15 December, 2025
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Si è conclusa con successo la quarta edizione di “Noi Camminiamo in Sardegna”, la manifestazione promossa dall’Assessorato regionale del Turismo, Artigianato e Commercio dedicata al turismo lento e ai cammini dell’Isola.

Un’edizione da record che, dal 28 settembre al 4 ottobre 2025, ha coinvolto oltre 800 partecipanti tra camminatori, esperti, giornalisti, content creator, tour operator, autori e progettisti di cammini, accompagnati da più di 40 guide turistiche e ambientali escursionistiche esperte.
Nel corso della settimana sono stati percorsi oltre 700 chilometri, attraversando 55 Comuni e toccando gli otto Cammini di Sardegna e le otto Destinazioni di Pellegrinaggio.

Un risultato che conferma “Noi Camminiamo in Sardegna” come il principale appuntamento nazionale dedicato alla promozione del turismo esperienziale e sostenibile, capace di coniugare ambiente, cultura, spiritualità e identità locale.

Il progetto ha coinvolto gli itinerari del Cammino Minerario di Santa Barbara, Cammino di San Giorgio Vescovo, Cammino di Santu Jacu, Cammino di Sant’Efisio, Cammino 100 Torri, Via dei Santuari e Cammino Francescano in Sardegna, ai quali si è aggiunto il nuovo itinerario pilota del Cammino dei Beati, che attraversa i territori di Dorgali, Galtellì, Oliena, Orgosolo e Orosei.

Protagoniste anche le Destinazioni di Pellegrinaggio: Borutta, Dorgali, Galtellì, Genoni-Gesturi-Laconi, Luogosanto, Orgosolo e Sant’Antioco, autentici borghi di spiritualità, accoglienza e memoria.

Il gran finale di Pula ha rappresentato il momento simbolico e celebrativo dell’intera manifestazione.
La sera di venerdì 3 ottobre, la Piazza del Popolo si è trasformata in un palcoscenico di emozioni con l’evento “I canti, le musiche, i territori”, condotto da Ambra Pintore e Ottavio Nieddu, che ha unito le voci dei camminatori, gli artisti e le comunità locali in un racconto corale di identità e tradizione.
L’iniziativa ha registrato una grande partecipazione di pubblico, valorizzando il ruolo di Pula come destinazione simbolo del turismo lento in Sardegna.

«Il turismo dei cammini non è solo un modo di viaggiare, ma un’esperienza di scoperta lenta e profonda che unisce spiritualità, cultura e sostenibilità ha dichiarato l’assessore regionale del Turismo, Artigianato e Commercio, Franco Cuccureddu -. Con ‘Noi Camminiamo in Sardegna’ continuiamo a costruire un’offerta capace di raccontare la Sardegna più vera e di farla conoscere al mondo tutto l’anno.»

Durante l’edizione 2025, sabato 4 ottobre, è stata inaugurata la quinta tappa del Cammino di Sant’Efisio, tra la chiesa di San Giovanni Battista e la chiesetta di Sant’Efisio a Nora, attraversando luoghi di fede, paesaggio e memoria. Un nuovo tratto di 10 km che porta il percorso complessivo a oltre 90 km, rafforzando il valore identitario e devozionale del cammino dedicato al santo più venerato dell’Isola. Al termine del percorso, culminato con la celebrazione religiosa e i saluti istituzionali presso il Teatro comunale, è stata presentata la valorizzazione del cammino attraverso i prodotti tipici incontrati lungo i 16 itinerari, curata dagli studenti dell’Istituto Alberghiero “Domenico A. Azuni”.

«Noi Camminiamo in Sardegna – ha sottolineato Renato Tomasi, responsabile del Settore Valorizzazione Territoriale della Regione Sardegna – si conferma un modello turistico esperienziale e sostenibile, fondato su ambiente, identità e accoglienza. Un progetto che valorizza i borghi e le comunità, promuove la fruibilità dei cammini e offre nuove opportunità di sviluppo economico e sociale, destinate a rendere la Sardegna protagonista del turismo lento sui mercati nazionali e internazionali.»

Con oltre 80 professionisti nazionali coinvolti tra giornalisti, autori, tour operator e progettisti di cammini, la quarta edizione segna un ulteriore passo avanti nella costruzione di una rete di promozione e conoscenza condivisa che unisce territori, esperienze e persone sotto un’unica visione di Sardegna autentica e sostenibile.

 

 

«Il turismo lento si candida quale asset nell’ambito della strategia promozionale della Regione: è un segmento basato su sostenibilità ambientale ed economico-sociale, teso a valorizzare un’offerta unitaria, composta da borghi, cammini e destinazioni di pellegrinaggio, che si appresta ad affacciarsi sui mercati nazionali e internazionali.»

Con queste parole l’assessore del Turismo, Artigianato e Commercio, Franco Cuccureddu, ha sintetizzato oggi (martedì 16 settembre), nel corso della conferenza di presentazione della 4ª edizione di “Noi Camminiamo in Sardegna”, svoltasi al Centro spirituale Nostra Signora del Rimedio di Donigala Fenughedu, la valenza del progetto regionale sul turismo dei cammini, attivato, sviluppato e promosso dall’assessorato regionale.

«Si tratta di un modello turistico esperienziale e sostenibileha aggiunto Franco Cuccureddu – imperniato su valori quali ambiente e natura, identità e autenticità, accoglienza dei territori e delle comunità che li abitano. Alla pari di altri prodotti turistici tematici, complementari al consolidato turismo marino-balneare, rappresenta un potenziale fattore di sviluppo economico per i luoghi coinvolti e un’opportunità di diversificare l’offerta durante tutto l’anno e in tutto il territorio regionale.»

Una parte rilevante dell’attività promozionale è – e sarà – dedicata al turismo nei borghi, in particolare al cluster di 15 località certificate (Borghi caratteristici della Sardegna) che “rappresentano uno spaccato di Sardegna autentica, memorie ‘vive’ che raccontano saperi e sapori, nonché un modello di sostenibilità ambientale, economica e sociale e di valorizzazione in chiave slow delle ricchezze materiali e immateriali”, ha sottolineato l’Assessore.

All’interno del turismo lento rientra anche la promozione dei beni UNESCO della Sardegna, arricchita dalla novità principale del 2025: il recente inserimento delle necropoli a domus de Janas nel Patrimonio dell’Umanità. Queste si affiancano all’unico sito archeologico finora riconosciuto, Su Nuraxi di Barumini, mentre gli altri beni UNESCO sardi sono immateriali (il canto a tenore e la Discesa dei Candelieri) e naturalistici (l’Oasi di Tepilora). Con questa novità la Sardegna si presenterà al WTE di Roma (25-26 settembre prossimi).

La conferenza di Donigala Fenughedu ha offerto l’occasione per fare il punto sullo stato di avanzamento del progetto, con gli interventi dei rappresentanti regionali, degli enti locali protagonisti, dei media e di esperti del settore. L’incontro ha anche introdotto il clima della quarta edizione di Noi Camminiamo in Sardegna, evento di riferimento per i cammini in Sardegna, che per il terzo anno consecutivo ha ricevuto il patrocinio del Ministero del Turismo.

«L’originale e apprezzato format della manifestazione ha spiegato l’assessore Franco Cuccureddu – mira a garantire un progressivo livello di fruibilità complessiva, infrastrutturale e di servizi annessi, dei cammini e degli itinerari proposti dalle destinazioni di pellegrinaggio iscritte al Registro regionale. In questo senso ciascuna componente dell’offerta dovrà essere all’altezza degli standard richiesti e dotarsi di servizi adeguati alle esigenze dei mercati.»

Ampio spazio è stato riservato al programma di Noi Camminiamo in Sardegna 2025, che durerà un’intera settimana, dal 28 settembre al 4 ottobre, con 16 itinerari che si snoderanno lungo gli otto Cammini di Sardegna e le otto Destinazioni di Pellegrinaggio, attraversando circa 53 Comuni. Il format prevede il coinvolgimento di circa 500 partecipanti: ogni itinerario sarà percorso da gruppi di 25-30 “camminatori”, tra cui giornalisti, content creator, esperti, videoreporter, guide turistiche e ambientali, fotografi e appassionati. I gruppi cammineranno in contemporanea sui 16 itinerari per poi riunirsi nella destinazione finale, annunciata dall’assessore Franco Cuccureddu e presentata dal rappresentante del comune di Pula, il sindaco Walter Cabasino.

Il Comune ha sottolineato come Pula meriti di rappresentare la Sardegna sullo scenario nazionale del turismo lento e dei cammini, grazie alle sue attrazioni storico-culturali e religiose e, in particolare, al grande valore identitario del Cammino di Sant’Efisio, in onore del martire più venerato dell’Isola.

Proprio sull’evento conclusivo si concentrano le novità del 2025, illustrate dal responsabile del settore Renato Tomasi:

  • Venerdì 3 ottobre 2025: evento serale “I canti, le musiche, i territori” con artisti, camminatori e giornalisti, condotto da Ambra Pintore e Ottavio Nieddu, in Piazza del Popolo a Pula (ore 19.00-21.00).
  • Sabato 4 ottobre 2025: “A passo lento, si cammina sul percorso di Sant’Efisio”, 10 km lungo lo scenario costiero di Pula. L’evento, aperto a esperti e appassionati, richiede iscrizione sul sito noicamminiamoinsardegna.it. Partenza dal sagrato della chiesa di San Giovanni Battista (ore 8.00-13.00).

Un’ulteriore novità della 4ª edizione è l’invito rivolto ai gestori dei cammini e delle destinazioni di pellegrinaggio a favorire il coinvolgimento di esperti e appassionati, a promuovere l’accessibilità e ad avvicinare i giovani attraverso attività con le scuole.

Il progetto regionale coinvolge e consolida gli otto itinerari dei Cammini di Sardegna: Cammino Minerario di Santa Barbara, Cammino di San Giorgio Vescovo, Cammino di Santu Jacu, Cammino di Sant’Efisio, Cammino 100 Torri, Via dei Santuari e Cammino Francescano in Sardegna. Inoltre, è stato introdotto un nuovo itinerario pilota: il Cammino dei Beati, che comprende i territori di cinque Comuni del Nuorese e della Baronia (Dorgali, Galtellì, Oliena, Orgosolo e Orosei).

Protagoniste dell’evento saranno anche le Destinazioni di Pellegrinaggio: Borutta, Dorgali, Galtellì, Genoni-Gesturi-Laconi, Luogosanto, Orgosolo e Sant’Antioco. Borghi legati a figure di santi e beati, luoghi di ospitalità, silenzio e meditazione, autentici scrigni di rigenerazione fisica e spirituale, rappresentano uno spaccato della Sardegna più autentica.

Si è concluso ufficialmente, con la consegna dei diplomi ai partecipanti, il corso di alta specializzazione sul Turismo culturale e religioso in Sardegna rivolto alle guide turistiche, religiose e ambientali, ma anche agli operatori della pastorale del turismo delle Diocesi sarde. Il corso è stato organizzato dalla Conferenza Episcopale Sarda e dalla Pontificia Facoltà Teologica della Sardegna, e patrocinato dalla Regione Sardegna e dalla Fondazione Destinazioni di Pellegrinaggio. Grande l’emozione degli studenti che sabato 4 febbraio si sono ritrovati nell’Aula Magna della Facoltà per la consegna dei diplomi. Presenti all’appuntamento mons. Antonello Mura, Vescovo di Nuoro e di Lanusei, presidente della Conferenza Episcopale Sarda, don Mario Farci, Preside della Facoltà e il dott. Renato Tomasi, responsabile dell’Assessorato regionale del Turismo per questa iniziativa.

Il percorso formativo, ricco di appuntamenti, si è articolato da ottobre a dicembre 2022 a Cagliari nella sede della Pontificia Facoltà Teologica della Sardegna. Tra le attività realizzate, un educational tour ad Assisi, molto apprezzato dagli studenti, che hanno manifestato in più occasioni l’unicità e il valore di quell’esperienza.

L’équipe dei docenti ha lavorato in modo sinergico con un ambizioso obiettivo: qualificare l’offerta del turismo religioso in Sardegna per un nuovo modello di sviluppo sostenibile del territorio regionale. In tal senso, l’obiettivo di un simile percorso intensivo è stato quello di formare delle guide e degli operatori turistici nel campo dell’arte sacra e del pellegrinaggio, affinché acquisissero, da un lato, alcune conoscenze specifiche sulla storia della Chiesa e della liturgia, sulla religiosità popolare e la Scrittura, ma che sapessero anche trasmettere il senso spirituale e teologico presente nei cammini religiosi così come in ogni esperienza di fede legata alla fruizione di luoghi sacri cristiani. Nel corso è stato proposto anche un percorso di alta formazione con lezioni frontali, in aula, di architettura e liturgia, antropologia religiosa, agiografia e storia della spiritualità in Sardegna, con una attenzione speciale a cammini, pellegrinaggi, santuari, francescanesimo, tradizioni popolari e canto liturgico nell’isola, marketing turistico e progettazione regionale.

A completamento di questo percorso è stata richiesta l’elaborazione di un progetto turistico originale. Gli studenti hanno raccolto con entusiasmo questo compito componendo veri e propri progetti turistici completi in ogni parte: dai contenuti artistici, storici e religiosi, agli aspetti di marketing e comunicazione, a quelli più strettamente logistici e relativi ai costi. I progetti sono stati valutati e approvati da una commissione apposita della Facoltà e rappresentano il valore aggiunto e il risultato concreto più evidente di questo corso. Gli studenti che hanno terminato il corso regolarmente, con la consegna della relazione, valutata positivamente, sono stati 34, di cui 27 guide turistiche e ambientali della Sardegna e 7 operatori delle Diocesi sarde.

In occasione dell’evento nazionale denominato “Sardegna, terra di cammini tutto l’anno”, andato in scena a Milano venerdì 12 e sabato 13 novembre con l’obiettivo di promuovere il turismo religioso in Sardegna, ampio spazio è stato riservato alla neonata Fondazione Destinazioni di pellegrinaggio in Sardegna, presentata ufficialmente allo scenario nazionale del turismo culturale-religioso. Recentemente, infatti, dopo un percorso lungo e articolato e grazie all’impegno dell’assessorato regionale del Turismo in stretta sintonia con la Conferenza episcopale sarda, ha visto la luce un organismo istituzionale di governante che comprende al suo interno i comuni di Galtellì, Gesturi, Laconi, Luogosanto, Orgosolo e Sant’Antioco e ambisce a valorizzare e promuovere l’ospitalità e le ricchezze culturali-religiose dei Comuni che la rappresentano, che hanno tradizioni e storie tra le più importanti in Sardegna. Come ha ricordato Renato Tomasi,  responsabile per il turismo culturale e religioso dell’assessorato del Turismo della Regione Sardegna «la Sardegna è anche la Regione che vanta il primato nazionale sul numero delle feste religiose, e presenta i numeri di un’offerta di qualità in grado di posizionarla su uno scenario internazionale. L’offerta della Fondazione può catalizzare le potenzialità strategiche dei “cammini”, della Rete regionale dei Borghi della Sardegna, delle chiese del romanico, oppure delle oltre mille chiese campestri, o ancora, delle  ferrovie storiche della rete del Trenino verde».

La mission della fondazione, presentata dai neopresidenti Giovanni Santo Porcu (presidente dell’Assemblea) e Roberta Serrenti (presidente del Consiglio di amministrazione), parte dalla consapevolezza che oggi più che mai il turista è alla ricerca della esperienza vera e autentica, con grande impatto emozionale, e con vissuto di momenti unici ed irripetibili, in cui il benessere psicofisico, inteso in senso ampio, fino a comprenderne il benessere spirituale, ha un ruolo fondamentale nella riuscita dell’offerta.

Allo stato attuale la Fondazione sta lavorando, in stretta sinergia con l’assessorato del Turismo della Regione Sardegna, alla creazione di pacchetti turistici rispondenti alle diverse esigenze espresse dalla domanda: da quelli più brevi (2 giorni) fino ad arrivare a quelli più lunghi (10 giorni) in cui sarà possibile visitare tutte le località che aderiscono alla Rete Destinazioni di Pellegrinaggio. Il minimo comune denominatore di questi pacchetti sarà comunque sempre lo stesso: permettere al turista pellegrino di godere di momenti individuali alla ricerca del sé. Particolare attenzione verrà posto al tema dell’accessibilità, nella consapevolezza dell’importanza che oggi riveste il viaggio spirituale per ogni singolo individuo.

«Il modello della Fondazione spiega l’assessore regionale del Turismo Gianni Chessa rappresenta una strategia di “governance”, con la Regione in cabina di regia, importante sul fronte della strutturazione dell’offerta turistica, portando i principali luoghi di pellegrinaggio dell’Isola a valorizzare e promuovere l’ospitalità e le ricchezze culturali-religiose dei Comuni che la rappresentano. La Fondazione – aggiunge l’assessore Gianni Chessa – consentirà attraverso il coinvolgimento delle aree di Porto Torres e Borutta, di posizionare l’Isola sullo scenario internazionale del segmento del turismo lento, sostenibile e responsabile.»

Il logo del Fondazione elaborato per la promozione rappresenta l’immagine della Sacra Famiglia nel primo pellegrinaggio della storia cristiana. Dal punto di vista stilistico, le figure sono delineate da pochi e semplici tratti che hanno anche il duplice significato di rappresentare sentieri, percorsi e paesaggi. Colori caldi e tonalità fredde si fondono e si armonizzano fra loro richiamando alla mente i colori della Sardegna, del mare e del sole che lo illumina. L’immagine coordinata è stata declinata sulla cartellonistica e tutti gli strumenti di comunicazione funzionali alla promozione del turismo religioso compreso la progettazione e produzione di una linea di merchandising. La comunicazione si completa con il sito web https://www.destinazionepellegrinaggiosardegna.it/.