Vittorio Sgarbi in visita allo stand della Trexenta a Tourisma 2020, a Firenze
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La Sardegna torna a tourismA, il più importante evento europeo dedicato all’archeologia e alla promozione del turismo culturale, dal 21 al 23 febbraio al Palazzo dei Congressi di Firenze. Dopo il grande successo della scorsa edizione, quando l’isola era stata accolta come ospite d’onore e “visitata” da oltre 13mila persone, è tutto pronto per il ritorno del progetto “Sardegna, museo a cielo aperto” che quest’anno è sostenuto e promosso dall’assessorato regionale del Turismo con la collaborazione di Unioncamere Sardegna e l’organizzazione della Carlo Delfino editore.
tourismA 2020, organizzato dalla rivista “Archeologia Viva” (Giunti editore), raduna istituzioni, esperti, archeologi, giornalisti da tutta Europa per una tre-giorni di conferenze e presentazioni di altissimo livello, gratuite e aperte al pubblico: saranno presenti, tra i 250 relatori, il divulgatore e padrino della manifestazione Alberto Angela, il direttore della galleria degli Uffizi Eike Schmidt, l’archeologo e scrittore Valerio Massimo Manfredi, il geologo e divulgatore Mario Tozzi, il critico d’arte Vittorio Sgarbi, lo storico dell’arte Philippe Daverio, il regista Pupi Avati, la scrittrice Eva Cantarella, l’archeologo e presidente del FAI Andrea Carandini.
Il supporto della Regione. La missione sarda a tourismA 2020 è stata presentata oggi in una conferenza stampa a Cagliari nella sede dell’assessorato regionale del Turismo dall’assessore Gianni Chessa, con l’editore Carlo Delfino, il direttore dell’Azienda speciale Centro servizi della Camera di commercio di Cagliari Cristiano Erriu e il direttore del Menhir Museum di Laconi Giorgio Murru. «Pochi giorni dopo il successo dello stand sardo alla Bit di Milano, la Sardegna si presenta a ‘tourismA’, nell’ambito dell’intensa campagna fieristica programmata dalla Regione, con un progetto per promuovere a livello internazionale le sue eccellenze archeologiche – ha detto l’assessore regionale del Turismo Gianni Chessa –. Infatti, per un miglior posizionamento della ‘destinazione Sardegna’ sui mercati è necessario strutturare proposte tematiche appetibili, puntando ad una migliore distribuzione dei flussi da marzo a novembre e nell’intero territorio isolano. Possiamo riuscirci anche grazie ad alcuni prodotti che riguardino storia, cultura e archeologia, proponendo così un’offerta articolata che esalti i punti di forza e le peculiarità della nostra identità».
L’allestimento. L’organizzazione della delegazione sarda, dell’allestimento e degli eventi dedicati all’isola è curata per la sesta edizione consecutiva dall’editore Carlo Delfino. Il Salone Sardegna, collocato in posizione strategica, vedrà radunati l’Unione dei comuni della Trexenta (Comuni di Gesico, Guamaggiore, Guasila, Ortacesus, Pimentel, Selegas, Senorbì, Siurgus Donigala, Suelli), i comuni di Sanluri e di Porto Torres. I visitatori potranno apprezzare gli stand dei partecipanti, ricevere il ricco materiale divulgativo distribuito per l’occasione, ascoltare il suono delle launeddas di Luigi Lai, ammirare i costumi tradizionali sardi, le immagini dei siti realizzate da Archeofoto Sardegna, i video di Teravista, le riproduzioni dei reperti realizzate dal laboratorio di archeologia sperimentale di Carmine Piras.
Di grande impatto saranno la serie di riproduzioni di statue menhir del Sarcidano, Barigadu e Mandrolisai e la ricostruzione in scala di un nuraghe opera di Carmine Piras, esposte nei giardini annessi al Palazzo dei Congressi unitamente ad un grande pannello calpestabile dedicato al confronto tra l’archeologia della Sardegna ed il resto del Mondo Antico. Nel “Salone Sardegna” troveranno tutti posto con un proprio stand dove potranno promuovere il territorio, anche con workshop e incontri mirati con i buyer (agenzie di viaggio, operatori turistici e culturali) che da tutto il mondo raggiungono Firenze in occasione di tourismA.
Il programma. Interessanti appuntamenti avranno per tema la Sardegna, tra cui le conferenze dedicate ai beni storico-archeologici di Porto Torres e alla tomba di Sa Pala Larga di Bonorva – con gli interventi di Nadia Canu, funzionario della Soprintendenza per i beni archeologici di Sassari e Nuoro – e la conferenza di Carmine Piras “La metallurgia nuragica e l’archeologia sperimentale”.
L’imponente auditorium del Palacongressi da 1.200 posti ospiterà inoltre la relazione di Giorgio Murru su “Spiriti e dei nella Sardegna preistorica”.
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La scorsa domenica un pomeriggio magico di musica con l’incontro fra gli artisti bielorussi del Complesso “MAROU” e l’ensemble formato da alcuni eccezionali musicisti docenti del Conservatorio di Cagliari.
Emozioni, nostalgia, grande partecipazione di pubblico con Auditorium del Conservatorio al gran completo, con i suoi oltre 800 posti tutti occupati e centinaia di persone fuori che non hanno trovato posto, il “Gran Concerto per il Natale e Capodanno Ortodosso” giunto alla sua ottava edizione è ormai una tradizione della città di Cagliari che unisce la diaspora e la comunità locale e che ogni anno conquista un pubblico sempre maggiore.
La sala gremita ha accolto con grande calore ed affetto i saluti dell’arcivescovo di Cagliari monsignor Giuseppe Baturi, giunto alla prima settimana della sua missione pastorale nel capoluogo sardo, un intervento che ha scaldato i cuori dei presenti, sono seguiti i saluti di padre Nikolay Volskyy parroco della Chiesa Ortodossa ucraina, russa, bielorussa del Patriarcato di Mosca (con sede presso la Chiesa di Nostra Signora della Speranza in Castello), padre Ioan Agape parroco della Chiesa Ortodossa Rumena del Patriarcato di Bucarest (con sede nella Chiesa del Santo Sepolcro in Marina), e don Marco Lai Direttore della Caritas Diocesana e Parroco di Sant’Eulalia che ha sottolineato il dialogo e la collaborazione con le chiese dell’Europa Orientale in generale e in particolare, nell’ultimo anno, con quella bielorussa.
Anche le autorità civili hanno voluto essere presenti con i loro saluti a testimonianza dell’importante valore sociale che la grande comunità proveniente dai paesi slavi e post-sovietici svolge nella società sarda, tante, infatti, le lavoratrici che assistono i nostri anziani appartenenti a questa diaspora e che sono parte integrante della società sarda! A portare i saluti il vice presidente del Consiglio regionale della Sardegna on. Piero Comandini il vice sindaco di Cagliari Giorgio Angius, il sindaco di Guasila Paola Casula in rappresentanza dell’Anci Sardegna, il prorettore dell’Università di Cagliari prof.ssa Micaela Morelli. Infine, Zhanna Sotnik, lavoratrice proveniente dall’Ucraina referente della biblioteca “Rodnoe Slovo” di Cagliari, a nome di tutta la diaspora proveniente dai paesi slavi, ha portato a tutti i presenti gli auguri della comunità immigrata!
La collaborazione istituzionale fra il “Conservatorio Giovanni Pierluigi da Palestrina” e Consolato onorario bielorusso in Cagliari, con il sostegno fondamentale della Fondazione di Sardegna, ha reso possibile, la tenuta del tradizionale “Gran Concerto” nella nuova e prestigiosa location dell’Auditorium del Conservatorio ed è stato proprio il maestro Giorgio Sanna, direttore del Conservatorio e padrone di casa ad aprire la manifestazione con un caloroso saluto, in questa che nelle intenzioni, rappresenta sola la prima delle possibili iniziative che verranno messe in campo nell’ambito della collaborazione appena avviata.
Applauditissima l’esibizione del complesso bielorusso “MAROU”, proveniente dalla città di Brest, composto da Yana Butskevich Dziadok (voce), Yauheni Lukyanchyk (sassofono, clarinetto), Vasili Rechkin (basso-chitarra), Raman Marchuk (tastiere), Ilya Tserashchuk (percussioni), rafforzato dall’inserimento di Tatsiana Syravezhkina al salterio slavo, musicista bielorussa residente da tempo in Sardegna. Musiche della tradizione slava reinterpretate con ritmi suadenti e moderni.
La partecipazione straordinaria di un fantastico ensemble formato da alcuni musicisti docenti del conservatorio di Cagliari: Alessandro Diliberto (pianoforte), Massimo Ferra (chitarra), Massimo Tore (contrabbasso), Roberto Migoni (batteria), Luigi Lai (launeddas), ha regalato nuove emozioni e garantito un ulteriore tocco di classe al concerto, un contributo musicale molto apprezzato dal pubblico.
Il pezzo finale che ha visto sul palco tutti gli undici artisti sardi e bielorussi protagonisti della serata, con l’esecuzione di “Katiusha” è stato un regalo accolto dal pubblico con una ovazione.
Lo spettacolo come nelle ultime due precedenti edizioni è stato presentato da Emilia Canto.
Questa esperienza di grande successo, è uno stimolo, affinchè si possano ripetere in futuro, le splendide contaminazioni musicali regalate dall’esibizione dei virtuosi musicisti docenti del Conservatorio, Diliberto, Ferra, Tore, Migoni, Lai, non solo in Sardegna, ma anche in Belarus e nei paesi dell’Europa orientale.
Il “Gran concerto per il Natale e Capodanno Ortodosso e di Rito Orientale” si tiene nell’ambito del Progetto “Rete per la conoscenza e aggregazione” dell’Associazione Cittadini del Mondo Onlus – Biblioteca “Rodnoe Slovo” (presso l’Oratorio della Parrocchia di Sant’Eulalia), con il contributo della Fondazione di Sardegna.
Doveroso un ringraziamento ai Vigili del Fuoco di Cagliari per avere garantito la loro presenza, ai volontari della Prociv Arci di Quartu e Maracalagonis e alla CARITAS Diocesana di Cagliari per il sostegno logistico. Un grazie da estendere al Conservatorio di Cagliari con una citazione particolare per la D.ssa Francesca Basilone Direttore Amministrativo, per la Prof.ssa Aurora Cogliandro, per il Prof. Stefano Figliola, e per tutti i collaboratori dell’istituzione che si sono adoperati con professionalità.
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Il 12 gennaio 2020, alle ore 15.30, l’Auditorium del Conservatorio di Cagliari accoglierà il “Gran Concerto di Natale e Capodanno Ortodosso e di Rito Orientale” che ormai da 8 anni attira centinaia di spettatori. Anche questa edizione sarà a ingresso gratuito, con una disponibilità di ben oltre 800 posti.
Nelle precedenti edizioni si è assistito sempre al tutto esaurito, con tante persone che non riuscivano a trovare posto, ma quest’anno, grazie alla disponibilità del Conservatorio di Cagliari, il concerto, ha trovato ospitalità nell’Auditorium di Piazza Porrino che fra platea e galleria supera gli 800 posti disponibili, quasi triplicando la capienza rispetto all’anno scorso, in modo che tutti possano trovare posto in questa iniziativa di grande valore artistico, sociale e di scambio culturale divenuta ormai tradizione cittadina molto apprezzata dalla diaspora e dai sardi.
Il concerto è tenuto dal complesso artistico bielorusso “MAROU” proveniente dalla città di Brest, composto da Yana Butskevich Dziadok (voce), Yauheni Lukyanchyk (sassofono, clarinetto), Vasili Rechkin (basso-chitarra), Raman Marchuk (tastiere), Ilya Tserashchuk (percussioni) che reinterpreteranno le canzoni e le musiche popolari dei popoli slavi e dell’Europa Orientale, molte delle quali conosciute anche in Italia, con arrangiamenti moderni ed originali. Una band protagonista di molti contest musicali nelle principali emittenti televisive in Bielorussia e nella vicina Polonia.
Prevista, inoltre, la partecipazione straordinaria di alcuni musicisti docenti del conservatorio di Cagliari: Alessandro Diliberto (pianoforte), Massimo Ferra (chitarra), Massimo Tore (contrabbasso), Roberto Migoni (batteria), Luigi Lai (launeddas) che a loro volta reinterpreteranno le tradizioni musicali popolari sarde con il jazz. Presenterà in italiano Emilia Canto che ha già condotto le ultime 2 edizioni.
Nell’Europa Orientale, in particolare Russia, Belarus, Ucraina e in altri paesi di tradizione cristiano-ortodossa, greco-cattolica e bizantina, il Natale si festeggia il 7 gennaio e il vecchio Capodanno (sulla base del calendario giuliano) nella notte fra il 13 e 14 gennaio. Il Gran Concerto si terrà la prima domenica a cavallo fra il Natale e Capodanno del calendario giuliano, e quindi, quest’anno 12 gennaio 2020.
In Sardegna, è presente una numerosa diaspora proveniente dall’Europa dell’est, dove ancora oggi è grandemente maggioritaria la componente femminile, donne che svolgono un ruolo sociale molto importante, soprattutto nel settore della cura alla persona, tante di loro, infatti, sono lavoratrici alle quali sempre più sardi affidano la cura dei propri genitori anziani e nonni. Ma numerose sono le coppie miste, tanti i giovani delle seconde generazioni, gli studenti negli istituti superiori e università sarde.
Un concerto che coinvolge non solo la diaspora dell’Europa Orientale, ma anche tanti sardi appassionati alla cultura slava e amanti della buona musica.
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“Nuova Musica” per launeddas, ance ed elettronica: è attorno a questo che ruoterà domani, venerdì 8 novembre alle 18.00, nell’auditorium del Conservatorio di Cagliari, il nuovo appuntamento con la rassegna “Fiati, il Respiro della Musica”.
“Sarda Arundo Donax” è il titolo scelto per la serata pensata per celebrare, e valorizzare, uno strumento simbolo della tradizione musicale sarda come le launeddas, fondendone i caratteristici suoni con quelli degli strumenti classici moderni che hanno in comune lo stesso materiale (arundo donax è il nome scientifico della canna comune, o canna domestica), utile alla costruzione delle loro ance.
Il concerto vedrà sul palco l’Ance Ensemble del Conservatorio -formazione composta in gran parte da studenti del “Pierluigi da Palestrina” e diretta da Alberto Locci- che eseguirà in prima assoluta 13 nuove composizioni scritte dagli studenti delle classi di Composizione e di Musica Elettronica. Oltre allo stesso Alberto Locci, si tratta di: Alessio Gibroni, Andrea Balia, Andrea Deidda, Andrè Lorenzatti, Claudia Mura, Domenico Lavena, Elia Perinu, Ignazio Origa, Manuele Bruno, Marcello Calabrò, Matteo Atzori, Michele Angius.
L’iniziativa è il frutto di un progetto inter-dipartimentale di ricerca ideato e curato da Mario Frezzato, docente di oboe nel Conservatorio di Cagliari, e interamente sostenuto dalla Regione autonoma della Sardegna attraverso le borse di studio messe a disposizione grazie al Fondo nazionale per le politiche giovanili.
In veste di tutor hanno partecipato alla realizzazione del progetto, condividendone lo spirito e le modalità, il Maestro di launeddas Luigi Lai, docente al “G.P. Da Palestrina” del Corso Accademico di I livello di Musiche Tradizionali ad indirizzo Launeddas, i docenti di Composizione Emilio Capalbo, Ettore Carta e Angelo Guaragna, quello di Informatica musicale Daniele Ledda, e di Composizione musicale elettroacustica Alessandro Olla.
Il progetto si avvale, inoltre, della collaborazione con il Centro di Ricerca Musicale TiConZero.
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“Nuova Musica” per launeddas, ance ed elettronica: è attorno a questo che ruoterà, venerdì 8 novembre alle 18.00, nell’auditorium del Conservatorio di Cagliari, il nuovo appuntamento con la rassegna “Fiati, il Respiro della Musica”.
“Sarda Arundo Donax” è il titolo scelto per la serata pensata per celebrare, e valorizzare, uno strumento simbolo della tradizione musicale sarda come le launeddas, fondendone i caratteristici suoni con quelli degli strumenti classici moderni che hanno in comune lo stesso materiale (arundo donax è il nome scientifico della canna comune, o canna domestica), utile alla costruzione delle loro ance.
Il concerto vedrà sul palco l’Ance Ensemble del Conservatorio -formazione composta in gran parte da studenti del “Pierluigi da Palestrina” e diretta da Alberto Locci – che eseguirà in prima assoluta 13 nuove composizioni scritte dagli studenti delle classi di Composizione e di Musica Elettronica. Oltre allo stesso Alberto Locci, si tratta di: Alessio Gibroni, Andrea Balia, Andrea Deidda, Andrè Lorenzatti, Claudia Mura, Domenico Lavena, Elia Perinu, Ignazio Origa, Manuele Bruno, Marcello Calabrò, Matteo Atzori, Michele Angius.
L’iniziativa è il frutto di un progetto inter-dipartimentale di ricerca ideato e curato da Mario Frezzato, docente di oboe nel Conservatorio di Cagliari, e interamente sostenuto dalla Regione autonoma della Sardegna attraverso le borse di studio messe a disposizione grazie al Fondo nazionale per le politiche giovanili.
In veste di tutor hanno partecipato alla realizzazione del progetto, condividendone lo spirito e le modalità, il Maestro di launeddas Luigi Lai, docente al “G.P. Da Palestrina” del Corso Accademico di I livello di Musiche Tradizionali ad indirizzo launeddas, i docenti di Composizione Emilio Capalbo, Ettore Carta e Angelo Guaragna, quello di Informatica musicale Daniele Ledda, e di Composizione musicale elettroacustica Alessandro Olla.
Il progetto si avvale, inoltre, della collaborazione con il Centro di Ricerca Musicale TiConZero.
Intermezzi e sound design sono di Veronica Eva Oppes. Il video Arundo Donax è di Stefano Cocco. La direzione tecnica è affidata a Daniele Ledda.
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Domani, giovedì 26 settembre, nell’auditorium del Conservatorio di Cagliari prende il via “Fiati, il respiro della musica”, rassegna ideata e promossa dal Dipartimento Fiati del “Pierluigi da Palestrina” per offrire agli studenti la possibilità di esibirsi davanti al pubblico, maturando così un’esperienza professionalizzante.
Giunta alla seconda edizione, sino al 26 novembre la manifestazione proporrà sette appuntamenti (sempre alle 18.00) che andranno a ripescare a piene mani da un repertorio capace di spaziare dalla musica barocca ai giorni nostri, con formazioni strumentali tradizionali e con interessanti e particolari ensemble strumentali di ricerca.
Numerose sono le novità dell’edizione 2019 che, dopo il successo dello scorso anno, ha voluto arricchirsi ancora. Si va dalla collaborazione (grazie alla mobilità Erasmus) con la Estonia Academy of music di Tallin (Estonia) e con la Janacek Academy of music and performing arts di Brno (Repubblica Ceca), a quella con il Conservatorio di Sassari “Luigi Canepa”.
Ancora: le esibizioni degli studenti saranno arricchite dal contributo di alcuni artisti di chiara fama come Francesco di Rosa, considerato da pubblico e critica tra i migliori oboisti del panorama internazionale, Enrico Gabrielli, polistrumentista, compositore, arrangiatore, di Sebastiano de Gennaro, multi-percussionista, rumorista, batterista atipico, compositore autodidatta, Aavo Ots, direttore del Tallin trumpet ensemble, e il direttore d’orchestra ceco Jurij Likin. Altra novità è il concerto dell’8 novembre imperniato su brani interamente scritti dagli studenti del “Da Palestrina”.
Giovedì 26 settembre si parte con “Colonne d’harmonie, dal trio all’ensemble”: musiche di A. Dvorak e F. Poulenc, dirette da Luigi Muscio, per un concerto realizzato in collaborazione con il M° Francesco Di Rosa, in questi giorni ospite del “G.P. Da Palestrina” per una masterclass sull’oboe e un Laboratorio di musica da camera.
Giovedì 3 ottobre il secondo appuntamento, intitolato “Fiato moderno”, vedrà sul palco il 19’40’ & ensemble: Enrico Gabrielli al clarinetto e sax alto e Sebastiano de Gennaro alle percussioni, saranno accanto agli studenti in una serata che spazierà da B. Hermann a L. Harrison a T. De Hartmann e G.I. Gurdjeff. Dirige Mario Frezzato.
Martedì 15 ottobre arriva il primo dei concerti organizzati con gli ospiti del progetto Eramsus. La serata, divisa in due parti, comincerà con Vento Erasmus: Estonia che vedrà sul palco Le trombe di Tallin, giovane ensemble vincitore di prestigiosi premi e riconoscimenti in concorsi internazionali, guidato da Aavo Ots. La serata prosegue con Movie Brass, concerto del gruppo di ottoni e percussioni formato da allievi ed ex allievi del conservatorio di Cagliari, diretto da Efisio Lilliu. Musiche da J.S. Bach alle melodie irlandesi, e da J.P. Taieb a J. Williams per un evento che si preannuncia di sicuro interesse.
Da non perdere neppure l’appuntamento di giovedì 24 ottobre quando salirà sul palco dell’Auditorium l’ottetto a fiati “La rosa dei venti” del Conservatorio di Sassari “L. Canepa”, guidato da Gabriele Verdinelli, che offrirà al pubblico un concerto, interamente dedicato a W.A. Mozart.
Nuova musica per launeddas, ance ed elettronica, arricchita da interventi di una voce recintante e audio-video art nell’appuntamento dell’8 novembre con “Sarda arundo donax”, 13 nuove composizioni scritte dagli studenti all’interno di un progetto trasversale che vede anche la collaborazione del maestro di launeddas Luigi Lai, docente al “G.P. Da Palestrina” del Corso Accademico di I livello di Musiche Tradizionali ad indirizzo Launeddas.
Mercoledì 13 novembre, il penultimo appuntamento è affidato all’Orchestra di fiati del Conservatorio di Cagliari che, diretta da Carlo Serra e Luigi Muscio, proporrà un programma che spazierà da D. Schostakovich a D. Maslanka sino a G. Puccini e S. Reineke.
Mercoledì 26 novembre si chiude ancora nel segno delle collaborazioni Erasmus con il concerto “Vento Eramsus: Rep. Ceca”: sul palco nella prima parte del concerto ci sarà l’Harmonia Instrumentales, ensemble di strumenti ad ancia doppia (oboi e fagotti) composto dagli allievi della Janaceck Academy of music and performing arts di Brno diretti da Jurij Likin, primo oboe dell’Orchestra sinfonica di Praga. Nella seconda parte si uniranno all’ensemble Ceco studenti e docenti del Conservatorio di Cagliari per formare una grande orchestra di doppie ance, che eseguiranno un programma di musiche barocche.
L’ingresso a tutti gli appuntamenti è libero e gratuito.
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COMUNICATO STAMPA
La Sagra del Mirto festeggia i suoi primi 25 anni
Telti (SS) 09-11 agosto 2019
Compie 25 anni, rappresenta il punto d’incontro ideale per artigiani e produttori, consumatori e curiosi, offre tradizione, folklore, gastronomia, accoglie oltre 20.00 visitatori in tre giorni; è la Sagra del Mirto di Telti.
Organizzata dalla Pro Loco di Telti, comune della provincia di Sassari, La sagra del Mirto, racconta molto del territorio che da 25 anni si presenta al pubblico proponendo ogni volta un aspetto sconosciuto della vita di ieri.
La sagra del Mirto è nata nel 1994, grazie all’intuizione di un gruppo di volontari che desiderava far scoprire le bellezze della zona ai turisti, prevalentemente abbagliati dal mare limpido e dalle spiagge della costa. Si cominciò così, con il piacere di far rivivere tradizioni lontane, ai più sconosciute. Il rito della raccolta del mirto, divenne l’impegno principale e trasformò il succo ottenuto dalle piccole bacche viola, in un prezioso liquore, apprezzato ovunque. Grazie all’intuizione di quel periodo nacquero i primi produttori di liquore di mirto, oggi affermati e noti su scala nazionale.
Per la 25° edizione la Pro Loco ha deciso di organizzare una tre giorni ricca non solo di mirto e prodotti connessi, ma di spettacolo, artigianato, curiosità, folklore e tradizione.
La Sagra pensa agli adulti ma anche ai bambini, per i quali è stato ideato un vero percorso fra gli artigiani. Non giochi e gonfiabili, ma racconti e curiosità da ascoltare dalla viva voce degli artigiani che spiegheranno ai piccoli le tappe della vita di ieri: la trebbiatura, la tosatura e quest’anno anche la filiera della lana. Un modo originale per coinvolgere i più piccoli lasciando loro il ricordo indelebile di cose mai viste.
Il centro storico di Telti sarà dedicato agli artigiani e rappresenterà il cuore della sagra, tutto intorno gli espositori che anche per questa storica edizione saranno protagonisti con prodotti diversi e spesso originali.
Dal 9 all’11 agosto ogni sera sarà possibile seguire ogni sera uno spettacolo diverso. Il 9 agosto andrà in scena la musica raffinata di Mauro Mibelli che suonerà la chitarra ed i mandoloncello, con lui la talentuosa Chiara Pilosu, Paolo Brandano alla fisarmonica, Beppe Albanese alle percussioni ed il maestro Luigi Lai alle launeddas. Il 10 agosto sarà la volta di Marino Derosas alla chitarra, con lui Paolo Zuddas alle percussioni, Fabrizio Leoni al contrabbasso, Barbara Magnoni voce. L’ultimo giorno l’11 agosto, tanto folklore.
Come ogni sagra che si rispetti, anche a Telti il cibo avrà la sua importanza. Grazie al lavoro dei tanti volontari e delle associazioni del territorio sarà possibile far gustare alle migliaia di persone che giungeranno, alcune fra le pietanze tipiche del territorio.
Telti ha un ricco patrimonio ambientale da offrire che, insieme alla sua identità culturale, ricca di tradizioni, saperi e sapori, ha nell’ospitalità uno dei punti cardine delle proprie note distintive. Un luogo da visitare.
La Sagra del Mirto ha il patrocinio della Regione Sardegna Assessorato Turismo e del comune di Telti. Il sostegno di Petramanna, la Neula e Galù, la preziosa collaborazione dell’associazione Ascunas e l’organizzazione è della Pro Loco di Telti.
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Da martedì 25 a domenica 30 giugno 2019, la 12ª edizione di Mare e Miniere entrerà nel vivo con i Seminari di Canto, Musica e Danza Popolare. Ad accompagnare l’offerta formativa sarà il consueto e ricchissimo programma di spettacoli serali che si aprirà martedì 25 giugno alle ore 21,30 con il concerto dei Liguriani, vero e proprio supergruppo composto da Michel Balatti (flauti), Fabio Biale (Voce, violino, percussioni), Claudio De Angeli (chitarra), Filippo Gambetta (organetto, mandolino) e Fabio Rinaudo (cornamuse) che proporrà sul palco i brani tratti dal loro ultimo album “Stundai”. Dopo il pregevole “Suoni dai mondi liguri” del 2011, la formazione ligure torna ancora una volta alla musica della propria terra dipingendo un affresco musicale affasciante ed originale, dal sound inconfondibile, nel quale si intrecciano canzoni in dialetto rivierasco, antichi balli delle Quattro Province, i canti di guerra ed estratti dai manoscritti musicali del Duomo di Genova. Nel corso della serata non mancheranno le sorprese con le incursioni del funambolico cantautore calabrese Peppe Voltarelli e le marionette (Is Mascareddas) di Tonino Murru.
Il giorno seguente, mercoledì 26 giugno alle ore 21.30il porto turistico di Portoscuso si prepara al tutto esaurito con “Làntias” di Elena Ledda, recital che ruota intorno ai brani del suo ultimo album e che la vedrà affiancata sul palco da Mauro Palmas (mandola e mandoloncello), Simonetta Soro (voce), Marcello Peghin (chitarra), Silvano Lobina (basso) e Andrea Ruggeri (batteria). Frutto di preziose sinergie e collaborazioni, il disco sintetizza il percorso artistico compiuto dalla cantante sarda negli ultimi anni e raccoglie dodici brani ispirati dalle complesse vicende umane che caratterizzano la società alle soglie del terzo millennio. Al termine del concerto, seguirà la consegna ad Elena Ledda del Premio Blogfoolk Choiche Disco dell’Anno 2018 per “Làntias”.
Giovedì 27 giugno alle ore 21.30, la Vecchia Tonnara tornerà a riempirsi con il doppio concerto di Peppe Voltarelli e Luca Ciarla con il progetto SolOrkestra. Il cantautore calabrese, in solo, darà vita al suo imperdibile ed imprevedibile concerto ne quale passerà in rassegna la sua produzione artistica per soffermarsi sul recente progetto dedicato a Domenico Modugno. A seguire, salirà sul palco Luca Ciarla (Violino, voce, live loops, elettronica) che proporrà un originale set che ridisegna i confini del violino in ambito jazz. Servendosi di un pedale loop, della sua voce e dell’elettronica, esegue dal vivo tutte le parti, suonando il suo strumento come una chitarra, un basso, uno strumento a percussione, aggiungendo nuove improvvisazioni e passaggi creativi. In questo affascinante mondo musicale Luca canta, fischia, suona altri piccoli strumenti; la musica si evolve continuamente trasformandosi in un irresistibile solOrkestra tra composizioni originali ed insoliti arrangiamenti di standard del jazz.
La serata di venerdì 28 giugno si aprirà alle 21.30 con la presentazione del libro “La Chiave dello Zucchero”, nuovo romanzo di Giacomo Mameli, edito da Feltrinelli. I giornalisti Ottavio Nieddu e Felice Liperi dialogheranno con l’autore conducendo gli spettatori alla scoperta di questa nuova opera.
Alle ore 22,30, andrà in scena “Agorà, la piazza cantata” progetto inedito che vedrà protagonisti la cantante romana Gabriella Aiello, le corde di Mauro Palmas e il pianoforte di Alessandro Foresti. L’Agorà per le città greche era la piazza del mercato, il punto di riunione di una comunità, dove le voci dei venditori ordinavano melodie di vita quotidiana. Il concerto è dedicato alla paizza, alla strada, al luogo di incontro di culture. Un luogo di festa, di amore dichiarati e non sempre ricambiati, un luogo di scandalo e di protesta, in cui di voce in voce, da secoli, le storie si sono popolate di volti, di suoni e di antichi rituali.
Sabato 29 giugno alle ore 21.30 la chiesa della Vecchia Tonnara ospiterà l’atteso concerto di Tenore e Cuncordu de Orosei (Massimo Roych: Voche del Cuncordu, trunfa, pipiolos, benas; Mario Siotto: Bassu, trunfa; Gian Nicola Appeddu: contra; Piero Pala: Voche, Mesuvoche; Tonino Carta: Voche del Tenore), custodi della tradizione vocale di Orosei che abbraccia il canto sacro con i Gotzos e quello profano con balli tradizionali e serenate d’amore. Alle ore 22.30 le sonorità del gipsy power di Baro Drom Orkestar invaderanno la Vecchia Tonnara con i brani tratti da “Nisba”, il loro terzo album che cristallizza il percorso compiuto negli ultimi anni, spaziando dalle ritmiche infuocate dell’est Europa alle melodie del Mediterraneo. Nelle nuove composizioni si possono scovare sonorità brasiliane, echi di musica mongola e ritmiche africane. Ascoltare strumenti ancestrali come il berimbau o l’udu amalgamarsi con le melodie della fisarmonica e del violino, sentire vecchi Farfisa e un contrabbasso distorto cadenzare il passo di danze ipnotiche.
La rassegna si chiuderà domenica 30 giugno alle ore 21.30 con l’ormai tradizionale concerto dei partecipanti ai seminari. Tutte le sere, dopo i concerti, Piazza Parrocchia si animerà con “Spassi di danza” con i suonatori e i danzatori dei seminari.
Indirizzati tanto a cantanti e musicisti già formati, quanto a coloro che desiderano avvicinarsi per la prima volta al mondo della musica tradizionale, gli stage vedranno protagonisti corsisti provenienti da tutta Europa ai quali sarà offerta la possibilità di entrare in contatto con una visione nuova e colta della musica popolare, approfondendo i vari aspetti che caratterizzano le pratiche attuali degli strumenti, delle tecniche vocali e coreutiche tradizionali, partendo dall’apprendimento di brani e danze legate al repertorio della musica popolare. Una formula ampiamente collaudata e dallo straordinario successo che quest’anno si rinnova con Peppe Voltarelli che “salirà in cattedra” per il laboratorio “Piccolo Manuale del cantautore: tra identità, dialetto e canzone”, mentre a Tenore e Cuncordu de Orosei sarà affidato il focus su “Canto a tenore e a Cuncordu”. L’offerta formativa vedrà protagonisti artisti di grande levatura, protagonisti di ricerca, studio e sperimentazione come Luigi Lai (launedds), Alessandro Foresti (canto corale), Elena Ledda e Simonetta Soro (canto popolare), Nicolò Bottasso (violino), Gigi Biolcati (body percussions), Marcello Peghin (chitarra) e Mauro Palmas (mandola). Non mancherà il corso di musica d’insieme con Alessandro Foresti, Nicolò Bottasso e Silvano Lobina.