10 November, 2024
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“Destino” di Bonifacio Angius esce per la prima volta in Sardegna. Sabato 28 dicembre, alle 19.00, al MEA di Asuni, sarà lo stesso regista sassarese a presentarlo in occasione dell’anteprima della XIII edizione del “terre di confine filmfestival”.

Una prima regionale assoluta per un cortometraggio girato tutto a Sassari, e già celebre per essere stato accolto alla Mostra del cinema di Venezia all’interno della Settimana internazionale della critica, scelto come evento speciale di chiusura nella sezione Sic@Sic dedicata ai corti.

Con questo lavoro Bonifacio Angius ha mostrato ancora una volta le sue grandi doti di regista, ma a sorprendere è stata soprattutto la capacità espressiva nel ruolo di attore, protagonista di una storia fuori dagli schemi in cui il vuoto, la superstizione, l’angoscia e la paura trovano le conferme che un uomo senza qualità stava cercando da tempo. Un ruolo inaspettato che Bonifacio Angius è sembrato calzare alla perfezione, per una trama all’apparenza banale ma capace di sorprendere e suscitare forti emozioni.

Il film è realizzato in collaborazione con le maestranze provenienti dal corso di cinematografia tenuto all’Accademia di Belle Arti “Mario Sironi” di Sassari dallo stesso regista, che ne è anche produttore (con Il Monello Film), sceneggiatore, direttore della fotografia e montatore. Tra gli altri interpreti spiccano i nomi di Marta Pintus, Teresa Soro, Andrea Carboni ed Orlando Angius.

La serata di Asuni prenderà il via alle 19.00 con la presentazione della XIII edizione del “terre di confine filmfestival”, che dopo la proficua esperienza biennale con il regista Marco Antonio Pani, quest’anno godrà di una doppia direzione artistica tutta al femminile, quella dell’attrice Antonella Puddu e della regista di animazione stop-motion, Michela Anedda.

Oltre alle due direttrici interverranno anche Sandro Sarai, presidente dell’associazione “Su Disterru” che organizza l’evento, i sindaci Gionata Petza di Asuni e Gian Mario Tendas di Solarussa, sedi ormai storiche della kermesse, e Alberto Loche, manager della programmazione.

Tra le anticipazioni, il tema di quest’anno sarà declinato proprio al femminile per occuparsi di “Cineaste, pastore ed emigrate”, in un connubio dal forte richiamo simbolico tra la Sardegna e le remote isole Shetland. Antonella Puddu e Michela Anedda saranno affiancate da due curatrici, le registe e documentariste Shona Main e Anna Kauber. La prima si occuperà della tradizionale sezione monografica (isole Shetland e altre isole remote), la seconda della sezione tematica (donne pastore).

Domani, giovedì 28 maggio, alle 21.00, al Teatro delle Saline prosegue la rassegna “1 € festival” con la compagnia Teatro Sassari che presenta “La gana di lu cuzineri” per la regia di Alfredo Ruscitto. La rappresentazione è tratta da “I casi sono due “ di Armando Curcio.

“I casi sono due” è un’opera senza tempo, scritta nel 1941 da Armando Curcio (Napoli 1900 – Roma 1957, commediografo, giornalista e fondatore della Casa Editrice che porta il suo nome), noto per avere scritto anche altre commedie portate al successo dalla Compagnia De Filippo, portata al successo da Peppino de Filippo e successivamente  anche da Carlo Giuffrè, racconta il dramma della solitudine di due anziani cui non mancano titolo nobiliare e denaro, ma l’affetto di un figlio che dia un tocco di gioiosa allegria a una senescenza vissuta senza serenità. Memore di una fugace avventura prematrimoniale giovanile con un’avvenente ballerina, l’anziano cavaliere Ottavio Del Duca – esempio perfetto di malato immaginario – si vede costretto a raccontare alla moglie Eufrasia, che riversa molto del suo bisogno affettivo sull’amato cane, dell’esistenza di un fantomatico figlio che un’agenzia non certo scrupolosa e onesta sta cercando. Dato a balia a un’umile famiglia, il giovane Gaetano Esposito che dovrebbe essere già ‘maturotto’ ha condotto una vita disgraziata da trovatello diventando – privo com’è stato di famiglia, guida ed educazione – uno ‘scostumato delinquentello’. Ma il destino gli gioca uno straordinario ‘tiro’ in quanto capita proprio nella signorile dimora del cavaliere nelle vesti di un cuoco assunto da poco tempo, ma che ha già portato scompiglio nel tranquillo tran tran della magione destabilizzando il compassato maggiordomo, la vezzosa cameriera, il simpatico cameriere e non solo … Elevato a ‘cavaliere’, si mostra riottoso a ogni forma di educazione vista anche l’abissale ignoranza pur se condita da simpatica vivacità intellettuale, anzi da una furbizia patentata. Le sorprese non sono finite: l’agenzia dichiarando un suo errore porta nella dimora un secondo Gaetano Esposito, un tipo completamente antitetico (psicopatico, autistico e malaticcio) determinando il ritorno del primo in cucina. Chi dei due è il vero figlio? La commedia si dipana tra colpi di scena, sorprese e gag che rendono divertentissimo lo spettacolo.  Il lieto fine è d’obbligo dopo momenti di incertezza.

“La gana di lu cuzineri” è interpretata da Mario Lubino, Teresa Soro, Emanuele Floris, Alfredo Ruscitto, Antonietta Toschi Pilo, Paolo Colorito, Pasquale Poddighe e Michelangelo Ghisu. La regia è di Alfredo Ruscitto.

Una rassegna di successo. Al teatro delle Saline, dieci spettacoli in calendario dal 14 maggio al 7 giugno. “1 € festival”: da Ibsen a Edith Piaf, arte teatrale di qualità tra poesia, musica e danza. Le regie di Lelio Lecis, le idee di Alfredo Ruscitto, Livia Lepri ed Elisabetta Podda, il Teatro Potlach di Pino Di Buduo, Teatro tra i Binari di Firenze tra le novità del Festival dedicato da Akròama ai giovani.

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