26 April, 2024
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«La riorganizzazione delle sedi regionali Rai in macro aree così come è stata proposta appare per la Sardegna fuori dai tempi, inadeguata e totalmente non conforme alla realtà attuale.»

Lo scrive il senatore del PD Silvio Lai in una lettera inviata al presidente della commissione di vigilanza della Rai.

«Pensare nel 2016 di ripristinare una suddivisione che ricorda il Regno di Sardegna significa non avere ben chiaro che dal 1800 ad oggi molte cose sono cambiate e a nessuno verrebbe in mente oggi di accorpare la nostra Regione con Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta – scrive Silvio Lai -. Tutto questo semplicemente perché con quelle regioni non ci sono elementi che inducano a individuare una programmazione strategica e di interventi omogenea. È molto più normale oggi vedere la Sardegna insieme a regioni del centro come ad esempio il Lazio. La proposta che è stata sottoposta al CdA la riteniamo inaccoglibile e chiediamo che possa immediatamente essere rivista perché se si dovesse andare nella strada indicata dalla Direzione editoriale si creerebbero le condizioni per una gestione lontana dalle esigenze degli utenti. Come si può pensare, infatti, che le decisioni relative all’informazione regionale della Sardegna possano essere assunte da un dirigente responsabile che avrà sede operativa a Torino. È vero che rimarrebbero le attuali sedi regionali ma facciamo fatica a capire come ogni tipo di problema o questione organizzativa possa essere affrontata partendo da una suddivisione per macro aree come quella prospettata. Voglio far rilevare come la nostra isola non sia un jolly che può essere inserito o accorpato a caso, ma proprio a causa della sua particolare condizione deve essere destinataria di ragionamenti e riflessioni approfondite. Se, dunque, si deve procedere per macro aree è evidente che per la Sardegna si debba guardare al centro sud Italia e non al Nord – conclude Silvio Lai –, altrimenti si rischia solo di assumere decisioni anacronistiche e del tutto sbagliate.»

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«La decisione del ministero dell’Ambiente di commissariare l’Ente Parco di la Maddalena era molto attesa dopo le numerose segnalazioni che erano state sottoscritte da oltre 20 senatori. Di fronte alle tante questioni aperte in questo ultimo anno la scelta di porre fine alla gestione attuale e di nominare un commissario crediamo fosse obbligata, oltre che giusta. In questi mesi abbiamo lavorato per cercare di segnalare le difficoltà per trovare una soluzione all’annosa situazione di conflittualità tra i vertici dell’Ente e la comunità locale, senza successo anzi, con un aggravamento della situazione. Da tempo era chiaro che non si poteva attendere oltre che fosse arrivato il momento di voltare pagina per superare quelle divergenze e quegli ostacoli alla base dei tanti ritardi e delle opportunità non adeguatamente colte in questi anni.»

Lo afferma in un comunicato il senatore del PD Silvio Lai.

«La comunicazione inviata dal Ministero al consiglio direttivo – aggiunge Silvio Lai – arriva dopo un lungo periodo di crisi nel corso del quale il parco, uno dei più conosciuti del nostro Paese, non ha potuto raggiungere i risultati e gli obiettivi ai quali avrebbe potuto aspirare. L’assenza di un Piano del Parco, la vicenda della nomina del direttore, i ritardi nell’avvio del Parco marino delle Bocche di Bonifacio, la questione della caserma ex batteria Zavagli, sono solo alcuni esempi di una gestione che era di fatto arrivata ad un punto non più sostenibile. La scelta di una figura tecnica nella persona di un esponente della capitaneria può servire per verificare la condizione amministrativa ma in tempi brevi occorre superare il commissariamento e dare con la prossima primavera un nuovo assetto al Parco, in grado di lavorare e ottenere quei risultati che fino ad oggi sono mancati.»

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«Fino ad oggi c’è stato un vero e proprio monopolio della pesca del tonno rosso che ha penalizzato regioni come la Sardegna o come la Liguria. Con questo emendamento alla legge di stabilità vogliamo porre fine ad un’ingiustizia. Chiediamo che le percentuali di quote in più che l’UE ha autorizzato al nostro paese dal 2015 vengano ripartite per il 2017 tra tutte le regioni che hanno licenze da pesca. La ripartizione in singole quote regionali consentirebbe alla Sardegna di poter ottenere circa dieci quote.»

Lo afferma in una nota il senatore del Partito democratico Silvio Lai.

«Da tempo abbiamo denunciato la necessità di riorganizzare le concessioni delle licenze di pesca del tonno rosso. Sull’argomento insieme ad altri colleghi rappresentanti di diverse regioni italiane abbiamo presentato un’interrogazione al ministro delle politiche agricole. Sono ad oggi 42 le imbarcazioni autorizzate alla pesca del tonno rosso e provengono tutte dalla Campania, dalla Sicilia e dalle Marche. Nei mesi scorsi il parlamento europeo ha approvato un emendamento che invitava gli stati membri a utilizzare criteri più equi nella ripartizione delle quote, evitando di favorire l’attuale monopolio di pochi proprietari di pescherecci a discapito dei pescatori artigianali.

Ora – prosegue Lai – abbiamo la concreta possibilità di cambiare questa situazione e di dare un’opportunità anche ai pescatori delle altre regioni italiane compresa la Sardegna. L’emendamento prevede infatti di riservare l’aumento della quota totale previsto dall’UE tra le regioni che hanno licenze di pesca artigianale, seguendo un criterio che tiene conto del numero di imbarcazioni presenti nelle singole regioni. In tutto dovrebbero essere ripartite quote per circa circa 550 tonnellate. Se questo emendamento dovesse essere accolto – conclude il senatore del Pd – si darebbe finalmente a tutte le regioni la possibilità di ottenere i permessi per la pesca del tonno rosso.»

Carloforte scene mattanza 1

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«La proposta che arriva da un investitore serio e importante nell’ambito del network aeroportuale nazionale è l’esito positivo del processo che avevamo individuato sin dall’inizio e che abbiamo perseguito con determinazione, in un periodo spesso caratterizzato da polemiche strumentali e infondate. È il primo passo. Ora lavoreremo per rinforzare l’Aeroporto di Alghero, per dimostrare con i numeri come l’intervento privato è il modo più rapido e affidabile per ridare una prospettiva di sviluppo durevole allo scalo.»
Questo il commento del presidente della Regione, Francesco Pigliaru, sull’offerta di acquisto del 72% del pacchetto azionario Sogeaal da parte del fondo di investimento F2i (Fondi italiani per le infrastrutture), società che già opera nelle società di gestione di altri scali italiani. In particolare, F2i detiene il 10% dell’Aeroporto di Bologna, il 70% di Gesac (Napoli), il 54,46% di Sagat (Torino) e il 44,31% di SEA (Aeroporti di Milano).
«Il Riviera del Corallo, una volta messo in sicurezza, potrà crescere e trovare una dimensione nazionale e internazionale nuova e solida, in grado di attrarre altri investimenti e recuperare importanti spazi di mercato superando le criticità del passato – sottolinea il presidente Pigliaru -. La Regione continua a essere presente deteniamo il 28% del pacchetto azionario, e il contributo pubblico, in sinergia con i privati, sarà decisivo. In più, con la progettazione dell’interconnessione ferroviaria che unirà l’Aeroporto di Alghero a quello di Olbia e Cagliari, prevista nel piano di interventi per il trasporto su ferro presentato sabato a Cagliari insieme al Ministro Graziano Delrio, faciliteremo l’auspicata azione sinergica tra tre scali efficienti, rinforzando la posizione della Sardegna nel mercato del trasporto aereo.»
«Il Riviera del Corallo – conclude Francesco Pigliaru – è un’infrastruttura strategica per il turismo e un patrimonio di tutta l’Isola: l’obiettivo è salvaguardarlo e farlo crescere, e continueremo a lavorare in questa direzione.»

«Il fatto che sia stata presentata almeno un ‘offerta per l’acquisto delle quote di maggioranza dell’aeroporto di Alghero è davvero un’ottima notizia – scrive in una nota su facebook il senatore del PD Silvio Lai -. Si tratta di un’ottima notizia perché la recentissima sentenza costituzionale sul decreto partecipate della Madia aveva sostanzialmente precluso la possibilità di ricapitalizzazione pubblica che si era aperta nel settembre scorso e che la Regione aveva rapidamente attivato. Superate le verifiche tecniche, F2I è un fondo partecipato dalla cassa depositi e prestiti e da investitori istituzionali, specializzato negli investimenti infrastrutturali, compresi gli aeroporti, ed è in grado di razionalizzare l’attività dell’aeroporto e rilanciarla con politiche verso le compagnie low cost in tempi molto più brevi e certi, rispetto a qualunque altro percorso.»

«Siamo felici che ci siano importanti novità sul fronte della privatizzazione dell’aeroporto di Alghero – ha detto il coordinatore regionale dei Riformatori sardi, Pietrino Fois -. Noi la sosteniamo da anni. Anzi da soli e contro tutti abbiamo fatto una grande battaglia per questo: adesso in molti se ne sono convinti e questo significa che abbiamo visto giusto.»

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Silvio Lai 1

«La legge “Dopo di Noi” a meno di sei mesi dalla sua entrata in vigore è già operativa. Si tratta di un risultato positivo per un provvedimento atteso da tempo che ora anche nel concreto potrà dare risposte immediate e soprattutto assistenza a persone con disabilità gravi e prive del sostegno familiare.» Lo afferma in una nota il senatore del PD Silvio Lai.

«Il decreto attuativo firmato dai ministeri delle politiche sociali, della salute e dell’economia ha previsto la ripartizione del fondo istituito dalla Legge. 90 milioni di euro che verranno distribuiti alle Regioni – aggiunge Silvio Lai -. Per la Sardegna arriveranno 2 milioni e 600mila euro, in base alla popolazione tra i 18 e i 64 anni. Le risorse saranno disponibili già dai primi mesi del 2017 e potranno essere utilizzati per avviare programmi di intervento e progetti per favorire il benessere, la piena inclusione sociale e l’autonomia delle persone con disabilità, restate prive di familiari. Tra le altre cose il provvedimento prevede anche interventi di supporto alla domiciliarità in abitazioni o in gruppi appartamento che riproducano le condizioni abitative e relazionali della casa familiare, ma anche la realizzazione di interventi innovativi di residenzialità mirati alla creazione di soluzioni alloggiative di tipo familiare e di co housing.»

«Al momento della sua approvazione avevamo detto che quella approvata era una legge di civiltà e che affrontava per la prima volta un tema delicato come quello della tutela delle persone con disabilità cui vengano a mancare i familiari. Vengono garantiti diritti, come quello di poter continuare a vivere nelle proprie abitazioni ma soprattutto di scegliere dove e come vivere dopo la morte dei genitori. Ora anche la Regione in Sardegna avrà la possibilità di utilizzare le novità introdotte dalla normativa e integrare i fondi stanziati per consentire di avviare interventi in questo ambito di grande importanza ed utilità nei confronti di persone che saranno sole e i cui familiari hanno bisogno di sapere che le istituzioni si occuperanno di loro. Serve partire con iniziative in tutta l’isola – conclude Silvio Lai – ed occorre particolare attenzione alla possibilità che siano le piccole comunità quelle più adatte ad accogliere le strutture da finanziare.»

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Silvio Lai 1

«Il decreto ha raccolto un consenso pressoché unanime, frutto del clima di unità che ha animato i lavori prima in commissione e poi in aula, trasformando in legge tutte quelle misure che si sono rivelate estremamente efficaci all’indomani dei due terremoti per garantire il soccorso alle popolazioni e la ripresa della vita sociale ed economica nelle aree colpite». Lo ha detto il senatore del PD Silvio Lai, relatore del provvedimento sul terremoto, approvato oggi a Palazzo Madama.

«I miglioramenti delle misure intraprese da parte del Parlamento – ha aggiunto Silvio Lai – sono stati possibili grazie all’azione del Governo che ha saputo raccogliere le istanze delle comunità locali con un provvedimento che offre sollievo ai cittadini con l’esenzione da tasse e bollette, fornisce strumenti concreti a lavoratori e imprese, dà più forze ai sindaci e agli enti locali nel loro ruolo di presidio delle funzioni pubbliche e di rappresentanza delle comunità. Inoltre il decreto presta particolare attenzione all’essenziale salvaguardia del servizio sanitario. Naturalmente il testo approvato oggi non poteva esaurire tutte le priorità innescate dai terremoti e perciò sarà necessario garantire, in attesa di una legge quadro complessiva sulle calamità, nuovi interventi in successivi provvedimenti, a partire dalla creazione di una zona franca per le aree interessate. In ogni caso – ha concluso Silvio Lai – l’approvazione odierna del decreto costituisce un segnale positivo al Paese, a dimostrazione che quando serve, una politica unita promuove al meglio gli interessi dei cittadini.»

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Silvio Lai 1

Il senatore del Partito Democratico Silvio Lai denuncia l’ennesimo caso di aziende del territorio penalizzate ingiustamente e costrette a dover rinunciare ad eseguire direttamente lavori nella zona industriale del Nord Ovest dell’isola.

«Per poter partecipare ad un appalto bandito da Eni devi essere in possesso di un’apposita qualifica che viene rilasciata da Eniservizi – dice Silvio Lai -. Senza questa l’unica possibilità di lavorare per l’azienda partecipata dal governo è ottenere un subappalto, con tutto ciò che ne consegue dal punto di vista economico. Il problema nasce quando un’impresa del territorio avvia il processo per ottenere la qualifica ma questo inspiegabilmente si interrompe e non c’è modo per far sì che riprenda. Dopo aver ricevuto segnalazioni in tal senso da parte di alcune aziende sarde riteniamo necessario chiedere chiarezza sui ritardi e mancanza di certezze.» 

«Non chiediamo che ci siano trattamenti di favore – aggiunge Silvio Lai -, anche se è stato detto più volte che la presenza di un sito industriale deve rappresentare un’opportunità anche per le aziende locali, chiediamo però che si ponga fine a situazioni penalizzanti. Non è la prima volta che ci viene segnalata l’interruzione, senza spiegazioni o motivazioni chiare, dei processi di qualifica Eni. In pratica le imprese sarde si trovano a dover essere estromesse in partenza da appalti ai quali avrebbero tutti i titoli per partecipare, lo dimostra il fatto che le stesse aziende si trovano a lavorare da anni in quegli stessi stabilimenti per i quali non riescono ad ottenere la qualifica. Lo fanno ovviamente in regime di subappalto. Chi è in possesso della qualifica, dunque, si aggiudica l’appalto che poi però viene materialmente eseguito, a costi decisamente inferiori, da aziende locali. Non si può andare avanti in questo modo – conclude Silvio Lai – perché il risultato è che a dover subire i danni di questo stato di cose sono come sempre le nostre imprese.»

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Nave Tirrenia Janas 

«I dati di crescita del sistema portuale del nord Sardegna sul traffico passeggeri con oltre 564mila passeggeri (+16%) in più rispetto al 2015 mostrano evidenti tutte le potenzialità sul piano turistico e la necessità di tutelare questa peculiarità anche quando partirà l’autorità portuale unica.» Lo scrive in una nota il senatore del Partito Democratico Silvio Lai.

«È particolarmente significativo il +26,2% di Porto Torres che connesso alla riduzione dei passeggeri dell’aeroporto di Alghero rende comprensibile il dato dell’aumento delle presenze turistiche – aggiunge Silvio Lai -. L’utilizzo dei traghetti ha compensato la minore offerta aeroportuale portando ad un dato positivo sulle presenza turistiche che smentisce alcuni quadri a tinte fosche. Dimostra anche come sia ampiamente giustificata la richiesta di dotare anche Porto Torres di un ufficio territoriale distinto, come previsto dal Decreto di riordino delle autorità portuali appena approvato grazie all’intervento fatto in Senato.»

«È importante che migliori la qualità dell’accoglienza e la sicurezza dei passeggeri nella zona arrivi e partenze a Porto Torres, con la realizzazione di un centro per la intermodalità passeggeri, che coinvolga anche RFI, affinché chi decide di viaggiare senza auto al seguito non abbia difficoltà nel passaggio nave gomma treno o viceversa – sottolinea ancora il senatore del Partito Democratico -. Ma anche con investimenti possibili, che l’autorità portuale può fare anche in una fase che prelude all’accorpamento delle due autorità sarde in una. Interventi di questo genere sono indispensabili anche per le previste tappe crocieristiche recentemente annunciate. Aggiungo che questi elementi confermano che il progetto turistico e commerciale del porto ha basi solide e non deve minimamente entrare in contrasto con ipotesi di utilizzo industriale che lo vincolino come 30 anni fa.»

«Ci rassicura, dunque, che l’iter delle linee guida non sia stato bloccato. Ci aspettiamo che non si attenda ulteriormente e si proceda nella definizione del piano regolatore del porto. Bisogna sicuramente tenere conto delle diverse istanze – conclude Silvio Lai – ma non si deve dimenticare che resta in capo all’autorità portuale, che è sovraordinata alle altre amministrazioni per quanto riguarda la programmazione delle aree portuali.»

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Via libera anche al Senato alla dichiarazione della Casa Gramsci monumento nazionale. 

«La dichiarazione della Casa Gramsci di Ghilarza come monumento nazionale è un fatto importante sul piano simbolico per quello che ancora oggi rappresenta il pensiero dell’intellettuale e politico sardo nel mondo e per la possibilità che le nuove generazioni possano ancora giovarsi del suo insegnamento.»

Cosi ha dichiarato il senatore Silvio Lai, intervenuto nel dibattito in Senato sulla legge già approvata alla Camera primo firmataria l’on. Caterina Pes. Silvio Lai è intervenuto a nome del Pd con i colleghi Albano e Angioni, che ha fatto la dichiarazione di voto.

«Per noi sardi – ha sottolineato Silvio Lai – Antonio Gramsci è prima di tutto un sardo, parte del nostro modo orgoglioso di essere popolo. Ma sappiamo che Gramsci è un intellettuale nazionale, patrimonio inestimabile della storia del nostro Paese che ha ben chiari i valori della democrazia, della libertà, dell’antifascismo. Il suo “odio verso gli indifferenti” è quanto mai attuale e resta un lucido insegnamento nel momento in cui proviamo a combattere il distacco e la disaffezione, consapevoli delle responsabilità che appartengono alla politica ma coscienti che della buona politica che consente la partecipazione, che spinge alla responsabilità, che stimola la passione si può contrastare l’indifferenza che confina con la rassegnazione.»

«Finite le ideologie del ‘900 – ha concluso Silvio Lai – la politica ha un indifferibile bisogno di rafforzarsi in quelle fondamenta valoriali, di libertà e di democrazia, che sono la premessa per mantenere coesa la comunità nazionale e per assicurarle alle giovani generazioni.»

Le lacrime di Gramsci - cm 80x120 - Tecnica mista su tela -

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Il senatore Silvio Lai (PD) è intervenuto in commissione Bilancio nel dibattito sul DL sulla ricostruzione nei luoghi colpiti dal terremoto.
«Il provvedimento raccoglie gli impegni indicati dal Parlamento e si presenta come una normativa sistematica che raccoglie le migliori prassi recenti non solo relative agli interventi sismici e alla ricostruzione, ma anche alle procedure di appalto, massimizzate per trasparenza e controllo, agli interventi di sostegno economico, alla rinascita di territori resi fragili da crisi economiche e sociali» ha detto Silvio Lai presentando la sua relazione al Dl ricostruzione dopo il terremoto di Amatrice e Accumuli. 

«Il modello di intervento – ha aggiunto Silvio Lai – si ispira alle esperienze recenti più efficienti ed efficaci come quelle della ricostruzione dopo il sisma dell’Emilia Romagna, mentre il modello sugli appalti assume come base l’esperienza di expo Milano, con un forte ruolo di supervisione da parte dell’autorità anticorruzione. Comuni e Regione sono uniti nella gestione della ricostruzione per garantire trasparenza e partecipazione mentre sul lato dell’efficienza e della velocità d’azione sono individuate 4 centrali uniche di acquisto dedicate, una per ogni regione. La ricostruzione è condizionata dalla situazione di partenza di siti abitativi con una ridotta presenza e un interesse non diffuso alla ricostruzione. Si tratta di piccoli paesi con alto livello di emigrazione, una popolazione anziana, una forte presenza di case non più abitate, ed un’economia rurale prevalente.»
«In questo contesto – ha detto ancora Silvio Lai – il solo sostegno ai proprietari di prime case genererebbe una ricostruzione inadeguata sul piano della restituzione del profilo identitario, da cui la necessità di sostenere la ricostruzione di tutte le abitazioni comprese le seconde case. Tuttavia anche una ricostruzione totale non restituirebbe all’efficienza il tessuto economico che ha necessità di essere ricostruito, ricostituito e rafforzato, se non creato ex novo. L’intervento si traduce così in una proposta integrata per le ’zone interne’ intese come aree dotate di un tessuto economico-sociale con un’età media elevata, pochi giovani e aziende fragili, o perché rurali o perché turistiche stagionali.»
«L’intero processo – ha concluso Silvio Lai – si basa su un tessuto di imprese e professionisti che si dedicano alla ricostruzione con sistemi di verifica mutuati dall’esperienza expo ma adeguati al territorio colpito dal sisma. Modelli condivisi con enti locali, ordini professionali e rappresentanza delle imprese. Saranno predisposte white list per imprese e professionisti e garantita la totale trasparenza pubblica dell’accesso e del controllo delle attività svolte.»

Silvio Lai 1