19 March, 2024
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La Dinamo Banco di Sardegna è attivissima sul mercato in vista della prossima stagione. In poche ore la società sassarese ha annunciato prima l’ingaggio dell’ala statunitense Terran Petteway, poi il nuovo amministratore delegato Renato Nicolai.

Terran Petteway classe 1992, torna in Italia, dove aveva disputato la stagione 2016-17 a Pistoia, e ritrova coach Vincenzo Esposito come guida tecnica. La scorsa stagione Terran Petteway ha debuttato nelle file del Nanterre, nella Pro A francese, per poi passare a febbraio al Paok Salonicco: con la compagine greca ha chiuso al terzo posto dei playoff, con 11.2 punti, con il 59.2% da due e il 35.9% da tre, 3.1 rimbalzi e 1.3 assist di media a partita.

Ala polivalente, duttile e capace di variare in diversi spot sul rettangolo di gioco, Terran Petteway abbina buone qualità tecniche, a un fisico atletico, piedi rapidi e ottime doti di salto, il tutto accompagnato da un grande feeling con il canestro. Attaccante che sa entrare in ritmo dopo una giocata, capace di accendersi e andare in striscia con una lunga serie di canestri, Terran Petteway è un giocatore molto pericoloso oltre la linea dei 6,75: il suo tiro da lontano unisce un’ottima tecnica di tiro, un rilascio rapido e la capacità di mettere in piedi a posto velocemente. È capace di procurarsi vantaggio nell’uso dei blocchi e nel gioco senza palla, allo stesso tempo sa essere molto pericoloso anche in avvicinamento a canestro dove può colpire con un rapido palleggio, arresto e tiro oppure attaccando per chiudere al ferro; le sue doti fisiche lo rendono un giocatore produttivo e versatile anche in difesa.

Il presidente Stefano Sardara ha commentato con grande soddisfazione l’arrivo dell’Ad Renato Nicolai, classe 1963, bolognese, docente all’Università di Bologna, un lungo curriculum come dirigente sportivo.

«Siamo felici e orgogliosi di dare il benvenuto nella famiglia Dinamo a un professionista come Renato Nicolai – ha detto il n° 1 della Dinamo -, dirigente sportivo di altissimo livello che potrà coordinare a 360 gradi un’azienda come la Dinamo, che ormai è diventata una realtà composita. Sono sicuro che le qualità umane e manageriali del nuovo Ad saranno risorse fondamentali per la programmazione del cammino del nostro club, nel segno della crescita e dell’eccellenza.»
«Sono veramente onorato di entrare a far parte della Dinamo Banco di Sardegna – ha detto da parte sua il neo Ad biancoblu Renato Nicolai –, un club che in questi anni ha costruito con volontà e lungimiranza un serio progetto di strutturazione e crescita. Sono pronto e felice di poter mettere al servizio della società le mie competenze e la mia esperienza, con il proposito di dare il massimo contributo a una realtà consolidata del panorama cestistico italiano qual è Dinamo.»

L’ex dirigente di Torino ritroverà Federico Pasquini, con il quale aveva già collaborato ai tempi della Fortitudo Bologna dal 2007 al 2009 (Nicolai era segretario generale e Pasquini l’assistant coach); l’ex coach della Dinamo manterrà il mandato sull’area tecnica col ruolo di general manager.

E’ in dirittura d’arrivo anche la trattativa con Stefano Gentile che arriverebbe come primo cambio degli esterni Jamie Smith e Scott Bamforth. Sotto contratto c’è anche Jonathan Tavernari che però non dovrebbe far parte dei 12 giocatori della rotazione, potrebbe restare anche Marco Spissu che però partirebbe da terzo playmaker e piace a diversi Club di A e A2 (Pistoia su tutte, ma anche Brindisi e Fortitudo Bologna) e potrebbe partire in prestito solo in caso di estensione del contratto in scadenza nel 2019.

L’inserimento dell’amministratore delegato non è l’unica novità in casa Dinamo: in uno scambio sinergico di know-how e di figure con la Pasta Cellino Cagliari Dinamo Academy, con l’obiettivo di crescere e acquisire sempre maggiori competenze che possano diventare patrimonio del club, la prossima stagione Viola Frongia – già responsabile delle relazioni internazionali della Dinamo Banco di Sardegna – sarà general manager della squadra rossoblu. Scambio tra Sassari e Cagliari anche nello staff: Luca Rossini, lo scorso anno alla Cagliari Dinamo Academy, questa stagione sarà team manager della Dinamo mentre a Cagliari il suo ruolo sarà coperto da Emanuele Fara, negli ultimi due anni nello staff biancoblu.

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Enzo Esposito pronto a firmare un biennale con la Dinamo, a Cagliari resta Riccardo Paolini. Le panchine delle due squadre sono ormai prossime alla definizione e Sassari e Cagliari (che poi sono la stessa famiglia).

La Dinamo ripartirà dalla prossima settimana gli allenamenti con Vincenzo Esposito a valutare il materiale umano a disposizione tra i giocatori sotto contratto. Il tecnico casertano ratificherà nel weekend il contratto biennale con il club del presidente Stefano Sardara e inizierà a lavorare in palestra da lunedì, agendo di concerto al confermato general manager Federico Pasquini per la costruzione del roster futuro sulla base dei contratti in essere e delle possibili integrazioni.

Da capire se si punterà sul 5+5 o sul 6+6 con la possibilità di optare per una squadra più snella se si deciderà di rinunciare alla ricerca di una wild card per la Champions League. Nella prima ipotesi il nuovo coach dovrà stabilire quali contratti italiani tra Jack Devecchi, Achille Polonara, Marco Spissu, Jonathan Tavernari, Lorenzo Bucarelli e Roberto Rullo faranno al caso dei suoi programmi, cercando poi playmaker, ala piccola e centro stranieri a supporto dei già confermati  (l’unico considerato tra gli stranieri del roster 2017-18 sembra Josh Bostic, in chiusura il rapporto con Rok Stipcevic). Vacante anche il posto di primo assistente che potrebbe essere affidato a Giorgio Gerosa, attuale responsabile del settore giovanile della Dinamo. In uscita invece Zare Markovski, destinato in un primo momento a un incarico da direttore tecnico, che non risulta gradito ad Enzo Esposito con cui i rapporti sono freddi dai tempi in cui l’italo-macedone venne esonerato a Caserta a favore dell’ex tecnico di Pistoia.

Cagliari e Riccardo Paolini hanno definito la prosecuzione del rapporto per la stagione 2018-19. In attesa di formalizzare un accordo comunque già stabilito a grandi linee, la Dinamo Lab vuole ripartire da Michele Ebeling (MVP) e dal tentativo di trattenere DeShawn Stephens che però sembra deciso ad attendere proposte da una prima lega europea. Le scelte del club saranno effettuate anche in funzione delle decisioni della casa madre Dinamo sugli italiani, a partire da Jonathan Tavernari, ma non escludendo neppure Lorenzo Bucarelli e Roberto Rullo che, tramite la nuova regola del tesseramento tecnico potrebbero muoversi da e per Sassari.

Fonte Spicchi d’arancia

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Il presidente Stefano Sardara.

Ancora una sconfitta al fotofinish, per la Dinamo, nel match casalingo con la Germani Basket Brescia, valido per la decima giornata della regular season del campionato LBA. E’ finita 76 a 80 (primo tempo 43 a 44, al termine di 40′ combattutissimi ed eqilibratissimi.

Nonostante la sconfitta, la Dinamo ha fornito importanti segnali di reazione, alla prima in panchina del nuovo coach Zare Markovski, chiamato dal presidente Stefano Sardara al posto del dimissionario Federico Pasquini, con una buona circolazione di palla e una grande aggressività per 35’, ma sulla sua strada ha trovato una squadra, la Germani dell’ex Brian Sacchetti, terza in classifica, che non le ha lasciato spazio, lottando dal 1° al 40° minuto di gioco.

Nella Dinamo quattro i giocatori finiti in doppia cifra. Il migliore è risultato un ritrovato Scott Bamforth, a referto con 13 punti  3/4 da due punti e 2 assist. Bene anche Darko Planinic a segno con 12 punti, 7 rimbalzi e 15 di valutazione. In doppia cifra anche Joshua Bostic (11 punti): poco sotto la doppia doppia Shawn Jones, uscito poi per 5 falli a referto con 8 punti e 9 rimbalzi. Buon secondo tempo per William Hatcher, autore di 8 punti nella terza frazione e 5 falli subiti. Top alla voce assist Rok Stipcevic: per lui 7 cioccolatini serviti ai compagni. Importante apporto dalla panchina di Jonathan Tavernari (8 punti, 1 su 2 da due punti, 2 su 6 da tre punti), e Marco Spissu (5 punti, 1 assist).

«Penso che quando ci hanno ridotto a giocare uno contro uno con Landry e Moss in post basso, saltando la nostra pressione esterna, abbiano costruito almeno 10 punti, che alla fine hanno fatto la differenza – ha commentato Zare Markovski -. Noi quella differenza nell’uno contro uno potevamo recuperarla soltanto con un gioco di squadra, in attacco, ma non siamo stati lucidi nelle letture delle loro difese su pick&roll, magari facendo un palleggio in più e  dando più tempo al loro lungo di recuperare. Per di più il pick&roll di Vitali ha creato ulteriore differenza, lui è stato sempre lucido a passare la palla e i lunghi a leggere i suoi passaggi. Alla lunga, nell’arco dei quaranta minuti, sono state queste differenze tecniche ad impedirci di portare a casa questi due punti molto importanti per proseguire il cammino verso i playoff. La squadra ha fatto quello che doveva fare, ovviamente con tutte le difficoltà oggettive che davanti a un’avversaria come questa si sono evidenziate. Questa settimana i ragazzi hanno lavorato benissimo, sapendo che tutti devono dare il loro contributo alla causa. Continueremo a lavorare – ha concluso il coach macedone – per cercare di capire quali sono le difficoltà oggettive e quali quelle che si possono curare.»
«Innanzitutto voglio ringraziare tutti perché come sardi, come sassaresi, mi avete fatto risentire a casa, è stato davvero speciale – ha detto l’ex Brian Sacchetti -. All’inizio ero molto emozionato, è stata una gara particolare dove ho rivisto tanti amici dentro e fuori dal campo. Sapevamo che sarebbe stata una partita con grandi insidie ma noi per tutto l’arco dei quaranta minuti. Poi, nel finale, punto a punto la nostra leggerezza mentale ha fatto sì che noi fossimo più lucidi e portassimo a casa i due punti. Sono fiero di questa vittoria di squadra, vogliamo continuare così. Chiaramente, per la Dinamo non è un momento facile, ha appena fatto un cambio di allenatore e chiaramente le cose non cambiano da un giorno all’altro. Mi auguro davvero che si possa riprendere – ha concluso Brian Sacchetti -, non è tutto perduto, ci sono ancora 5 partite e credo che non sia un’impresa impossibile.»

Dinamo Banco di Sardegna 76 – Leonessa Brescia 80

Parziali: 26 a 26; 17 a 18; 20 a 20; 13 a 16.

Progressivi: 26-26; 43 a 44; 63 a 64; 76 a 80.

Banco di Sardegna: Spissu 5, Bostic 11, Bamforth 13, Planinic 12, Devecchi, Pierre, Jones 8, Stipcevic 7, Hatcher 8, Polonara 4, Picarelli, Tavernari 8. All. Zare Markovski.

Leonessa Brescia: Moore 6, Hunt 13, Mastellari 3, L.Vitali 11, Landry 13, Ortner 4, Fall, Traini, M.Vitali 19, Moss 10, Sacchetti 1. All. Andrea Diana.

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Ancora una sconfitta amara all’overtime per la Dinamo Banco di Sardegna al Pentassuglia di Brindisi: 105 a 98. Joshua Bostic e compagni hanno subito l’avvio dei padroni di casa, andando sotto di due punti al 10′, 23 a 21, e di ben dieci punti all’intervallo lungo: 48 a 38. La situazione non è cambiata in avvio di terzo quarto, con Brindisi che ha raggiunto il massimo vantaggio al 25′ sul 59 a 45 con un canestro da sotto di Tepic Milenko, ed è stato a quel punto che la Dinamo ha iniziato la rimonta, che già al 30′ l’ha riportata a -6, con due triple di Joshua Bostic e Rok Stipcevic: 66 a 60. La Dinamo ha operato il sorpasso con due triple di Rok Stipcevic e Jonathan Tavernari e due liberi di Darko Planinic: 69 a 70 al 34′. Il vantaggio è cresciuto fino a +7 al 36′, con una seconda tripla di Jonathan Tavernari, margine confermato prima da due tiri liberi e un canestro da sotto di Darko Planinic (77 a 84 al 38′), poi da una tripla di Rok Stipcevic al 39′: 90 a 87! La partita sembrava decisa ma i falli, i tiri sbagliati e le palle perse hanno consentito a Brindisi di piazzare un parziale di 7 a 0, fissando il risultato sull’87 pari del 40′, per l’overtime!

La Dinamo ha iniziato avanti i 5′ supplementari, con Joshua Bostic e Darko Planinic, scattando sul +6 al 43′, 89 a 95, ma ancora una volta non è stata capace di amministrare il vantaggio ed ha subito un parziale di 16 a 3 negli ultimi due minuti, perdendo con il punteggio di 105 a 98.

Nella Dinamo i migliori sono risultati Darko Planinic (18 punti in 32′, 7 su 12 da due punti, 14 su 16 ai tiri liberi, 4 rimbalzi, 29 di valutazione), Joshua Bostic (26 punti in 44′, 5 su 7 da due punti, 4 su 9 da tre punti, 4 su 5 ai tiri liberi, 2 rimbalzi, 3 assist, 24 di valutazione) e Rok Stipcevic (19 punti in 35′, 2 su 2 da due punti, 4 su 6 da tre punti , 3 su 3 ai tiri liberi, 3 rimbalzi, 7 assist, 27 di valutazione).

In ombra Pierre Dyshawn (2 punti in 32′), Scott Bamforth (0 punti in 8′), William Hatcher (4 punti in 10′) ed Achille Polonara (0 punti in 20′).

New Basket Brindisi 105 – Dinamo Banco di Sardegna 98

Parziali: 23-21; 25-17; 18-22; 21-27; OT: 18-11.

Progressivi: 23-21; 48-38; 66-60; 87-87; 105-98.

New Basket Brindisi: Suggs 23, Tepic 24, Smith 18, Mesicek 7, Cardillo 1, Sirkanov, Moore 7, Iannuzzi 8, Donzelli, Lydeka 10, Giuri 7, Di Maggio. All. Frank Vitucci.

Dinamo Banco di Sardegna: Spissu 7, Bostic 26, Bamforth, Planinic 28, Devecchi, Pierre 2, Jones 6, Stipcevic 19, Hatcher 4, Polonara, Picarelli, Tavernari 6. All. Federico Pasquini.

«Sono assolutamente disperato perché questa rimessa laterale post timeout nei momenti importanti sta diventando uno scherzo – ha commentato a fine match Federico Pasquini -. Nonostante ci stiamo lavorando tantissimo poi nei momenti importanti ci prende il panico e non riusciamo a mettere la palla in campo, di conseguenza è colpa mia. Per quanto riguarda la disamina della partita è colpa nostra, il match era chiuso e l’abbiamo lasciato andare, una sconfitta pesante perché sapevamo quanto pesavano i due punti in palio. Abbiamo trovato la quadratura del cerchio quando abbiamo smesso di giocare con le due guardie piccole, che stavano soffrendo la fisicità di Suggs e Tepic, e siamo entrati con il quintetto più grosso con Bostic da due e Pierre da tre e, infin,e Tavernari da quattro. Sicuramente nell’approccio ai primi due quarti abbiamo sbagliato il ritmo a livello offensivo e non siamo stati bravi a contenere la loro fisicità: dopo cinque minuti del terzo quarto abbiamo trovato maggiore bilanciamento con il quintetto alto e abbiamo ripreso in mano la partita. Poi ce l’avevamo in mano e abbiamo sprecato alla fine. Non ho mai visto una squadra che ci tiene così tanto – ha concluso Federico Pasquini -, che lavora così tanto e che non riesce a finalizzare, questa cosa sinceramente mi devasta.»

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La Dinamo si ritrova anche in campionato, batte nettamente l’Auxilium Fiat Torino (92 a 80, primo tempo 51 a 39) e si rilancia in classifica in prospettiva play-off. Quella della squadra di Federico Pasquini è stata una prestazione convincente, costruita su un’eccellente percentuale al tiro da tre punti (16 su 30) intorno al trio Pierre-Bamforth-Tavernari.

La partita è stata equilibrata solo nel primo quarto, chiuso con l’Auxilium avanti di 2 punti: 25 a 23. Nel secondo quarto la Dinamo ha cambiato marcia, ha inflitto agli ospiti un parziale di 17 a 3 (con ben 4 triple di Jonathan Tavernari), ha chiuso i 10′ sul 28 a 14 ed è andata al riposo avanti di ben 12 lunghezze. L’inerzia della partita non è cambiata nel terzo questo, che ha visto la Dinamo concedere all’Auxilium ancora solo 14 punti (20 a 14) ed affrontare l’ultimo quarto con un vantaggio di ben 18 lunghezze: 71 a 53. L’ultimo quarto non ha avuto storia, la Dinamo ha lasciato qualche punto alla squadra di Carlo Recalcati (parziale di 21 a 27) ma il risultato non è mai stato discussione, fino al definitivo 92 a 80.

Il migliore è stato ancora una volta Dyshawn Pierre, un giocatore in continua crescita di rendimento, autore di 27 punti in 38′, frutto di un 5 su 7 da 2 punti, 4 su 6 da 3 punti, 5 su 6 ai tiri liberi, 8 rimbalzi, 4 assist, 33 di valutazione. In evidenza anche Scott Bamforth, 18 punti in 30′, 2 su 5 da 2 punti, 4 su 7 da 3 punti, 2 su 2 ai tiri liberi, 1 rimbalzo, 7 assist, 20 di valutazione; Darko Planinic, 16 punti in 23′, 8 su 15 da 2 punti, 9 rimbalzi, 3 assist, 21 di valutazione; e Jonathan Tavernari, grande cecchino dai 6.75, 5 su 7, 15 punti, al quale Federico Pasquini sta concedendo sempre più fiducia, ampiamente meritata con le prestazioni in campo. Buona anche la prova di Achille Polonara che pur non partendo in quintetto, ha messo a segno 8 punti in 16′, con 2 su 3 da 2 punti, 1 su 2 da 3 punti, 1 su 1 ai tiri liberi, 7 rimbalzi e 3 assist, 16 di valutazione. Meno brillanti William Hatcher, Shawn Jones e Marco Spissu. Levi Randolph, in partenza, è stato impiegato per soli 3′.

 

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La Dinamo Banco di Sardegna inizia male il girone di ritorno, perdendo a Desio contro la Red October Cantù 102 a 96 dopo un supplementare (primo tempo 41 a 41, 2° tempo 86 a 86). E’ stata una partita equilibrata nei primi due quarti (21 a 24 il primo, 20 a 17 il secondo) e dai due volti differenti nei restanti due dei tempi regolamentari, con la Dinamo avanti di ben 11 punti nel terzo (27 a 16) e la Red October nel quarto con lo stesso margine, con decisione rimandata all’extra time. Nei 5′ del supplementare la squadra lombarda ha mostrato maggiore determinazione e precisione al tiro ed alla fine ha strappato la vittoria, con la Dinamo che ha lasciato il campo con il grande rammarico di aver perso una partita che, ad un certo punto, sembrava aver ipotecato.

Nella Dinamo il miglior realizzatore è stato Dyshawn Pierre, autore di 26 punti in 43′ (Federico Pasquini lo ha fatto riposare solo 2′), con un ottimo 11 su 14 da 2 punti, 0 su 2 da 3 punti, 4 su 5 dalla lunetta, 10 rimbalzi e 3 assist, 31 di valutazione. Eccellente la prestazione di Darko Planinic, 19 punti in 16′ (7 su 9 da 2 punti, 5 su 5 dalla lunetta, 3 rimbalzi e 2 assist, 23 di valutazione. Ispirato al tiro Jonathan Tavernari, 11 punti in 17′, 1 su 1 da 2 punti, 3 su 5 da 3 punti, 2 rimbalzi; 14 punti per Achille Polonara in 30′ (1 su 1 da 2 punti, 4 su 5 da 3 punti, 5 rimbalzi e 6 assist, 24 di valutazione). In doppia cifra anche William Hatcher, con 10 punti in 32′, ma con percentuali deficitarie: 3 su 6 da 2 punti, 1 su 8 da 3 punti, 1 su 1 dalla lunetta, 1 rimbalzo, 2 assist. In ombra Scott Bamforth, autore di soli 8 punti in 35′ (1 su 4 da 2 punti, 1 su 9 da 3 punti, 3 su 4 dalla lunetta, 9 rimbalzi – 8 difensivi -, 7 assist).

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Amara sconfitta casalinga per la Dinamo Banco di Sardegna, nella decima giornata della regular season della Basketball Champions League. La squadra di Federico Pasquini s’è arresa agli spagnoli dell’Ucam Murcia con il punteggio di 88 a 94 (primo tempo 38 a 42), con un margine di un punto superiore rispetto a quello con il quale il 25 ottobre dello scorso anno si impose in Spagna (83 a 78).

Avanti in avvio sul 7 a 0 e di due lunghezze al termine del primo quarto (19 a 17), i biancoverdi hanno subito la reazione iberica nel secondo quarto, terminato sul 19 a 25 e, soprattutto, per larghi tratti del terzo quarto, nel corso dei quali il Murcia è arrivato ad accumulare un margine di vantaggio di ben 18 punti. A quel punto, quando ormai tutto sembrava perduto con una squadra in completa confusione, è stato il beniamino sassarese Marco Spissu a suonare la carica e, con alcune giocate difensive superbe, ad accendere la rimonta, sostenuta poi dall’incredibile precisione al tiro del brasiliano Jonathan Tavernari, autore di ben 4 triple su 5 tentativi. La Dinamo prima ha chiuso il terzo quarto a -12, 55 a 67, e poi con un parziale di 9 a 0 in avvio di ultimo quarto, si è riportata ad un solo possesso di distanza, 64 a 67, riaprendo completamente il match.

Da lì in avanti è stata partita vera, con gli spagnoli nuovamente avanti di 8 punti, Tavernari fuori per raggiunto numero di falli e Dinamo nuovamente a -3 con i canestri di Scott Bamforth, fino a quel punto in giornata decisamente poco felice rispetto alle sue solite prestazioni. Nel finale, purtroppo, alla Dinamo non è riuscito l’ultimo allungo per completare la rimonta e l’Ucam Murcia ha fatto suo l’incontro ed anche la differenza punti nel doppio confronto, utile nel caso di arrivo a pari punti al termine della regular season.

«Innanzitutto devo parlare della questione arbitrale, perché risulto il piagnone che si lamenta – ha detto in conferenza stampa Federico Pasquini -. Il concetto è molto semplice: io non penso che gli arbitri debbano decidere le partite. La situazione di stasera sul finale è stata questa: a un minuto e mezzo dalla fine ci sono due squadre che se la stanno giocando, la differenza è di un possesso e mezzo e si chiama un fallo. Non vedo perché questa partita debba essere chiusa in questa maniera. Se poi il problema è che era stato fischiato un fallo tecnico 5 minuti prima agli avversari, allora dico che è una logica che non esiste, così come non esiste il fatto che proprio questa sera che abbiamo fatto una prestazione difensiva modesta, alla fine noi abbiamo 30 falli e loro 18. Ecco questo mi sembra qualcosa di particolare, qualcosa che non mi piace. Avremmo perso lo stesso, lo ribadisco, avremmo perso lo stesso, però mi resta la rottura di coglioni di non avercela giocata noi, che siamo in campo come giocatori e allenatori, che lavoriamo per fare questo. Detto questo, per quanto riguarda la partita, non mi era mai capitato prima che dopo 6 minuti 4 giocatori mi chiedessero il cambio. Questo, a dimostrazione del fatto che la partita contro Trento ci ha prosciugato molte energie. Da questo punto di vista, non siamo riusciti nel secondo e terzo quarto ad essere i soliti, ad essere brillanti dal punto di vista difensivo, perché non eravamo reattivi come lo eravamo tre giorni fa. Siamo stati bravi a riagganciare la partita con delle situazioni strane, con dei quintetti atipici, giocando molto piccoli perché cercavo energie. Chiaramente giocando accelerati con degli assetti particolari ci può anche stare che abbiamo fatto qualche scelta offensive sbagliata. Non ho niente da rimproverare ai ragazzi perché era una partita contro un avversario di alto livello e qualità. Continuiamo a tenere accesa la fiammella, vogliamo crederci, abbiamo quattro partite da vincere. Adesso la corsa va su Karsiyaka che è quella che ci sta davanti, con la quale abbiamo differenza canestri positiva. Non voglio che nessuno si arrenda – ha concluso Federico Pasquini -, questa sera è andata in questa maniera, per cui complimenti a Murcia e peccato che non avessimo benzina come tre giorni fa.»

Dinamo Banco di Sardegna 88 – Ucam Murcia 94

Parziali: 19-17; 19-25; 17-25; 33-27.

Progressivi: 19-17; 38-42; 55-67; 88-94.

Banco di Sardegna: Spissu 5, Casula, Bamforth 18, Planinic 7, Devecchi 2, Randolph 5, Pierre 14, Jones 9, Hatcher 10, Polonara 6, Picarelli, Tavernari 12. All. Federico Pasquini.

Ucam Murcia: Soko 16, Mutic, Urtasun, Martin, Kloof 2, Martinez, Hannah 21, Oleson 19, Olaizola, Delia 14, Rojas 12, Lukovic 10. All. Ibor Navarro.

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Tra Dinamo Sassari e New Basket Brindisi, non c’è stata partita. La squadra di Federico Pasquini ha impiegato solo 10′ per chiudere i conti di una partita praticamente mai nata. L’avvio di gara di Achille Polonara e compagni è stato devastante, al 10′ il tabellone del PalaSerradimigni segnava 30 a 9 per i biancoblu ed il resto del match è stato una semplice formalità.

E’ stata la vittoria di una squadra compatta, agguerrita e determinata: tutti gli uomini a referto eccetto Rok Stipcevic, non ancora al meglio delle condizioni fisiche dopo l’infortunio, ben 5 giocatori in doppia cifra. Doppia doppia di Achille Polonara a referto con 14 punti, 4 su 6 da due punti 2 su 3 da tre, 11 rimbalzi per 24 di valutazione; bene anche William Hatcher, 12 punti e 6 assist, 11 punti ex aequo per i lunghi biancoblu: Darko Planinic, conditi da 6 rimbalzi, e Shaw Jones, 7 rimbalzi. Prestazione solida quella di Marco Spissu a segno con 10 punti e 6 assist nei 20’ in cui è rimasto sul parquet, bene anche il capitano Jack Devecchi (7 punti e 5 rimbalzi) e Scott Bamforth (8 punti, 3 rimbalzi e 3 assist). Nel finale, a punteggio abbondantemente acquisito, Federico Pasquini ha dato spazio anche a chi gioca sempre molto poco (o niente), Jonathan Tavernari e Andrea Picarelli, entrambi a referto, rispettivamente con e (una tripla) e 1 punto.

«Abbiamo fatto una buona partita, quello che mi interessava era l’approccio contro una squadra in un momento di fiducia per farle perdere i punti di riferimento – ha detto a fine match Federico Pasquini -. Occorreva sporcare le situazioni, specie con Moore, che avevano permesso di battere la Virtus domenica scorsa e prima che arrivasse Moore la vittoria contro Avellino e la buona partita a Pesaro. Abbiamo fatto in modo che ci fosse la possibilità di correre molto in contropiede alternando la difesa ed essendo molto svegli su ogni loro passaggio, il fatto di aver fatto 30 punti nel primo quarto, di cui 18 in contropiede primario, ha deciso la partita. Poi siamo stati bravi a tenere sempre il controllo nei successivi trenta minuti.  Siamo contenti per questa sera, domani partiremo per una serie di impegni fuori casa importanti con trasferte lunghe e impegnative. C’è ancora molto da fare, abbiamo bisogno di essere al completo per lavorare al meglio. Quello che si è visto stasera non è un caso – ha concluso il coach sassarese – perché stanno tutti lavorando duro e se continuiamo così sono convinto che riusciremo a dare sempre il massimo.»

Deluso il coach della New Basket Brindisi Sandro dell’Agnello: «Se ti presenti a Sassari prendendo 30 punti nel primo quarto e con quella difesa non puoi pensare di poter passare. Abbiamo fatto un grande passo indietro, un atteggiamento del genere non è ammissibile, e sono io il primo a mettermi in discussione. Credo che su questa gara non ci sia altro da dire».

La Dinamo domani partirà per la tripla trasferta – tra Basketball Champions League e campionato – che porterà la squadra in Russia, per il match con Krasnoyarsk, poi a Brescia e, infine, in Turchia per la sfida con Pinar Karsyiaka.

Dinamo Banco di Sardegna 90 – New Basket Brindisi 66

Parziali: 30-9; 13-11; 24-18; 23-28.

Progressivi: 30-9; 43-20; 67-38; 90-66

Banco di Sardegna: Spissu 10, Bamforth 8, Planinic 11, Devecchi 7, Randolph 7, Pierre 6, Jones 11, Stipcevic, Hatcher 12, Polonara 14, Picarelli 1, Tavernari 3. All. Federico Pasquini.

NBB Brindisi: Suggs 10, Tepic 5, Oleka 7, Smith 6, Mesicek 11, Cardillo, Sirakov, Moore 12, Donzelli, Canavesi, Giuri 2, Lalanne 13. All. Sandro Dell’Agnello.

William Hatcher.

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La Dinamo Banco di Sardegna è tornata. Dopo la brillante vittoria in Champions League sull’Hapoel Holon, stasera in campionato ha “asfaltato” la Pallacanestro Varese sul suo campo, con Achille Polonara ancora migliore in campo: 82 a 61 (primo tempo 44 a 38). Per i biancoblu si tratta della prima vittoria esterna stagionale in campionato.

Ancora indisponibile Rok Stipcevic, Federico Pasquini ha schierato un quintetto con Bamforth, Pierre, Jones, Hatcher e Polonara, e la squadra ha iniziato alla grande, chiudendo il primo quarto avanti di ben 11 punti, con percentuali al tiro eccellenti: 27 a 16.

Nel secondo quarto la Pallacanestro Varese si è riavviciniata fino al -6 con Okeye, Ferrero e Cain ma la Dinamo ha riallungato con i canestri di Achille Polonara e Scott Bamforth. Finale di quarto equilibrato con la Dinamo avanti al riposo sul 44 a 38.

Chi si aspettava un terzo quarto con Varese in rimonta, è rimasto sorpreso dall’impatto devastante della Dinamo che ha piazzato un break di 11 a 2, arrivando al massimo vantaggio di +16. Prima Pierre e Polonara, poi Spissu e Jones, hanno allungato ancora. Una schiacciata di Achille Polonara ed il canestro allo scadere di Scott Bamforth hanno fissato il punteggio sul 46 a 62 al 30’, con un parziale di 18 a 8!).

L’ultimo quarto è stato un vero e proprio show dei “bombardieri” della Dinamo dai 6,75, Bamforth, Polonara e Hatcher. Nel finale c’è stata gloria anche per Jonathan Tavernari, autore di 5 punti (1 su 1 da 2 punti, 1 su 1 da 3 punti), per il 61 a 82 finale.

Nella Dinamo il migliore è stato Achille Polonara, con 11 punti (1 su 1 da 2 punti, 3 su 6 da 3 punti, 8 rimbalzi, 6 assist, 2 stoppate, 22 di valutazione; in doppia cifra anche Scott Bamforth (19 punti, 4 su 8 da 2 punti, 3 su 6 da 3 punti, 2 su 3 ai tiri liberi, 2 rimbalzi, 3 assist, 16 di valutazione) e Shawn Jones (10 punti, 5 su 8 da 2 punti, 0 su 2 ai tiri liberi, 9 rimbalzi, 2 assist, 15 di valutazione).

Pallacanestro Varese 61 – Dinamo Banco di Sardegna 82

Parziali: 16-27; 22-17; 8-18; 15-20.

Progressivi: 16-27; 38-44; 46-62; 61-82.

Pallacanestro Varese. Avramovic 7, Bergamaschi, Pelle 8, Natali 2, Okoye 11, Seck, Tambone, Cain 11, Ferrero 6, Wells 8, Waller 6, Hollis 2. All. Attilio Caja.

Banco di Sardegna. Spissu 7, Bamforth 19, Planinic 6, Devecchi, Randolph 8, Pierre 9, Jones 10, Hatcher 7, Polonara 11, Picarelli, Tavernari 5. All. Federico Pasquini.

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E’ stato presentato questa mattina, nella splendida cornice del GeoVillage Sport&Convention Resort di Olbia, sede per il sesto anno consecutivo del ritiro biancoblu, il roster 2017/2018 della Dinamo Banco di Sardegna.

Nello spazio allestito a bordo piscina i giornalisti di televisione, carta stampata e testate on line hanno conosciuto i 13 giganti che da quasi una settimana sono al lavoro perché la Dinamo formato 2017/2018 trovi la sua chimica.

I giocatori si sono presentati uno ad uno, accompagnati da una breve scheda che ha ricordato carriera, peculiarità tecnico tattiche e qualche curiosità. I 13 giganti hanno condiviso con la platea sogni, aspettative e sensazioni sulla nuova stagione: al tavolo anche il coach-general manager Federico Pasquini. Grande entusiasmo per la prima uscita ufficiale in maglia Dinamo dei nuovi arrivati: Levi Randolph, William Hatcher, Achille Polonara, Jonathan Tavernari, Marco Spissu, Andrea Picarelli, Shawn Jones, Scott Bamforth ed Erazem Lorbek.

Debutto davanti alla stampa per il giovanissimo Ezio Gallizzi, talento prodotto delle giovanili biancoblu aggregato alla prima squadra insieme a Simone Casula, al secondo anno di ritiro. A fare da padroni di casa i due veterani del gruppo: il capitano Jack Devecchi, alla stagione numero 12 in maglia Dinamo, e Rok Stipcevic, al suo terzo anno in Sardegna.

A chiudere la presentazione il coach Federico Pasquini: «Quando ho parlato con questi ragazzi durante la creazione della squadra ho percepito grande entusiasmo da parte di tutti, al di là delle età diverse e delle precedenti esperienze. Credo che questo sia un ottimo punto di partenza: abbiamo cambiato dieci giocatori su dodici quindi l’obiettivo prioritario è accelerare il processo di creazione del gruppo. Dobbiamo entrare ogni giorno in palestra con la voglia di lavorare al massimo e uscire con la convinzione di essere migliorati ma poter fare ancora di più. La voglia di lavorare e di crescere è ciò che realmente ti permette di diventare competitivo anche quando giochi tre partite a settimana: partiamo da qui».