«Il vino buono non nasce dal caso, ma dalla fedeltà alla terra e alla sua lingua.»
Lo scriveva Salvatore Cambosu, uno dei più proficui letterati sardi degli inizi del Novecento e, come su tante altre cose, aveva perfettamente ragione. Lo dimostrano i Sentieri del Carignano – nuovo itinerario tematico completamente inedito che sorge all’interno del Cammino Minerario di Santa Barbara, nella Sardegna Sud-Occidentale – che racchiudono molteplici esperienze, introspettive e turistiche, sportive ed enogastronomiche, senza mai dimenticare la storia, il territorio e la cultura locale.
Il nuovo percorso unisce turismo lento, paesaggi mozzafiato, storia delle miniere e viticoltura a piede franco, capace di dare vita a grandi vini. Protagonista assoluto sarà il Carignano del Sulcis, vino rosso ottenuto dall’omonimo vitigno; caratterizzato da un colore rubino intenso, offre profumi di frutti rossi maturi, spezie e note mediterranee. Al palato è morbido, avvolgente e ben strutturato, con tannini equilibrati e un finale persistente. Ad esso vengono associati piatti della tradizione sarda, il tonno rosso ed altre specialità tipiche del Sulcis.
Per presentare la bellezza di questi luoghi ed il gusto del suo vino in abbinamento alla cucina locale, la Fondazione del Cammino Minerario di Santa Barbara ha deciso di promuovere, dal 18 al 20 settembre, il primo press tour dedicato ai Sentieri del Carignano del Sulcis, un viaggio esperienziale, escursionistico ed enogastronomico attraverso uno dei territori più affascinanti e autentici della Sardegna. Un itinerario tematico che si innesta nel tracciato ufficiale del CMSB – composto, quest’ultimo, da oltre 500 km di percorsi escursionistici attraverso miniere, borghi e paesaggi unici – dando risalto alle aree vocate alla produzione del Carignano del Sulcis DOC, vino simbolo della resistenza agricola e identitaria del territorio.
Mauro Usai, presidente della Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara, dichiara: «Il progetto Sentieri del Carignano nel Sulcis testimonia la nostra visione del territorio nel promuovere itinerari che invitino a vivere i luoghi passo dopo passo, attraversando paesaggi, vigneti e comunità, per conoscerne la storia, le pratiche agrotecniche e le eccellenze produttive. In questo percorso, il vino diventa strumento di dialogo tra natura e cultura, e il Carignano del Sulcis, con la sua identità forte e riconoscibile, ne è il protagonista simbolico. La sua eccellenza non è solo nel prodotto, ma nell’intera catena di valori capace di raccontare tradizioni, saperi artigianali e cicli della terra.
Il cammino tra i filari dei nostri vigneti è, dunque, un viaggio di conoscenza condivisa: dai produttori alle aziende, dalle cantine fino alle comunità locali che accolgono, educano e beneficiano della presenza di visitatori interessati ad esperienze autentiche e genuine. Enti locali e istituzioni, insieme ad imprese agricole ed operatori turistici, possono quindi creare opportunità economiche in equilibrio con la tutela del paesaggio, la salvaguardia delle risorse naturali e la valorizzazione della biodiversità.
Il connubio tra lentezza, scoperta autentica e gusto rappresenta così, per la Fondazione del Cammino Minerario di Santa Barbara, una bussola per valorizzare vocazioni e peculiarità dei nostri luoghi simbolo dell’epopea mineraria e per rilanciare i territori offrendo modelli di sviluppo sostenibile, rispettoso dell’ambiente, delle tradizioni e delle comunità locali».
Tra i luoghi simbolo nel taccuino del viaggiatore alla scoperta dei Sentieri del Carignano non possono mancare:
«Dobbiamo ridare centralità alla Sardegna, portare le vertenze dell’Isola, le nostre necessità nei tavoli e nei contesti nazionali. Dobbiamo dare voce al nostro territorio e la Uil Sardegna è pronta a farsi carico di tutto questo portando avanti un progetto comune e condiviso.»
E’ uno degli obiettivi che la segretaria generale della Uil Sardegna Fulvia Murru ha illustrato durante l’incontro promosso dalla Uil Pensionati con la segreteria Confederale della Uil Sardegna ieri all’hotel Cesar. Presenti i rappresentanti territoriali della Uilp e numerosi segretari generali delle categorie.
L’idea dell’incontro, a poco più di un mese della nomina della nuova segreteria regionale confederale, è racchiuso nel titolo “Insieme su un percorso comune”.
Un percorso che, come rimarcato nell’intervento introduttivo dal segretario generale della Uilp Rinaldo Mereu, deve «partire dal dialogo interno per esprimere una nuova fase di crescita e di radicamento della Uil nel territorio con l’obiettivo di una nuova confederalità».
L’incontro di ieri è servito per rafforzare e riallacciare il legame tra la Confederazione, le categorie e i territori per avviare «un percorso comune di responsabilità, trasparenza e coerenza – ha detto Rinaldo Mereu – e orientare un processo fondato sulla partecipazione attiva che parta anche dai territori». In questa ottica Mereu ha ricordato «che su 377 Comuni, 268 sono al di sotto dei 3mila abitanti e la Uilp è presente in quasi ogni Comune. Occorre quindi valorizzare gli ambiti territoriali che sono la risorsa del sindacato».
«La nostra missione – ha ribadito Fulvia Murru – è quella di difendere i diritti delle lavoratriciì, dei lavoratori, dei pensionati e delle pensionate. Non dobbiamo mai dimenticarlo. Dobbiamo mantenere al centro della nostra mission la persona, il territorio e la comunità che noi rappresentiamo.»
Durante l’incontro si sono susseguiti gli interventi dei segretari delle categorie Uila Gaia Garau, Feneal Gianni Olla, Uil Fpl Mimmo Foddis, Uil Pa Maria Giorgia Vargiu, Tonino Ortega della Uilcom e Paolo Serra della segreteria Uilm.
L’intera comunità di Sant’Antioco e del Sulcis Iglesiente ha dato l’estremo saluto ieri a don Giulio Corongiu, morto domenica pomeriggio in un incidente stradale verificatosi nei pressi della località di Maladroxia. La chiesa di Nostra Signora di Bonaria, che don Giulio Corongiu ha guidato da parroco per tantissimi anni, come previsto non è stata sufficiente ad accogliere tutti e centinaia di fedeli si sono ritrovati sulla piazza antistante, dove è stato sistemato uno schermo gigante per consentire a tutti di seguire la cerimonia funebre officiata dal vescovo della diocesi di Iglesias, monsignor Mario Farci.
Al termine della cerimonia, sono stati numerosi gli interventi, tra questi quello del sindaco Ignazio Locci, che hanno rimarcato l’opera svolta da don Giulio Corongiu nella comunità antiochense, in particolare per i giovani e per i meno fortunati, con il sostegno dei ragazzi e delle ragazze dell’oratorio Don Bosco.
Il vescovo ha comunicato che temporaneamente il vuoto lasciato da don Giulio Corongiu, in attesa della nomina del nuovo parroco, verrà ricoperto come amministratore parrocchiale da don Elio Tinti, parroco della chiesa di Santa Maria Goretti Vergine Martire e amministratore parrocchiale della chiesa di San Pietro Apostolo, affiancato da don Leonardo Crobu, vicario parrocchiale presso la parrocchia San Carlo Borromeo di Carloforte.
Giornalista, autore televisivo, conduttore di programmi tv d’inchiesta, tra i quali il seguitissimo “Report”, ma anche scrittore. Ed è proprio in questa veste che si presenterà al pubblico di Sant’Antioco, domenica 21 settembre, in piazza Italia, a partire dalle 18.00, per raccontare il suo ultimo libro “La Scelta”, dal titolo fortemente evocativo. Perché è un testo che parla del suo cammino spaziando tra alcune delle sue più celebri inchieste: un viaggio all’interno del giornalismo d’inchiesta, il marchio di fabbrica di Sigfrido Ranucci, che traccia anche un quadro intimo del suo autore, dove vita e professione si intrecciano e si legano indissolubilmente.
L’appuntamento con il baluardo del giornalismo d’inchiesta italiano è in programma domenica 21 settembre: con lui dialogherà Paolo Lusci, da sempre impegnato nel mondo dell’editoria, noto e apprezzato dal pubblico antiochense e non soltanto. Il libro “La Scelta”, edito da Bompiani, potrà essere acquistato nel banchetto vendita che verrà allestito per l’occasione.
«Abbiamo scelto Piazza Italia perché abbastanza ampia per accogliere il numeroso pubblico che certamente parteciperà all’evento – commenta il sindaco Ignazio Locci – per noi è un vero piacere ospitare Sigfrido Ranucci, poterlo ascoltare, apprezzandone l’alto valore professionale. Un appuntamento imperdibile, al quale invito tutta la cittadinanza. Ringrazio Sigfrido Ranucci per avere scelto Sant’Antioco e Paolo Lusci per la preziosissima collaborazione.»
Stamane un centinaio di persone hanno manifestato in viale Trento, a Cagliari, di fronte al palazzo della Regione, la loro opposizione all’ampliamento della fabbrica delle bombe Rheinmetall-RWM.
«La Giunta regionale e la sua Presidente sono chiamati infatti a deliberare in merito alla Valutazione di Impatto Ambientale effettuata a posteriori sugli ampliamenti realizzati irregolarmente dalla fabbrica RWM nel suo stabilimento di Domusnovas Iglesias – scrive in una nota Graziano Bullegas, segretario di Italia Nostra Sardegna -. Le numerose criticità e gli enormi impatti ambientali emersi nel corso del procedimento di VIA ex-post non consentono di esprimere alcuna valutazione positiva, come esposto nella lettera aperta inviata alla Presidente Todde la scorsa settimana. I manifestanti, sotto lo stretto controllo della polizia che presidiava il palazzo regionale, hanno esposto striscioni e, con interventi e volantini, hanno esortato la Giunta a difendere le ragioni della tutela dell’ambiente e della salute e della sicurezza della popolazione, contro quelle della guerra, del riarmo, e dei profitti dei fabbricanti d’armi. Come nella lettera aperta inviata la scorsa settimana, i manifestanti hanno esortato la Presidente Todde a resistere alle pressioni governative ed aziendali e a non concedere nessuna autorizzazione per l’apertura dei nuovi impianti realizzati irregolarmente da RWM. Una delegazione dei manifestanti è stata ricevuta dal capo di gabinetto della Presidente, impegnata a Roma in un incontro col ministro della giustizia Nordio. All’ing. Caschili è stata consegnata una scheda di sintesi dove si trovano raccolte molteplici ragioni per le quali l’esito della VIA ex-post sull’ampliamento RWM dovrà essere necessariamente negativo – conclude Graziano Bullegas -. Il capo di gabinetto ci ha comunicato che la Presidente non ha un orientamento pregiudizialmente favorevole alla concessione di una valutazione positiva per l’ampliamento irregolare dello stabilimento RWM e si impegna a sottoporre le nostre osservazioni all’attenzione degli assessorati competenti e della stessa avvocatura regionale. Si impegna inoltre a fissare a breve un ulteriore incontro.»
«Dal punto di vista tecnico, la vertenza è chiusa, ma ora serve la volontà politica per realizzare le infrastrutture necessarie a portare il gas nel Sulcis e un intervento sul CSF per quanto riguarda le sanzioni alla Russia. Il ministro ha preso l’impegno di intervenire e convocare un incontro specifico sulle sanzioni, ma ricordiamo che il tempo passa e abbiamo circa un mese e mezzo di autonomia prima che Rusal finisca in liquidazione. Parliamo di un’azienda che, in questi sedici anni, ha mantenuto la pace sociale, che ogni mese paga gli stipendi e i fornitori, che ha investito e dichiarato di voler continuare ad investire nello stabilimento. La politica deve creare le condizioni perché possa restare nel Sulcis.»
E’ il commento di Nino D’Orso e Simone Zucca della Femca Cisl e Antonello Saba, segretario Cisl Sulcis, all’esito della riunione svoltasi oggi al Mimit sulla vertenza Eurallumina.
«Prendiamo atto con favore dell’approvazione del DPCM Energia, ma non possiamo esimerci dal denunciare che nella vertenza Eurallumina, da oltre sedici anni si ripetono annunci, piani e impegni che però non hanno mai portato alla ripresa delle attività.»
Così la Uil Sardegna che insieme alla Uiltec Sardegna ha preso parte alla riunione odierna al Mimit.
«Il decreto è un passaggio importante – afferma la segretaria generale UIL Sardegna, Fulvia Murru – ma se non si scioglie subito il nodo degli asset congelati a causa delle sanzioni, rischiamo di trovarci davanti all’ennesima presa in giro. I lavoratori non possono più vivere sospesi, tra promesse e tavoli interminabili. Abbiamo chiesto al Ministro di garantire per lo stabilimento sardo lo stesso trattamento riservato agli altri impianti del gruppo in Germania, Svezia e Irlanda: non accetteremo che la Sardegna venga penalizzata ancora una volta”.
Per la UIL Sardegna non è più accettabile che la politica continui a rinviare soluzioni, lasciando famiglie e comunità senza prospettive. «Il Sulcis e la Sardegna – aggiunge Fulvia Murru – hanno già pagato un prezzo altissimo: o si sbloccano davvero le condizioni per ripartire, oppure sarà chiaro che non c’è la volontà politica di salvare questa fabbrica e il suo indotto.»
La UIL ribadisce che la vertenza Eurallumina non è solo una questione industriale, ma un banco di prova della credibilità delle istituzioni: «Basta promesse a vuoto, servono atti concreti e immediati. Ogni altro rinvio sarebbe uno schiaffo alla dignità dei lavoratori e di un intero territorio», conclude Fulvia Murru.