26 April, 2024
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La commissione speciale per il riconoscimento del principio di insularità, presieduta da Michele Cossa (Riformatori), ha proseguito il suo ciclo di audizioni con l’intervento dell’ex presidente della Regione Renato Soru.

«Consapevole di rappresentare una posizione minoritaria nel dibattito su questo argomento – ha esordito Renato Soru -, ritengo che il tema ci porti fuori campo piuttosto che dentro il campo, nel senso che dovremmo concentrarci piuttosto sul fatto che non stiamo usando bene la nostra autonomia e le nostre risorse. Il mondo va avanti e cambia del tutto, ha proseguito, richiedendo sempre soluzioni nuove a problemi nuovi. La centralità della questione ambientale, ad esempio, e la crescita delle energie rinnovabili, secondo l’ex presidente della Regione potrebbe consentire alla Sardegna, di raggiungere posizioni di primo piano. Un dato, ha poi sostenuto, che si intreccia con il discorso dell’autonomia perché in base al nostro Statuto abbiamo molte competenze che non servono e ci mancano quelle che oggi servono: dalle energie rinnovabili alle telecomunicazioni, dai trasporti, dalla scuola, dall’alta formazione e ai beni culturali.

«Può darsi – ha concluso Renato Soru -, che io sia un “sognatore romantico”, ma le cose le fanno i sognatori che ci mettono il cuore ed è questo che auguro alla politica sarda.»

Nel successivo dibattito hanno preso la parola i consiglieri Nico Mundula (Fdi), Antonello Peru (Forza Italia), Giuseppe Meloni (Pd), Dario Giagoni (Lega), Francesco Agus (Progressisti), Roberto Li Gioi (M5S), Giovanni Satta (Psd’Az) e Roberto Caredda (Misto).

Nelle conclusioni, il presidente Michele Cossa ha ricordato che la battaglia sul riconoscimento dell’insularità è nata nel momento storico in cui le più ricche Regioni del Nord hanno rivendicato l’autonomia differenziata, per richiamare l’attenzione delle istituzioni nazionali ed europee sul fatto che c’è anche la Sardegna, dove una serie di problemi bloccano ogni processo di sviluppo. Ma insularità, ha concluso, significa anche accettare la sfida di grandi responsabilità, che chiamano i sardi a fare scelte decisive per il futuro, a cominciare dal prossimo ciclo di programmazione dei fondi europei.

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Le Aziende ospedaliere universitarie di Cagliari e Sassari e l’ospedale Brotzu hanno fatto richiesta di cinquanta operatori socio sanitari (Oss) e stanno attingendo dalle graduatorie del 2013. E’ quanto emerso questa mattina, in commissione Sanità, presieduta da Domenico Gallus (Udc Cambiamo!), durante l’audizione del Comitato Autonomo Oss 2013. Con l’approvazione della legge nazionale n. 128 del 2019, inoltre, le graduatorie sono state prorogate a settembre 2020, salvo che non ci sia una norma regionale che le faccia decadere prima. Per questo, i rappresentanti del Comitato hanno chiesto alla Commissione la modifica della legge regionale che rende utilizzabili le graduatorie fino al 31 dicembre 2019, perché diversamente, il primo gennaio 2020, le stesse non saranno più utilizzabili. Gli operatori socio sanitari hanno anche chiesto che le Asl e gli ospedali possano attingere prima dalle graduatorie della propria provincia, rendendo più agevole per il lavoratore gli spostamenti e consentendogli così di non doversi trasferire in un’altra provincia. A Nuoro, hanno detto, è stata fatta richiesta di più di 70 operatori e si scorrerebbe così quasi tutta la graduatoria della provincia. Gli operatori hanno anche riferito di aver avuto notizia dall’Ats che l’Azienda non si riterrebbe obbligata a utilizzare le vecchie graduatorie, ma che è una sua facoltà, e hanno chiesto ai commissari di fare chiarezza. Il presidente Gallus ha affermato, a nome della Commissione, che si farà carico delle richieste degli operatori redigendo un testo che consenta la proroga delle graduatorie, come prevede la legislazione nazionale, intervenendo affinché siano chiamati dalle aziende prima i lavoratori inseriti nelle graduatorie della provincia degli ospedali e prevedere una audizione con il Direttore generale dell’Ats per capire in che modo l’azienda stia agendo in merito allo scorrimento delle graduatorie. Durante la seduta sono intervenuti Francesco Agus (capogruppo Progressisti), Daniele Cocco (capogruppo Leu), Annalisa Mele (Lega) e Carla Cuccu (M5S). Tutti i consiglieri hanno condiviso le richieste degli Oss e hanno garantito la piena disponibilità affinché i diritti acquisiti vengano rispettati.

La commissione Sanità ha, poi, sentito in audizione i rappresentanti dell’Associazione regionale ex esposti amianto in Sardegna, i quali hanno illustrato la situazione esistente nell’Isola e hanno fatto alcune proposte. Giampaolo Lilliu, a nome dell’associazione, ha ricordato che ogni anno muoiono in Italia 4000 persone e 120 in Sardegna per malattie collegate all’esposizione all’amianto. Secondo Lilliu la situazione va affrontata in modo capillare e bisogna dare maggiore informazione alla popolazione.

L’Associazione ha proposto alla Commissione  di valutare la creazione di un impianto di inertizzazione per rendere l’amianto da problema a risorsa e consentire la micro raccolta di manufatti da parte dei privati, come già accade in Lombardia e nella provincia Autonoma di Bolzano. L’Associazione ha riconosciuto l’importanza della sorveglianza sanitaria e ha chiesto che possa essere estesa anche a chi ha contratto la malattia per esposizione ambientale e non per cause lavorative. Non solo. L’Associazione ha chiesto che venga istituita una Conferenza regionale per l’amianto, a cui partecipino tutti gli attori coinvolti, per affrontare con tempistiche certe il problema delle bonifiche. Giampaolo Lilliu ha anche affermato che l’amianto, in varie forme e quantità, è ancora presente in molti luoghi pubblici e che è importante incentivare le bonifiche dando i finanziamenti direttamente ai Comuni. Sul tema sono intervenuti Annalisa Mele (Lega) e Gianfranco Ganau (capogruppo della Pd), i quali hanno condiviso la necessità di approfondire il problema, che è ampio e articolato, e hanno ritenuto positiva la proposta di promuovere una Conferenza regionale per l’amianto.

La commissione Sanità ha sentito in audizione i vertici dell’Areus sull’attivazione del numero unico per l’emergenza (Nue). Giorgio Lenzotti, Direttore generale di Areus, ha spiegato alla Commissione che il Protocollo d’intesa sottoscritto dalla Regione Sardegna con il ministero dell’Interno prevede l’attivazione del numero unico 112 entro il 2020. Il Nue gestirà le chiamate in caso di emergenze sanitarie, di sicurezza, gestione incendi e calamità naturali.

Giorgio Lenzotti ha spiegato che, avendo tempi molto stretti, hanno valutato l’attivazione del 112 a Nuoro nella sede dell’Areus, che ha già la certificazione antincendio e avrà quella antisismica entro la fine dell’anno. Si tratterebbe, ha spiegato, di una situazione provvisoria in attesa di eseguire i lavori necessari a Sassari e a Cagliari, dove il protocollo d’intesa ha stabilito dovessero essere istituite le due centrali del 112, in corrispondenza le centrali del 118. La situazione della sede operativa di Cagliari, secondo il Direttore generale di Areus, richiederebbe circa due anni per renderla utilizzabile, mentre quella di Sassari, se si risolvessero i problemi di attribuzione degli spazi, che oggi sono dell’Aou, avrebbe tempi di intervento più rapidi. Per quanto riguarda la seconda centrale attivabile in caso di disaster recovery (recupero dal disastro), che permette di ripristinare sistemi e infrastrutture informatiche indispensabili per l’erogazione di servizi del 112, nel caso la prima centrale non sia per qualunque motivo operativa, Giorgio Lenzotti ha prospettato la possibilità di appoggiarsi alla Lombardia, come già fanno altre regioni, o di deviare le chiamate ai singoli centralini.

Lenzotti ha, anche, spiegato che i lavori eseguiti eseguiti a Nuoro non sarebbe inutili, perché quando si trasferiranno le centrali a Sassari e a Cagliari, nei nuovi locali si potrebbe realizzare una sede operativa per la gestione centralizzata dei trasporti programmati.

Sul tema sono intervenuti Gianfranco Ganau, capogruppo del Pd, Antonello Peru (Udc Cambiamo!), Carla Cuccu (M5S), Giovanni Antonio Satta (Riformatori), Daniele Cocco (capogruppo Leu), Annalisa Mele (Lega). Gianfranco Ganau, Antonello Peru e Carla Cuccu hanno chiesto di avere maggiori chiarimenti sui costi e i tempi necessari per i diversi interventi di ristrutturazione e ha proposto di risolvere i problemi a Sassari. Per Ganau sarebbe più utile attivare la sede di Sassari con la gestione del disaster recovery in un’altra regione, in attesa di rendere operativa Cagliari. Gianfranco Ganau ha affermato che realizzare la centrale provvisoria a Nuoro sarebbe uno spreco. Per Daniele Cocco la sede Areus di Nuoro va potenziata e non svuotata di contenuti. Annalisa Mele ha sottolineato l’utilità di programmare un’audizione con l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, e con il direttore generale dell’assessorato per valutare il tema anche con loro.

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«La battaglia per l’insularità si vince a Bruxelles con al fianco il governo italiano e costruendo un’alleanza strategica che coinvolga le isole del Mediterraneo, ad incominciare dalla Corsica e le Baleari.»

Lo ha affermato l’ex presidente della Regione, Francesco Pigliaru, ascoltato questa mattina dalla commissione speciale “per il riconoscimento dell’insularità”, presieduta dal capogruppo dei Riformatori sardi, Michele Cossa. «Non serve reclamare ulteriori stanziamenti – ha spiegato il professore dell’Università di Cagliari – ciò che serve alla Sardegna è la modifica dei regolamenti comunitari che la penalizzano, ad esempio nel settore dei trasporti e dell’energia, e che riguardano, principalmente, i cosiddetti aiuti di Stato».

«L’isola però non parte da zero – ha aggiunto Francesco Pigliaru – perché dallo scorso febbraio il presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, ha nella sua disponibilità la lettera che il sottoscritto, insieme al presidente della Corsica, Simeoni e a quello delle Baleari, Armengol, ha trasmesso ai capi di governo di Italia, Francia e Spagna, per richiedere all’Unione Europea la piena applicazione all’articolo 174 del trattato di funzionamento dell’Ue e consentire così alle regioni insulari di mitigare gli svantaggi che ci derivano dalla discontinuità territoriale.»

L’ex presidente del centrosinistra in Regione, sollecitato anche dagli interventi dei consiglieri Nico Mundula (FdI), Antonello Peru (Cambiamo!), Giuseppe Meloni (Pd) è Francesco Agus (Progressisti) ha quindi avuto modo di illustrare le principali azioni condotte nella passata legislatura ed ha evidenziato alcuni positivi risultati del “Patto per la Sardegna”, a suo tempo siglato con l’allora premier Matteo Renzi («gli stanziamenti per l’energia con il metano, per la continuità territoriale e la rete ferroviaria, sono ispirati dal concetto di insularità») nonché la necessità «di ribadire la richiesta di deroghe al livello europeo nell’applicazione delle stringenti norme in materia di aiuti di Stato».

«I documenti dell’Unione europea – ha concluso Francesco Pigliaru – dovrebbero avere sempre una valutazione oggettiva delle conseguenze che producono nelle isole e dobbiamo agire tenendo sempre a mente che i costi dell’insularità si riferiscono sempre a costi di servizi erogati a rete.»

Il presidente della Commissione speciale, Michele Cossa, dopo aver ringraziato il professor Francesco Pigliaru e ribadito la linea di azione del parlamentino per l’insularità («l’obiettivo principale resta il riconoscimento in Costituzione ma dobbiamo incidere su tutte le norme e i regolamenti italiani ed europei per vedere riconosciuti i diritti dei sardi») ha preannunciato l’invito alla partecipazione in audizione anche per gli altri ex presidenti della Giunta regionale e per i Parlamentari eletti nell’Isola.

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«Questa maggioranza si pone l’obiettivo di sostenere il turismo, tutta l’industria delle vacanze, da quella costiera alle attività che si svolgono nelle aree interne. Per questo crediamo sia indispensabile varare l’imposta di sbarco che, di fatto, sostituirebbe la tanto odiata tassa di soggiorno.»
Lo sostiene Antonello Peru (Cambiamo!) che difende senza tentennamenti la proposta di legge, che lo vede come primo firmatario: «Un progetto che ha il vantaggio di un tributo da pagare una sola volta, dai turisti al loro ingresso in Sardegna. Non solo. Le somme andrebbero direttamente a tutti i Comuni e verrebbero distribuite per realizzare quei servizi necessari al miglioramento della nostra offerta turistica – aggiunge il rappresentante del gruppo Udc-Cambiamo! – Gli enti locali quindi non sarebbero più costretti ad applicare la tassa di soggiorno perché riceverebbero gli stessi introiti dall’imposta sullo sbarco. Gli albergatori non sarebbero più obbligati a riscuotere una tassa per loro sostanzialmente inutile». Un processo che si traduce in una parola in vera semplificazione.

«Anche i turisti avrebbero degli impatti positivi – spiega Antonello Peru -. Se oggi una famiglia che arriva nella nostra Isola, rimanendo per dieci giorni, paga con la tassa di soggiorno anche 70/80 euro, con l’imposta di sbarco spenderebbe tra i 10 e i 15 euro.»
Un risparmio non da poco: «E sarebbero in generale avvantaggiati anche tutti i sardi perché oggi chi si sposta da una parte all’altra della Sardegna e pernotta in albergo deve pagare la tassa di soggiorno con un balzello che si riflette anche sui residenti in Sardegna. Per questo ho davvero difficoltà nel capire come non si possa essere d’accordo con questa proposta. E mi fa piacere leggere che sia l’assessore al turismo Gianni Chessa che il presidente di Federalberghi Paolo Manca abbiano entrambi espresso oggi una loro decisa preferenza all’imposta di sbarco rispetto alla tassa di soggiorno. Auspico che, a questo punto – conclude Antonello Peru -, il Consiglio regionale comprenda la bontà di questo provvedimento e la legge possa dunque essere approvata anche a larga maggioranza».

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Antonello Peru (Cambiamo!).

Dopo la mozione depositata nei giorni scorsi in Consiglio regionale, primo firmatario Antonello Peru, il rischio di blocco della continuità territoriale marittima da e per la Sardegna arriva in Parlamento. I deputati del gruppo alla Camera di Cambiamo! – Stefano Benigni, Manuela Gagliardi, Claudio Pedrazzini, Giorgio Silli ed Alessandro Sorte – hanno presentato sull’argomento un’interrogazione al Ministro dei Trasporti e a quello degli Affari Generali.

«La continuità territoriale in Sardegna rischia di subire una dura battuta d’arresto: la convenzione tra il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e Tirrenia SpA. scadrà nel luglio 2020 e il rinnovo presuppone un nuovo bando di gara per il quale i tempi sono ormai ristrettissimi – si legge nel documento dei parlamentari della compagine di Giovanni Toti -. Il governo non può continuare a tergiversare, né è pensabile una proroga della convenzione in essere, ipotesi già bocciata dall’Antitrust.»

I deputati di Cambiamo! mettono in guardia sugli effetti negativi della mancanza di una convenzione che assicuri la continuità territoriale marittima.

«Se non si interverrà con urgenza, anche con il coinvolgimento della Regione, la Sardegna si troverà ad affrontare un lungo periodo di difficoltà nei collegamenti e di grande incertezza sulle tariffe, con gravissime ripercussioni sia per i residenti che per le attività turistiche – concludono Stefano Benigni, Manuela Gagliardi, Claudio Pedrazzini, Giorgio Silli ed Alessandro Sorte -. Ecco perché abbiamo depositato un’interrogazione al Ministro dei Trasporti e al Ministro degli Affari regionali: è indispensabile attivarsi immediatamente affinché la gara sia avviata il prima possibile.»

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«Il bando di gara per l’aggiudicazione del servizio pubblico di trasporto marittimo di persone e merci da e per la Sardegna deve essere predisposto con urgenza. La Regione deve avere una parte attiva nella sua elaborazione.»

E’ quanto auspica il leader isolano di Cambiamo! Antonello Peru che, come annunciato nei giorni scorsi, ha depositato in Consiglio regionale la mozione di cui è primo firmatario e che è stata sottoscritta anche dagli altri consiglieri del gruppo UDC – Cambiamo! Serve creare un fronte comune per la proroga della convenzione relativa alla continuità marittima.

«La prossima scadenza del bando, prevista per il mese di luglio del 2020 rende urgente un intervento del Governo e per questo motivo – sottolinea Antonello Peru – abbiamo voluto immediatamente portare la questione all’attenzione del Consiglio regionale la problematica. Un coinvolgimento che si allarga anche al gruppo parlamentare di Cambiamo!, che ha deciso di presentare un’interrogazione rivolta al ministro dei Trasporti.»

Si attende una svolta, insomma, per restituire certezze alla Sardegna anche in vista della prossima stagione turistica. Lo spettro è la paralisi della continuità sulle navi, con un rincaro dei biglietti che incida negativamente sui passeggeri.

«Il nostro intento è chiaro – aggiunge Antonello Peru – bisogna agire in fretta e occorre allo stesso tempo dare alla nostra Regione il ruolo che le spetta nelle scelte strategiche sulle modalità della gara ma anche sulle tratte da coprire e sulla quantificazione delle tariffe. Non possiamo, infatti, accettare decisioni calate dall’alto che non rispettino le esigenze e le aspettative dei sardi.»

La mozione indica con chiarezza gli impegni che dovranno essere assunti.

«Al presidente della Regione e all’assessore dei Trasporti viene dato mandato perché si facciano portavoce presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti della necessità e dell’urgenza di dover procedere alla predisposizione del bando di gara relativo all’aggiudicazione del servizio pubblico di trasporto marittimo di persone e merci in regime di continuità territoriale e dell’espletamento della relativa procedura fino alla sottoscrizione di una nuova convenzione. Ma non è tutto, la Regione – si legge nella mozione di Antonello Peru – deve essere parte attiva del procedimento e poter contribuire in maniera efficace alla determinazione delle modalità e delle condizioni di svolgimento del servizio di collegamento marittimo. Si tratta infatti dell’espressione di un interesse differenziato della Regione che interferisce in misura rilevante sulle attività turistiche e sull’industria alberghiera anche in applicazione dell’articolo 53 dello Statuto speciale per la Sardegna secondo il quale la Regione è rappresentata nella elaborazione delle tariffe ferroviarie e della regolamentazione dei servizi nazionali di comunicazione e trasporti terrestri marittimi e aerei che possano direttamente interessarla.»

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Da nuove risorse per il turismo (con investimenti da destinare soprattutto per la riqualificazione dell’Isola dell’Asinara) a finanziamenti per il comparto agricolo sardo, sino ai fondi per il rimodernamento delle strutture sanitarie. Il consigliere regionale Antonello Peru (Cambiamo!) indica la strada maestra da seguire per la spesa dei fondi degli accantonamenti.

«L’accordo con il Governo sulla vertenza entrate – spiega Antonello Peru – è un risultato storico ma anche un’opportunità imperdibile per i nostri territori. Si possono finalmente programmare e realizzare infrastrutture attese da anni e indispensabili per il rilancio di settori cardine della nostra economia come il turismo e l’agricoltura, ma possiamo anche dare concretezza a progetti di indubbia utilità come quelli destinati a migliorare le nostre strutture sanitarie.»

Un tesoretto da circa 2 miliardi, ottenuti grazie all’impegno di tutti gli attori in campo.

«Per questo – aggiunge Antonello Peru – è doveroso un plauso al Presidente Solinas, alla giunta e a tutto il consiglio regionale, che hanno concluso un’intesa fondamentale per la Sardegna. Una battaglia vinta. Non possiamo disconoscere i fatti, con i risultati che parlano in modo chiaro ed inconfutabile.»

Lo sguardo è già proiettato oltre: «Ora occorre ragionare su come spendere le risorse che stanno arrivando e che dovranno contribuire a limitare il gap con le altre realtà della Penisola dovuto all’insularità – aggiunge il rappresentante del gruppo Cambiamo! – Udc -. Si pensi alla possibilità di un rilancio del settore turistico, con interventi infrastrutturali da realizzare per la riqualificazione del patrimonio immobiliare dell’isola dell’Asinara. Un progetto atteso da anni e, di fatto, mai avviato anche dopo la dismissione del carcere. Si possono utilizzare le volumetrie esistenti senza dunque intaccare il patrimonio ambientale e creando tutti quei servizi e quelle strutture necessarie per dare all’area una vocazione realmente turistica. Detto in termini forse più chiari possiamo finalmente mettere a reddito l’isola dell’Asinara e a beneficiarne sarebbe tutto il territorio del Nord Ovest della Sardegna, per non dire la Sardegna intera viste le ricadute positive che arriverebbero a cascata anche per il resto della nostra Regione».

Ulteriori sfide che si allargano alle campagne isolane: «Non possiamo dimenticare che la vocazione principale della Sardegna si declina nell’agricoltura. Ecco, quindi, la necessità di orientare la nostra attenzione verso il comparto rurale, con l’assoluta esigenza per l’avvio di una seria programmazione di interventi di ammodernamento tecnologico anche in questo settore, in grado di rendere il nostro comparto competitivo e all’altezza delle sfide del mercato e delle esigenze attuali». Nuove partite da affrontare su più fronti: «Dobbiamo farlo anche rispetto alle esigenze primarie dei nostri cittadini e della nostra società. Penso a quanto detto poche settimane fa al termine di uno dei sopralluoghi effettuati dalla commissione sanità negli ospedali di Alghero ed Ozieri. Ho segnalato la necessità di realizzare due nuovi ospedali, uno a Sassari ed uno ad Alghero, sfruttando sia le opportunità di finanziamento pubblico che l’aiuto che può arrivare anche dai privati. Il nostro territorio non può più fare a meno di strutture sanitarie moderne ed efficienti: anche ad Ozieri si deve con immediatezza intervenire dal punto di vista dell’ammodernamento tecnologico e strutturale. Ben vengano quindi risorse economiche che possono dare gambe a tutti questi progetti. Da tanto, troppo tempo – conclude Antonello Peru -, abbiamo atteso opportunità di questo tipo, è arrivato il momento di ragionare e pensare finalmente in grande e di creare nuove reali occasioni di sviluppo».

 

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C’è un nuovo gruppo in Consiglio regionale: “Udc-Cambiamo!”. Ne fanno parte i cinque consiglieri già aderenti allo Scudo crociato (Oppi, Sechi, Biancareddu, Gallus, Moro) ed il consigliere più votato delle ultime elezioni regionali, l’ormai ex di Forza Italia, Antonello Peru, cofondatore del movimento che ha in Giovanni Toti il suo leader.

A battezzare il nuovo raggruppamento della maggioranza di centrodestra, i vertici regionali delle due forze politiche, Antonello Peru e Giorgio Oppi che, in un incontro con i giornalisti, hanno illustrato obiettivi e strategie dell’intergruppo che conta sei rappresentanti in seno all’Assemblea sarda e che si propone «di rilanciare l’azione politica della maggioranza e dare nuovo impulso all’intera Sardegna».

«Non ho lasciato Forza Italia – ha attaccato Antonello Peru – per il semplice motivo che Forza Italia, soprattutto in Sardegna, non esiste più ed ha concluso il suo ciclo politico.» L’ex vice presidente del Consiglio regionale si è detto quindi onorato di essere tra i fondatori di “Cambiamo! Con Toti” ed ha indicato nell’area centrista il “naturale” riferimento del nuovo movimento che «restituirà ruolo e dignità ai territori e a chi raccoglie il consenso nei territori». «Ripartire dal basso e da chi dimostra di avere passione per la politica e la Sardegna – ha proseguito il leader di Cambiamo nell’Isola – è la nostra missione e sono certo che solo così potremo proseguire con le adesioni di amministratori e di quanti vogliono impegnarsi per costruire una Sardegna migliore».

Soddisfatto il capo storico dell’Udc sarda, Giorgio Oppi, che ha sottolineato la crescita del raggruppamento centrista ed, in apertura del suo intervento, ha lanciato un primo segnale alla coalizione che guida la Regione: «Restiamo nella maggioranza ma pretendiamo rispetto, perché i numeri, sono numeri». In particolare, il decano dei consiglieri regionali si è rivolto all’assessore della Sanità e, riferendosi alle dichiarazioni rese a proposito del salvataggio dei punti nascita negli ospedali dei centri minori, ha affermato: «Non bastano più le parole, perché dopo otto mesi che si sta al governo, bisogna incominciare a parlare con i fatti».

Concetto ripreso anche dall’assessore della Cultura in quota Udc, Andrea Biancareddu, che nel salutare con favore la costituzione del nuovo gruppo consiliare, ha parlato «di pragmatismo e politica del fare e non degli annunci», auspicando un’accelerata della maggioranza in materia di trasporti, urbanistica e sanità. «Bisogna aumentare il ritmo», ha chiosato Giorgio Oppi mentre Antonello Peru è ritornato sulla cosiddetta “questione Nord” («non si può pensare di governare la Sardegna cancellando metà della nostra Isola»).

«Pronti a collaborare ma in Agricoltura serve un cambio di passo», ha aggiunto Pietro Moro prima di insistere sulla necessità di “un riconoscimento” per il Nord Sardegna, mentre Domenico Gallus ha presentato due nuove adesioni all’Udc nel Consiglio comunale di Oristano: Tonio Franceschi (presidente del consiglio ed eletto nei Riformatori sardi) e Vincenzo Pecoraro (già indicato sindaco da un raggruppamento civico).

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Martedì 22 ottobre, alle 10.30, nella sala stampa del Consiglio regionale, Antonello Peru (Cambiamo! con Toti) incontrerà i giornalisti per comunicare la costituzione di un nuovo gruppo consiliare nell’Assemblea sarda. Già segretario dell’Assemblea nella XIV legislatura e vicepresidente nella XV legislatura, Antonello Peru è stato rieletto per la terza volta nelle liste di Forza Italia, il candidato più votato in assoluto, con 5.741 preferenze, in avvio della XVI legislatura.

 

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«La Casa della salute di Sorso deve entrare a regime immediatamente con tutti i servizi inizialmente previsti. E’ impensabile che il trasloco dei reparti specialistici non sia stato completato. Non vorremmo che l’opera finisca nella triste pagina delle incompiute.»

Lo ha detto il consigliere regionale Antonello Peru sul presidio sanitario ai piedi di via Dessì. La struttura – realizzata attraverso un investimento di oltre 6 milioni di euro – deve diventare una vera e propria cittadella della sanità, non solo per i territori della Romangia ma per evitare di congestionare i presidi del capoluogo sassarese. All’interno del complesso oggi operano pochi servizi rispetto a quelli programmati: ortopedia, consultorio familiare a regime ridotto, guardia medica e centro prelievi.

«Nella qualità di rappresentante della commissione sanità – assicura Antonello Peru – effettuerò nei prossimi giorni, insieme al sindaco di Sorso, un sopralluogo nella struttura di via Dessì per conoscere direttamente lo stato dell’arte e per parlare con gli operatori e con i cittadini». Il centro polifunzionale  è ancora vuoto, o quasi.

«E’ inaccettabile è che sia stato fatto, anche se temporaneamente, un passo indietro rispetto a quanto veniva offerto prima della sua apertura a Sorso – aggiunge il consigliere regionale -. Sono stato tra quelli che sin dall’inizio si sono battuti per la Casa della Salute, convinto dell’importanza di decentrare i servizi e di consentire a chi vive nel territorio della Romangia e dei Comuni limitrofi di usufruire degli stessi in una struttura situata nel territorio ed evitando tra l’altro di contribuire a congestionare l’afflusso dei pazienti nelle strutture di Sassari.»

Nei progetti iniziali avrebbe dovuto ospitare anche i poli destinati a cardiologia, ginecologia, neurologia, fisiatria, centro di igiene mentale, diabetologia, consultorio familiare con diverse figure specialistiche ma è ancora priva di gran parte di quei servizi che avrebbe potuto erogare.

«La funzione di avvicinamento dei servizi sul territorio che avrebbe dovuto svolgere la struttura ad oggi questo non si è concretizzata. Non sono pensabili ulteriori ritardi – ammonisce Antonello Peru -. Chiedo, dunque, che al più presto l’ATS riferisca sui motivi dei ritardi nell’attivazione di tutti i servizi e compia ogni atto necessario per trasferire alla Casa della Salute di Sorso tutto ciò che serve per poter attivare i servizi di cardiologia, fisiatria, diabetologia, neurologia, psichiatria, consultorio familiare (con uno staff di specialisti), sportello ticket e cambio del medico, igiene pubblica (con ufficio rinnovo patenti). Si deve lavorare per implementare questi servizi e non dobbiamo discutere neanche per un attimo di quella che ad oggi appare come un’incompiuta.»