunto che l’Azienda non è in grado di garantire i circa 100 lavoratori sino alla partenza del cantiere e ha evidenziato che le tempistiche rappresentate hanno delle implicazioni oltre che sui lavoratori anche sul contratto ENEL e a livello finanziario.
A tal proposito, è intervenuta l’assessore dell’Industria, Anita Pili, che si è resa disponibile ad attivarsi immediatamente con l’ENEL, al fine di garantire l’eventuale traslazione dell’inizio del contratto di fornitura, per compensare i ritardi nel riavvio degli impianti.
Le parti hanno convenuto di convocare un nuovo incontro il 30 agosto, alle ore 10.00, per il monitoraggio e la verifica della reale anticipazione delle scadenze fissate per i mesi di settembre e ottobre 2021, compreso il rispetto minimo dei termini di legge per la deliberazione della Giunta regionale.
Eros Brega inoltre ha comunicato che laddove le date e il percorso condiviso non dovesse essere mantenuto l’azienda si riserva di attivare le procedure per la Cassa Integrazione.
A tale riguardo le organizzazioni sindacali hanno sottolineato di non concordare sulla possibilità di attivare le procedure di Cassa Integrazione, in quanto la riapertura dello stabilimento è vitale per la ripresa produttiva e per tutto il territorio.
Ancora una volta il sindacato ha rivolto un appello alla Regione affinché vengano ridotti i tempi previsti per le autorizzazioni.
Hanno partecipato all’incontro gli assessori regionali Alessandra Zedda, Anita Pili, Gianni Lampis e Mario Nieddu; il presidente del Consiglio regionale Michele Pais; i consiglieri regionali Giorgio Oppi e Michele Ennas; il Direttore generale dell’assessorato della Sanità Marcello Tidore; per l’Azienda Eros Brega, Marzia Borgese e Carla Cicilloni; per le organizzazioni sindacali Samuele Piddiu, Roberto Forresu e Francesco Bardi per la CGIL; Rino Barca per la CISL; Renato Tocco per la UIL e Angelo Diciotti per la CUB.
Armando Cusa

«La situazione è in continua evoluzione e stiamo seguendo il tutto con estrema attenzione. Noi siamo pronti ad accelerare ulteriormente con la macchina industriale e produttiva. Se i tempi della ripresa produttiva si sono ulteriormente allontanati, questo è da ascrivere alla mancanza dell’autorizzazione VIA (Valutazione d’impatto Ambientale).»
Eros Brega, responsabile delle relazioni industriali della Sider Alloys, sintetizza così la situazione dello stabilimento di Portovesme.
«Noi siamo nella condizione di ripartire, ma se dovesse calare ulteriormente il silenzio, allora ci sarebbe veramente di che preoccuparsi ed il Sulcis Iglesiente, che si aspetta un nuovo sviluppo, ne risentirebbe pesantemente.»
La parola d’ordine è “fare presto” e non ci si può concedere ulteriori ritardi, questo in sintesi l’appello del responsabile delle relazioni industriali.
La fabbrica è in attesa di ulteriori forniture da parte della Chinalco, i tempi delle consegne si sono allungati anche a causa della pandemia.
«La politica regionale è chiamata a svolgere il ruolo che le compete attivandosi in tempi breviconclude Eros Brega, affinché le relative autorizzazioni pervengano quanto prima, per consentire al polo dell’alluminio di riprendere la produzione e di imprimere un nuovo impulso ad un territorio che da troppo tempo ormai è privato di un futuro per le nuove generazioni.»