23 April, 2024
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Giorgio Oppi

L’ex assessore regionale della Sanità, Giorgio Oppi (UDC), esprime grande preoccupazione, in una nota diffusa stamane, sul mancato coinvolgimento dell’assemblea dei Sardi da parte del presidente Pigliaru in merito agli sviluppi del San Raffaele.

«Destano grande preoccupazione – scrive Giorgio Oppi – le notizie di stampa, sia quella regionale che quella nazionale, non ultimo l’allarme lanciato da Gian Antonio Stella sul Corsera di ieri, sugli sviluppi della trattativa tra Qatar, proprietario dell’Ospedale San Raffaele di Olbia e la Regione.»

Giorgio Oppi ha depositato ieri un’interrogazione urgente al presidente Pigliaru e all’assessore alla Sanità, «affinché l’Assemblea del popolo sardo sia tenuta al corrente e nei tempi più rapidi possibili sugli intendimenti del governo regionale in merito alla questione».

«Inoltre – aggiunge Oppi – proprio nelle dichiarazioni programmatiche il Presidente Pigliaru aveva detto che l’Assemblea del Consiglio Regionale sarebbe stata il naturale riferimento della sua azione politica.»

La nota dell’ex assessore regionale della Sanità segue di tre giorni l’interpellanza presentata dai quattro consiglieri regionali dello stesso gruppo UDC, Giorgio Oppi, Gigi Rubiu, Giuseppino Pinna e Gianni Tatti, sugli intendimenti della Giunta regionale circa la ventilata creazione di un centro di ricerca superiore ad Olbia.

Nell’interpellanza i quattro consiglieri chiedono al presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e all’assessore dell’Igiene e sanità, Luigi Arru, di sapere:

1) quali siano i progetti presentati dagli investitori stranieri, in che termini l’investimento sarà realizzato , in quali tempi, con l0apertura di quali reparti e di quali specialità, con quali garanzie di sovrapposizione per le strutture pubbliche e nello specifico per l’Ospedale di Olbia e se sia previsto un piano volto alla riduzione consistente della mobilità sanitaria interregionale;

2) se siano previsti investimenti o spese di denaro pubblico, sia di competenza regionale che nazionale;

3) se vengano “tagliati” posti letto in altre strutture sanitarie dell’isola per creare lo spazio per il nuovo centro di ricerca e cura ospedaliera;

4) se il Presidente della regione ritenga di confermare le Sue dichiarazioni programmatiche nella parte in cui pone il consiglio regionale come centro del confronto della propria attività esecutiva;

5) come e se ritenga opportuno coinvolgere attivamente e continuamente tutte le espressioni politiche del Consiglio per un progetto di tale impatto socio-economico

Consiglio regionale 3 copia

Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità il testo unificato 20/28 su “Norme per la prevenzione della fetopatia alcolica”. Il presidente dell’Assemblea, Gianfranco Ganau, ha aperto la discussione dando la parola al relatore Lorenzo Cozzolino (Pd). Nel suo intervento, il consigliere ha messo l’accento sulla gravità della patologia di cui si occupa il provvedimento, perché «l’assunzione di alcol nel delicato periodo della gravidanza può creare sia complicazioni per gestante che, nei casi più estremi, aborti prematuri». «Il fenomeno – ha aggiunto Cozzolino – è purtroppo molto diffuso fra le giovani donne, molte della quali consumano alcolici mettendo a rischio la propria salute e quella del bambino. La disciplina della materia è inoltre particolarmente utile, ha proseguito il consigliere, perché «spesso la presenza di queste patologie non è riconoscibile e diagnosticabile, né esiste una sorta di soglia minima di sicurezza». I dati più recenti dell’Istituto superiore di sanità, ha affermato Cozzolino, «sono del 2001e ci dicono che il 7% dei nascituri è esposto alcol materno, mentre in Sardegna sono stati segnalati ben 650 casi di aborti spontanei riconducibili alla fetopatia». La nuova legge regionale, secondo Cozzolino, affronta il problema sotto un duplice aspetto: «Quello medico attraverso la diagnosi precoce ed una serie di test mirati, quello sociale, con percorsi di accompagnamento e sensibilizzazione sulla importanza della prevenzione, con l’obiettivo di arrivare a gravidanze responsabili e analcoliche».

Il capogruppo di FI Pietro Pittalis, intervenendo sull’ordine dei lavori, ha sottolineato l’anomalia dell’assenza dell’Assessore competente «al quale sarebbe stato utile porre alcune domande» ed ha chiesto alla presidenza chiarimenti sulle motivazioni dell’inversione dell’ordine del giorno del giorno, «visto che al punto due c’era l’esame delle disposizioni urgenti in materia di edilizia scolastica». Pittalis ha quindi chiesto una breve sospensione della seduta per una riunione dei capigruppo.

Il presidente Ganau, ha chiarito che il ritardo del provvedimento sull’edilizia scolastica è dovuto al mancato deposito presso gli uffici delle relazioni di maggioranza e minoranza. «Se dovessero arrivare – ha aggiunto – l’Aula inizierà immediatamente la discussione». Per quanto riguarda la presenza dell’Assessore della Sanità, il presidente ha spiegato che i membri della giunta in Aula hanno la delega a rappresentare l’esecutivo.

Il capogruppo Pd, Pietro Cocco, si è detto convinto della necessità di proseguire i lavori. In un successivo intervento, il capogruppo di Fi Pittalis ha affermato di non voler alimentare polemiche, aggiungendo che nel merito la legge ha il sostegno del suo gruppo. «Però – ha precisato – va rispettata la regola secondo la quale per ogni legge ci vuole interlocuzione dell’Assessore competente. Se c’è la necessità di spostare il dibattito per un’ora, ha suggerito, «possiamo farlo ma qui c’è una questione di rispetto per il Consiglio, ci vuole serietà e dignità per l’Assemblea».

Il consigliere Pietro Cocco, capogruppo del Pd, si è detto favorevole ad una breve sospensione. Il consigliere Michele Cossa (Riformatori) ha dichiarato la posizione favorevole del suo gruppo, ma ha detto di ritenere necessaria la sospensione, dato che «un problema così specifico, sul piano sostanziale, non può essere affrontato senza la presenza dell’assessore».

Alla ripresa dei lavori, il presidente Ganau ha dato la parola a Rossella Pinna (Pd), la quale ha espresso viva soddisfazione per l’approvazione in Commissione di questa legge, tema importantissimo per la salute delle donne e dei nascituri.

L’esponente della maggioranza ha evidenziato che i dati sui danni causati dal l’alcool e sulle patologie alcol-correlate sono allarmanti in Europa, in Italia e in Sardegna. Secondo alcune ricerche, ha proseguito Pinna, quasi il 60 per cento dei sardi fa uso di alcool, con un’incidenza allarmante tra i giovani e i giovanissimi, con un età che tende vistosamente ad abbassarsi: un giovane su tre fa uso di queste sostanze. Nel mondo il 38,3 per cento consuma alcolici, in Italia 17mila sono i decessi causati dall’utilizzo di queste sostanze. La consigliera ha ricordato che dagli studi scientifici effettuati le donne sono maggiormente esposte ai rischio di patologie alcol-correlate rispetto agli uomini, oltre al fatto che i danni causati dalla fetopatia alcoolica è invalidante e non può essere curata, ma si può prevenire con gli interventi previsti in questa legge, soprattutto all’articolo 4.

Soddisfatto per la condivisione che si è creata tra maggioranza e opposizione su questo tema il consigliere Luca Pizzuto (Sel), uno dei proponenti delle due proposte di legge inserite nel Testo unico. L’esponente della maggioranza ha evidenziato come questa legge punti sulla prevenzione, come atto fondamentale, e riconosca l’importante lavoro svolto da oltre diciotto anni da diverse associazioni. Il particolare, Pizzuto ha proposto all’Aula di rinominare la legge con “Legge degli Amici della vita”, nome dell’associazione che da 18 anni si occupa di queste problematiche. Il consigliere di Sel ha rilevato in modo positivo, infine, che con il provvedimento di oggi «questo Consiglio si sta riavvicinando in modo trasversale alla gente e alle sue necessità».

Voto favorevole è stato espresso anche dal presidente della commissione Sanità, Raimondo Perra (Psi), che ieri ha approvato il Testo unico oggi in discussione. Perra ha sottolineato che si tratta di una legge importante «per noi socialisti», un provvedimento che va nella direzione di tutelare la salute delle donne e dei nascituri. «Si va nella direzione della prevenzione – ha detto – e non in quella della cura. Con questi interventi, oltre a diminuire l’incidenza delle patologie alcoolcorrelate, si riduce anche l’aggravio per la spesa sanitaria, tra l’altro con un investimento modesto di 150mila euro». Per Perra questa legge punta sul migliorare l’informazione data alla donne in gravidanza attraverso l’utilizzo delle strutture sanitarie preposte e dei medici di base.

Il capogruppo del Pd, Pietro Cocco, ha annunciato il sostegno alla proposta di legge e ha ricordato come nella passata legislatura un provvedimento analogo aveva superato l’esame della competente commissione ma non era approdato in Aula. L’esponente della maggioranza ha inoltre sottolineato come la legge sia la prima sulla delicata materia varata da una Regione in Italia e ha ribadito l’efficacia degli interventi previsti in particolare per quanto attiene la prevenzione, l’informazione e la gratuità dei relativi test medici. A giudizio del consigliere, Pietro Cocco, con le disposizioni contenute nel testo si possono ipotizzare anche ulteriori benefici in termini di riduzione del costo sanitario complessivo della Sardegna.

Il capogruppo dell’Udc, Gianluigi Rubiu, ha evidenziato che «in Europa il terzo fattore di rischio di morte prematura è rappresentato dall’uso di alcolici, dopo il fumo e l’ipertensione». L’esponente della minoranza ha ricordato le misure previste nel testo all’esame dell’Aula e rimarcato come l’obiettivo della legge è rappresentato dallo scoraggiare l’uso di alcol per tutto il periodo della gravidanza. Luigi Rubiu ha poi fatto cenno ad alcuni interventi promossi al livello europeo per migliorare la prevenzione e limitare la vendita degli alcolici. Tra gli esempi citati quello del divieto alla vendita di bevande alcoliche per chi non ha raggiunto la maggiore età e una particolare etichettatura in cui siano riportati con chiarezza i rischi che derivano dall’abuso di alcolici per le donne in gravidanza e per il feto. Il capogruppo Rubiu ha concluso dichiarando il suo voto a favore della proposta di legge.

Il presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau, ha dunque concesso la parola all’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, per la replica della giunta. L’esponente dell’esecutivo ha espresso il formale parere favorevole della giunta alla proposta di legge e sottolineato come il provvedimento, oltre che per la sostanza, meriti apprezzamento anche per il significato simbolico del sostegno alla prevenzione e al “lavoro in team”. Il responsabile della Sanità ha inoltre evidenziato come la legge per la prevenzione della fetopatia alcolica rappresenti una risposta adeguata, in un particolare momento di crisi sociale, «verso quelle fasce che più soffrono una condizione di disadattamento sociale». Apprezzamento è stato inoltre rivolto per i previsti test gratuiti «si potrà così valutare compiutamente anche l’efficacia degli eventuali percorsi di accompagnamento».

Il presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau, ha dunque posto in votazione il “passaggio agli articoli” che il Consiglio ha approvato per alzata di mano.

Sull’art.3 del Testo Unico è intervenuto il dell’Udc Giorgio Oppi che ha espresso parere favorevole sull’esenzione dal ticket per le donne in gravidanza. Dubbi invece sulla somministrazione di un questionario anonimo tipo alle pazienti a rischio. «La patologia – ha detto Oppi – può essere riscontrato solo al termine della gravidanza. Il questionario potrebbe rivelarsi inutile. La prevenzione, inoltre, si fa da tempo con un altro questionario predisposto da ricercatori qualificati e finanziato dal Ministero in distribuzione in tutte le Asl sarde».

Gianni Tatti (Udc) ha chiesto di fare chiarezza sui soggetti beneficiari dell’esenzione dal ticket. «Dall’art 3 – ha detto Tatti – non si evince che solo le donne in stato di gravidanza possono avere l’esenzione per il dosaggio della Transferrina desialata. Se a una donna viene ritirata la patente per abuso di alcolici può comunque ottenere l’esenzione. E’ una discriminazione nei confronti degli uomini«  Tatti ha poi segnalato all’aula la presenza in alcune Asl di laboratori non in grado di fare l’esame. «La Regione se ne faccia carico – ha affermato l’esponente dell’UDC – se ci sono esami in più da fare ben vengano ,ma occorre scongiurare il rischio che in Sardegna ci siano cittadini di seria A e Serie B”.

Edoardo Tocco (Forza Italia), ha auspicato che il Consiglio in futuro possa approvare altri provvedimenti con la stessa celerità con cui si è arrivati all’esame del Testo Unico sulla fetopatia alcolica. Il consigliere “azzurro”  ha poi stigmatizzato il mancato coinvolgimento dei consultori e delle associazioni di volontariato nella discussione del provvedimento.

Per Angelo Carta (Psd’Az), la legge in esame «è una prima risposta ad un problema forte vissuto dai territori dove è più presente la piaga dell’alcolismo». In alcune zone dell’isola – ha ricordato Carta –  «il volontariato è l’unico baluardo contro l’abuso perché i comuni sono senza strumenti. La prevenzione è sempre più necessaria per affrontare il problema in modo radicale. Servono strumenti e risorse per il volontariato e una task force nelle Asl per sostenere associazioni e centri d’ascolto».

Robero Deriu (Pd) ha rivolto apprezzamento per il lavoro svolto dal collega Cozzolino annunciando il suo voto a favore del provvedimento

Luca Pizzuto (Sel), rispondendo al precedente intervento del consigliere Edoardo Tocco, ha ricordato che non c’era nessun intento di far trovare una legge già pronta alle associazioni ma i soggetti interessati hanno avuto un ruolo importante per il varo del provvedimento.

Roberto Desini (Centro Democratico) ha espresso soddisfazione per il risultato ottenuto. «Sono orgoglioso – ha detto – perché la Sardegna arriva prima di altre regioni italiane. Si tratta della prima legge in materia sanitaria approvata da questo Consiglio. Per raggiungere gli obiettivi  non serve un grande dispendio di risorse. Con la prevenzione si risolvono i problemi delle persone e si creano le condizioni perché i neonati abbiano una vita normale».

Per Daniele Cocco (Sel), «la legge che il Consiglio si appresta ad approvare è un segnale di grande civiltà che certifica l’attenzione della Giunta per i problemi dei cittadini». Secondo Cocco, l’esenzione dal ticket deve essere estesa anche ai disoccupati.

Christian Solinas (Psd’Az)  ha chiesto all’Aula di mostrare in futuro, per altre problematiche,  la stessa attenzione riservata al Testo Unico sulla fetopatia alcolica. «Stiamo parlando di una legge che impegna 150mila euro – ha detto Solinas – mentre fuori si discute di una questione come il “San Raffaele” per la quale c’è in ballo un investimento di un miliardo di euro. Sarebbe opportuno che Pigliaru riferisse in Consiglio per capire se i sardi devono essere solo mediatori di questioni che interessano il Governo nazionale».

Modesto Fenu (Zona Franca), dopo aver espresso soddisfazione per l’esito della discussione, ha annunciato il suo voto favorevole al provvedimento.

Stessa valutazione dal consigliere del Partito dei sardi Augusto Cherchi, che ha annunciato il voto a favore del gruppo “Soberania e Indipendentzia”  per una legge importante che «pone una pietra nel percorso di prevenzione».

Efisio Arbau (La Base), rispondendo al consigliere Christian Solinas, si è detto sicuro del fatto che la Commissione Sanità saprà esaminare con stessa celerità il progetto “San Raffaele”.

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha rivolto un grazie al mondo dell’associazionismo e del volontariato da sempre in prima linea sul fronte della lotta all’alcolismo. «Grazie alle loro iniziative e a quanto hanno saputo seminare – ha detto Pittalis – oggi si può raccogliere il frutto di un impegno per la salvaguardia della vita. La politica scrive una bella pagina».

Il presidente Ganau ha quindi posto ai voti il provvedimento che è stato approvato all’unanimità.

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I consiglieri regionali dell’#UDC Sardegna, Gigi Rubiu e Giorgio Oppi, questa mattina hanno presentato una mozione al presidente della Regione ed all’assessore regionale all’Ambiente, Donatella Emma Ignazia Spano, affinché si attivino col ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti (anch’egli UDC) per l’istituzione dell’#Area marina protetta del Sulcis.

Nel testo i due consiglieri regionali sulcitani fanno riferimento ad alcune notizie di stampa che riferirebbero dell’istituzione di quattro nuove aree marine in Italia, una di esse in Sardegna, a Capo Testa. E’ partendo da questo spunto che Gigi Rubiu e Giorgio Oppi vedrebbero l’istituzione dell’Area Marina Protetta del Sulcis come occasione di sviluppo connessa alla tutela e valorizzazione del territorio anche considerate le realtà produttive legate alla pesca del tonno.

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Gianluigi Rubiu 5 copia Giorgio Oppi

Il Gruppo UDC del Consiglio regionale della Sardegna convoca una conferenza stampa, domani, martedì 13 maggio, alle ore 10.30, nella sala stampa del Consiglio, per presentare un progetto di legge su “Misure urgenti per la stabilizzazione e la crescita dell’occupazione nel settore agricolo e per l’emersione dal “lavoro nero”, in rapporto con disposizioni per la ristrutturazione finanziaria delle imprese agricole, finalizzate al rilancio del comparto”.

All’incontro parteciperanno i consiglieri regionali: Giorgio Oppi, Gigi Rubiu, Peppino Pinna e Gianni Tatti.

 

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«La situazione è difficile e ribadisco la volontà alla collaborazione con la commissione e il Consiglio perché c’è bisogno di trovare condivisione nella visione del bilancio regionale e nelle politiche da attuare», L’assessore della Programmazione, Raffaele Paci, ha raccolto con queste parole l’invito formulato in proposito, dal presidente della Terza commissione, Franco Sabatini, in apertura della seduta dedicata alle audizioni dei componenti l’esecutivo regionale con delega al Bilancio e al Lavoro.

L’intervento dell’assessore Paci si è incentrato sull’illustrazione della delibera n. 15 del 29 aprile scorso, avente per oggetto il patto di stabilità 2014, su cui la commissione è chiamata ad esprimere il parere ma il cui testo non è stato ancora preso in carico dal preposto organismo consiliare.

Il documento nella sua tabella riepilogativa indica il cosiddetto plafond di spese prioritarie il cui ammontare è pari a 2.406.860.000 di euro, una cifra inferiore rispetto allo scorso anno, quando il plafond era di 3.373.000.000 di euro. L’assessore Paci ha quindi sottolineato come per il 2014 ci sia stata una riduzione degli “spazi finanziari” di circa 900 milioni di euro e come le richieste di spesa degli assessorati, per l’anno in corso, superano i 4 miliardi di euro.

«Con questi limiti di spesa non si può andare avanti», ha ammesso il delegato alla Programmazione, nell’introdurre il tema del confronto aperto con lo Stato per la modifica dei tetti di spesa del patto di stabilità. Il 10 aprile – ha riferito Paci – si è aperto il tavolo della trattativa con il governo alla presenza anche del presidente della giunta, Francesco Pigliaru, e in un successivo incontro la ragioneria dello Stato ha quantificato delle ipotesi (definite “interessanti” dall’assessore) a cui la Regione ha già risposto con ulteriori indicazioni. Oggi e domani sono in programma a Roma altri incontri per “chiudere” entro la prossima settimana il tavolo politico Regione-Governo sul tema del “patto”. L’assessore, pur mostrandosi fiducioso per gli esiti della vertenza aperta con lo Stato, ha ribadito il concetto espresso in Aula dal presidente Pigliaru: «Se non riusciamo ad ottenere risultati positivi, dovremo decidere insieme come contrapporci duramente allo Stato». «Non abbiamo spazi finanziari – ha proseguito Paci – e teoricamente dovremo spendere oltre 4 miliardi di euro ma ne possiamo spendere appena 2.4 miliardi».

L’assessore ha dunque ricordato il lavoro fatto con la revisione della spesa regionale e la volontà di procedere speditamente con le “riforme a costo zero” ad incominciare da quella per la semplificazione burocratica. «Ma – ha aggiunto il responsabile della Programmazione – ogni giorno che passa la situazione peggiora». L’esempio è il recente decreto del governo sul cuneo fiscale che ha comportato per la Sardegna una riduzione del “patto” di 34 milioni di euro con un accantonamento di pari importo. Dal 2012 le somme accantonante (cifre che lo Stato congela alle regioni a Statuto speciale) sono di circa un miliardo di euro e per il 2014 la cifra stimata è di circa 600 milioni.

In riferimento al 2014 le entrate della Regione registreranno una riduzione del gettito per effetto della “manovra” sull’Irap e per le riduzioni effetto della crisi economica, ad iniziare dalla quota di compartecipazione sui giochi.

L’assessore ha annunciato una manovra di assestamento di bilancio tra giugno e luglio, quando cioè dovrebbe essere conclusa la trattativa con lo Stato per la modifica dei tetti di spesa del patto di stabilità.

Sono intervenuti nel dibattito Pietro Pittalis -Fi (ha chiesto l’attenzione della giunta per i settori strategici e sensibili a incominciare dal lavoro e dal disagio sociale); Giorgio Oppi – Udc (ha invitato l’assessore a procedere con la riforma dei consorzi industriali, con l’azzeramento delle Zir e la cancellazione dei Cda); Alessandra Zedda – Fi (ha sottolineato come l’interlocutore della giunta nel confronto con lo Stato debba essere principalmente la parte politica e si è detta preoccupata per il taglio del fondo per gli Enti Locali); Christian Solinas – Psd’Az (ha invitato la giunta ad “inchiodare” lo Stato alle proprie responsabilità e ricordato che la Sardegna è l’unica Regione che paga i servizi del trasporto pubblico locale); Gavino Sale – Irs (ha chiesto quale sia lo strumento della Regione per quantificare il gettito fiscale); Valter Piscedda – Pd (ha invitato la giunta a dotarsi di strumenti idonei per conoscere le dinamiche della spesa negli Enti locali).

Il presidente della commissione, Franco Sabatini (Pd) ha sottolineato come il plafond di spesa si sia abbassato dai 3.100.000.000 del 2009 ai 2.400.000.000 del 2014 e denunciato come la differenza in danno della Sardegna tra il cosiddetto “accertato e riscosso” sia di 2.800.000.000 di euro. Sabatini ha invitato inoltre l’assessore Paci a non “cedere di un millimetro” nel confronto con lo Stato per il fondo unico degli Enti Locali che (come ha dichiarato l’assessore) è a rischio impugnazione da parte del governo. L’ulteriore invito formulato dal presidente della commissione alla giunta ha riguardato «la certezza e la puntualità del trasferimento delle risorse ai Comuni che rappresentano il primo argine contro la crisi per le famiglie e le imprese sarde».

Nell’intervento di replica l’assessore Paci ha dichiarato di considerare come temporaneo il vincolo di spesa del patto di stabilità («perché con l’attuale tetto di spesa non si può governare») e non ha escluso, in caso di mancata conclusione positiva del confronto con lo Stato, lo sforamento dei tetti di spesa del patto di stabilità, davanti ad un pronunciamento unanime del Consiglio in tal senso. L’assessore, a questo proposito, ha evidenziato come l’ostacolo principale non sia quello rappresentato dalle sanzioni previste, quanto dalle disposizioni della legge regionale n. 31/98 che obbliga la Regione al rispetto del patto. Norma che potrebbe essere modificata dal Consiglio regionale già in sede di approvazione dell’assestamento del bilancio.

L’assessore Paci e il presidente Sabatini hanno, dunque, concordato l’audizione sullo stato di attuazione dei fondi europei ad una successiva riunione della commissione.

I lavori sono proseguiti con l’audizione dell’assessore del Lavoro, Virginia Mura, che su invito del presidente della commissione, ha proceduto con l’illustrazione del documento relativo allo stato di attuazione del piano operativo “Fondo sociale europeo 2007-2013”.

Nel corso del 2013 e dei primi mesi del 2014 sono stati pubblicati 24 bandi pubblici per un importo di circa 125 milioni di euro, alcuni dei progetti a valere sul Fse sono in corso e altri sono nella fase conclusiva dell’intervento. Il piano in sette anni ha coinvolto 135.177 destinatari e 128.491 hanno concluso le attività, il 53.66% dei destinatari degli interventi sono donne. A fronte di una media nazionale di spesa del 52.7% delle risorse, il piano operativo Fse della Regione sarda ha certificato a Bruxelles il 69.4% delle risorse. Al 31 dicembre 2013 sono stati certificati oltre 468 milioni di euro su 675.053.206 di dotazione complessiva e il piano Fse regionale ha raggiunto anche per il 2013 tutti gli obiettivi fissati dall’Ue.

Il focus riguarda gli interventi sul microcredito, il cui fondo, l’assessore ha dichiarato di voler incrementare, visto l’apprezzamento degli amministratori e delle imprese e il successo dell’iniziativa. L’ulteriore approfondimento ha riguardato il programma “Master and Back” (dotazione di 137 milioni, di cui 117.8 milioni spesi al 31.12.2013) con 4.070 destinatari dei quali 2.443 destinati ai percorsi di alta formazione e dei tirocini mentre 1.627 sono i destinatari dei percorsi di rientro. L’assessore nell’occasione ha annunciato la volontà di voler introdurre per il Master and Back la formula del prestito d’onore con la restituzione qualora chi beneficia del sostegno regionale non rientri nell’Isola dopo il periodo di formazione all’estero.

L’assessore Mura ha dunque illustrato la deliberazione n.13 dell’8 aprile scorso relativa alla cosiddetta “Garanzia giovani”: nove le misure previste per un importo complessivo di 54.181.253 euro.

Nel corso del dibattito (sono intervenuti i consiglieri Pietro Pittalis, Attilio Dedoni, Alessandra Zedda, Pietro Cocco, Daniele Cocco, Alessandro Paolo Collu, Truzzu, Gavino Sale) sono state sollecitate risposte e chiarimenti in ordine alla cassa integrazione in deroga, ai centro servizi per l’impiego, alla formazione professionale  e approfondimenti per il master and back e la Garanzia giovani.

L’assessore nel suo intervento di replica ha annunciato che nei prossimi giorni «i lavoratori in mobilità in deroga riceveranno parte delle competenze relative al 2013. Somme “coperte” dai 52 milioni di euro di stanziamento regionale in anticipazione sulle somme statali». Il responsabile del lavoro della giunta Pigliaru ha sottolineato come dallo Stato servano 170 milioni per fare fronte alla cassa integrazione in deroga e che il ministro del Lavoro ha avanzato la proposta di uno stanziamento di un miliardo di euro da ripartire tra tutte le regioni.

L’assessore Mura ha illustrato nel dettaglio il progetto “Garanzia giovani” e rimarcato la centralità dei centri servizi per l’impiego, per i quali sono già incominciate le azioni formative rivolte al personale. «Vogliamo far funzionare i Csl», ha dichiarato Virginia Mura, che ha concluso annunciando «una profonda rivisitazione della formazione professionale non appena saranno varate le nuove norme nazionali sull’apprendistato».

Il presidente della commissione, Franco Sabatini, nel suo intervento di chiusura lavori ha sottolineato come a fronte dei positivi risultati sui livelli di spesa del Fse – in Sardegna – la disoccupazione sia cresciuta e come siano carenti in materia di lavoro la programmazione, denunciando l’assenza di una vero piano per il lavoro. Il presidente Sabatini ha inoltre chiesto informazioni sullo stato di elaborazione del programma operativo 2014-2020 e invitato l’assessore Mura a far pervenire la relativa documentazione e ogni utile comunicazione alla commissione, non appena il programma sarà definito con maggiore dettaglio.

Il presidente Sabatini ha concluso i lavori annunciando che l’audizione dell’assessore all’Agricoltura, Elisabetta Falchi (in programma oggi alle 10.00) è rinviata ad una prossima seduta.

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Dobbiamo dare risposte ai cittadini sulla povertà, sulla disuguaglianza, sull’ambiente, sul lavoro e sull’istruzione. Il suo programma è il nostro programma.»

Lo ha affermato Emilio Usula, capogruppo di Soberania e Indipendentzia, in riferimento alle dichiarazioni programmatiche del Presidente Pigliaru. Bisogna rilanciare con forza il confronto con lo Stato sulla Vertenza entrate e sul Patto di stabilità, ha affermato, e intervenire  sulle emergenze sociali.

«Povertàe mancanza di lavoro sono la negazione del diritto di cittadinanza e dello stesso diritto di esistere», ha affermato Usula. Il capogruppo di Soberania e Indipendentzia ha chiesto alla Giunta di mettere fine alle emergenze sanitarie animale come lingua blu e peste suina e di cambiare gestione della Sanità: «Basta con il super potere dei Direttori generali delle Asl».

 

Apertura alla collaborazione è stata espressa dal leader dell’Udc, Giorgio Oppi, ricordando al presidente Pigliaru che la coalizione di centrodestra ha preso più voti di quella del centrosinistra e che il presidente Pigliaru rappresenta appena il 23 per cento degli elettori. Per questo Oppi ha esortato il presidente ad approntare ogni riforma in Consiglio, concordando le azioni con il Consiglio regionale. Poi l’attacco sulla Giunta composta da tecnici: non è stato tutelato il volere degli elettori sardi ed è stato aggiunto  un costo per la Regione con i 12 stipendi degli assessori definiti “senza esperienza”. E, citando Massimo D’Alema,ha affermato “la politica è la più raffinata delle professioni intellettuali”.  Oppi ha poi enunciato i alcuni dati della Sanità: «Per quanto riguarda la spesa farmaceutica: nel 2013 la spesa è diminuita di 28 milioni, e l’acquisto di farmaci ha registrato risparmio di 12 milioni. Il Sole 24 Ore ha annoverato la Sardegna tra le Regioni virtuose».

Il capogruppo di Sardegna Vera, Efisio Arbau, è intervenuto in sardo «per segnalare che parlare nella lingua della nazione sarda non è una nota di colore ma uno dei capisaldi del patto costituzionale tra la nostra comunità nazionale e lo Stato italiano». Arbau ha affermato come sia necessario combattere la crisi anche aprendo a una rinegoziazione dei debiti con Equitalia, ma bisogna puntare anche sull’istruzione, sul sostegno all’economia isolana, in particolare all’agricoltura.

Per il capogruppo del Pd, Pietro Cocco, è fondamentale che il potere tecnico della Giunta e quello politico del Consiglio lavorino in sinergia. Per l’esponente della maggioranza i punti su cui bisogna intervenire con decisione, e dando risposte concrete, sono l’industria, le bonifiche e l’agricoltura. Sul piano energetico, Cocco ha definito quello varato dalla Giunta Cappellacci condivisibile in quasi ogni suo punto. Per questo ha esortato il presidente, con alcune modifiche, a proseguire sulla strada tracciata.

Il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, ha affermato che il suo partito sosterrà il Referendum sardista e ha ricordato che la coalizione di centrodestra ha ottenuto più consenso di quella di centrosinistra. Pittalis ha affermato, comunque, la volontà di dare un contributo positivo nell’interesse dei sardi, vista la gravissima crisi che attraversa la Sardegna. Poi la difesa del lavoro fatto dalla precedente Giunta: «Nessuno – ha affermato Pittalis – avrebbe potuto fare di più e meglio della Giunta Cappellacci che ha tutelato la specialità e i diritti della Sardegna senza paure». Pittalis ha esortato il presidente Pigliaru a stare attento al Premier Renzi e a spiegargli di che pasta sono fatti i sardi.

Replica di apertura alla minoranza quella del presidente della Giunta, Francesco Pigliaru. Un intervento in cui il capo dell’Esecutivo ha riconosciuto che la Giunta Cappellacci ha portato avanti «molte azioni positive nel rapporto con lo Stato e nel tentativo di ridurre l’Irap». Il presidente ha rassicurato l’Aula che la Giunta non ha intenzione di introdurre altre tasse, anzi vuole dare ossigeno a una terra in grave difficoltà. Tra i punti fondamentali la ridiscussione del Patto di Stabilità, una rapida revisione della spesa con la riorganizzazione degli assessorati.  Nessuna sottovalutazione dei settori dell’agricoltura e pastorizia, ha affermato, con un maggiore intervento nel settore dell’innovazione, ma anche con un’attenzione importante verso la tutela del diritto allo studio e al lavoro. Pigliaru ha difeso le sue scelte nella composizione della Giunta, perché è composta da tecnici, ma si tratta di persone che, a vario titolo, sono sempre state vicino alla politica. Il presidente Pigliaru ha poi evidenziato l’importanza delle infrastrutture e dell’energia, perché «la mancanza del metano è un pesantissimo costo che paga la Sardegna a causa dell’insularità». «Avvieremo subito tutti i cantieri», ma gli interventi legati all’assetto idrogeologico, all’alluvione e all’edilizia scolastica dovranno stare al di fuori dal Patto di Stabilità e sarà questa una delle nostre primissime richieste.

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Il Consiglio regionale ha eletto i tre questori: Alessandro Unali (Sinistra Sarda) con 31 voti, Pier Mario Manca (Partito dei Sardi) con 29 voti e Giorgio Oppi (Udc) con 24 voti.

I tre consiglieri eletti formeranno il Collegio dei Questori.

L’on. Alessandro Unali è nato a Sassari il 19 agosto 1964: è alla sua prima legislatura. eletto nella circoscrizione di Sassari con 951 preferenze.

Diplomato, svolge l’attività di Assistente Capo della Polizia di Stato.

E’ stato consigliere provinciale di Sassari. E’ alla sua prima legislatura in Consiglio regionale.

L’on. Pier Mario Manca è nato a Thiesi il 24 novembre 1958: è al suo primo mandato, eletto nella circoscrizione di Sassari con 1.451 preferenze.

Laureato in Scienze Agrarie, svolge l’attività di direttore provinciale Argea. Ex assessore al Patrimonio della Provincia di Sassari, è stato anche consigliere comunale a Thiesi.

L’on. Giorgio Oppi, è nato a Iglesias l’8 febbraio 1940.

Leader dell’UDC in Sardegna, ex deputato, è al suo settimo mandato in Consiglio regionale. E’ stato eletto nella circoscrizione di Cagliari con 5.562 preferenze. La sua prima elezione è del 1979 nelle liste della DC (VIII legislatura).

Nel corso della sua lunga esperienza nell’Assemblea Sarda ha ricoperto diversi incarichi:

VIII legislatura – Presidente della Settima commissione “Industria e Commercio”, Vicepresidente dell’Ottava commissione “Turismo, Trasporti e LL.PP”

IX legislatura – Componente (Questore) dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale. Presidente della Settima commissione “Industria e Commercio”.

X legislatura – Vicepresidente del Consiglio regionale.

XII legislatura – Presidente del Gruppo consiliare “Centro Cristiano Democratico”.

XIII legislatura – componente della Giunta per il Regolamento. Componente delle commissioni “Bilancio”, “Industria” e “Sanità”

XIV legislatura – membro della Giunta per il regolamento e componente delle commissioni “Bilancio” e “Industria”

In più occasioni ha ricoperto l’incarico di assessore:

Assessore alla Sanità nella Giunta regionale presieduta da Mario Floris (da settembre 1989 a ottobre 1991)

Assessore alla Sanità nella Giunta regionale presieduta da Antonello Cabras (da dicembre 1991 a ottobre 1992)

Assessore alla Sanità nella Giunta presieduta da Mario Floris (da novembre 1999 a ottobre 2001)

Assessore alla Sanità nella Giunta presieduta da Mauro Pili (da novembre 2001 a luglio 2003)

Assessore all’Ambiente nella Giunta presieduta da Ugo Cappellacci

Laureto in geologia, è pensionato.

La seduta d’insediamento del nuovo Consiglio regionale era iniziata sotto la presidenza del consigliere anziano, Mario Floris, classe 1937, all’ottava legislatura regionale. A svolgere le funzioni di segretario sono stati chiamati i quattro consiglieri più giovani, tre di Sel: Eugenio Lai (28 anni), Luca Pizzuto (30) e Francesco Agus (31); uno del PD, Giuseppe Meloni (34). Costituito l’Ufficio di presidenza provvisorio, i consiglieri eletti, il presidente della Regione e gli assessori regionali hanno giurato fedeltà ai principi della Costituzione e dello Statuto Speciale della Sardegna.

Subito dopo il giuramento l’on Mario Floris ha tenuto un breve discorso in aula, ricordando le emergenze dell’isola sul fronte della disoccupazione e le difficoltà delle famiglie. «Servono risposte tempestive dalle istituzioni per contrastare la crisi – ha detto l’on. Floris -. C’è bisogno di leggi semplici, provvedimenti veloci per affrontare le sfide dell’oggi e interpretare con orgoglio le prerogative della massima Assemblea della Sardegna». Floris ha ricordato nel suo discorso Anselmo Contu, primo presidente del Consiglio Regionale, esponente di spicco del Partito Sardo d’Azione, che incarnava al meglio i valori dell’autonomismo e del sardismo nazionalitario. «Valori da recuperare – ha aggiunto Floris -. Solo così si potrà contrastare il neocentralismo rappresentato dal premier Matteo Renzi che nei giorni scorsi ha auspicato una riforma del Titolo V della Costituzioni limitando i poteri delle Regioni. Occorre evitare che venga calpestato lo Statuto Sardo e l’Autonomia della Sardegna. Sarebbe un rischio altissimo per la Regione Sarda – ha aggiunto l’on. Floris che ha rivolto un appello al presidente della Giunta Francesco Pigliaru perché venga contrastato ogni tentativo di limitare le prerogative della Sardegna -. La nostra è una nazione incompiuta con un popolo, una lingua, una storia e una cultura alla quale occorre dare maggiori spazi di sovranità per garantirne il progresso economico e sociale.»

L’assemblea ha poi iniziato le operazioni di votazione per l’elezione del presidente. Questi i risultati della prima votazione: 60 votanti: 60; bianche: 51; nulle: 4. Hanno ottenuto voti Gianfranco Ganau (1), Piero Comandini (1), Gavino Sale (1), Pietro Pittalis (1), Edoardo Tocco (1). Alle 11.27 si è aperta la seconda votazione. Presenti: 60; votanti: 60; bianche: 47; nulle: 3. Hanno ottenuto voti: Giorgio Oppi (2), Piero Comandini (2), Roberto Cozzolino (1), Daniele Cocco (1), Roberto Deriu (1), Antonello Peru (1), Alberto Randazzo (1), Alessandra Zedda (1). Come previsto, anche nella seconda votazione non sono stati raggiunti i voti necessari per l’elezione del Presidente. L’Ufficio di Presidenza provvisorio ha quindi disposto una nuova chiamata. Dalla terza votazione in poi per l’elezione del Presidente del Consiglio è sufficiente la maggioranza assoluta dei votanti e si è giunti all’elezione di Gianfranco Ganau, con 34 voti, contro i 23 di Pietro Pittalis e 3 schede nulle.

Consiglio regionale 7 copia

Layout 1

Pietro Cocco e Giorgio Oppi sono stati confermati, Paolo Dessì è il primo dei non eletti.

Pietro Cocco cinque anni fa risultò il più votato nella lista del Partito Democratico, con 3.948 preferenze, davanti a Mauro Esu, con 3.784. Domenica 16 febbraio si è fermato a 3.224 preferenze che gli sono astate per essere ancora primo, eletto con quoziente pieno, davanti a Pietro Morittu che ha raggiunto 2.987 preferenze.

Giorgio Oppi nel 2009 venne eletto nella lista UDC della circoscrizione provinciale di Carbonia Iglesias con 5.037 preferenze, questa volta è stato eletto nella lista UDC della circoscrizione provinciale di Cagliari, con 5.370 preferenze.

Paolo Dessì cinque anni fa, quando era consigliere provinciale di Forza Italia, si candidò e venne eletto nella lista del PSd’Az con 1.898 preferenze; questa volta, da consigliere regionale uscente del PSd’AZ, si è candidato nella lista di Forza Italia e, pur aumentando leggermente il suo consenso, arrivato a 2.012 preferenze, risulta il primo dei non eletti.

I volti nuovi eletti nel Sulcis Iglesiente sono Luca Pizzuto, segretario regionale di Sinistra Ecologia Libertà, Gianluigi Rubiu, consigliere comunale dell’UDC a Iglesias; Ignazio Locci, consigliere comunale di Forza Italia a Sant’Antioco.

Ricordiamo che la quarta consigliera uscente, Claudia Lombardo, presidente del Consiglio regionale, ha deciso di non ricandidarsi dopo un’esperienza ventennale iniziata nella primavera del 1994.

Giorgio Oppi-Paolo Dessì 2 copia

Con Giorgio Oppi, leader dell’UDC sarda, eletto nella circoscrizione provinciale di Cagliari con 5.370 preferenze, il Sulcis Iglesiente avrà cinque consiglieri regionali. La decisione dell’ex assessore della Sanità di candidarsi a Cagliari, ha lasciato spazio nella circoscrizione di Carbonia Iglesias agli altri candidati, in una condizione inizialmente a rischio. Alla vigilia, infatti, non c’era la certezza di confermare il seggio dell’UDC nel territorio e i candidati hanno dovuto impegnarsi a fondo per raggiungere un elevato risultato personale e quindi tenere alta la percentuale della lista. Il risultato è stato raggiunto grazie all’exploit di Gianluigi Rubiu, consigliere comunale a Iglesias, arrivato a due voti dal tetto delle 4.000 preferenze e nettamente il più votato tra i 101 candidati presentatisi nelle 26 liste della circoscrizione; ma anche ai 1.526 voti di Checco Fele, consigliere comunale a Carbonia.