A Palestrina, città natale di Giovanni Pierluigi, uno dei più grandi compositori di musica sacra della storia, si è appena conclusa una settimana intensa di studio, preghiera e condivisione in occasione dei festeggiamenti del cinquecentenario dalla nascita del “Principe della Musica”. Protagonista il Coro Giovanni Maria Rossi, guidato dal Maestro Marco Berrini, che ha dato voce all’eredità del grande musicista rinascimentale. Abbiamo chiesto a Mons. Antonio Parisi, figura di riferimento per la musica sacra e liturgica in Italia, di raccontarci il senso profondo di questa esperienza.
Monsignore, il suo pensiero si apre con un’immagine poetica: la luce di Palestrina. Perché questa scelta?
«C’è una luce particolare che illumina Palestrina nelle mattine d’estate. Scivola tra i vicoli antichi, si riflette sui mosaici romani, accarezza le pietre consumate di palazzi e chiese. È la stessa luce che, cinquecento anni fa, vide crescere un bambino destinato a diventare uno dei più grandi compositori di musica sacra di tutti i tempi: Giovanni Pierluigi da Palestrina. Qui, tra il respiro lento delle colline laziali e il silenzio raccolto dei santuari, il suono ha sempre avuto un posto d’onore.»
Perché, secondo lei, proprio a Palestrina la musica ha avuto e ha ancora oggi un posto privilegiato?
«Qui il suono è sempre stato legato alla vita quotidiana, alla fede, al respiro lento delle colline e dei santuari. Forse è per questo che, ancora oggi, la sua musica sembra appartenere a questi luoghi come il vento appartiene agli ulivi.»
In questo contesto si inserisce il lavoro del Coro Giovanni Maria Rossi. Ci racconta chi sono e cosa li anima?
«Il Coro Giovanni Maria Rossi riunisce musicisti e cantori provenienti da diverse realtà diocesane italiane, tutti professionisti in ambito musicale, accomunati dalla passione per la musica sacra e dal desiderio di servire la liturgia attraverso il canto. Nato con l’intento di valorizzare il repertorio corale, antico e contemporaneo, il GMR è capace di spaziare dalle raffinate polifonie rinascimentali ai brani moderni e assembleari, sempre con un’attenzione particolare all’unità tra coro e comunità celebrante.»
Dal 4 al 10 agosto il coro ha vissuto a Palestrina un’esperienza particolare. Di cosa si è trattato?
«Dal 4 al 10 agosto, ventiquattro musicisti del GMR si sono radunati qui per un corso intensivo dedicato interamente alle composizioni di Palestrina. Non si trattava solo di studiare le sue musiche, ma di abitare per qualche giorno la sua stessa terra, di lasciarsi impregnare dal suo spirito, di far rinascere, attraverso il canto, un’eredità che non conosce tramonto. Guidati dal M° Marco Berrini, docente e direttore tra i più affermati a livello internazionale, in un clima di intenso lavoro ma anche di sincera fraternità, i partecipanti hanno trascorso le giornate tra prove, ascolti e scambi di esperienze, imparando a respirare insieme la musica, a lasciarsi condurre dalle linee pure e luminose che da secoli risuonano nei cori delle cattedrali. Ogni nota studiata era un passo verso l’essenziale, ogni accordo intonato un frammento di preghiera.»
Qual è stato il momento culminante del corso?
«Il frutto di questo cammino è stato un concerto interamente dedicato alle opere di Giovanni Pierluigi presso la Chiesa Cattedrale di Palestrina. Non un semplice evento musicale, ma un momento di incontro tra il passato e il presente, tra la genialità di un uomo del Rinascimento e la sensibilità di interpreti di oggi. L’eco di quelle armonie ha riempito gli spazi con la stessa intensità con cui, un tempo, vibravano nelle navate romane.»
E la conclusione?
«La settimana si è chiusa con la celebrazione eucaristica domenicale presieduta dal Vescovo di Tivoli e Palestrina Mons. Mauro Parmeggiani. La Messa conclusiva non è stata solo la cornice solenne del corso, ma un vero laboratorio di incontro tra linguaggi musicali. Alle pagine raffinate della polifonia palestriniana si sono alternate composizioni moderne e canti assembleari, in un intreccio sapiente tra antico e nuovo. Il coro, con la sua ricchezza di armonie e sfumature, non ha sovrastato l’assemblea, ma l’ha sostenuta e avvolta, permettendo a tutta la comunità di partecipare pienamente al canto liturgico. Così, le voci si sono fuse in un’unica preghiera: ora sospese nell’aura senza tempo della polifonia rinascimentale, ora animate dalla freschezza e dalla semplicità dei canti contemporanei. Un dialogo musicale che ha reso evidente come la liturgia possa essere, allo stesso tempo, memoria viva della tradizione e spazio aperto alla creatività di oggi. Tra l’altare e l’assemblea, le parole della Messa si sono intrecciate alla perfezione delle polifonie, e ’arte è tornata a essere servizio, annuncio e preghiera. In un tempo in cui tutto sembra correre veloce e consumarsi in fretta, questa esperienza ha ricordato che la bellezza richiede pazienza, ascolto reciproco, passione condivisa.»
Che cosa ha significato per lei questa esperienza?
«Ha affermato, ancora una volta, che la liturgia è davvero un luogo di incontro: tra le generazioni, tra linguaggi musicali diversi, tra la comunità e Dio stesso. Non è stata solo una settimana di musica, è stata una settimana di incontro: con la tradizione, con la città di Palestrina, con la Chiesa, e forse anche con quella parte di noi che, nel silenzio tra una nota e l’altra, sa ancora riconoscere la voce di Dio.»
Un sincero ringraziamento a Mons. Antonio Parisi per aver condiviso con noi la sua riflessione, al Maestro Marco Berrini per la sua guida musicale, al Coro Giovanni Maria Rossi per la passione e la dedizione, e alla diocesi di Tivoli e Palestrina che ha reso possibile un’esperienza di fede e arte dal respiro universale. L’iniziativa ha dimostrato come la musica sacra non sia un’eredità museale, ma un linguaggio vivo, capace di rinnovarsi nel tempo e di parlare alle nuove generazioni. La polifonia di Palestrina, intrecciata ai linguaggi contemporanei, ha dato vita a una settimana che ha unito studio, spiritualità e comunità, lasciando in tutti i partecipanti la certezza che la bellezza è ancora oggi uno dei modi più autentici per incontrare Dio.
Il prossimo evento dedicato al celebre compositore si svolgerà in Sardegna, a Portoscuso, negli spazi suggestivi della cinquecentesca Tonnara “Su Pranu”. In programma una Masterclass di Alto Perfezionamento Musicale, organizzata dall’Associazione Musica Insieme in collaborazione al Comune di Portoscuso con il patrocinio del Conservatorio di Musica “G.P. da Palestrina” di Cagliari. L’iniziativa, ancora una volta guidata dalla mano esperta del Maestro Marco Berrini, si terrà dal 26 al 28 agosto.
