24 April, 2024
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Le commissioni Lavoro e Autonomia del Consiglio regionale, presiedute da Gavino Manca (Pd) e Francesco Agus (Sel), hanno deciso, in accordo con la Giunta regionale, di procedere in tempi rapidi a un monitoraggio puntuale del precariato che consenta di individuare le soluzioni più idonee a dare una risposta definitiva ai lavoratori e assicurare servizi sempre più efficienti ai cittadini.

L’accordo punta ad accertare quanti sono i precari che lavorano per la Regione e i suoi enti strumentali, quali i settori che ricorrono in modo massiccio a contratti di lavoro a tempo, considerato che sul fenomeno del precariato in ambito pubblico non si hanno ancora dati certi. Si stima che i lavoratori precari, al servizio della Regione Sardegna, degli enti e delle agenzie regionali, siano circa 3.700. Una partita che rischia di diventare ingovernabile, anche perché, secondo le rilevazioni dei sindacati, i precari sono in costante crescita.

La questione è stata affrontata durante le audizioni degli assessori agli Affari generali e al Lavoro Gianmario Demuro e Virginia Mura, sentiti dalle due commissioni riunite in seduta congiunta. L’assessorato agli Affari Generali, accogliendo la richiesta delle commissioni, fornirà entro il prossimo 31 ottobre i risultati del monitoraggio.

Lo ha assicurato l’assessore agli affari generali Gianmario Demuro: «L’obiettivo è arrivare a quella data con un quadro definitivo – ha detto l’assessore – chiederemo per questo la collaborazione degli altri assessorati. Il blocco delle assunzioni e l’aumento della complessità delle attività richieste ha costretto le amministrazioni a ricorrere ai contratti a tempo. Negli anni la situazione è andata fuori controllo. Oggi la pubblica amministrazione ha bisogno di livelli di competenza molto alti, servono persone capaci di affrontare problemi complessi. La Regione deve individuare le attività da svolgere e indicare il fabbisogno di personale. L’approccio deve però cambiare: occorre pensare a un sistema più flessibile, legato alle scelte dell’amministrazione. La Giunta, una volta concluso il monitoraggio, presenterà al Consiglio alcune proposte per il superamento del precariato».

«Serve un quadro chiaro della situazione – ha detto il presidente della commissione Lavoro, Gavino Manca – solo così si potrà lavorare a una soluzione normativa per il superamento del precariato. Le situazioni dei lavoratori sono complesse, probabilmente occorrerà individuare percorsi diversi per arrivare a soluzioni definitive». Giudizio condiviso dal presidente della commissione Autonomia Francesco Agus: «La stima dei 3700 precari è ottimistica – ha sottolineato Agus – non comprende infatti i lavoratori delle società in house delle province né quelli delle cooperative che gestiscono i servizi bibliotecari. Per alcuni settori servirà una legge regionale, per altri basterà un atto gestionale, per altri ancora, che svolgono attività regolate da leggi statali, occorrerà lavorare in sintonia con i parlamentari sardi. Ciò che deve essere chiaro è che la Regione non può più permettersi di generare ulteriori sacche di precariato».

Nel corso della seduta si è affrontato anche il tema dei lavoratori in utilizzo. L’assessore al Lavoro Virginia Mura ha fornito un quadro dettagliato della situazione: «La Regione ha destinato 3 milioni di euro per il loro impiego. Sono stati presentati 65 progetti, 62 dei quali autorizzati e 3 in fase di autorizzazione. I lavoratori coinvolti sono 396 – ha spiegato Virginia Mura – finora Comuni hanno avviato 37 progetti, 19 sono già stati liquidati. Rimangono da definire ancora 23 progetti che coinvolgono circa 50 persone».

L’assessorato, accogliendo la richiesta formulata dalla commissione Lavoro del Consiglio, lavora adesso al reperimento delle risorse per garantire la proroga dei progetti fino al prossimo 31 dicembre. Il fabbisogno stimato è di circa un milione e mezzo di euro. I fondi potrebbero arrivare dalle anticipazioni destinate dalla Regione al pagamento degli ammortizzatori sociali in deroga e restituite dall’Inps dopo il trasferimento dei fondi statali all’istituto di previdenza.

Gianmario Demuro 2Virginia Mura 4

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«La recente riforma della Pubblica Amministrazione ha confermato che nei territori delle Regioni a Statuto speciale e delle Province autonome restano ferme tutte le funzioni di pubblica sicurezza e polizia giudiziaria spettanti ai Corpi Forestali regionali e provinciali. Tale previsione consente di salvaguardare le specificità del Corpo Forestale e Vigilanza Ambientale». Lo ha affermato nuovamente oggi, dopo averlo già fatto presente lo scorso 4 agosto al Sindacato Autonomo Forestale (SAF), che stamattina ha manifestato davanti all’assessorato regionale dell’Ambiente, l’assessore degli Affari Generali, Personale e Riforma della Regione Sardegna, Gianmario Demuro. Sulla problematica delle progressioni professionali del personale del Corpo Forestale, anch’essa già discussa il 4 agosto, l’assessore Demuro precisa che gli uffici hanno approfondito gli aspetti relativi alla necessaria copertura finanziaria. «Degli esiti sostanzialmente positivi dell’incontro del 4 agosto scorso – dichiara l’assessore Demuro – ha dato atto lo stesso sindacato SAF con un comunicato pubblicato sul proprio sito web: desta pertanto stupore che lo sciopero non sia stato revocato».
«Il Governo regionale è fermamente intenzionato a tutelare e valorizzare il Corpo Forestale in quanto le competenze e le funzioni specialistiche sviluppate nel tempo rappresentano una risorsa irrinunciabile per la nostra regione – afferma l’assessore della Difesa dell’Ambiente, Donatella Spano -. L’impegno dell’esecutivo sarà attuato anche attraverso un processo di revisione del Corpo, necessario per riorganizzare le funzioni esercitate, attualizzandone i compiti senza abdicare alle competenze attribuite dal nostro Statuto speciale ma, semmai, ampliandole, alla luce del principio di sussidiarietà che ha ispirato la riforma del Titolo V della Carta costituzionale». In particolare, proprio sulla riforma dell’attuale legge regionale n. 26/1985, l’assessore Spano ha precisato di aver già assunto il preciso impegno – comunicato alle organizzazioni sindacali con una lettera inviata alla fine del mese di luglio – di presentare, entro settembre, una delibera di Giunta con la quale verrà formalizzata la costituzione di un gruppo di lavoro interassessoriale incaricato di predisporre in tempi brevi un disegno di legge di riordino che terrà conto delle specificità del Corpo. «Il progetto di riforma – conclude l’assessore Spano – sarà elaborato confrontandosi costantemente con le organizzazioni sindacali e tenendo ben ferme le prerogative attribuite alla Sardegna dallo Statuto speciale».

Gianmario Demuro 2

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La Giunta Pigliaru ha adottato il disegno di legge sulla Semplificazione amministrativa. La Sardegna sarà presto una Regione ancora più amica di cittadini e imprese. Avere risposte dalla pubblica amministrazione sarà più facile e, soprattutto, ci saranno maggiori certezze sui tempi, spesso troppo lunghi, della burocrazia.
La delibera, che riguarda non solo il disegno di legge, ma anche il cosiddetto ‘Taglialeggi’, è stata approvata su proposta dell’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras, di concerto con l’assessore degli Affari generali, Personale e Riforma della Regione, Gianmario Demuro. Un lavoro che ha richiesto un anno di attività intensa, a partire dagli incontri del Tavolo Permanente per la Semplificazione, sede di consultazione delle parti istituzionali e sociali. Non meno importante è stato il contributo delle varie Direzioni generali competenti per materia. Il disegno di legge è una vera e propria rivoluzione che detta norme sulla qualità della regolazione e di semplificazione dei procedimenti amministrativi, con un primo blocco di norme settoriali.
Sono cinque gli ambiti sui quali interviene il provvedimento. I primi tre sono contenuti nella prima Parte del DDL e costituiscono la parte ‘fissa’ delle politiche di semplificazione della Regione: introducono gli istituti di programmazione delle attività di semplificazione, individuano gli strumenti per migliorare la qualità delle regole e stabiliscono norme innovative sul procedimento amministrativo. Gli altri due ambiti – nella seconda parte del disegno di legge – introducono le prime, significative misure di semplificazione dell’ordinamento regionale in alcuni settori speciali. In particolare, istituiscono, tra le prime Regioni in Italia, lo Sportello unico per le attività produttive e per l’attività edilizia (SUAPE), in modo da garantire al cittadino un solo punto di accesso e attribuire a un singolo ufficio tanto le competenze esercitate dallo Sportello unico per le attività produttive (SUAP), quanto le competenze relative all’edilizia privata. Inoltre, prevedono misure di semplificazione delle procedure amministrative settoriali più onerose per i cittadini e le imprese su ambiti molto settoriali (es.: trasporti, turismo) frutto di un processo di semplificazione anche perché scritte e pensate nell’ottica della loro concreta applicazione.
Una delle prime applicazioni concrete del disegno di legge è il ‘Taglialeggi’ con il quale si elimina un primo blocco di oltre 300 provvedimenti del periodo compreso tra il 1949 e il 1969. È il risultato della ricognizione di tutta la normativa regionale, effettuata dall’Assessorato degli Affari generali con gli Assessorati competenti in questi mesi, settore per settore, per individuare le leggi superate, quelle implicitamente abrogate e, tra quelle vigenti, quelle sulle quali è possibile apportare delle correzioni in termini di semplificazione. In questo modo il disegno di legge persegue uno dei suoi obiettivi principali: arrivare, con strumenti operativi immediati, alla semplificazione normativa e amministrativa in favore dei cittadini e delle imprese.
«Sembra una contraddizione in termini, ma la semplificazione è la cosa più complicata in assoluto. Dietro questo disegno di legge – ha detto il presidente della Regione, Francesco Pigliaru – c’è un grande lavoro da parte dell’Assessorato dell’Industria, in cui si va a insediare il nucleo operativo, e di quello degli Affari generali e Riforme. Nella stesura del ddl abbiamo tenuto conto di alcune buone pratiche nazionali ed europee, con l’obiettivo di garantire tempi certi e ben più brevi rispetto agli attuali per tutto ciò che riguarda le interlocuzioni con i nostri uffici. Il punto è migliorare la qualità istituzionale, facendo funzionare bene ciò che è sotto il nostro diretto controllo, garantendo trasparenza e creando un contesto di maggiori certezze. La semplificazione era uno dei punti chiave del programma votato dagli elettori, e anche su questo fronte stiamo mantenendo la parola».
«Questa Giunta – ha detto l’assessore Maria Grazia Piras – ha agito fin dall’inizio per migliorare i fattori di competitività del sistema produttivo e sciogliere i nodi che ostacolano lo sviluppo. Con questo disegno di legge cerchiamo di agire sull’ambiente esterno alle imprese, dando loro un quadro normativo chiaro e tempi amministrativi certi e noti a partire dall’avvio del procedimento. Può sembrare una rivoluzione – ha detto ancora l’assessore Piras – ma è la rivoluzione della normalità. Gli imprenditori devono poter concentrare le proprie energie sul mercato e sulla produzione.» 
«La qualità istituzionale è l’obiettivo di questa legislatura – ha sottolineato l’assessore Gianmario Demuro -. Abbiamo lavorato perché il testo fosse il più vicino possibile alle aspettative dei cittadini per raggiungere questo obiettivo. La semplificazione per noi è la riduzione dello stock normativo, in modo da procedere in tempi brevi alla realizzazione di obiettivi definiti. Servono regole più snelle per disciplinare procedimenti più semplici e allo stesso tempo più efficaci. La legge di semplificazione contiene gli strumenti per raggiungere questi obiettivi attraverso il riordino normativo. Il ‘Taglialeggi’ è stato costruito con questa finalità, ma siamo già pronti a passare alla seconda fase, nella quale affronteremo la disciplina della normativa in vigore accorpandola in Testi Unici tematici.»
Dopo l’adozione da parte della Giunta, il confronto sul disegno di legge non si ferma. L’obiettivo è migliorare il testo prima della discussione in Consiglio regionale. A tale scopo resterà aperta anche la consultazione on line sul sito sardegnapartecipa.it .
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La Giunta ha approvato le modifiche ai criteri e alle modalità di programmazione per l’annualità 2014 relative ai contributi per il potenziamento economico delle cooperative e dei loro consorzi. Il provvedimento, proposto dall’assessore Virginia Mura, dispone di eliminare la possibilità di elevare il tetto massimo di spesa ammissibile, da 40mila a 70mila euro, se preventivamente certificati e allo stesso tempo di aumentare il limite del tetto a 45mila euro. Saranno dunque finanziabili solo programmi di investimento entro i 45mila euro senza necessità di alcuna certificazione, e sarà sospeso per l’annualità 2015 il divieto di partecipazione temporaneo in caso di revoca totale delle agevolazioni. È stata quindi approvata, in deroga alle Linee guida dei tirocini formativi e di orientamento, una durata non inferiore ai tre mesi, anziché a sei, per l’esecuzione degli stessi tirocini di inserimento al lavoro attivati esclusivamente nell’ambito dell’avviso esplorativo alle Province, sul finanziamento Asse II Occupabilità del POR FSE 2007/2013.
La Giunta regionale ha approvato, su proposta dell’assessore della Programmazione e del Bilancio, Raffaele Paci, il riaccertamento dei residui attivi e passivi, ovvero dei crediti e dei debiti della Regione. Previsto dal decreto legislativo 118 del 2011, che impone i nuovi principi contabili a cui le amministrazioni pubbliche devono adeguarsi, il riaccertamento ha un duplice scopo: prima di tutto verificare se ci sono residui iscritti in bilancio ma privi dell’Obbligazione giuridica e, dunque, da cancellare perché non sussistono più i presupposti della loro esistenza. Secondo, reimputare i residui al relativo ed effettivo anno di scadenza.
L’Esecutivo ha designato, su proposta dell’assessore della Sanità, Luigi Arru, il rappresentante regionale del consiglio di amministrazione dell’azienda pubblica dei servizi alla persona “Istituto ciechi della Sardegna Maurizio Falqui”. È Diego Bagiella, nato a Nuoro il 21 marzo 1964, assunto all’Unione ciechi e ipovedenti di Nuoro dal 1992 come segretario provinciale e dirigente amministrativo. Dal 2013 è in servizio all’Agenzia regionale del Lavoro come funzionario amministrativo.
Sono state assegnate le risorse per Province e Comuni relative all’organizzazione dei servizi di supporto all’istruzione per gli alunni con disabilità per l’anno scolastico 2015-2016. La delibera, proposta dall’assessore Claudia Firino, prevede un importo pari a 4,781 milioni di euro. Il finanziamento è da considerarsi aggiuntivo a quello degli Enti locali, a condizione che le amministrazioni garantiscano almeno il mantenimento della spesa sostenuta nell’anno precedente con stanziamenti propri e che questo sia utilizzato esclusivamente per il miglioramento della qualità e quantità del servizio per ogni studente con disabilità.
Su proposta dell’assessore Gianmario Demuro, infine, è stato approvato il budget e il Piano per gli obiettivi 2015 della società in house della Regione SardegnaIt.
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La Giunta regionale ha deliberato la riprogrammazione delle risorse del Fondo di sviluppo e coesione per il periodo 2007-2013 per un totale di 77,085 milioni di euro, così come previsto dalla delibera Cipe del 30 giugno 2014 numero 21.
Diversi gli interventi di rilevanza strategica che saranno così finanziati nei settori della scuola, conoscenza, mobilità e bonifiche. Per la riqualificazione dell’edificio dell’Accademia delle arti di Sassari, saranno destinati 4,085 milioni, 23,5 milioni consentiranno la realizzazione dello studentato diffuso sempre a Sassari, nell’ex caserma della Brigata e nell’area di San Lorenzo.
Per i trasporti sono stati riprogrammati 20 milioni, utili per l’acquisto di materiale ferroviario per la rete a scartamento ridotto. Ventotto milioni, infine, come già riportato in altra notizia, serviranno per la messa in sicurezza e la bonifica dell’area mineraria di Santu Miali a Furtei, la cui valenza ambientale, dato lo stato di degrado dell’area, è elevatissimo. Sempre su proposta del presidente Francesco Pigliaru, è stata istituita l’Unità di Progetto “Ufficio per la partecipazione regionale ai tavoli tecnici in materia sanitaria” sino al 30 giugno 2016, con sede a Roma, per l’efficientamento e la razionalizzazione della spesa, così come previsto nel programma di Governo. L’Ufficio per la partecipazione regionale ai tavoli è alle dirette dipendenze dell’assessorato della Sanità, per garantire i collegamenti funzionali e operativi al fine di una attiva partecipazione ai tavoli tecnici, che al momento sono 41, tra i quali: tossicodipendenze, alcool, prevenzione, screening, medicina legale e sportiva, consultori, trapianti, emergenza-urgenza e salute mentale.
Su proposta dell’assessore Luigi Arru, è stata approvata l’istituzione di un tavolo tecnico per l’individuazione di un modello regionale di gestione della responsabilità sanitaria. Obiettivo: migliorare il coordinamento del contenzioso e la ripartizione delle risorse disponibili. Il Tavolo, composto da medici e giuristi, ha il compito di definire un modello di gestione della responsabilità sanitaria e recuperare il rapporto con il cittadino e la sua fiducia nel Sistema sanitario regionale. Ancora, minimizzare i tempi di risposta alle esigenze degli utenti, e ridurre le condizioni di stress, non riconducibili alle pratiche cliniche, per gli operatori sanitari.
Sono state approvate le linee di indirizzo per la programmazione delle somme accertate e riscosse dalla Regione – oltre 1 milione 500mila euro dal primo gennaio 2015 a oggi – attraverso le sanzioni per trasgressioni in materia paesaggistica, da destinarsi a interventi di recupero dei valori del paesaggio e riqualificazione delle aree caratterizzate da forme di degrado o da usi impropri e sottoposte a vincolo. Accogliendo la proposta dell’assessore Cristiano Erriu, la Giunta ha dato mandato alla Direzione generale della Pianificazione urbanistica di adottare le iniziative nel rispetto degli indirizzi approvati. Ripristino delle qualità paesaggistiche e naturalistiche di aree ricadenti nelle zone interne, poste fuori o ai margini dei centri urbani e preferibilmente non ricomprese all’interno della fascia costiera; conservazione delle caratteristiche, degli elementi costitutivi e delle morfologie del paesaggio; trasformazione ambientale, agroforestale, territoriale e architettonica; recupero, ricostruzione e rinaturalizzazione dei siti per reintegrare i valori paesaggistici preesistenti, in linea con le finalità e gli indirizzi del Piano paesaggistico regionale (PPR). Le risorse sono destinate in via prioritaria a interventi di recupero presentati dalle Unioni di Comuni. Nella stessa riunione, la Giunta ha approvato le modalità di trasmissione delle informazioni che riguardano il monitoraggio degli incrementi volumetrici per il miglioramento del patrimonio edilizio esistente, previsti dalla legge regionale numero 8 del 23 aprile 2015. Alla Direzione generale della pianificazione urbanistica è stato affidato l’incarico di pubblicare l’applicativo “Miv-Monitoraggio Incrementi volumetrici” nel portale SardegnaTerritorio, alla pagina http://webgisext.regione.sardegna.it/monitoraggio/, insieme al manuale operativo e al rilascio delle credenziali ai Comuni.
L’assessore Gianmario Demuro ha proposto la delibera con la quale si autorizza l’estensione all’Ersu di Cagliari delle infrastrutture in fibra ottica della rete telematica, ovvero la cosiddetta banda larga. Per il progetto, approvato dalla Giunta, sono stati stanziati 2 milioni di euro di risorse Por-Fers 2007-2013. L’intervento riguarda in particolare i territori di Cagliari, Sassari, Carbonia e Lanusei.
Autorizzato il bilancio preventivo 2015 dell’Azienda regionale per l’edilizia abitativa. La delibera, proposta dall’assessore Paolo Maninchedda, impartisce tra l’altro l’approvazione dei rendiconti 2013 e 2014, il contestuale riaccertamento straordinario dei residui entro il 30 settembre 2015, l’armonizzazione e l’adeguamento del sistema informatico entro il 31 dicembre 2015. La Giunta ha inoltre prorogato il regime commissariale di Area conferendo, a decorrere dal 3 agosto 2015 e per un periodo non superiore a sei mesi, l’incarico per la gestione provvisoria a Sergio Virgilio Cocciu, dirigente dell’amministrazione regionale.
Approvato in via definitiva il disegno di legge sull’istituzione dell’Agenzia sarda delle Entrate, su proposta dell’assessore Raffaele Paci. Trascorsi 15 giorni dalla pubblicazione del testo sul sito web istituzionale SardegnaPartecipa, si registra che i commenti e i suggerimenti dei cittadini, per la maggior parte favorevoli al varo dell’Ase, non si traducono in modifica del contenuto normativo, ma riguardano principalmente aspetti organizzativi e di funzionamento dei quali si terrà conto in sede di predisposizione dello Statuto e di impostazione dell’attività. L’articolato sarà ora trasmesso in Consiglio regionale. Via libera anche al disegno di legge di approvazione del Rendiconto generale della Regione per l’esercizio finanziario 2014. L’assessore Paci ha ricordato che la Sezione del controllo dell’Amministrazione regionale ha approvato la relazione di verifica del Rendiconto e che la Corte dei Conti in Sezioni riunite ne ha dichiarato la regolarità. Il provvedimento passerà ora all’esame dell’Aula di via Roma.
La Giunta ha approvato infine, su proposta di delibera dell’assessore dell’Ambiente Donatella Spano, i lavori di realizzazione del porticciolo per la piccola pesca nel borgo Sant’Elia a Cagliari, stabilendo che gli interventi dovranno essere realizzati entro cinque anni dall’adozione del provvedimento: in caso contrario sarà attivata una nuova procedura di verifica. L’assessore Spano ha anche proposto all’approvazione dell’Esecutivo il nulla osta alla variazione al Bilancio di previsione 2015/2017 dell’Agenzia regionale per la protezione dell’Ambiente che consente, tra l’altro, il finanziamento pari a 400mila euro per l’intervento di caratterizzazione delle aree esterne alla darsena militare di La Maddalena.

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Lo Sdirs, Sindacato Dirigenti e Direttivi della Regione Sardegna, chiede all’Amministrazione regionale maggiore trasparenza ed efficienza nel processo di riorganizzazione avviato in base alla legge 24/2014. In una nota indirizzata all’assessore degli affari generali, personale e riforma della Regione, Gianmario Demuro, al presidente della Regione, Francesco Pigliaru, alle altre organizzazioni sindacali e ai mezzi di informazione, il Sindacato dei dirigenti e dei direttivi muove una serie di osservazioni sull’attribuzione degli incarichi e l’utilizzo delle risorse pubbliche.

«Ad oggi non sono disponibili informazioni adeguate sull’esito della procedura per la copertura delle posizioni dirigenziali, a seguito della riorganizzazione delle Direzioni generali del Sistema Regione – spiega lo SDIRS nella nota firmata dal segretario generale Cristina Malavasi -. Il 20 luglio, sul sito intranet dell’Amministrazione regionale è stata pubblicata la situazione organizzativa delle Direzioni generali, con l’elenco delle posizioni dirigenziali vacanti e ad interim alla stessa data. Non risulta che siano state pubblicate le medesime informazioni per gli Enti ed Agenzie del Sistema Regione.»

«In assenza di informazioni complete – che dovrebbero dare indicazioni anche sul grado di scopertura delle strutture del Sistema Regione – permangono quindi tutte le criticità già evidenziate nella nostra nota del 3 luglio scorso. In più segnaliamo che – in presenza di dirigenti ancora senza incarico – in diverse Direzioni Generali sono stati attribuiti incarichi di direttore di servizio ad interim – aggiunge Cristina Malavasi -. Tale condotta, reiterata da diverse Giunte regionali e più volte stigmatizzata da questo sindacato, è indice sia di una cattiva utilizzazione delle risorse umane dirigenziali, sia di spreco di risorse pubbliche. Una condotta che appare tanto più grave in questa fase di ampia riorganizzazione delle strutture dirigenziali, con l’attivazione di una specifica procedura di manifestazione di interesse da parte di tutti i dirigenti del Sistema Regione.»

«Sia sotto il profilo logico che sotto il profilo giuridico, la condotta criticata appare in contrasto con le motivazioni che dovrebbero sottendere l’attribuzione di incarichi ad interim, come varie pronunce giurisprudenziali hanno più volte ribadito. Sollecitiamo, pertanto, insieme con una gestione trasparente delle informazioni, anche una più attenta definizione della procedura – conclude Cristina Malavasi -, secondo i principi di gestione organizzativa e amministrativa che si addicono ad una Amministrazione moderna ed efficiente.»

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La Giunta regionale, su proposta dell’assessore degli Affari generali, Personale e Riforma della Regione, Gianmario Demuro, ha designato i tre componenti dell’Organismo unico di valutazione e di misurazione dei risultati dei dirigenti di vertice (OIV): si tratta di Elena Sala, dirigente del Comune di Milano per il quale svolge attività di supporto al Nucleo indipendente di valutazione in collaborazione con il quale ha sperimentato nuovi sistemi di valutazione del personale; Marta Onorato, laureata in Giurisprudenza, lavora per l’Osce – Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa ed è esperta nella valutazione di dirigenti in ambiente internazionale; Michele Rossino, ex direttore amministrativo di società collegate a gruppi industriali di rilievo internazionale, con riconosciute capacità tecnico-gestionali. La deliberazione ora sarà trasmessa al Dipartimento della Funzione pubblica per l’acquisizione del parere di competenza. I tre esperti vantano requisiti di elevata professionalità ed esperienza maturati nel campo del management e dei sistemi di valutazione del personale, con particolare riferimento al settore pubblico.

«Finalmente – sottolinea l’assessore Demuro – la Regione si dota di un organismo veramente indipendente, per valutare i dirigenti dell’Amministrazione. L’organismo è composto da esperti esterni al sistema Regione, a garanzia di massima imparzialità. L’istituzione dell’OIV è prevista dalla legge 24 del 2014: in poco più di un semestre, dunque, con una procedura molto rigorosa, abbiamo nominato un organismo nuovo, graduato le competenze e rinnovato la Direzione del Controllo di gestione. Da tanto tempo si avvertiva l’esigenza di fare valutazioni obiettive e imparziali, peraltro in linea con i cambiamenti ai quali la pubblica amministrazione sta andando incontro in Italia. La Giunta, con questa delibera, aggiunge un nuovo tassello alla riforma della Regione, che sarà completata entro l’anno. Ad aprile, con la graduazione delle posizioni dirigenziali, avevamo creato i presupposti per modificare criteri e parametri di valutazione dei dirigenti di servizio del sistema Regione. Per i direttori generali, invece, sarà predisposta una specifica delibera attraverso le indicazioni che giungeranno dall’OIV. Contestualmente si è completato il processo di riorganizzazione delle strutture dirigenziali del sistema Regione.»

Il sistema di valutazione delle performance è in una fase sperimentale: soprattutto in sede di prima applicazione, sarà indispensabile stabilire le responsabilità effettivamente attribuite a ciascun dirigente e al Servizio di riferimento. La valutazione della prestazione organizzativa della dirigenza, per tutto il 2015, terrà conto del carattere innovativo della metodologia. «Proprio l’OIV – conclude l’assessore Demuro – avrà il compito di monitorare il sistema e proporre alla Giunta regionale eventuali correttivi. Come abbiamo già spiegato nei mesi scorsi, il trattamento retributivo di ciascun dirigente, fatto salvo lo stipendio base, prevede una premialità graduata in funzione del raggiungimento degli obiettivi».

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La Giunta regionale ha approvato l’adesione della Regione al Nodo dei pagamenti-SPC (piattaforma tecnologica per l’interconnessione e l’interoperabilità tra le pubbliche amministrazioni e i prestatori di servizi di pagamento) attraverso un accordo da stipulare con l’Agenzia per l’Italia Digitale. Sempre su proposta dell’assessore degli Affari Generali, Gianmario Demuro, l’esecutivo ha deciso di rafforzare la Rete Telematica Regionale nel territorio del comune di Oristano. Il finanziamento di 9 milioni di euro servirà per collegare 41 sedi comunali, 11 sedi del sistema Regione e 35 sedi di altre amministrazioni, tra le quali 24 istituti scolastici. Con queste due delibere, ha spiegato l’assessore Gianmario Demuro, si va verso un’ulteriore semplificazione del rapporto fra pubblica amministrazione e cittadini e il rafforzamento della rete telematica regionale anche grazie all’utilizzo di 580mila euro, economia di gara dell’Asse I “Società dell’informazione” del Por Fesr 2007-2013.
L’assessore Raffaele Paci ha sottolineato l’importanza della corretta programmazione e spesa dei fondi comunitari, risorsa fondamentale per la Regione. A questo proposito sono state approvate oggi due delibere: una che prevede una serie di attività di assistenza tecnica e comunicazione sul Por Fesr 2014-2020, un’altra che attiva una serie di procedure per l’accelerazione della spesa di tutti e tre i fondi (Fesr, Fears e Fse).
Su proposta dell’assessore Donatella Spano la Giunta ha approvato l’intesa con la Capitaneria di Porto di Cagliari sull’aggiornamento, per il periodo 2015-2018, del Piano di raccolta e gestione dei rifiuti e dei residui del carico prodotti dalle navi che fanno scalo nel porto turistico di Perd’e Sali (Sarroch). Via libera anche all’Atto di indirizzo sulla gestione del tributo per il deposito in discarica dei rifiuti solidi in attuazione della legge 549 del ’95 e al nulla osta alla proposta di bilancio di previsione 2015 e pluriennale 2015-17 del commissario straordinario della Agenzia Conservatoria delle Coste della Sardegna. Sarà inoltre ampliata una cava di materiale per costruzioni di opere civili in località Cuccuru Gannì – Sedda is Ammostus nel comune di Quartu Sant’Elena.
L’assessore Paolo Maninchedda ha proposto, e la Giunta approvato, la modifica del soggetto attuatore dei programmi di edilizia a canone moderato e sociale dai comuni di Santu Lussurgiu e Baressa a favore di AREA.
Via libera dall’esecutivo Pigliaru, su proposta dell’assessore Virginia Mura, al recepimento dell’accordo del 22 gennaio 2015 tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano: l’accordo disciplina i tirocini di orientamento, formazione, inserimento e reinserimento finalizzati all’inclusione sociale, all’autonomia delle persone e alla riabilitazione. I destinatari sono persone prese in carico dal servizio sociale professionale o dai servizi sanitari competenti. La durata dei tirocini non è superiore a 24 mesi, periodo che può essere prorogato o ripetuto solo se tale necessità viene attestata da parte dei servizi che hanno in carico la persona.
Su proposta dell’assessore della Sanità, Luigi Arru, è stata individuata la Asl 5 di Oristano quale capofila per bandire la gara di affidamento del servizio di vigilanza nelle aziende ospedaliere. La Asl 5, insieme all’Amministrazione regionale, dovrà valutare la situazione più idonea attraverso un raffronto tra costi e benefici, e determinare quale sia il fabbisogno di personale sulla base del numero delle sedi di ogni Azienda, delle ore di vigilanza da effettuare e delle esigenze che serviranno a garantire le condizioni di sicurezza nell’offerta del servizio. Sempre su indicazione del titolare della Sanità, la Giunta ha approvato l’armonizzazione dei sistemi contabili e gli schemi di bilancio delle Aziende sanitarie, in vista del processo di riorganizzazione e riordino che ha previsto l’incorporazione dei presidi ospedalieri Oncologico e Microcitemico nell’azienda ospedaliera Brotzu, e dell’ospedale Santissima Annunziata nell’Azienda Universitaria di Sassari. E in vista dell’approvazione della rete ospedaliera regionale e della definizione del numero delle Asl e del loro ambito territoriale di riferimento, e del nuovo piano di riorganizzazione e riqualificazione dei servizi sanitari.

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Il presidente della Regione Francesco Pigliaru, ha partecipato questa mattina a Roma, ai lavori della Commissione parlamentare per le questioni regionali, presieduta da Gianpiero D’Alia. Al centro dell’incontro, l’indagine conoscitiva sulle problematiche legate alla revisione degli Statuti, con riferimento alle questioni relative alla specialità della Regione Autonoma della Sardegna e allo stato della sua attuazione.
Francesco Pigliaru ha iniziato il suo intervento soffermandosi sulla specificità della Sardegna in termini di insularità e perifericità. «Sebbene il Trattato per il Funzionamento dell’Unione Europea riconosca la specialità della condizione insulare, lo Stato italiano non ha mai voluto sviluppare in sede europea una politica dell’insularità che riguardi la seconda isola per estensione del Mediterraneo e certamente la più distante dalla terraferma tra le grandi isole », ha detto Francesco Pigliaru, citando poi i passaggi principali del documento sul tema consegnato alcune settimane fa al presidente del Consiglio Matteo Renzi.
«Gli svantaggi dati dall’insularità e causati dalla oggettiva separazione dal sistema nazionale delle infrastrutture e dei servizi sono profondi, a cominciare dall’assenza del metano per proseguire con il nodo della continuità territoriale, da cui derivano mancanze anche sul fronte della mobilità interna. Sono problemi decisamente importanti dal punto di vista economico – ha proseguito il governatore della Sardegna – che erano validi nel 1948 come adesso, e per limitare i quali lo Statuto di Autonomia è stato forse il principale strumento in campo, basti pensare alle norme statutarie sulle entrate. Su questo punto è quindi ora di inaugurare una nuova stagione di rapporti politici e istituzionali, di occasioni di integrazione e di riequilibrio di poteri che costituiscano il quadro della nuova specialità, in modo che la rivendicazione di pari opportunità della Sardegna possa declinarsi in atti concreti, capaci di ridurre gli svantaggi che la condizione di insularità impone ai cittadini e alle imprese della nostra regione.»
Il presidente ha poi sottolineato l’importanza della valorizzazione delle differenziazioni regionali. «In un quadro nazionale che ha un problema di qualità istituzionale complessivo, il regionalismo italiano ha prodotto situazioni molto negative nel Mezzogiorno, ma anche performance regionali di assoluta eccellenza in termini di qualità dei servizi erogati con efficacia ed efficienza. La ricchezza delle esperienze regionali non dovrebbe essere perciò annacquata o addirittura annullata. Qualunque meccanismo di centralizzazione cancellerebbe questa ricchezza, e invece uno Stato saggio deve rendersi conto che questa differenziazione è ricchezza e che le buone esperienze devono essere diffuse sul territorio».
Ampio spazio, nella relazione di Francesco Pigliaru, è stato riservato al tema dell’identità e la parte conclusiva dell’intervento è stata dedicata agli strumenti per la effettività della specialità.
In riferimento al confronto in corso queste settimane tra le Regioni autonome e lo Stato sulle modalità e le procedure per la revisione degli Statuti speciali, il presidente della Regione ha evidenziato come il binomio commissioni paritetiche-decreti legislativi, che contengono le norme di attuazione, dal punto di vista strettamente tecnico costituisca ancora la migliore soluzione a tutela dell’autonomia. «Le norme di attuazione si sono rivelate un utile strumento per dare sostanza alla specialità. Esse sono dotate di una particolare forza formale nel sistema delle fonti del diritto in quanto si riferiscono direttamente alla legge costituzionale, quindi allo Statuto, e si impongono sulle leggi ordinarie. La Sardegna non ha forse sfruttato al meglio in passato la possibilità di approvare in sede di Commissione paritetica Stato-Regione efficaci norme di attuazione dello Statuto. Tramite tale strumento è possibile circoscrivere la congiunturale azione accentratrice dello Stato e della Corte costituzionale pre-contrattando l’ampiezza del momento di confronto sulle modalità e le procedure per la revisione degli Statuti speciali, delle funzioni di competenza regionale». 
Nello specifico, in riferimento alla proposta relativa alle norme di attuazione portata avanti dal sottosegretario degli Affari regionali Gianclaudio Bressa, il Presidente ne ha dato una valutazione positiva. «Le norme di attuazione consentono di non lasciare alla sola iniziativa del legislatore nazionale la determinazione dei rispettivi ambiti di competenza legislativa dello Stato e della Regione. In questa fase di riforma del Titolo V della seconda parte della Costituzione, la previsione di una clausola di salvaguardia che prevede l’intesa per l’adeguamento degli Statuti è sicuramente una soluzione positiva. Per la prima volta – ha concluso Francesco Pigliaru – viene sancito in Costituzione in forma espressa lo strumento pattizio e, con esso, un importante strumento di leale cooperazione tra lo Stato e le Regioni speciali».
Il presidente Pigliaru era accompagnato dall’assessore degli Affari generali e riforma Gianmario Demuro. All’audizione è intervenuta Ilenia Ruggiu, componente di nomina statale della Commissione paritetica Stato-Regione Sardegna per la stesura delle norme di attuazione dello Statuto sardo.

Francesco Pigliaru 2

Il disegno di legge regionale sulla semplificazione è ad un passo dalla definitiva approvazione. L’obiettivo della Giunta regionale è fare della Sardegna una regione amica dell’impresa e dei cittadini, insieme a una Regione che sappia comprendere e interpretare le esigenze di tutti. Innanzitutto, la partecipazione: il provvedimento sarà approvato dopo ampia consultazione. Ieri, a Cagliari, è stato fatto un passo decisivo con la riunione del Tavolo del partenariato per la Semplificazione.
«Anche su questo tema, stiamo portando avanti gli impegni assunti in campagna elettorale», ha detto il presidente della Regione, Francesco Pigliaru. «Prima di approvare il disegno di legge, secondo una modalità che stiamo facendo diventare sistema, vogliamo discuterne, confrontarci con le parti interessate, in questo caso il partenariato. I cittadini e gli imprenditori possono farlo anche sul sito sardegnapartecipa.it, il luogo virtuale in cui si possono segnalare le difficoltà burocratiche più frequenti, le pratiche più fastidiose e quelle che creano problemi. Sono convinto che l’intelligenza collettiva porti sempre a buoni risultati. Sapremo prendere spunto dalle segnalazioni per migliorare il disegno di legge. Quanto alle imprese, noi già sappiamo che la semplificazione e la riduzione della pressione fiscale sono i problemi più sentiti. Lavoriamo perché la Sardegna sia un posto ideale dove poter investire e creare sviluppo, e quindi occupazione.»
L’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras, si è espressa sulla stessa lunghezza d’onda. «L’esecutivo – ha detto – dall’inizio del proprio mandato di governo è impegnato a creare un ambiente normativo che favorisca la competitività del sistema economico e produttivo. Nostro compito è far sì che le imprese possano valorizzare le proprie idee e contribuire alla crescita economica della Sardegna». L’assessore Piras ha definito gli obiettivi immediati e di medio e lungo termine che saranno raggiunti una volta approvato il disegno di legge: riduzione degli oneri e degli adempimenti a carico delle imprese, con la garanzia di avere certezze dei tempi nei procedimenti amministrativi; razionalizzazione delle comunicazioni tra imprese e amministrazione attraverso le potenzialità del digitale; stesura di atti legislativi con testi chiari e comprensibili. «Il disegno di legge sulla Semplificazione va in questa direzione – ha aggiunto l’assessore Piras – e, una volta approvato, sarà anche efficace nella lotta alla corruzione e nella tutela della trasparenza». L’assessore Piras, infine, ha ricordato l’importanza strategica del SUAPE, lo Sportello Unico per le Attività Produttive e l’Edilizia, che mette insieme l’esperienza nel coordinamento SUAP attuata dall’Assessorato dell’Industria in materia di avvio d’attività d’impresa con gli adempimenti di natura edilizia in capo ai cittadini.
«L’intervento sulle leggi e sulle norme è un passo fondamentale – ha detto l’assessore degli Affari generali, Personale e Riforma della Regione, Gianmario Demuro –. La pubblica amministrazione deve garantire l’interesse pubblico, non costruire “schermi” che ostacolano il rapporto con le imprese e i cittadini. Dobbiamo migliorare la burocrazia, costruirne una nuova e in grado di rispondere alle esigenze di tutti. Occorre semplificare – ha detto ancora l’assessore Demuro – ma anche adeguare gli strumenti ai nuovi servizi digitali. Più la pubblica amministrazione sarà trasparente ed efficiente, più sarà in grado di generare fiducia nei cittadini e negli imprenditori».
L’intervento dell’assessore degli Enti locali, Cristiano Erriu, si è invece concentrato sugli effetti che il provvedimento avrà sul funzionamento degli enti locali. «La pubblica amministrazione è fatta di procedure ma soprattutto di persone, e occorre dunque un adeguamento. Iniziamo con una volontà politica che va nella direzione della semplificazione, la modifica degli impianti normativi, l’eliminazione delle norme inutili, l’applicazione di buone prassi – per esempio il SUAP – anche in altri contesti, è la strada giusta. Serve la determinazione della Regione, ma anche quella degli enti locali e di tutti i soggetti coinvolti nel processo di semplificazione. È una rivoluzione di sistema – ha concluso Erriu – per accelerare i processi di spesa, per ridurre i tempi di risposta della pubblica amministrazione e far fare alla Sardegna un grande passo in avanti».

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