28 April, 2024
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Pioggia di critiche dall’opposizione sulla legge che istituisce la Asl unica approvata ieri sera dal Consiglio regionale.

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Pioggia di critiche dall’opposizione sulla legge che istituisce la Asl unica approvata ieri sera dal Consiglio regionale.

«Votiamo contro: qui di Asl unica il Pd ha lasciato poco – attacca Michele Cossa, consigliere regionale dei Riformatori sardi -. Doveva essere uno strumento per razionalizzare la spesa sanitaria e fare in modo che essa, che ammonta a ben il 50% del bilancio regionale e che ha avuto una decisa impennata nell’ultimo periodo, venga destinata alla salute delle persone  e non a mantenere in piedi consolidate strutture clientelari. La spesa aumenta ed i servizi sanitari peggiorano. Dagli emendamenti invece è emerso di tutto. Pigliaru e Arri hanno avuto coraggio ma la loro maggioranza li ha traditi.»

«Localismo e logiche clientelari hanno pervaso tutta la discussione: frutto delle divisioni della maggioranza, che ha cercato un precario equilibrio nella divisione dei pani e dei pesci. Per di più sono stati introdotti elementi che minano alla base una riforma che sarebbe dovuta essere fondamentale ma che invece si è andata vieppiù diluendo a causa dei difficili equilibri all’interno della maggioranza. È facile prevedere, ad esempio, che sarà fonte di interminabili contenziosi la norma che attribuisce ai distretti sanitari “autonomia” non solo tecnico-gestionale ma perfino economico-finanziaria e contabilità separata. E si introducono cose oggi prive di senso come le “consulte di cittadinanza”, che non faranno altro che inceppare i processi decisionali – aggiunge Michele Cossa -. La Ats parte male, pesantemente condizionata da questi due anni di commissariamento delle aziende, durante i quali si è fatto di tutto tranne che l’ordinaria amministrazione. Si è continuato ininterrottamente a conferire incarichi – conclude Michele Cossa – e perfino a bandire concorsi, in spregio ad ogni logica di controllo e moralizzazione della spesa.»

Durissime anche le parole di Gianluigi Rubiu, capogruppo dell’Udc.«E’ una riforma che avrà come unico risultato l’incremento dei costi ed i maggiori disservizi. Come se non bastasse il resto dell’impalcatura è stato aggiunto l’ennesimo pasticcio dell’individuazione della sede dell’Azienda a Sassari. Una normativa che è stata liquidata dalla maggioranza con troppa fretta. Una corsa senza freni che non produce certo un salto in avanti della sanità isolana. Anzi. Il risultato finale di questa riforma è la confusione più totale».

«Uno degli emendamenti approvati nella giornata odierna prevede che il direttore dell’Area socio-sanitaria locale – conclude Gianluigi Rubiu – possa disporre di un ufficio di staff, con compiti di supporto per le proprie funzioni. E’ l’ennesima modifica ideata per moltiplicare le poltrone e gli incarichi di sottogoverno. E i pazienti? Appaiono essere finiti nel dimenticatoio, con la soppressione di presidi ospedalieri e reparti che incideranno negativamente sull’assistenza.»

 Il consigliere regionale di Forza Italia Edoardo Tocco definisce la legge approvata «un disastro». «Un riordino che pensa solo alle poltrone e ai posti di sottogoverno dimenticandosi delle vere emergenze della sanità sarda. Una normativa che avrà effetti negativi, con la soppressione dei presidi ospedalieri territoriali minori. E’ un passo indietro rispetto al passato – conclude Edoardo Tocco – che non produrrà nessun risparmio. Anzi. Ci saranno solo sprechi e carenze di personale sanitario, con i pazienti costretti ancora una volta a fare i conti con liste d’attesa e tempi biblici per le cure». 

 

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giampaolo.cirronis@gmail.com

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