20 April, 2024
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Da domenica 18 a mercoledì 21 giugno, la sala conferenze dell’Hotel Flamingo – km. 35, ss 195, Sulcitana, Santa Margherita di Pula – ospita il tredicesimo congresso nazionale di Chimica supramolecolare. L’evento ha il patrocinio dell’Università di Cagliari ed è curato dal dipartimento di Scienze chimiche e geologiche e Instm (Consorzio interuniversitario nazionale per la scienza e la tecnologia dei materiali.

Il congresso si muove su un consolidato percorso di ricerca, dibattito e formazione che si è aperto nel 1992. I lavori hanno per obiettivo prioritario il confronto dei ricercatori italiani che si occupano di Chimica supramolecolare. La disciplina – definita dal Premio Nobel Jean-Marie Lehn, “la chimica al di là della molecola” – si apre e dà spazio in particolare ai giovani studiosi emergenti nel settore. L’edizione 2017 assume un rilievo speciale in quanto durante l’edizione 2016 del Nobel, quello per la chimica è stato assegnato agli esponenti di questa branca altamente multidisciplinare.

L’evento è organizzato dai professori Claudia Caltagirone (chairman) e Vito Lippolis (co-chairman). Gli specialisti del dipartimento di Scienze chimiche e geologiche, attivi nel settore della Chimica supramolecolare, Carla Aragoni, Massimiliano Arca, Francesco Isaia, Greta De Filippo e Alessandra Garau hanno collaborato alla realizzazine dell’evento. Peraltro, il gruppo ha contribuito, anche con collaborazioni nazionali e internazionali, allo sviluppo di sensori ottici per il riconoscimento di anioni e cationi e di sintoni per l’ingegneria cristallina. La rivista Supramolecular Chemistry (edita da Taylor and Francis, Gb-Usa) dedicherà un numero speciale al congresso.

Nelle sale dell’Hotel Flamingo, oltre un centinaio di ricercatori incrociano  le esperienze più recenti e dibattute del settore. Al centro del congresso, i risultati teorici e sperimentali con implicazioni nel campo della chimica organica, fisica, biochimica, del riconoscimento molecolare, delle nanotecnologie e delle scienze dei materiali. La scaletta prevede due conferenze plenarie – tenute da Valérie Heitz (Univérsite de Strasbourg) e Ramón Martínez-Máñez (Universitat Politècnica de València) – 48 presentazioni orali e 34 presentazioni poster con una forte partecipazione dei giovani studiosi.

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Ventidue docenti dell’Università di Cagliari nella classifica del sito http://www.topitalianscientists.org/top_italian_scientists.aspx. E potrebbero essercene anche altri: la classifica è in continuo aggiornamento. Di fatto, un bel colpo per l’ateneo del capoluogo sotto diversi punti di vista. Intanto, un risultato proficuo se si pensa alla visibilità, alla credibilità e alle ricadute nella comunità accademica internazionale. Ma anche un bel biglietto da visita in tema di qualità della didattica e della ricerca, utile anche per una promozione puntuale dei corsi di laurea e delle scuole di specializzazione.

Per le Scienze biomediche attualmente sono in graduatoria Amedeo Columbano, Irene Messana, Sebastiano Banni, Stefano Mariotti, Giovanni Mantovani, Micaela Morelli e Maria Antonietta Melis. Per la Chimica compare Vito Lippolis mentre per Scienze cliniche i rappresentanti sono Alessandro Zuddas, Gian Benedetto Melis e Mauro Giovanni Carta. Fabio Roli e Giacomo Cao sono in classifica per Scienze del computer e Ingegneria. Per Astrofisica in lista compaiono Giulia Manca e Nicolò D’Amico. Per la Fisica Vincenzo Fiorentini e Sandro Massidda. Infine, per Neuroscienze e psicologia i big sono Antonio Argiolas, Fabio Fadda, Antonio Preti, Marco Pistis e Maria Rosaria Melis. Inoltre, per l’area di Scienze biomediche, compaiono i docenti in quiescenza Gian Luigi Gessa, Gaetano Di Chiara e Giovanni Biggio e i deceduti Antonio Cao e Renzo Galanello.

Il sito mostra la classifica dei Top italian scientists (Tis) della Via-Academy. In sostanza, si tratta di un censimento degli scienziati e scholars di maggior impatto, misurato con il valore di H-index, che rappresenta un numero che racchiude la produttività e l’impatto della produzione culturale o scientifica di un docente basato sulle citazioni ricevute.

«Ma – spiega una nota pubblicata sul sito – ha dei limiti poiché, in particolare, la frequenza di citazioni varia nei diversi campi del sapere, e risulta massima nella fisica delle particelle e certe aree biomediche come l’immunologia. La lista non va quindi interpretata come comparazione assoluta del valore dei vari scienziati e studiosi, soprattutto fra le materie diverse riportate come ‘area’ nella tabella.»

Al 28 febbraio scorso la classifica del sito specializzato – che come da indicazioni, ospita i ricercatori che hanno inoltrato e caricato i propri lavori su Google scholarcomprendeva oltre 4.110 scienziati italiani.

Domani, giovedì 14 maggio, dalle 9.30 nell’aula Rossa della Cittadella dei musei – piazza Arsenale – il pro rettore dell’Università di Cagliari, Vito Lippolis, inaugurerà il workshop “Shaping the Mediterranean basin: islands, coastlines and cultures across time”. I lavori – curati dal dipartimento di Scienze chimiche e geologiche – proseguiranno venerdì 15.

Un viaggio affascinante attraverso le sfide e le necessità delle popolazioni che dalla preistoria al medioevo hanno attraversato il mare nostrum e, in particolare, sono approdate in Sardegna. Su queste scelte i ricercatori studiano le influenze tra ambiente e uomo. Inoltre, si cercano risposte alle ubicazioni dei porti e delle città e la loro relazione con le variazioni climatiche. Di fatto, i lavori del work shop coniugano i diversi approcci e le metodologie di geoscienze, archeologia e storia.

«La geoarcheologia sta trasformando la nostra comprensione della storia e delle culture che hanno caratterizzato il bacino del Mediterraneo nel corso dei millenni. La grande diversità della ricerca attuale – spiega Rita Melis, professoressa di geomorfologia – offre un’eccellente opportunità per andare oltre le frontiere geografiche e per iniziare ad affrontare le esigenze di un mondo mediterraneo multiforme e in continua evoluzione. Il workshop riunisce scienziati ambientali, archeologi e storici per discutere e condividere i progressi della ricerca nel campo della geoarcheologia delle isole del Mediterraneo e degli ambienti costieri». Alla due giorni intervengono alcuni dei principali esperti internazionali. Tra questi, il professor Fekri Hassan (Institute of Archeology, University College London) noto anche per i reportage sulla Bbc.

Il comitato scientifico del workshop è composto da Rita Melis, Charly French (direttore laboratori geoarcheologia, Università di Cambridge) e Federica Sulas (Isem-Cnr). L’evento è supportato da Regione Autonoma della Sardegna, AIGeo-Associazione Italiana Geomorfologi, ISEM-Istituto di Storia dell’Europa Mediterranean CNR, dipartimento di Scienze chimiche e Geologiche (Università di Cagliari), McBurney Laboratory for Geoarchaeology (University of Cambridge), MudA-Museo del Regno d’Arborea, Comune di Las Plassas, Fondazione Barumini Sistema Cultura, Coccodi Panificio.