16 April, 2024
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Ha preso avvio il corso di formazione “Oli essenziali e saponi aritigianali” organizzato dall’Ente Parco in collaborazione con il Dipartimento di Chimica e Farmacia dell’Università degli Studi di Sassari.  Il corso, coordinato dal prof. Giorgio Pintore segna il raggiungimento di un importante obiettivo perseguito da qualche anno dall’Ente Parco nell’ambito del più generale progetto ”Orti di Garibaldi-Isole di Caprera”. L’iniziativa ideata e voluta fortemente dal presidente Bonanno si è concretizzata con la realizzazione presso il CEA – Centro di Educazione ambientale del Parco a Stagnali, di un laboratorio degli Oli essenziali dal nome “GaribaldiLab”, dedicato alla figura di Garibaldi agricoltore. Il progetto prevede la realizzazione di corsi di formazione tali da creare nel territorio maddalenino delle professionalità e delle eccellenze che nel futuro potranno rendere il laboratorio “Garibaldi Lab” una struttura attiva, in grado di mettere a sistema una filiera di estrazione degli oli essenziali e la realizzazione di saponi di diversi prodotti fito-cosmetici e fito-terapici destinati alla distribuzione e alla vendita.

«Il corso che va ad iniziare, rappresenta un altro tassello essenziale di un progetto più ampio che vede l’isola di Caprera e il generale Giuseppe Garibaldi al centro di un piano di sviluppo che abbia ricadute economiche concrete per la comunità di La Maddalena – spiega il presidente Giuseppe Bonanno -. In questo momento, attraverso il corso, lavoriamo sulla formazione e sull’acquisizione di competenze specifiche nell’ambito dell’estrazione degli oli essenziali e della produzione di saponi, grazie al contributo qualificato offerto da Prof. Pintore e dall’Università degli Studi di Sassari»

«Il corso di 150 ore è un corso “interattivo” – spiega il prof. Pintore – e vedrà i 18 corsisti impegnati in una prima fase propedeutica, con lezioni di teoria in aula a cui seguirà una seconda fase di approfondimento in laboratorio. Le materie di studio saranno chimica, fito-chimica, biologia, botanica; durante le lezioni i corsisti impareranno a riconoscere, a raccogliere le specie, ad estrarne gli oli e, infine, si avvierà la produzione del sapone artigianale. A conclusione del corso – conclude il docente – la classe sarà in grado di gestire l’intero percorso di produzione con grande efficienza,  sapendo riconoscere e spiegare le differenze tra un prodotto industriale e un prodotto biologico.»

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Nuove scoperte e nuove sfide attendono, anche quest’anno, i “delfini guardiani” di La Maddalena: da pochi giorni, infatti, è ripartito, per oltre 70 giovanissimi, l’omonimo progetto di educazione ambientale, ideato da Marevivo e organizzato dal Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena.

Pronti e impazienti di imparare come proteggere il proprio territorio, gli studenti delle scuole primarie di Moneta e Palau, con la guida degli operatori Marevivo, hanno già “macinato” la prima tappa di questo percorso didattico, che, a giugno, li porterà a conseguire il brevetto di “delfino guardiano dell’isola”: l’esplorazione delle Fortezze sul mare.

Le classi coinvolte – le due quarte elementari di via Carducci, la terza elementare di Moneta e la quinta elementare di Palau – hanno, infatti, visitato la fortificazione di Candeo, struttura con funzione di batteria antinave, che risale alla seconda guerra mondiale, periodo storico che ha lasciato segni profondi.

Partiti dalla “Casa di Casula”, i futuri “delfini guardiani” hanno percorso il sentiero che attraversa tutta la ricca vegetazione a macchia mediterranea tipica dell’isola di Caprera e, dopo circa 1 km, sono giunti ai primi caseggiati del forte. Lì, osservando la stazione di tiro, sono stati al centro della spiegazione e delle domande dei bambini i segreti dell’ingegneria militare dell’epoca, le caratteristiche del granito, di cui tutto l’arcipelago si compone, e persino il vecchio, ormai sconosciuto strumento del telemetro.

Nei prossimi mesi sono in programma diverse tappe – dal sea watching all’osservazione della migrazione degli uccelli – che coinvolgeranno anche la Marina Militare, la Capitaneria di Porto e le associazioni sul territorio.

L’obiettivo del progetto “Delfini Guardiani” – che coinvolge le isole del Giglio, Capri, Ischia, Ponza, Lampedusa e Linosa e, da due anni, La Maddalena – è formare piccole eco sentinelle attive nella salvaguardia del proprio territorio, attraverso la conoscenza della storia, della cultura e, soprattutto, dell’ambiente in cui i ragazzi vivono.

«Negli ultimi anni l’esperienza dei “Delfini Guardiani” sta crescendo fino a creare un vero e proprio network per la tutela ambientale, perché solo una coscienza diffusa, che parta proprio dai più giovani, può provocare un cambiamento di rotta, indispensabile per proteggere un territorio tanto prezioso e fragile come le piccole isole del nostro Paese», afferma Rosalba Giugni, presidente di Marevivo.

«L’educazione ambientale nelle scuole rappresenta un punto qualificante dell’offerta dell’Ente Parco – spiega il presidente Giuseppe Bonanno –. Questa collaborazione avviata lo scorso anno con Marevivo si inserisce perfettamente nelle attività che il Parco  svolge quotidianamente per tutta la comunità di La Maddalena».

«Dopo il successo del primo anno, continuiamo questo progetto con Marevivo anche con maggiore entusiasmo – commenta il direttore del Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena, Ciro Pignatelli -. Far scoprire ai giovani studenti particolarità del proprio territorio rendendoli consapevoli dell’importanza della tutela ambientale è un percorso che va avviato sin dalla tenera età. Le attività svolte in gruppo mirano sostanzialmente alla crescita del singolo, per formarlo ad una coscienza civica che sia da esempio anche nei confronti degli adulti.»

Il progetto “Garibaldi Agricoltore”, elaborato dal Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena, entrerà a far parte dell’importante programma dedicato alla valorizzazione del patrimonio pubblico italiano che abbia valenza storico-artistica e paesaggistica: “Valore Paese – DIMORE” – questo il nome del network che si propone di funzionare come nodo di attrazione ed accoglienza per la domanda turistico-ricettiva orientata verso i beni culturali – include beni pubblici di pregio selezionati in tutta Italia per essere recuperati e riutilizzati a fini turistico-culturali e per lo sviluppo dei territori, attraverso la leva del turismo sostenibile e secondo una strategia di valorizzazione del patrimonio storico mirata al rafforzamento dell’integrazione tra i settori del turismo, dell’arte e della cultura, dello sviluppo economico e della coesione territoriale.

Il portafoglio di “Valore Paese – DIMORE” comprende edifici e siti di grande valore storico-artistico e paesaggistico (fari, isole, ville, palazzi, castelli, archeologie industriali, architetture militari e civili).

L’inclusione di “Garibaldi Agricoltore” all’interno di tale programma di valorizzazione rappresenta un vero e proprio riconoscimento di respiro nazionale per il progetto sviluppato dall’Ente Parco e certifica quindi la bontà dell’iniziativa che da diversi anni esso porta avanti.

Il beneficio che trae l’Ente dall’inserimento del progetto “Garibaldi Agricoltore” in questa vera e propria rete di eccellenza – promossa dall’Agenzia del Demanio, Invitalia e ANCI – Fondazione Patrimonio Comune, con la partecipazione del ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (MiBACT) e del ministero dello Sviluppo Economico (MiSE) – sta nella possibilità di accedere più agevolmente a finanziamenti comunitari e di usufruire di procedure amministrative più semplici per la gestione degli spazi demaniali: “Valore Paese – DIMORE” può rappresentare, dunque, un canale privilegiato per il progetto di recupero degli “Orti di Garibaldi” promosso dal Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena sia in ottica di lancio e promozione dell’iniziativa sia nell’esemplificazione di modelli virtuosi di gestione in partenariato pubblico-privato.

Tali prospettive costituiscono ulteriori occasioni di sviluppo in chiave di promozione sostenibile del territorio a partire dai valori storici e culturali espressi dall’Isola di Caprera, che vede collaborare ormai da qualche anno l’Ente Parco con la Soprintendenza di Sassari e Nuoro.

«L’inserimento del progetto dell’Ente Parco all’interno di un così importante programma nazionale di valorizzazione – spiega il presidente del Parco Giuseppe Bonanno – è un’importante e tangibile risultato che è frutto del lavoro di questi ultimi anni ed ha coinvolto molteplici amministrazioni dello Stato. La risposta positiva che ci è stata comunicata negli scorsi giorni sarà fonte di nuovo slancio per l’intero percorso che abbiamo costruito, sotto vari punti di vista.

Non posso non ringraziare il Demanio dello Stato, in particolare nelle persone del dott. Stefano Mantella, Direttore centrale “Strategie, progetti di valorizzazione e partecipazioni”, e del dott. Aldo Patruno, responsabile nazionale per il Demanio dello Stato del progetto Valore paese – DIMORE, che unitamente ai collaboratori coinvolti a livello centrale insieme alla dott.ssa Rita Soddu, direttrice regionale dell’Agenzia, e il dott. Gianluca Palla hanno accolto e sostenuto l’iniziativa del Parco. Un ringraziamento per l’importante e indispensabile collaborazione e sostegno – conclude Bonanno – va infine rivolto alla Soprintendente di Sassari e Nuoro, l’arch. Francesca Casule. Passo dopo passo, in sinergia con le altre amministrazioni coinvolte, sono certo che arriveremo al traguardo di concretizzare il sogno di vedere l’intera isola di Caprera quale museo a cielo aperto.»

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Il Presidente Giuseppe Bonanno

Sarà l’Isola di Budelli il fiore all’occhiello del nuovo anno per il Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena. In attesa dell’ufficializzazione del decreto di trasferimento al patrimonio pubblico dell’Isola, previsto già dalla prossima settimana da parte del Tribunale di Tempio, l’Ente rilancia le sue attività illustrando gli obiettivi per il 2015. Nel corso di una conferenza stampa convocata presso la sede del Parco dal presidente, Giuseppe Bonanno, è stato fatto il punto sulle attività che caratterizzeranno l’anno appena cominciato. Occhi puntati sull’Isola di Budelli ma non solo, insieme a questa, infatti, sarà l’Isola di Caprera con il progetto di recupero degli “Orti di Garibaldi”, la realizzazione del parcheggio di Stagnali e il potenziamento delle attività del Cea – Centro di educazione ambientale, ad alimentare l’attività e gli impegni del Parco.

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Il presidente del Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena esprime soddisfazione rispetto alle indicazioni generali del nuovo P.U.C. – Piano Urbanistico Comunale annunciate a mezzo stampa e illustrate nel corso di un’assemblea pubblica lo scorso 10 dicembre dall’assessore Mauro Bittu e dai tecnici incaricati per la redazione del documento. In attesa di verificare sulla carta i contenuti e le previsioni di indirizzo urbanistico per La Maddalena, Bonanno sottolinea le possibili convergenze con l’impianto generale formulato attraverso il Piano del Parco, già depositato presso la Regione Sardegna e in fase di completamento dell’iter di adozione.

«Attendiamo di poter vedere i documenti e il dettaglio delle previsioni ma se le premesse annunciate dovessero corrispondere agli atti, saremmo ad un buon punto di convergenza – questo il commento del presidente del Parco, Giuseppe Bonanno. – Sono contento che abbia fatto breccia l’idea del recupero dell’agricoltura storica, solo pochi anni fa bollata come “idea bislacca” quando l’Ente Parco incominciava a parlarne. Quando, anche se con tempi diversi si giunge alle stesse conclusioni, vuol dire che quelle idee hanno valore universale. Sono contento anche dell’impostazione che rifugge da una visione che vuole imporre nuovo cemento. Come Parco abbiamo sempre detto di dover puntare sul recupero e sulla valorizzazione del centro storico, cuore del tessuto economico e sociale della collettività. Il piano del Parco – depositato qualche mese fa al vaglio della Regione – si muove proprio in questi ambiti: valorizzazione della storia e della cultura locale, recupero dell’agricoltura in chiave innovativa per offrire nuove opportunità turistiche ma anche imprenditoriali, valorizzazione dell’ambiente e del centro storico come perno delle attività e porta del Parco.»

Significativi secondo il presidente Bonanno i passaggi relativi alla valorizzazione delle fortificazioni.

«Già ai tempi della Luis Vuitton Cup fummo i suggeritori di un progetto di musealizzazione del bene storico rappresentato dalle fortificazioni – ricorda lo stesso presidente – con l’idea di realizzare, recuperando anche il tratto stradale, un nuovo polo di attrazione che fosse in comunicazione con la costa e che parlasse dell’immenso patrimonio rappresentato dall’architettura militare. Sensibilità e attenzione che abbiamo manifestato anche in opposizione al primo progetto presentato per il recupero del Forte Arbuticci, quando suggerimmo il recupero delle volumetrie esistenti intorno alla fortezza al fine di valorizzare l’esistente e creando servizi. Quel progetto, grazie al contributo del Parco venne presentato e anche approvato in conferenza di servizi, non venne realizzato perché con la chiusura delle celebrazioni del 150esimo calo il sipario, ma ciò non toglie che le amministrazioni titolate a farlo, trovati finanziamenti, possano riprenderlo e realizzarlo prontamente posto il fatto che è un progetto già autorizzato». 

«Se dall’analisi dei contenuti del piano – conclude Bonanno – che attendiamo di vedere, dovesse emergere questa convergenza non sarà difficile integrare i due strumenti e partire con una nuova fase che passi dall’aleatorietà, alla programmazione. Gli interventi che il Parco sta mettendo in cantiere, ossia parcheggio di Stagnali e gli Orti di Garibaldi vanno proprio in quella direzione.»