5 December, 2025
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Si è svolta venerdì 30 maggio, al Pala Giacomo Cabras di Sant’Antioco, la conferenza “Differenze tra soccorso in mare e respingimento di migranti”, organizzata dal Comitato per le Forze Armate e di Polizia del Distretto Lions Club 108 L, con il patrocinio morale del comune di Sant’Antioco. L’evento ha offerto un’importante analisi sulle normative e le pratiche di intervento in mare, evidenziando la tutela della vita umana e la sicurezza della navigazione.
La conferenza si è articolata in due sessioni: nella prima, dedicata agli aspetti normativi, il prof. Giovanni Pruneddu e il tenente colonnello della Guardia di Finanza Vincenzo Casaregola hanno illustrato il quadro giuridico che regola il soccorso in mare e la gestione dei flussi migratori. Nella seconda, il tenente di vascello Fabio Vaccaro, comandante della Capitaneria di Porto di Sant’Antioco, ha approfondito il ruolo della Guardia Costiera nella tutela del mare e dell’ambiente.
L’evento ha sottolineato il contributo del Lions Club alla protezione ambientale e all’assistenza nelle emergenze. «Il nostro impegno mira a garantire un soccorso
efficace e una gestione equilibrata dei flussi migratori», ha dichiarato l’organizzatore, colonnello Attilio Burdi. La partecipazione di esperti, operatori del settore e istituzioni ha testimoniato la volontà di affrontare queste sfide con competenza e responsabilità.
A chiusura della conferenza, i partecipanti hanno visitato i gazebo informativi allestiti dall’Arma dei carabinieri, Capitaneria di Porto, Ispettorato ripartimentale forestale
di Iglesias e Nucleo Volontariato Protezione civile di Sant’Antioco, approfondendo il loro operato. Infine, la visita ai battelli ormeggiati e alla mostra statica di mezzi ed equipaggiamenti ha offerto uno sguardo concreto sulle attività e la professionalità delle istituzioni coinvolte.

Entro il 13 agosto del 2020 dovranno essere emanati i decreti per la correzione e integrazione del decreto legislativo 229, la riforma del codice della nautica da diporto. Se ne è discusso sabato 5 ottobre a Olbia durante l’incontro “Come cambia il codice della nautica” organizzato dal deputato M5S Nardo Marino, relatore del provvedimento in commissione Trasporti della Camera, e al quale hanno partecipato numerosi operatori del settore. La necessità di spiegare i cambiamenti in atto è maturata durante i lavori della IX commissione incentrati sull’Atto specifico di governo e in seguito alle audizioni dei vari portatori di interesse, tra cui l’Ucina che ha avuto un ruolo da protagonista nel varo di questa riforma. Alla platea presente a Olbia, Nardo Marino, affiancato dal docente di diritto della Navigazione, Giovanni Pruneddu, ha illustrato i cambiamenti significativi del codice della nautica da diporto che influenzeranno l’andamento del comparto, uno tra i più importanti per l’economia della Sardegna. “Il nuovo provvedimento – ha spiegato Nardo Marino – prevede la semplificazione degli atti burocratici che passa necessariamente e finalmente dalla digitalizzazione. A partire dall’istituzione dello STED, acronimo che sta per sportello telematico del diportista. Si tratta – ha precisato il deputato – di uno strumento che provvede al rilascio e alla gestione dei documenti per la navigazione e rappresenta il primo passo verso la digitalizzazione”. La semplificazione passa anche attraverso il SISTE, il sistema telematico centrale dei registri di iscrizione delle imbarcazioni e delle navi da diporto che sostituirà quelli cartacei. Vengono istituiti, inoltre, l’archivio telematico centrale e un ufficio di conservatoria centrale delle unità da diporto, l’UCON. Tra le novità discusse durante l’incontro sono emerse quelle relative all’esclusione per i natanti da diporto commerciali fino a dieci metri dall’obbligo di iscrizione all’archivio telematico. Per quanti, invece, praticano il noleggio occasionale scatta un nuovo requisito: chi comanda o conduce l’imbarcazione deve essere in possesso della patente nautica da cinque anni. Una misura che risponde ad esigenze di sicurezza. Un’altra novità importante riguarda l’obbligo della patente nautica entro le sei miglia dalla costa se a bordo è installato un motore superiore a 900 cc a iniezione a due tempi. “Il decreto prevede poi la possibilità di introdurre – ha spiegato Giovanni Pruneddu – l’uso commerciale delle unità da diporto per la somministrazione di cibo e bevande e l’attività di commercio al dettaglio nelle unità da diporto. In futuro – ha continuato il docente dell’università di Sassari – con una specifica proposta di legge del deputato Nardo Marino, si cercheranno di introdurre due nuove fattispecie: il noleggio a viaggio e quello crocieristico che consentiranno di adeguare l’impianto normativo alle esigenze di sviluppo socioeconomico”. In tema di infrastrutture, verrà imposto ai gestori delle strutture per il diporto l’obbligo di riservare spazi per l’accosto o il rifugio e ormeggi a soggetti diversamente abili. Sono state, inoltre, previste modifiche per la patente nautica con l’aggiornamento dei requisiti psicofisici indispensabili al conseguimento della medesima e l’introduzione di una disciplina per le scuole nautiche con vigilanza amministrativa affidata a Province, Città Metropolitane o Province autonome. In questo schema trovano finalmente collocamento anche le moto d’acqua. Infine, l’istruttore professionale di vela viene riconosciuto come professione regolamentata con l’obbligo di iscrizione nell’apposito elenco. Il decreto prevede che fino all’effettiva istituzione della figura professionale, le funzioni dell’istruttore professionale siano svolte dagli esperti velisti in possesso dei requisiti indicati dalla Lega navale italiana e dalla Federazione italiana vela. Il provvedimento istituisce anche il reato di danno ambientale e la giornata del mare.