28 March, 2024
HomePosts Tagged "Salvatore Vincis"

Si è svolto oggi in Sardegna lo sciopero dei lavoratori Enel indetto dalle organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL «per protestare contro le politiche dell’azienda sui tentativi di esternalizzare attività strategiche e tagliare gli investimenti per la transizione energetica mettendo a rischio i lavoratori diretti e degli appalti». La mobilitazione è scattata a livello nazionale ma la Sardegna è una delle regioni dove è più forte la preoccupazione per il futuro dei lavoratori.

Stamane, davanti all’ingresso della Centrale Grazia Deledda, a Portovesme, abbiamo intervistato il segretario generale della Cisl del Sulcis Iglesiente, Salvatore Vincis, e don Antonio Mura, responsabile dell’Ufficio della Pastorale sociale e del lavoro della diocesi di Iglesias.

L’attivo dei quadri e delegati svoltosi ai cancelli della Centrale Enel “Grazia Deledda” alla presenza delle segreterie confederali si è reso necessario oltre che per fare il punto sulla situazione attuale, anche per approfondire il contesto di assoluta incertezza nel quale si trovano i lavoratori indiretti. Tenendo altresì conto di tutti i ritardi con i quali sono partiti i bandi del JTF, e della totale assenza di una programmazione di prospettiva industriale a seguito del superamento e abbandono del fossile e alla conversione o meno della Centrale stessa. L’assenza di un confronto sindacale chiaro e trasparente con azienda e istituzioni che sciolga i dubbi sul futuro industriale di Enel nel polo di Portovesme, produce un effetto dannoso sulla tenuta sociale aggravato dall’impossibilità di valutare le future, reali capacità occupazionali del comparto degli appalti. Si è condiviso l’obiettivo comune di ottenere un tavolo istituzionale di confronto e trattativa a livello regionale, presenziato dai ministeri competenti, alla pari delle altre vertenze aperte ed inserito nel più ampio e generale tavolo di crisi permanente rivendicato dal sindacato e dovuto al territorio del Sulcis Iglesiente. Sono state esposte e prese in considerazione le tensioni tra i lavoratori diretti ed Enel culminate con la proclamazione dello sciopero nazionale nella giornata del 8 marzo, per il quale si valuta opportuna la partecipazione a livello territoriale delle segreterie di federazione del comparto e delle confederazioni. Si condivide la necessità di costruire un percorso di iniziative da intraprendere nei confronti della politica aziendale di Enel che nel territorio dopo anni di profitti, sembra intenda abbandonarlo senza dare prospettive di futuro industriale per i lavoratori indiretti. Azioni che si svolgeranno anche in attesa dell’insediamento della nuova compagine regionale governativa e finalizzate alla costituzione del “tavolo di crisi” che sappia intervenire sulla transizione sociale messa in discussione e non garantita dall’avanzamento del piano industriale di dismissione che porterà in tempi brevi allo spegnimento della centrale. Per le ragioni sopra esposte si chiede alle Federazioni coinvolte la proclamazione dello stato di agitazione utile ed indispensabile anche per le prossime forme di protesta che saranno concordate.

La Segreteria CGIL – Franco Bardi

La Segreteria CISL – Salvatore Vincis

La Segreteria UIL – Andrea Lai

 

Alcune centinaia di persone stamane hanno manifestato al Sirai di Carbonia per rivendicare i diritti negati nella Sanità pubblica. Nel corso del sit-in, organizzato dalle segreterie CGIL, CISL e UIL, sono state denunciate tutte le criticità che affliggono il sistema sanitario pubblico nel territorio della ASL Sulcis: la mancanza di medici di famiglia, pediatri e guardie mediche, servizi di base per malati, anziani, bambini, giovani e famiglie; distretti sanitari svuotati di personale e professionisti, impossibilitati alla presa in carico sanitaria e sociale integrata con i PLUS; ospedali nel caos per la chiusura di reparti ospedalieri e del Pronto soccorso per la mancanza di medici e personale sanitario; fuga dei medici in servizio e dei medici di nuova assunzione verso le grandi Asl della Sardegna e gli ospedali privati, a causa della disorganizzazione in essere, sottoposti a turni, orari e lavoro non in sicurezza per loro e gli assistiti; mobilità obbligata dei pazienti verso le altre Asl, i servizi della sanità privata e fuori dalla Sardegna per essere curati; liste d’attesa lunghissime per interventi chirurgici, cura di malattie croniche e per la prevenzione; i livelli essenziali di assistenza non garantiti e i tempi previsti per le prestazioni non rispettati; rinuncia alle cure per malati che non hanno risorse economiche o sono anziani e soli con difficoltà a spostarsi dentro e fuori dall’Isola; la Sardegna è la regione che nel 2022 ha avuto il 21,9% di morti in più rispetto agli anni pre-pandemia e non sono decessi dovuti al Covid; tempi lunghissimi per il riconoscimento dell’invalidità per malati oncologici, non autosufficienti e bambini con disabilità; si muore prima di avere il sostegno economico e i permessi e diritti di legge; il Servizio sanitario pubblico, è l’ultima denuncia contenuta del manifesto delle organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL, anche con la riforma della Sanità della Giunta Solinas non è garantito nel territorio ma è sempre più allo sbando nonostante il costo altissimo nel Bilancio regionale.

Allegate le interviste con i segretari Franco Bardi (CGIL), Salvatore Vincis (CISL) ed Efisio Aresti (UIL).

 

Vertenza Sider Alloys sempre più calda: si mobilitano le segreterie di categoria FIOM, FSM e UILM e le segreterie generali CGIL, CISL e UIL. L’azienda ha riconvocato FIOM, FSM e UIL e ha comunicato loro la decisione di non rinnovare i contratti in scadenza. Le segreterie dei metalmeccanici hanno contattato le segreterie nazionali, sollecitandole a richiedere alla  politica la riconvocazione al MIMIT per arrivare urgentemente alle autorizzazioni necessarie e all’azienda di modificare la scelta fatta.

Anche le segreterie territoriali CGIL, CISL e UIL scendono in campo.

«E’ una notizia positiva quella appresa dell’approvazione di un ordine del giorno che impegna il Governo in merito alla vertenza Sider Alloys – si legge in una nota dei segretari Franco Bardi, Salvatore Vincis e Andrea Lai -. Una vertenza da troppi frettolosamente archiviata come risolta, e che invece a causa della dilatazione dei tempi burocratici autorizzativi, degli accordi energetici oltre che fattori esterni non prevedibili, vedi pandemia, hanno allungato a dismisura i tempi del revamping con necessarie correzioni ed adeguamento del piano industriale, rendendo la vicenda dei lavoratori in mobilità in deroga una vera odissea.»

«Come organizzazioni sindacali ci aspettiamo adesso una rapidissima presa in carico della situazione da parte dei ministeri competenti, perché i tempi sono ristrettissimi e si limitano a poche settimane, entro le quali deve esser data soluzione al piano di finanziamento, alle misure di rinnovo e garanzia per il 2024 degli ammortizzatori sociali – si legge ancora nella nota -. Pertanto, come richiesto dalle organizzazioni di categoria è necessario riaprire al più presto il tavolo di trattativa ministeriale. Nel frattempo, le nostre organizzazioni sindacali, stante lo stato di profonda crisi dell’intero territorio, che nel polo industriale di Portovesme vedono in atto complesse vertenze per tutte le aziende, con le produzioni ferme del tutto o quasi, che per la centrale ENEL non sono ancora chiariti in quali termini i finanziamenti del JTF daranno futuro alle centinaia di lavoratori degli appalti al momento dello spegnimento della centrale a carbone, considerano necessario affrontare il tutto con un nuovo accordo che riprogrammi il rilancio dell’intero polo e con questo l’economia del territorio. Per questo, abbiamo chiesto un incontro urgente al presidente della giunta regionale Christian Solinas, perché si faccia parte attiva sull’istituzione di un tavolo territoriale specifico per il Sulcis e il polo industriale, esteso a tutti i livelli istituzionali a partire dal governo nazionaleconcludono i segretari Franco Bardi, Salvatore Vincis e Andrea Lai -. Questo anche a seguito degli incontri con gli amministratori locali durante i quali si è ribadita la volontà di richiedere in modo unitario tra tutte le parti sociali, politiche ed economiche del territorio un nuovo accordo di programma che dovrà averetempi rapidi di definizione.»

Quattro tragici incidenti in quattro mesi (8 e 23 febbraio, 21 maggio e 8 giugno), costati la vita a sei persone. La strada provinciale 2 nel tratto tra Carbonia e Villamassargia, già teatro in passato, quando la carreggiata si sviluppava ancora su due corsie, di diverse decime di incidenti mortali, si trova in condizioni di estrema precarietà e pericolosità e necessita di interventi immediati.

Le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil, a fronte dell’ennesimo incidente mortale, ritengono non più procrastinabile un’azione tempestiva e diretta, da parte di tutte le istituzioni coinvolte, al riavvio dei lavori per la messa in sicurezza del tratto di strada che collega Carbonia a Villamassargia, arteria ad alta intensità di traffico, fondamentale nella economicità del territorio.

«Riteniamo grave apprendere dai giornali che i lavori previsti per la messa in sicurezza, sospesi da un atto del Prefetto per consentire il transito dei convogli militari impegnati nell’attività del poligono di Teulada, siano secondari all’incolumità dei cittadini che transitano quotidianamente in quel tratto di stradasi legge in una nota firmata da Franco Bardi, Salvatore Vincis e Andrea Lai -. Ad oggi non abbiamo certezza sulla data di riavvio e conclusione dei lavori. Per queste ragioni, CGIL-CISL-UIL concordano su un’iniziativa da tenersi nell’immediato presso la stessa Provinciale, al fine di sensibilizzare tutti gli attori istituzionale che hanno ruolo e voce per far si che la condizione di sicurezza sia ripristinata nel più breve tempo possibile. Chiediamo la partecipazione dei Sindaci del Territorio a sostegno dell’iniziativa per far sì che tale emergenza trovi una soluzione definitiva.»

Si è svolta stamane l’assemblea dei lavoratori metalmeccanici della Portovesme srl. Al centro del confronto la vertenza dello stabilimento. FIOM, FSM e UILM hanno registrato la fortissima tensione esistente tra i lavoratori degli appalti, in seguito alle scarse garanzie produttive registrate in questa fase.

Allegate le interviste ai segretari generali di CGIL e CISL, Franco Bardi e Salvatore Vincis, e a Renato Tocco, segretario provinciale della UILM UIL.

   

La vertenza della Portovesme srl si fa giorno dopo giorno più complicata. Ieri sera il Governo Meloni ha approvato il decreto che introduce il credito di imposta al 45% sino al 30 giugno 2023, come promesso nel corso dell’ultimo incontro svoltosi al ministero delle Imprese e del Made in Italy, provvedimento salutato con soddisfazione dal deputato di Fratelli d’Italia Salvatore Deidda, ma a Portovesme la tensione resta molto alta. L’azienda ritiene i provvedimenti adottati per la riduzione dei costi energetici non sufficienti per consentire la piena ripresa produttiva, per la mancanza di garanzie nel medio e lungo periodo e ad oggi non ha accolto la richiesta di riavviare gli impianti formulatale da Governo e Regione.

Al termine del coordinamento sindacale svoltosi ieri mattina, dopo l’imponente manifestazione messa in atto due giorni fa da centinaia di lavoratori, è stato diramato un documento, i cui contenuti, in particolare in riferimento alla gestione della manifestazione di protesta in corso da lunedì al Bilico Sud, area dello stabilimento in cui avvengono le operazioni di carico e scarico delle merci, non hanno avuto unanime condivisione e stamane, nel corso della nuova assemblea, due lavoratori hanno contestato duramente la gestione della vertenza da parte delle organizzazioni sindacali e i lavori dell’assemblea sono stati interrotti bruscamente. Ulteriori sviluppi sono attesi nelle prossime ore.

Allegate le interviste con Franco Bardi, segretario generale della CGIL della Sardegna Sud Occidentale; Salvatore Vincis, segretario generale della CISL del Sulcis Iglesiente; Pierluigi Loi, segretario regionale della Uiltec UIL.

         

A Villamassargia, alla presenza del segretario generale FNP Angelo Caria e della sua segreteria – di tutto l’Esecutivo Pensionati Sulcis Iglesiente – Paolo Cuscusa responsabile Dipartimento organizzativo regionale – del segretario generale del Sulcis Iglesiente Salvatore Vincis e la sua Segreteria – Simona Murgia responsabile provinciale INAS CISL – del vice sindaco di Villamassargia Francesco Mameli e del parroco don Antonello è stata inaugurata la nuova sede della federazione dei pensionati Cisl, nel corso di una cerimonia che ha visto la benedizione della Sede e di una targa a ricordo di Raimondo Pilittu scomparso da tempo e mai dimenticato.

La nuova Sede si propone di diventare, con più postazioni e gli accoglienti e attrezzati locali, un centro di aggregazione sociale per gli associati e per tutte le persone che necessitano di aiuti o consulenze dagli invalidi ai disabili, dai giovani agli anziani.

Questa nuova apertura di una sede FNP, si va ad aggiungere alle altre 15 sparse su tutto il Territorio: Teulada, Santadi, Nuxis, Narcao, Carbonia, Iglesias, Gonnesa, Portoscuso, Buggerru, Fluminimaggiore, Domusnovas, Sant’Antioco, Calasetta, Carloforte, oltre la sede provinciale, sempre ad Iglesias.

Fondamentale è la rete di collaboratori che ogni giorno si attivano per garantire a tutte le persone che si rivolgono a noi, un servizio di qualità, ed è anche per questo che la FNP del Sulcis Iglesiente continua a crescere, unica in Sardegna e tra le prime a livello nazionale con gli oltre ottomila iscritti.

«Siamo un sindacato che sta tra le persone con le persone dove operiamo e viviamo, dove abbiamo una dimensione confederale, dove le ingiustizie vogliamo eliminarleha detto Angelo Caria -. Oggi serpeggia grande malessere nei presidi ospedalieri del nostro territorio a causa delle spogliazioni e dei pesanti tagli e dismissioni che i pensionati (e non solo) mal sopportano e respingono con forza. Gli anziani sono un patrimonio che merita “attenzione e rispetto”.»

 

Cgil, Cisl e Uil, a fronte della grave situazione sanitaria venutasi a creare nel nostro territorio, con l’ultimo atto in ordine di tempo la chiusura del Pronto soccorso del C.T.O. di Iglesias, ritengono nonostante gli innumerevoli incontri che si stanno susseguendo nelle ultime settimane con la dirigenza sanitaria, l’assessore Mario Nieddu e l’incontro avuto presso Villa Devoto nella giornata del 5 luglio in presenza della grande manifestazione indetta da Cgil Cisl e Uil, che ci siano tutte le condizioni per richiedere interventi straordinari adeguati allo stato emergenziale, anche attraverso deroghe al sistema attuale con una serie di strumenti utili finalizzati al superamento della fase straordinaria.

Forte è il richiamo di Cgil, Cisl e Uil ad un’unità di intenti ed azioni da parte di tutti i soggetti portatori di interessi pubblici, così come sostenuto in ogni occasione dalle organizzazioni sindacali. Riaffermiamo la nostra disponibilità al dialogo costruttivo e pragmatico finalizzando la nostra azione al miglioramento, della sanità territoriale, al ripristino e rilancio, della rete dei servizi, in tutti i centri del Sulcis Iglesiente.

A nostro parere, è obbligatorio potenziare le strutture sanitarie che fungono da filtro ed attenuano la pressione sui Pronto soccorso, passando attraverso la valorizzazione e migliore utilizzo delle figure professionali a disposizione, integrandole laddove non diversamente reperibili.

Cgil, Cisl e Uil, sottolineano con forza la necessità di attivare un tavolo di confronto costante, per far sì che, l’attuale situazione trovi adeguate e fattibili soluzioni nel più breve tempo possibile, visto l’ulteriore rischio rappresentato dalla stagione turistica che comporta un incremento dell’utenza.

Ancora una volta, si sottolinea, come lo stato d’emergenza non ammetta ulteriori attese, e si debba immediatamente porre rimedio all’attuale situazione.

Franco Bardi – Salvatore Vincis – Andrea Lai

Segreterie Cgil, Cisl e Uil

L’aggravarsi dell’emergenza nel servizio sanitario pubblico del Sulcis Iglesiente ha portato le segreterie territoriali CGIL, CISL e UIL a proclamare una giornata di mobilitazione generale di tutte le categorie dei lavoratori e dei pensionati per martedì 5 luglio, davanti a Villa Devoto, a Cagliari.

«Nella giornata di ieri abbiamo partecipato alla riunione del Consiglio comunale di Iglesias, dove si discuteva della gravissima situazione venutasi a creare a fronte della chiusura del P.S. dell’ospedale C.T.O.si legge in una nota dei segretari territoriali di CGIL, CISL e UIL, Franco Bardi, Salvatore Vincis ed Andrea Lai -. Le segreterie territoriali CGIL, CISL e UIL, partecipando assieme ai rappresentanti delle categorie della Sanità, hanno rappresentato e riaffermato assieme agli amministratori quanto sia drammatica la situazione in cui versa la Sanità d’emergenza nel territorio, con la chiusura del pronto soccorso del C.T.O. e la situazione di quasi collasso presso quello del Sirai. Si condivide come segreterie territoriali il fatto che sia indispensabile una forte e decisa mobilitazione del territorio del Sulcis Iglesiente per reclamare le corrette soluzioni allo stato di emergenza dei pronto soccorso (tutti) da affrontare con strumenti e provvedimenti di emergenza. Come organizzazioni sindacali si sottolinea che la chiusura, “l’esproprio”, di servizi e specialistiche, in un qualunque presidio e della rete sanitaria è un danno per tutti i cittadini del Sulcis Iglesiente, e questa deve essere la premessa e il motivo perché ci sia una sensibilità comune e diffusa da parte di tutti a difesa di un bene comune costituzionalmente garantito quale quello del diritto alla salute.»
«La mobilitazione a cui aderiscono e richiamano le nostre organizzazioni sindacali non solo a tutto il mondo del lavoro ma a tutti i cittadini, giovani, studenti, pensionati, ha come obiettivo immediato la riapertura del pronto soccorso del CTO e la messa in condizioni di operare in sicurezza per pazienti ed operatori del P.S. Siraiproseguono Franco Bardi, Salvatore Vincis ed Andrea Lai -. Ma è, e deve essere, impegno da parte di tutti soggetti portatori di interessi per aprire un costante tavolo di confronto e rivendicativo nei confronti della Regione Sardegna per la politica della sanità nel Sulcis Iglesiente. Siamo consapevoli che molti dei problemi del Sulcis Iglesiente sono fortemente sofferti da altri territori, causa di anni di una politica della sanità pubblica, sbilanciata a favore dei maggiori centri e a discapito dei territori minori. Una denuncia che le OO.SS. da decenni hanno segnalato e che puntualmente oggi si confermano e manifestano in uno stato di disastro per la maggior parte del territorio sardo.»
«Tenuto conto che la dirigenza della ASL Sulcis non ha voluto accogliere le proposte delle organizzazioni sindacali di categoria per il mantenimento in attività dei pronto soccorso Sirai
e CTOconcludono Franco Bardi, Salvatore Vincis ed Andrea Lai -, le segreterie territoriali CGIL, CISL e UIL proclamano una mobilitazione generale di tutte le categorie di lavoratori e pensionati per la mattina di martedì 5 luglio, davanti a Villa Devoto, a Cagliari, alle 9.30, perché la politica regionale si faccia carico di trovare le soluzioni all’emergenza dei Pronto Soccorso.»