26 April, 2024
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E’ stato perfezionato oggi a Roma, nella sede di Utilitalia, il finanziamento di 200 milioni per investimenti sulle infrastrutture (reti, potabilizzatori, depuratori) del servizio idrico della Sardegna, concesso ad Abbanoa spa (gestore unico del Servizio idrico integrato, SII nella regione), dalla Banca Europea per gli Investimenti (BEI).

Per accedere al finanziamento, Abbanoa ha affrontato e superato con successo una due diligence tecnica e finanziaria condotta dalla Banca europea per gli investimenti, chiusa con esito positivo nello scorso mese di settembre. I tecnici della Bei, sulla base dei risultati economici, finanziari e patrimoniali e del progetto industriale di sviluppo logistico e tecnologico della società, hanno esaminato e valutato l’importante piano investimenti pluriennale. Il finanziamento BEI sostiene l’impegno finanziario di una parte significativa del masterplan investimenti del Gestore, pari complessivamente a 800 milioni di euro, che è caratterizzato da alcuni obiettivi strategici tra i quali particolare rilievo assume quello della piena compliance ambientale e della gestione attiva delle reti di distribuzione funzionale alla prevenzione della dispersione di risorsa.

Tra gli investimenti strategici si annoverano anche quelli finalizzati all’adozione di sistemi tecnologici aderenti alla filosofia  della Industry 4.0 e alla realizzazione dell’efficienza idraulica ed energetica del sistema isolano, molto complesso, articolato nei 24.000 kmq dell’intera regione. Costituisce linea prioritaria di intervento anche la realizzazione di alcuni interventi sperimentali in materia di trattamento di rifiuti urbani (umido domestico) nel processo di depurazione per la produzione di biogas e la gestione dei fanghi con riuso in agricoltura.

«Siamo impegnati per garantire  un servizio di qualità in una Regione dalle caratteristiche uniche – ha spiegato Sandro Murtas, direttore generale di Abbanoa -. I 68 abitanti/kmq presenti in Sardegna richiedono una organizzazione del lavoro e una dotazione infrastrutturale idonea a garantire il servizio anche nel luogo più isolato e meno abitato con la gestione dei picchi di domanda estiva che portano numerosissime località a decuplicare le presenze. L’assenza di acque di falda costringe a far ricorso a bacini artificiali di accumulo della risorsa da cui proviene l’85% dell’acqua distribuita che viene potabilizzata prima di poter essere immessa in rete. Una complessità gestionale – ha concluso Sandro Murtas – che necessita di investimenti mirati, competenze tecniche e standard progettuali elevati, oltre ad un forte orientamento al cambiamento ed alla massima adesione alla filosofia della Industry 4.0, capace di sostenere l’enorme sforzo infrastrutturale soprattutto dei territori a bassa concentrazione

«I finanziamenti al settore idrico integrato e di contrasto ai cambiamenti climatici rappresentano uno dei pilastri dell’attività della BEI, in particolare in Italia – ha detto Miguel Morgado, direttore per l’Italia e i Balcani -. Il finanziamento a lungo termine perfezionato con Abbanoa è un’operazione di successo che permette, unitamente ai Fondi Strutturali gestiti dall’Unione Europea, di supportare un articolato piano degli investimenti sull’intero ciclo delle acque, con significative ricadute positive sui cittadini di tutta la Sardegna, un’importante regione di convergenza

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Il Banco di Sardegna è risultato aggiudicatario della gara, indetta dalla Banca Europea per gli Investimenti (BEI), per la gestione del Fondo dei Fondi creato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR), in attuazione del Programma Operativo Nazionale (PON) Ricerca e Innovazione 2014-2020. II Fondo, che ha una dotazione finanziaria di 62 milioni di euro, è finalizzato a stimolare e promuovere investimenti nella Ricerca e nell’Innovazione. L’obiettivo dell’iniziativa è quello di contribuire a ridurre il divario esistente in materia di R&I tra il Sud d’Italia e il resto del Paese, secondo quanto stabilito dalla politica di coesione economica e sociale dell’Unione Europea. Le regioni coinvolte solo quelle in transizione (Sardegna, Abruzzo e Molise) e quelle meno sviluppate (Campania, Calabria, Puglia, Sicilia e Basilicata).

A tal fine, è stata rinnovata la collaborazione di successo con l’Advisor Sinloc spa, già sperimentata con Jessica Sardegna.

Il Fondo sarà presentato in un incontro pubblico mercoledì 26 settembre, alle ore 12.00, a Cagliari, nella Sala Convegni all’ottavo piano delle sede del Banco di Sardegna, in viale Bonaria 33. Parteciperanno il vicepresidente della BEI Dario Scannapieco, il presidente e il direttore generale del Banco di Sardegna Antonello Arru e Giuseppe Cuccurese, l’amministratore delegato di Sinloc Antonio Rigon, il direttore delle Operazioni per Italia e Balcani di BEI Miguel Morgado. Le relazioni saranno illustrate dalla responsabile del Fondo di Investimento per il Banco di Sardegna, Paola Del Fabro, e dal Capo Unità Strumenti Finanziari di BEI, Andrea Bua.

Il Banco, attraverso l’Ufficio Finanza d’Impresa e Crediti Speciali, gestirà la valutazione di progetti di R&I svolti nel Sud d’Italia per la concessione delle risorse disponibili sotto forma di finanziamenti e investimenti in Equity, ossia nella partecipazione nel capitale di rischio dell’impresa, a cui potranno essere associate ulteriori risorse di co-finanziamento da parte del Banco o da soggetti da esso attivati.

I beneficiari potranno essere grandi, medie e piccole imprese, centri di ricerca, università e istituti pubblici e privati.

L’ambito d’investimento riguarda dodici settori: aerospaziale, agrifood, economia del mare, chimica verde, design, creatività e Made in Italy, energia, fabbriche intelligenti, mobilità sostenibile, salute, comunità intelligenti, sicure e inclusive, tecnologie ambientali, tecnologie legate al patrimonio culturale.

Il direttore generale del Banco di Sardegna Giuseppe Cuccurese ha dichiarato: «Siamo molto soddisfatti di essere i gestori di questo fondo e di poter, quindi, partecipare alla promozione di investimenti in ricerca e innovazione che consentiranno alla Sardegna e al Sud d’Italia di ridurre il divario esistente con il resto del Paese; l’esperienza già maturata con successo nel Fondo Jessica Sardegna per la riqualificazione delle aree urbane ci sarà molto utile potendo contare su un gruppo operativo e su un Comitato Investimenti del Fondo già sperimentati. Per gli aspetti tecnico/scientifici potremo contare sui protocolli d’intesa già sottoscritti o che verranno definiti ex novo con diverse Università e Centri di ricerca in Sardegna e sul territorio nazionale, sempre alla ricerca di eccellenze in tutti e dodici i campi di intervento. Tra i settori che riguarderanno più da vicino la Sardegna – ha concluso Cuccurese – potrebbero aprirsi interessanti spazi di intervento verso l’agrifood, la salute e le tecnologie legate al patrimonio culturale e all’ambiente, senza nulla togliere agli altri settori altrettanto stimolanti».