28 April, 2024
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Martedì scorso, su convocazione delle Segreterie Confederali Territoriali di CGIL CISL e UIL, si è tenuta, davanti ai cancelli della Centrale ENEL di Portovesme un’Assemblea delle lavoratrici e lavoratori, diretti e degli appalti di quel sito produttivo che hanno discusso, alla presenza: dei delegati sindacali delle altre realtà produttive attive o in attesa di ripartenza, di numerosi Sindaci, dei rappresentanti politici del Sulcis Iglesiente eletti nelle assise locali e regionali, della decarbonizzazione e della conseguente transizione energetica; dell’autosufficienza energetica della Sardegna e, con essa, della sopravvivenza del Polo Industriale del Sulcis.
Da una parte le dichiarazioni dall’AD dell’ENEL Dr. Starace e del Ministro della Transizione Ecologica Dr. Cingolani circa la mancata necessità di riconversione della Centrale Termoelettrica G. Deledda di Portovesme; dall’altra la grandissima preoccupazione delle lavoratrici e dei lavoratori circa il loro futuro occupazionale e, soprattutto, del futuro del territorio che, sempre più risente delle mancate scelte in termini di sviluppo.
Da qui la necessità delle Organizzazioni Sindacali condivisa dai lavoratori, dai rappresentanti delle istituzioni presenti, che la politica regionale e nazionale, cui sono deputate le scelte generali di indirizzo e l’attività di progettazione e programmazione della società futura, prenda inequivocabilmente le decisioni URGENTI e necessarie a garantire la riconversione della Centrale attraverso l’utilizzo del GNL.
L’Assemblea ritiene indispensabile che:
– Sia riconvertita la Centrale Grazia Deledda attraverso l’utilizzo del GNL, necessario a tal fine e utile per garantire la ripartenza dell’intero Polo Industriale cui, allo stato attuale, è indissolubilmente legato il futuro economico e sociale del Sulcis Iglesiente;
– Che vengano garantiti gli attuali livelli occupazionali attraverso l’utilizzo corretto delle somme stanziate nei finanziamenti per la giusta transizione attraverso quei Piani Territoriali previsti appositamente nel Just Transition Fund;
– Che le scelte di indirizzo politico economiche vengano effettuate ora che sono disponibili numerosi finanziamenti che permetterebbero la ripresa e resilienza delle intraprese economiche che, insieme alla garanzia dei diritti alle famiglie e alle persone, creino le condizioni di lavoro e di vita che permettano alle generazioni di progettare il loro futuro in questo territorio.
– L’Assemblea, per queste ragioni ha dato mandato alle Segreterie Territoriali Confederali perché avvii, a tutti i livelli, i percorsi di rivendicazione necessari a realizzare gli obiettivi suddetti per cui, in considerazione del fatto che durante il pomeriggio di ieri è arrivata una convocazione del MISE per discutere nello specifico della situazione del Sulcis Iglesiente coinvolgendo tutti gli attori istituzionali e produttivi, le stesse segreterie si riservano, previo un eventuale attivo Industria, di provvedere sulla scorta delle evidenze che emergeranno in sede di confronto.

Antonello Congiu – segretario CGIL

Salvatore Vincis – segretario CISL

Andrea Lai – segretario UIL

Le segreterie territoriali CGIL, CISL e UIL hanno organizzato un’assemblea per lunedì mattina davanti ai cancelli della centrale Grazia Deledda sulla transizione energetica.

«Le dichiarazioni rese la settimana scorsa dall’AD dell’ENEL dr. Starace e, quasi in maniera concomitante, dal ministro della Transizione Ecologica dr. Cingolani circa il futuro della Centrale Termoelettrica Grazia Deledda di Portovesme, rendono necessario ed urgente che, accanto al pregevole lavoro sul tema energia delle segreterie regionali e nazionali di CGIL CISL e UIL Confederali e delle Categorie, emergano le notevoli e problematiche occupazionali e sociali tipiche e tragiche del territorio del Sulcis Iglesiente se, come paventato, andassimo incontro ad una chiusura della Centrale scrivono in una nota Antonello Congiu (CGIL), Salvatore Vincis (CISL) ed Andrea Lai (UIL) -. Per questa ragione le Segreterie Territoriali Confederali e di Categoria organizzano per il giorno 20 luglio 2021, dalle ore 7.30 alle 9.30, davanti ai cancelli della Centrale un’assemblea di tutti i lavoratori impegnati presso la Centrale ENEL di Portovesme per discutere della transizione energetica nell’ambito dei più complessivi problemi: dell’autosufficienza energetica della nostra regione e del rilancio per la sopravvivenza del polo industriale perché, se “è vero che nel lungo periodo si andrà avanti con l’uso massiccio dell’elettrico”, nel breve e medio termine la nostra isola, e a maggior ragione il Sulcis ed il suo polo industriale, abbisognano delle fonti di energia di transizione alla stessa stregua e condizioni del resto d’Italia.»
«L’incertezza e la preoccupazione che finora hanno tanto animato le Organizzazioni Sindacali in relazione all’utilizzo dei fondi previsti nel Just Transition Fund necessari a mitigare i già grossi disagi cui andremo incontro con la transizione energetica, risulterebbero risibili rispetto al fatto che non siano oggi neppure previsti gli strumenti necessari alla transizione stessa (leggi GNL). Sarebbe un disastro annunciato sia in termini occupazionali che socialiconcludono Antonello Congiu, Salvatore Vincis ed Andrea Lai -. Per questa ragione le Segreterie Territoriali di CGIL CISL e UIL, unitariamente, invitano tutti i Sindaci del Territorio e i Rappresentanti Politici del Sulcis Iglesiente stesso eletti nelle assise Regionali e Nazionali a partecipare alla Assemblea in argomento perché da essa possa partire una istanza territoriale forte che abbia l’obiettivo di ri-creare nel Territorio le condizioni di lavoro e di vita che permettano alle giovani generazioni di progettare il loro futuro senza la necessità di emigrare.»

 

Il metodo utilizzato in questi giorni per la presentazione di nuovi scenari sul futuro energetico della Sardegna e le affermazioni di alcuni attori della partita transizione energetica, sembrano ricordare il vecchio adagio di Jannacci «…per vedere di nascosto l’effetto che fa…».

E’ stucchevole la leggerezza con la quale si compiono fughe in avanti, rilasciano dichiarazioni e si recita il “de profundis” del gas sardo, con la conseguenza di alzare ancor di più il livello di tensione sociale in territori come quello del Sulcis.

Il “gioco” sembra esser giunto al momento della conta di chi sta da una parte e chi sta dall’altra…

Ma tra questi dubbi ed ipotesi, si fa finta, in particolare per il Sulcis, di non conoscere i numeri dei lavoratori da ricollocare dopo la transizione, quelli che ancora oggi sono fuori dalle produzioni in ammortizzatori sociali senza fine, quelli che non sono mai entrati nel mondo del lavoro e sperano nella ripresa economica per avere la propria chance.

Si fa finta di ignorare gli effetti domino di certe decisioni sulla globalità del tessuto economico e sociale del territorio.

Si parla di “solidarietà e resilienza” ma si è pronti a far pagare ai lavoratori gli errori di piani industriali, che oggi, dopo anni di attesa ed aspettative, paiono impercorribili. Ma per essere onesti intellettualmente dobbiamo ricordare il “placet” politico dato a tali progetti, e perché non ricordare il sostegno economico pubblico agli stessi.

Oggi serve coerenza e valutare quello che ulteriori errori comporterebbero per la pace collettiva di un territorio a rischio desertificazione economica e sociale.

E’ il momento di esplicitare per il Sulcis il progetto, organicamente inserito in quello regionale e nazionale, che coinvolga e detti il futuro di tutte le realtà economiche e produttive, cadenzando modi e tempi della transizione energetica ed un rilancio verso un’economia eco e socio sostenibile. Progetti reali, concreti, duraturi, che aprano scenari produttivi con basi di mercato solide, per intenderci, che non “vendano stufe in Africa o ghiaccioli in Alaska”, per il Sulcis è un film già visto.

Come CISL, siamo e saremo disponibili a discutere su ogni tavolo tutte le problematiche, con atteggiamento libero da ogni vincolo ideologico, se non quello che siamo e saremo intransigenti, fermi per la difesa e creazione di ogni singolo posto di lavoro, pronti ad utilizzare tutti gli strumenti democratici per far valere le ragioni dei lavoratori.

La Segreteria della UST CISL Sulcis Iglesiente

Salvatore Vincis – Gloria Dessì – Antonello Saba

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La Cisl del Sulcis Iglesiente interviene, tramite il segretario della Funzione pubblica, Claudio Nuscis, ed il segretario generale Salvatore Vincis sulla drammatica situazione in cui versa il Presidio ospedaliero Sirai di Carbonia. In una nota i due segretari manifestano una forte preoccupazione per il rischio chiusura di reparti e servizi, e un ulteriore aggravamento dello stato della sanità del territorio.

«Si auspica che se l’opzione dovesse essere quella del trasferimento di personale e pazienti al presidio CTO di Iglesias, questa venga affrontata con criteri di massima sicurezza e cautela possibile, per il personale sanitario, i degenti e la salute dell’intera cittadinanzascrivono Claudio Nuscis e Salvatore Vincis -. E’ necessario prendere tutte le misure idonee per evitare in ogni modo un dilagare del contagio con il rischio del collasso dell’intero servizio sanitario del territorio. E’ necessario anche he alle strutture sanitarie del Sulcis Iglesiente la dirigenza ATS dia il massimo sostegno nella gestione dell’emergenza e vengano messe in atto tutte le misure idonee a superare il momento di crisi, dando ascolto alle denunce ed indicazioni del personale sanitario, che stanno dimostrando, anche in questa situazione, alto senso di responsabilità ed attaccamento alla professione. Se si rendesse necessario auspichiamo la creazione di un’unità di crisi che eviti il ripetersi di situazioni già subite in altri territori.»

«In occasione dello sciopero del settore pubblico, questa organizzazione sindacale, attraverso il segretario della FP CISL, Claudio Nuscis, aveva denunciato mancanza di coordinamento e carenza degli stessi dispositivi di prevenzionesottolineano i due segretari -. Oggi non è il momento di alimentare sterili polemiche, sappiamo che l’emergenza non è rimediabile con le vaccinazioni, che fanno parte di un programma diverso. Ma oggi stesso con separata nota chiederemo/pretenderemo dal Commissario Straordinario di ARES/ATS chiarezza e trasparenza per dissipare le voci insistenti, che circolano negli ambienti della ASSL del Sulcis, sul mancato rispetto delle procedure e delle priorità previste dalle norme nazionali e riservandoci, se necessario, ogni ulteriore azione nei modi e sedi opportune.»

Questa emergenza, è un’ulteriore prova, se ancora fosse necessaria, di quanto è fragile ed inadeguata la struttura del servizio sanitario del Sulcis Iglesiente – concludono Claudio Nuscis e Salvatore Vincis -. Superata la fase acuta si deve metter mano, una volta per tutte, ad una riorganizzazione a 360 gradi, superando “schemi e tatticismi” che hanno portato l’assistenza sanitaria all’attuale stato di degrado.»

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«Ancora una morte bianca nel Sulcis. Oggi ad Iglesias un operaio, Claudio Milia, ha perso la vita cadendo dal tetto di un capannone industriale. La CISL del Sulcis Iglesiente esprimendo il cordoglio alla famiglia del lavoratore, non può fare a meno di denunciare ancora una volta come tali tragedie non si possano più tollerare. La sicurezza sui posti di lavoro deve essere alla base dell’attività su cui tutti dobbiamo vigilare, perseguendo le corrette procedure di sicurezza in ogni momento del lavoro.»

Salvatore Vincis, neo segretario generale della CISL del Sulcis Iglesiente commenta con queste parole il tragico incidente sul lavoro verificatosi questa mattina nella zona industriale di Sa Stoia, a Iglesias, costato la vita al 45enne Claudio Milia.

«Il mancato rispetto delle norme di sicurezza, della vigilanza sul loro rispetto, la corretta informazione e formazione, come nn errore, una distrazione, può portare a conseguenze drammaticheconclude Salvatore Vincis -. Nel denunciare quanto, anche nel nostro territorio, siano ancora troppe le vittime del lavoro la CISL chiede sia fatta luce sulle responsabilità dell’incidente odierno,  sia potenziata l’attività di vigilanza e prevenzione, perché fatti simili non debbano più ripetersi.»