14 December, 2025
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«Anche la Sardegna deve poter accedere ai fondi stanziati dalla finanziaria 2017 per il risanamento dei bilanci delle province. Si tratta di una vicenda che deve essere chiarita, evitando che sia un inutile elemento di conflitto tra la giunta regionale ed il governo.»

Lo scrivono in una lettera inviata al sottosegretario degli Affari regionali e delle autonomie, Gianclaudio Bressa, i senatori del PD Silvio Lai, Ignazio Angioni e Giuseppe Cucca.

«Mentre per alcune Regioni a statuto speciale la competenza sulla finanza locale è stata interamente trasferita dallo Stato alle regioni per altre, Sicilia e Sardegna, questo non è stato richiesto né è avvenuto ad oggi.»

«A conferma di ciò si può richiamare – precisa Silvio Lai, componente della commissione bilancio – il regolamento per le modalità di alimentazione e riparto del Fondo di solidarietà comunale (FSC) 2017 per i comuni delle regioni ordinarie e di Sardegna e Sicilia, di cui al comma 449 della legge 232/2016, appena emanato dal Mef pari a oltre 2,3 miliardi di euro. Di questi 1.884.902.234 euro sono per le regioni ordinarie e 464.832.131 sono per i comuni di Sardegna e Sicilia. Una dotazione totale ulteriormente incrementata di 3.832.190.376, per compensare i minori introiti IMU e TASI. Questo significa che i comuni sardi contribuisco al fondo alla solidarietà nazionale, e, se ne hanno diritto ne ricevono una quota parte. Lo stesso vale per le province sarde.»

«Per quanto ci riguarda – scrivono i tre senatori – siamo convinti che si tratti di un errore legato ad una diversa interpretazione degli accordi del 2015, accordi importanti che hanno chiuso una vertenza entrate della Sardegna, dopo anni di trascuratezza regionale e di indifferenza dei governi precedenti, che però da una attenta lettura non prevedono in maniera esplicita il trasferimento delle competenze sulla finanza locale dallo Stato alla Regione, con i relativi finanziamenti.
Anche per questo motivo anche la Sardegna dovrebbe accedere ai fondi stanziati con i commi 438 e 439 della legge di bilancio 2017.
Non si tratta solo di una questione di diritto ma di esigenze di bilancio degli enti locali per la copertura di servizi essenziali a cui la Regione non può fare ulteriormente fronte.»

«Ad oggi – afferma Silvio Lai – le Province esistono e soprattutto hanno in carico una serie di interventi per i quali è necessario avere a disposizione risorse economiche. Stiamo parlando della manutenzione di strade, di istituti scolastici e della tutela dell’ambiente. Si tratta di circa 70 milioni di euro che verrebbero a mancare alle province e alla città metropolitana, a fronte di servizi che devono essere garantiti quotidianamente. Nei mesi scorsi avevamo evidenziato come il contributo al risanamento della finanza pubblica richiesto alle province sarde fosse molto ingente, in relazione ai servizi e alle funzioni che ancora vengono svolte dalle province sarde. Ebbene, questo ulteriore sacrificio andrebbe a colpire ulteriormente non gli enti in questione ma i cittadini sardi che rischierebbero di non poter contare su interventi di fondamentale importanza.»

«Ci rendiamo conto che essendo già in corso le attribuzioni agli enti locali, l’inserimento di altri territori riduce gli stanziamenti, ma sul piano parlamentare siamo pronti a fare la nostra parte e a sostenere il Governo in una iniziativa correttiva che sarebbe sicuramente condivisa. La nostra opinione – concludono Lai Angioni e Cucca – è che il tema della finanza locale possa essere oggetto di discussione e trasferimento di competenze all’interno di una revisione dei rapporti, che vada oltre il dato economico stabilito nel patto del 2015, ma ad oggi restando come competenza ancora in capo allo Stato e pensiamo che non ci debbano essere differenze su questo tema con le regioni ordinarie. Se un ente locale partecipa al risanamento dello Stato è giusto che ne debba ricevere uguale trattamento. Dalle prime interlocuzioni con il Governo ne abbiamo tratto una condivisione delle ragioni, siamo certi che presto arriverà una conferma.»

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«Occorre un intervento immediato nella discarica di Lu Pinu, nel territorio del Comune di Sassari, per verificare se in questi anni vi siano stati comportamenti e attività illegali, ed anche per valutare la situazione di rischio esistente e per mettere in sicurezza l’intero territorio circostante.» È quanto chiede in una lettera inviata al presidente della commissione Ecomafie il senatore del Partito democratico Silvio Lai. La vicenda ha assunto contorni sempre più preoccupanti, per questo motivo il parlamentare ha deciso di scrivere direttamente al presidente Bratti. La commissione svolge infatti un fondamentale ruolo di vigilanza e prevenzione ed il suo intervento garantirebbe di individuare ogni possibile azione che possa ripristinare condizioni di sicurezza e legalità nell’area della discarica a pochi chilometri da Sassari.

«In quell’area della città – scrive Silvio Lai – gli abitanti sono costretti a sopportare odori forti ed acri e si possono notare emissioni di nuvole di fumo proveniente dal sottosuolo che oltre a produrre effetti inquinanti risultano di grande pericolosità per la salute dei cittadini. Più volte sono intervenuti i vigili del fuoco per domare incendi che spontaneamente si sono propagati sui sei ettari impegnati dalla discarica. Sulla vicenda, a seguito di sopralluoghi, è stata interessata anche l’autorità giudiziaria chiamata a valutare se la discarica dopo la sua chiusura nel 2003 sia comunque rimasta in attività in forme non più controllate. Per come si presenta assume un valore nazionale ed il coinvolgimento degli organismi nazionali e della commissione Ecomafie – conclude Silvio Lai – serve proprio per accertare se in questi anni siano state portate avanti attività illecite e al contempo per ripristinare le condizioni di certezza, sicurezza e legalità.»

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«Oltre 300 milioni di euro di utili nel 2015/2016, una società che è totalmente autofinanziata e che anche in prospettiva sembra avere margini di crescita importanti. Stiamo parlando della società chimica di Eni, Versalis, i cui risultati dell’ultimo biennio sono stati resi noti nei giorni scorsi a New York da Descalzi in persona. Come si può facilmente desumere dai numeri le performance raggiunte sono più che positive.»

«La cura di questi anni, con i costi della chiusura di alcuni impianti sopportati dai territori – aggiunge Silvio Lai -, ha avuto l’effetto di rendere profittevole un settore che negli anni scorsi appariva arretrato e fonte di un’immagine negativa. Oggi la chimica in utile attenua il crollo del prezzo del petrolio e l’immagine innovativa della chimica verde mette l’Italia tra i Paesi all’avanguardia del settore, tutelando l’ambiente e accrescendo l’occupazione. Ora tocca al governo, come azionista di Eni, chiudere la pagina della messa in vendita del settore chimico, di cui si è parlato per molto tempo, e farne un settore strategico in via definitiva. E tocca ad Eni fare veri investimenti in ricerca e sviluppo, e non campi fotovoltaici nei territori che hanno consentito, condividendo sacrifici, questo risultato economico e finanziario.»

«Questi dati mettono anche il governo regionale di fronte a nuove responsabilità. Il presidente Francesco Pigliaru non può accettare un nuovo protocollo della chimica verde che non garantisca il rispetto degli investimenti previsti se non addirittura un rilancio. Guai se la Regione non rispedisse al mittente un accordo al ribasso come quello di cui è girata la bozza nelle settimane scorse e a cui si è opposta l’assessore all’industria Maria Grazia Piras. Se, come detto, i risultati economici di Versalis inseriscono la chimica tra i settori strategici del Paese su cui puntare senza indugi la Sardegna deve poter cogliere questa opportunità anche con la chimica verde. L’unico modo per ottenere questo risultato – conclude Silvio Lai – è lavorare perché si trasformino in fatti e si adeguino al rialzo i contenuti delle intese siglate a suo tempo.»

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Il senatore Silvio Lai (Pd) si rivolge al nuovo Ministro dell’Interno Marco Minniti per chiedere che venga bloccata la chiusura del presidio della Polstrada di Ozieri.

«Giungono notizie informali sulla possibile chiusura del distaccamento della Polizia Stradale di Ozieri – scrive Silvio Lai al ministro dell’Interno -. Già in altre situazioni si è proceduto alla chiusura di stazioni di ridotte dimensioni senza che ci fossero voci dissonanti. In questo caso intendiamo tuttavia segnalare che il presidio in questione svolge un’attività importante al servizio di un territorio vastissimo, questo grazie alla sua posizione baricentrica rispetto alle zone del sassarese, del nuorese e della Gallura. Occorre poi ricordare che il distaccamento di Ozieri si occupa di affrontare le problematiche legate alla pericolosità della Sassari-Olbia, una strada che in questi anni è stata teatro, purtroppo, di numerosi e gravi incidenti perché costituisce il principale collegamento tra il continente, tramite il porto di Olbia, e il resto dell’isola. Attualmente sono in corso i lavori per la realizzazione di una nuova arteria stradale e dunque la presenza di un presidio ad Ozieri risulta ancora più necessaria, considerati i cantieri a tutt’oggi aperti e che aumentano i rischi per gli automobilisti.»

«Capiamo l’esigenza di riorganizzare e razionalizzare i servizi e la spesa – aggiunge Silvio Lai – ma crediamo sia giusto segnalare questa specificità che merita l’attenzione dell’alta funzione che il tuo ministero ricopre. Si tratta di valutare le esigenze reali e quotidiane dei numerosissimi automobilisti che ogni giorno percorrono le strade nei territori su cui presta la propria opera il personale della Polstrada di Ozieri. Qualora le notizie di questi giorni corrispondessero al vero – conclude Silvio Lai -, penso che sia importante chiederti un intervento volto a sospendere la soppressione del distaccamento di Ozieri, la cui utilità è confermata dai dati sull’attività e sui servizi svolti fino ad oggi, che nel tempo non diminuiranno ma diverranno più sostenuti.» 

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«La riorganizzazione delle sedi regionali Rai in macro aree così come è stata proposta appare per la Sardegna fuori dai tempi, inadeguata e totalmente non conforme alla realtà attuale.»

Lo scrive il senatore del PD Silvio Lai in una lettera inviata al presidente della commissione di vigilanza della Rai.

«Pensare nel 2016 di ripristinare una suddivisione che ricorda il Regno di Sardegna significa non avere ben chiaro che dal 1800 ad oggi molte cose sono cambiate e a nessuno verrebbe in mente oggi di accorpare la nostra Regione con Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta – scrive Silvio Lai -. Tutto questo semplicemente perché con quelle regioni non ci sono elementi che inducano a individuare una programmazione strategica e di interventi omogenea. È molto più normale oggi vedere la Sardegna insieme a regioni del centro come ad esempio il Lazio. La proposta che è stata sottoposta al CdA la riteniamo inaccoglibile e chiediamo che possa immediatamente essere rivista perché se si dovesse andare nella strada indicata dalla Direzione editoriale si creerebbero le condizioni per una gestione lontana dalle esigenze degli utenti. Come si può pensare, infatti, che le decisioni relative all’informazione regionale della Sardegna possano essere assunte da un dirigente responsabile che avrà sede operativa a Torino. È vero che rimarrebbero le attuali sedi regionali ma facciamo fatica a capire come ogni tipo di problema o questione organizzativa possa essere affrontata partendo da una suddivisione per macro aree come quella prospettata. Voglio far rilevare come la nostra isola non sia un jolly che può essere inserito o accorpato a caso, ma proprio a causa della sua particolare condizione deve essere destinataria di ragionamenti e riflessioni approfondite. Se, dunque, si deve procedere per macro aree è evidente che per la Sardegna si debba guardare al centro sud Italia e non al Nord – conclude Silvio Lai –, altrimenti si rischia solo di assumere decisioni anacronistiche e del tutto sbagliate.»

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«La decisione del ministero dell’Ambiente di commissariare l’Ente Parco di la Maddalena era molto attesa dopo le numerose segnalazioni che erano state sottoscritte da oltre 20 senatori. Di fronte alle tante questioni aperte in questo ultimo anno la scelta di porre fine alla gestione attuale e di nominare un commissario crediamo fosse obbligata, oltre che giusta. In questi mesi abbiamo lavorato per cercare di segnalare le difficoltà per trovare una soluzione all’annosa situazione di conflittualità tra i vertici dell’Ente e la comunità locale, senza successo anzi, con un aggravamento della situazione. Da tempo era chiaro che non si poteva attendere oltre che fosse arrivato il momento di voltare pagina per superare quelle divergenze e quegli ostacoli alla base dei tanti ritardi e delle opportunità non adeguatamente colte in questi anni.»

Lo afferma in un comunicato il senatore del PD Silvio Lai.

«La comunicazione inviata dal Ministero al consiglio direttivo – aggiunge Silvio Lai – arriva dopo un lungo periodo di crisi nel corso del quale il parco, uno dei più conosciuti del nostro Paese, non ha potuto raggiungere i risultati e gli obiettivi ai quali avrebbe potuto aspirare. L’assenza di un Piano del Parco, la vicenda della nomina del direttore, i ritardi nell’avvio del Parco marino delle Bocche di Bonifacio, la questione della caserma ex batteria Zavagli, sono solo alcuni esempi di una gestione che era di fatto arrivata ad un punto non più sostenibile. La scelta di una figura tecnica nella persona di un esponente della capitaneria può servire per verificare la condizione amministrativa ma in tempi brevi occorre superare il commissariamento e dare con la prossima primavera un nuovo assetto al Parco, in grado di lavorare e ottenere quei risultati che fino ad oggi sono mancati.»

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«Fino ad oggi c’è stato un vero e proprio monopolio della pesca del tonno rosso che ha penalizzato regioni come la Sardegna o come la Liguria. Con questo emendamento alla legge di stabilità vogliamo porre fine ad un’ingiustizia. Chiediamo che le percentuali di quote in più che l’UE ha autorizzato al nostro paese dal 2015 vengano ripartite per il 2017 tra tutte le regioni che hanno licenze da pesca. La ripartizione in singole quote regionali consentirebbe alla Sardegna di poter ottenere circa dieci quote.»

Lo afferma in una nota il senatore del Partito democratico Silvio Lai.

«Da tempo abbiamo denunciato la necessità di riorganizzare le concessioni delle licenze di pesca del tonno rosso. Sull’argomento insieme ad altri colleghi rappresentanti di diverse regioni italiane abbiamo presentato un’interrogazione al ministro delle politiche agricole. Sono ad oggi 42 le imbarcazioni autorizzate alla pesca del tonno rosso e provengono tutte dalla Campania, dalla Sicilia e dalle Marche. Nei mesi scorsi il parlamento europeo ha approvato un emendamento che invitava gli stati membri a utilizzare criteri più equi nella ripartizione delle quote, evitando di favorire l’attuale monopolio di pochi proprietari di pescherecci a discapito dei pescatori artigianali.

Ora – prosegue Lai – abbiamo la concreta possibilità di cambiare questa situazione e di dare un’opportunità anche ai pescatori delle altre regioni italiane compresa la Sardegna. L’emendamento prevede infatti di riservare l’aumento della quota totale previsto dall’UE tra le regioni che hanno licenze di pesca artigianale, seguendo un criterio che tiene conto del numero di imbarcazioni presenti nelle singole regioni. In tutto dovrebbero essere ripartite quote per circa circa 550 tonnellate. Se questo emendamento dovesse essere accolto – conclude il senatore del Pd – si darebbe finalmente a tutte le regioni la possibilità di ottenere i permessi per la pesca del tonno rosso.»

Carloforte scene mattanza 1

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«La proposta che arriva da un investitore serio e importante nell’ambito del network aeroportuale nazionale è l’esito positivo del processo che avevamo individuato sin dall’inizio e che abbiamo perseguito con determinazione, in un periodo spesso caratterizzato da polemiche strumentali e infondate. È il primo passo. Ora lavoreremo per rinforzare l’Aeroporto di Alghero, per dimostrare con i numeri come l’intervento privato è il modo più rapido e affidabile per ridare una prospettiva di sviluppo durevole allo scalo.»
Questo il commento del presidente della Regione, Francesco Pigliaru, sull’offerta di acquisto del 72% del pacchetto azionario Sogeaal da parte del fondo di investimento F2i (Fondi italiani per le infrastrutture), società che già opera nelle società di gestione di altri scali italiani. In particolare, F2i detiene il 10% dell’Aeroporto di Bologna, il 70% di Gesac (Napoli), il 54,46% di Sagat (Torino) e il 44,31% di SEA (Aeroporti di Milano).
«Il Riviera del Corallo, una volta messo in sicurezza, potrà crescere e trovare una dimensione nazionale e internazionale nuova e solida, in grado di attrarre altri investimenti e recuperare importanti spazi di mercato superando le criticità del passato – sottolinea il presidente Pigliaru -. La Regione continua a essere presente deteniamo il 28% del pacchetto azionario, e il contributo pubblico, in sinergia con i privati, sarà decisivo. In più, con la progettazione dell’interconnessione ferroviaria che unirà l’Aeroporto di Alghero a quello di Olbia e Cagliari, prevista nel piano di interventi per il trasporto su ferro presentato sabato a Cagliari insieme al Ministro Graziano Delrio, faciliteremo l’auspicata azione sinergica tra tre scali efficienti, rinforzando la posizione della Sardegna nel mercato del trasporto aereo.»
«Il Riviera del Corallo – conclude Francesco Pigliaru – è un’infrastruttura strategica per il turismo e un patrimonio di tutta l’Isola: l’obiettivo è salvaguardarlo e farlo crescere, e continueremo a lavorare in questa direzione.»

«Il fatto che sia stata presentata almeno un ‘offerta per l’acquisto delle quote di maggioranza dell’aeroporto di Alghero è davvero un’ottima notizia – scrive in una nota su facebook il senatore del PD Silvio Lai -. Si tratta di un’ottima notizia perché la recentissima sentenza costituzionale sul decreto partecipate della Madia aveva sostanzialmente precluso la possibilità di ricapitalizzazione pubblica che si era aperta nel settembre scorso e che la Regione aveva rapidamente attivato. Superate le verifiche tecniche, F2I è un fondo partecipato dalla cassa depositi e prestiti e da investitori istituzionali, specializzato negli investimenti infrastrutturali, compresi gli aeroporti, ed è in grado di razionalizzare l’attività dell’aeroporto e rilanciarla con politiche verso le compagnie low cost in tempi molto più brevi e certi, rispetto a qualunque altro percorso.»

«Siamo felici che ci siano importanti novità sul fronte della privatizzazione dell’aeroporto di Alghero – ha detto il coordinatore regionale dei Riformatori sardi, Pietrino Fois -. Noi la sosteniamo da anni. Anzi da soli e contro tutti abbiamo fatto una grande battaglia per questo: adesso in molti se ne sono convinti e questo significa che abbiamo visto giusto.»

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Silvio Lai 1

«La legge “Dopo di Noi” a meno di sei mesi dalla sua entrata in vigore è già operativa. Si tratta di un risultato positivo per un provvedimento atteso da tempo che ora anche nel concreto potrà dare risposte immediate e soprattutto assistenza a persone con disabilità gravi e prive del sostegno familiare.» Lo afferma in una nota il senatore del PD Silvio Lai.

«Il decreto attuativo firmato dai ministeri delle politiche sociali, della salute e dell’economia ha previsto la ripartizione del fondo istituito dalla Legge. 90 milioni di euro che verranno distribuiti alle Regioni – aggiunge Silvio Lai -. Per la Sardegna arriveranno 2 milioni e 600mila euro, in base alla popolazione tra i 18 e i 64 anni. Le risorse saranno disponibili già dai primi mesi del 2017 e potranno essere utilizzati per avviare programmi di intervento e progetti per favorire il benessere, la piena inclusione sociale e l’autonomia delle persone con disabilità, restate prive di familiari. Tra le altre cose il provvedimento prevede anche interventi di supporto alla domiciliarità in abitazioni o in gruppi appartamento che riproducano le condizioni abitative e relazionali della casa familiare, ma anche la realizzazione di interventi innovativi di residenzialità mirati alla creazione di soluzioni alloggiative di tipo familiare e di co housing.»

«Al momento della sua approvazione avevamo detto che quella approvata era una legge di civiltà e che affrontava per la prima volta un tema delicato come quello della tutela delle persone con disabilità cui vengano a mancare i familiari. Vengono garantiti diritti, come quello di poter continuare a vivere nelle proprie abitazioni ma soprattutto di scegliere dove e come vivere dopo la morte dei genitori. Ora anche la Regione in Sardegna avrà la possibilità di utilizzare le novità introdotte dalla normativa e integrare i fondi stanziati per consentire di avviare interventi in questo ambito di grande importanza ed utilità nei confronti di persone che saranno sole e i cui familiari hanno bisogno di sapere che le istituzioni si occuperanno di loro. Serve partire con iniziative in tutta l’isola – conclude Silvio Lai – ed occorre particolare attenzione alla possibilità che siano le piccole comunità quelle più adatte ad accogliere le strutture da finanziare.»

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Silvio Lai 1

«Il decreto ha raccolto un consenso pressoché unanime, frutto del clima di unità che ha animato i lavori prima in commissione e poi in aula, trasformando in legge tutte quelle misure che si sono rivelate estremamente efficaci all’indomani dei due terremoti per garantire il soccorso alle popolazioni e la ripresa della vita sociale ed economica nelle aree colpite». Lo ha detto il senatore del PD Silvio Lai, relatore del provvedimento sul terremoto, approvato oggi a Palazzo Madama.

«I miglioramenti delle misure intraprese da parte del Parlamento – ha aggiunto Silvio Lai – sono stati possibili grazie all’azione del Governo che ha saputo raccogliere le istanze delle comunità locali con un provvedimento che offre sollievo ai cittadini con l’esenzione da tasse e bollette, fornisce strumenti concreti a lavoratori e imprese, dà più forze ai sindaci e agli enti locali nel loro ruolo di presidio delle funzioni pubbliche e di rappresentanza delle comunità. Inoltre il decreto presta particolare attenzione all’essenziale salvaguardia del servizio sanitario. Naturalmente il testo approvato oggi non poteva esaurire tutte le priorità innescate dai terremoti e perciò sarà necessario garantire, in attesa di una legge quadro complessiva sulle calamità, nuovi interventi in successivi provvedimenti, a partire dalla creazione di una zona franca per le aree interessate. In ogni caso – ha concluso Silvio Lai – l’approvazione odierna del decreto costituisce un segnale positivo al Paese, a dimostrazione che quando serve, una politica unita promuove al meglio gli interessi dei cittadini.»