Si è svolta stamane la cerimonia di giuramento degli allievi carabinieri del 144º Corso 1° ciclo presso la Scuola allievi carabinieri di Iglesias
Nella suggestiva cornice della caserma “Trieste”, sede della Scuola Allievi Carabinieri di Iglesias, si è svolta questa mattina la cerimonia solenne di giuramento e conferimento degli alamari al 1º ciclo di Allievi Carabinieri del 144º corso formativo.
Alla presenza del Generale di Corpo d’Armata Giuseppe La Gala, Comandante delle Scuole dell’Arma dei Carabinieri, e delle principali autorità civili, militari e religiose regionali e locali, i 500 allievi hanno ufficialmente concluso il percorso formativo, entrando a far parte della grande famiglia dell’Arma.
Il corso è stato intitolato al carabiniere Lorenzo Gennari, Medaglia d’Oro al Valor Militare, nato a Quattro Castella (RE) il 18 febbraio 1921 e barbaramente ucciso dai nazi-fascisti il 19 febbraio 1945 a Bibbiano (RE), al grido di “Viva l’Italia”. Un tributo alla memoria e al coraggio di chi ha sacrificato la propria vita per la Patria.
Durante la cerimonia, particolarmente sentita dai familiari presenti, le autorità, fra le quali, con il colonnello Saverio Ceglie comandante della Scuola allievi carabinieri della Caserma Trieste di Iglesias, c’erano il cardinale Arrigo Miglio, il vescovo della diocesi di Iglesias mons. Mario Farci e il neo presidente della provincia del Sulcis Iglesiente e sindaco di Iglesias Mauro Usai, hanno apposto personalmente gli alamari ai primi sette allievi classificati per merito. Gli alamari, filettati di rosso, rappresentano il simbolo distintivo dell’appartenenza all’Arma dei Carabinieri.
Nel suo intervento, il Generale Giuseppe La Gala ha voluto ricordare i tre carabinieri recentemente scomparsi nell’esplosione di un casolare a Castel d’Azzano (VE), tra i quali il brigadiere Valerio Daprà, che aveva mosso i primi passi nella carriera proprio presso la Scuola di Iglesias. Rivolgendosi agli allievi, ha sottolineato: «La comunità che andrete a servire sarà la vostra nuova famiglia, così come lo è l’Arma. Da voi il cittadino si aspetta una risposta pronta, una parola di conforto, attenzione alle situazioni di difficoltà».
Ha concluso con un messaggio di forte valore istituzionale: «Ora che siete parte della grande famiglia dell’Arma, siete uomini e donne nuove, che saranno da qui in avanti il volto dello Stato e punti di riferimento inamovibili».





























