28 April, 2024
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Il movimento “Meglio in due” manifesterà domani, venerdì 9 dicembre, alle 10.30, sotto il Palazzo del Consiglio regionale con un sit-in, per sollecitare l’approvazione della norma che consente la doppia preferenza di genere.

Alla mobilitazione  parteciperanno sindaci e amministratori locali del Sassarese, Nuorese, Mandrolisai, Ogliastra, Trexenta, Gerrei, Marmilla, Cagliaritano e Sulcis, che hanno aderito in massa con le votazioni di ordini del giorno e mozioni nei rispettivi consigli comunali.

«Quasi due mesi fa – spiegano le le tre coordinatrici del movimento Lucia Tidu, Elena Secci e Carla Poddana – abbiamo chiesto un colloquio al presidente del Consiglio regionale che si è guardato bene dall’incontrarci. Poco importa, se avesse almeno messo all’ordine del giorno dell’Aula la proposta di modifica della legge elettorale. Invece nulla: rimane chiuso al sesto piano del Palazzo.»

«Basta con questo disinteresse che le istituzioni stanno dimostrando verso la doppia preferenza di genere – concludono Tidu, Secci e Poddana – tutta la Sardegna vuole il rinnovamento ma il Palazzo è sordo. Noi faremo sentire la voce del cambiamento.»

Palazzo del Consiglio regionale 2 copia

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L’associazione “Meglio in due all’attacco” critica il rinnovo presidenze delle commissioni del Consiglio regionale, nella quale non c’è nessuna donna.

«Le commissioni permanenti del Consiglio regionale hanno rinnovato i rispettivi uffici di presidenza e non hanno eletto nessuna donna alla presidenza o alla vice presidenza. Uno scandalo: ventiquattro poltrone che i consiglieri uomini hanno arraffato. Tutto questo, purtroppo è dovuto al fatto che in Consiglio regionale vi sono solo 4 donne e 56 uomini. Nel 2013 vi era stata l’opportunità di inserire nella legge elettorale regionale la doppia preferenza di genere, un meccanismo di democrazia paritaria che  avrebbe permesso di attenuare gli ostacoli che limitano una paritaria partecipazione alle cariche elettive (in questo caso in Consiglio regionale). Se i consiglieri di allora non si fossero nascosti dietro un voto segreto noi ora non dovremmo indignarci vedendo che nelle nostre istituzioni non vi sono donne a rappresentarci. Questo Consiglio regionale vuole continuare su questa linea?» chiedono le coordinatrici Carla Poddana, Elena Secci e Lucia Tidu. 

«Di fronte a questi numeri è chiaro che ci troviamo di fronte a una carenza di democrazia e di rappresentanza paritaria dei generi. Chiediamo ancora con più forza, che ci viene anche dalla mobilitazione che sta coinvolgendo l’intero territorio sardo, che il presidente del Consiglio Ganau ci riceva e metta in calendario la discussione della legge elettorale prevedendo l’introduzione della doppia preferenza. Sui social è scoppiata immediatamente la polemica e l’indignazione dell’ennesimo schiaffo alle donne e alla Sardegna da parte di questo Consiglio regionale – concludono le coordinatrici Carla Poddana, Elena Secci e Lucia Tidu – e dimostra la necessità di continuare la nostra battaglia di democrazia.»

Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

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«Annunciamo una grande mobilitazione per vincere il disinteresse che le istituzioni regionali stanno dimostrando verso la doppia preferenza di genere». Con queste parole le combattive rappresentanti dell’associazione “Meglio in Due” Lucia Tidu, Elena Secci e Carla Poddana rilanciano la battaglia che da mesi stanno conducendo per fare approvare dal consiglio regionale sardo una modifica alla legge elettorale che consenta l’inserimento della doppia preferenza di genere.

«La nostra è una battaglia di democrazia e di civiltà – dicono – vogliamo che anche per il consiglio regionale sia possibile inserire lo strumento della doppia preferenza di genere così come già avviene per le amministrazioni locali sopra i 5.000 abitanti. Abbiamo visto che funziona. Abbiamo visto che, in questo modo, è possibile conquistare una rappresentanza di genere equilibrata senza bisogno quote o riserve. Se funziona per i comuni, funzionerà anche per il consiglio regionale dove oggi sono presenti solo 4 donne. Troppo poco.»

«Da circa un mese e mezzo – spiegano ancora Tidu, Secci e Poddana – abbiamo parlato con decine di sindaci. Abbiamo potuto contare sul loro straordinario supporto. Abbiamo raccolto già 128 adesioni alla nostra proposta. Impegni formali di sindaci e consigli comunali, sottoscritte e votate. Impegni ufficiali. E’ un risultato straordinario che testimonia come nelle istituzioni locali vi sia una grandissima sensibilità rispetto a questo tema. Noi vorremmo che questa sensibilità contagiasse anche i rappresentanti del popolo sardo che siedono nel consiglio regionale di via Roma . Per questa ragione invitiamo ai numerosi sindaci che ci hanno sostenuto in questi mesi di sostenerci ancora.» 

«Venerdì 18 novembre li coinvolgeremo in una grande mobilitazione, sui loro territori, a difesa di quell’impegno che hanno già assunto insieme ai consigli comunali. In molti hanno già dato la loro disponibilità. Noi non ci arrendiamo. Continuiamo a lottare perché crediamo che questa sia una battaglia importante per la nostra democrazia. Non ci arrendiamo perché crediamo che non si possa far finta di niente di fronte alle 128 adesioni che abbiamo raccolto in pochi giorni. Nelle prossime ore, nel rispetto dei  tempi che ciascun consiglio comunale si da, aderiranno altri 23 comuni. Tra questi Sassari e Nuoro.» 

«Vogliamo che in consiglio regionale – concludono le rappresentanti di “Meglio in Due” –  arrivi forte e chiaro il messaggio di tanti primi cittadini, di tante comunità perché saranno loro i protagonisti insieme a noi. Vogliamo che questo messaggio  arrivi forte e chiaro a quella politica chiusa nel palazzo, preoccupata solo di difendere se stessa.»

Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

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Municipio di Cagliari 1 copia

Il Consiglio comunale di Cagliari si schiera a favore della doppia preferenza di genere per le elezioni del Consiglio regionale. Lo stabilisce una mozione approvata ieri dall’Assemblea civica e che ha visto come promotori Giorgio Angius (Riformatori) e Fabrizio Marcello (Pd).

«Ringrazio i consiglieri comunali che hanno aderito a questa nostra mozione – dice Giorgio Angius – e, in particolare, Fabrizio Marcello, che da subito ho trovato sensibile a questo argomento. Ma sono particolarmente grato all’associazione Meglio in due guidata da Carla Poddana, Elena Secci e Lucia Tidu, che sta lavorando alacremente per costruire un fronte unitario dei Comuni della Sardegna.»

«Con la nostra iniziativa anche l’assemblea cittadina di Cagliari da il suo contributo ad una battaglia di civiltà e di democrazia – aggiunge con soddisfazione Fabrizio Marcello -. Ora spetta al Consiglio regionale fare la sua parte.»

Particolarmente felici le promotori dell’associazione “Meglio in due”«Sono ormai cento le amministrazioni comunali che hanno aderito allo nostra iniziativa. Ma siamo solo all’inizio di una mobilitazione che coinvolgerà l’intera comunità sarda.»

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Cambiano i vertici dei Riformatori sardi: Pietrino Fois (ex assessore regionale dei Lavori pubblici ed ex consigliere regionale) è il nuovo coordinatore regionale, Roberto Frongia (ex assessore regionale del Turismo, artigianato e commercio) è il nuovo presidente. Sono stati eletti all’unanimità lo scorso 14 luglio dal coordinamento regionale, riunito ad Oristano, alla presenza dei consiglieri regionali Attilio Dedoni, Michele Cossa e Luigi Crisponi e del deputato Pierpaolo Vargiu. Il coordinamento ha ringraziato Michele Cossa per il lavoro svolto alla guida dei Riformatori sardi negli ultimi dieci anni. Un lungo periodo in cui il partito, fondato da Massimo Fantola un quarto di secolo fa, ha raggiunto importanti risultati, tra i quali i dieci referendum di semplificazione burocratica e anti sprechi, votati dai sardi nel 2012. 

Il partito si riorganizza e si rinnova anche partendo da un ufficio di staff composto da giovani che affiancheranno il coordinatore: Marina Adamo, Carla Poddana, Lucia Tidu, Antonio Scampuddu.

coordinamento riformatori

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Roberto Frongia copiaFrongia_Fois Pietrino_Fois

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Palazzo del Consiglio regionale A

«Francesco Pigliaru e compagni  a casa al più presto. E alle prossime regionali una coalizione moderna e che abbia una leadership nuova davvero che dia soluzione ai problemi che i sardi affrontano da 50 anni. A iniziare dal lavoro». È questo il passaggio chiave del documento conclusivo del coordinamento regionale dei Riformatori sardi, riunito a Oristano.

Una riunione affollata, una discussione intensa, guidata soprattutto dalle proposte e dagli interventi delle nuove leve del partito, dai giovani amministratori comunali, dagli under 40 che hanno affollato le liste del partito alle ultime amministrative. Come Assunta Muzzetto di Olbia, l’ogliastrino Ivan Manelli, la coordinatrice cittadina di Monserrato Maristella Lecca, la cagliaritana Lucia Tidu.

Obiettivo numero 1: dare alla Sardegna la piena occupazione, trasporti rapidi ed efficienti e energia a prezzi molto più bassi di quello attuali, spiegano i Riformatori. E per fare questo «stiamo preparando l’alternativa a questa Giunta regionale, debole e la cui scarsa autorevolezza nei confronti del Governo nazionale e dei players nazionali e internazionali sta gravemente danneggiando la Sardegna, come si vede per esempio nel settore dei trasporti aerei e navali».

Dirigenti e amministratori comunali dei Riformatori sardi hanno discusso della situazione politica sarda, anche alla luce dei risultati delle ultime elezioni amministrative, disastrosi per la maggioranza di centrosinistra ma soddisfacenti per il partito che, tra l’altro, ha dato un contributo decisivo alla travolgente vittoria elettorale della coalizione alternativa alle sinistre a Monserrato. Vittoria che segue di appena un anno quella di Sestu. Alla riunione è intervenuto anche il nuovo sindaco di Monserrato Tomaso Locci.