26 April, 2024
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“Cumbidus. Incontri letterari tra le case di terra” si terrà a Nuraminis il 14 e 15 settembre 2019, organizzata dall’Amministrazione comunale con la direzione artistico-organizzativa della cooperativa Meela – Comunicazione e organizzazione eventi.

Il paese di Nuraminis fa parte del circuito dei paesi della terra cruda. Nel suo centro storico si possono trovare, in buono stato di conservazione, le case campidanesi, un esempio dell’architettura tipica del territorio. Tra gli obiettivi di una manifestazione a carattere culturale come Cumbidus ci si prefigge, tra le altre cose, la promozione di queste case. È con questo spirito che ci sono stati ideati gli appuntamenti musicali e letterari della manifestazione, all’interno di alcune case campidanesi del centro storico.

Cumbidus nasce, dunque, dalla volontà di creare delle sinergie tra i vari aspetti della cultura del luogo, dove le case di terra cruda sono utilizzate non solo come location ma anche come vere  e proprie incubatrici di espressione artistica e sviluppo. D’altronde, nella realtà le case in terra cruda sono da una parte un monumento architettonico in grado di raccontare le tecniche di costruzione di un tempo, dall’altro un monumento civico in grado di raccontare gli aspetti sociali ed economici principali di una comunità. Ecco perché Cumbidus si svolge in questi luoghi identificativi.

La due giorni sarà quindi un susseguirsi di appuntamenti che animeranno la vita di Nuraminis: dalle “discussioni letterarie” tra lo scrittore Flavio Soriga e l’antropologo Francesco Bachis alla presentazione dell’ultimo libro di Piergiorgio Pulixi; dal reading con Flavio Soriga e Renzo Cugis al concerto del duo blues Don Leone. Darà inoltre prestigio la partecipazione al tour delle case di terra cruda la presenza del professore e architetto Ugo Tonietti, che sarà ospite della manifestazione grazie alla collaborazione con l’Associazione Nazionale Città della Terra Cruda. Il tutto sarà cadenzato da “is cumbidus”, banchetti organizzati dall’Associazione Cuochi della provincia di Cagliari e dalla Pro Loco di Nuraminis. La manifestazione sarà arricchita dai laboratori sulla creazione e l’uso della terra cruda, indirizzati sia ad adulti e sia a bambini e bambine organizzati dall’associazione Terras, ci sarà inoltre una degustazione di vini organizzati da Le Strade del Gusto e dall’associazione Semyai. Gli eventi, e i banchetti, sono tutti ad ingresso libero e gratuito; gli incontri serali saranno ospitati nel cortile di una casa campidanese privata, in via Portico 20,  gentilmente messa a disposizione dell’evento.

La manifestazione è finanziata con il contributo della “Fondazione Sardegna” e dall’Unione dei Comuni del Basso Campidano, con il patrocinio del comune di Nuraminis.

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Si terrà il 14 e 15 settembre 2019 a Nuraminis la terza edizione di “Cumbidus – Incontri letterari tra le case di terra”, organizzato dall’Amministrazione comunale con la direzione artistico-organizzativa della cooperativa Meela. Comunicazione e organizzazione eventi.

“Cumbidus” si propone come strumento di promozione e valorizzazione della cultura campidanese, pone, infatti, insieme diversi tasselli capaci di comporre un mosaico variegato. Anche quest’anno la manifestazione si sviluppa mettendo al centro le case di terra cruda, come attrattori culturali ed economici.

Gli appuntamenti e gli ospiti che animeranno la due giorni sono tanti e variegati. Dalle “discussioni letterarie” tra lo scrittore Flavio Soriga e l’antropologo Francesco Bachis, alla presentazione dell’ultimo libro di Piergiorgio Pulixi; dal reading con Flavio Soriga e Renzo Cugis al concerto del duo blues Don Leone. Il tutto sarà cadenzato da is cumbidus con piatti tipici organizzati dall’Associazione Cuochi della provincia di Cagliari e dalla Pro Loco di Nuraminis. La manifestazione sarà arricchita da laboratori e tour per le case campidanesi organizzati dall’Associazione Città della Terra Cruda e curati da Terras, degustazioni di vini organizzati da Le Strade del Gusto e dall’Associazione Semyai. Gli eventi saranno ospitati all’interno di case campidanesi private.

Il programma dettagliato dell’evento sarà illustrato durante la conferenza stampa convocata per giovedì 5 settembre, alle ore 10.30, presso la sede della Fondazione di Sardegna, in via San Salvatore da Horta 2, a Cagliari.

“Cumbidus” è organizzato con il finanziamento della Fondazione Sardegna.

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Rete Unitaria Antifascista Sulcis Iglesiente in occasione della Festa della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo che si celebra il 25 aprile di ogni anno, ha organizzato la terza edizione della giornata Antifascista “ieri Partigian* oggi Antifascist*”, che si svolgerà giovedì 25 aprile nel Parco Villa Sulcis a Carbonia, all’insegna della socialità e del divertimento.

L’evento è organizzato in collaborazione con A.N.P.I. – Sezione di Carbonia, Casa del Popolo Carbonia, Circolo Arci La Gabbianella Fortunata, Zorba Il Gatto, Asce Sardegna – Associazione Sarda Contro l’Emarginazione, La Cernita Teatro, Noi, Alterità In Equilibrio asd, Rete Kurdistan Sardegna, A.S.P. Onlus Carbonia, Gruppo Comunità di Via Marconi Carbonia, Associazione Albeschida, Fumetteria DarkSide Comics & Games, ISSASCO – Istituto Sardo per la Storia dell’antifascismo e della società contemporanea.

Programma delle iniziative della giornata

– Ore 12:00: #CantieriCreativi_Echoes

Perfomance diretta da Monica Porcedda, La Cernita Teatro in collaborazione con Anpi Sezione di Carbonia e Gruppo Teatro Albèschida

dalle ore 12.00: MiniBAS – Baratto Solidale per bambini e bambine, per lo scambio di tanti giocattoli, libri e tempo.

–  Ore 15.00: “Sull’orlo del pregiudizio. Razzismo e Islamofobia in una prospettiva antropologica” incontro con l’antropologo Francesco Bachis

– Dalle ore 16.00 alle 20.30 Musica con:

 Bakis Beks

 Molly’s Chamber (Quartet)

 Francesco Gattonero

 Moongaze

– Dalle ore 15.00:

– Giochi-laboratorio e MiniBAS – Baratto Solidale per bambini e bambine.

Durante la giornata l’Associazione Noi, Alterità In Equilibrio asd realizzerà divertenti laboratori didattico-esperenziali  sul mondo animale.

Dalle ore 16.30 ci saranno anche simpatici laboratori di riciclo creativo sempre dedicati ai bambini e alle bambine.

Durante la giornata: stand e molto altro!

L’ingresso all’evento è gratuito.

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Transistor – nuove generazioni e.mo.ti.con (memoria emotiva), giornata numero tre, ancora densa di appuntamenti. Il festival dedicato alle giovani generazioni ideato e organizzato da Cada Die Teatro, in collaborazione con l’associazione Cultarch e con “I libri aiutano a leggere il mondo”, e diretto da Mauro Mou, propone per domani, sabato 3 novembre, al Teatro La Vetreria di Pirri, un menù ricco e variegato.

Si parte dalla mattina, quando, dalle 10.00 alle 13.00, Antonio Catalano porterà a termine Piccoli diari sentimentali, il suo laboratorio di costruzione poetica per re-imparare a meravigliarsi!
L’artista artigiano piemontese ritorna anche nella sessione serale, a partire dalle 21.00, al Teatro La Vetreria, proprio con “Piccoli diari sentimentali”, installazione collettiva con la direzione musicale del maestro e compositore Daniele Ledda (Casa degli Alfieri/ Antonio Catalano/ TiconZero). Daniele Ledda utilizzerà il suo sistema “Snake”, un vocabolario gestuale nato per guidare le improvvisazioni musicali, per creare delle composizioni istantanee del gruppo, coordinando corpi, suono, parola, movimento e visione.

Subito dopo “Tessiture tipografiche”, con Stefano Asili (Associazione CAP09), laurea in Fisica, grafico, docente alla Facoltà di Architettura dell’Università di Cagliari, si occupa di identità visiva, design, di allestimenti e architettura di interni. Le Tessiture Tipografiche sono un modo nuovo di raccontare la Sardegna, l’amore per la propria terra, attraverso la lettura e le lettere, rispettandone l’anima e la storia ma inventando qualcosa che prima non c’era per cercare di sorprenderla.

Sarà poi Pierpaolo Piludu, attore storico di Cada Die Teatro, a salire sul palco del Teatro La Vetreria con Pòsidos. Molto legato alle tematiche della Sardegna, per oltre un mese ha ascoltato ininterrottamente, mattina, sera e talvolta anche di notte, storie e leggende del Montiferru.  

Infine, alle 23.00, ma al Muzak – genuine music, in via Stretta 3 a Cagliari, Eleonora Marroccu, in arte Su Fogu, giovane fotografa sarda, originaria di Pimentel, presenta Tempus – Diario fotografico emotivo con didascalia -, con la partecipazione di Francesco Bachis, antropologo, e musicista, e Marco Trincas, educatore.

 

Un progetto di sviluppo per il Sulcis Iglesiente che passa attraverso il cinema e la ricerca etnografica. Sono le due nuove iniziative in fase di lancio a cura del Centro Servizi Culturali Carbonia della Società Umanitaria, nell’ambito delle politiche del Cineporto. Si tratta nello specifico di un workshop pratico dal titolo Saper Intervistare e Ascoltare, diretto dall’antropologo Francesco Bachis, e del concorso Carbonia Indiscreta, diretto dal regista Giuseppe Casu con l’obiettivo di realizzare due cortometraggi della durata massima di otto minuti. Le proposte si rivolgono a uomini e donne di età compresa tra i 20 e i 32 anni per quel che riguarda il concorso cinmatografico, e di età compresa tra i 20 e i 40 anni per quel che riguarda il workshop sulle metedologie di base di ricerca etnografica. Per entrambe le proposte i candidati dovranno essere residenti o domiciliati in uno dei comuni della ex provincia di Carbonia Iglesias. Per accedere al concorso e al corso sono stati promulgati due bandi scaricabili dalla pagina del CSC Carbonia sul sito della Società Umanitaria. I candidati dovranno compilare i materiali richiesti e rinviarli via mail. Il workshop, aperto ad un numero massimo di 12 persone, potrà contare sull’intervento di alcuni tra i migliori accademici dei due atenei sardi che hanno lavorato sul tema. Oltre a Francesco Bachis, saranno coinvolti Paola Atzeni, Tatiana Cossu, Valeria Dessì e Felice Tiragallo. Le sessioni si svolgeranno a cavallo tra i mesi di novembree dicembre per una durata complessiva di 56 ore. Per partecipare al corso Saper Intervistare e Ascoltare, le candidate e i candidati dovranno spedire, entro e non oltre le ore 22 di venerdì 2 novembre, una mail di presentazione all’indirizzo saperintervistare@gmail.com allegando una lettera motivazionale e il proprio curriculum vitae. Il concorso – Scadono invece il 15 dicembre i termini per accedere a Carbonia Indiscreta. Dopo aver preso visione del bando i candidati dovranno scaricare la domanda presente sul sito della Società Umanitaria, e compilarla attraverso la redazione di un progetto in cui dovranno essere descritti in modo esauriente e in paragrafi separati, all’interno della domanda stessa: il soggetto (la storia), l’approccio visivo, le motivazioni dell’autore e una breve presentazione personale. La domanda così compilata dovrà essere inviata all’indirizzo: carboniaindiscreta@gmail.com . Le due azioni sono realizzate con il supporto del Sistema Bibliotecario Interurbano del Sulcis e della Cooperativa Progetto S.C.I.L.A., nell’ambito delle attività per lo sviluppo, nel territorio del Sulcis-Iglesiente, delle politiche cineportuali finanziate nel 2017 e nel 2018 dalla Regione Autonoma della Sardegna con apposito emendamento in Legge Finanziaria, su fondi dell’Assessorato ai Beni Culturali. Questa linea di interventi prevede l’attivazione, presso La Fabbrica del Cinema di Carbonia, di un luogo artistico e culturale, il Cineporto, che sia in grado di potenziare le attività in essere attraverso la promozione della cultura audiovisiva, anche in ambito didattico e produttivo. Scopo degli investimenti sarà, dunque, quello di dare ai bisogni culturali del territorio la possibilità di incontrarsi e incrociarsi con l’esigenza e la scoperta di nuove risorse, umane e territoriali, legate alla formazione e alla produzione cinematografica e culturale.

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Questa sera il Puntodivista Film Festival entra nel vivo dell’11ª edizione con una serata speciale dedicata al mestiere del regista. Al Teatro Adriano, alle 21.00, Riccardo Milani regista italiano tra i più apprezzati e premiati (David Donatello, Nastro d’Argento, Ciak d’Oro, Globo d’Oro) sarà l’ospite d’eccezione sul palco del Concorso Internazionale di Cinematografia, tra film, musica fumetto e teatro, promosso e organizzato da Art’In e diretto dal regista Romano Usai, per parlare dei segreti e delle scelte di stile che trasformano le storie in capolavori del grande schermo. Le incursioni musicali saranno affidate al jazz dei Musica Ex Machina, formazione attiva dal 2006 composta da quattro musicisti protagonisti della scena musicale isolana: Francesco Bachis alla tromba; Guido Coraddu al pianoforte; Mauro Sanna al basso e Simone Sedda alla batteria. In apertura di serata alle 20.45 l’attesa proiezione del primo gruppo delle opere finaliste dei cortometraggi selezionati dalla giuria di esperti del concorso tra oltre duecento opere inviate alla commissione da tutte le parti del mondo. Un festival del cinema da undici anni crocevia di idee e sguardi d’autore e occasione di lancio per tanti talenti provenienti da diverse parti del pianeta.

Il Puntodivista Film Festival da undici anni porta a Cagliari piccoli grandi film da tutto il mondo, vetrina per i giovani talenti e non solo. Piccole grandi storie di grande attualità che raccontano uno spaccato delle società e delle culture del pianeta, secondo diversi punti di vista. Ma il festival è soprattutto anche un luogo di incontro, dove poter mettere a confronto operatori, registi, giornalisti, attori, musicisti e pubblico, tra dolci divagazioni culturali e momenti di grandi emozioni, accompagnati da degustazioni di qualità. 

 

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Quarta e ultima giornata, oggi a Cagliari, per Forma e Poesia nel Jazz: ed è un’altra giornata fitta di appuntamenti quella che accompagna al suo epilogo la ventunesima edizione del festival.

Il primo impegno in agenda è alle 10.00 del mattino con la guida escursionistica Stefania Contini per una nuova passeggiata “extra moenia”: la meta, in questa ultima occasione, sono le Tombe dei Giganti di Is Concas e Murta Sterria, siti di particolare interesse archeologico e naturalistico a una trentina di chilometri da Cagliari. Per prenotarsi occorre chiamare il numero 348 9305607. E per i partecipanti è previsto uno sconto del 20 per cento sull’ingresso ai concerti.

All’ex Manifattura Tabacchi, “campo base” del festival, le attività prendono invece il via alle 10.30 con il secondo dei due laboratori creativi-musicali per bambini “Un mondo di suoni”, curato dall’associazione culturale Spazio per Tempo.

Origini, sviluppo e metamorfosi del sassofono, nato come parente lontano del clarinetto e divenuto uno degli strumenti simbolo del jazz: questi i temi della masterclass in programma alle 11.00 di Attilio Berni, musicista e collezionista presente al festival con una preziosa esposizione di sassofoni: ben 65 esemplari in mostra, compresi diversi pezzi rari, come il gigantesco sax subcontrabbasso e un clarinetto appartenuto al grande Benny Goodman.

Con l’ultima giornata si completa anche la serie di “Narrazioni in jazz” condotte dal musicista e musicologo Enrico Merlin: tema dell’incontro nella Sala delle Officine, con inizio alle 18.00, il rapporto reciproco tra jazz e cinema.

Alle 19.00 microfoni e amplificatori accesi per il primo dei tre set della serata: apre il trittico Musica Ex Machina, quartetto sardo attivo dal 2006 e formato da musicisti che hanno saputo fondere le proprie differenti estrazioni musicali, sublimandole in un progetto nel quale coesistono sapientemente stili e approcci eterogenei alla musica. Sul palco il pianista Guido Coraddu (proveniente dal conservatorio e dalla ricerca di avanguardia), il trombettista Francesco Bachis (cresciuto nel mondo bandistico e storico membro dei Ratapignata, altra band molto nota in terra di Sardegna), il bassista elettrico Mauro Sanna (attivo nel mondo della musica pop-rock della Sardegna isolana), e il batterista Simone Sedda (musicista eclettico con interessi che spaziano fino all’avanguardia elettroacustica). La formazione, che ha pubblicato di recente l’album “BURP” (Hopetones Records, 2018), negli anni ha collaborato e suonato con musicisti come Louis Sclavis, Roy Paci, Daniele Sepe, Marco Rovelli, Victor See Yuen, Cecilia Smith, Kenny Brawner, Fred Johnson, Hasan Bakr, esibendosi in numerosi contesti musicali, teatrali, letterari e cinematografici.

Al centro dei riflettori, alle 20.00, uno dei nomi di punta di questa edizione del festival, Remo Anzovino. Considerato da critica e pubblico tra i più originali e innovativi compositori in circolazione, il pianista friulano (che affianca all’attività di musicista anche quella di avvocato penalista) è uno dei massimi esponenti della musica strumentale italiana. Al suo attivo cinque album registrati in studio e uno dal vivo, un progetto speciale dedicato a Pier Paolo Pasolini e uno dedicato a Muhammad Ali, scritto a quattro mani con Roy Paci. Numerose le collaborazioni di grande prestigio e trasversalità: da Lino Capolicchio a Simone Cristicchi, da Danilo Rossi all’Orchestra d’Archi Italiana, dallo stesso Roy Paci a Franz Di Cioccio, passando per Gino Paoli, Enzo Gragnaniello, Mauro Ermanno Giovanardi, Giuliano Sangiorgi, da Tony Esposito a Luisa Prandina, fino al jazz con Gabriele Mirabassi, Enzo Pietropaoli, Bebo Ferra e Luca Aquino, ma anche il rock di Tre Allegri Ragazzi Morti e Roberto Dellera, il rap d’autore di Dargen D’Amico e l’arte fotografica e figurativa di Oliviero Toscani e Davide Toffolo.

Il compito di chiudere in grande stile la ventunesima edizione di Forma e Poesia nel Jazz, alle 22.00, spetta a The Quintet, progetto originale che annovera solidi e affidabili jazzisti di caratura internazionale come il trombettista Flavio Boltro, il sassofonista Emanuele Cisi, il pianista belga Eric Legnini, il contrabbassista Massimiliano Rolff ed il batterista australiano (ma di casa a Roma) Adam Pache. Cinque top player, dunque, per una produzione in cui brani originali e standard si intrecciano sapientemente fra tradizione e modernità.

 

 

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Sabato 7 luglio prosegue il viaggio tra le produzioni letterarie della Sardegna e gli scrittori che si confrontano con il tema delle migr/Azioni e l’opera di D. H. Lawrence, nella seconda giornata del Festival della Letteratura di Viaggio D. H. Lawrence. Si riparte stavolta da Mandas ed i suoi suggestivi siti culturali e storici. Alle 10.30 nel Compendio Culturale “San Francesco” si potrà visitare la mostra “Da Subiaco a Mandas, l’arte della stampa nel monastero”. Alle 12.00 nel complesso medioevale Sant’Antonio si parlerà, durante l’aperitivo con gli autori, di temi della cronaca legati alle migrazioni con Francesco Bachis, autore del libro “Sull’orlo del pregiudizio. Razzismo e Islamofobia in una prospettiva antropologica” (Edizioni Aipsa) e Patrizia Manduchi, autrice insieme ad Alessandra Marchi e Giuseppe Vacca del volume “Studi gramsciani nel mondo” (Il Mulino). Alle 18.00 la scrittrice Maria Tiziana Putzolu Mura presenterà nell’incontro con il giornalista Fabio Marcello il suo libro “Eva canta” (Aipsa edizioni), e il racconto dell’approdo a Tripoli di una donna della Sardegna meridionale all’inizio del periodo coloniale, durante il fascismo. Alle 19.00 la giornalista e scrittrice Violetta Bellocchio ed il libro “La festa nera” (Chiarelettere): un racconto tragicomico che mostra l’ultimo stadio di un’umanità che ha scelto il tracollo come aspirazione esistenziale. Alle 20.00 il giornalista e scrittore Bruno Arpaia ed il suo racconto on the road “Qualcosa là fuori” (Guanda edizioni): un viaggio avventuroso con gli scafisti del 2080  nel futuro di un pianeta ormai moribondo.

Alle 22.00 Teatro di parole e musica nel reading-concerto che vede protagonista il racconto di David Herbert Lawrence “Sea and Sardinia” dell’itinerario straordinario che fece insieme alla moglie Frieda in Sardegna nel 1921 tra Cagliari, Terranova (Olbia), Mandas, Sorgono e Nuoro, ripercorso cento anni dopo da nove autori sardi ed annotato nel libro-taccuino “Back to Sardinia” (Edizioni Condaghes), curato da Rossana Copez e Giovanni Follesa. Letture di Eleonora Giua e Daniel Dwerryhouse e DJ set di Arrogalla.

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Ennesima giornata di folla al Salone internazionale del libro di Torino, grazie anche alla fitta rete di eventi ospitati (anche) nello Stand della Regione Sardegna.

Numerosi gli autori che hanno presentato le loro opere al pubblico e si sono confrontati su temi importanti in diversi dibattiti. Appuntamenti che rientrano in un calendario quanto mai ricco quello presentato dalla Regione Sardegna (in collaborazione con l’Aes, l’Associazione editori sardi) in questa edizione 2018: oltre 30 eventi organizzati direttamente ai quali si aggiungono gli appuntamenti collaterali che hanno interessato gli autori e le case editrici isolane nei diversi spazi del Salone.

Molto apprezzato anche il calendario del Salone OFF, ovvero le presentazioni e i dibattiti ospitati dai teatri, cinema e palazzi storici della città di Torino nelle ore serali (una volta chiuse le porte del Lingotto). Sempre durante il salone OFF sono stati proiettati anche i corti rappresentativi del cinema isolano.

Oggi le presentazioni sono state inaugurate dal libro fotograficoAsinara” di Marco Delogu con Edoardo Albinati (edizioni Punctum). Un libro fatto principalmente di scatti notturni (alla luce della luna piena), come ha spiegato Albinati, che mostrano e illustrano la storia e la bellezza dell’isola sarda.

A seguire “Gramsci nel mondo arabo” (Mulino Edizioni) di Patrizia Manduchi e Alessandra Marchi con Michele Brondino, Paola Caridi e Lucia Sorbera. L’evento, realizzato in collaborazione con “Anime Arabe” ha illustrato come la pubblicazione si divida in due sezioni: da una parte le traduzioni degli scritti tratti dal convegno tenuto al Cairo nel 1990 dedicato a Gramsci e alla società civile. Mentre nella seconda, si trovano gli estratti degli autori più giovani, dal 2000 in poi. Studi che dimostrano come il pensiero di Gramsci sia seguito e studiato anche dalla cultura araba, e con lui un pezzo della cultura sarda arrivi nel mondo.

La conferma arriva anche da altri testi, ad esempio dalla presentazione avvenuta nei giorni scorsi a Casa Gramsci (Salone OFF) “L’albero del riccio e altre favole per la buonanotte” (presentato dall’editore Giovanni Manca). Il libro per ragazzi contiene alcuni dei racconti tratti dalle Lettere dal Carcere, che Antonio Gramsci ha dedicato ai figli Delio e Giuliano, che vivevano in Russia con la moglie Julca. Il testo è stato edito da due case editrici (una sarda e una spagnola) e tradotto prima in spagnolo e poi nelle altre lingue grazie a un progetto della Regione Sardegna. Il testo oggi può essere letto in Catalano, Castigliano, Sardo ed Italiano ed è molto apprezzato in Sudamerica.

E che gli autori sardi siano ambasciatori della cultura isolana nel mondo lo si vede anche da “Le traduzioni internazionali dell’opera di Grazia Deledda” (editore Francesco Cheratzu), presentato questo pomeriggio.

«Grazie ai fondi Por Regione Sardegna 2014/20 per l’internazionalizzazione – ha spiegato Francesco Cheratzu – siamo riusciti a tradurre due testi di Grazia Deledda in portoghese/brasiliano e a rivedere le versioni spagnole già esistenti per diffondere la conoscenza dell’autrice sarda nei paesi dove meno è nota, ovvero in Sud America.» Le traduzioni hanno riguardato “La madre” ed “Elias Poltolu”, testi scelti con cura in base ai temi forti trattati, adatti al pubblico latino.

Oggi c’è stato spazio anche per il dibattito prendendo spunto dal testo di Marcello Serra “Sardegna quasi un continente”. Relatori: Francesco Bachis, Annamaria Baldussi, Simonetta Castia e Salvatore Ligios. «È vero, la Sardegna è un’isola, e questo viene spesso interpretato come un limite. Ma dipende da come si viene educati. È necessario capire che non è solo isolità ma noi sardi possiamo volgere il nostro sguardo ovunque – ha detto Annamaria Baldussi -. Lo dimostrano l’antichità della nostra terra, le stratificazioni delle presenze culturali (punici, romani, pisani etc). Non si deve pensare al sardo chiuso. La Sardegna è terra d’Italia, terra di Europa e per ciò stesso del mondo. Ecco perché è quasi un continente».
Tra gli altri appuntamenti di oggi:
Storie di alberi. Alberi di storie”,  spettacolo di narrazione creato e raccontato da Enedina Sanna con l’accompagnamento musicale di Maria Vicentini (viola e violino), “La mano destra della storia” di Fiorenzo Caterini (Carlo Delfino Editore) e “Florence’s Diary” di Maria Manca Pulino (TAPHROS Edizioni).

Gli ultimi due appuntamenti del Salone sono in programma domani mattina, alle 11.00, quando nello Stand Sardegna sarà presentato Nevralgie affettive” di Anna Steri con Mario Baudino (CUEC Editrice) mentre, alle 12.00, Giuseppe Culicchia racconterà una “Sardegna insolita”. L’autore parlerà del racconto Neoneli con Marzia Cambuli (vice sindaco di Neoneli).

 

 

 

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Terza giornata al Salone del libro di Torino per la Sardegna. Giornata affollata di visitatori che approfittano del sabato per vedere le novità editoriali e assistere ai numerosissimi eventi della fiera.

In mattinata, durante le presentazioni dei testi, ampio spazio è stato dato ai temi del razzismo e della xenofobia, argomenti quanto mai caldi per la società moderna.

Luigi Manconi, presidente dell’UNAR – Ufficio per la promozione della parità di trattamento e la rimozione delle discriminazioni, della Presidenza del Consiglio dei ministri, Dipartimento per le pari opportunità, ha presentato il titolo “Non sono razzista, ma” (autori Luigi Manconi e Federica Resta) insieme a Massimo Recalcati, psicoanalista, saggista e accademico italiano su questi temi.

«Il razzismo non è un fenomeno fatale e nemmeno rapido – ha spiegato Luigi Manconi -. Si chiama razzismo spesso ciò che non è razzismo ma è xenofobia. Quest’ultima è considerata una parola difficile – come la sua pronuncia – ma definisce ciò a cui assistiamo. È una ridefinizione dell’ansia collettiva, della paura dello straniero, addirittura dello sconosciuto e dell’ignoto. È una paura molto diffusa e che si sta ampliando. Spetta alla classe politica, che per ora non ha operato bene, di impedire che si trasformi in razzismo». E Luigi Manconi lancia un messaggio di speranza perché secondo lui «è ancora possibile  intervenire».

Sul tema è intervenuto anche l’assessore regionale della Cultura, Giuseppe Dessena: «La riflessione di Luigi Manconi è profonda ci racconta di un’Italia che cambia, di paure che si consolidano e di un rapporto conflittuale con gli immigrati. Uno spaccato che riguarda tutte le regioni d’Italia e che ti fa capire come siamo ancora immaturi nella relazione con gli immigrati e instrada sul processo da intraprendere in tutto il bacino del Mediterraneo. Un futuro prossimo che dovremo saper affrontare, perché questa è una prospettiva futura ineludibile».

Per Massimo Recalcati, invece, esistono «due forme di razzismo. Nel ‘900 questo si è manifestato in modo violento e brutale, ideologico dove una razza voleva dimostrare la sua superiorità rispetto a un’altra – ha spiegato -. C’è poi un razzismo dei nostri tempi che spinge verso una rappresentazione ideologica del razzismo e ci pone di fronte a una versione diversa, xenofoba e più diffusa, dove si confonde con una sorta di intolleranza, diffusa, una brace che produce un timore angosciato e può sfociare in violenza razzista vera e propria».
È sempre di razzismo e xenofobia hanno parlato Francesco Bachis, Alessandra Marchi, autori di “Sull’orlo del pregiudizio Razzismo e xenofobia in una prospettiva antropologica” (AIPSA Edizioni), presentato oggi al Salone del Libro.

Più leggero, ma molto gradito, il reading Un paese ci vuole” con concerto di Giacomo Casti e Chiara Effe.

Nel pomeriggio è stato poi replicato il connubio tra letteratura ed enogastronomia. Dopo la giornata sul Nuorese e sulla Barbagia, oggi è stato raccontato il Sulcis attraverso la letteratura, il cibo e il vino. Partendo dalla lettura di “Piombo fuso” (di Marco Corrias, Giorgio Zanchini, Edizioni IL MAESTRALE) e da “Paese d’ombre” (di Giuseppe Dessì) con la presentazione del progetto “Menù letterario” (a cura della Fondazione Dessi) è stato raccontato il territorio ma anche le sue prelibatezze culinarie preparate dallo chef Pierluigi Fais. Il tutto, accompagnato da un vino tipico della zona, il Carignano.

Oggi per dare notizia dell’evento due ragazzi, due sposi mauritani in abito tradizionali da matrimonio, hanno girato nei diversi padiglioni della fiera, destando curiosità ed interesse.
Ma cultura vuol dire anche musica. Oggi è stato presentato “Eva canta” con l’autrice Maria Tiziana Putzolu, Sabrina Perra con la musica del basso di Mario Piazzo.
In serata, come ormai è abitudine in questi giorni di fiera, chiusi i battenti del Lingotto la cultura sarda continua farsi conoscere a Torino nel Salone OFF. Oggi è stata la volta dello spettacoloLa vedova scalza”, tratto dall’omonimo libro di Salvatore Niffoi. Seguito da un incontro-dibattito con l’introduzione di Angela Dogliotti, Presidente del Centro Studi Sereno Regis.

 

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