29 March, 2024
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Confartigianato Sardegna: «Benessere, c’è troppo abusivismo in giro, mentre i consumatori hanno bisogno di qualità».

Confartigianato Imprese Sardegna lancia l’allarme sul settore del benessere, commentando i dati emersi da una recente indagine di mercato. «C’è troppo abusivismo in giro, mentre i consumatori hanno bisogno di qualità».

«Quello del benessere (acconciatori, estetisti, odontotecnici, onicotecnici) – osserva l’associazione artigiana – è uno dei pochi settori che ha resistito (meglio rispetto ad altri) alla crisi ma che fa registrare una crescente attenzione dei consumatori alla conservazione della salute, al benessere e alla migliore qualità della vita anche attraverso la cura della persona.»

«Le indagini di mercato, l’ultima è quella di GFK Eurisko – continua Confartigianato Sardegna – fanno emergere un profilo di clientela che cura con particolare attenzione il proprio aspetto con una sana alimentazione, l’esercizio fisico e la frequentazione sistematica di centri estetici e saloni di acconciatura e che pone il rapporto di fiducia con il professionista al primo posto, seguito a ruota dai valori di professionalità ed esperienza.»

La crisi ha accentuato anche la concorrenza sleale e c’è il rischio che una parte della clientela ceda alla tentazione di risparmiare a scapito della qualità del servizio.

«Una tentazione – sottolinea Confartigianato Sardegna – a cui è bene non soggiacere perché si mette a rischio la salute e l’incolumità fisica. L’abusivismo registra incrementi allarmanti. La percentuale arriva a sfiorare il 40%, con punte maggiormente elevate nelle grandi città.»

Questo, oltre a provocare ripercussioni sulla salute e sicurezza del consumatore, crea danni sia per le imprese del settore benessere sia per l’economia del Paese e dell’Isola. Per questo oltre a promuovere campagne informative #Confartigianato Imprese Sardegna si rivolge alle Istituzioni.

«Chiediamo – conclude l’associazione artigiana – di sostenere gli operatori regolari attraverso l’adeguamento delle normative di settore e dei regolamenti regionali e comunali, lo snellimento burocratico, la diminuzione della pressione fiscale, l’intensificazione dei controlli e l’applicazione delle sanzioni, l’organizzazione di campagne istituzionali di sensibilizzazione dell’utenza nei confronti dei gravi rischi derivanti da trattamenti effettuati da soggetti non qualificati, con applicazione di prodotti di dubbia qualità ed in locali privi dei prescritti requisiti di igiene e sicurezza.»

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