19 March, 2024
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Per la prima volta la Sardegna ha eletto un presidente donna: Alessandra Todde. Al termine di un lunghissimo testa a testa con il candidato della coalizione di centrodestra Paolo Truzzu, la candidata della coalizione di centrosinistra denominata “Campo largo” s’è imposta con un margine di poco meno di tremila voti, 331.007 (45,4%) contro 328.241 (45%). Alle loro spalle Renato Soru, candidato della “Coalizione sarda” s’è fermato a 63.069 voti (8,6%), Lucia Chessa (Sardigna R-esiste) a 7.154 voti (1%).

Lo scrutinio delle rimanenti 20 sezioni elettorali sarà completato, come previsto dalle norme vigenti, dagli uffici dei Tribunali dei rispettivi territori.

Il Consiglio regionale verrà formato da 36 eletti della coalizione di centrosinistra, in virtù del premio di maggioranza del 60% e 24 della coalizione di centrodestra, tutti quelli spettanti alla minoranza. Non entrano in Consiglio regionale, infatti, candidati della coalizione che sosteneva Renato Soru, che non ha superato la soglia di sbarramento del 10% e nessun candidato della lista Sardigna R-esiste, lontanissima dalla soglia di sbarramento del 5% prevista per le liste non coalizzate.

Il primo partito è il Partito Democratico con 94.393 voti (13,8%), seguito da Fratelli d’Italia con 93.106 voti (13,6%), Movimento 5 Stelle 2050 con 53.055 voti (7,8%) e  e Riformatori Sardi con 48.252 voti (7,1%).

Lo scenario strategico per lo sviluppo delle Piccole e Medie Imprese della Sardegna al tempo del PNRR. È questo il titolo del convegno organizzato dalla CNA Sardegna che si terrà sabato 8 luglio, alle 9.30, presso il T-Hotel di Cagliari. I lavori, presieduti e coordinati dal segretario regionale della Cna Sardegna Francesco Porcu, saranno aperti dal presidente regionale della CNA Luigi Tomasi. Dopo i saluti del sindaco di Cagliari Paolo Truzzu, la presentazione della ricerca realizzata da CNA Sardegna, interverranno Gianni Chessa, assessore del Turismo, Artigianato e Commercio della Regione Sardegna; Maria Antonietta Mongiu, archeologa, presidente del Comitato Tecnico Scientifico per l’insularità in Costituzione; Francesca Ghirra, componente della IX Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazione della Camera dei deputati; Silvio Lai, componente della V Commissione Bilancio, Tesoro e Programmazione della Camera dei deputati; Pierluigi Saiu, assessore dei Lavori pubblici della Regione Sardegna; Alessandra Todde, componente della X Commissione Attività Produttive, Commercio e Turismo della Camera dei deputati; Alessandra Zedda, consigliera regionale, già vice-presidente della Giunta regionale; Salvatore Deidda, presidente della X Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni della Camera dei deputati.

Concluderà l’incontro, il presidente nazionale della CNA, Dario Costantini. 

Nuovo incontro in videoconferenza tra le segreterie territoriali FIOM CGIL-FSM CISL-UILM UIL, i vertici dell’assessorato regionale del Lavoro e delle Politiche sociali e l’ASPAL.
Tra gli argomenti affrontati, il rinnovo della mobilità in deroga per il 2023 e lo stato sui corsi di riqualificazione professionale riservati ai lavoratori del bacino ex-Alcoa/Sider-Alloys.
Per quanto attiene la mobilità in deroga l’assessore regionale del Lavoro, Alessandra Zedda, ha informato le organizzazioni sindacali che lo staff dell’Assessorato ha già preventivato l’importo delle risorse necessarie per la copertura dei 12 mesi del 2023, che si aggirerebbe intorno ai 10 milioni di euro.
A tal riguardo, l’assessore Alessandra Zedda, ha comunicato si Sindacati – si legge in una nota diffusa dalla UILM UIL – di aver contattato il ministero del Lavoro e di aver richiesto un incontro con la neo ministro del Lavoro Marina Elvira Calderone, per valutare altre soluzioni più adeguate per gli ex lavoratori, pur mantenendo le agevolazioni ed i requisiti previdenziali per il raggiungimento della pensione.
Altro punto affrontato, riguarda i corsi di riqualificazione professionale e a tal riguardo, il responsabile ASPAL, ha assicurato che sono stati effettuati i bonifici sui saldi dei rimborsi-spese erogati per i corsisti e, inoltre, sono state riaperte le aule per gli ex lavoratori che non hanno terminato il corso precedente.
La riunione da remoto si è chiusa con il presupposto di un aggiornamento con le organizzazioni sindacali e l’assessore del Lavoro Alessandra Zedda, in attesa di ulteriori sviluppi dall’incontro che lo stesso assessore avrà con il ministro del Lavoro Marina Elvira Calderone, circa le problematiche riguardanti le aree di crisi industriali che attendono ancora risposte dal nuovo Governo.
Armando Cusa 

Sottoscrizione dell’Addendum al Memorandum of Understanding, autorizzazione dei progetti di bonifica di competenza ministeriale e rinnovo della Cassa Integrazione Straordinaria per i lavoratori dell’Eurallumina Spa fino al 2025.

Sono le richieste che gli assessori dell’Industria, Anita Pili, della Difesa dell’Ambiente, Gianni Lampis, e del Lavoro, Alessandra Zedda, rivolgono ai neo ministri Adolfo Urso (MISE), Gilberto Pichetto Fratin (MITE) e Marina Elvira Calderone (Lavoro e Politiche Sociali) in una lettera in cui chiedono un incontro urgente relativo al futuro dell’Eurallumina SpA, a fronte della necessità, prospettata dall’azienda, della proroga della sospensione dell’attività temporanea fino al 30 giugno 2025, finalizzata al completamento degli interventi necessari al rilancio del polo produttivo dell’alluminio.

«La Regione Sardegnascrivono gli esponenti della Giunta Solinas – è impegnata a mettere in campo tutte quelle azioni tese al rilancio dei poli industriali, e in particolare di quelli che insistono nelle Aree di crisi complessa. Un processo lungo ed impegnativo che richiede uno sforzo unitario di tutte le parti in causa: Governo, Regione, Azienda e Organizzazioni Sindacali. In questo quadro strategico, il rilancio del polo industriale dell’alluminio di Portovesme, rappresenta una delle priorità.»

«I lavoratori dell’Eurallumina evidenziano gli assessori da diversi anni vivono una condizione di drammatico disagio sociale, aggravato in questi ultimi anni a causa della crisi economica connessa dapprima all’emergenza Covid-19 e, successivamente, dal conflitto in Ucraina, e necessitano di risposte tempestive che diano una nuova prospettiva almeno in termini economici.»

Dal 2009, anno in cui è stato firmato un protocollo di intesa che prevedeva, tra l’altro, la sospensione temporanea della produzione, sono state seguite tutte le attività propedeutiche volte alla realizzazione degli interventi necessari al rilancio dell’Eurallumina SpA, periodo nel quale i lavoratori hanno beneficiato della Cassa Integrazione. Nel 2021 il ministero del Lavoro ha concesso la Cassa Integrazione Straordinaria (CIGS) ai fini della riorganizzazione aziendale, fino al 31 dicembre 2022.

Ora, l’azienda ha reso nota la necessità di proseguire la sospensione dell’attività temporanea ai fini del completamento degli interventi, previsto per il 30 giugno del 2025.

«Pertanto – chiedono gli assessoriè necessario rinnovare la concessione della CIGS in favore dei lavoratori fino alla medesima data del 30 giugno 2025, e proseguire con le successive azioni necessarie al rilancio del polo produttivo.»

Nuovo incontro sulla vertenza della Portovesme srl, a mezzogiorno, a Villa Devoto, convocato dal presidente della Regione Christian Solinas, Siederanno attorno allo stesso tavolo, le segreterie confederali territoriali di CGIL, CISL e UIL; la RSU della Portovesme srl; la direzione aziendale della Portovesme srl; l’assessore dell’Industria Anita Pili; l’assessore del Lavoro e vicepresidente della Regione Alessandra Zedda.

«La Regione Sardegna apprezza la volontà dell’azienda di continuare ad investire nel sito industriale di Portoscuso, riconvertendo la produzione per aprirsi a nuovi mercati, ma rinnova l’appello di non fermare gli impianti della Fonderia di San Gavino e scongiurare nuove misure di cassa integrazione. Chiediamo più tempo, in attesa che entri in carica il nuovo Governo e metta in campo quegli strumenti necessari per calmierare i prezzi dell’energia, integrando il Decreto Energy release con una riserva alle isole maggiori.»

E’ la richiesta congiunta degli assessori del Lavoro, dell’Industria e della Difesa dell’ambiente, Alessandra Zedda, Anita Pili e Gianni Lampis, alla Glencore nel corso del vertice tenutosi questo pomeriggio al ministero dello Sviluppo economico con l’azienda, le parti sociali e datoriali, alla presenza del viceministro del Mise, Alessandra Todde.

Nel corso della riunione, la Portovesme S.r.l ha ribadito che, nonostante le difficoltà dovute alla congiuntura economica negativa, che ha causato perdite ingenti nell’ultimo biennio, l’azienda è pronta a riconvertire la produzione di zinco e piombo, ricondizionando gli impianti per produrre materiali più appetibili nel mercato mondiale, utili alla produzione di batterie di nuova generazione. Questo consentirebbe alla Glencore di diventare l’azienda leader in Europa, beneficiando di impianti consolidati e forza lavoro esperta, matura e specializzata. Nella fase di transizione produttiva la Regione si è resa disponibile ad investire nella formazione delle maestranze.

«Il sito industriale di Portovesme ha un valore strategico a livello nazionalehanno ribadito i tre assessori regionalil’amministrazione regionale è pronta a trattare con il nuovo esecutivo per recuperare gli svantaggi dovuti alla condizione di insularità, un principio riconosciuto oggi dalla nostra Costituzione. Tuteliamo le risorse umane. Dietro ogni lavoratore c’è un progetto di vita e una famiglia. Siamo pronti ad accompagnare i lavoratori con gli ammortizzatori sociali più idonei in un’eventuale fase di transizione, e ad affiancare l’azienda investendo sulla riqualificazione del personale.»

Si è svolto stamani, in videoconferenza, alla presenza dei rappresentanti dell’azienda, di Confindustria, e del Consiglio regionale, la riunione interassessoriale per fare il punto della situazione sul futuro della Portovesme S.r.l, in previsione del vertice convocato domani, 6 ottobre, al ministero dello Sviluppo economico. Durante l’incontro, è stato approfondito lo stato di crisi aziendale dovuto al caro energia e l’esigenza di riconvertire, nei prossimi mesi, le linee produttive con materiali più richiesti dal mercato mondiale. I rappresentanti della Giunta regionale hanno fatto appello all’azienda di non fermare la produzione e non attivare precipitosamente la cassa integrazione.

«Comprendiamo la posizione della Portovesme S.r.l, ma chiediamo all’azienda di soprassedere, sospendere la decisione di fermare gli impianti della fonderia di San Gavino e salvaguardare i livelli occupazionali, in attesa di aprire una trattativa con il nuovo Governo ed integrare il decreto Energy release, appena approvato, anche con riguardo al principio di insularità.»

E’ la richiesta congiunta degli assessori del Lavoro, dell’Industria e della Difesa dell’ambiente, Alessandra Zedda, Anita Pili e Gianni Lampis alla Portovesme S.r.l.

«L’onere della riconversione industrialeha dichiarato Alessandra Zedda e la strategia aziendale non devono essere a carico dei lavoratori. Il tema del caro energia è una partita unica per tutte le aziende che operano in Sardegna ed è all’attenzione della Giunta e del  Consiglio regionale, che stanno lavorando per mettere in campo una serie di strumenti di compensazione in grado di contenere i costi energetici.»

«Diventa sempre più urgenteha affermato Anita Pilidare una risposta concreta ai lavoratori alla luce dell’interruzione delle linee produttive annunciata dall’azienda. Comprendiamo che l’offerta vada ridimensionata sulla base delle attuali condizioni del mercato, ma vogliamo capire se il piano di ristrutturazione aziendale preveda, ad esempio, che la chiusura delle vecchie linee produttive venga sostituita con l’apertura delle nuove, e di conseguenza, che venga contemplato il mantenimento delle professionalità in servizio  e non in cassa integrazione.»

«Il Sulcis ed il Medio Campidano sono tra i territori più poveri di Italia. Il prezzo della crisi non può ricadere sull’anello più debole della catena, un territorio martoriato dalla crisiha detto l’assessore della Difesa dell’Ambiente, Gianni Lampis -. Il Sulcis, in particolare, è stato inquinato e depredato. Ogni decisione dell’azienda non potrà prescindere dagli impegni e dagli investimenti assunti per i progetti di recupero ambientale nel sito industriale di Portovesme. La Regione vigilerà affinché siano portati a termine tutti i programmi di bonifica.»

Potrebbe aprirsi uno spiraglio per il futuro della Portovesme srl, messo fortemente a rischio dall’incredibile aumento del prezzo dell’energia.

Il Consiglio dei ministri dovrebbe approvare a breve il nuovo decreto Energia. È quanto emerso dall’incontro, in video conferenza tra Mise, Regione, Portovesme Srl, parti sociali e datoriali.

«La Regioneha detto la vice presidente della Giunta regionale, Alessandra Zedda chiede di essere coinvolta nella stesura del decreto per verificare i contenuti prima dell’approvazione finale.  Oggi le condizioni normative sono cambiate ed abbiamo uno strumento in più, il principio di Insularità in Costituzione, approvato dal Parlamento, che riconosce le peculiarità delle Isole e promuove le misure necessarie a rimuovere gli svantaggi derivanti dall’insularità.»

«L’impegno della Regione Sardegna sull’Energy Release è costante, quotidiano, come testimoniato dai risultati finora raggiunti in sede di Conferenza delle Regioni ha detto l’assessore dell’Industria, Anita Pili -. Stiamo lavorando per far sì che i decreti attuativi siano il più possibile rispondenti alle esigenze specifiche della Sardegna come isola e alle sue aziende. I numerosi colloqui intercorsi in questi mesi con le aziende da un lato, e con il MITE dall’altro, sono servite appunto a far emergere tutti i contenuti necessari alla stesura del decreto attuativo sul tavolo del Governo, in cui la Regione Sardegna ha chiesto di essere coinvolta. Giovedì il Consiglio dei Ministri si riunirà per discutere l’approvazione del nuovo Decreto Aiuti e si potranno valutare con maggiore concretezza le azioni da mettere in campo, molte delle quali sono già ampiamente state affrontate fino ad oggi con le aziende che la Regioneha concluso Anita Pili sostiene con tutti i mezzi necessari”.

«La Portovesme Srl è inserita nell’area di crisi complessa, un territorio soggetto a recessione economica e perdita occupazionale di rilevanza nazionale con un impatto significativo sulla politica industriale nazionale, non risolvibile con risorse e strumenti di sola competenza regionale. Il suo futuro e quello dei lavoratori ha una rilevanza di importanza nazionale. Ci attendiamo dal Governo, finché resta in carica, risposte concrete», ha concluso Alessandra Zedda.

L’aggiornamento del tavolo con i sindacati è stato già calendarizzato dal MISE per mercoledì 14 settembre alle 9.00.

«I lavoratori meritano garanzie per il futuro, e una stabilità che riguardi sia il presidio industriale che il profilo lavorativo ed occupazionale.»

Lo ha detto l’assessore regionale dell’Industria Anita Pili, che oggi ha ascoltato in videoconferenza i rappresentanti delle segreterie territoriali dei lavoratori metalmeccanici FIOM-CGIL, FSM-CISL, UILM-UIL, in merito alla situazione della centrale ENEL Grazia Deledda di Portovesme.

All’incontro hanno partecipato i rappresentanti di ENEL che hanno proposto un piano di riqualificazione delle aziende e del personale locale mediante la formazione per il reskilling dei lavoratori ed altre iniziative di supporto.

«Da parte delle ditte d’appalto ha detto l’assessore dell’Industria vi è una legittima preoccupazione di non veder rinnovate le commesse. La Regione è sensibile a questo tema e l’incontro di oggi vuole far sì che si arrivi insieme ad una strategia che scongiuri il ricorso a soluzioni emergenziali che non tutelerebbero né i lavoratori né il futuro della centrale.»

All’incontro è intervenuta la vicepresidente della Regione, Alessandra Zedda. «La Regione – ha detto intende sostenere la riconversione industriale del polo di Portovesme. Alla luce della grave crisi internazionale in atto e del programma nazionale di transizione energetica avviato dal Ministero della Transizione ecologica, l’assessorato del Lavoro gioca d’anticipo e mette in campo i progetti formativi necessari per un’eventuale riqualificazione professionale dei lavoratori, propedeutici al percorso di diversificazione energetica che l’Enel avvierà nei prossimi anni.»

«Grazie al lavoro della Commissione Energia della Conferenza delle Regioni, di cui la Regione Sardegna è Presidente – ha aggiunto l’assessore Anita Pili è stato approvato lo strumento dell’energy release, al momento in fase di decreto attuativo al MITE. Con il Ministero c’è un’interlocuzione costante affinché questo strumento che è stato normativamente approvato sia poi nei fatti operativo ed efficace per le aziende energivore della Sardegna. Al contempo, la questione energetica nel suo intero viene affrontata quotidianamente a livello nazionale per far sì che non ci si ritrovi ad essere servitù dei grossi impianti di produzione che sfruttano il nostro territorio senza garantire né l’attività industriale né la prospettiva di sviluppo del territorio regionale stesso, e i cui benefici andranno a vantaggio di altre regioni. Stiamo allargando il tavolo, oltre che ai rappresentanti di Agenda Industria,  anche alle amministrazioni locali che, a causa dell’attuale fase emergenziale e delle conseguenti accelerazioni nei provvedimenti autorizzativi, si ritrovano ad essere spesso loro malgrado destinatari di interventi di energia rinnovabile in zone adibite ad  attività produttive. È più che mai necessario adesso avere contributi da parte di tutti per arrivare alla sottoscrizione di un accordo che coinvolga Agenda Industria e i rappresentanti del CAL e dell’ANCI Sardegna, oltre che dell’Università che ha contribuito alla riscrittura della strategia energetica regionale e che contribuirà ad una sua revisione volta a modificare elementi ormai desueti per la stessa, elementi che  dipendono anche da situazione internazionale.»

«Da parte della Regione Sardegna c’è volontà di lavorare tutti insieme: nei prossimi giorni convocheremo un tavolo congiunto dopo il 20 agosto per la sottoscrizione di un accordo che ci veda operativi fin da subito, affinché la regione Sardegna possa portare un contributo all’interno delle strategie nazionali in qualità di Presidente della Commissione Energia della Conferenza delle Regioni, nella quale sede abbiamo contribuito alla stesura delle leggi necessarie ad affrontare le attuali emergenzeha concluso Anita Pili -. Quello di oggi è un primo passo è necessario un seguito più operativo per capire cosa accadrà nella centrale Grazia Deledda di Portovesme e quali saranno le ricadute che possiamo dare in termini di stabilità e garanzia alle imprese d’appalto.»

Sono stati riaperti i termini per la presentazione di percorsi di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) in sistema duale per il conseguimento della qualifica professionale per gli anni formativi 2022-2025 e 2023-2026. Ad annunciarlo è l’assessore del lavoro, Alessandra Zedda, che sottolinea: «La Regione intende dare continuità ai percorsi IeFP erogati con modalità di apprendimento duale, la cui sperimentazione è iniziata nel 2018, costituendo un elenco di percorsi valido per due cicli formativi triennali, ovvero per gli agli anni formativi 2022/2025 e 2023/2026. I percorsi di istruzione e formazione professionale (IeFP)  sono finalizzati all’assolvimento del diritto-dovere di istruzione e formazione e prevedono il rilascio da parte della Regione della qualifica professionale triennale di Operatore, livello 3 EQF, riconosciuta a livello europeo».

La durata complessiva del percorso formativo è di 2.970 ore. Ciascun ciclo dura  tre annualità di 990 ore ciascuna. I/le destinatari/e dell’offerta formativa per il conseguimento della Qualifica triennale IeFP di livello 3 EQF sono ragazzi e ragazze residenti o domiciliati in Sardegna che non abbiano già assolto l’obbligo di istruzione e formazione, in possesso dei seguenti requisiti:

– licenza media;

– età inferiore ai 17 anni (ovvero 16 anni e 364 giorni) alla data del 14 settembre 2022 per il triennio  2022-2025 e al 14 settembre 2023 per il triennio 2023-2026.

Per gli anni formativi 2022-2025, è stato approvato l’elenco provvisorio dei percorsi formativi ammessi alla successiva fase di raccolta delle iscrizioni, avvenuta tramite il portale per l’acquisizione delle iscrizioni (SIDI) del Ministero dell’Istruzione. Così come è già stato approvato l’elenco dei percorsi formativi che hanno raggiunto il numero minimo di iscrizione, risultanti sul sistema informativo SIDI del Ministero, utili al loro finanziamento. Approvato anche l’elenco definitivo dei percorsi formativi che hanno raggiunto il numero minimo di iscrizioni, a seguito della riapertura delle iscrizioni.

«La Regioneha concluso Alessandra Zedda – investe sulla formazione e l’inclusione sociale  per sfruttare le risorse del PNRR – Oltre all’integrazione di  2.801.072,00 euro, saranno, infatti, utilizzati anche i fondi del PNRR. Abbiamo a disposizione 1.759.124,00 euro, a valere sui fondi ministeriali e su quelli del Programma Nazionale di Ripresa e Resilienza.»

Complessivamente l’ammontare delle risorse è di € 4.560.196,00 per il finanziamento di circa 10 percorsi formativi che per primi raggiungeranno il numero minimo di iscritti. La dotazione finanziaria complessiva per il primo ciclo di programmazione 2022-2025 ammonta a oltre € 10.000.000,00 con la possibilità di finanziare 25 percorsi formativi. Il costo massimo totale singolo percorso formativo è di € 426.605,50. Le domande di partecipazione telematica (DPT) potranno essere inviate dalle ore 09.00 del 01.08.2022 alle ore 18.00 del 12.09.2022 attraverso l’applicativo Sil Sardegna.