29 April, 2024
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«Nei decenni scorsi la Sardegna ha scommesso sull’industria pesante, e ha corso il rischio di mettere fra parentesi un settore strategico e fondamentale quale l’agricoltura e l’agroindustria. Oggi siamo finalmente ansiosi di cogliere l’enorme opportunità che l’agricoltura può essere per l’intero sviluppo della Sardegna». Lo ha detto oggi il presidente della Regione Francesco Pigliaru intervenendo alla manifestazione regionale organizzata alla Fiera campionaria di Cagliari da Coldiretti Sardegna, a cui hanno partecipato anche il presidente nazionale Roberto Moncalvo e il vice ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Andrea Olivero.

«Siamo una terra che può vendere qualità meglio di altri luoghi d’Europa e del mondo. Abbiamo una certificazione che ci rende inimitabili: la longevità. Solo pochissime zone al mondo, in cui la Sardegna domina, sono identificate come quelle dove c’è un alto numero di centenari. Questo ci dà una forza enorme nei mercati internazionali. Dobbiamo preservare quindi la qualità e il suo collegamento al nostro territorio, farla conoscere all’esterno ed evitare il rischio di creare incertezza nei consumatori: inquinare le nostre produzioni con importazioni strampalate è un pericolo per l’intero sistema.»

«A me va benissimo il km zero – ha aggiunto il presidente della Regione – ma non basta. Serve organizzarsi per entrare nei grandi mercati, lavorare per evitare le oscillazioni del prezzo del pecorino romano, progettare, investire, avere una prospettiva strategica dove tutti fanno la propria parte. Il modo migliore per intervenire è mettere ordine redistribuendo gli utili in tutta la filiera. Non è pensabile che quando le cose vanno in un certo modo gli utili compensano, magari, i trasformatori e stanno lontanissimi dai produttori. Questo crea conflitto e con il conflitto non c’è crescita. Dobbiamo fare un lavoro di squadra.»

Il presidente Pigliaru ha poi affrontato il tema dell’Organismo interprofessionale del comparto ovino su cui l’assessorato dell’Agricoltura sta lavorando dal luglio 2015 con tutti gli attori del settore. «L’assessorato dell’Agricoltura sta spendendo tutte le sue energie per far nascere l’Organismo interprofessionale: uno strumento usato in altre parti d’Europa che serve a dare una piattaforma più stabile, un equilibrio tra trasformatori e produttori. L’utile che arriva oggi nelle campagne dovrà crescere molto. Per raggiungere questo obiettivo tutti dovranno essere convinti di avere la propria quota parte.»

«Abbiamo bisogno della trasformazione, anzi di più trasformatori – ha precisato il presidente della Regione – sul pecorino romano stiamo rischiando troppo. Stiamo portando un unico prodotto in un unico mercato: siamo maturi per guardare verso altri mercati, per farlo abbiamo bisogno dei trasformatori che ci sono adesso e di quelli che possono nascere e crescere nei prossimi mesi e anni.»

«Abbiamo certificazioni di ogni tipo che attestano la qualità del latte sardo. Con il nostro Programma di sviluppo rurale stiamo spendendo oltre 225 milioni di euro sul benessere animale. Siamo in pochi a fare investimenti del genere. Queste risorse e il grande lavoro degli allevatori pagano in termini di produzioni di eccellenza. Abbiamo pascoli fantastici e politiche che sostengono la cura degli animali. Non so cosa succede in Romania, ma so quello che facciamo in casa nostra, dove la qualità è il nostro punto di forza.»

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«Qualità e sicurezza alimentare dei prodotti tipici della Sardegna: dall’allevamento alla tavola» è il tema della Tavola rotonda, organizzata dall’assessorato regionale della Sanità e in programma domani, 21 ottobre, al Conference Center dell’Expò di Milano, con inizio alle 10.00.
Parteciperanno Silvio Borrello, direttore generale della Sanità Animale e dei Farmaci veterinari del ministero della Salute; l’assessore regionale dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi; Davide Calderone, Direttore generale Assica; Roberto Moncalvo, presidente nazionale Coldiretti; Battista Cualbu, presidente Coldiretti Sardegna; Luca Sanna, presidente Confagricoltura Sardegna; Joaquim Goyache, Dipartimento Sanità Animale Università Complutense di Madrid; Eraldo Sanna Passino, direttore del Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’università degli Studi di Sassari; Marco Pittau, Dipartimento di Medicina veterinaria Università degli Studi di Sassari; Alberto Laddomada, direttore generale Istituto zooprofilattico della Sardegna; Giuseppe Pulina, direttore generale Ente Foreste Regione Sardegna; Daniela Mulas, direttore Servizio Sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare dell’assessorato regionale della Sanità.

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Oltre 12 tonnellate di frutta distribuite ai visitatori, degustazioni, eventi e intrattenimenti organizzati dai partner e dai Paesi partecipanti. Oggi Expo Milano 2015 celebra la “Festa della Frutta e della Verdura”, una giornata all’insegna del mangiare sano e dello stile di vita equilibrato. L’apertura ufficiale delle celebrazioni è avvenuta davanti al padiglione “No farmers no party” all’ingresso del Cardo Sud, dove centinaia di agricoltori provenienti da tutta Italia sono stati accolti dal Commissario unico delegato del Governo per Expo Milano 2015, Giuseppe Sala, dal ministro per le Politiche agricole, alimentari e forestali, Maurizio Martina, e dal presidente di Coldiretti, Roberto Moncalvo. E poi ecco un trionfo di pesche nettarine, ciliegie, albicocche e nespole, angurie e meloni che i visitatori, grazie a Coldiretti e Agrinsieme, hanno potuto degustare lungo il Cardo e il Decumano. Intagliatori hanno realizzato sculture artistiche e quattro piramidi con prodotti naturali hanno decorato il Cardo Sud. «Una festa di grande successo, con una partecipazione dei Paesi e dei partner straordinaria – ha sottolineato Giuseppe Sala -; un’occasione importante per provare frutti esotici e abbinamenti inusuali ma davvero gustosi. In questo senso, possiamo parlare di un Expo dei curiosi. Per il futuro stiamo pensando a nuove iniziative, magari con giornate dedicate alla birra e al vino». «Dobbiamo valorizzare sempre più le nostre produzioni ortofrutticole – ha ribadito il ministro Martina -, lavorando sull’organizzazione della filiera, promuovendo qualità ed eccellenza. L’Esposizione Universale è il momento per dimostrare ai 140 Paesi presenti la forza della produzione italiana».

Una Festa che ha coinvolto tutti i Paesi partecipanti, a cominciare da quelli presenti nel Cluster Frutta e Legumi, con cocktail al mango, allo zafferano  e succhi di baobab e ibisco. E poi i frutti tropicali del Brasile, la macedonia di frutta con sciroppo di Mezcal del Messico, le degustazioni di anguria e arancia alla cannella del Marocco e di succo di mele e prugne con il cioccolato in Polonia. Al Parco della Biodiversità, a cura del Padiglione del Biologico NaturaSì, ecco centrifugati biologici. Conaf-WAA (World Association of Agronomists), con il supporto dei loro volontari, ha definito un itinerario di visite guidate dei padiglioni, tra Bahrain, Francia e Marocco, sul tema della Frutta e della Verdura. E poi il gelato alla frutta di Rigoletto e le creazioni dei maestri pasticceri e gelatai del Cluster del Cacao e Cioccolato.

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«Il nuovo record per la pizza più lunga del mondo è di 1.596,45 metri»: così Lorenzo Veltri, Giudice del Guinness World Records, ha decretato il nuovo record del mondo, stabilito oggi a Expo Milano 2015, stracciando il precedente, datato 2011, ad opera degli spagnoli, che si erano fermati a 1141,5 metri..

La pizza, prodotta con 2 tonnellate e mezzo di impasto e condita con 1,5 tonnellate di salsa di pomodoro e 1,7 di mozzarella, 150 litri d’olio, utilizzando solo prodotti made in Italy, è stata cotta grazie a 5 forni speciali, utilizzando ben 800 tavoli in acciaio disposti a ferro di cavallo lungo il Decumano. Al termine delle operazioni di misurazione, i tranci di pizza sono stati distribuiti a tutti i visitatori dell’Esposizione Universale.

«Vorrei ringraziare tutte le persone che hanno collaborato per stabilire questo record, una grande gioia che sia potuto accadere all’Esposizione Universale»: queste le parole del Commissario Unico Giuseppe Sala immediatamente dopo la proclamazione  del nuovo record mondiale. «Abbiamo avuto e avremo tanti Capi di Stato ad Expo Milano 2015 – ha aggiunto Sala – ma organizzativamente il momento più complesso è stato questo. Abbiamo stracciato il record precedente grazie all’unione degli sforzi, di prodotti d’eccellenza di tante regioni italiane, di pizzaioli piacentini e napoletani. Realizzare un’operazione del genere richiede uno sforzo organizzativo straordinario e noi ce l’abbiamo fatta».

Per la giornata della Pizza dei record, organizzata grazie all’impegno dell’azienda piacentina“La Pizza+1” e della Nazionale Italiana Pizzaioli, più di ottanta di pizzaioli provenienti da tutte le regioni italiane nella notte tra venerdì e sabato, lungo il Decumano hanno impastato, condito e cotto la pizza.

«Questo evento è un esempio della grandezza del Made in Italy», ha sottolineato il sottosegretario di Stato dell’Economia e delle Finanze, Paola De Micheli, tra le fautrici dell’iniziativa.

«La pizza è un simbolo del nostro Paese e dell’agroalimentare italiano, un punto di forza straordinario», ha detto il Ministro delle Politiche Agricolo, Ambientali e Forestali, Maurizio Martina.

Un simbolo anche di solidarietà, come hanno ricordato Ludovico Sante, amministratore unico di “LaPizza+1”, e Roberto Moncalvo, Presidente della Coldiretti, che hanno ringraziato Marco Lucchini, Direttore Generale della Fondazione Banco Alimentare, e tutti i volontari che questo pomeriggio consegneranno 300 metri della pizza a 6 centri di accoglienza milanesi gestiti dalle associazioni che si occupano di disagio sociale, in particolare a quelle che si stanno occupando dell’emergenza immigrazione.

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