1 May, 2024
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Salone del Gusto 2

«C’è una parte importante della Sardegna agroalimentare al Salone Internazionale del Gusto di Torino». Questo il messaggio lanciato dall’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, e dall’assessore del Turismo, Artigianato e Commercio, Francesco Morandi, presenti all’importante manifestazione internazionale (foto di archivio).

Ben 41 aziende sarde, accompagnate dalle Camere di Commercio di Cagliari, Nuoro e Oristano, presentano al mondo prodotti di grande qualità in una cinque giorni di iniziative che si chiuderanno il prossimo 27 ottobre.

«Lo zafferano e il pane, i liquori e la pasta, i formaggi e il miele, la bottarga e i dolci, gli oli e i salumi – ha aggiunto l’assessore dell’Agricoltura –rappresentano i nostri ambasciatori fuori regione e comunicano un’idea di Sardegna accogliente e produttiva.»

«L’Isola della qualità della vita esprime il meglio di sé anche attraverso le esperienze sensoriali che passano per il gusto. Questa è una delle eccellenze che sa esprimere la nostra terra», ha concluso l’assessore Morandi.

“Gusta la Sardegna” è lo slogan ideato dalla Camera di Commercio di Cagliari, che con le altre Camere di Commercio isolane hanno realizzato un lavoro straordinario nell’organizzare e supportare un network di produttori di assoluta qualità.

Francesco Morandi 3 copia

L’assessore regionale del Turismo, Artigianato e Commercio ha avviato il nuovo bando per gli incentivi alle assunzioni di apprendisti artigiani previsti dalla legge regionale 12 del 2001. Sino al prossimo 5 dicembre le imprese potranno presentare all’assessorato le domande per la concessione dei contributi, concessi sotto forma di aiuti “de minimis“, per le assunzioni di apprendisti effettuate nel 2012.

«Il bando – ha spiegato l’assessore Francesco Morandi – è un ulteriore segnale di attenzione con cui l’assessorato guarda a un comparto strategico per l’Isola.»

La dotazione finanziaria di 1,5 milioni di euro consentirà di liquidare ai beneficiari, entro il 31 dicembre 2014, una quota di contributo sino a due annualità, pari a 6.197 euro. Lo snellimento delle procedure di istruttoria consente inoltre di poter concedere gli incentivi a tutte le aziende artigiane che abbiano effettuato assunzioni nell’anno 2012 e che presentino istanza nei termini, fatta salva la verifica della regolarità contributiva e la costanza del rapporto di lavoro per tutta la durata del contratto.

La legge regionale 12 prevede che all’impresa artigiana siano erogati contributi, sulla base delle certificazioni attestanti l’assunzione di apprendisti, nella seguente misura: 3.615 euro per il primo anno; 2.582 euro per il secondo anno; 2.065 euro per il terzo anno; 1.549 euro per il quarto e stesso importo per il quinto anno di apprendistato. E’ previsto, inoltre, un incentivo per ulteriori due anni in caso di conferma del lavoratore dopo l’acquisizione della qualifica. L’intervento attuato finora, con la pubblicazione dei bandi dal 2001 al 2011, ha consentito erogazioni per 61,835 milioni a favore di 7107 imprese, a fronte di 8865 apprendisti assunti, dei quali 2921 hanno conseguito la qualifica professionale. Alle imprese è stato riconosciuto l’incentivo per 900 apprendisti occupati per gli ulteriori due anni successivi all’acquisizione della qualifica.

Palazzo della Regione 1 copia

Si è tenuto stamane, nel palazzo di viale Trento, a Cagliari, l’incontro tra il presidente Francesco Pigliaru e l’ambasciatore del Kazakistan in Italia, Andrian Yelemessov. Il consolidamento dei rapporti commerciali tra la Sardegna e il paese dell’Asia centrale e l’individuazione di settori dove favorire gli investimenti sono stati gli argomenti al centro del colloquio.

«Siamo certamente interessati a rafforzare la promozione delle nostre destinazioni turistiche e delle produzioni agroalimentari – ha detto il presidente Pigliaru – a partire dalle eccellenze come il vino».

Si è riparlato del collegamento aereo diretto, come già sottolineato ieri dagli assessori del Turismo e dell’Industria, Francesco Morandi e Maria Grazia Piras, quale importante strumento per aumentate i flussi dei turisti kazaki.

«Il Kazakistan è un Paese in pieno sviluppo, abbiamo bisogno di tecnologie, impianti, ma anche di manodopera», ha evidenziato quindi l’ambasciatore. «In questo momento la rete ferroviaria kazaka è interessata da importanti lavori di ammodernamento laddove potrebbero essere coinvolte le competenze delle aziende isolane», ha osservato l’assessore Piras presente all’incontro.

L’Expo 2015 e una serie di appuntamenti istituzionali organizzati in Kazakistan, anche con il coinvolgimento delle associazioni datoriali sarde, rappresenteranno le prossime occasioni di dialogo e di confronto.

Maladroxia

La Sardegna si conferma tra le mete turistiche più competitive del Mediterraneo, con un appeal crescente sui mercati internazionali e un forte richiamo di visitatori provenienti dalle regioni italiane. E’ questo il quadro della stagione turistica nell’Isola che emerge dalle rilevazioni del Sired (Sistema di raccolta ed elaborazione dati dell’assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio) su arrivi e presenze nell’Isola nei primi otto mesi del 2014, presentati oggi in conferenza stampa dall’assessore Francesco Morandi. 
Da gennaio ad agosto sono stati registrati 1.704.657 arrivi (contro 1.671.341 dello stesso periodo dell’anno passato: +2 per cento) con una permanenza media di 5,14 giorni, da cui risultano 8.755.133 presenze nelle strutture ricettive sarde (contro 8.482.422 dello stesso intervallo temporale del 2013): circa 270 mila in più che valgono oltre 3 punti percentuali in attivo. Si tratta di un riscontro decisamente positivo in controtendenza col dato nazionale, con un’estate (soprattutto agosto) da record, che ha riversato i suoi effetti confortanti anche a settembre e in quest’inizio di ottobre. La proiezione tendenziale per settembre registra, infatti, un +3,8 per cento di arrivi e un +2,2 per cento di presenze rispetto allo stesso mese 2013 (analisi effettuata su un campione medio di 553 strutture che hanno trasmesso i dati direttamente dal web). Il dato dei primi 13 giorni di ottobre, calcolato su un campione di 290 strutture che hanno già trasmesso le rilevazioni on-line, segna addirittura un +18 per cento di arrivi e un +7 di presenze. 
Su più di 8 milioni e mezzo di presenze nei primi 8 mesi, 4.958.711 sono di turisti provenienti dalla Penisola, con un aumento del 3 per cento rispetto al 2013. Tra i visitatori italiani, che rappresentano il 57,1 per cento degli arrivi e il 58,4 per cento delle presenze totali, a fare la voce grossa sono i lombardi, che con oltre un milione e 300 mila presenze (in aumento del 6,5% rispetto all’anno scorso) rappresentano il primo mercato di riferimento per la Sardegna. Seguono i sardi stessi (807.611 presenze), Lazio (587 mila) e Piemonte (420 mila con una crescita del 5 per cento). 
Gli arrivi dall’estero sono stati 749.474, con una permanenza media di 5 giorni, per un totale di 3.796.422 presenze: la crescita è del 3,5 per cento. Tra gli stranieri la Germania si conferma mercato di riferimento principale (e secondo assoluto) per l’Isola con 878.880 (+4 per cento); segue la Francia, seppure in calo rispetto al boom degli ultimi due anni, con 660.851 presenze; poi Svizzera (circa 400 mila, quasi 10 per cento in più rispetto all’anno scorso) e Regno Unito (281 mila con crescita del 4,5 per cento); tra i paesi europei, infine, da segnalare la ripresa esponenziale di arrivi (+20 per cento) e presenze (addirittura +34 per cento) di turisti spagnoli (oltre duecento mila le presenze) e la continua ascesa dei russi (188.532 presenze con un +6,4 per cento). Oltre Oceano spiccano i dati degli australiani, 15 mila presenze in crescita del 20 per cento, e degli statunitensi, 40 mila presenze (+5,8 per cento). 
«L’estate appena conclusa, e più in generale l’intera stagione, finalmente “allungata’ da marzo a novembre – ha spiegato Morandi durante la conferenza stampa – mostrano chiari segnali di ripresa, grazie all’importante lavoro degli operatori del settore che, credendo nella qualità del prodotto Sardegna, sono riusciti a infondere dinamicità all’offerta e a intercettare l’interesse dei turisti, sia nazionali sia internazionali. Il riscontro è un importante segno positivo medio consolidato nei primi otto mesi dell’anno e un dato tendenziale incoraggiante sino al mese in corso, secondo il campione rappresentativo elaborato dal Sired. Risorsa fondamentale dalle grandi potenzialità che ci consentirà di pubblicare una reportistica periodica utile ad analizzare attraverso i dati le tendenze del mercato con la finalità di implementare le attività di promozione.»
«Il successo – sottolinea l’assessore del Turismo – deriva dall’aver ricreato un sistema di relazioni che ha favorito l’abbassamento dei prezzi, l’accessibilità al territorio e la penetrazione sul mercato del prodotto turistico, con una forte ed efficace sinergia tra assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio e operatori. Ora è il momento di andare oltre i dati positivi migliorando, per esempio, sui tematismi e sulle motivazioni al viaggio, sui servizi, sulle misure di accompagnamento alle imprese riguardanti il lavoro e investendo sui mercati internazionali, sfruttando anche le potenzialità e gli effetti dell’Expò: dopo un periodo difficile si percepisce una sensazione di fiducia che aiuta a ripartire.»

Francesco Morandi 3 copia

La Regione Sardegna parteciperà all’Expo 2015 con una struttura di missione costituita ad hoc per la gestione efficace di una grande opportunità internazionale: un coordinamento strategico e operativo affidato all’assessore del Turismo, Artigianato e Commercio e un tavolo tecnico per la gestione amministrativa.

«Il tema attorno al quale sarà incentrato il progetto strategico e promozionale della Regione è quello della qualità della vita, all’interno del quale si collocano quattro dimensioni qualificanti: la longevità, l’eccellenza naturale, la qualità delle produzioni agro alimentari e l’innovazione sostenibile», ha spiegato l’assessore Francesco Morandi, rispondendo ad un’interpellanza in Consiglio regionale.

«L’Expo sarà una grande opportunità di visibilità globale per l’Isola e in questa occasione si stabilirà un network di relazioni con le delegazioni dei mercati obiettivo della Sardegna presenti all’evento internazionale di Milan. Presto – ha concluso Francesco Morandi – si aprirà un confronto con i territori per stabilire ulteriori percorsi e strategie in vista dell’appuntamento del prossimo anno.»

Consiglio regionale 3 copia

La seduta del Consiglio regionale, questo pomeriggio, si è aperta sotto la presidenza del presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito l’Assemblea ha iniziato l’esame dell’ordine del giorno, con l’interpellanza n. 35/A (Azara e più) «sui gravi problemi causati dalle numerose riduzioni e sospensioni del servizio ferroviario in diversi comuni sardi». Il presidente ha quindi dato la parola al consigliere Michele Azara, primo firmatario dell’interpellanza.

Il consigliere Michele Azara (Sardegna Vera) ha sottolineato in primo luogo la gravità dei disservizi di Trenitalia sul territorio regionale, con particolare riferimento a Sanluri e Pabillonis e in generale sulla linea Oristano-Cagliari, a partire dal mese di giugno, «con decisioni avvenute senza comunicazione e consultazione delle amministrazioni interessate, in alcuni casi dopo la realizzazione di una nuova stazione con annessa biglietteria». Per gli utenti, ha ricordato Azara, «ci sono state conseguenze molto negative, non attenuate dall’intervento sostitutivo, in alcuni casi, attraverso un mezzo gommato; una donna, dopo la soppressione della linea con Cagliari, ha perso il lavoro perché impossibilitata a raggiungere Cagliari nelle prime ore del mattino». Tutto ciò, secondo il consigliere, «richiede un intervento tempestivo della Regione, a cominciare dal nuovo contratto di servizio con Trenitalia».

Ha assunto la presidenza dell’Assemblea il vice presidente Antonello Peru che ha dato la parola, per la riposta, a nome della Giunta, all’assessore dei Trasporti, Massimo Deiana.

In apertura, l’Assessore ha ricostruito brevemente le vicende del contratto di servizio Trenitalia-Regione, stipulato prima con lo Stato, poi trasferito alla Regione nel 2012, e perfezionato alla fine del marzo scorso, per un importo di circa 40 milioni. L’azione della Giunta, ha detto Deiana, «è consistita sia nell’ottenere che questa somma sia considerata al netto del patto di stabilità, poi per aumentare il plafond di chilometri a disposizione, dato che quello attuale, di oltre 3 milioni di chilometri, è insufficiente». Il contratto, comunque, a giudizio di Deiana, «dovrà essere rivisto a breve, tenendo presente l’entrata in funzione dei nuovi treni veloci». Per quanto riguarda la soppressione di alcuni collegamenti, Deiana ha comunicato che, in base ai numeri forniti da Trenitalia, «si tratta di linee con un bassissimo numero di utenti, in alcuni casi inferiore alle 5 unità: sono, dunque, scelte dolorose ma non sostenibili».

Il consigliere Azara si è detto soddisfatto ma ha rilevato che Trenitalia, titolare di ha un contratto con la Regione sia pure in corso di revisione, «deve comunque avvertire delle sue decisioni, a cominciare dalle amministrazioni interessate: cosa diciamo alla donna che ha perso il lavoro? Occorre che queste cose non si ripetano, individuando soluzioni condivise».

Successivamente il vice presidente Peru ha dato la parola al capogruppo dei Riformatori sardi Attilio Dedoni, primo firmatario dell’interpellanza n. 60/A «sulla partecipazione della Sardegna all’Expo 2015».

Dedoni ha esordito ribadendo l’importanza per la Sardegna dell’Expo di Milano, rassegna che può rappresentare una grande opportunità per regione, il suo tessuto economico e il turismo. «Tuttavia – ha sottolineato – in molte occasioni, come accade negli Usa, Italia viene rappresentata solo con la Sicilia e spesso si confonde la Sardegna con la Costa Smeralda, questo lascia in ombra molte caratteristiche della nostra isola sul piano economico e culturale». Le stesse scoperte di Mont’ i Prama, di valore mondiale, rischiano per Dedoni «di essere l’ennesima occasione mancata, della quale comunque dovremo riparlare: ora siamo ad un anno dall’Expo e non sappiano cosa intende fare la Giunta, mentre c’è una Sardegna che ha bisogno di confrontarsi con il mondo ed occorre sapere sulla base di quali indirizzi e quali scelte, perché è anche su questi temi è in gioco il futuro della nostra comunità regionale».

L’assessore del Turismo Francesco Morandi, riassumendo le attività svolte dall’Esecutivo, ha ricordato il lavoro avviato nel 2013 per progettare la partecipazione sarda alla manifestazione, che conteneva fra l’altro un preciso mandato operativo all’Agenzia Sardegna Promozione. «Expo – ha dichiarato l’assessore Morandi – è forse la più grande opportunità per Sardegna cui partecipano 130 nazioni chiamate a confrontarsi sul tema Nutrire il pianeta, energia per la vita; non solo rassegna espositiva, dunque, ma un network di relazioni internazionali in grado di consentire alla Sardegna di creare una rete di relazioni. Rispetto al primo tema individuato, quello della longevità, la Giunta ha prima deciso di riportate le competenze dell’Agenzia all’interno dell’Assessorato e poi di integrare il tema principale con altri, come qualità della vita, eccellenza naturale, produzioni alimentari ed innovazione sostenibile, capace di esprimere la grande forza dell’identità. Su questa impostazione -ha proseguito Morandi – hanno lavorato sia un tavolo tecnico e un pool interassessoriale, presso la presidenza della Giunta, con il compito aggiuntivo di riavviare i rapporti con padiglione Italia Expo e l’unità di missione di Roma».

Il consigliere Dedoni si è detto sorpreso dalla risposta dell’Assessore, ritenendo che la materia fosse di competenza del presidente della Giunta, «la task force, infatti, fa capo alla presidenza della Giunta». «Piuttosto – ha rilevato il consigliere – a fronte di questi impegni, oggi accade che se uno entra nel sito Expo manca il logo della Sardegna; non so che tipo di lavoro sia stato svolto, l’impressione è quella di agnelli allo sbaraglio in mezzo ad un branco di lupi». «Forse – ha suggerito – occorre ripensare alla decisione di cancellare l’Agenzia, ma in ogni caso la Regione si è mossa con grave ritardo mentre è il momento del fare, affrontando concretamente i problemi».

Il vice presidente del Consiglio regionale, Antonello Peru, ha messo in discussione le interpellanze 64/A (Dedoni e più) e 69/A (Christian Solinas e più) sulla situazione in cui versano i circoli degli emigrati sardi all’estero.

Solinas, capogruppo del Psd’Az, ha subito evidenziato l’importanza dell’argomento in discussione. L’emigrazione ha segnato, ha detto il firmatario del testo, pagine dolorose per le famiglie sarde. Questo triste fenomeno ha trovato un suo riconoscimento normativo nel 1991. Solinas ha ricordato quanto sia importante il lavoro di promozione della Sardegna che svolgono i circoli, 130 in tutto il mondo, vere e proprie ambasciate dell’Isola che possono contare su circa un milione e mezzo di sardi, se si contano quelli di seconda e terza generazione. «Sono comunità vive, luoghi di promozione della cultura e valorizzazione dell’economia della Sardegna». Solinas ha poi evidenziato come, a causa dei ritardi nell’erogazione dei fondi previsti per il 2013 e gli anticipi per il 2014, abbiano chiuso i circoli storici di Parigi, Toronto, Bruxelles e Aia e tanti altri chiuderanno. Solinas ha chiesto alla Giunta quale politica voglia porre in essere per salvaguardare questa importante risorsa della Sardegna e per quale motivo non siano ancora stati nominati i componenti della Consulta per l’emigrazione.

Il vice presidente Peru ha dato, quindi, la parola al capogruppo dei Riformatori sardi, Attilio Dedoni, primo firmatario dell’interpellanza n. 64/A per l’illustrazione. Dedoni ha condiviso quanto affermato dal collega di minoranza, in particolare sulla funzione che i circoli hanno svolto nei confronti del popolo sardo che sta riprendendo a emigrare. Dedoni ha evidenziato come i circoli siano un punto importante per i sardi che arrivano nei paesi stranieri, «veri presidi di umanità e cultura in terra straniera». «Eravamo invidiati – ha affermato – perché avevamo la legge più importante di tutta Italia sull’emigrazione». Dedoni ha ricordato che «gli emigrati sono stati i primi a portare il turismo in Sardegna portando parenti e amici e hanno cercato di presentare e, per così dire, “vendere” la Sardegna in quei teatri lontani. Quella promozione che i governi sardi non hanno mai fatto». La risposta di riduzione dello stanziamento da 4 milioni e mezzo a due milioni è grave e svilisce, secondo il relatore, l’azione svolta da questi sardi in terra estera. Dedoni ha infine ricordato che tra loro ci sono persone che in quei paesi hanno raggiunto importanti posizioni professionali e politiche, ci sono sindaci e deputati. Un patrimonio che la Giunta si deve impegnare, per Dedoni, a non perdere e a non svilire.

Per rispondere all’interpellanza ha preso la parola l’assessore regionale del Lavoro, Virginia Mura, la quale ha spiegato che «la Giunta regionale riconosce il valore dei circoli, pertanto la nostra politica è volta a preservare e difendere questo patrimonio culturale e sociale che può diventare un’importante risorsa soprattutto per i giovani». Mura ha sottolineato che la Giunta vuole  valorizzare le associazioni più attive nella promozione e ha rassicurato i firmatari delle interpellanze che, a breve saranno nominati i componenti della Consulta dell’emigrazione e ha spiegato che il ritardo è stato dovuto a problemi con i circoli dell’Olanda e degli Stati Uniti. Mura ha anche annunciato che la Giunta proporrà un disegno di legge di riordino di tutto il settore dell’emigrazione, «visto che dal ‘91 a oggi ci sono stati molti cambiamenti».

L’assessore Mura ha affermato che ieri ha incontrato i rappresentanti delle Federazioni per un primo incontro, e ha spiegato loro che, visti i tempi, tutte le associazioni sarde hanno avuto un taglio dei contributi del 20 per cento. L’esponente della Giunta ha poi annunciato che in tempi rapidi sarà erogato il saldo 2013 per 400mila euro e sarà valutata l’erogazione di contributi per alcune iniziative particolarmente importanti. La linea della Giunta è comunque quella di  premiare le iniziative più utili per la promozione dell’Isola e che creino opportunità di lavoro e di economia per la Sardegna.

Nella replica Solinas (Psd’Az) si è detto soddisfatto delle parole, ma non dei fatti e delle azioni della Giunta, insufficienti. Solinas ha chiesto di trasformare l’interpellanza in mozione. D’accordo con la richiesta del collega anche il consigliere Dedoni (Riformatori sardi) che ha apprezzato le parole ma non ritiene ci sia la volontà politica a risolvere il problema. «Vorrei chiedere al presidente del Consiglio – ha concluso – che i capigruppo incontrino le rappresentanze degli emigrati. Credo sia un fatto importante di raccordo e comprensione».

A sostegno della richiesta dei firmatari delle interpellanze si è espresso il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, il quale ha evidenziato come un argomento di tale importanza non possa concludersi in questi pochi minuti di discussione. «C’è il mondo dell’emigrazione che in questi giorni hanno voluto richiamato l’attenzione dei gruppi sulla drammaticità in cui si trovano i circoli e sul rischio di chiusura dei circoli storici». Pittalis ha chiesto una sospensione di cinque minuti per terminare di scrivere la mozione e portarla subito in aula.

Sulla proposta il vicepresidente Peru ha chiesto un intervento a favore e uno contro sulla richiesta di sospensione. A favore si è espresso il capogruppo dell’Udc, Gianluigi Rubiu, il quale ha affermato come «sia indispensabile discutere questa mozione per il valore enorme che hanno questi circoli per l’Isola».Rubiu ha ricordato che gli emigrati portano circa 30mila turisti ogni anno in Sardegna. «Sono gli ambasciatori della Sardegna – ha detto Rubiu – il taglio del 55 per cento dei contributi è una beffa». Contrario si è espresso il capogruppo del Pd, Pietro Cocco, il quale ha annunciato all’Aula che il suo partito ha già previsto un incontro con i rappresentanti degli emigrati che si terrà nei prossimi giorni e, soltanto dopo, si potrà affrontare l’argomento in maniera compiuta. Il vice presidente ha messo in votazione la richiesta di sospensione, che è stata respinta dall’Aula.

Si è poi passati alla discussione dell’interpellanza n. 22/A, presentata dal gruppo Udc, «sulle azioni poste in essere dalla Giunta per ottenere il trasferimento al demanio regionale dei beni dismessi dalle aziende statali». Ad illustrare il documento il primo firmatario, Giorgio Oppi. In apertura del suo intervento Oppi ha sottolineato la necessità di dare piena attuazione all’articolo 14 dello Statuto che prevede la successione della Regione nei beni e diritti patrimoniali dello Stato di natura immobiliare e in quelli demaniali, escluso il demanio marittimo.

Il consigliere dell’Udc ha ricordato i protocolli d’intesa sottoscritti negli anni scorsi per il trasferimento alla Regione dei beni delle Saline di Stato, delle strutture militari di La Maddalena e l’accordo del 2008 con il quale Stato e Regione concordarono il passaggio automatico alla Sardegna dei beni statali dismessi. «Occorre adesso guardare anche ai beni appartenenti alle aziende di Stato non più utilizzati come quelli delle Poste o delle Ferrovie  – ha detto Oppi – il loro patrimonio immobiliare acquisito prima della loro trasformazione in Spa deve essere trasferito alla Regione».  L’esponente dell’Udc ha quindi chiesto alla Giunta quali azioni, politiche e legali,  intende porre in essere in difesa dei propri diritti.

L’assessore agi Enti locali, Cristiano Erriu, rispondendo a Oppi, ha detto di condividere nel merito il contenuto nell’interpellanza. «La Regione segue con attenzione tutta la questione – ha detto l’esponente della Giunta – e per questo ha avviato le opportune azioni legali». Erriu ha quindi illustrato la strategia della Giunta in accordo con l’area legale della Regione: «Si è deciso – ha detto l’assessore – di avviare una prima causa per ottenere un indirizzo interpretativo univoco che consenta poi di portare avanti tutte le altre iniziative giudiziarie. Vogliamo verificare se ci sono le condizioni per mandare avanti le cause evitando di pagare costi legali elevatissimi in caso di soccombenza in giudizio». Erriu ha quindi rassicurato l’interrogante sulle azioni della Giunta: «Riteniamo  prioritario – ha concluso – dare piena attuazione all’articolo 14 dello Statuto e ottenere il rispetto dell’accordo sottoscritto nel 2008 per il passaggio dei beni dismessi dallo Stato alla Regione».

 In sede di replica, il consigliere Oppi si è detto parzialmente soddisfatto della risposta della Giunta. L’esponente dell’Udc ha indicato le priorità da tenere presenti: il trasferimento alla Regione dei beni dismessi dalle Saline di Stato, un nuovo  protocollo sui beni militari, la piena attuazione dell’accordo del 2008 che prevedeva il passaggio di tutti i beni dismessi alla Regione e un’azione decisa nei confronti delle Ferrovie e delle Poste per l’acquisizione dei loro beni inutilizzati.

Il vicepresidente Antonello Peru ha quindi dato la parola al consigliere Rossella Pinna (Pd) per l’illustrazione dell’interpellanza n. 6 «sulla necessità di realizzare con urgenza gli interventi di messa in sicurezza nella strada statale 197 tratto Sanluri – Guspini e la realizzazione dell’intersezione a rotatoria al km 13,500 incrocio strada provinciale 61 con viabilità urbana del Comune di San Gavino Monreale».

In apertura del suo intervento, l’esponente del Partito Democratico ha sottolineato la pericolosità della strada in questione: «Si tratta di un’importante arteria che collega i principali centri del Medio Campidano con la Marina di Arbus e la S.s.131 sulla quale si riversa giornalmente un’ingente mole di traffico. E’ una strada che presenta numerosi incroci a raso dove in questi anni si sono verificati diversi incidenti mortali» L’interpellante ha quindi ricordato che la messa in sicurezza dell’asse viario era stata finanziata nel 2008 dalla Giunta Soru con uno stanziamento di cinque milioni di euro, poi ridotti a quattro. Fondi ai quali si aggiunse poi uno stanziamento della Provincia del Medio Campidano che finanziò con 340mila euro la costruzione di una rotatoria al km 13,500, tra la strada provinciale e la viabilità del Comune di San Gavino Monreale. Nel 2014, ha evidenziato ancora Pinna, fu approvato il progetto preliminare da parte della Conferenza dei Servizi poi ratificato dalla Provincia e dal Comune di San Gavino.

«Nonostante tutto – ha rimarcato Pinna – i lavori non sono mai iniziati, il finanziamento di 5 milioni è ancora in carico alla Provincia del Medio Campidano oggi commissariata». Il consigliere del Pd ha quindi chiesto alla Giunta quali azioni intenda avviare per accelerare l’avvio dei lavori e mettere in sicurezza la strada.

L’assessore ai Lavori Pubblici, Paolo Maninchedda, in prima battuta, ha messo in evidenza i problemi in cui si trovano le strade sarde per la cui messa in sicurezza servirebbero centinaia di milioni di euro. Maninchedda è poi passato all’esame del caso specifico: «L’opera in questione fu finanziata nel 2008 con 5 milioni di euro, poi diminuiti a quattro – ha ricordato l’assessore – la Regione stipulò in seguito una convenzione con la Provincia del medio Campidano. Tra la firma dell’intesa e l’approvazione del progetto preliminare sono passati quattro anni. I lavori dovevano essere appaltati entro il mese luglio di quest’anno. Non è stato possibile, la messa in sicurezza della strada  è attualmente definanziata. Siamo nel caso, non isolato, per cui un’opera non può essere realizzata per incuria amministrativa».

Rossella Pinna, nella replica, si è detta soddisfatta della risposta della Giunta ma ha espresso preoccupazione per «una situazione che permane in tutta la sua criticità». L’esponente del Pd ha quindi sollecitato l’esecutivo regionale a fare uno sforzo per rifinanziare il progetto: «Lasciando da parte le questioni tecniche – ha concluso Pinna – ritengo che sia in ogni caso necessario intervenire per tutelare gli automobilisti. L’opera va rifinanziata con l’assestamento di bilancio»

Successivamente, il vice presidente Peru ha avviato la discussione dell’interpellanza n°41/A (Tocco e più) «sullo stato di precarietà del personale dell’Ente Foreste della Sardegna». Essendo assente il consigliere Tocco, l’interpellanza sarà illustrata dal capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis.

Pittalis ha espresso in avvio una dura critica contro l’atteggiamento della Giunta che, ha detto, «non può continuare con la politica degli annunci e delle promesse alimentando aspettative che poi non vengono mantenute: ora serve una parola chiara dell’Assessore per i circa 1700 lavoratori dell’Ente Foreste per i quali nella legislatura precedente si era avviato un piano di stabilizzazione su base triennale,  con una previsione di circa 500 unità per anno». Ma ora, ha lamentato Pittalis, «scopriamo che le risorse destinate a quello scopo, 8 milioni, vengono tolti all’Ente Foreste; siete professori negli annunci cioè fate chiacchiere su ipotesi di riordino dell’Ente senza dire una parola sui lavoratori». Il capogruppo di Forza Italia ha inoltre contestato la decisione di commissariare l’Ente: «Lo avete fatto nelle more di una legge, ma la legge ancora non c’è, come se Delfo Poddighe, già comandante del corpo dovesse imparare qualcosa, o come se ci fossero irregolarità, in realtà siamo di fronte ad un commissariamento che ha una motivazione ridicola e, se queste sono le premesse, la stabilizzazione dei precari non comincerà mai».

L’assessore dell’Ambiente Donatella Spano ha respinto «i toni offensivi» del consigliere Pittalis. Ripercorrendo le vicende della stabilizzazione l’Assessore ha ricordato il piano di riordino degli organici previsto da una legge del 2007, un successivo provvedimento del 2008 per 850 unità, ed un altro nel 2009 per altre 215 ma, ha tenuto a precisare, «dopo non ci sono stati atti conseguenti e solo nel gennaio di quest’anno si è intervenuti con una nuova norma relativa a 500 unità annue per 3 anni incrementando risorse fino a 6 milioni annui per fare fronte ai compiti di prevenzione delle calamità naturali e contrasto ai fenomeni dissesto idrogeologico». «Le risorse c’erano e ci sono – ha sostenuto l’assessore dell’Ambiente – ma non sono stati definiti i contingenti di personale e procedure: su questi problemi abbiamo avviato un confronto con l’Assessore e con i sindacati, che abbiamo incontrato ad aprile, ad agosto e ad ottobre, si continuerà a seguire questa strada compatibilmente con la nuova legge di riorganizzazione dell’Ente».

Nella replica, il consigliere Pittalis si è dichiarato non soddisfatto, ribadendo i contenuti della sua critica politica sulla motivazione del commissariamento. «Il generale Gilberto Murgia, direttore generale che avete esautorato – ha aggiunto il consigliere – è stato reintegrato dal Consiglio di Stato, occorre fare attenzione su atti di cui qualcuno sarà chiamato a pagare le conseguenze». E’ giusto invece, secondo Pittalis, «che dove si rilevano professionalità serie, come nel caso dell’Agenzia del lavoro, che siano riconosciute evitando soluzioni sbagliate e commissariamenti affrettati e immotivati, perché ciò avviene a danno dei lavoratori che, anche oggi, non hanno ottenuto risposte».

Il vice presidente Peru, proseguendo nell’ordine del giorno, ha poi dato la parola al consigliere Daniela Forma, prima firmataria dell’interpellanza «sul ripristino del potenziale produttivo del settore agricolo danneggiato da calamità naturali».

Il consigliere Forma (Pd), ha evidenziato la difficoltà di assegnare una corretta destinazione ai 30 milioni stanziati dalla Regione dopo calamità naturali del novembre 2013 per favorire il recupero del tessuto produttivo agricolo. «Dopo la presentazione delle domande e la predisposizione della graduatoria unica regionale in base risorse disponibili – ha ricordato il consigliere Forma – sono stati finanziati 317 progetti ma ben 930 sono stati dichiarati ammissibili ma non finanziabili, creando un profondo malessere nel mondo agricolo». «Forse sarebbe stato meglio – ha suggerito Forma – restringere il campo degli interventi sugli 80 comuni, magari con meno contributi ma divisi su una platea più ampia di beneficiari, così come è apparsa di difficile attuazione il criterio del punteggio massimo». «Occorre chiarire questi aspetti a trovare nuove risorse – ha concluso l’esponente del Pd – e voglio dare atto che l’Assessorato ha raccolto queste sollecitazioni con disponibilità e tenacia».

L’assessore dell’Agricoltura Elisabetta Falchi ha condiviso le osservazioni del consigliere Forma sulle criticità del bando a cominciare dalla possibilità di risarcire il 100% del danno data l’esiguità delle risorse disponibili e le richieste pervenute per almeno 70 milioni. Ora, ha annunciato l’Assessore, «si sta procedendo a far scorrere la graduatoria per impegnare risorse della prossima programmazione se riusciremo a spendere tutti fondi disponibili entro il 31 dicembre; è un traguardo alla nostra portata, abbiamo chiesto il supporto di Argea per la presentazione delle domande ora in fase di istruttoria, in questi giorni stiamo pagando stati di avanzamento del 25% in modo da accelerare spesa». Al momento, ha precisato l’Assessore, «le domande sono 1271, 1081 i progetti e 465 i finanziamenti assegnati, confidiamo concludere entro l’anno queste procedure per cominciare lo scorrimento della graduatoria».

Il consigliere Forma ha ringraziato per la completezza della riposta dell’Assessore, ed ha richiamato l’attenzione sull’esigenza di rafforzare gli uffici di Argea per istruire pratiche entro 2014, soprattutto in alcune zone della Sardegna, «come Nuoro dove si opera con organici ridotti all’osso e dove è concentrata la metà delle domande». Bisogna accelerare inoltre, ha continuato Forma, «l’iter autorizzativo per aziende ricadenti in aree sottoposte a vincoli, serve perciò la collaborazione degli Assessorati dell’Ambiente e degli Enti locali».

L’Aula ha poi esaminato l’interpellanza n. 65/A (Zedda Alessandra e più) «sull’attività di vigilanza venatoria».

Il consigliere Zedda ha evidenziato in apertura che quella degli agenti venatori «è una attività centrale nella prevenzione nel contrasto agli incendi, un grande lavoro di volontari a costo zero che viene limitato perché non si rilasciano attestati ma si rinnovano solo quelli vecchi perché non è stata ricostituita la commissione; è paradossale». «Occorre quindi accelerare la soluzione del problema – ha concluso Zedda – ed è necessario sapere cosa intende fare la Giunta e in quali tempi».

L’assessore dell’Ambiente ha ricordato che i compiti relativi agli agenti venatori sono stati trasferiti alle Province e attualmente esiste una situazione di incertezza dovuta alla mancanza di direttive alle province. «Si verificherà – ha detto – se a risorse a risorse invariate si potrà procedere alla nomina delle guardie venatorie volontarie in una ottica di semplificazione amministrativa».

Il consigliere Zedda ha definito apprezzabile il rilievo assegnato alle guardie venatorie ma, ha avvertito, «per essere davvero incisivi bisogna accelerare processo, tanto più che siamo in fase di riordino delle normativa degli enti locali e i tempi potrebbero allungarsi».

Dopo la conferenza dei capigruppo, il presidente Ganau ha messo in discussione il successivo punto all’ordine del giorno: il Dl n. 111 sull’assestamento alla manovra finanziaria per gli anni 2014-2016. Il presidente ha dato la parola al relatore di maggioranza, Franco Sabatini (Pd), presidente della Commissione Bilancio, il quale ha dato per letta la relazione allegata al disegno di legge.

Il presidente ha dato la parola al relatore di minoranza, Alessandra Zedda, vice presidente del Gruppo di Forza Italia. Un giudizio critico quello dell’opposizione nei confronti della Giunta Pigliaru debole nei confronti del Governo Renzi, con la Manovra definita «una legge disordinata e inadeguata». Zedda ha evidenziato alcuni «aspetti salienti», per la minoranza, di questo disegno di legge «come il rapporto di subordinazione al governo viziato da appartenenze partitiche», evidenziando anche la profonda crisi in cui versa “l’Italia a rischio default”. Zedda ha poi sottolineato che si tratta di una manovra in cui «la maggioranza non ha voluto il confronto con la minoranza» e che «questa legge non è un collegato in senso tecnico, non una manovra bis, ma una norma che modifica numerose Upb e capitoli di bilancio». Zedda ha accusato la Giunta di aver perso tempo e non essere intervenuti con urgenza «per quelle sacche di disagio, emergenze dei territori colpiti dalle calamità naturali, alle situazioni di disagio sociale, delle aziende, del lavoro, attività produttive, commercio, agricoltura e artigianato». Zedda si è poi scagliata contro la resa della Giunta davanti al taglio dei 34 milioni di euro «operato per trovare la copertura ai famosi 80 euro inefficaci». L’esponente della minoranza ha definito «la manovrina spot-giocattolo del presidente Renzi una iattura per regioni ed enti locali, che come noi ne hanno subito il peso».

Alessandra Zedda è poi tornata sulla vertenza entrate: «Un assestamento di bilancio parziale e senz’anima, reso ancora più arido dall’accordo Pigliaru-Padoan, che per noi non è affatto rispettoso dei diritti della Sardegna, sia in termini di entrate dovute, sia di risoluzione dei vincoli del Patto di stabilità. Che lo condividiate o meno, nel 2014 impegnate in bilancio meno del 2013 e soprattutto spendere 300 milioni in meno rispetto all’esercizio passato».

La Zedda ha evidenziato che ci sono tagli per tutti i settori senza creare opportunità di lavoro per i sardi. Il relatore di minoranza ha però annunciato un leale confronto vista l’urgenza del provvedimento.

Il presidente Gianfranco Ganau ha quindi aperto la discussione generale dando la parola al primo iscritto a parlare, il vice capogruppo del Pd, Roberto Deriu.

Secondo Deriu, l’assestamento di bilancio non può essere considerato il primo atto di politica finanziaria di questo governo: «Il nome stesso – ha sottolineato il consigliere della maggioranza – richiama l’esigenza di acconciare precedenti decisioni utilizzando il poco denaro rimasto. Intravediamo comunque la volontà di riqualificare e razionalizzare la spesa. Attendiamo di vedere applicata la filosofia della Giunta nella prossima manovra finanziaria».

Michele Cossa (Riformatori) ha ribadito il giudizio negativo sulla manovra espresso nei giorni scorsi. «E’ un provvedimento che non introduce novità e conferma la debolezza della Giunta nei confronti del Governo nazionale. Lo Stato – ha detto Cossa – continua a manifestare la volontà di succhiare risorse alla Sardegna. I famosi 80 euro di Renzi non hanno avuto nessun impatto sull’economia, sono serviti solo a far ottenere al premier  un buon risultato elettorale alle elezioni europee ma non hanno rilanciato i consumi. Ora anche la Sardegna è chiamata a fare la sua parte per pagare un intervento di politica economica che è stato “a ricaduta zero”».

Entrando nel merito del provvedimento all’attenzione dell’Aula, Cossa ha espresso preoccupazione per lo stato delle finanze regionali. «L’assestamento di bilancio rappresenta un anticipo di quello che accadrà il prossimo anno. Passando dai vincoli del Patto di stabilità al sistema del pareggio di bilancio non ci sarà nessun incremento della spesa pubblica. Le entrate negli ultimi mesi sono andate calando e ciò comporterà una contrazione di risorse spendibili». Il consigliere dei Riformatori sardi, infine, ha segnalato i tagli operati dalla Giunta per le famiglie (-5 milioni), per il reddito di comunità (-3,5 milioni), per il potenziamento del trasporto pubblico locale nelle aree vaste dove insistono sedi universitarie (-500mila euro all’anno). Cossa ha quindi annunciato la presentazione di diversi emendamenti al disegno di legge della Giunta.

Marcello Orrù (Psd’Az) ha bocciato senza mezzi termini l’assestamento di bilancio: «E’ un attacco alle famiglie e all’intera economia isolana – ha affermato Orrù – settori chiave come la cultura, l’istruzione e le politiche sociali vengono colpiti pesantemente». Il consigliere sardista ha poi accusato la Giunta di non aver dato seguito agli annunci fatti in sede di dichiarazioni programmatiche: «Avete tagliato i fondi anche a quei settori ritenuti da voi strategici come la ricerca, l’edilizia scolastica e le politiche per l’occupazione. Non ci sono fondi per il rilancio dell’edilizia abitativa e della pastorizia». Orrù ha quindi invocato più attenzione per le famiglie («sono sempre di più quelle che si rivolgono alla Caritas») e per le politiche sanitarie («sono stati ridotti i fondi per la formazione degli infermieri e del personale del 118 e i ricoveri dei malati psichici»). Quindi l’affondo finale: «Questo assestamento – ha concluso Orrù – non viene incontro al disagio sociale della Regione».

Il consigliere Ignazio Locci (Forza Italia) ha definito la manovra del tutto priva di elementi nuovi, «una semplice rimodulazione di capitoli di spesa; ne è venuto fuori uno strumento inutile per la soluzione dei veri problemi della Sardegna, peraltro molto rimaneggiato dalla maggioranza rispetto al testo originario della Giunta». Alcune cose, secondo Locci, «appaiono francamente assurde, come il contributo al consorzio industriale di Tortolì per spese di depurazione di acque civili che, casomai, dovrebbero essere di Abbanoa, invece sono l’esempio di un rattoppo che cerca di nascondere scarse capacità di governo». Meritavano certamente più attenzione, ha dichiarato il consigliere di Forza Italia, «disoccupati, giovani professionisti e piccole e medie imprese che tirano la carretta di questa Regione: il giudizio nel complesso non può che essere negativo, perché ci si preoccupa solo di mettere risorse da una parte o dall’altra con un sistema che appartiene al passato».

Il consigliere Ignazio Tatti (Udc) si è chiesto «a che serva esprimere un parere come quarta commissione il 7 di ottobre quando la terza commissione ha esitato il provvedimento il 3 ottobre». Rivolgendosi poi all’Assessore della Programmazione Paci, «da Sindaco che ci mette la faccia», ha affermato che «la manovra è una offesa alla Sardegna, come dire che non ce ne sbatte niente dei sardi, quando si tolgono 10 milioni ai Comuni per i cantieri verdi per i quali il governo nazionale ha derogato consentendo le assunzioni in Sardegna; era una boccata d’ossigeno per i Comuni e soprattutto per i disoccupati dei centri più piccoli, per chi non ha niente non sarebbe stato poco». Soffermandosi poi sui tagli del tutto privi di giustificazione, Tatti ha elencato «i 40 milioni contro il dissesto idrogeologico, quelli per la bonifica dall’amianto, per i cimiteri, per le università diffuse come Oristano, perfino per gli agricoltori colpiti da calamità naturali». Qui si fanno cose, ha concluso Tatti, «senza uscire dal palazzo e vedere cosa c’è in Sardegna».

Il consigliere Oscar Cherchi (Forza Italia), ha sottolineato con rammarico che «di fronte ad crisi drammatica e di difficile soluzione c’è una classe dirigente disattenta». Occorre intanto chiarire una volta per tutte, secondo l’opinione di Cherchi, «qual è stata la reale  necessità di presentare questa manovra perché la tesi dello strumento tecnico non esiste». La verità, ha proseguito, «è che non ci sono soluzioni nuove, è un assestamento parziale e senz’anima che non rappresenta niente di buono per i sardi». Che senso ha, si è chiesto il consigliere di Forza Italia, «tagliare i fondi contro il dissesto idrogeologico, frutto di una battaglia fortissima subito dopo l’alluvione del novembre 2013, mentre c’era la delibera dell’Assessore per impegnarli entro l’anno: e poi ancora tagli su, commercio, artigianato, imprenditoria femminile, blocco delle opere cantierabili, risarcimenti dei danni alle colture dopo otto mesi senza dati, né bandi». Ma allora questa Giunta cosa ha fatto in tutto questo tempo, ha concluso Cherchi, «a parte parlare male di quanto fatto nella legislatura precedente?».

Il presidente ha dato, quindi, la parola all’ex presidente Ugo Cappellacci (Forza Italia): «L’assestamento di bilancio entra in aula in un clima in netta contrapposizione tra maggioranza e opposizione che crea un blocco a suggerimenti e proposizioni della minoranza». In passato, ha ricordato l’esponente di Forza Italia, la logica di contrapposizione ha sempre creato danni alla Sardegna, e ha quindi auspicato che nel dibattito in aula ci sia un’apertura da parte della maggioranza per avviare un confronto, «perché così non va bene».

Ugo Cappellacci ha evidenziato che la maggioranza ha i numeri per evitare il confronto, ma non potrà evitarlo con la Sardegna, con i sindaci, gli agricoltori, le famiglie, le imprese. «L’assessore dice che il taglio è del 10 per cento ossia i 300 milioni di cui avevamo parlato noi».

Per l’ex presidente della Giunta «quello che indicate come il paradiso inizia ad avere i connotati di un inferno». E ha chiesto alla Giunta, visto che  oltre ai tagli di risorse, ci saranno 130 milioni di euro di entrate in meno «come credete di arrivare al pareggio di bilancio?» Per Cappellacci la contrazione dei mutui serve soltanto per coprire il flop del governo regionale, mutui che ricadranno sulla prossima giunta e sulle nuove generazioni.

«Ancora una volta vi chiedo di invertire la rotta prima che sia troppo tardi, perché già questa manovra risente dell’accordo Pigliaru-Padoan-Renzi». Cappellacci ha ricordato che mentre lo Stato continua a scippare la Sardegna, l’Esecutivo regionale annuncia di ritirare i ricorsi contro il Governo. «Auspichiamo che la volontà dell’Aula venga rispettata, che ha sconfessato quell’accordo con un ordine del giorno». Per l’esponente della minoranza l’unico a beneficiare di questo assestamento è il governo Renzi, e ha giudicato «la Giunta arrendevole con il governo e arrogante verso di noi e verso i sardi».

Per Luigi Crisponi (Riformatori sardi) «riuscire a dare una definizione compiuta a questo assestamento è un’impresa improba. Un assestamento modesto, con tantissime voci che mancano, che avrebbe invece dovuto dare una svolta a famiglie, giovani, scuola e imprese». Crisponi ha evidenziato il paradosso di una Giunta che nell’assestamento di bilancio presenta il taglio dei fondi per combattere il rischio idrogeologico e, contemporaneamente, presenta due disegni di legge per istituire due parchi.  Crisponi ha evidenziato che non ci sono risorse per il comparto artigiano, turismo, commercio, imprenditoria giovanile e femminile. Critico anche verso la destinazione dei 6 milioni per la destagionalizzazione del turismo. «Sappiamo che sono momenti davvero difficili ed è difficile ottenere risorse», ma la grande preoccupazione è che si sia andati a colpire quel patrimonio ancora presente tra gente sarda che sta ancora resistente. «Un taglio fatto con le forbici». E poi ha accusato la Giunta di danneggiare gravemente il settore produttivo facendo sparire i soldi per i consorzi fidi. «Il risultato – ha concluso – è mandare le nostre imprese nelle mani degli usurai».

Angelo Carta (Psd’Az) stigmatizzando un atteggiamento «da commedia» da parte di maggioranza e opposizione ha detto che quello che manca «è la consapevolezza di cosa c’è fuori dall’aula». Per Carta sembra quasi ci sia un disegno contro i sindaci che non sanno più come fare perché devono amministrare i territori senza poter contare su fondi sufficienti. «Il disagio che dilaga sembra un corpo estraneo a questo assestamento. Nei nostri territori c’è emergenza. Alla fine di questo assestamento – ha concluso – sarà necessario dare un segnale reale ai comuni e ai nostri territori».

Piermario Manca (Soberania e Indipendentzia) ha parlato di «assestamento cospicuo» in quanto ammonta a oltre 216 milioni di euro. «Ma come mai – ha chiesto – siamo arrivati a un assestamento così cospicuo?» Per Manca sicuramente c’è  una responsabilità di chi non ha utilizzato i fondi in passato. Il consigliere di Soberania e Indipendentzia ha affermato che non si tratta di un assestamento perfetto e ha annunciato la presentazione di emendamenti.

Surreale, secondo Stefano Tunis (Forza Italia) la situazione che si sta delineando in Consiglio con maggioranza e opposizione costrette a recitare una parte. Tunis ha incentrato il suo intervento sul ruolo che ogni consigliere regionale dovrebbe svolgere, rivolto soprattutto alla rappresentanza delle istanze provenienti dai territori. «Chi ha avuto la fortuna di essere eletto ha il dovere di esprimere la propria opinione – ha detto Tunis – nel leggere questo documento non rivolgo accuse alla Giunta. Dal loro punto di vista è naturale l’approccio di tipo ragionieristico, staccato dalla necessità di dare risposte alle persone che ci hanno eletto. Noi abbiamo invece il dovere di esercitare il nostro ruolo di rappresentanza». L’esponente azzurro ha quindi annunciato la presentazione di numerosi emendamenti al disegno di legge di assestamento di bilancio e rivolto un appello ai consiglieri della maggioranza: «Rimettiamo la politica al centro della scena. Lo dovete alle istituzioni e alle persone che vi hanno mandato qua dentro».

Alberto Randazzo (Forza Italia) ha invece espresso rammarico per la mancanza di dialogo con la maggioranza. «Ho assistito a tante discussioni in quest’Aula – ha esordito – in ogni assestamento di bilancio si sono trovate le coperture per le urgenze. Se non finanziamo le leggi di settore non riusciamo a dare un minimo di ossigeno alle imprese». Randazzo ha quindi segnalato alcune aspetti negativi del provvedimento come i tagli alle bonifiche dell’amianto. «Abbiamo ascoltato per anni il grido d’allarme delle associazioni. E’ un problema serio che mette a rischio la salute pubblica. L’amianto è presente soprattutto nelle scuole e negli edifici degli enti locali». Il consigliere di minoranza, infine, ha invitato la Giunta a mostrare più attenzione alle richieste che provengono dalla società sarda messa in ginocchio da una crisi devastante: «Finora – ha concluso Randazzo – non c’è stata nessuna risposta alle istanze dei territori, la gente pretende interventi per le emergenze, sarebbe curioso capire oggi quale è il consenso di questa maggioranza fuori dal palazzo».

Il presidente ha chiuso i lavori, il Consiglio si riunirà domani mattina alle 10.00. per la prosecuzione della discussione generale sul Dl 111.

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Valter Piscedda e Francesco Morandi.

In data 24 aprile 2014 ho presentato all’assessore del Turismo Francesco Morandi una precisa interrogazione sui Sardegna Store di Milano, Roma e Berlino, con l’intento di acquisire ogni utile informazione in merito che mi facesse capire se e come gli stessi Sardegna Store stessero raggiungendo gli obbiettivi prefissati.

Ad oggi sono ancora in attesa di ricevere le informazioni richieste.

In data 21 agosto 2014, tramite l’Unione Sarda Online, ho appreso notizia della chiusura dei Sardegna Store, in virtù della scadenza dei contratti di gestione, anche se dalla notizia riportata non sembrava escludersi una loro eventuale futura riapertura.

Mi è sembrata una buona notizia, soprattutto perché ancora in attesa della risposta alla mia interrogazione che avrebbe potuto, eventualmente, farmi convincere del contrario.

Una buona notizia, soprattutto, perché in assenza di informazioni precise, sono sicuro che almeno non ci saranno ulteriori spese per il loro mantenimento.

In data 24 agosto 2014, dalle pagine dell’Unione Sarda, ho letto l’appello di Giancarlo Deidda, presidente della Camera di Commercio di Cagliari, vice presidente di Confcommercio Sardegna e di Confturismo Nazionale, lanciato all’assessore regionale del Turismo, Francesco Morandi, in favore del mantenimento dei Sardegna Store attraverso il coordinamento delle Camere di Commercio, visto il loro rinnovato ruolo nel campo dell’internazionalizzazione.

Questa l’ho appresa come brutta notizia.

Sono molto critico sul ruolo delle Camere di Commercio, in particolare quella di Cagliari, e sul ruolo che esse svolgono, o dovrebbero svolgere, a favore delle imprese locali, e sono molto in linea con le ipotesi del Governo Renzi di una loro soppressione o almeno di un loro forte ridimensionamento.

Sono molto critico sul ruolo della Camera di Commercio Cagliaritana in merito alla gestione delle proprie imprese partecipate ed alle loro ricadute sul territorio, con particolare riferimento all’Ente Fiera cagliaritano ed alla Società di Gestione Aeroportuale, entrambi sotto il controllo della stessa Camera e dello stesso Deidda.

Figuriamoci quanto possa tranquillizzarmi che i Sardegna Store, che immagino abbiano del tutto mancato gli obbiettivi prefissati, finiscano anch’essi sotto il coordinamento della Camera di Commercio di Cagliari, che dal mio punto di vista non assolve affatto al ruolo di motore propulsivo dell’attività di impresa e, soprattutto, abdica al ruolo di mediazione dei conflitti che le sue partecipate provocano da anni nei territori di competenza.

Resto in attesa di ricevere dall’assessore Morandi risposta alla mia interrogazione, ma lo invito caldamente a rifuggire dagli appelli lanciati dal dott. Deidda.

Lo invito invece, unitamente all’assessore Mura, ed in particolare al presidente Pigliaru, a voler subito rispondere con una immediata convocazione alla richiesta di incontro presentata ormai da tempo dai rappresentanti dei Circoli dei Sardi all’estero.

Essi sono, infatti, un  punto di riferimento per l’emigrazione storica dei lavoratori sardi e per le nuove componenti del lavoro intellettuale e manuale dei giovani che partono oggi alla ricerca di un’occupazione fuori dalla Sardegna.

I circoli sardi, aperti e mantenuti dagli emigrati, non hanno mai perso  il contatto con la Sardegna, e possono essere considerati delle vere e proprie ambasciate sarde nel mondo, che vanno valorizzate e sostenute.

In questi anni sono stati luogo di aggregazione e di assistenza per gli emigrati, ma soprattutto un’importante e vera vetrina per la promozione del  turismo, dell’agroalimentare, dell’artigianato e della cultura sarda.

Tuttavia non è mai riuscito il tentativo della Regione di caricare queste organizzazioni del compito di relazionarsi col mondo esterno.

La Regione li aveva concepiti e finanziati, fin dal 1965 (prima regione in Italia), proprio come luogo di assistenza per i sardi all’estero, sorta di “centri di prima accoglienza”, ideati per non far sentire troppo lontana la propria terra, inviando periodicamente gruppi folk, conferenzieri, favorendo la circolazione di prodotti sardi, ecc.

Questa natura non l’hanno mai persa, ed alcuni, grazie anche a leader particolarmente carismatici, sono riusciti a diventare punto di riferimento nella comunità ospitante e altri, eccezionalmente, hanno potuto – soprattutto nelle grandi città – attirare personalità sarde che hanno consentito di promuovere l’isola e le sue istanze in ambienti nei quali era fino ad allora sconosciuta.

Valter Piscedda

Consigliere Regionale del Partito Democratico

Raffaele Paci 12 copia
L’assessore regionale della Programmazione Raffaele Paci ha commentato positivamente le conclusioni dell’incontro che si è tenuto oggi tra gli assessori della Programmazione, dell’Industria, del Turismo, Artigianato e Commercio, del Lavoro e i Confidi regionali per discutere sulla proposta di riordino dei Confidi.
«In pochi mesi e grazie al lavoro e all’apporto di tutti – ha detto Raffaele Paci – siamo riusciti ad arrivare a una proposta concreta, quella del fondo unico a regia regionale, per migliorare le condizioni di accesso al credito delle piccole e medie imprese, vero obiettivo della politica di riordino dei #Consorzi Fidi.»
La principale novità, dunque, che potrà essere operativa in tempi rapidi, è la creazione di un fondo unico a regia regionale per la gestione e l’erogazione del contributo pubblico ai Confidi. Tale fondo sarà gestito dall’assessorato della Programmazione, Bilancio, Credito e Assetto del territorio nel quale si identifica il centro di responsabilità, che sarà affiancato da una cabina di regia tecnico politica con gli assessorati dell’Industria, del Lavoro e del Turismo, Artigianato e Commercio.
Il #Fondo unico non riguarderà il contributo erogato ai confidi agricoli, in quanto disciplinato da una specifica norma e stanziato in modalità differente rispetto a quello degli altri settori.
Viene introdotto, inoltre, il principio del controllo attraverso un monitoraggio ex-post.
E’ stato positivo il giudizio dei rappresentanti dei Confidi sulla strategia, in particolare sulla necessità di razionalizzazione, semplificazione e gestione unitaria dei contributi pubblici. A parte qualche osservazione critica, su cui sarà necessario fare una riflessione più attenta nella fase di definizione della normativa organica di riordino, è emersa complessivamente una disponibilità al dialogo e di confronto da parte di tutti.
«Semplificare e razionalizzare – ha detto l’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras – è indispensabile per supportare il sistema dei confidi e renderlo più efficiente, affinché venga garantito alle imprese un credito giusto.»
L’assessore del Turismo, Commercio e Artigianato, Francesco Morandi, ha invece posto l’accento sull’importanza di «garantire il giusto supporto a tutte le imprese, da quelle più strutturate a quelle di più piccole dimensioni, sia dal punto di vista organizzativo che finanziario, come quelle del commercio e dell’artigianato». L’interlocuzione e la collaborazione proseguiranno anche nei prossimi mesi, per trovare la sua prima applicazione nella prossima finanziaria, nella quale verrà formalizzata l’istituzione del fondo unico a regia regionale. Sarà questo un primo passo per la successiva definizione di una norma organica di riordino. Già a partire dal prossimo mese di ottobre, ci saranno nuovi incontri con i contributi di ciascuno. Confidi e tavolo interassessoriale lavoreranno insieme per la scrittura del nuovo provvedimento.

presentazione nuova maglia

Nuovo grande ingresso in casa #Dinamo Banco di Sardegna. La stagione 2014-2015 prende il via con il sostegno di un nuovo prestigioso sponsor: la società del presidente Sardara ha siglato un accordo con #Tirrenia Compagnia Italiana di Navigazione. Il sodalizio #Dinamo-Tirrenia è stato ufficializzato oggi a bordo della #Motonave Nuraghes, con la presentazione della nuova maglia della squadra, che si fregia anche del marchio del nuovo partner.

Le fitte trattative, svoltesi durante la pausa estiva, alla vigilia di ferragosto hanno portato alla firma che vede ora la Compagnia fra i Gold sponsor biancoblu: un ingresso importantissimo fra la rosa degli sponsor Dinamo, che incassa la fiducia di un altro pezzo da novanta fra le grandi società che hanno deciso di scommettere sul futuro della squadra sassarese.

All’evento di presentazione del nuovo sponsor hanno partecipato, il presidente Dinamo Stefano Sardara, lo staff dirigenziale e il roster biancoblù al completo; Ettore Morace, presidente Tirrenia Compagnia Italiana di Navigazione; Giuseppe Cuccurese, Direttore Generale Banco di Sardegna; Marco Mazzucco, Direttore Commerciale Reale Mutua Assicurazioni; Fernando Marino, presidente di Lega Basket; Francesco Morandi, assessore regionale del Turismo, Artigianato e Commercio e Giovanni Vespoli, Comandante della motonave Nuraghes, che ha dato il saluto di benvenuto agli ospiti.

Grande soddisfazione da parte del presidente della Dinamo, Stefano Sardara, e dell’Amministratore delegato di Tirrenia, Ettore Morace, che hanno costruito insieme un altro importante tassello dello straordinario percorso di crescita di una società che, anno dopo anno, raccoglie l’entusiasmo di nuovi investitori pronti a scommettere sulle sfide di una squadra sempre al top.

«Felicissimi di questa partnership – ha dichiarato con soddisfazione il presidente della Dinamo Stefano Sardara – che rappresenta un ulteriore importantissimo passo avanti per lo sviluppo e la promozione del nostro percorso di crescita a livello nazionale ed internazionale. E oggi sappiamo di poter contare anche sul supporto, le capacità e la qualità di una delle più grandi realtà imprenditoriali da sempre a servizio della Sardegna.»

#Tirrenia Compagnia Italiana di Navigazione, tra i principali operatori dello #Shipping Europeo, impiega attualmente 16 navi tra #Cruise Ferry e #Ro-Ro Pax ed è una delle flotte più moderne del Mediterraneo grazie alle sue unità per i passeggeri costruite tutte dopo il 2000. Titolare del servizio pubblico di collegamento con le isole maggiori e le Isole Tremiti, Tirrenia collega nel Tirreno la Sardegna (da e per i porti di Porto Torres, Olbia, Arbatax e Cagliari) con Genova, Livorno, Civitavecchia, Napoli, Palermo a cui si aggiungono Napoli e Palermo collegate tra loro e nell’Adriatico la linea merci Ravenna-Catania.

«Siamo orgogliosi di partecipare a questo progetto. La #Dinamo Banco di Sardegna è una squadra di grande importanza per la storia del basket ed è fortemente radicata nell’identità sarda – ha dichiarato Ettore Morace, Amministratore Delegato di #Tirrenia Compagnia Italiana di Navigazione – perciò merita tutto il sostegno possibile. Per noi è un onore poter offrire il nostro supporto a questi atleti che sono un esempio di impegno e di successo per tutti.»

Prosegue, dunque, l’impegno di #Tirrenia Compagnia Italiana di Navigazione per lo sport che rappresenta la Sardegna a livello nazionale ed internazionale. Grazie alla sponsorizzazione della #Dinamo Banco di Sardegna, Tirrenia entra nella serie A della #Lega Basket con una squadra che negli ultimi anni si è espressa ai massimi livelli, conquistando vittorie e trofei prestigiosi e che ha realizzato il sogno di portare la pallacanestro sarda tra le squadre migliori.

Con questa sponsorizzazione, la nuova Tirrenia, che nei collegamenti via mare con la Sardegna ha il cuore della sua attività, coglie un’ulteriore opportunità per confermare la volontà di intraprendere un rinnovato rapporto di integrazione e collaborazione con il territorio e con le realtà più rappresentative della Sardegna.

Tra le altre squadre ed attività sportive sostenute da #Tirrenia in Sardegna vi sono #Olbia Calcio, #Porto Torres Calcio, #Pallavolo Sant’Antioco – Olympia Tirrenia, #Pallavolo Olbia, #Trofeo delle Regioni FIP, #Torneo Manlio Selis, #GSD Basket in carrozzina, #Porto Cervo Racing, #Scuderia Corallo .

Stadio Sant'Elia 2

La Giunta regionale ha approvato la proposta presentata dall’assessore del Turismo, Francesco Morandi, per le azioni di co-marketing della stagione 2014/2015 che rappresentano l’ultimo atto dell’attività di #Sardegna Promozione, che porta così a termine impegni già assunti in precedenza dall’agenzia. La somma complessiva è di 3.525.000 euro.

La ripartizione delle cifre coinvolge il #Cagliari Calcio (1.325.000 euro), la #Torres Calcio maschile (350mila euro), la #Torres Calcio femminile (175mila euro), la Dinamo Sassari (900mila euro), l’ASD #Cus Cagliari (175mila euro), la regata oceanica “Route du Rhum” del velista #Andrea Mura (300mila euro) e l’ASD #Great Events Sardinia per il Rally Costa Smeralda (300mila euro).