20 April, 2024
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Anche dalla Confartigianato Imprese Sardegna arriva un appello alla Regione per il rinnovo del Piano casa. Mancano 36 giorni alla conclusione del Piano Casa della Sardegna e da ieri Confartigianato Imprese Sardegna ha iniziato il countdown sul suo sito e nei social network per rendere evidente il tempo che manca e chiedere alla politica regionale di fare presto.

Nel frattempo è “assalto” agli studi di consulenza dove ingegneri e geometri stanno ricevendo richieste per pratiche che per smaltire occorreranno circa 2 anni, con una certezza: tantissimi cittadini rimarranno fuori.

Di riflesso anche sulle imprese si stanno moltiplicando le occasioni di lavoro sicuro per i prossimi 3-4 anni. Anche in questo caso, paradossalmente, non ci sarà il tempo di soddisfare tutte le richieste: infatti il lavoro dovrà essere portato a termine, come impone la legge, entro i prossimi 18 mesi.

Il problema potrebbe riversarsi anche sugli Uffici Tecnici dei Comuni che dovranno verificare le istanze ricevute: vista la carenza di personale e l’ingente mole di lavoro, quando potranno essere controllate le pratiche?

«Nel clima di incertezza, stretti tra una legge in scadenza tra pochissimi giorni e la nuova normativa che dovrebbe sostituirlaafferma Giacomo Meloni, della presidenza regionale di Confartigianato Imprese Sardegna – i cittadini si stanno ancorando alla sicurezza della vecchia norma con il rischio grossissimo di rimanere fuori e di perdere questa occasione. Inoltre le pratiche presentate così di fretta, ovvero le ipotesi progettuali meno ragionate e meno di qualità, rischiano di contenere errori, producendo l’effetto contrario rispetto alla volontà di migliorare la qualità del patrimonio immobiliare.»

«Per ovviare a tutto ciò – precisa Meloni – ribadiamo la nostra proposta all’assessore e alla Giunta: si potrebbe prorogare questo Piano Casa fino all’entrata in vigore della nuova legge urbanistica in discussione. Sarebbe un atto di buon senso che non ostacolerebbe di certo l’iter della nuova legge, non toglierebbe nulla alla potestà legislativa regionale in materia ma darebbe un tangibile contributo a rasserenare il clima in cui le imprese ed i tecnici si trovano.»

«In questo modo – continua – si consentirebbe al Consiglio regionale di valutare attentamente e con serenità la nuova normativa, raccogliendo anche i suggerimenti e osservazioni che le associazioni imprenditoriali delle costruzioni si sono impegnate a trasmettere all’Assessorato.»

«Infine – conclude Giacomo Meloni – si consentirebbe ai cittadini e alle imprese di essere tranquilli con i tempi, e ai tecnici e alle imprese, di fare il loro lavoro senza la paura di perdere una occasione importante come questa.»

Giacomo Meloni, rappresentante di Confartigianato Imprese Sardegna, interviene suò disegno di legge regionale presentato pochi giorni fa, e consultabile solo da pochi giorni sulle “Norme per il miglioramento del patrimonio edilizio e per la semplificazione e il riordino di disposizioni in materia urbanistica ed edilizia“.

«Il comparto edile della Sardegna – dice Meloni – necessita di uno strumento che dia stabilità e certezza ai cittadini e alle imprese. Questa richiesta, più volta manifestata dalla nostra Associazione, è stata presa subito in considerazione dalla Giunta regionale che ha iniziato a mettere mano a una materia veramente importante, quale è la normativa relativa al patrimonio edilizio. Siamo soddisfatti di questo approccio iniziale anche se riteniamo che alcuni elementi contenuti, che stiamo analizzando con cura, siano da modificare e migliorare.»

«Apprezziamo il fatto che l’Esecutivo abbia fatto un passo avanti nella direzione di una tutela “ragionata” dell’ambiente, tesa a salvaguardarne la ricchezza e le potenzialità ma senza alcun atteggiamento condizionato da pregiudizi – continua Meloni – tuttavia se l’intento è quello di tutelare l’ambiente e di migliorare il patrimonio edilizio esistente, occorrerebbe che il provvedimento regolamentasse anche gli interventi nelle zone al momento escluse:»

A questo riguardo Confartigianato Sardegna fa l’esempio, «delle zone classificate come insediamenti turistici (zone F); un intervento anche in quelle zone potrebbe generare una riqualificazione del contesto paesaggistico, compromesso dai molteplici interventi scriteriati succedutisi nel tempo».

«È di importanza vitale che alle imprese e ai cittadini – conclude Giacomo Meloni – sia messo a disposizione uno strumento che dia certezza di regole e tempi. Il nostro compito, nelle prossime settimane, sarà volto a stimolare il l’Assemblea regionale affinché con un atto di responsabilità arrivi ad approvare il provvedimento con le nuove regole prima del 29 novembre prossimo, data dalla quale, scadendo i termini del precedente “Piano Casa” senza che vi siano le nuove regole varate, cittadini ed imprese si ritroverebbero in un poco auspicabile limbo fatto di assenza di regole.»

Giacomo Meloni, componente della presidenza regionale di Confartigianato Imprese Sardegna, esprime soddisfazione per l’annuncio del vice ministro dell’Economia, Enrico Morando, di riconfermare per i prossimi tre anni gli incentivi per le ristrutturazioni nelle attuali proporzioni del 50 per cento per le ristrutturazioni e del 65 per cento per l’efficientamento energetico.

Sono circa 100mila i contribuenti sardi coinvolti. Detrazioni per 49 milioni di euro pari al 3,3% del valore aggiunto dell’edilizia regionale. E’ questo l’impatto straordinario che gli incentivi per le ristrutturazioni e per il risparmio energetico hanno assunto in Sardegna solo nel 2012 (in base ai dati sulle detrazioni IRPEF 2013).

«L’efficientamento energetico del nostro Paese e in Sardegna – sottolinea Meloni – insieme al recupero e all’ammodernamento del patrimonio edilizio, sono due fra gli strumenti più importanti in grado di contribuire al riavvio della domanda interna, allo sviluppo, all’occupazione, con effetti positivi sul fronte delle entrate.»

Confartigianato Imprese Sardegna ricorda come nel 2012 (ultimi dati disponibili, rielaborazione Ufficio Studi di Confartigianato su statistiche MEF e ISTAT su detrazioni IRPEF 2013-anno di imposta 2012) siano stati 97.571 i sardi ad aver usufruito delle detrazioni per recupero del patrimonio edilizio e risparmio energetico, generando per il settore un valore aggiunto del 3,3% e per i contribuenti un risparmio di 49 milioni di euro.

Nel particolare sono stati 77.559 i contribuenti sardi (il 7,2% dei residenti) che nel 2012 hanno portato in detrazione circa 34 milioni di euro per il recupero del patrimonio edilizio, contribuendo così a generare un valore aggiunto del 2,3%.

Per gli interventi sul risparmio energetico, sempre nel 2012, sono stati 20.012 i contribuenti sardi (l’1,8% dei residenti) che hanno richiesto sgravi per 14 milioni di euro, incidendo per l’1% sul valore aggiunto del settore.

Tra il 2013 e il 2014, il sistema bancario ha concesso al comparto edile della Sardegna poco più di 2 i miliardi di euro. Nonostante la cifra erogata (esattamente 2.082 milioni di euro) sia consistente, le imprese sarde delle costruzioni in 12 mesi hanno visto ridursi il credito del 12,3%.

Lo rileva il dossier sulla “Consistenza e dinamica del credito nelle Costruzioni”, dell’Ufficio Studi nazionale di Confartigianato, che ha analizzato i finanziamenti alle imprese edili, tra gennaio 2013 e gennaio 2014, su dati della Banca D’Italia.

La contrazione pone la nostra regione agli ultimi posti della classifica nazionale solo prima del Molise (ultima col -14,7%), delle Marche e dell’Emilia Romagna. Al primo posto la Valle D’Aosta con solo un -3%.

In Italia, nello stesso periodo del 2014, sono stati erogati 130miliardi di credito alle costruzioni con una contrazione media del -10,2%.

A livello provinciale, in termini assoluti, 898 milioni sono andati ai costruttori di Cagliari (calo del 7,6%) mentre a Olbia Tempio, il comparto è stato finanziato con 500 milioni (-6,3%). Dall’altra parte la provincia con meno finanziamenti è Carbonia Iglesias con soli 33 milioni erogati (-19,8%).

In termini percentuali, il Medio Campidano, con un calo rilevato solo del -0,4%, è il territorio meno penalizzato d’Italia. Al contrario, Sassari, con un decremento del 25,4% (349 milioni di erogato) risulta essere la seconda provincia nazionale più penalizzata, solo dopo Verbano-Cusio-Ossola (Piemonte) con -33,1%.

«Siamo di fronte ad una situazione assai critica e che ancora non vede soluzioni – afferma Giacomo Meloni, della Presidenza regionale di Confartigianato Sardegna, – soprattutto continua ad avere risvolti pesanti sia per le imprese artigiane, sia per quelle piccole e poco capitalizzate.»

«Se non si interverrà tempestivamente – continua Meloni – rischiamo che i prossimi mesi siano peggiori di quelli passati. La crisi ha bloccato il mercato immobiliare e gli imprenditori sono stretti in una morsa fatta di scarso credito bancario e da tempi di pagamento delle Pubbliche Amministrazioni di certo non in linea con le Direttive Europee.»

«Quindi – conclude il dirigente regionale – è necessario rimettere in circolo il capitale con una doppia azione: sui privati, affinché siano non siano stritolati dalle tasse e liberati dalla burocrazia, e sugli imprenditori, perché possano accedere al mercato creditizio evitando di finire tra le mani degli usurai.»

Il credito nelle Costruzioni in Sardegna – Valori rilevati tra gennaio 2013 e gennaio 2014

STOCK IMPIEGHI AL 31 GENNAIO 2014 (in milioni di euro)

Variazione tendenziale %

Rank Nazionale (posizioni su 110 province)

Cagliari 

898

-7,6%

35

Carbonia Iglesias

33

-19,8%

103

Medio Campidano

53

-0,4%

1

Oristano

61

-13,0%

80

Nuoro

151

-22,2%

106

Ogliastra

37

-9,1%

48

Sassari

349

-25,4%

109

Olbia Tempio

500

-6,3%

20

SARDEGNA

2.082

-12,3%

ITALIA

130.183

-10,2%

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#Confartigianato rinnova l’appello alla Giunta ed al Consiglio regionale per la proroga del #Piano Casa, in scadenza tra 87 giorni (il 29 novembre 2014 è la data ultima).

Ancora poche settimane, dunque, per usufruire dell’opportunità di ampliare la propria abitazione, o un qualsiasi altro immobile, presentando la #DIA o richiedendo la concessione edilizia al relativo Comune di appartenenza.

«Ribadiamo la richiesta degli artigiani all’Assemblea regionale, all’Assessore all’Urbanistica e alla Giunta – afferma il presidente di #Confartigianato Gallura, Giacomo Meloni – affinché ci possa essere un una proroga del “Piano” così come è avvenuto in molte altre regioni italiane. E’ un provvedimento a costo zero che, anzi, porterebbe importanti fondi nelle asfittiche casse dei Comuni e lavoro alle imprese dell’edilizia.»

«Il #Piano Casa è, al momento, e in assenza del #Piano Paesaggistico, l’unica certezza normativa che ci sta permettendo di lavorare – sottolinea il presidente di Confartigianato Gallura – e siamo preoccupati perché dal 29 novembre gli edili potrebbero essere messi nelle condizioni di sospendere la propria attività che, visti i tempi di crisi, si basa principalmente su questi piccoli interventi.»

Da qui la richiesta/messaggio alla Regione: «Gli artigiani potrebbero essere d’accordo sulla chiusura, o sulla modifica, del Piano Casa ma a condizione che ci siano strumenti normativi certi e chiari che permettano alle aziende di continuare a operare e alle famiglie di programmare gli interventi nel tempo, viste le attuali condizioni economiche. Ribadiamo: non toglieteci l’opportunità di lavorare».

I dati relativi al giugno 2013, parlavano di 21.853 istanze relative al #Piano Casa nei comuni direttamente censiti mentre si arriverebbe a 35.180 pratiche con una distribuzione proporzionale anche nei Comuni non direttamente censiti. Da notare che tra dicembre 2012 e giugno 2013, le istanze sono cresciute di 2.553 unità.

Nel contempo, Confartigianato Imprese Sardegna evidenzia il boom che nel 2012 (ultimi dati disponibili) ha portato quasi 100mila sardi a usufruire delle detrazioni per recupero del patrimonio edilizio e risparmio energetico, generando per il settore un valore aggiunto del 3,7% e per i contribuenti un risparmio di 54 milioni di euro.

I dati sulla Sardegna emergono dal dossier dell’#Ufficio Studi di Confartigianato (rielaborazione statistiche #MEF e ISTAT su detrazioni #IRPEF 2013-anno di imposta 2012) relativi al giro d’affari su ristrutturazioni edilizie e risparmio energetico. Nel 2011, le detrazioni superarono i 42 milioni, i contribuenti furono 82.600 e l’incidenza sul valore aggiunto sulle costruzioni arrivò al 2,4%.

Scendendo nel particolare, sono stati 77.559 i contribuenti sardi (il 7,2% dei residenti) che nel 2012 hanno portato in detrazione circa 34 milioni di euro per il recupero del patrimonio edilizio, contribuendo così a generare un valore aggiunto sulle costruzioni del 2,3% (nel 2011 furono 67mila per oltre 29 milioni).

Per gli interventi per il risparmio energetico, sempre nel 2012, sono stati 20.012 i contribuenti sardi (l’1,8% dei residenti) che hanno richiesto sgravi per 20 milioni di euro, incidendo per lo 1,4% sul valore aggiunto del settore (nel 2011 furono oltre 15mila, per oltre 12 milioni di euro di detrazioni).

Gli artigiani ricordano anche come occorra «una terapia d’urto a base di semplificazioni e taglio della burocrazia, di sgravi fiscali strutturali e di incentivi mirati, di pagamenti da parte delle Pubbliche Amministrazioni, di credito bancario. Soprattutto bisogna ridare serenità e potere d’acquisto alle famiglie».

«In ogni caso – conclude l’Associazione Artigiana – ribadiamo la necessità di rendere stabili e permanenti gli incentivi e le detrazioni per raggiungere più obiettivi: rilancio delle imprese, riqualificazione del patrimonio immobiliare, risparmio energetico e difesa dell’ambiente, emersione di attività irregolari.»

Palazzo Regio Cagliari 1

E’ stato costituito lo scorso 7 luglio, a Cagliari, l’#Osservatorio Sardo Riforme Istituzionali.

Alla costituzione dell’organismo si è pervenuti a seguito dell’iniziativa delle associazioni culturali #Fondazione Sardinia, #Carta di Zuri e #Sardegna Soprattutto, che hanno promosso a Cagliari, palazzo viceregio, il recente seminario-convegno “Est ora, move(m)us”, nelle due giornate del 9 e del 23 giugno u.s.

All’Osservatorio aderiscono liberamente singoli cittadini, tra i quali parlamentari sardi, consiglieri regionali, operatori politici, sociali e culturali di diverse associazioni e gruppi.

L’Osservatorio si propone di monitorare costantemente quanto accade nel Parlamento italiano in materia di riforme istituzionali, paventando e contrastando il pericolo della perdita della nostra specialità sarda e dello svuotamento del nostro statuto autonomistico.

I partecipanti opereranno informandosi e informando su quanto sta avvenendo, valutando le possibili conseguenze e decidendo le eventuali iniziative di contrasto.

Il lavoro dell’Osservatorio, senza preclusioni di sorta, giacché riguarda tutti i sardi, corrisponde e dà seguito all’urgenza segnalata dalla commissione regionale Autonomia nel documento del 26 giugno 2014 e intende fornire uno strumento utile alle finalità da esso proposte.

Già nella prima riunione costitutiva sono state segnalate alcune iniziative possibili:

• riunione solenne dei parlamentari sardi tra loro e con il Consiglio regionale;

• riunione solenne dei parlamentari e consiglieri sardi coi parlamentari e coi consiglieri delle altre regioni a statuto speciale;

•creazione di una rete tra tutti i soggetti interessati, compresi i canali informatici;

• diffusione dell’informazione in materia sia attraverso la stampa e i media locali, come avviene in altre regioni a statuto speciale, e attraverso internet;

• riunioni periodiche dell’Osservatorio e promozione di incontri pubblici.

All’Osservatorio hanno aderito al momento i parlamentari Roberto Cotti, Michele Piras e Pierpaolo Vargiu, i consiglieri regionali Gavino Sale e Paolo Zedda, i sindaci Piersandro Scano (Villamar) e Guido Tendas (Oristano), insieme a operatori politici, sociali e culturali di diverse associazioni e gruppi come Gianluca Argiolas, Bachisio Bandinu, Vito Biolchini, don Pietro Borrotzu, Mario Carboni, Nello Cardenia, Salvatore Cubeddu, Bustianu Cumpostu, Federico Francioni, Enrico Lobina, Piero Marcialis, Pierluigi Marotto, Piero Marras, Monica Mascia, Valerio Medda, Mario Medde, Franco Meloni, Giacomo Meloni, Vincenzo Migaleddu, Nicolò Migheli, Luigi Mossa, Giancarlo Nonnis, Fabrizio Palazzari, Lorenzo Palermo, Oreste Pili, Vindice Ribichesu, Michele Schirru, Carlo Serra.

Franco Sabatini 2 copia

Il presidente della 3ª commissione del Consiglio regionale, Franco Sabatini, a conclusione delle audizioni sul documento di programmazione unitaria 2014-2020, ha annunciato che si sta lavorando «per cancellare del tutto l’#Irap, dopo averla ridotta sensibilmente nella passata Legislatura, e abbassare il costo del lavoro in Sardegna, ipotizzando un intervento della Regione sul cuneo fiscale, sono queste le sfide che devono impegnare la politica sarda, le organizzazioni delle imprese e quelle dei lavoratori.»

«Vogliamo realizzare una vera zona franca – ha aggiunto il consigliere del Pd – fatta di fiscalità di vantaggio e sburocratizzazione, ad incominciare dall’istituzione di un direttorio per il funzionamento dello sportello unico per le imprese (Suap) che cancelli tutte le disposizioni inadeguate del passato». «Dobbiamo lavorare insieme – ha concluso Sabatini – per trasformare il nostro territorio in uno straordinario attrattore di investimenti e di imprese che sappiano garantire sviluppo, reddito e lavoro buono per i sardi».

Con le dichiarazioni del presidente della Commissione si è così concluso il ciclo di audizioni sulla programmazione dei fondi comunitari che questa mattina ha registrato gli interventi dei rappresentanti dell’Anci (Emidio Contini), dell’Asel (Roberto Marchi), di Copagri (Pietro Tandeddu), della Confagricoltura (Luca Sanna), di Coldiretti (Battista Cualbu e Luca Saba), di Confindustria (Alberto Scano, Maurizio Depascale e Roberto Bormioli), della Css (Giacomo Meloni), della Confsal (Elia Pili) e della Cisal (Arturo Maulu). Le associazioni dei Comuni, del mondo agricolo, delle imprese e dei lavoratori hanno consegnato al presidente della Commissione i rispettivi documenti, contenenti valutazioni e proposte sul documento della Giunta in materia di programmazione unitaria 2014-2020 e che, entro il prossimo 22 luglio, dovrà essere trasmesso a Bruxelles, per la predisposizione dei piani operativi Fesr (fondo per lo sviluppo delle regioni), Fse (fondo sociale europeo), Psr (piano di sviluppo rurale) e Fsc (fondo di sviluppo e coesione).

L’intendimento della commissione consiliare è quello di portare all’esame dell’assemblea regionale un ulteriore documento che tenga conto delle posizioni espresse dalle rappresentanze del mondo economico e sociale dell’Isola. Tutti gli intervenuti hanno sottolineato l’urgenza dettata dalla ristrettezza dei tempi e hanno convenuto riguardo ad una marcata genericità riscontrabile nelle linee di indirizzo varate dalla Giunta lo scorso 28 maggio. Evitare l’eccessiva parcellizzazione degli interventi e garantirne una efficace concentrazione, insieme con le scelte strategiche che disegnino un nuovo sviluppo per la Sardegna, sono le ulteriori indicazioni condivise che sono emerse nel corso delle audizioni. Dove, non sono mancate le sottolineature critiche riguardo la scarsa capacità di spesa dei fondi comunitari dimostrata nel precedente settennio, insieme con gli auspici per una più efficace programmazione delle risorse europee per il periodo 2014-2020 e una spesa più rapida e con un  più elevato livello qualitativo, da raggiungersi attraverso una vera e propria azione rivolta alla sburocratizzazione degli apparati e delle procedure in capo alla pubblica amministrazione.