19 April, 2024
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«Un genio come Leonardo da Vinci avrebbe ammirato tantissimo questa Esposizione universale». Con questa battuta ad effetto il segretario di Stato degli Stati Uniti d’America, John Kerry, ha aperto ufficialmente la sua visita a Expo Milano 2015. Accolto dal commissario unico delegato del Governo per Expo Milano 2015, Giuseppe Sala, e dal Ministro per gli Affari Esteri, Paolo Gentiloni, Kerry nel suo discorso di apertura ha dimostrato vivo apprezzamento per l’Italia e l’Esposizione Universale, strappando applausi a scena aperta quando ha letto una breve parte dello speech in italiano.

Davanti ad una platea ricca di personalità ed autorità, dall’ex presidente del Consiglio, Mario Monti, al presidente di Regione Lombardia, Roberto Maroni, da Letizia Moratti a Emma Marcegaglia, il Segretario americano ha incentrato il suo intervento sulla necessità di garantire cibo sano e sufficiente per tutti, con uno sguardo rivolto al futuro, preoccupato per le generazioni che verranno, e determinato nell’apportare cambiamenti concreti. Le parole di Kerry suonano quasi come imperativi: «Dobbiamo imparare a gestire meglio il cibo che abbiamo» ha detto, e poi, ricordando il grave problema del cambiamento climatico e l’influenza negativa che questo ha sulla sicurezza alimentare, ha assicurato l’impegno degli Stati Uniti a lavorare con l’Italia e proprio per trovare soluzioni condivise.

John Kerry non ha la bacchetta magica ma ha esortato «tutte le nazioni ad impegnarsi e unirsi per intervenire velocemente. E’ necessario essere più creativi ed essere più flessibili». Solo in questo modo, secondo John Kerry, «possiamo far fronte al problema della malnutrizione e della fame, provando, tutti insieme, a sconfiggerlo».

Giuseppe Sala, nel suo intervento, ha voluto rimarcare che «la presenza degli Stati Uniti a Expo Milano 2015 è un grande successo, visto che le visite al Padiglione americano hanno superato i cinque milioni». Il Commissario Unico ha ricordato l’importanza dell’Esposizione universale, occasione unica e irripetibile per discutere di tematiche cruciali per l’avvenire del pianeta: «Ieri, in occasione del World Food Day abbiamo ospitato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon, nei mesi scorsi Michelle Obama e il segretario americano dell’Agricoltura, Tom Vilsack e oggi è un grande onore avere qui John Kerry”.

Il discorso di John Kerry è stato preceduto dalle parole del ministro degli Affari Esteri, Paolo Gentiloni: «La presenza americana qui conferma la centralità della sicurezza alimentare e dei cambiamenti climatici, che poi sono il cuore di Expo Milano 2015. Speriamo che la nuova agenda delle Nazioni Unite su queste tematiche possa sensibilizzare tutta la comunità internazionale affinché si arrivi a vincere la sfida contro la fame entro il 2030».

La visita di John Kerry è proseguita nel pomeriggio con la visita a Palazzo Italia, dove ha incontrato il Presidente di Expo 2015, Diana Bracco, e successivamente proprio al padiglione degli Stati Uniti.

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Oggi a Expo Milano 2015 si è celebrata la “Giornata Mondiale dell’Alimentazione”, alla presenza del Presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, del Segretario Generale delle Nazioni Unite, Ban Ki Moon e del Direttore Generale della FAO, José Graziano Da Silva. Una giornata importante, che ha visto la consegna proprio a Ban Ki Moon, da parte del Ministro delle Politiche Agricole, Forestali e Alimentari, Maurizio Martina, della Carta di Milano, la più importante eredità immateriale dell’Esposizione Universale. Nel corso dell’evento, il primo cittadino di Milano, Giuliano Pisapia, ha invece consegnato, sempre a Ban Ki Moon, il Patto tra i sindaci di centinaia di grandi città del mondo per l’attuazione di politiche alimentari urbane sostenibili.

La giornata, che ha visto la partecipazione di numerose personalità, come Sua Maestà la Regina Letizia di Spagna, il Presidente della Slovenia, Borut Pahor, il Ministro degli Affari Esteri, Paolo Gentiloni, si è aperta con la visita a Padiglione Zero del Segretario Generale delle Nazioni Unite, accompagnato dal Commissario Unico delegato del Governo per Expo Milano 2015, Giuseppe Sala. Nel pomeriggio ecco la sessione di lavoro “Finance for food”, alla quale ha partecipato anche il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan. Ban Ki Moon, in compagnia della moglie Yoo, ha poi visitato altri padiglioni, come Palazzo Italia, gli Emirati Arabi e l’area Kinder+Sport, dove ha incontrato il campione di calcio Roberto Baggio, ambasciatore della Fao, e il presidente di Ferrero, Francesco Paolo Fulci.

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il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al World Food Day Giornata Mondiale dell'Alimentazione a Expo Milano 2015. MILANO, 16 OTTOBRE 2015.  ANSA/STEFANO PORTA

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 GENTILONI CHANDRAPAOLO GENTILONI-00006 Expo 2015 8 giugno 2015 1

«Expo Milano 2015 è il luogo giusto per incoraggiare il dibattito sul futuro del nostro Pianeta e in particolare dei Paesi in via di sviluppo». Con queste parole il ministro degli Affari Esteri Paolo Gentiloni ha aperto la Conferenza delle Nazioni Unite dedicata ai paesi africani “least developed”, tre giorni di confronti che si tengono a Palazzo Italia per trovare misure e soluzioni condivise in grado di rilanciare le realtà meno evolute del continente africano.

Tra i relatori, i sottosegretari generali delle Nazioni unite Gyan Chandra Acharya e Hongbo e il ministro degli Affari esteri del Benin, Nassirou Baku.

«Occorre sradicare la povertà di certi Paesi africani – ha spiegato il ministro Gentiloni -, questo è un punto centrale dello sforzo comune che l’Italia sta facendo insieme alle Nazioni Unite. Servono politiche di sviluppo che tengano contro del rispetto dei diritti umani e della buona governance.»

Dal summit in corso a Palazzo Italia usciranno alcune linee guida che saranno poi analizzate durante la terza conferenza internazionale sui finanziamenti per lo sviluppo, che si terrà il prossimo luglio ad Addis Abeba, in Etiopia.

«In pochi mesi – ha affermato Gentiloni – avremo un nuovo quadro di riferimento per la cooperazione internazionale, al centro del quale resta l’obiettivo di far uscire dalla povertà i paesi africani, attraverso uno sviluppo sostenibile.»

«La graduation dei Paesi least developed – ha dichiarato il sottosegretario delle Nazioni Unite, Acharya – sarà una pietra miliare per la futura prosperità di questi Stati. Occorre puntare su una diversificazione dei mercati, sulla promozione dell’imprenditorialità, sulla tutela dell’ambiente. Occorrono però politiche vigorose per arrivare a questi obiettivi entro il 2020.»

«E’ necessario che in questi Paesi – ha concluso il ministro degli Affari Esteri del Benin – sia garantito l’accesso alle energie, anche rinnovabili, alle tecnologie, a strumenti finanziari e assicurativi ma soprattutto a un’alimentazione sana e sostenibile.»