28 March, 2024
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Torna l’attenzione sulle isole nell’aula del Comitato delle Regioni, che si è riunito in seduta plenaria ieri e oggi a Bruxelles, nell’emiciclo del Parlamento europeo.

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Torna l’attenzione sulle isole nell’aula del Comitato delle Regioni, che si è riunito in seduta plenaria ieri e oggi a Bruxelles, nell’emiciclo del Parlamento europeo. Al centro dei lavori – ai quali ha preso parte il presidente della Regione Francesco Pigliaru insieme ai rappresentanti di Corsica, Baleari e Creta – sono stati i temi della politica di coesione post-2020 declinati dal punto di vista dei territori d’Europa ed esposti alla commissaria per le Politiche regionali Corina Cretu, che ha partecipato al dibattito.

Questa volta al centro è stata la riforma dei programmi di cooperazione interregionale dopo il 2020, affrontata nel Parere portato al tavolo di discussione dalla Corsica e approvato dall’aula. Il documento si inserisce nel pacchetto dei Pareri che le regioni europee presentano alla Commissione UE avendo come obiettivo la difesa dei fondi strutturali e l’ottenimento di una politica di coesione non indebolita dai tagli di bilancio ma, al contrario, rafforzata, semplificata ed attenta alle esigenze e allo sviluppo locali. Nello specifico, il Parere si oppone al testo proposto dalla Commissione chiedendo il mantenimento della cooperazione interregionale transfrontaliera marittima, e quindi diretta tra le regioni insulari, anche dopo il 2020.

«Come abbiamo spesso denunciato, la Commissione Europea fa ancora oggi fatica a riconoscere le molte implicazioni legate alla condizione di insularità – ha detto il presidente Francesco Pigliaru, esprimendo soddisfazione per l’approvazione dell’aula e ringraziando la relatrice Nanette Maupertuis -. Con il parere firmato dalla Corsica, con cui da tempo portiamo avanti un lavoro comune che coinvolge anche le Baleari, ribadiamo le nostre posizioni su punti ben definiti e, ancora una volta, sottolineiamo la necessità e l’urgenza dell’attuazione dell’articolo 174 del Trattato di Funzionamento UE sull’insularità. Solo facendo chiarezza sulle regole – ha aggiunto Francesco Pigliaru -, incidendo sulla normativa e ottenendo la possibilità di utilizzare le nostre risorse in modo mirato, senza il timore di incorrere in sanzioni,  possiamo mitigare concretamente e significativamente gli svantaggi strutturali dati dalla discontinuità territoriale. È una questione di pari opportunità, un diritto di cittadinanza che spetta a chi, nelle regioni insulari, vive e lavora, ed è tempo che venga riconosciuto», ha concluso Francesco Pigliaru, ricordando che a breve sarà presentato un nuovo passaggio nell’azione politica congiunta di Sardegna, Corsica e Baleari e ribadendo, nell’incontro con il presidente di Creta Stavros Arnaoutakis, l’apertura ad altre importanti realtà insulari europee.

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giampaolo.cirronis@gmail.com

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