25 April, 2024
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E’ ripartita a ritmo serrato la nona edizione del NurArcheoFestival – Intrecci nei teatri di pietra, la rassegna organizzata dal Crogiuolo e diretta da Rita Atzeri. Che quest’anno ha messo in campo, in accordo con l’Assessorato regionale del Turismo, un festival nel festival, che fino al 1° settembre coinvolgerà alcuni comuni dell’Isola con meno di tremila abitanti. Sposando cultura e turismo, l’obiettivo è quello di combattere lo spopolamento dei piccoli paesi attraverso le attività culturali per salvaguardare e valorizzarne il patrimonio materiale e immateriale.
Il NurArcheofestival, inoltre, quest’anno si sta spostando con “Dott. Camper”, un punto informativo viaggiante che segue gli spettacoli in cartellone per promuoverli nelle località costiere.

“QUANDO NUR FA AMICIZIA CON IS” è lo spettacolo che viene rappresentato domani, venerdì 25 agosto, alle 19.00, al Museo dell’Ossidiana di Pau. Scritto e diretto da Rita Atzeri, è l’esito scenico del laboratorio per attori in erba condotto dalla stessa Atzeri (con Elena Alfonso, Benedetta e Beatrice Coturno, Youssu Faye, Rebecca Nocerino, Filippo Sotgiu, Pietro ed Alice Zonza). La regista dello spettacolo convoca i giovani attori per una prova, ma non si presenta all’appuntamento. I piccoli si interrogano sul perché di questo anomalo comportamento, mentre attendono che arrivino i soliti ritardatari. Misteriosamente uno alla volta i bambini scompaiono, i tre rimasti vanno alla ricerca dei loro amici. Inizia così un viaggio nel tempo che porta i bambini indietro fino al paleolitico, superato lo stupore per il loro aspetto e abbigliamento, divertiti attraversano le ere geologiche, scoprendo come vivevano i nostri antenati fino ad arrivare al periodo nuragico. I giovani attori protagonisti da cacciatori si trasformeranno in agricoltori, allevatori, costruiranno vasi di terracotta, utensili sempre più efficaci, scopriranno l’ossidiana, daranno vita a luoghi di culto, fino a costruire i nuraghi.

La canzone dedicata all’Ossidiana è composta da Ennio Atzeni. Le visite guidate al Museo si svolgeranno negli orari 10.00/12.00 e 16.00/18.00. Alle 11.30, su prenotazione, è prevista la visita guidata al Sentiero Nero de Sa Perda Crobina.

Il giorno dopo, il 26, si vola a Talana, al Nuraghe Bau ‘e Tanca, dove alle 19.00 verrà presentato “CI SERVE UNA FAVOLA”, un atto unico per bambini, prodotto dal Teatro d’Inverno di Alghero, di e con Stefania Ambroggi, con la regia di Giuseppe Ligios (anche attore in scena).

Un autore di testi teatrali per bambini è in piena crisi, non trova uno spunto interessante per scrivere un nuovo spettacolo. Quanto più lui si dispera, tanto più la sua prima attrice si dimostra ottimista, certa che qualcosa di buono alla fine salterà fuori. Per vincere lo scetticismo dell’autore, la ragazza lo condurrà in un viaggio musicale tra alcune delle più celebri canzoni disneyane tratte da “Aladin”, “La sirenetta”, “Oceania“, “Rapunzel”, “Frozen” e “Il Re Leone”.

Seguirà una degustazione di prodotti tipici. 

“Arti antiga” è il titolo della mostra di artigianato artistico che verrà inaugurata sempre sabato 26 agosto, alle 17.00, nella Casa Museo di Talana (un’antica abitazione recuperata e salvata dal Comune). L’esposizione nasce dall’esigenza di regalare agli spettatori del NurArcheoFestival un’occasione di approfondimento della conoscenza della cultura materiale della Sardegna, un sapere antico che si è sviluppato attraverso il “fare” delle mani sapienti di artigiani – artisti. In esposizione la tessitura di Elena Mulas di Urzulei, la ceramica di Ignazia Tinti di Assemini, le scultura in ferro di Roberto Ziranu di Nuoro.

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Domenica 26 febbraio, alle ore 17.30, al Teatro delle Saline, l’Akròama porta in scena “Pinocchio”. Con lo spettacolo “Pinocchio” si apre la Rassegna B di “Famiglie a Teatro”. La manifestazione si suddivide in due rassegne A e B, che si svolgono a domeniche alternate con quattro spettacoli ciascuna.

«Ho conosciuto una famiglia intera di Pinocchi: Pinocchio il padre, Pinocchia la madre e Pinocchi i ragazzi, e tutti se la passavano bene. Il più ricco di loro chiedeva l’elemosina.» Questo dice Geppetto mentre pensa al nome che darà al burattino che ricaverà intagliando un ceppo di legno donatogli dall’amico mastro Ciliegia.

Il povero Geppetto, per amore di quel suo inaspettato figliuolo fatto di legno, sarà disposto a sacrificare tutto se stesso. L’ingenuo burattino infatti, avventato nelle sua bramosia di assaporare la vita, inizierà un viaggio fra mille avventure.

Lo spettacolo, rispettando fedelmente il linguaggio di Collodi, mettere in scena un adattamento dei momenti più salienti dei 35 capitoli di cui si compone il romanzo in una trama che offre due chiavi di lettura parallele: il “Pinocchio” come “fiaba per bambini” e l’allegoria che esso rappresenta della società moderna con i suoi contrasti tra rispettabilità e libero istinto.

Interpretano “Pinocchio”: Stefania Ambroggi, Antonello Foddis, Giuseppe Ligios, Daniela Simula. Costumi e scene sono di Marco Velli, musiche originali di Daniele Barbato Boe, disegno Luci di Lele Dentoni e tecnico audio: Giovanna Morra.

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“La bella addormentata nel bosco” è di certo una delle fiabe più antiche conosciute dalla storia, e di fatto le sue origini e le sue fonti risalgono intorno all’anno 1000, e prima di arrivare alla storia che tutti conosciamo, ha subito innumerevoli varianti e nelle sue prime stesure certi elementi, lasciati nell’ultima versione, contenevano riferimenti diretti ad argomenti tutt’altro che fiabeschi che tralasciamo completamente e che forse andrebbero analizzati in un altro tipo di messa in scena che non certo sarebbe adatta ai più piccoli. In ogni caso è sicuramente la fiaba tra le più conosciute ma tra le meno adattate ad una drammaturgia teatrale.

La messa in scena, si riferirà, completamente alla storia che tutti conoscono.

Al battesimo della bimba, di un Re e una Regina, tanto attesa, vengono invitate le tre fate del regno per farle da madrina. Ognuna di loro le farà dono : chi della bellezza, chi la saggezza chi del talento musicale. Subentra la fata cattiva che offesa per il mancato invito dona alla bimba una terribile maledizione. Al suo sedicesimo compleanno si pungerà il dito con l’ago di un fuso e morirà. Ma una delle tre fatine buone, cerca di mitigare il maleficio, trasformandolo in un sonno di cento anni la morte profetizzata dalla strega. Potrà svegliarsi solo col bacio di un principe. Le tre fatine nascondono la principessa in un luogo sicuro. Ma il caso vuole che la strega cattiva cercandola, la troverà nel giorno del suo sedicesimo compleanno e trasformandosi in una vecchietta che tesse, inevitabilmente il maleficio si compie.

Le fatine, per preservare dal dispiacere il regno, addormenteranno l’intero castello. Dopo 100 anni un principe arriva al castello si innamorerà della principessa addormentata e con un bacio la risveglierà.

La lotta eterna del bene e del male, che in forma realistica si presenta tutti i giorni nel quotidiano.

L’idea della regista sottolinea questa lotta espressa nella storia della favola, ma cerca di riportare ogni tanto alla realtà con dei Flash che scoprono gli attori mentre preparano la messa in scena della favola. Il concetto pirandelliano del teatro nel teatro che non sminuisce la magia della favola ma, anzi, cerca di valutare la magia del teatro in una atmosfera favolistica spezzata da incursioni nel reale allo scopo non di pura speculazione ma nell’intento di stimolare il senso critico dei ragazzi costretti a vivere in una società e in una scuola sempre più povera di stimoli e di idee.

Interpretano “La bella addormentata nel bosco”, Stefania Ambroggi, Lucia Dore, Zeppe Salaris, Antonello Foddis, Daniela Simula,  Carlo Valle. Il testo è la regia sono di Lucia Dore. L’appuntamento è al Teatro delle Saline, alle 17.30 di domenica 18 dicembre 2016.

“Famiglie a Teatro” chiuderà poi la rassegna autunnale con l’ormai abituale  spettacolo di Natale, che quest’anno vedrà in scena “Alice nel paese delle meraviglie” dal 25 al 30 dicembre  sempre al Teatro delle Saline.