Incontro tra Amministrazione comunale e assessorato regionale dei LL.PP, ieri a Sant’Antioco, sul progetto della “scogliera” del porto

Nel porto di Sant’Antioco ieri l’Amministrazione comunale di Sant’Antioco guidata dal sindaco Ignazio Locci ha incontrato i funzionari dell’assessorato dei Lavori pubblici della Regione Sardegna per approfondire le problematiche relative all’impiego del finanziamento di 1,7 milioni di euro ottenuto per la “rifioritura” della diga, nota come la “scogliera”, ovvero un programma di manutenzione straordinaria delle opere di sopraflutto e dei banchinamenti per il quale si procederà in tempi brevi alla progettazione per poi giungere fino alla gara d’appalto e all’avvio del cantiere. Si tratta di opere in capo alla Regione Sardegna, che detiene la titolarità dell’infrastruttura portuale. Il finanziamento è il frutto della partecipazione della Regione Sardegna al bando per “proposte progettuali di prevenzione del rischio sismico su edifici ed infrastrutture pubblici insistenti sul territorio delle «Isole minori».
Ma questi non sono gli unici fondi disponibili per l’esecuzione di opere indispensabili nello scalo antiochense: da tempo, infatti, risultano a disposizione 12 milioni di euro per l’escavo dei fondali portuali ma il progetto resta inspiegabilmente fermo.
«Siamo molto soddisfatti dell’incontro con i funzionari dell’assessorato dei Lavori pubblici e il nuovo responsabile del procedimento, funzionario tecnico della Società OIS (Opere e Infrastrutture della Sardegna) – commenta il sindaco Ignazio Locci – l’occasione è stata utile per toccare con mano la volontà di sbloccare lavorazioni ferme da troppo tempo, senza le quali non può certo essere programmato il rilancio del porto. Un’infrastruttura della Regione Sardegna che merita maggiori attenzioni, viste le condizioni in cui versa. Mi auguro sia la volta buona. Così come auspico che possa essere ripreso il procedimento dell’escavo del porto, per il quale sono stati stanziati ben 12 milioni di euro ma che risulta in stop, senza alcuna apparente motivazione, da oltre cinque anni. Confidiamo in questo nuovo “attivismo” degli uffici regionali e ci auguriamo di vedere presto l’avvio dei cantieri.»
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