22 December, 2025
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Venerdì 5 dicembre 2025 Buggerru ospiterà una giornata interamente dedicata alla cultura del cibo e del vino di Sardegna.
L’Associazione Nazionale Le Donne del Vino – Delegazione Sardegna incollaborazione con il ristorante San Nicolò di Buggerru e il patrocinio del Comune di Buggerru, organizzano un evento all’insegna della cultura enogastronomica, della buona cucina e alla scoperta di un angolo di Sardegna ancora poco noto: il Sulcis.
L’occasione è la presentazione dell’“Enciclopedia Enogastronomica della Sardegna” dell’antropologa Alessandra Guigoni, socia delle Donne Del Vino della Sardegna.
Antropologa culturale e giornalista si occupa da 30 anni di storia e cultura del cibo di Sardegna e valorizzazione delle produzioni locali. L’enciclopedia, in formato ebook, ha 660 pagine, 1.000 tra voci (dall’acqua minerale allo zafferano) e ricette storiche e circa 1.000 schede delle più importanti aziende dei settori vitininicolo e agroalimentare della Sardegna.
L’iniziativa organizzata dalla Delegazione Sardegna dell’Associazione Nazionale Le Donne del Vino, guidata da Nina Puddu, è stata fortemente voluta dalla Vice Delegata Cristina Mamusa, esperta di enogastronomia e titolare de Le strade del gusto (con core business nel turismo enogastronomico), al fine di valorizzare i prodotti e i vini tipici
del Sulcis, in collaborazione con la ristoratrice e socia delle DDV, Rossella Cavassa.
La giornata si inserisce in un più ampio percorso di valorizzazione dell’identità enogastronomica isolana. Obiettivo dell’evento è promuovere la conoscenza dei prodotti sardi, sostenere i produttori locali e mettere in evidenza il ruolo crescente delle donne nella filiera vitivinicola e agroalimentare.
Il Comune di Buggerru sostiene la manifestazione, che punta a coinvolgere cittadini, turisti, operatori del settore, scuole e associazioni.
Si parte alle 10.00 con una visita guidata alla Galleria Henry, un’importante galleria mineraria storica scavata nel 1865 e lunga circa 1 km, situata a Buggerru, parte del Parco
Geominerario Storico ed Ambientale della Sardegna e luogo simbolo della storia mineraria
del territorio.
Alle 11.30, nell’Aula Consiliare del Comune, Alessandra Guigoni presenterà l’Enciclopedia, introdotta da Cristina Mamusa. Sono previsti i saluti della sindaca Laura Cappelli.
Alle 13.30 il pubblico prenotato potrà partecipare a una degustazione al Ristorante San Nicolò, affacciato sulla splendida spiaggia omonima, guidato da Rossella Cavassa, con un menù dedicato ai sapori del Sulcis.

Il menu prevede un Tortino di carciofi sardi e il tipico Mustazzeddus del Sulcis, una focaccia golosa al pomodoro, in abbinamento allo spumante metodo classico Solais, da uve Vermentino, vol. 12,5%, della Cantina di Santadi.
A seguire l’Hummus di ceci di Musei con polpo; come primo piatto i Sappueddus di farina integrale con salsa al pomodoro, con la preziosa dimostrazione pratica della preparazione a cura della cuoca Chiara Cogotti nota per il suo impegno nella promozione della cultura enogastronomica della Sardegna; in abbinamento Froris, Carignano del Sulcis DOC rosato, annata 2023, vol. 13% della Cantina di Santadi.
Il secondo è un classico Tonno cotto a vapore con cipolla e galletta carlofortina abbinato a due vini: al Rocca Rubia, Carignano del Sulcis DOC Riserva, annata 2022, vol. 14,5 %
della Cantina di Santadi e al Mommotino, Isola del Nuraghi IGT rosso, annata 2022, vol 13% della Cantina Gibadda.
Per terminare sarà offerta la deliziosa Pasticceria secca sarda tra cui spiccano le tradizionali Pastiglie di Iglesias dolcetti tipici sardi a base di mandorle tritate, zucchero, scorza di limone e cannella in abbinamento al vino passito Sorbino, Isola dei Nuraghi IGT, annata 2024, vol 14,5 % della Cantina Gibadda.
Il costo del menù è di 25 euro, con prenotazione anticipata (email: ristosannicolo@yahoo.com, tel 328 75870557)
Le produttrici vitivinicole associate che hanno aderito alla manifestazione sono la Cantina di Santadi e la Cantina Gibadda.
La Cantina Santadi, di recente entrata a far parte dell’associazione con Chiara Atzeni (responsabile dell’hospitality), è una rinomata cantina cooperativa, famosa per la sua produzione di vini, in particolare del Carignano del Sulcis DOC.
La cantina Gibadda, della socia Patricia Vidotto, è un’;azienda vitivinicola situata ad Arbus, nel sud della Sardegna che offre anche esperienze enoturistiche con degustazioni. È specializzata nella produzione di vini da vitigni autoctoni come Barbera Sardo, Bovale, Cannonau, Carignano, Monica e Vermentino.

Cinquanta Donne del Vino da tutta Italia, guidate dalla presidente Daniela Mastroberardino, saranno in Sardegna dal 23 al 26 ottobre per un viaggio studio che intreccia cultura, ricerca scientifica e tradizioni enogastronomiche.

L’isola, terra di vitigni autoctoni e di straordinaria longevità, accoglierà le protagoniste dell’Associazione nazionale Le Donne del Vino in un percorso di approfondimento dedicato ai vitigni sardi, ai segreti della lunga vita e ai valori di una comunità che ha saputo custodire la propria identità.

Cuore del programma sarà la tavola rotonda “Vino e longevità”, in calendario sabato 25 ottobre a Lanusei, nel cuore dell’Ogliastra, una delle aree appartenenti alle Blue Zone del mondo, le cinque regioni (insieme a Okinawa in Giappone, Ikaria in Grecia, Nicoya in Costa Rica e Loma Linda in California) dove la speranza di vita è più alta della media globale.

All’incontro interverranno esperti di viticoltura, medicina e cultura del vino, tra cui Gianni Lovicu (Agris Sardegna, progetto Akìnas), Luca Deiana (già docente Università di Sassari, studioso dei centenari), Mariano Murru (presidente Assoenologi Sardegna) e Angelo Concas (enogastronomo e sommelier). A moderare sarà Rossella Pisano, socia dell’Associazione e maestro assaggiatore di vino.

A seguire, una masterclass dedicata al Cannonau, simbolo dell’isola e vino emblema di salute e convivialità, e un pranzo nella suggestiva località di Perdefroris, nel cuore della Blue Zone, dove le Donne del Vino scopriranno i piatti della tradizione.

Non mancheranno momenti di scoperta del territorio e di approfondimento enologico, come la visita alla Cantina Argiolas e la masterclass sul Carignano ospiti della Cantina di Santadi, tra le più rappresentative dell’isola. Le Donne del Vino scopriranno le diverse sfumature di questo vitigno, coltivato ancora a piede franco su terreni sabbiosi che guadano il mare. La masterclass sarà guidata dal giornalista Ivan Paone.

La sera di venerdì 24 ottobre sarà dedicata a un viaggio sensoriale tra i sapori e le tradizioni della Sardegna con una cena al Convento San Giuseppe di Cagliari, ad accogliere le ospiti la padrona di casa Maria Luisa Carcangiu Bayre e la delegata delle Donne del Vino di Sardegna Nina Puddu. La cena sarà accompagnata dai vini offerti dalle Donne del Vino sarde: un’occasione per celebrare l’incontro tra l’ospitalità isolana e la cultura vitivinicola femminile italiana.

«Questo viaggio nasce dal desiderio di unire conoscenza e relazione – spiega Daniela Mastroberardino, presidente nazionale delle Donne del Vino -. In Sardegna, terra di centenari e di vitigni antichi, cerchiamo le radici della longevità non solo nel DNA ma nello stile di vita, nella comunità, nel tempo condiviso. È lo stesso spirito che anima la nostra Associazione: crescere insieme, confrontarsi e creare legami che durano.»

«Accogliere le Donne del Vino in Sardegna è un’occasione per mostrare la nostra identità più autenticaspiega Nina Puddu, delegata sarda. In ogni calice c’è la storia di una terra antica, la forza delle donne che la coltivano e il legame profondo con la comunità. Questo viaggio è anche un modo per riscoprire, insieme, il valore del tempo e delle relazioni, che qui da noi sono la vera ricetta della longevità.»

Il viaggio formativo in Sardegna, curato dalla consigliera Cristiana Cirielli, dalla vice delegata delle Donne del Vino della Sardegna Luisa Carcangiu Bayre e da Rossella Pisano maestro assaggiatore vino rappresenta una nuova tappa del percorso di formazione e condivisione dell’associazione Le Donne del Vino, che promuove la cultura del vino, la sostenibilità e il ruolo femminile nel mondo enologico italiano.

Chi sono Le Donne del Vino

Le Donne del Vino sono la più grande associazione mondiale di enologia al femminile. Fondata nel 1988, conta oggi 1.250 socie tra produttrici, enotecarie, sommelier, ristoratrici, giornaliste, architette, avvocate e professioniste del settore. È presente in tutte le regioni italiane attraverso delegazioni attive e coordinate. Associazione senza scopo di lucro, Le Donne del Vino promuovono la cultura del vino e il ruolo delle donne lungo tutta la filiera vitivinicola. Realizza studi sul gender gap in cantina, incentiva l’adozione del vetro leggero e collabora con università e enti formativi per offrire percorsi di aggiornamento e alta formazione, soprattutto nei settori del marketing e della comunicazione. Dal 2021 ha avviato il progetto D-Vino, un’iniziativa che porta l’insegnamento del vino negli istituti alberghieri e turistici italiani, con una partecipazione sempre più ampia delle regioni. Le Donne del Vino valorizzano l’identità locale attraverso progetti culturali come il primo ricettario italiano ispirato al vino e ai vitigni autoctoni, le degustazioni dedicate ai “vitigni reliquia” e ai “vigneti antichi”, e la promozione del turismo del vino. Dal 2019 Le Donne del Vino hanno avviato una storica partnership internazionale con 12 associazioni estere del vino al femminile, dando vita al Forum Mondiale delle Donne del Vino, un appuntamento annuale di confronto sui grandi temi del settore. L’ultimo incontro a Roma nel novembre 2024. Da sempre impegnata nel sociale, l’associazione contrasta la violenza sulle donne con campagne di sensibilizzazione, convegni e raccolte fondi. Scopri di più sul sito www.ledonnedelvino.com, sul blog ufficiale e su D-News, l’inserto mensile allegato al Corriere Vinicolo.

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Sabato 2 e  9 marzo torna la Festa delle Donne del Vino in tutta la Sardegna: degustazioni, conferenze, visite in cantine, incontri e solidarietà negli eventi dedicati al tema «Donne, vino e design», organizzati dall’Associazione Le Donne del Vino. 30 produttrici, ristoratrici, enotecarie e sommelier accendono i riflettori sulla rivoluzione rosa che sta cambiando il mondo del vino, compreso il suo look.

Le contaminazioni tra moda, arte, vino e artigianato sono sempre più frequenti: le etichette sono disegnate da stilisti ed illustratori, la bottiglia diventa un oggetto di design e le degustazioni spesso si legano a eventi culturali e mondani di cui le donne sono le protagoniste.

«È questo il racconto al centro dei numerosi appuntamenti che abbiamo pensato per la Festa delle Donne del Vino 2019 – spiega  Elisabetta Pala, delegata regionale dell’Associazione Le Donne del Vino -. L’assaggio di Cannonau, Vermentino e degli altri vitigni in degustazione si mescola alla scoperta del design made in Sardinia, con l’esposizione di arazzi, tessuti, oggetti d’arredo e d’abbigliamento a ricordare che le migliori innovazioni nascono dal rispetto delle proprie tradizioni.»

Gli eventi sono il frutto della collaborazione delle Donne del Vino Sardegna: Angelica e Roberta Tani (Cantina Tani), Anna Maria Fara (Sardegna Bella e Buona), Antonella Corda (Cantina Antonella Corda), Claudia Pinto (Enoteca Vitis Vinifera), Claudia Secci e Donatella Buttu (Cantina Dorgali), Daniela Pinna (Tenute Olbios), Denise Dessena (Hotel S’Astore), Elisabetta Pala (Mora&Memo), Emanuela Flore (Enologa), Francesca &  Anna Giulia Loi (Vitivinicola Alberto Loi), Grazia Canneddu (Cantina Canneddu), Laura Carmina (Tenuta Muscazega), Laura Mancini (Cantina delle Vigne di Piero Mancini), Maria Grazia Perra (Azienda Ferruccio Deiana), Marianna Mura (Cantina Mura), Nicoletta Pala e Beatrice Ragazzo (Audarya), Nina Puddu (Azienda Puddu), Paola Hofmann (Cantina Mastio Hofmann), Rita Pinna ed Amalia Dessì (Pala),  Roberta e Valeria Pilloni (Su’entu), Roberta Porceddu (Cantina Lilliu), Rossella Casula (Sommelier), Sofia Carta (Sommelier), Stefania Montisci (Terra Sassa), Valentina Argiolas (Argiolas).