23 April, 2024
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La 6ª commissione del Consiglio regionale ha dato il via libera all’unanimità al progetto per l’ospedale #San Raffaele di Olbia presentato dalla @Qatar Foundation. Ottenuto il parere positivo parlamentino, la Giunta potrà adesso procedere al perfezionamento dell’accordo con gli investitori stranieri.

Il voto è arrivato dopo una lunga discussione che ha visto maggioranza e opposizione confrontarsi su alcuni punti dirimenti: l’ottenimento delle deroghe da parte del governo sul numero dei posti letto e sul tetto della spesa sanitaria, le procedure per l’accreditamento di una nuova struttura in assenza di un piano sanitario regionale, la verifica della reale acquisizione delle strutture dell’ex San Raffaele da parte dei nuovi investitori.

Soddisfatto il presidente della Regione Francesco Pigliaru. «Oggi la politica ha dato una grande risposta – ha detto al termine della seduta dell’organismo consiliare – si è colta la necessità di essere rapidi e credibili nelle risposte da dare ad un’importante proposta di investimento». Pigliaru ha poi sottolineato il clima di collaborazione tra maggioranza e opposizione «che hanno agito per l’interesse generale lasciando da parte le visioni localistiche». «Nei prossimi giorni – ha annunciato il presidente – arriverà la delibera definitiva da parte della Giunta».

Grande soddisfazione anche da parte del presidente della commissione Sanità Raimondo Perra (Psi): «In meno di 8 ore, tra ieri e oggi, in un clima sereno e collaborativo, siamo riusciti ad esprimere un voto unanime su un argomento così complesso. Ringrazio tutti i componenti per il lavoro svolto. Sono sicuro che la Sardegna intera avrà grossi vantaggi da un investimento di queste dimensioni».

Giudizio positivo anche da parte del vicepresidente della commissione Marcello Orrù (Psd’Az): «Noi dell’opposizione abbiamo espresso un parere favorevole da subito ma avevamo necessità di alcuni chiarimenti da parte della Giunta. Le nostre osservazioni sono state accolte e il via libera al provvedimento è finalmente arrivato».

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E’ slittato a oggi il parere vincolante della #Sesta Commissione del Consiglio regionale sul progetto per l’ospedale #San Raffaele di Olbia. Maggioranza ed opposizione hanno trovato un sostanziale accordo per il via libera all’investimento della #Qatar Foundation ma prima sarà necessario definire meglio alcuni aspetti sulle deroghe governative per superare i limiti dei posti letto e dei tetti di spesa imposti dalla spending review e sull’interpretazione della norma regionale (legge n. 12 del 2011) che affida alla Giunta la possibilità di accreditare una nuova struttura ospedaliera in assenza del Piano Sanitario. Aspetti che saranno chiariti entro domani mattina dai funzionari della Regione e sottoposti a una nuova valutazione della Commissione convocata per le ore 12.00.

A questa conclusione si è arrivati dopo un dibattito andati avanti per quasi quattro ore. Il parlamentino, presieduto da Raimondo Perra, aperto oggi alla partecipazione di tutti i capigruppo di maggioranza ed opposizione, ha sentito in audizione il presidente della Regione Francesco Pigliaru, l’assessore alla Sanità Luigi Arru e il direttore generale dell’assessorato Giuseppe Maria Sechi.

Il presidente Pigliaru ha illustrato nel dettaglio la delibera n.24 adottata dalla Giunta il 26 giugno scorso per l’attivazione dell’ospedale e del polo di ricerca nell’area territoriale della Gallura. Pigliaru, in apertura del suo intervento, ha ricordato i vari passaggi della vicenda cominciata con la firma, nel dicembre del 2013, del Memorandum tra gli investitori della Qatar Foundation e la Giunta  Cappellacci.

«Si tratta di un investimento di grosse dimensioni – ha detto Pigliaru – per il quale occorre dare risposte credibili e in tempi rapidi.»

«La Giunta – ha proseguito il presidente – ha immediatamente avviato un’interlocuzione con il Governo per chiedere le deroghe necessarie alle normative nazionali che impongono vincoli rigidi sul numero dei posti letto e della spesa ammissibile per le convenzioni con i privati. Il progetto San Raffaele – ha ricordato Pigliaru – prevede 178 posti letto nella fase di avvio (108 per acuti e 70 post acuti), per arrivare poi a 242 a regime (142 acuti e 100 post acuti). Dal Governo è arrivato l’impegno formale a sostenere il progetto con una lettera di intenti firmata dal Ministro della Salute Lorenzin e dal sottosegretario Del Rio. Si tratta adesso di formalizzare il via libera con una deroga ufficiale”. L’obiettivo dell’intervento è duplice – ha sottolineato Pigliaru – integrare il sistema sanitario regionale e creare un polo di eccellenza nella ricerca. La struttura, oltre a fornire una risposta a un territorio finora penalizzato, avrà un grosso impatto per abbattere i costi dei viaggi della speranza (circa 60 milioni all’anno) effettuati dai sardi per curare alcune patologie e, allo stesso tempo, farà da attrattore per i pazienti che vorranno venirsi a curare in Sardegna. Alcuni lo faranno con le coperture finanziarie garantite dai loro sistemi sanitari, altri pagheranno di tasca propria il costo delle cure (per questi utenti il progetto prevede appositamente 50 posti letto in solvenza erogati senza oneri a carico del servizio sanitario regionale).»  

«Una parte importante – ha precisato il capo dell’esecutivo regionale – sarà poi dedicata alla ricerca: l’ospedale punterà ad ottenere in 5 anni le certificazioni IRCCS con le quali potrà accedere ad importanti finanziamenti nazionali. La Qatar Foundation ha inoltre assicurato una dotazione di 10 milioni di euro all’anno, a disposizione delle università sarde e di altri soggetti come il Crs4 o il Cnr, per le attività di ricerca. L’investimento iniziale sarà di circa 163 milioni di euro per gli interventi strutturali, l’ammodernamento e l’acquisto di attrezzature, i costi di gestione annuali ammonteranno invece a circa 70 milioni di euro. Il costo a carico della Regione per la convenzione si aggira sui 55 milioni di euro.

L’assessore alla Sanità Luigi Arru è entrato invece nel dettaglio del progetto spiegando ai componenti della Sesta Commissione che l’obiettivo della Giunta sarà quello di coprire le specialità assenti nel sistema della sanità gallurese e dell’intera Isola: «Si punterà su settori come la pediatria, la riabilitazione intensiva in campo sportivo, la chirurgia vascolare e oncologica, la cardiologia e la neurologia. Per andare avanti – ha confermato Arru – sarà però necessario ottenere dal Governo le deroghe necessarie. L’ambizione dell’ospedale – ha proseguito Arru – dovrà essere quella di diventare un centro di riferimento a livello internazionale».

Nel dibattito sono intervenuti diversi commissari. Daniela Forma (Pd) ha rivolto un plauso all’approccio della Giunta Pigliaru: «Pro e contro sono stati valutati attentamente – ha detto Forma – il progetto San Raffaele darà risposte a chi ha necessità di curarsi, integrerà il sistema sardo e darà spazio alla ricerca».

Pietro Pittalis (capogruppo di Forza Italia) ha posto alcune questioni pregiudiziali: «Siamo d’accordo con questo progetto – ha esordito – ma c’è la necessità di chiarire meglio tutti gli aspetti giuridici per evitare che la delibera della Giunta si areni nelle secche di qualche tribunale amministrativo». Secondo Pittalis, che ha parlato a nome di tutta l’opposizione, «prima di arrivare al parere vincolante della Commissione occorre precisare meglio le procedure di accreditamento delle nuove strutture sanitarie e le vicende legate alla curatela fallimentare dell’ospedale». Per Pittalis, inoltre, «la lettera di intenti firmata dal Ministro della Salute non è sufficiente. Serve una intervento ad hoc per superare i limiti imposti dalla spending review nazionale e dalla legge regionale n.21 del 2012  sui posti letto e sui tetti di spesa».

L’ex assessore della Sanità Giorgio Oppi (Udc) ha ricordato che «del progetto San Raffaele si parla ormai da oltre 20 anni. Il progetto presentato nel 1991 da Don Verzè non decollò perché mancavano le coperture finanziarie. Anche oggi – ha proseguito Oppi – uno dei partner del progetto, il Bambin Gesù, “non naviga nell’oro”. Da più parti arrivano forti critiche sui progetti avviati in altri parti d’Italia, soprattutto nel Sud. Per questo occorre vigilare sull’affidabilità di tutti i soggetti coinvolti”. Oppi ha poi concluso il suo intervento suggerendo alla Giunta di puntare su specialità effettivamente utili ad un’integrazione del sistema sanitario regionale come l’urologia pediatrica».

Per il capogruppo del Psd’Az Christian Solinas nella delibera «non si individuano con precisione i soggetti che manderanno avanti il progetto di cui farà parte la Qatar Foundation né c’è un’attenta valutazione e quantificazione dell’investimento». Solinas ha poi ricordato che il costo della struttura, certificato dal concordato preventivo, è di circa 11 milioni di euro. Mancano però le valutazioni sull’adeguamento dell’ospedale e di quanto si spenderà a fronte di un finanziamento regionale di circa 55 milioni di euro. «Questa operazione – ha detto Solinas – potrebbe farsi senza rischio di impresa. Di solito, prima si fanno gli investimenti e poi si chiede l’accreditamento». L’esponente sardista, infine, ha chiarito che non c’è nessuna ostilità al progetto ma, al contrario, una forte volontà di andare avanti evitando all’iter amministrativo un percorso accidentato.

Attilio Dedoni (capogruppo dei Riformatori) ha espresso parere favorevole all’investimento ma – ha detto – «senza creare traumi che rischino di vanificare l’operazione». E’ necessario – secondo Dedoni – un passaggio in Consiglio per sanare eventuali profili di illegittimità della delibera».

Su questo ed altri punti posti dalla minoranza è intervenuto il direttore generale dell’assessorato della Sanità, Giuseppe Maria Sech, che ha difeso la scelta di ricorrere alla previsione dell’art 24, comma 6, della legge regionale 12 del 2011 che consente alla Giunta, in assenza del Piano sanitario regionale, di disporre, sentita la commissione competente, l’accreditamento per una sola volta di una struttura ospedaliera. «Si tratta però di un percorso amministrativo puro – ha detto Sechi – la delibera della Giunta non accredita nessun ospedale. La norma è l’unico appiglio in mancanza del Psr. In ogni caso occorrerà ottenere le necessarie deroghe dal Governo e successivamente procedere ad ulteriori atti di programmazione».

Gigi Ruggeri(Pd) ha chiesto espressamente di inserire nel parere della commissione alcuni punti: «Questo progetto – ha detto – dovrà fungere da traino e gratificare l’intero sistema regionale. Nostro dovere sarà vincolare la presenza degli investitori del Qatar nei termini previsti dal progetto, creare una struttura di riferimento per la ricerca e una garanzia perché l’occupazione nella struttura, nell’indotto, nelle forniture e nei piccoli appalti premino i lavoratori sardi». Da Ruggeri, infine, la richiesta che la società di cui faranno parte la #Qatar Foundation e i suoi partner abbia sede in Sardegna e paghi le tasse nell’Isola.

Luca Pizzuto(Sel) ha annunciato il parere favorevole del suo gruppo alla proposta della Giunta. «Questo progetto – ha detto Pizzuto – è la garanzia che la sanità pubblica non sarà smantellata, non saranno ridimensionati i presidi periferici, né ci saranno conseguenze per il personale. Tutto questo, insieme al richiamo ad un’integrazione armonica del sistema sanitario e l’importanza data alla ricerca ci convincono della bontà dell’iniziativa».

Marcello Orrù (Psd’Az) ha invece chiesto espressamente che il progetto non penalizzi altre eccellenze presenti in Sardegna, in particolare a Sassari dove i centri per la sclerosi multipla, la cardiochirurgia e la neurochirurgia rappresentano dei veri fiori all’occhiello. «L’apertura del San Raffaele – ha detto ancora Orrù – non deve causare tagli ai danni delle altre strutture».

Su questi ultimi punti, l’assessore Arru ha dato ampie garanzie, assicurando anche grandi opportunità formative per gli studenti e i medici sardi.

Al termine degli interventi, il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis, a nome di tutta la minoranza, ha avanzato la proposta di sospendere i lavori per arrivare a un accordo unanime. Proposta accolta dalla maggioranza e dalla Giunta. La commissione si riunirà domani, alle 12.00, per la votazione finale del documento che accoglierà alcuni suggerimenti scaturiti dalla discussione.

Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

Domani, martedì 1 luglio, alle ore 15 e 30 la commissione regionale “Sanità”, presieduta da Raimondo Perra, sente in audizione il presidente della Regione e l’assessore della Sanità sull’approvazione preliminare delle “Disposizioni in materia di organizzazione della rete ospedaliera. Avvio procedure per l’attivazione dell’ospedale e del polo di ricerca nell’area territoriale della Gallura”.   

La commissione “Lavoro”, presieduta da Gavino Manca, è convocata alle ore 10 e 30 di mercoledì 2 luglio. All’ordine del giorno l’audizione dell’assessore regionale del Lavoro in materia di formazione professionale e di lavori socialmente utili. Sarà sentito anche il Corecom sull’attività svolta dal Comitato.

La commissione “Bilancio”, presieduta da Franco Sabatini, è convocata alle ore 10.00 di mercoledì 2 luglio.  All’ordine del giorno le audizioni sulla Strategia regionale per la programmazione unitaria 2014 -2020. Seguirà l’esame del documento 1/XV  “Programmazione unitaria 2014-2020. Aggiornamento e definizione della strategia regionale”. I lavori proseguiranno anche nel pomeriggio e nei giorni successivi.

La commissione “Autonomia”, presieduta da Francesco Agus, è convocata alle ore 16.00 di mercoledì 2 luglio. La seduta sarà dedicata alla Questione Riforme e alla predisposizione della documentazione per la commissione parlamentare d’inchiesta sugli attentati agli amministratori locali.

La Quarta commissione, presieduta da Antonio Solinas, è convocata giovedì 3 luglio alle ore 10.00. All’ordine del giorno l’esame del DL n. 39 “Istituzione del parco naturale regionale di Tepilora” e il DL 38 “Istituzione del parco naturale regionale di Gutturu Mannu”. I lavori proseguiranno alle 16 con l’audizione dei sindaci del parco di Gutturu Mannu.

Sempre giovedì alle ore 10 è convocata la commissione “Attività produttive”, presieduta da Luigi Lotto. All’esame dei commissari  il Dl 62 procedure a bando e a sportello 2009  per il settore dell’artigianato sardo, la Pl 67 abrogazione di leggi regionali in materia di agricoltura e il Testo unificato in materia di agricoltura e di sviluppo rurale. I lavori proseguiranno anche nel pomeriggio.

Ospedale Brotzu 1 copia

Raimondo Perra

Il presidente della #commissione regionale Sanità, Raimondo Perra, ha preso posizione sulla chiusura programmata dell’#ospedale Brotzu di Cagliari, a causa di urgenti lavori di manutenzione degli impianti elettrici.

«Mi sento di assicurare a tutti gli utenti del servizio sanitario ed agli operatori della struttura – ha dichiarato Raimondo Perra, dopo una serie di contatti con la direzione sanitaria del Brotzu – che il piano di sicurezza predisposto dall’ospedale Brotzu, col supporto esterno degli altri soggetti interessati (istituzionali e non) consentirà di ridurre al minimo i disagi della parziale chiusura dell’ospedale, necessaria per poter effettuare in sicurezza urgenti lavori di manutenzione degli impianti elettrici.»

«In quella giornata – ha aggiunto Perra -, la concentrazione dei degenti e del personale in alcuni piani della struttura garantirà un elevato livello di assistenza, mentre le principali unità di emergenza, come 2 sale operatorie, la rianimazione ed il centro trasfusionale continueranno ad operare secondo gli standard normali. Per quanto riguarda il pronto soccorso, inoltre, saranno a disposizione degli utenti le altre due strutture del San Giovanni di Dio e del Marino.»

«Come presidente della commissione, ma direi come semplice cittadino – ha proseguito l’on. Perra – auspico una comunicazione particolarmente attenta e completa, magari ripetuta più volte e con mezzi diversi man mano che si arriverà a ridosso della chiusura programmata, per poter raggiungere fasce sempre più ampie di utenza,  informando in modo esteso della parziale chiusura del Brotzu e delle alternative offerte dal nostro sistema sanitario.» 

«Sarà una sorta di stress test per tutta la rete di assistenza – ha concluso il presidente della commissione Sanità – che credo potrà essere superato con impegno e spirito di collaborazione, tenuto conto anche del fatto che l’efficienza e la sicurezza degli impianti sono fattori irrinunciabili in un settore importante e delicato come la sanità».

Anna Maria Busia

I consiglieri regionali del Centro democratico, Soberania e Indipendentzia, Sel, Sardegna Vera e Irs, hanno presentato una proposta di legge per sopprimere il #Consiglio regionale dell’economia e del lavoro (Crel), con un risparmio fino 300mila euro l’anno.

La prima firmataria del progetto di legge, Anna Maria Busia (Cd), nel corso di una conferenza stampa svoltasi stamane, ha spiegato che «si tratta dell’inizio di un’azione di verifica sulla natura, l’operato, i costi prima degli enti le cui nomine sono di competenza del Consiglio regionale, poi di quelli di competenza della Giunta».

«Abbiamo deciso di intervenire ora perché il Crel è in scadenza, così da evitare inutili rinnovi, visto che l’attività dell’ente è la stessa che possono svolgere le commissioni consiliari permanenti». Per Roberto Desini, capogruppo del Centro democratico, quest’azione è in linea con l’attività della Giunta Pigliaru e con quanto deciso da altre regioni d’Italia. Tra l’altro hanno spiegato i relatori, tra cui anche Raimondo Perra (Sardegna Vera), è all’esame della commissione Affari costituzionali della Camera il disegno di legge che prevede l’abolizione del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro (Cnel). Gavino Sale (Irs) ha ribadito l’importanza di quest’azione di risparmio e semplificazione della macchina regionale. I relatori hanno, infatti, assicurato che questa sarà soltanto la prima di una serie di proposte di legge per la soppressione degli enti inutili, ma allo stesso tempo saranno salvaguardati quelli che svolgono un’attività fondamentale per la Regione.

Nel testo i proponenti hanno spiegato la storia dell’ente, nato nel 2000, «con il compito di concorrere alla programmazione regionale e agli indirizzi di sviluppo economico, sociale e culturale, attraverso la formulazione di pareri, proposte anche ai fini della predisposizione di iniziative legislative e di atti concernenti materie economiche, sociali e finanziarie. Le finalità cui il legislatore mirava, tuttavia, non sono state mai pienamente raggiunte; l’ente, composto da 27 componenti, si riunisce sporadicamente e si registra una tendenza a saltare la sua mediazione. Di fatto, appare trascurabile la sua influenza sull’organo decisionale tenuto anche conto che i pareri non sono vincolanti. Da un esame degli atti presenti sul sito istituzionale della Regione, si può rilevare come la sua attività sia sostanzialmente ferma al 2009 per quanto concerne seminari, audizioni e pubblicazioni di quaderni; l’attività di proposta e di pareri, pur esercitata anche nell’anno in corso, è comunque molto bassa». Secondo i relatori, infatti, l’ente avrebbe fatto appena quattro lavori di ricerca e approfondimento dalla sua costituzione.

Anna Maria Busia ha poi proseguito spiegando che «con questa proposta non si vuole rinunciare alle prerogative di ascolto delle parti sociali, infatti, i consiglieri hanno altri strumenti per approfondire tematiche sociali ed economiche unitamente agli attori principali del tessuto economico e sociale dell’isola. Le commissioni permanenti, infatti, possono sempre disporre indagini conoscitive intese ad acquisire notizie, informazioni e documentazione, possono sentire componenti della Giunta regionale, convocare funzionari, amministratori o dirigenti di enti pubblici e di aziende private, rappresentanti di sindacati, di categorie economiche, di interessi diffusi e di gruppi sociali, esperti ovvero richiedere pareri di organi estranei alla Regione – articoli 42,43,44 del regolamento consiliare». «Ci auguriamo che la proposta di legge – ha concluso il consigliere Busia – venga discussa ed approvata in Consiglio entro la scadenza del rinnovo del Crel».

Ignazio Locci 22 copia

«Con arroganza, il centrosinistra vìola tutte le prerogative dell’opposizione, ignora i consigli dei funzionari referendari e del presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, e si macchia di un comportamento deprecabile e inaccettabile. Quanto accaduto ieri in commissione Sanità durante la discussione della proposta di legge sull’endometriosi (grave patologia femminile) ha dell’incredibile.»

Ad accendere la polemica è Ignazio Locci, consigliere regionale del gruppo di Forza Italia.

«I componenti del centrosinistra – aggiunge Locci – hanno totalmente ignorato le richieste avanzate dall’opposizione e in particolare è stata negata la possibilità di chiamare in audizione importanti ricercatori sardi sulla patologia nonché i rappresentanti dell’Assoendometriosi, al fine di garantire alla commissione una piena conoscenza del tema in discussione. Ma non solo: alla richiesta di rinvio della seduta per consentire alle forze di minoranza di avere il tempo, come da regolamento, di studiare i dieci emendamenti presentati, i rappresentanti del Partito democratico hanno risposto picche, negandoci un sacrosanto diritto. In particolare si è distinto, per prepotenza e arroganza, l’onorevole Gigi Ruggeri che, ergendosi a interprete autentico dei regolamenti consiliari, ci ha indotto ad abbandonare la commissione alle 22. Intorno a mezzanotte e mezza ci è stato chiesto di tornare in aula. Ma ovviamente non è stato possibile, oltreché ormai inutile. Il centrosinistra ha tuttavia ritenuto di andare avanti con un vero e proprio colpo di mano.»

«Sono stati violati tutti i principi di correttezza istituzionale e svariate norme del regolamento consiliare – sottolinea ancora Ignazio Locci – un comportamento che ha inevitabilmente compromesso i rapporti di collaborazione. È mia intenzione protestare con forza davanti al presidente Gianfranco Ganau, affinché intervenga per riportare in carreggiata chi, incurante dei regolamenti consiliari e dei rapporti di leale collaborazione, ha assunto un atteggiamento inqualificabile. Rivolgo, inoltre, un appello al Presidente della Commissione Sanità Raimondo Perra in modo che si impegni a garantire le prerogative di tutti. Tuttavia, il mio contributo e quello dei colleghi dell’opposizione al progetto di legge non mancherà: presenteremo emendamenti in aula e chiederemo al Presidente del Consiglio regionale di rimandare in commissione il provvedimento.»

Pietro Cocco e Lorenzo Cozzolino.

Pietro Cocco e Lorenzo Cozzolino.

Raimondo Perra.

Raimondo Perra.

Dopo il via libera del Consiglio regionale al Testo Unico sulla #fetopatia alcolica, approvato all’unanimità dall’Aula lo scorso 11 giugno, il #Partito democratico ha depositato altre tre proposte di legge (primo firmatario Lorenzo Cozzolino) su patologie di particolare rilevanza sociale come l’#Alzheimer, l’endometriosi e i disturbi specifici dell’apprendimento.

«Si tratta di interventi che puntano a colmare vuoti legislativi o ad aggiornare leggi già in vigore – ha detto il capogruppo del Pd Pietro Cocco – l’obiettivo è mettersi in linea con le altre regioni italiane e fornire efficaci strumenti di azione alle strutture socio-sanitarie.»

La prima proposta – ha spiegato Lorenzo Cozzolino – riconosce l’endometriosi come malattia sociale ed individua  tutti gli interventi per la prevenzione, la diffusione della conoscenza, lo studio e l’assistenza. L’iniziativa  del Pd prevede la creazione di un Registro regionale dell’endometriosi, patologia responsabile del 40% dei casi di infertilità femminile.»

La seconda punta alla riorganizzazione delle Unità di valutazione dell’Alzheimer e all’istituzione della rete regionale di riabilitazione cognitiva. «In Sardegna – ha spiegato Cozzolino – su 15.000 casi accertati di demenza senile, due terzi sono causati dal morbo di Alzheimer. “La nostra iniziativa punta, senza stravolgere l’esistente, ad un intervento integrato nei territori in modo da assistere il malato e la sua famiglia coinvolgendo anche le associazioni di volontariato. Obiettivo della legge è il potenziamento dei centri diurni e dei nuclei Alzheimer in modo da garantire diagnosi precoci, cure e attività riabilitative».

La terza proposta, infine, è rivolta alle persone con disturbi specifici dell’apprendimento. «I bambini affetti da dislessia – ha sottolineato Cozzolino – rimangono spesso senza assistenza perché il disturbo non viene riconosciuto. Il nostro obiettivo mira ad un’individuazione precoce della patologia e ad interventi di sostegno in campo sociale, sanitario, scolastico e professionale per i soggetti interessati».

Le proposte di legge, già assegnate alla Sesta Commissione del Consiglio regionale saranno prese in esame nelle prossime settimane. «Come già avvenuto per la norma sulla fetopatia alcolica – ha detto il presidente dell’organismo consiliare Raimondo Perra – i provvedimenti saranno approvati in tempi rapidi per poi essere sottoposti all’attenzione dell’Aula». 

Il direttivo regionale del Partito Socialista Italiano, riunito a Tramatza in data 9.06.2014, su proposta del segretario regionale Gianfranco Lecca, ha eletto, con voto unanime, il nuovo esecutivo regionale.
Ne fanno parte:
1) Gianfranco Lecca (segretario regionale) Ogliastra
2) Rocco Celentano (presidente del direttivo regionale) Nuoro
3) Luca Mameli (tesoriere) Ogliastra
4) Mario Giannasi (Nuoro)
5) Giampaolo Sanna (Sassari)
6) Luca Orrù (Oristano)
7) Erminio Meloni (Sulcis Iglesiente)
8) Raimondo Ibba (Cagliari)
9) Raimondo Perra (Cagliari – consigliere regionale)
10) Simone Atzeni (Cagliari – segretario particolare dell’assessore dell’industria)
11) Paolo Atzeri (Cagliari)

Patto d'Iglesias - Fetopatia Alcolica Pieghevole Provincia Amici 2

«Con l’approvazione in Consiglio regionale della legge sulla “Prevenzione della fetopatia alcolica”, la nostra regione si propone al mondo con il primo dispositivo che trasforma la Donna Alcolista, storicamente colpevole, in sofferente bisognosa di diagnosi e terapia e la mamma alcolista in primario obiettivo delle premure: sociali e mediche.» Lo scrive, in una nota, l’associazione #Amici della Vita Sulcis.

«La legge votata all’unanimità dei Consiglieri presenti (50) – si legge ancora nella nota – è frutto di lunghissimo ed appassionante lavoro che ha visto protagonisti il Volontariato, l’Ordine dei Medici, la Provincia Carbonia Iglesias fino all’ultimo giorno del suo mandato, i sindacati, le parrocchie, la Coop. sociale San Lorenzo ed Amministrazioni comunali del Sulcis, le Acli, la Curia, la stampa. I consiglieri regionali del Sulcis di questa legislatura (Gigi Rubiu, Luca Pizzuto, Pietro Cocco, Ignazio Locci) e della precedente (Paolo Dessì e Giorgio Locci) affiancati dagli “stranieri” Raimondo Perra e Lorenzo Cozzolino hanno avuto il merito di “contagiare” i partiti di appartenenza e motivarli a sostenere in tempi rapidissimi, “olimpionici”, una legge (premura e sensibilità ) per la vita debole che tutti desideriamo salvaguardare. Il risultato finale dimostra che quando una comunità, rimosse le casacche di appartenenza, si riunisce intorno alla solidarietà è capace di risultati straordinari e trasforma la quotidianità spesso rissosa, invidiosa, dozzinale e pettegola in leggenda.»

«Siamo orgogliosi – conclude l’associazione Amici della Vita Sulcis – di aver lavorato al vostro fianco in questa emozionante avventura. Nuovi orizzonti aspettano altrettanto impegno.»

Consiglio regionale 3 copia

Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità il testo unificato 20/28 su “Norme per la prevenzione della fetopatia alcolica”. Il presidente dell’Assemblea, Gianfranco Ganau, ha aperto la discussione dando la parola al relatore Lorenzo Cozzolino (Pd). Nel suo intervento, il consigliere ha messo l’accento sulla gravità della patologia di cui si occupa il provvedimento, perché «l’assunzione di alcol nel delicato periodo della gravidanza può creare sia complicazioni per gestante che, nei casi più estremi, aborti prematuri». «Il fenomeno – ha aggiunto Cozzolino – è purtroppo molto diffuso fra le giovani donne, molte della quali consumano alcolici mettendo a rischio la propria salute e quella del bambino. La disciplina della materia è inoltre particolarmente utile, ha proseguito il consigliere, perché «spesso la presenza di queste patologie non è riconoscibile e diagnosticabile, né esiste una sorta di soglia minima di sicurezza». I dati più recenti dell’Istituto superiore di sanità, ha affermato Cozzolino, «sono del 2001e ci dicono che il 7% dei nascituri è esposto alcol materno, mentre in Sardegna sono stati segnalati ben 650 casi di aborti spontanei riconducibili alla fetopatia». La nuova legge regionale, secondo Cozzolino, affronta il problema sotto un duplice aspetto: «Quello medico attraverso la diagnosi precoce ed una serie di test mirati, quello sociale, con percorsi di accompagnamento e sensibilizzazione sulla importanza della prevenzione, con l’obiettivo di arrivare a gravidanze responsabili e analcoliche».

Il capogruppo di FI Pietro Pittalis, intervenendo sull’ordine dei lavori, ha sottolineato l’anomalia dell’assenza dell’Assessore competente «al quale sarebbe stato utile porre alcune domande» ed ha chiesto alla presidenza chiarimenti sulle motivazioni dell’inversione dell’ordine del giorno del giorno, «visto che al punto due c’era l’esame delle disposizioni urgenti in materia di edilizia scolastica». Pittalis ha quindi chiesto una breve sospensione della seduta per una riunione dei capigruppo.

Il presidente Ganau, ha chiarito che il ritardo del provvedimento sull’edilizia scolastica è dovuto al mancato deposito presso gli uffici delle relazioni di maggioranza e minoranza. «Se dovessero arrivare – ha aggiunto – l’Aula inizierà immediatamente la discussione». Per quanto riguarda la presenza dell’Assessore della Sanità, il presidente ha spiegato che i membri della giunta in Aula hanno la delega a rappresentare l’esecutivo.

Il capogruppo Pd, Pietro Cocco, si è detto convinto della necessità di proseguire i lavori. In un successivo intervento, il capogruppo di Fi Pittalis ha affermato di non voler alimentare polemiche, aggiungendo che nel merito la legge ha il sostegno del suo gruppo. «Però – ha precisato – va rispettata la regola secondo la quale per ogni legge ci vuole interlocuzione dell’Assessore competente. Se c’è la necessità di spostare il dibattito per un’ora, ha suggerito, «possiamo farlo ma qui c’è una questione di rispetto per il Consiglio, ci vuole serietà e dignità per l’Assemblea».

Il consigliere Pietro Cocco, capogruppo del Pd, si è detto favorevole ad una breve sospensione. Il consigliere Michele Cossa (Riformatori) ha dichiarato la posizione favorevole del suo gruppo, ma ha detto di ritenere necessaria la sospensione, dato che «un problema così specifico, sul piano sostanziale, non può essere affrontato senza la presenza dell’assessore».

Alla ripresa dei lavori, il presidente Ganau ha dato la parola a Rossella Pinna (Pd), la quale ha espresso viva soddisfazione per l’approvazione in Commissione di questa legge, tema importantissimo per la salute delle donne e dei nascituri.

L’esponente della maggioranza ha evidenziato che i dati sui danni causati dal l’alcool e sulle patologie alcol-correlate sono allarmanti in Europa, in Italia e in Sardegna. Secondo alcune ricerche, ha proseguito Pinna, quasi il 60 per cento dei sardi fa uso di alcool, con un’incidenza allarmante tra i giovani e i giovanissimi, con un età che tende vistosamente ad abbassarsi: un giovane su tre fa uso di queste sostanze. Nel mondo il 38,3 per cento consuma alcolici, in Italia 17mila sono i decessi causati dall’utilizzo di queste sostanze. La consigliera ha ricordato che dagli studi scientifici effettuati le donne sono maggiormente esposte ai rischio di patologie alcol-correlate rispetto agli uomini, oltre al fatto che i danni causati dalla fetopatia alcoolica è invalidante e non può essere curata, ma si può prevenire con gli interventi previsti in questa legge, soprattutto all’articolo 4.

Soddisfatto per la condivisione che si è creata tra maggioranza e opposizione su questo tema il consigliere Luca Pizzuto (Sel), uno dei proponenti delle due proposte di legge inserite nel Testo unico. L’esponente della maggioranza ha evidenziato come questa legge punti sulla prevenzione, come atto fondamentale, e riconosca l’importante lavoro svolto da oltre diciotto anni da diverse associazioni. Il particolare, Pizzuto ha proposto all’Aula di rinominare la legge con “Legge degli Amici della vita”, nome dell’associazione che da 18 anni si occupa di queste problematiche. Il consigliere di Sel ha rilevato in modo positivo, infine, che con il provvedimento di oggi «questo Consiglio si sta riavvicinando in modo trasversale alla gente e alle sue necessità».

Voto favorevole è stato espresso anche dal presidente della commissione Sanità, Raimondo Perra (Psi), che ieri ha approvato il Testo unico oggi in discussione. Perra ha sottolineato che si tratta di una legge importante «per noi socialisti», un provvedimento che va nella direzione di tutelare la salute delle donne e dei nascituri. «Si va nella direzione della prevenzione – ha detto – e non in quella della cura. Con questi interventi, oltre a diminuire l’incidenza delle patologie alcoolcorrelate, si riduce anche l’aggravio per la spesa sanitaria, tra l’altro con un investimento modesto di 150mila euro». Per Perra questa legge punta sul migliorare l’informazione data alla donne in gravidanza attraverso l’utilizzo delle strutture sanitarie preposte e dei medici di base.

Il capogruppo del Pd, Pietro Cocco, ha annunciato il sostegno alla proposta di legge e ha ricordato come nella passata legislatura un provvedimento analogo aveva superato l’esame della competente commissione ma non era approdato in Aula. L’esponente della maggioranza ha inoltre sottolineato come la legge sia la prima sulla delicata materia varata da una Regione in Italia e ha ribadito l’efficacia degli interventi previsti in particolare per quanto attiene la prevenzione, l’informazione e la gratuità dei relativi test medici. A giudizio del consigliere, Pietro Cocco, con le disposizioni contenute nel testo si possono ipotizzare anche ulteriori benefici in termini di riduzione del costo sanitario complessivo della Sardegna.

Il capogruppo dell’Udc, Gianluigi Rubiu, ha evidenziato che «in Europa il terzo fattore di rischio di morte prematura è rappresentato dall’uso di alcolici, dopo il fumo e l’ipertensione». L’esponente della minoranza ha ricordato le misure previste nel testo all’esame dell’Aula e rimarcato come l’obiettivo della legge è rappresentato dallo scoraggiare l’uso di alcol per tutto il periodo della gravidanza. Luigi Rubiu ha poi fatto cenno ad alcuni interventi promossi al livello europeo per migliorare la prevenzione e limitare la vendita degli alcolici. Tra gli esempi citati quello del divieto alla vendita di bevande alcoliche per chi non ha raggiunto la maggiore età e una particolare etichettatura in cui siano riportati con chiarezza i rischi che derivano dall’abuso di alcolici per le donne in gravidanza e per il feto. Il capogruppo Rubiu ha concluso dichiarando il suo voto a favore della proposta di legge.

Il presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau, ha dunque concesso la parola all’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, per la replica della giunta. L’esponente dell’esecutivo ha espresso il formale parere favorevole della giunta alla proposta di legge e sottolineato come il provvedimento, oltre che per la sostanza, meriti apprezzamento anche per il significato simbolico del sostegno alla prevenzione e al “lavoro in team”. Il responsabile della Sanità ha inoltre evidenziato come la legge per la prevenzione della fetopatia alcolica rappresenti una risposta adeguata, in un particolare momento di crisi sociale, «verso quelle fasce che più soffrono una condizione di disadattamento sociale». Apprezzamento è stato inoltre rivolto per i previsti test gratuiti «si potrà così valutare compiutamente anche l’efficacia degli eventuali percorsi di accompagnamento».

Il presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau, ha dunque posto in votazione il “passaggio agli articoli” che il Consiglio ha approvato per alzata di mano.

Sull’art.3 del Testo Unico è intervenuto il dell’Udc Giorgio Oppi che ha espresso parere favorevole sull’esenzione dal ticket per le donne in gravidanza. Dubbi invece sulla somministrazione di un questionario anonimo tipo alle pazienti a rischio. «La patologia – ha detto Oppi – può essere riscontrato solo al termine della gravidanza. Il questionario potrebbe rivelarsi inutile. La prevenzione, inoltre, si fa da tempo con un altro questionario predisposto da ricercatori qualificati e finanziato dal Ministero in distribuzione in tutte le Asl sarde».

Gianni Tatti (Udc) ha chiesto di fare chiarezza sui soggetti beneficiari dell’esenzione dal ticket. «Dall’art 3 – ha detto Tatti – non si evince che solo le donne in stato di gravidanza possono avere l’esenzione per il dosaggio della Transferrina desialata. Se a una donna viene ritirata la patente per abuso di alcolici può comunque ottenere l’esenzione. E’ una discriminazione nei confronti degli uomini«  Tatti ha poi segnalato all’aula la presenza in alcune Asl di laboratori non in grado di fare l’esame. «La Regione se ne faccia carico – ha affermato l’esponente dell’UDC – se ci sono esami in più da fare ben vengano ,ma occorre scongiurare il rischio che in Sardegna ci siano cittadini di seria A e Serie B”.

Edoardo Tocco (Forza Italia), ha auspicato che il Consiglio in futuro possa approvare altri provvedimenti con la stessa celerità con cui si è arrivati all’esame del Testo Unico sulla fetopatia alcolica. Il consigliere “azzurro”  ha poi stigmatizzato il mancato coinvolgimento dei consultori e delle associazioni di volontariato nella discussione del provvedimento.

Per Angelo Carta (Psd’Az), la legge in esame «è una prima risposta ad un problema forte vissuto dai territori dove è più presente la piaga dell’alcolismo». In alcune zone dell’isola – ha ricordato Carta –  «il volontariato è l’unico baluardo contro l’abuso perché i comuni sono senza strumenti. La prevenzione è sempre più necessaria per affrontare il problema in modo radicale. Servono strumenti e risorse per il volontariato e una task force nelle Asl per sostenere associazioni e centri d’ascolto».

Robero Deriu (Pd) ha rivolto apprezzamento per il lavoro svolto dal collega Cozzolino annunciando il suo voto a favore del provvedimento

Luca Pizzuto (Sel), rispondendo al precedente intervento del consigliere Edoardo Tocco, ha ricordato che non c’era nessun intento di far trovare una legge già pronta alle associazioni ma i soggetti interessati hanno avuto un ruolo importante per il varo del provvedimento.

Roberto Desini (Centro Democratico) ha espresso soddisfazione per il risultato ottenuto. «Sono orgoglioso – ha detto – perché la Sardegna arriva prima di altre regioni italiane. Si tratta della prima legge in materia sanitaria approvata da questo Consiglio. Per raggiungere gli obiettivi  non serve un grande dispendio di risorse. Con la prevenzione si risolvono i problemi delle persone e si creano le condizioni perché i neonati abbiano una vita normale».

Per Daniele Cocco (Sel), «la legge che il Consiglio si appresta ad approvare è un segnale di grande civiltà che certifica l’attenzione della Giunta per i problemi dei cittadini». Secondo Cocco, l’esenzione dal ticket deve essere estesa anche ai disoccupati.

Christian Solinas (Psd’Az)  ha chiesto all’Aula di mostrare in futuro, per altre problematiche,  la stessa attenzione riservata al Testo Unico sulla fetopatia alcolica. «Stiamo parlando di una legge che impegna 150mila euro – ha detto Solinas – mentre fuori si discute di una questione come il “San Raffaele” per la quale c’è in ballo un investimento di un miliardo di euro. Sarebbe opportuno che Pigliaru riferisse in Consiglio per capire se i sardi devono essere solo mediatori di questioni che interessano il Governo nazionale».

Modesto Fenu (Zona Franca), dopo aver espresso soddisfazione per l’esito della discussione, ha annunciato il suo voto favorevole al provvedimento.

Stessa valutazione dal consigliere del Partito dei sardi Augusto Cherchi, che ha annunciato il voto a favore del gruppo “Soberania e Indipendentzia”  per una legge importante che «pone una pietra nel percorso di prevenzione».

Efisio Arbau (La Base), rispondendo al consigliere Christian Solinas, si è detto sicuro del fatto che la Commissione Sanità saprà esaminare con stessa celerità il progetto “San Raffaele”.

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha rivolto un grazie al mondo dell’associazionismo e del volontariato da sempre in prima linea sul fronte della lotta all’alcolismo. «Grazie alle loro iniziative e a quanto hanno saputo seminare – ha detto Pittalis – oggi si può raccogliere il frutto di un impegno per la salvaguardia della vita. La politica scrive una bella pagina».

Il presidente Ganau ha quindi posto ai voti il provvedimento che è stato approvato all’unanimità.