10 May, 2024
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Ha espresso soddisfazione l’assessore della Sanità della Regione Sardegna, Mario Nieddu, per la delibera n. 20/27 «Progetto di politiche attive del lavoro in favore del personale sanitario del Policlinico Sassarese volto alla realizzazione di misure finalizzate all’abbattimento delle liste d’attesa», approvata in Giunta su proposta dello stesso assessore del Lavoro Alessandra Zedda, d’intesa con l’assessore della Sanità.

«Una misura che ci permette di raggiungere due obiettivi, salvaguardare i lavoratori del policlinico sassarese e abbattere le liste d’attesa.»

«Si tratta – ha spiegato l’assessore del Lavoro – di misure individuate per far fronte alla grave situazione in cui versa il personale sanitario dipendente del Policlinico sassarese, evitando il rischio di uno stato di disoccupazione.»

È il risultato dell’accordo sindacale, sottoscritto lo scorso 15 maggio, tra gli Assessorati regionali del Lavoro e della Sanità e le sigle sindacali Cgil e Fp-Cgil, Fp-Cisl e Uil-Fpl, che ha il duplice obiettivo di realizzare un progetto di politiche attive del lavoro e di scongiurare la richiesta di attivazione della procedura di licenziamento collettivo.

Alla fine di giugno sono circa un centinaio gli operatori sanitari che usciranno dalla copertura degli ammortizzatori sociali attualmente attivi. Il progetto, che sarà attivato da Aspal e per cui sono state stanziate risorse per 738.000 euro, «consentirà agli operatori sanitari del Policlinico – spiega l’assessore Mario Nieddu – di prestare servizio negli altri presidi sanitari del sassarese, rafforzandone gli organici, e di ricevere un’integrazione salariale sino al 31 dicembre».

«Il lavoro di concerto fra Sanità e Lavoro – conclude l’assessore Alessandra Zedda – ha permesso di dare una risposta rapida all’appello dei lavoratori e sindacati, dando vita a un progetto di politiche attive che tutelerà il lavoro, impedirà la dispersione delle professionalità, con ricadute sui cittadini, grazie all’abbattimento delle liste d’attesa.»

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La richiesta di riapertura immediata di un tavolo tecnico presso il ministero dello Sviluppo economico con lo scopo di valutare le proposte per la riattivazione del ciclo produttivo della Keller. E’ questo l’elemento caratterizzante del vertice voluto dal presidente della Regione Christian Solinas per fare il punto sull’azienda del Medio Campidano. All’incontro, svoltosi all’assessorato regionale dell’Industria, hanno preso parte, per la Regione, l’assessore Anita Pili, l’assessore del lavoro Alessandra Zedda, il titolare dei trasporti Giorgio Todde e il responsabile della difesa dell’ambiente Gianni Lampis; per il consorzio industriale del Medio Campidano, il presidente Luca Argiolas; per le sigle sindacali erano presenti al tavolo i segretari regionali della Fiom-Cgil e della Fsm-Cisl Roberto Forresu e Marco Angioni e Edoardo Bizzarro, nonché il segretario della Uilm-Uil del Medio Campidano Andrea Farris.

Dopo gli interventi del presidente del consorzio industriale e dei vertici sindacali, che si sono detti soddisfatti per la tempestiva convocazione della riunione, l’assessore del lavoro Alessandra Zedda ha comunicato l’imminente approvazione da parte della giunta regionale del ddl che consentirà di meglio specificare l’articolo della legge di stabilità che di fatto rendeva inapplicabili sia le misure dei  progetti Lavoras, sia l’indennità una tantum.

«A tal proposito – ha specificato Alessandra Zedda – tutti i lavoratori della Keller sono già stati inseriti negli elenchi dei beneficiari profilati dall’agenzia regionale per il lavoro.»

L’assessore della Difesa dell’ambiente Gianni Lampis ha sottolineato “la straordinaria attenzione che l’esecutivo regionale ha da subito voluto riservare alla “questione Keller”, vista la sua rilevanza sociale ancor prima che economica nella prospettiva di una parziale mitigazione della crisi economica che da anni relega il Medio Campidano, per troppi anni ignorato dalla politica, a fanalino di coda in tutte le classifiche nazionali come area più povera d’Italia”. “In quest’ottica – gli ha fatto eco il titolare dei trasporti Giorgio Todde – deve essere letta la forte volontà della giunta guidata da Christian Solinas  di operare in maniera sinergica tra assessorati per salvaguardare l’occupazione e assicurare uno sviluppo concreto al territorio”.

In conclusione, l’assessore dell’industria Anita Pili ha voluto riaffermare l’esigenza, condivisa dai colleghi di giunta e in accordo con i rappresentanti dei lavoratori e con il consorzio industriale, della veloce riapertura di un tavolo tecnico presso il ministero dello Sviluppo economico per «valutare le due proposte in campo per la riattivazione del ciclo produttivo dell’industria di Villacidro: quella di un consorzio di imprese sarde e quella di un gruppo di interesse iraniano. Non è esclusa tra le altre, la valutazione di ipotesi alternative, come quelle già avviate nel territorio regionale siciliano e che ha consentito lo spostamento del personale ex Keller presso l’azienda del trasporto ferroviario».

La sollecitazione al Ministero – è stato concordato al termine dell’incontro – sarà condotta dall’assessorato dell’industria di concerto con gli altri assessorati coinvolti, con il consorzio industriale provinciale del Medio Campidano e con le parti sindacali.

 

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30 mesi di attività, dal febbraio 2017 al febbraio 2019, circa 1,17mln € di dotazione finanziaria, 360 imprese, 77 associazioni, 92 Comuni ed enti territoriali coinvolti nel processo partecipativo attraverso 51 living lab, 5 workshop transfrontalieri e 62 Team coaching & Individual Business coaching per la creazione di 28 itinerari e servizi esperienziali raccolti in un Catalogo transfrontaliero per scoprire come vivere al meglio la Barbagia, l’Ogliastra, il Montiferru, il Beigua, l’Amiata, la Garfagnana, la Lunigiana, l’Alto Var Verdon, la Balagne e la Corsica orientale. Sono questi i numeri del progetto ViviMed, cofinanziato dal programma Interreg Italia-Francia Marittimo 2014-2020 del FESR, illustrati nel corso dell’evento finale che si è svolto questa mattina a Cagliari nella suggestiva cornice del Convento San Giuseppe alla presenza degli 8 partner, in rappresentanza di 10 territori, degli attori coinvolti e delle istituzioni regionali. Sotto il coordinamento di ASPAL (Agenzia Sarda per le Politiche Attive del Lavoro) e di Sardegna Ricerche, ViviMed ha promosso nell’entroterra e in aree a vocazione rurale sistemi locali di qualità, in grado di generare un turismo esperienziale sostenibile e multi-stagionale, rendendo più competitiva, professionalizzata ed eco-compatibile l’offerta turistica e facilitando il posizionamento nel mercato del turismo esperienziale e green dei territori coinvolti. 
L’assessore regionale del Lavoro, Alessandra Zedda, ha sottolineato come lo sviluppo, in un contesto sempre più globalizzato, passa dal confronto e dalla collaborazione tra attori economici e istituzionali provenienti da diversi contesti: «Il progetto ViviMed è l’esempio di come fare rete e creare un ecosistema di scambio faccia emergere potenzialità inesplorate, capaci di produrre reddito anche nelle realtà più difficili come le aree interne. Il contributo dei partner transfrontalieri – ha sottolineato l’assessore del Lsvoro – ha permesso di conoscere alcune azioni efficaci che nell’entroterra della Sardegna trovano un luogo ideale. Si è partiti dalla necessità di migliorare l’offerta turistica di quelle aree, per generare ricadute positive in termini di occupazione e benessere per le popolazioni che ci vivono, e per dare ai visitatori l’occasione di fare un’esperienza di viaggio unica e di qualità. Sarà interessante – ha concluso l’assessore – capire l’impatto delle relazioni avviate in questi mesi nelle iniziative che concretamente potranno essere realizzate, anche con il sostegno della Regione, che si impegnerà per dare un’opportunità di crescita ai territori coinvolti».
Concetti ribaditi anche dal collega di Giunta, Gianni Chessa, assessore regionale del Turismo che, nel sottolineare i risultati raggiunti dal progetto, ha posto l’accento sulla necessità di fare sistema per sviluppare al meglio il comparto turistico in Sardegna: «Mi sto sforzando di dirlo a tutte le parti interessate, non possiamo più permetterci di andare da soli. Bisogna fare sistema, sia al nostro interno, attraverso un coordinamento ottimale tra i vari assessorati, sia all’esterno, per vendere al meglio quello che definisco “il brand Sardegna», una meta ancora troppo poco conosciuta a livello internazionale. Oggi la stagione è ferma a pochi mesi l’anno, una questione vecchia che però non ha ancora trovato una soluzione. Penso che sia necessario connettere le varie forme di turismo, non limitandosi alle coste ma valorizzando, con maggior decisione, anche le zone interne. Formazione, accoglienza e marketing, e una buona gestione di tutto ciò che si fa, sono la chiave vincente per fare del buon turismo. «Fondamentale – ha concluso l’assessore Gianni Chessa – una politica dei trasporti che consenta alla nostra regione di essere raggiunta 365 giorni all’anno: per tale motivo, ho invitato i tre principali aeroporti dell’isola a dialogare e a condividere numeri, strategie e obiettivi che devono diventare una strategia comune per il successo della Sardegna nel mondo». 
Giuseppe Fasolino, assessore regionale del Bilancio, ha lodato ViviMed come un buon esempio nel campo dei progetti transfrontalieri perché ha promosso lo sviluppo di strategie di innovazione ecoturistica intervenendo sul sistema delle conoscenze e delle competenze specifiche: «Particolarmente significative risultano essere sia la mappatura delle PMI delle varie filiere del turismo che l’analisi delle competenze professionali delle imprese del settore. Grazie allo straordinario lavoro fatto in questi anni oggi siamo in possesso di una mappa delle risorse territoriali di grande importanza per sviluppare strategie turistiche mirate a livello locale e di posizionamento in campo nazionale e internazionale». 
Dal suo canto, il Direttore generale dell’ASPAL, Massimo Temussi, ha evidenziato come l’Agenzia abbia voluto scommettere su questo progetto, credendo nelle potenzialità della rete degli attori e dei territori: «”Il lavoro svolto in questi mesi di scambi e relazioni ha portato a una sperimentazione di nuovi modelli di crescita sostenibile, partendo dalle ricchezze dei luoghi per valorizzarle in un’ottica di profitto, con un approccio innovativo. Il confronto con i partner nazionali e francesi – ha evidenziato Massimo Temussi – ha permesso di conoscere realtà simili alle nostre aree interne della Sardegna coinvolte nel progetto, per promuovere le iniziative che in altri contesti hanno già prodotto importanti risultati. Buone pratiche ed esperienze stimolanti che hanno animato un tessuto economico, e incentivato la creazione di iniziative imprenditoriali capaci di attrarre turisti, con un’offerta differenziata e di qualità. Ci impegneremo per dare seguito al progetto e mettere a sistema i risultati già ottenuti». 
Valter Songini, responsabile della Comunicazione di Sardegna Ricerche, ha infine affermato: «Il progetto ViviMed ha rappresentato importante in quanto ha messo l’isola in contatto con regioni italiane ed europee che hanno caratteristiche simili sul versante del turismo sostenibile delle aree rurali e ha consentito di arrivare a un risultato importante che è quello di aver creato un Catalogo integrato di offerte turistiche comune alle 5 regioni».
 

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​In dirittura d’arrivo l’assegnazione delle risorse finanziarie a favore delle Regioni in cui sono presenti Aree di Crisi Industriale Complessa.

Il Decreto interministeriale n. 16 del 29 aprile 2019, infatti, è stato registrato lo scorso 20 maggio alla Corte dei Conti. Le risorse – che saranno ripartite tra nove Regioni  – ammontano a quasi 117 milioni di euro.

Nello specifico, le prime tre Regioni per importo attribuito saranno la Toscana, con 36.601.252,69 euro, il Lazio cui andranno 25.674.253,71 euro, e la Sardegna con 12.200.417,56 euro.
Seguono Marche, Umbria, Molise, Abruzzo, Friuli Venezia Giulia e Sicilia.

Il presidente della Regione Christian Solinas e l’assessore del Lavoro Alessandra Zedda esprimono soddisfazione per l’avvenuta registrazione alla Corte dei Conti del decreto di ripartizione delle risorse destinate gli ammortizzatori sociali in deroga, che consentirà l’erogazione delle somme ai numerosi lavoratori da tempo in attesa delle liquidazioni (12.200.417,56 euro).

Come concordato con le organizzazioni sindacali nell’incontro tenutosi il 21 maggio, la Regione aprirà il Sistema SIL a partire dalle ore 13.00 di domani, 23 maggio.

A tal fine sarà pubblicato apposito avviso sul sito istituzionale della Regione.

 

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Come associazione Coordinamento 3 Donne di Sardegna formuliamo le più vive congratulazioni e auguri di proficuo lavoro alle 4 assessore regionali che sono entrate a far parte della Giunta guidata da Christian Solinas, Alessandra Zedda, Gabriella Murgia, Valeria Satta ed Anita Pili: quello della partecipazione paritaria delle donne in tutti i contesti di tipo istituzionale e pubblico, di competenza della Regione, resta un obiettivo prioritario, da perseguire sistematicamente e che rappresenta uno dei cinque punti fondamentali della “Carta di Impegni per la Parità“, sottoscritta dal presidente Christian Solinas nella Convention del 26 gennaio scorso, promossa dal Coordinamento 3 Donne di Sardegna.

Non ci pare, tuttavia, che si stia andando in questa direzione, al di là della doverosa e legittima nomina di 4 donne nella compagine del governo regionale, che rappresenta la soglia minima e necessaria per la rappresentanza di genere.

Esprimiamo, infatti, la nostra preoccupazione per l’assenza nelle dichiarazioni programmatiche del presidente Christian Solinas di riferimenti alle politiche per le pari opportunità, a differenza di quanto da lui stesso dichiarato, in varie occasioni all’indomani del voto e alla luce della sottoscrizione della Carta di Impegni per la Parità: sull’attuazione della Carta abbiamo inviato formalmente il 16 aprile scorso la richiesta di un incontro, che si rende necessario e ineludibile.

Abbiamo già avuto modo, infatti, di esprimere il nostro sconcerto per l’assenza di donne nell’Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale della Sardegna, composto da soli uomini, 7 su 7, pur essendo state elette 8 consigliere regionali, il doppio della passata legislatura, anche grazie alla norma sulla doppia preferenza di genere.

A questo  fatto davvero inaccettabile e antistorico si è aggiunta la presenza di sole tre donne  u un totale di 24 componenti degli Uffici di Presidenza delle 6 Commissioni Consiliari.

Questi primi atti della XVI legislatura ci paiono quindi un grave e pericoloso balzo all’indietro, un ritorno ad un passato improponibile, che ha visto le donne di fatto escluse dal governo della cosa pubblica, in netto contrasto con quanto previsto dalla nostra stessa Costituzione, da tutta la normativa nazionale nel tempo acquisita e da tutte le raccomandazioni e normative della UE in materia di diritti e pari opportunità e contro le discriminazioni di genere.

Siamo di fronte al rischio conclamato di un regresso di valori come la democrazia paritaria, frutto di decenni di impegni e battaglie unitarie delle donne e degli uomini consapevoli, le cui conseguenze possono tradursi in un arretramento  della società sarda nel suo insieme, il cui sviluppo dipende proprio dal pieno coinvolgimento delle donne a tutti i livelli, per il prezioso e insostituibile contributo che possono dare.

A tale proposito, esprimiamo la piena fiducia nel contributo che può venire dalle 4 assessore regionali e dalle 8 consigliere regionali alla comune ed irrinunciabile battaglia per le pari opportunità e per la valorizzazione delle donne a tutti i livelli della vita civile, sociale e istituzionale della nostra isola.

Carmina Conte

Presidente Coordinamento3 Donne di Sardegna

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«La vera sfida per la Sardegna è l’innovazione. La nostra crescita economica deve basarsi su forti investimenti nel campo delle nuove tecnologie, e sullo sviluppo delle competenze digitali. Dobbiamo formare la forza lavoro orientandola verso le nuove professioni per soddisfare il fabbisogno delle imprese.»

Lo ha detto l’assessore regionale del Lavoro Alessandra Zedda, commentando l’accordo di partnership con Huawei, sottoscritto stamane a Roma a margine dei lavori del FORUM PA.

«Oggi registriamo un gap tra domanda e offerta di lavoro nei settori tecnologici, basti pensare che circa 45.000 posizioni lavorative restano scoperte per la mancanza di competenze. La Regione – ha aggiunto Alessandra Zedda – deve perciò intervenire puntando sulla formazione continua e di qualità, e l’accordo siglato con Huawei academy va in questa direzione. Anche le nostre università devono essere al passo con il mercato del lavoro, aumentando i corsi in ambito tecnico e ingegneristico per formare i lavoratori digitali del domani, che siano in grado di occuparsi dei settori emergenti: dall’intelligenza artificiale, all’economia circolare e all’internet delle cose. Lo sforzo dunque deve essere globale, per un nuovo approccio delle politiche del lavoro che guarda al digitale, partendo dalla formazione.»

«Diamo finalmente gambe all’accordo tra Regione Sardegna, Crs4 e Huawei, che ha portato alla creazione dell’innovation center – commenta l’assessore della Programmazione Giuseppe Fasolino -. L’intervento per la realizzazione della Huawei academy ci permette di partire con la formazione in ambito digitale, così da rafforzare le professionalità in grado di supportare il processo di digitalizzazione. La Sardegna si candida per diventare la prima smart region in Europa, grazie agli investimenti nei settori delle Ict. Vogliamo essere una regione all’avanguardia, che sposa la conversione digitale come ricetta per lo sviluppo dei nostri territori. Abbiamo le risorse per farlo, per investire in questa transizione e realizzare un modello di crescita intelligente.»

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Nessuna sorpresa, questo pomeriggio, in Consiglio regionale. In apertura di seduta, prima del dibattito sulle dichiarazioni programmatiche presentate dal presidente della Giunta regionale Christian Solinas, hanno prestato giuramento i sette nuovi assessori, sei già annunciati nel corso della precedente seduta, la settima annunciata oggi, Anita Pili, sindaco di Siamaggiore, indicata dal movimento Sardegna 20Venti, che si occuperà di Industria. Gli altri assessori che hanno prestato giuramento sono Roberto Frongia (Riformatori Sardi) ai Lavori pubblici; Quirico Sanna (PSd’Az) all’Urbanistica ed Enti locali; Gabriella Murgia (indicata dal presidente Solinas) all’Agricoltura; Valeria Satta (Lega) agli Affari generali; Giorgio Todde (Lega) ai Trasporti. Andrea Biancareddu (Udc), neo assessore della Pubblica istruzione e Cultura, aveva già giurato il 4 aprile scorso da consigliere eletto.

I primi cinque assessori, già in carica dalla riunione d’insediamento del 4 aprile, sono: Giuseppe Fasolino (Forza Italia); Alessandra Zedda (Forza Italia) al Lavoro; Mario Nieddu (Lega) alla Sanità, Gianni Lampis (Fratelli d’Italia) all’Ambiente, Gianni Chessa (PSd’Az) al Turismo.

Subito dopo il giuramento dei nuovi assessori, è iniziato il dibattito sulle dichiarazioni problematiche del presidente della Giunta Christian Solinas, dirette dal presidente del Consiglio Michele Pais.

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Il Comitato di Sorveglianza del POR FSE 2014-2020 della Regione Sardegna si è riunito in seduta plenaria oggi a Cagliari, per valutare l’attuazione del Programma e i progressi compiuti nel conseguimento dei suoi obiettivi.

Alle sessioni di lavoro del Comitato – presiedute dall’assessore del Lavoro, Alessandra Zedda, con l’Autorità di Gestione del POR FSE 2014-2020 – hanno partecipato i rappresentanti della Commissione Europea, della Presidenza del Consiglio, dell’ANPAL, dell’Agenzia per la Coesione Territoriale, dell’ASPAL, oltre ai responsabili della Regione Sardegna, delle Autorità Urbane di Cagliari, Olbia e Sassari, e del Partenariato.

«Grazie all’ordinata ed equilibrata spesa dei fondi europei, e del Fondo sociale in particolare, la Sardegna ha l’occasione di crescere e diventare più competitiva. Si tratta di importanti risorse che dobbiamo destinare al meglio, rafforzando la performance finora raggiunta, che soddisfa i parametri imposti dalla Commissione europea», ha dichiarato l’assessore del Lavoro, Alessandra Zedda. «Possiamo però fare di più: investendo nel capitale umano, soprattutto quello giovanile e quello più distante dal mercato del lavoro, e puntando sulla qualità. L’obiettivo che deve guidarci in questa azione è quello di portare la Sardegna ad un livello di crescita sostenuta da progetti attrattivi, per incentivare le persone a restare nell’Isola per studiare e lavorare». «Dobbiamo osare di più – ha aggiunto – ed ottimizzare l’utilizzo dei fondi in una direzione più ambiziosa e coraggiosa. Abbiamo circa la metà dei 444 milioni FSE da impegnare, lo faremo con estrema attenzione perché ogni risorsa venga spesa in modo ottimale, tenendo conto dei bisogni di tutti i destinatari.»

L’Autorità di Gestione del POR FSE Sardegna 2014-2020 ha evidenziato che il Programma nel 2018 ha operato per conseguire gli obiettivi di performance assegnati, ricercando i necessari equilibri lungo il corso di un’annualità non semplice, in particolare sotto il profilo gestionale, caratterizzata, tra gli altri, da interventi di sostanziale modifica organizzativa.

Un dato che aiuta a rappresentare il risultato del lavoro svolto e le linee dello scenario prospettico è il target di spesa – il cosiddetto “n+3”: previsto in oltre 54 milioni di euro, in realtà, al 31.12.2018, è riuscito a superare i 64 milioni.

Inoltre, grazie al raggiungimento degli obiettivi di performance assegnati al Programma sarà possibile garantire al POR FSE Sardegna la preziosa “riserva di premialità”.

I referenti della Commissione Europea, al riguardo, hanno sottolineato l’eccellente lavoro svolto, valutando la Regione Sardegna tra le più virtuose. Auspicano, pertanto, una continuità in prospettiva dei target previsti per il 2023. 

Lo scenario complessivo emerso durante i lavori del Comitato di Sorveglianza indica un miglioramento progressivo, con un’accelerazione impressa grazie ad un mix di attività e strumenti di assistenza fornite ai RdA, di monitoraggio e di verifiche periodiche, che hanno garantito il raggiungimento dei target prefissati, sia riguardo gli indicatori finanziari che di realizzazione. Complessivamente, quindi, l’orizzonte che si prospetta offre elementi che inducono all’ottimismo e legittimano aspettative positive.

Il Comitato di Sorveglianza è stato l’occasione per presentare le misure attivate in Sardegna negli ultimi anni grazie al finanziamento (totale o parziale) del Fondo Sociale Europeo.

 

ASSE 1 / PRINCIPALI MISURE ATTIVATE – Ha proceduto in sostanziale continuità con il 2017, confermando i programmi già avviati e rafforzando la relazione con il tessuto imprenditoriale sardo. In particolare, attraverso la Green & Blue Economy, gli incentivi all’occupazione nel turismo e i tirocini formativi. Con l’avvio del Programma LavoRAS, inoltre, è stata quasi completata la programmazione della dotazione finanziaria, attraverso misure destinate ad incentivare l’occupazione.

ASSE 2 / PRINCIPALI MISURE ATTIVATE – Inclusione sociale e lotta alla povertà, già penalizzate da un sensibile ritardo, hanno richiesto una decisa implementazione, portando alla scelta di utilizzare le risorse in una nuova modalità che, mantenendo l’obiettivo di contrastare le condizioni di povertà, ha saputo valorizzare la funzione di prevenzione generata da misure di politica attiva.

ASSE 3 / PRINCIPALI MISURE ATTIVATE – Ben avanzata è l’attuazione dell’Asse 3, dedicato all’Istruzione e alla Formazione che, coerentemente con quanto già avviato, ha confermato l’impegno contro la dispersione scolastica e verso il rafforzamento dell’istruzione primaria e secondaria, con il Programma IeFP, il Programma “Tutti a Iscol@”, dell’istruzione universitaria, con le borse di studio, e post-universitaria con il Programma “Talent up”.

ASSE 4 / PRINCIPALI MISURE ATTIVATE – L’Asse della capacità istituzionale e amministrativa, di carattere trasversale, procede in modo lineare con i programmi formativi previsti, coinvolgendo un articolato e composito insieme di soggetti (personale regionale in generale e dell’AdG in particolare, e degli Enti locali) nell’azione di rafforzamento generale delle competenze.

Questa l’istantanea relativa alla spesa monitorata al 31.12.2018 sui cinque Assi prioritari: 

Asse 1 – Occupazione: risorse impegnate 87.887.325,06 euro, risorse rendicontate 33.178.736,67 euro; 

Asse 2 – Inclusione sociale: risorse impegnate 21.862.806,40 euro, risorse rendicontate 7.283.476,43 euro;

Asse 3 – Istruzione e formazione: risorse impegnate 98.863.088,92 euro, risorse rendicontate 33.646.709,27 euro;

Asse 4 – Capacità istituzionale: risorse impegnate 55.813.052,93 euro, risorse rendicontate 3.480.860,91 euro; 

Asse 5 – Assistenza tecnica: risorse impegnate 6.499.832,74 euro, risorse rendicontate 3.826.011,00 euro. 

Risultato ottimale anche sulla spesa certificata. Al 31 dicembre 2018 è stata certificata la spesa di 64.304.897,60 milioni.

Nel mese di aprile 2019 è stata effettuata un’ulteriore domanda di pagamento che ha portato la spesa certificata a un valore complessivo di 72.008.714,98.

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Il presidente della Regione, Christian Solinas ha riunito, nella sala Emilio Lussu, a Villa Devoto, la Giunta regionale.

Diversi i provvedimenti approvati dall’esecutivo. Tra questi, la deliberazione proposta dall’assessore regionale del lavoro Alessandra Zedda, che dà il via libera al bilancio dell’Aspal, l’Agenzia sarda per le politiche attive del lavoro. «Si tratta di un provvedimento che consente, tra l’altro, di rendere spendibili immediatamente le risorse per realizzare numerosi interventi di politica attiva del lavoro e dare, quindi, risposte per contrastare disoccupazione e creare ulteriori opportunità di lavoro», ha sottolineato l’assessore Alessandra Zedda. La Giunta ha anche deliberato, dopo la relazione dell’assessore regionale della difesa dell’ambiente Gianni Lampis, di non sottoporre alla VIA, valutazione di impatto ambientale, la domanda di autorizzazione alla ricerca mineraria (Acque termali) presentata dal comune di Fordongianus. E’ stato approvato, inoltre, il provvedimento di autorizzazione inerente il bilancio preventivo 2019 dell’Agenzia conservatoria delle coste. 

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«Dopo anni di assenza della Regione per quanto riguarda la crisi del porto di Cagliari, assieme al presidente Christian Solinas ci siamo immediatamente preoccupati di intervenire per assicurare una gestione corretta della situazione. Ma, soprattutto, per provare a mettere in campo delle proposte in grado di contrastare la profonda attuale incertezza, nonché per rilanciare l’attività del porto industriale ai fini di uno sviluppo complessivo che passa per l’attivazione della ZES ma anche per l’applicazione del DPCM che è stato già siglato per la realizzazione della zona franca doganale. Nell’incontro che si è tenuto a Roma con il viceministro Edoardo Rixi sono stati evidenziati tutti gli aspetti connessi alla vertenza del porto canale.»

Lo ha detto questa sera, Alessandra Zedda, assessore regionale del Lavoro.

«ll tavolo ministeriale con il ministro Danilo Toninelli è stato sollecitato dal presidente Christian Solinas, e dal Ministero sono state apprezzate la serietà dell’approccio della Regione nella vicenda nonché la volontà di trovare soluzioni concrete. Riteniamo, quindi, l’incontro positivo nonostante la complessità della vertenza, nella quale registriamo la disponibilità dell’azienda a non voler abbandonare il porto di Cagliari e a voler cercare delle soluzioni. Il primo segnale in questa direzione è la decisione di non mettere in liquidazione la Cict. In questi giorni si sta, tuttavia, lavorando per cercare di trovare la soluzione per la messa in sicurezza dei personale. Si sta, inoltre, valutando la possibilità di studiare delle norme straordinaria che garantiscano comunque il sostegno ai lavoratori – ha concluso Alessandra Zedda -. Voglio ribadire, infine, che Regione è presente e attiva da subito per cercare di superare un’inerzia durata cinque anni da parte del Centrosinistra.»