19 April, 2024
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Ritorna l’appuntamento di inizio autunno a Cagliari con il jazz di qualità: da giovedì 26 a domenica 29 settembre il festival “Forma e Poesia nel Jazz” scrive le pagine della sua ventiduesima edizione. In arrivo nomi di primo piano della scena jazzistica italiana, come è nella tradizione di questa manifestazione che, nel corso degli anni, ha visto sfilare sui suoi palchi nomi del calibro di Paolo Fresu, Enrico Rava, Franco D’Andrea, Stefano Bollani, Antonello Salis, Rita Marcotulli, Maria Pia De Vito, Fabrizio Bosso, Flavio Boltro.
E anche in questa nuova edizione, oltre ai concerti, saranno tanti i momenti collaterali: incontri, laboratori per bambini, escursioni guidate, aperitivi musicali, e altro ancora. Epicentro della quattro giorni, gli spazi dell’EXMA, in via San Lucifero, dove questo mercoledì, 11 settembre, con inizio alle 11.00, si terrà la conferenza stampa di presentazione del festival.

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Giornata intensa, domani (lunedì 26) a Nuoro, per i Seminari Jazz in pieno svolgimento, fino a venerdì prossimo (30 agosto), nel capoluogo barbaricino. Alla Scuola Civica di Musica in via Mughina, dove si tengono i corsi promossi dall’Ente Musicale di Nuoro, prende il via (per andare avanti fino a giovedì 29) la masterclass internazionale che impreziosisce ogni edizione dell’iniziativa didattica. Dopo jazzisti del calibro di Dave Holland, Joe Lovano, Kenny Barron, John Surman, Dave Douglas, Butch Morris, a salire in cattedra quest’anno è il trombettista statunitense Tom Harrell con il suo quartetto: il pianista Danny Grissett, il contrabbassista Ugonna Okegwo ed il batterista Adam Cruz. Classe 1946, con una discografia di oltre 280 registrazioni (di cui 34 da leader) e una carriera artistica di oltre cinquant’anni, Tom Harrell è annoverato tra gli strumentisti e compositori jazz più creativi e dinamici del nostro tempo, come certificato anche dal titolo di Trombettista dell’anno” che la Jazz Journalists Association (JJA) gli ha riconosciuto per il 2018. Per gli allievi dei Seminari nuoresi sarà dunque una preziosa occasione di apprendimento e conoscenza, ma anche il pubblico del festival Nuoro Jazz, che affianca quotidianamente le attività didattiche, avrà modo di apprezzare Tom Harrell e soci, nell’imperdibile concerto in programma mercoledì sera (28 agosto) all’Ex Artiglieria.
Domani, lunedì 26 agosto, è anche il giorno dell’altra masterclassche, come di consueto, completa l’offerta formativa dei Seminari nuoresi: quella dedicata alla musica tradizionale, che quest’anno ha per protagonisti il bandoneon e uno dei suoi più apprezzati interpreti, Daniele di Bonaventura. Il musicista marchigiano terrà lezione alle 11.00 all’Auditorium “Giovanni Lilliu” del Museo Etnografico; poi, in serata, alle 21.00, sarà in concerto all’Ex Artiglieria, insieme al percussionista Alfredo Laviano sotto l’insegna del duo Transumanza. I biglietti si possono acquistare online sul sito Ciaotickets e a Nuoro al CTS (Centro Turistico Sardo), in piazza Mameli, 1.

Classe 1966, forte di una una solida preparazione musicale, coltivata fin da bambino, Daniela Di Bonaventura ha sviluppato una feconda produzione artistica e collaborazioni che spaziano dalla musica classica a quella contemporanea, dal jazz al tango, dalla musica etnica alla world music, con sconfinamenti nel campo del cinema, del teatro e della danza. Lungo e prestigioso l’elenco dei festival, italiani e internazionali, in cui si è esibito, così come quello degli artisti con cui ha suonato, registrato o collaborato: Enrico Rava, Oliver Lake, David Murray, Rita Marcotulli, David Liebman, Toots Tielemans, Omar Sosa, Flavio Boltro, Greg Osby, Dino Saluzzi, Javier Girotto, Cèsar Stroscio, Enzo Favata, Aires Tango, David Riondino, Francesco Guccini, Ornella Vanoni, tra gli altri. Il grande contrabbassista Miroslav Vitous l’ha chiamato a partecipare alla registrazione di “Universal Syncopation II”, vincitore del German Critics Prize (Preis der deutschen Schallplattenkritik) come album dell’anno 2007, pubblicato dalla ECM, la stessa etichetta tedesca per cui ha firmato nel 2011 “Mistico Mediterraneo” con Paolo Fresu e il gruppo vocale corso A Filetta. Per la Tuk Music del trombettista sardo, Daniele di Bonaventura ha pubblicato nel 2013 l’album doppio, “Nadir“, dove suona il bandoneon nel primo cd e il pianoforte nel secondo. Nel 2014 ha collaborato alla colonna sonora del film “Torneranno i prati”, diretto da Ermanno Olmi, mentre è del 2015 l’album “In Maggiore”, in duo con Paolo Fresu, ancora per la ECM. Tra le registrazioni più recenti, “Danse memoire, danse” nuovamente con A Filetta e Paolo Fresu, insieme al quale ritroviamo Daniele di Bonaventura (con Marco Bardoscia, Michele Rabbia, l’Orchestra da Camera di Perugia e il Coro Armoniosoincanto) anche nel progetto “Altissima Luce”, pubblicato lo scorso aprile poco prima di “Garofani rossi”, dove il marchigiano è invece alla testa della sua Band’uniòn; è infine dello scorso giugno “Viaggio Sentimentale”, un excursus nella letteratura, nella poesia e nella musica del sud America con l’attore Eugenio Allegri.

Ma la giornata di domani (lunedì 26) propone anche un altro appuntamento con la musica dal vivo: alle 19.00, Nuoro Jazz torna per il secondo anno nei locali di Casa Rosas, il “Concept store” in via Lamarmora, che ospita (con ingresso gratuito) un concerto del pianista Salvatore Spano (tra i docenti del Seminario jazz) con le sue “Variazioni su Keith Emerson”; un lavoro che tenta di ricucire insieme i contorni dell’arte del grande tastierista e pianista inglese scomparso tre anni fa, creando un legame tra le sue composizioni e le sue fonti, composizioni originali e improvvisazioni, temi e variazioni, tracciando nel segno della sua eredità artistica un percorso in cui l’elettronica, la classica, il rock e il jazz dialogano a più livelli.

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Sabato 20 luglio, a San Giovanni di Sinis, frazione di Cabras, nella “Pratza de sa festa”, Alex Brittti e Max Gazzè hanno incantato il numeroso pubblico per due ore, cantando e suonando inizialmente brani lenti ed in seguito alcuni di quei pezzi che in passato li hanno resi celebri e che hanno fatto ballare giovani e meno giovani.

Il tour “In missione per conto di Dio” è un vero e proprio omaggio al mondo del blues da parte di un chitarrista ed un bassista che, con i loro virtuosismi, hanno ancora una volta dimostrato il loro spessore artistico. Insieme ad Alex e Max, sul palco anche il batterista francese di fama mondiale Manu Katchè ed il rinomato trombettista jazz tra i più grandi in Europa Flavio Boltro, che hanno arricchito ulteriormente lo spettacolo con ritmi e sonorità che ben si sono sposati con le attese della gente che li ha acclamati invitandoli a gran voce a non smettere.

Il concerto, organizzato da Sardegna concerti, è arrivato in Sardegna direttamente dal prestigioso palcoscenico di Umbria jazz, a Perugia, dove il gruppo si è esibito il 12 luglio ed ha confermato il successo già ottenuto nella penisola. Un’esibizione memorabile in un’unica data nell’isola, un evento dove la musica ha raccontato più delle parole, in una notte di luna piena, in una location dal sapore di un passato lontano.

Nadia Pische

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Quarta e ultima giornata, oggi a Cagliari, per Forma e Poesia nel Jazz: ed è un’altra giornata fitta di appuntamenti quella che accompagna al suo epilogo la ventunesima edizione del festival.

Il primo impegno in agenda è alle 10.00 del mattino con la guida escursionistica Stefania Contini per una nuova passeggiata “extra moenia”: la meta, in questa ultima occasione, sono le Tombe dei Giganti di Is Concas e Murta Sterria, siti di particolare interesse archeologico e naturalistico a una trentina di chilometri da Cagliari. Per prenotarsi occorre chiamare il numero 348 9305607. E per i partecipanti è previsto uno sconto del 20 per cento sull’ingresso ai concerti.

All’ex Manifattura Tabacchi, “campo base” del festival, le attività prendono invece il via alle 10.30 con il secondo dei due laboratori creativi-musicali per bambini “Un mondo di suoni”, curato dall’associazione culturale Spazio per Tempo.

Origini, sviluppo e metamorfosi del sassofono, nato come parente lontano del clarinetto e divenuto uno degli strumenti simbolo del jazz: questi i temi della masterclass in programma alle 11.00 di Attilio Berni, musicista e collezionista presente al festival con una preziosa esposizione di sassofoni: ben 65 esemplari in mostra, compresi diversi pezzi rari, come il gigantesco sax subcontrabbasso e un clarinetto appartenuto al grande Benny Goodman.

Con l’ultima giornata si completa anche la serie di “Narrazioni in jazz” condotte dal musicista e musicologo Enrico Merlin: tema dell’incontro nella Sala delle Officine, con inizio alle 18.00, il rapporto reciproco tra jazz e cinema.

Alle 19.00 microfoni e amplificatori accesi per il primo dei tre set della serata: apre il trittico Musica Ex Machina, quartetto sardo attivo dal 2006 e formato da musicisti che hanno saputo fondere le proprie differenti estrazioni musicali, sublimandole in un progetto nel quale coesistono sapientemente stili e approcci eterogenei alla musica. Sul palco il pianista Guido Coraddu (proveniente dal conservatorio e dalla ricerca di avanguardia), il trombettista Francesco Bachis (cresciuto nel mondo bandistico e storico membro dei Ratapignata, altra band molto nota in terra di Sardegna), il bassista elettrico Mauro Sanna (attivo nel mondo della musica pop-rock della Sardegna isolana), e il batterista Simone Sedda (musicista eclettico con interessi che spaziano fino all’avanguardia elettroacustica). La formazione, che ha pubblicato di recente l’album “BURP” (Hopetones Records, 2018), negli anni ha collaborato e suonato con musicisti come Louis Sclavis, Roy Paci, Daniele Sepe, Marco Rovelli, Victor See Yuen, Cecilia Smith, Kenny Brawner, Fred Johnson, Hasan Bakr, esibendosi in numerosi contesti musicali, teatrali, letterari e cinematografici.

Al centro dei riflettori, alle 20.00, uno dei nomi di punta di questa edizione del festival, Remo Anzovino. Considerato da critica e pubblico tra i più originali e innovativi compositori in circolazione, il pianista friulano (che affianca all’attività di musicista anche quella di avvocato penalista) è uno dei massimi esponenti della musica strumentale italiana. Al suo attivo cinque album registrati in studio e uno dal vivo, un progetto speciale dedicato a Pier Paolo Pasolini e uno dedicato a Muhammad Ali, scritto a quattro mani con Roy Paci. Numerose le collaborazioni di grande prestigio e trasversalità: da Lino Capolicchio a Simone Cristicchi, da Danilo Rossi all’Orchestra d’Archi Italiana, dallo stesso Roy Paci a Franz Di Cioccio, passando per Gino Paoli, Enzo Gragnaniello, Mauro Ermanno Giovanardi, Giuliano Sangiorgi, da Tony Esposito a Luisa Prandina, fino al jazz con Gabriele Mirabassi, Enzo Pietropaoli, Bebo Ferra e Luca Aquino, ma anche il rock di Tre Allegri Ragazzi Morti e Roberto Dellera, il rap d’autore di Dargen D’Amico e l’arte fotografica e figurativa di Oliviero Toscani e Davide Toffolo.

Il compito di chiudere in grande stile la ventunesima edizione di Forma e Poesia nel Jazz, alle 22.00, spetta a The Quintet, progetto originale che annovera solidi e affidabili jazzisti di caratura internazionale come il trombettista Flavio Boltro, il sassofonista Emanuele Cisi, il pianista belga Eric Legnini, il contrabbassista Massimiliano Rolff ed il batterista australiano (ma di casa a Roma) Adam Pache. Cinque top player, dunque, per una produzione in cui brani originali e standard si intrecciano sapientemente fra tradizione e modernità.

 

 

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Ai nastri di partenza la ventunesima edizione di Forma e Poesia nel Jazz, il festival organizzato dall’omonima cooperativa, con la direzione artistica di Nicola Spiga, che da domani (giovedì 27 settembre) fino a domenica 30 vivrà negli spazi dell’Ex Manifattura Tabacchi di Cagliari un’intensa quattro giorni all’insegna della musica jazz, con un particolare riguardo per alcuni tra i più interessanti progetti e musicisti che popolano la scena nazionale; e, accanto alla musica, tanti altri eventi e appuntamenti, a completare un cartellone come al solito fitto e variegato.

Energia Primordiale è il titolo che caratterizza l’edizione di quest’anno, dedicata, nel trentennale della scomparsa, al writer e pittore afroamericano Jean-Michel Basquiat, dal cui istinto e visionarietà il festival cagliaritano attinge idealmente, trovando ancora una volta nel jazz un’inesauribile fonte di ispirazione.

Nel corso dei suoi quattro lustri di vita, Forma e Poesia nel Jazz ha ospitato tanti nomi di primissimo piano della scena jazzistica italiana, come Paolo Fresu, Enrico Rava, Franco D’Andrea, Stefano Bollani, Antonello Salis, Marco Tamburini, Fabrizio Bosso, Rita Marcotulli, Maria Pia De Vito, per citarne alcuni, e continua il suo lavoro di promozione dei più interessanti progetti nostrani. In particolare, quest’anno saranno protagonisti, tra gli altri, la cantante Karima, The Licaones, Roy Paci, il duo formato da Francesco Bearzatti e Giovanni Guidi, il pianista Remo Anzovino, The Quintet con Emanuele Cisi e Flavio Boltro, il trio del pianista Claudio Filippini, l’attore Giorgio Tirabassi nelle vesti di musicista e narratore per raccontare passi e aneddoti della vita del leggendario chitarrista gitano Django Reinhardt.

Non solo concerti: il programma prevede infatti anche quattro “narrazioni in jazz” curate dal musicista e musicologo Enrico Merlin, una mostra a cura di Attilio Berni di uno strumento simbolo del jazz come il sassofono. E poi, la presentazione del volume “Sardegna, jazz e dintorni” (Aipsa, 2018) con gli autori Simone Cavagnino e Claudio Loi, un laboratorio sui suoni dedicato ai bambini, la presentazione del progetto “377” del contrabbassista sardo Sebastiano Dessanay, escursioni guidate e altro ancora.

Dedicata alla memoria dell’amico e collega Robi Massa, il promoter scomparso di recente, la ventunesima edizione di Forma e Poesia nel Jazz è organizzata con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna (Assessorato allo Spettacolo e Attività Culturali e Assessorato al Turismo), della Fondazione di Sardegna e del Comune di Cagliari, con la collaborazione di ArST – Metro Cagliari, FIAB Cagliari, ABC Sardegna – Associazione Bambini Cerebrolesi Sardegna, CSM Centro Studi Musicali Torre in Pietra, Ambasciata del Belgio in Italia, Bflat, E.JA Energia, THEANDRIC teatro nonviolento, Coldiretti Cagliari, Alla Scoperta di…, Associazione Spazio per Tempo, Associazione Kromatica. Media partner: Tiscali, Eja Tv, Unica Radio, Radio X, Sardegna Eventi 24.

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Il chitarrista Carlo Ditta in trio con Luca e Sebastian Mannutza, il sassofonista Gavino Murgia alla testa del Blast Quartet, il gruppo Pirk Explosion con il trombettista Flavio Boltro in un omaggio elettrico a Miles Davis. Questi i protagonisti dei set in programma domani (venerdì 29) a Cagliari per la seconda serata di Forma e Poesia nel Jazz, il festival organizzato dall’omonima cooperativa, quest’anno alla sua edizione numero venti, in corso fino a domenica (primo ottobre) negli spazi ritrovati dell’ex Manifattura Tabacchi (biglietti a 18 euro).

Si comincia alle 19.00 con il trio formato dal chitarrista Carlo Ditta ed altri due musicisti cagliaritani: Luca Mannutza, pianista e organista tra i più apprezzati nel panorama del jazz italiano, e suo fratello Sebastian, batterista dalla grande musicalità. Nato a Firenze (nel 1971) ma trasferitosi presto a Cagliari, Carlo Ditta ha iniziato lo studio della chitarra da bambino, a otto anni, appassionandosi al blues, poi e al soul e infine al jazz. Determinante sarà l’incontro proprio con Luca Mannutza, con il quale approfondirà l’armonia e la tecnica della musica afroamericana. Nel 2012 esce il suo disco di esordio, “Talkin’ about Mr Green”, nel quale rende omaggio a uno dei chitarristi che più ha influenzato il suo stile, Grant Green, appunto; disco che riscuote il favore del pubblico e della critica ricevendo lusinghiere recensioni nelle riviste specializzate.

Il secondo set (ore 20) vede di scena un altro musicista sardo, il nuorese Gavino Murgia, sassofonista di fama internazionale, alla testa del Blast Quartet; una formazione di forte impatto, composta da musicisti di notevole esperienza, ognuno con una personalità ben precisa, alle prese con composizioni in gran parte originali dello stesso Murgia più qualche pezzo di Charles Mingus: il trombonista Mauro Ottolini, il contrabbassista Aldo Vigorito e il batterista Pietro Iodice. Un classico quartetto “pianoless”, acustico, la stessa formazione che ad aprile ha registrato il materiale per un disco di prossima uscita.

Altre sonorità e atmosfere nel concerto delle 21.30 con il “Miles Davis Electric Tribute” proposto dai Pork Explosion, band jazz fusion capitanata dal chitarrista cagliaritano Marcello Contu, con Peter De Girolamo alle tastiere, Frank Marino al basso e Daniele Russo alla batteria, che rinnova il suo incontro con un trombettista del calibro di Flavio Boltro, altro esponente di spicco del jazz “Made in Italy”, per ripercorrere la grande rivoluzione elettrica davisiana.  

A precedere il trittico di concerti, alle 18.00, il secondo dei quattro incontri con cui il musicista e musicologo Enrico Merlin accompagna ogni pomeriggio il suo uditorio, con competenza e verve, nei meandri della storia del jazz. Aneddoti, racconti, testimonianze di prima mano, ascolti guidati, riflessioni e provocazioni in quattro percorsi diversi proposti da varie prospettive: quella di due artisti icona del genere, un americano, Miles Davis, e un europeo, Michel Petrucciani, e attraverso l’evoluzione di due strumenti cardine: la tromba e il sassofono.

Gavino Murgia ( foto © Roberto Cifarelli )

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Time in Jazz entra nel vivo della sua ventinovesima edizione: il festival ideato e diretto da Paolo Fresu, in programma fino al 16 agosto tra Berchidda e altri centri del nord Sardegna, propone domani (martedì 9) tre diversi concerti (tutti aperti gratuitamente al pubblico) in altrettante località .

Si comincia alle 11.00 a Mores, nella chiesa campestre di Santa Lucia, con il piano solo di Alessandro Di Liberto “Inner conversation”: un viaggio introspettivo nel quale il pianista cagliaritano, tra composizioni originali, classici della tradizione americana e momenti di improvvisazione totale, attraversa le tappe fondamentali del suo percorso musicale, dallo studio del jazz alle contaminazioni con altri generi musicali. Formatosi al corso di Jazz del Koninklijk Conservatorium de l’Aja, Alessandro Di Liberto si è trasferito in Olanda per circa dieci anni e ha fondato insieme al sassofonista tedesco Klaus Gesing un quartetto con cui si è esibito su alcuni dei più prestigiosi palchi d’Europa. Tornato in Sardegna si dedica all’attività didattica e di promozione della musica Jazz, sia al Conservatorio di Cagliari, sia come docente nei seminari di Nuoro Jazz. Sei gli album all’attivo, e numerosissime le collaborazioni a livello nazionale e internazionale con jazzisti come Jon Faddis, Flavio Boltro, Paolo Fresu, Maurizio Giammarco, Stefano Di Battista, David Linx, Bebo e Massimo Ferra, Peo Alfonsi, Roberto Gatto, Paolino Dalla Porta, tra gli altri. 

Il pomeriggio porta la carovana di Time in Jazz al Museo Archeologico di Ittireddu dove è di scena, alle 18.00, la cantante Ada Montellanico con “Abbey’s Road – Omaggio a Abbey Lincoln”. Ad affiancarla in questo progetto, il trombettista Giovanni Falzone e tre talenti emergenti del jazz italiano: Matteo Bertone al contrabbasso, Ermanno Baron alla batteria e Filippo Vignato al trombone. Autrice e interprete tra le più importanti e innovative della scena jazzistica italiana, Ada Montellanico in questo tributo mette in risalto la forza narratrice, il carattere africano e la trasgressività del mondo sonoro di Abbey Lincoln (1930-2010), iniziatrice di una nuova strada del jazz vocale oltre che attrice e attivista impegnata in seno alla comunità nera. Grande ricercatrice di repertori inusuali e originali, Ada Montellanico ha saputo realizzare una riuscita fusione tra lingua italiana, jazz e improvvisazione. Nel suo bagaglio di esperienze, collaborazioni con artisti come Jimmy Cobb, Lee Konitz, Paul McCandless, Enrico Pieranunzi, Enrico Rava, Fabrizio Bosso, Danilo Rea. È presidente della MIdJ, l’associazione nazionale dei musicisti jazz.

Reduce dal concerto inaugurale del giorno prima a bordo della nave della Sardinia Ferries in viaggio da Livorno al porto sardo di Golfo Aranci, il duo Musica Nuda di Petra Magoni e Ferruccio Spinetti chiude la giornata di domani (martedì 9) in concerto alle 21,30 a Calangianus, nella chiesa di Santa Giusta. Sulle scene da tredici anni, con un bagaglio di oltre mille concerti, sei dischi in studio, due live, un dvd e una serie di premi e riconoscimenti (tra cui la “Targa Tenco” nel 2006 nella categoria interpreti), il riuscito sodalizio artistico della cantante e del contrabbassista si muove con originalità tra jazz, canzone d’autore, rock e musica classica, caratterizzandosi da sempre per freschezza e energia, a partire dal primo album “Musica Nuda” del 2004, passando attraverso le numerose collaborazioni con musicisti del calibro di Stefano Bollani, Erik Truffaz, Gianluca Petrella, fino all’ultimo lavoro “Little Wonder” uscito lo scorso anno.

Ada Montellanico (2m) foto Laurenzi Alessandro Di Liberto_SAR6821 (m) Giovanni Falzone - Foto di ANDREA BOCCALINI

PETRA MAGONI e FERRUCCIO SPINETTI Eutropia Festival Citta' dell'Altra Economia Roma 25 Luglio 2014

 

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Domani, venerdì 6 maggio, a Cagliari, la XV edizione della rassegna Le Salon de musique – Piano, organizzata dall’associazione culturale Suoni&Pause, prosegue con l’esibizione di Alessandro Di Liberto, tra i più talentuosi pianisti jazz della scena regionale e non solo.

L’appuntamento è per le 20.30 nella splendida cornice del Palazzo Siotto (in via Dei Genovesi 114) dove Di Liberto si esibirà in un concerto dal titolo Inner conversation in cui alternerà alcuni suoi brani originali a momenti di improvvisazione, in un percorso della memoria dove, spiega il musicista, «tutto è rivisitato alla luce di quello che sono oggi».

Alessandro Di Liberto si avvicina alla musica iniziando lo studio della chitarra, da autodidatta, a otto anni, per passare subito dopo al pianoforte. Appassionato di jazz, nella sua carriera ultraventennale ha collaborato con alcuni dei più grandi nomi del panorama jazzistico nazionale e internazionale: da Paolo Fresu a Flavio Boltro, da Roberto Gatto a Andy Gravish sino a Joe Locke.

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Seconda anteprima, oggi a Nuoro, per la rassegna di concerti collegata al Seminario Jazz che prende il via questo giovedì. Al caffè “I Grani”, a partire dalle 19.00 e con ingresso gratuito, è di scena il duo formato dal clarinettista Matteo Pastorino ed il contrabbassista Salvatore Maltana; due musicisti sardi (ma il primo è di casa a Parigi) legati ai corsi organizzati dall’Ente Musicale di Nuoro per esserne stati allievi (e nel caso di Maltana, dall’anno scorso, anche in qualità di docente).

Matteo Pastorino, 26 anni, ha iniziato a suonare il clarinetto come autodidatta a tredici anni e si è appassionato presto al jazz grazie al papà, contrabbassista. Il suo primo inquadramento pedagogico passa appunto attraverso i seminari nuoresi, dove vince varie borse di studio, tra cui quella che gli permette di incidere un album e di suonare in diversi festival italiani. A diciannove anni si trasferisce a Parigi dove frequenta il corso di jazz del Conservatorio e si laurea nel 2012 con il massimo dei voti. Durante Siena Jazz, ha l’occasione di studiare con Kenny Werner, Clarence Penn, Aaron Goldberg, Miguel Zenon, Jim Snidero e vince una borsa di studio che gli permette di studiare con Chris Potter. Nel 2012 il suo gruppo vince il concorso per giovani talenti del festival jazz di Saint-Germain-des-Prés, mentre a lui va il premio Selmer come miglior solista, che gli permetterà di essere sponsorizzato dalla prestigiosa marca di strumenti a fiato. Vincitore, lo scorso giugno, del premio della critica al diciannovesimo concorso “Massimo Urbani”, Matteo Pastorino sarà tra i protagonisti della rassegna Nuoro Jazz domenica prossima (23 giugno) all’auditorium dell’Isre “G. Lilliu”.

Salvatore Maltana, 43 anni, originario di Alghero, si è formato professionalmente ai Seminari jazz di Nuoro e di Siena Jazz prima di intraprendere un percorso artistico che l’ha portato a suonare, tra gli altri, con Enrico Rava, Flavio Boltro, Dado Moroni, Emanuele Cisi, Gavino Murgia, Roberto Gatto, Django Bates, Pierre Favre, David Linx, Daniele di Bonaventura, Dino Saluzzi, Roberto Cecchetto, Marco Tamburini, Ettore Fioravanti, Luca Aquino, Giovanni Falzone. Membro del trio Heritage, è co-leader come compositore del Mudras Quartet, con cui ha inciso due cd. Quattro, invece, gli album registrati con la cantante algherese Franca Masu.

 Matteo PastorinoSalvatore Maltana