5 December, 2025
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Francesca Ghirra (Progressisti): «No all’economia di guerra, il Governo chiarisca sulle produzioni di droni kamikaze in Sardegna»

La multinazionale tedesca Rheinmetal ha avviato in Sardegna la produzione di droni da combattimento, i cosiddetti “kamikazedrohnen”, prodotti in joint venture con il gruppo israeliano UVision Air. Si tratta di strumenti bellici destinati a colpire obiettivi con cariche esplosive, caratterizzati dall’autodistruzione al momento dell’impatto.

La deputata Francesca Ghirra ha presentato un’interrogazione ai ministri Guido Crosetto e Adolfo Urso per sapere se siano state concesse autorizzazioni, licenze o finanziamenti pubblici connessi a tali produzioni e se ritengano queste scelte compatibili con le norme in materia di esportazione e produzione di armamenti, oltre con i principi pacifisti sanciti dalla Carta Costituzionale.

«La svolta bellicista dell’economia del nostro Paese è estremamente preoccupante e riguarda direttamente la Sardegna – dichiara la deputata -. Il Ministro Adolfo Urso ha recentemente rafforzato le preoccupazioni in questo senso, non escludendo la possibilità di una riconversione bellica delle industrie sarde per rilanciare l’economia dell’isola e ha definito le possibilità offerte dalla RWM una significativa opportunità di sviluppo

«Non possiamo rassegnarci all’idea che la produzione di armi si sostituisca all’attuale tessuto industriale, caratterizzato da una lunga e preoccupante crisi, ma che deve essere riconvertito e rilanciato  nell’ottica della diversificazione economica, della tutela ambientale e della qualità del lavoro», continua Francesca Ghirra.

«La conversione di aree e stabilimenti del Sulcis esclusivamente o prevalentemente a vantaggio di produzioni belliche alimenta una dipendenza dalla “economia di guerra” che noi avversiamo, con rischi concreti per l’ambiente, la salute pubblica, la tenuta occupazionale di qualità e l’autonomia strategica delle comunità locali – prosegue la deputata -. Questa prospettiva è ancor più esecrabile nel momento in cui è noto che la produzione della RWM è realizzata in una joint-venture con imprese israeliane, aspetto che solleva non pochi interrogativi di responsabilità etica e di destino finale dei materiali prodotti

«Ho presentato una nuova interrogazione a Urso e Crosetto per sapere se siano state concesse autorizzazioni, licenze o finanziamenti pubblici connessi a tali produzioni e se ritengano queste scelte compatibili con le norme in materia di esportazione e produzione di armamenti – conclude Francesca Ghirra -. Non voglio pensare che la Sardegna possa contribuire a sviluppare droni suicidi in joint venture con uno stato responsabile del genocidio del popolo palestinese e sono fermamente convinta che la strada da intraprendere debba essere la riconversione produttiva del Sulcis verso attività civili, innovative e sostenibili, nel rispetto del diritto al lavoro e della vocazione pacifista della nostra Costituzione

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giampaolo.cirronis@gmail.com

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