5 December, 2024
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«La sospensione dei tributi nei comuni colpiti dall’alluvione é una prima, parziale, risposta alle nostre richieste ed un atto dovuto da parte del Governo verso quelle comunità che oggi versano in uno stato di difficoltà.»
Lo ha dichiarato il presidente Cappellacci, in seguito al decreto firmato sabato dal ministro dell’Economia e delle finanze, Fabrizio Saccomanni.
«Auspichiamo – ha aggiunto il presidente – che sia l’inizio di un’inversione di tendenza e che si proceda celermente a mantenere altresì gli impegni sulla modifica dell’articolo 10 dello Statuto per consentire alla Regione di dare continuità alla riduzione del 70% dell’IRAP e ad altre azioni per alleviare il peso fiscale che grava sulle spalle delle imprese. La Regione ribadisce la necessità di intervenire immediatamente sul patto di stabilità per sbloccare risorse che devono essere disponibili subito sia per affrontare l’emergenza sia per gli interventi necessari ad evitarla in futuro.»
«Occorrono procedure straordinarie – ha concluso Cappellacci – per affrontare l’immediato e per accompagnare le nostre comunità lungo tutto il percorso di uscita dall’emergenza.»
Il Palazzo del Consiglio regionale.

Il Palazzo del Consiglio regionale.

 

Nei Comuni della Sardegna colpiti dall’alluvione (individuati nell’ordinanza del 22 novembre del Commissario delegato per l’emergenza) sono sospesi tutti i versamenti e gli adempimenti tributari, inclusi quelli derivanti da cartelle di pagamenti emesse dagli agenti della riscossione, che scadono nel periodo compreso tra il 18 novembre e il 20 dicembre 2013. Lo prevede un decreto del ministro dell’Economia e delle finanze, Fabrizio Saccomanni, che e’ stato firmato oggi.

Con un successivo, decreto il ministero dell’Economia e delle finanze stabilirà le modalità di effettuazione degli adempimenti e dei versamenti sospesi.

Il Governatore della Sardegna, Ugo Cappellacci, questo pomeriggio ha chiesto ai ministri Fabrizio Saccomanni e Graziano Del Rio una revisione dei vincoli del patto di stabilità, ingiusti e obsoleti, nel corso di un incobtro svoltosi a Roma.
«La Regione Sardegna ribadisce l’urgenza di rivedere immediatamente i vincoli del patto di stabilità – ha detto Ugo Cappellacci -, la nostra isola paga un prezzo più alto di altre Regioni, perché al problema generale si aggiunge quello specifico del mancato adeguamento dei parametri al nuovo regime delle entrate. In altre parole, da un lato lo Stato ci ha riconosciuto le somme dovute, ma dall’altro ci impedisce di utilizzarle a favore delle famiglie, delle imprese e dei territori. Lo sbarramento del patto di stabilità – ha aggiunto il presidente della Regione – influisce negativamente nella vita amministrativa degli enti locali, perché fra tutte le Regioni nelle quali la finanza locale è a carico dello Stato la Sardegna è di gran lunga quella che in maggior misura sostiene i propri enti locali. In pratica, nonostante in Sardegna i Comuni e le Province dovrebbero essere finanziati dallo Stato, la Regione trasferisce ai propri enti locali più di quanto ricevano dallo Stato. In nessun’altra Regione si registrano comportamenti analoghi.»
Il presidente della Regione ha ricordato anche la necessità di portare a compimento quanto prima anche la procedura di revisione dell’articolo 10 dello Statuto, secondo lo schema concordato con il Governo, che deve andare all’esame del Parlamento.
«Ciò è necessario – ha evidenziato Ugo Cappellacci – non solo per chiudere immediatamente il conflitto aperto dal Governo davanti alla Corte Costituzionale riguardo al taglio dell’Irap deciso dalla Regione, ma anche per dare finalmente alla Regione quell’autonomia in materia di politiche fiscali, che permetta di calibrare le scelte sulla base della situazione reale del nostro sistema economico.»
Ugo Cappellacci 0