Il TAR Sardegna ha accolto i ricorsi della RWM ITALIA SpA contro la Regione nella procedura di VIA ex-post relativa ai nuovi reparti
«Con sentenze pubblicate questo 17 di ottobre, il TAR Sardegna ha accolto i due ricorsi presentati dall’Azienda per vedere riconosciuta, da un lato, l’inerzia della Regione Autonoma della Sardegna, che colpevolmente ritarda l’adozione del provvedimento di VIA ex-post inerente ai nuovi reparti completati nel 2021, e sentire confermata, dall’altro, la mancanza di trasparenza del medesimo ente, che ci ha negato la visione di importante documentazione, prodotta 1 di 2 dall’amministrazione regionale al termine dell’istruttoria procedimentale.»
Lo scrive in una nota l’ing. Fabio Sgarzi, Amministratore Delegato di RWM ITALIA SpA.
«Il TAR – aggiunge Fabio Sgarzi – ha accertato la violazione, da parte della RAS, del suo obbligo di provvedere sulla VIA entro termini a oggi ampiamente trascorsi e le ha perciò ordinato di chiudere il procedimento entro al massimo sessanta giorni; qualora questo non avvenisse, il provvedimento finale sarà rimesso al Ministero dell’Ambiente. Il giudice amministrativo ha inoltre sanzionato il diniego che la Regione aveva opposto alla nostra richiesta di ostensione di documenti rilevanti del procedimento, tra cui la proposta di deliberazione circa la compatibilità ambientale dei nuovi reparti e il parere favorevole di legittimità del Direttore Generale dell’Ambiente, i quali, già trasmessi dai competenti uffici regionali all’Assessore della Difesa dell’Ambiente e da questo alla segreteria della Giunta ai fini della decisione, rendevano ancora più ingiustificata l’immobilità della RAS.»
«Da quella documentazione – conclude l’ing. Fabio Sgarzi – risulterà chiaro, ove ce ne fosse ancora bisogno, che non c’era un reale motivo a base della dilazione del procedimento, così come non c’è un vero motivo, adesso, per non dare coerente seguito alla delibera di compatibilità proposta dagli uffici e dall’Assessore all’Ambiente. L’auspicio è dunque che, dopo le recenti sentenze del TAR, il rapporto con la RAS possa tornare a svolgersi in un quadro di certezza giuridica oltre che di correttezza e imparzialità, senza ulteriori incongruenze procedimentali.»
«Da quella documentazione – conclude l’ing. Fabio Sgarzi – risulterà chiaro, ove ce ne fosse ancora bisogno, che non c’era un reale motivo a base della dilazione del procedimento, così come non c’è un vero motivo, adesso, per non dare coerente seguito alla delibera di compatibilità proposta dagli uffici e dall’Assessore all’Ambiente. L’auspicio è dunque che, dopo le recenti sentenze del TAR, il rapporto con la RAS possa tornare a svolgersi in un quadro di certezza giuridica oltre che di correttezza e imparzialità, senza ulteriori incongruenze procedimentali.»
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