15 December, 2025
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Filctem CGIL, Femca CISL, Uiltec UIL: «Il Governo convochi al più presto una riunione su Eurallumina e Portovesme srl»

È necessario che il Governo metta in calendario e convochi al più presto e a carattere d’urgenza una riunione per affrontare le tematiche relative alle vertenze metallurgiche ed energetiche della Sardegna e in particolare del Sulcis Iglesiente. Ad oggi sono da risolvere le questioni legate al futuro dell’Eurallumina e della Portovesme srl controllata  Glencore.»

Lo scrivono, in una nota, i segretari territoriali Filctem CGIL, Femca CISL, Uiltec UI,  Emanuele Madeddu , Nino D’Orso e Pierluigi Loi.

«Nel primo caso si è in attesa dell’approvazione del Dpcm Sardegna che dovrebbe portare il gas in Sardegna e spianare la strada al rilancio della raffineria di Bauxite, con un investimento di 400 milioni di euro e una prospettiva occupazionale di un migliaio di posti di lavoroaggiungono -. Peccato però che da tempo non si sappia nulla di quello che il Governo vuole fare in merito a questa vertenza soprattutto per quanto riguarda le tempistiche, considerato che da tempo è stato concertato il testo, prima tra Regione Sardegna attraverso l’Assessorato Industria, OO.SS e successivamente definito con gli stessi Ministeri. Non si capiscono le motivazioni di questi ulteriori allungamenti dei tempi e la mancata convocazione del tavolo che era stato pianificato per fine luglio. A questo va aggiunto il congelamento dei beni aziendali di Eurallumina operato dal Comitato di Sicurezza Finanziaria(CSF); tale situazione, rappresenta un ostacolo fondamentale alla ripartenza produttiva, anche in presenza di un DPCM approvato e della certezza dell’arrivo del gas metano. Da tempo si chiede al Mimit di farsi promotore di iniziative volte a mettere assieme i soggetti interessati al fine di trovare soluzioni giuridicamente sostenibili considerato che il CSF è di emanazione governativa. Soluzioni individuate e praticate su situazioni simili.»

«C’è poi la questione Glencore Portovesme srl e il progetto Litiosottolineano Emanuele Madeddu, Nino d’Orso e Pierluigi Loi -. Dall’ultima visita in fabbrica dello scorso 23 giugno non c’è stata poi alcuna interlocuzione, il sopralluogo, il secondo dopo quello del 27 dicembre dei Ministri e Regione Sardegna, appare più un viatico per testimoniare attenzione alla vertenza che reali passi avanti in merito.  Non si riesce ancora a capire quale sia l’interesse del Governo: se voglia sostenere il progetto litio (e come) oppure se stia cercando un nuovo investitore (per che cosa e con quali strumenti da utilizzare poi). Nella seconda ipotesi il Governo deve chiarire quale sia la società disposta ad investire nello stabilimento, sempre che questa esista, con quali risorse, con quali solidità economiche e con quali progetti industriali. Ma, soprattutto, con quale costo dell’energia; anello debole del sistema industriale che rende lo stabilimento sardo non competitivo rispetto ad altre nazioni europee come Spagna e Germania che operano nello stesso segmento manufatturiero.»

«Occorre anche guardare al “presente certo” e proiettarsi al futuro proseguendo con l’esistente ancora in produzione e definendo il percorso del litio, tema su cui le scriventi non sono pregiudizievolmente contrarie ma esprimeranno un giudizio di merito dopo aver visto il progetto che ovviamente deve essere ecosostenibile. Su temi come questi, a nostro avviso, vanno espressi giudizi appropriati e non preconcetti sulla base dei reali progetti concludono i segretari territoriali Filctem CGIL, Femca CISL e Uiltec UIL -. Per questo motivo chiediamo che ci sia un incontro urgente al fine di sciogliere questi nodi che diventano sempre più stretti, allungano i tempi per la risoluzione della vertenza e bloccano il rilancio di un territorio per cui ci sono potenziali investimenti che superano il mezzo miliardo di euro.»

Un incontro tra Sard
Sant’Anna Arresi T

giampaolo.cirronis@gmail.com

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