14 December, 2025
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Venerdì 27 settembre in occasione dell’incontro sulla vicenda RWM svoltosi nella sala polifunzionale del comune di Carbonia, il portavoce del comitato Porto Solky, Rolando Marroccu, ha consegnato al sottosegretario al ministero dello Sviluppo economico Alessandra Todde e al deputato Pino Cabras, la richiesta inviata il 2 agosto 2019 al MISE e al MIT per l’istituzione urgente di una Commissione ministeriale in merito alle opere del Piano Sulcis. Il nuovo ponte, le anacronistiche opere portuali e le interminabili bonifiche delle aree Sardamag, stanno condizionando negativamente la realizzazione del polo nautico d’eccellenza nel porto di Sant’Antioco.

Il Comitato Porto Solky chiede di verificare la corrispondenza delle suddette opere – oggi solo in progetto – rispetto agli obiettivi e alle finalità per cui è stato siglato il protocollo d’intesa del Piano Sulcis e concessi i relativi finanziamenti.

«Sia il sottosegretario Alessandra Todde che l’on. Pino Cabras hanno preso un fermo impegno per la rivisitazione del Piano Sulcis, in particolare agevolare l’eventuale rimodulazione dei finanziamenti oggi previsti per il nuovo viadotto di Sant’Antioco, a favore della più sensata e improcrastinabile messa in sicurezza della SS 126 tra Carbonia e San Giovanni Suergiu, vero collo di bottiglia dell’intero Sulcis Iglesiente, nonchè per la realizzazione di un polo nautico d’eccellenza – vero volano di sviluppo per l’intero Sulcis Iglesiente – dice Rolando Marroccu -. Il comitato Porto Solky, preso atto dell’inaspettato cambio di rotta dell’amministrazione comunale di Sant’Antioco, che vorrebbe adottare una pianificazione portuale che spiana la strada alla realizzazione del nuovo ponte, preannuncia al territorio un imminente incontro pubblico dove verranno esposte dettagliatamente tutte le recenti contraddizioni emerse.»

Il sottosegretario del Mise Alessandra Todde.

Domani, giovedì 19 settembre 2019, alle ore 15.30, presso l’aula consiliare del comune di Sant’Antioco, i portavoce del comitato Porto Solky si presenteranno alla riunione pubblica della commissione consiliare che si appresta a portare in adozione presso il Consiglio comunale la contestata nuova variante al Piano Regolatore Portuale di Sant’Antioco, variante che a nostro avviso – a causa delle opere del Piano Sulcis Nuovo Ponte e Opere Portuali – va contro lo sviluppo del Sulcis e contro l’indirizzo politico della stessa Giunta comunale che invece senza sentir ragione vorrebbe adottare andando quindi contro se stessa. I tre portavoce saranno disponibili, così come prevede il regolamento, ad intervenire su richiesta della commissione, perché titolati e legittimati ad entrare in merito al contenuto tecnico delle scelte fatte. La proposta di porto avanzata dal comitato è stata inserita negli atti e valutata positivamente per lo sviluppo della cantieristica e della ricettività, perché prevede che nelle aree Sardamag dovrebbe insediarsi il nuovo porto turistico d’eccellenza, cioè quanto oggi previsto nel Documento Unico di Programmazione della Giunta comunale, il cui contenuto è ampiamente condiviso dal comitato stesso ma ad oggi è escluso dal progetto del porto. Il comitato domani cercherà di difendere gli interessi di tutto il Sulcis e della stessa giunta comunale. Rolando Marroccu, Alfonso Curridori e Daniele Garau, Comitato Porto Solky

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Giovedì 5 settembre, dopo 30 giorni dall’ennesimo accesso agli atti presso gli uffici comunali di Sant’Antioco, il comitato Porto Solky ha ricevuto l’intera documentazione aggiornata sulla variante al Piano Regolatore Portuale di Sant’Antioco che definisce come dovrà essere realizzato il nuovo porto, la viabilità di accesso al paese e il destino delle aree dell’ex Sardamag.

Purtroppo, le carte parlano chiaro: nonostante tutte le denunce circostanziate fatte durante quasi quattro anni di meticolosa analisi degli atti, delibere e progetti da parte del Comitato, SI STA PORTANDO AVANTI la realizzazione di un inutile e dannoso NUOVO PONTE e, soprattutto, un progetto portuale pensato negli anni ’60 per un porto industriale mai realizzato.

Si progettano pertanto opere anacronistiche che anziché pensare al futuro sono un ritorno al passato oramai morto e sepolto e quindi in controtendenza allo sviluppo della nautica e della ricettività e ancor di più distaccano nettamente il porto dal paese per lasciare spazio al nuovo ponte – in realtà un LUNGO VIADOTTO DI 2 km – che come si può vedere dall’immagine decreterebbe la morte definitiva delle aree dell’ex Sardamag, impedendo la realizzazione dei nuovi alberghi, della  darsena turistica, dei cantieri e dei servizi, ovvero lo sviluppo della nautica d’eccellenza.

In definitiva tutto quello che attendiamo da decenni per la rinascita dell’intero territorio del Sulcis verrà impedito da due opere imposte prepotentemente dallo sciagurato Piano Sulcis.

Venerdì 6 settembre, presso la sede della Regione Sardegna a Cagliari, Rolando Marroccu in rappresentanza del comitato Porto Solky è stato ricevuto dall’assessore regionale dei Lavori pubblici Roberto Frongia e dal Direttore generale dell’assessorato dei Lavori pubblici Piero Dau.

Durante il lungo incontro si è potuto circostanziare la storia delle varie vicende che affliggono il territorio anche a causa delle contestate opere del Piano Sulcis, soprattutto entrando nel dettaglio delle  istanze che il comitato ha presentato ufficialmente sia presso la Regione Sardegna che presso il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti – MIT ed il ministero per lo Sviluppo Economico – MISE.

Si ha avuto inoltre conferma dell’inefficacia della delibera del 6 marzo 2018 del Consiglio Comunale di Sant’Antioco in quanto esprime un mera richiesta di DESIDERIO di rimodulazione delle opere invece di produrre un VERO e proprio ATTO AMMINISTRATIVO che vada a modificare la delibera emessa dalla precedente giunta comunale.

Di conseguenza da una parte c’è l’ANAS che sta andando avanti sul progetto del nuovo ponte in quanto ad oggi non ha ancora ricevuto nessuna indicazione di revoca in merito all’appalto che – precisiamo – è ancora all’inizio della fase autorizzativa, e dall’altra parte c’è un intero territorio che in tutti questi anni è stato capace solo di DIVIDERSI e di piangersi addosso ma mai di reagire alle ingiustizie subite proponendo con determinazione VERI PROGETTI DI SVILUPPO ALTERNATIVI a quelli calati dall’alto dal famigerato Piano Sulcis.

In chiusura l’Assessore Frongia ha sposato la proposta avanzata dal comitato in merito alla realizzazione di un polo nautico d’eccellenza nel golfo di Palmas; proposta da approfondire mediante uno studio tecnico economico di maggior dettaglio. Si è quindi reso disponibile ad ulteriori confronti dandoci inoltre dei preziosi consigli che terremo in considerazione in vista dei prossimi incontri sia con il comitato, sia con i Sindaci del Sulcis (già incontrati due volte nel marzo 2019).

Ricordiamo che l’assenza del Sindaco di Sant’Antioco nei suddetti incontri – l’intero consiglio comunale né è a conoscenza già da tempo – aveva fatto sfumare la possibilità di sottoscrivere già da allora un documento condiviso da tutti gli altri Sindaci finalizzato a rafforzare la posizione unanime del territorio nei confronti delle inutili opere del Piano Sulcis.

Oggi l’obiettivo comune da raggiungere dovrebbe essere quello di istituire una nuova “cabina di regia del Piano Sulcis” appunto nel Sulcis – e non a Cagliari – in modo tale da poter proporre direttamente dal territorio delle VALIDE ALTERNATIVE AI PROGETTI CONTESTATI.

La vicenda è molto complessa ma non impossibile da risolvere in quanto non sussistono problemi TECNICI IRRISOLVIBILI ma ci sono solo esclusivamente “SCELTE POLITICHE” da rivedere alla luce delle nuove e future esigenze di una nuova valutazione dell’interesse pubblico rispetto a quello originario.

Pensiamo che i tempi siano maturi per fare GIOCO di SQUADRA tra i SINDACI del Sulcis in quanto la “strategia” vincente necessita di tanta buona volontà, coesione territoriale e condivisione degli intenti con tutti i soggetti coinvolti nelle scelte in gioco.

Poiché le varie problematiche riguardano anche gli assessorati all’Ambiente e all’Industria abbiamo pensato che sarebbe preferibile incontrare prima possibile il presidente Christian Solinas che già nel marzo 2019 diede personalmente la propria disponibilità.

Per quanto riguarda la richiesta di istituire una commissione ministeriale sulle opere contestate – nuovo ponte, opere portuali e bonifiche – inviate il 2 agosto dal comitato al Governo (MISE e MIT) abbiamo sentito il deputato M5S Pino Cabras, che a sua volta ad ottobre 2018 aveva presentato una interrogazione parlamentare in merito alle vicende da noi segnalate. L’on. Pino Cabras ci ha assicurato, vista la recente nomina di ministri e sottosegretari M5S al MISE e al MIT, di adoperarsi  al fine di recuperare informazioni sulla sua stessa interrogazione e per la richiesta del comitato di istituire una commissione ministeriale sulle suddette opere del Piano Sulcis.

Inoltre sarà utile, tramite il segretario del PD regionale Emanuele Cani, cercare di coinvolgere il nuovo ministro alle Infrastrutture e Trasporti Paola de Micheli.

In conclusione, se il consiglio comunale di Sant’Antioco vuole REALMENTE PERSEGUIRE GLI INTERESSI DI TUTTO IL TERRITORIO, dovrà produrre ATTI AMMINISTRATIVI EFFICACI in grado di revocare le opere contestate e proporre opere condivise con TUTTI GLI ATRI SINDACI interessati dal Piano Sulcis.

Rolando Marroccu, Alfonso Curridori e Daniele Garau

Comitato Porto Solky – Sant’Antioco

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Nuova dura presa di posizione di Rolando Marroccu, Alfonso Curridori e Daniele Garau, portavoce del Comitato Cittadino Porto Solky – Sant’Antioco, sui progetti del Piano Sulcis previsti nell’Isola di Sant’Antioco.

«A seguito di recenti accessi agli atti, apprendiamo con stupore e grande disappunto che a breve l’Amministrazione Comunale di Sant’Antioco, su prescrizione del Servizio demanio della Regione Sardegna, si appresta ad adottare il nuovo Piano Regolatore Portuale che dovrà prevedere la realizzazione del nuovo ponte, quando invece la stessa amministrazione Comunale nel marzo 2018 ha deliberato la sua contrarietà all’opera – scrivono in una nota Ronaldo Marroccu, Alfonso Curridori e Daniele Garau -. Quanto sopra perché le misure di salvaguardia impongono che non si possa pianificare senza tenere conto di progetti in fase autorizzativa. In pratica fino a quando l’appalto del nuovo ponte e delle vecchie opere portuali progettate 60 anni fa per un porto industriale non verranno revocati, la pianificazione del nuovo porto si dovrà adattare a queste opere, nel caso specifico ci dovremmo dimenticare il riutilizzo delle aree Sardamag per la ricettività, la cantieristica e tutto quello che il Sulcis attende da decenni.»

«Poiché a nostro avviso la vicenda sta precipitando, il Comitato Porto Solky ha già inviato al ministero delle Infrastrutture e Trasporti – Mit –  ed al ministero dello Sviluppo economico – Mise -, la richiesta di istituzione urgente di una Commissione ministeriale al fine di verificare la corrispondenza di tali opere agli obiettivi e alle finalità per cui è stato siglato il protocollo d’intesa del Piano Sulcis e concessi i relativi finanziamenti, nonché la regolarità degli atti che hanno portato a tali scelte ormai disconosciute, non solo dalle popolazioni del territorio, ma persino dagli stessi enti istituzionali – aggiungono Rolando Marroccu, Alfonso Curridori e Daniele Garau -. Ricordiamo che sulla vicenda, ad ottobre 2018 l’on. Pino Cabras ha presentato un’interrogazione parlamentare; successivamente nel febbraio 2019 il ministro Danilo Toninelli ha richiesto ulteriori integrazioni.»

Il Comitato Porto Solky, infine, vorrebbe riprendere gli incontri, iniziati a marzo 2019, con i Sindaci del territorio e possibilmente con il coinvolgimento del nuovo assessore regionale dei Lavori pubblici, Roberto Frongia, al fine di mettere a disposizione il prezioso e serio lavoro di studio svolto fino ad oggi e, a breve, invierà a tutte le amministrazioni comunali interessate dal porto strategico di Sant’Antioco, una formale richiesta accompagnata da opportuna documentazione.

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«Il Piano Sulcis tradisce le aspettative di sviluppo del territorio.» A sostenerlo sono Rolando Marroccu, Alfonso Curridori e Daniele Garau, portavoce del Comitato Porto Solky, che recentemente ha acquisito il progetto definitivo inerente le bonifiche delle aree Sardamag dal quale emerge la chiara volontà politica del Piano Sulcis di precludere la valorizzazione delle suddette aree a fini turistici – auspicato da decenni da tutta la collettività – destinandole invece a diventare un’area di verde pubblico. «Ovvero non è previsto nessun albergo e nessuna darsena turistica nonostante le volumetrie di 50.000 mc oggi disponibili nelle aree ex Sardamag per la realizzazione di strutture ricettive».

«Nel 2010 veniva presentato il nuovo porto e la riqualificazione delle aree ex Sardamag – sostengono Rolando Marroccu, Alfonso Curridori e Daniele Garau –. Il progetto di bonifica evidenzia come già dal 2010 fu fatta la scelta di non valorizzare a finalità turistiche ricettive le aree ex Sardamag contraddicendo quanto previsto dall’Amministrazione Comunale e dalla stessa Regione (del PUC e del PPR). Già dal 2010 gli obiettivi del Piano di Caratterizzazione e della successiva Analisi di Rischio sono stati finalizzati alla realizzazione di un Parco, con buona pace del polo ricettivo e della nautica integrato alla città.»

«La bonifica dei terreni oggetto del presente progetto si pone come obiettivo quello di riqualificare l’intera area in modo da poterla destinare a parco pubblico – aggiungono Rolando Marroccu, Alfonso Curridori e Daniele Garau -. La stessa idea di porto polifunzionale, con prevalente destinazione alla nautica, tale da assurgere a porto di riferimento per la costa sud occidentale della Sardegna, viene abbandonato sostituendolo con una illogica scelta che vede nella stessa area portuale la commistione di attività inconciliabili tra loro come porto industriale, militare, pesca, nautica e cantieristica. Il tutto relegato oltre il ponte completamente staccato dalla città (in castigo). Come se non bastasse,la realizzazione del Nuovo Ponte allontanerebbe ancor più il porto dalla città ed impedirebbe l’utilizzo così come era stato programmato, delle stesse Aree ex Sardamag.»

Il Comitato Porto Solky propone la totale rivisitazione di tutti gli interventi finanziati dal Piano Sulcis riprendendo la programmazione originaria antecedente il 2010, nonché l’attuale Documento Unico di Programmazione 2018-2020 del comune di Sant’Antioco – che sposa in pieno le principali istanze del Comitato stesso – e in coerenza con l’attuale Piano Urbanistico Comunale ed il Piano Paesaggistico Regionale.

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Un nuovo forte “NO” al progetto del nuovo ponte inserito nelle opere del Piano Sulcis, per il quale sono stati previsti 57,5 milioni di euro di investimenti e un ancora più forte “SI'” al progetto di un porto turistico polifunzionale, ritenuto base imprescindibile per il rilancio socio-economico dell’Isola e dell’intero Sulcis, sono stati gridati questa mattina nel corso di un sit-in con conferenza stampa tenuto dal Comitato Porto Solky e da Italia Nostra Sardegna, due delle associazioni che si battono da tempo per la rimodulazione delle risorse del Piano Sulcis.

Rolando Marroccu, uno dei tre portavoce del Comitato Porto Solky, e Graziano Bullegas, presidente di Italia Nostra Sardegna, hanno posto in evidenza «tutte le anomalie ed incongruenze comprese nelle opere progettate che affossano, anziché rilanciare le opportunità di sviluppo del territorio». Sono stati mostrati a tutti i presenti, il tracciato originale del nuovo viadotto di 2 km che«taglierà in due le aree portuali e sposterà l’uscita del paese nella zona artigianale ed il tracciato della sproporzionata circonvallazione che devasterà il territorio e frantumerà le proprietà a causa dei numerevoli espropri, e la reale impostazione che il Piano Sulcis vuole dare al porto di Sant’Antioco, ovvero abbandonare l’idea del porto turistico polifunzionale, per limitare l’attracco alle sole navi commerciali e militari».

I promotori dell’iniziativa hanno rimarcato, inoltre, «le vicissitudini delle aree ex Sardamag, oggi confluite in IGEA, per le quali, a fronte dei notevoli costi per il disinquinamento, non esiste nessun progetto per la loro valorizzazione», e proposto che quelle aree vengano trasferite al comune di Sant’Antioco, per la loro valorizzazione unitamente a quelle che si trovano oltre il tracciato del ponte, già di proprietà comunale.

Durante lo svolgimento del sit-in, abbiamo intervistato Rolando Marroccu, uno dei tre portavoce del Comitato Porto Solky, che ha esposto nei minimi dettagli la loro posizione e quello delle altre associazioni (Italia Nostra Sardegna, WWF e Gruppo di Intervento Giuridico) che si oppongono alla realizzazione del nuovo viadotto e della circonvallazione.

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10218643943317689/

                              

  

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Ripartono le iniziative del Comitato Porto Solky di Sant’Antioco in opposizione al progetto che prevede la realizzazione di un nuovo ponte d’accesso all’Isola.

«Dopo un’estenuante attesa per l’ottenimento degli elaborati tecnici dell’intero progetto del viadotto e della circonvallazione, nonché l’acquisizione dei recenti collaudi statico/dinamici  a cui è stato sottoposto l’attuale ponte, il comitato Porto Solky è ora in grado di potere elaborare delle fondate osservazioni in merito alle innumerevoli incongruenze e anomalie che caratterizzano l’assurdo iter burocratico che ha portato al finanziamento del nuovo viadotto di 2 km e dell’impattante circonvallazione – scrivono in una nota i portavoce del comitato Porto Solky, Rolando Marroccu, Alfonso Curridori e Daniele Garau -. Nello specifico le due opere sono finanziate con 57,5 milioni di cui 1,8 milioni sono preventivati per la sola demolizione dell’attuale ponte che, come certificato dai severi collaudi, necessita di una manutenzione ordinaria mai eseguita, il cui costo ammonta a soli 1,3 milioni.»

«Oltre all’enorme sperpero di danaro pubblico, le carte acquisite evidenziano numerosi espropri di terreni e fabbricati per un valore di 5 milioni di euro, i cui proprietari probabilmente non sono mai stati informati in merito – aggiungono i tre portavoce del Comitato Porto Solky -. Pertanto, il comitato Porto Solky sta predisponendo delle osservazioni da inviare all’attenzione del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici che a breve dovrà esprimere il suo parere in merito alle opere contestate.»

«Siamo sempre più convinti – concludono Rolando Marroccu, Alfonso Curridori e Daniele Garau – che lo sviluppo del Sulcis, oltre alla riqualificazione della viabilità principale, possa avvenire sopratutto attraverso un nuovo porto polifunzionale a stretto contatto di nuovi servizi e strutture ricettive da ubicare nelle aree ex Sardamag e zone adiacenti così come nelle aspettative dell’intera collettività.»

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Venerdì 30 novembre, la Sala “I Sufeti” di piazza De Gasperi, a Sant’Antioco, ha ospitato un incontro pubblico organizzato dal comitato Porto Solky e Italia Nostra Sardegna, al quale hanno partecipato l’assessore dell’Urbanistica in rappresentanza della Giunta comunale di Sant’Antioco, il capo gruppo di “Genti Noa” in rappresentanza della minoranza, via skype, l’onorevole Pino Cabras, promotore di un’interrogazione parlamentare in merito alla realizzazione del nuovo ponte e alla viabilità del Sulcis, oltre ad altri rappresentanti delle forze politiche locali.

Nel corso del dibattito, si è discusso sui progetti e programmi in corso che, pur ricadendo sul territorio comunale di Sant’Antioco, assumono una particolare rilevanza per l’intero territorio del Sulcis. Al centro della discussione è stato l’avanzamento dell’iter progettuale relativamente al nuovo ponte, con gli interventi sulla viabilità previsti per il Sulcis e la variante al Piano regolatore del porto, ed i promotori hanno cercato di evidenziare le carenze, le incongruenze ed in alcuni casi le contraddizioni delle proposte in campo.

«Dalla discussione – scrivono in una nota Rolando Marroccu, Alfonso Curridori e Daniele Garau, portavoce del comitato Porto Solky – Sant’Antioco – è stata ribadita la volontà unanime sia del Comitato che delle forze di maggioranza ed opposizione di fare fronte comune coinvolgendo anche tutte le altre amministrazioni comunali coinvolte dal Piano Sulcis al fine di revocare l’appalto da 57,5 milioni di euro sul nuovo ponte e rimodulare i finanziamenti sulla portualità e, soprattutto, mettere in sicurezza la strada statale 126 nel tratto più pericoloso Carbonia-Sant’Antioco, intervento già previsto in origine dal Piano Sulcis ed inspiegabilmente stralciato, ed il collegamento verso Calasetta.»

«Persistono invece le incongruenze già denunciate lo scorso anno sulla impostazione della elaborazione del nuovo piano regolatore portuale che al momento prevede un porto distaccato dalle aree ex Sardamag che invece avrebbero potuto rappresentare la ricucitura del tessuto urbano, ospitando la ricettività turistica ed i relativi servizi utili alla integrazione con la città e la nuova darsena turistica, così come già previsto dalla pianificazione di qualche anno fa ed ipotizzata dall’immagine in calce – aggiungono Rolando Marroccu, Alfonso Curridori e Daniele Garau –. Ribadiamo che l’ipotesi sotto raffigurata attualmente risulta incompatibile con la pianificazione in corso in quanto quest’ultima è vincolata dalla progettazione di opere portuali pianificate 60 anni fa e recepite e finanziate dal Piano Sulcis.»

Al termine del dibattito è stato condiviso che «le osservazioni esposte dal Comitato debbano essere poste all’attenzione degli organi competenti e a tutti i Consigli comunali interessati dalle suddette opere, al fine di raggiungere un’unità di intenti tra gli enti locali e le parti sociali fino ad oggi escluse dalla preventiva illustrazione e condivisione delle scelte strategiche per il territorio».

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«Il Comitato Porto Solky ha appreso con soddisfazione la deliberazione del Consiglio comunale di Sant’Antioco in merito alle opere infrastrutturali previste dal Piano Sulcis. Un risultato ottenuto anche grazie al lavoro, iniziato due anni fa, di informazione e di approfondimento svolto dal comitato in merito al progetto, alle procedure, alla ventilata perdita dei finanziamenti e infine con la messa disposizione della documentazione Anas che scioglieva le ultime riserve in merito alle inesistenti penali sulla revoca dell’appalto, che di fatto ostacolavano una serena, oculata e seria valutazione.»

I portavoce del comitato Porto Solky: Rolando Marroccu, Alfonso Curridori e Daniele Garau commentano così il risultato maturato ieri sera nella seduta del Consiglio comunale di Sant’Antioco.

«Alla soddisfazione per il risultato ottenuto, il comitato tende ad evidenziare che affinché il Porto Polifunzionale  assuma il ruolo che tutto il Sulcis si aspetta, si dovrà risolvere il vero problema delle infrastrutture viarie che trovano nella SS 126, dal Bivio di Sirai a Calasetta, il punto debole in termini di sicurezza e tempi di percorrenza che andrebbe risolto contestualmente alla realizzazione delle opere portuali, per rendere più fluido, scorrevole e sicuro il traffico del Sulcis ed i collegamenti con il porto ed aereoporto di Cagliari, oltre a rendere effettivamente funzionanti i collegamenti tra centro intermodale di Carbonia ed i paesi del Sulcis – aggiungono Rolando Marroccu, Alfonso Curridori e Daniele Garau -. Riteniamo fondamentale che tutto il territorio del Sulcis colga l’importanza dell’atto politico e delle proposte del comitato, ed accolga l’invito già inoltrato formalmente di organizzare un incontro pubblico in aula consiliare coinvolgendo tutti i Sindaci del territorio, nonché i nuovi Parlamentari recentemente eletti al governo, in quanto riteniamo che solo con una corretta ed esaustiva informazione si possa arrivare alla condivisione unanime degli intenti per la rinascita del Sulcis.»

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I portavoce del Comitato Porto Solky, Rolando Marroccu, Alfonso Curridori e Daniele Garau, su invito del hindaco Ignazio Locci, hanno partecipato all’incontro svoltosi ieri 22 febbraio, con l’Amministrazione comunale, per uno scambio di opinioni sulle problematiche sollevate dal Comitato in merito alle opere previste dal Piano Sulcis.  

«Il sindaco Ignazio Locci – scrivono in una nota Rolando Marroccu, Alfonso Curridori e Daniele Garau -, ha premesso che, a causa degli incontri istituzionali già programmati con i diversi Enti interessati alle tematiche in oggetto, ha voluto informare personalmente il Comitato che ha ritenuto opportuno rinviare di qualche giorno l’incontro pubblico richiesto al fine di avere una conoscenza completa della situazione, fondamentale per prendere le migliori decisioni per il futuro del Territorio.»

«E’ stata inoltre un’occasione utile per illustrare le istanze che il comitato sta portando avanti – aggiungono Rolando Marroccu, Alfonso Curridori e Daniele Garau -, anche alla luce delle iniziative intraprese dalla stessa Amministrazione, vedi Piano Regolatore del Porto, ed alla programmazione che ruota intorno all’idea di sviluppo del Territorio.»

I rappresentanti del Comitato hanno accolto favorevolmente, quelle che, allo stato attuale, sono le idee programmatiche già illustrate dal Sindaco e l’avvio di un dibattito per arrivare, in tempi brevi, a delle soluzioni condivise.