5 December, 2025
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Dal 23 al 26 ottobre 2025 il Sulcis ospiterà la prima edizione di ADOMU Digital Nomad Summit & Electronic Music Fest, il primo evento in Sardegna interamente dedicato ai nomadi digitali, all’innovazione tecnologica e alla rigenerazione territoriale. Nato da un’iniziativa tutta al femminile, con una formazione internazionale ma radici ben salde nel Sulcis, ADOMU mira a valorizzare le comunità locali attraverso la collaborazione globale e l’attrazione di nuovi talenti digitali. In questa prima edizione, l’arcipelago di Sant’Antioco, Calasetta e Carloforte diventerà un punto d’incontro tra tradizione, sostenibilità e futuro del lavoro. Il Summit proporrà quattro giornate di incontri, talk e workshop con ospiti italiani e internazionali, tra cui Marco Costanza, Emiliano Marignoni (AfterSide Crypto), Marco Gallazzi (MindTheChart), Lucas Rubix, Johnny Time, Andrea Ciraolo, Davide DiLeo (Boosta), Massimo Simbula, Hannah Dixon, Tamara Van Exel, Domenico Pinto e Lucio Pascarelli. I temi spazieranno da intelligenza artificiale, blockchain e automazione fino alla rigenerazione delle aree rurali e al nomadismo digitale, accompagnati da esperienze di networking, escursioni e musica elettronica ispirata al territorio. Tra gli appuntamenti musicali figurano la a DJ palestinese Nour Palestina, che con la sua arte porta un messaggio di connessione e libertà creativa, insieme a Dusty Kid, Andrea Young, Stziopa, Santa Maria de la Psicodelia e al live set di Stefano Guzzetti, in scenari iconici come il Museo Archeologico di Sant’Antioco MAB, il MACC il Museo d’Arte Contemporanea di Calasetta e il Tonnara Camping di Calasapone.

«ADOMU vuole creare un ponte tra il Sulcis, la Sardegna e il mondo, mettendo in rete comunità locali e professionisti globali per costruire nuove opportunità economiche e culturalidichiarano le fondatrici -. Un progetto comunitario, inclusivo e identitario, pensato localmente ma comunicato globalmente.»

La partecipazione ad alcune attività è gratuita con prenotazione, mentre pacchetti e workshop esclusivi sono disponibili nelle formule Masterclass Self-Stay e Premium.

“Sulcis RigeneraTi” è una proposta per l’istituzione, presso la Regione Sardegna, di un’Unità di Progetto interassessoriale composta da rappresentanti tecnici e politici di diversi assessorati regionali interessati alla rimozione degli ostacoli che oggi limitano lo sviluppo nel Sulcis Iglesiente di un ecosistema integrato legato alla nautica d’eccellenza – dalla cantieristica alla ricettività, dai servizi al turismo costiero con un potenziale occupazionale tra i 3.500 e 5.000 nuovi posti di lavoro e fino ad oltre 6.000 posti nel lungo periodo.

La proposta “Sulcis RigeneraTi” è stata illustrata da Rolando Marroccu, nel corso del convegno “Rilancio Sulcis Iglesiente – Obiettivo 2030”, promosso dal Circolo del Partito Democratico e dal Partito Progressista di Sant’Antioco. Il Comitato Tecnico Transizione Sostenibile, promotore della proposta, ha delineato una visione strategica che pone la bonifica ambientale delle aree ex Sardamag come leva per uno sviluppo duraturo, capace di riconnettere la comunità al mare.

Al centro del progetto vi è l’idea di un polo costiero integrato, che colleghi fisicamente ed economicamente il porto di Sant’Antioco al tessuto sociale e produttivo del territorio. In questa prospettiva, la bonifica ambientale non è concepita come un obiettivo finale, ma come il primo passo necessario per avviare un processo di rigenerazione, sviluppo e progresso dell’intero sud-ovest dell’isola.

L’opportunità chiave individuata è la possibilità per il Sulcis Iglesiente di affermarsi come destinazione di primo piano per l’industria della Nautica d’Eccellenza. Il progetto sottolinea i punti di forza naturali, come il Golfo di Palmas che è un importante porto naturale, con il porto di Sant’Antioco in posizione centrale.

Si propone una Rete Portuale Sinergica che sfrutti la natura itinerante del settore, prevedendo una riconversione epocale del porto di Portovesme verso la cantieristica navale. Si prevede che lo sviluppo del settore nautico d’eccellenza stimolerà un impatto economico a cascata, in particolare nella cantieristica navale, nella ricettività e nei servizi correlati.

Scenari sull’attuazione delle bonifiche territoriali, sullo sviluppo della portualità e della nautica d’eccellenza e il suo indotto nel Sulcis Iglesiente, stimano un potenziale di generazione tra 3.500 e 5.000 nuovi posti di lavoro nel breve-medio termine e Potenzialmente fino ad oltre 6.000 posti di lavoro nel lungo periodo.

Tuttavia, il progresso è storicamente ostacolato da:

–  Pianificazione Obsoleta e Ostativa, l’attuale pianificazione portuale vecchia di 60 anni, è restrittiva a tal punto da non attrarre l’interesse degli investitori. La pianificazione urbanistica comunale ha privato le aree ex Sardamag dei volumi edificatori indispensabili per la realizzazione delle strutture per la ricettività di eccellenza e per i servizi.

–  Infrastrutture Inadeguate: Rete stradale e dei trasporti inadeguate a sostenere lo sviluppo atteso.

–  Mancanza di un Piano di Bonifiche Coeso: Assenza di una strategia organica e seria per la bonifica ambientale delle aree ex Sardamag e di quelle adiacenti de “sa Punta de S’Aliga”. Si propone un progetto unico di bonifica.

–  Il Fondo per la Transizione Giusta (JTF) con una dote di 145 milioni di euro per le bonifiche ad oggi non ha destinato un solo euro per l’isola di Sant’Antioco.

La soluzione proposta per superare gli ostacoli è l’istituzione di una Unità di Progetto “Sulcis RigeneraTi” presso la Regione Sardegna composta da vari rappresentanti della parte tecnica e politica dei vari assessorati interessati alla risoluzione degli ostacoli al progetto di rinascita. L’Unità è pensata come una Governance Collaborativa che rappresenta una partnership tra gli assessorati chiave avvalendosi anche della collaborazione degli stakeholder territoriali.

Il piano d’azione sull’immediato dovrebbe prevedere incontri pubblici specifici per affrontare i pilastri del progetto: Bonifiche, Viabilità Territoriale, Pianificazione Portuale-Urbanistica e la Transizione Energetica.

In conclusione il comitato auspica che l’interesse dimostrato dal territorio e dagli assessori apra una fase di dialogo fondamentale per formalizzare la proposta di creazione dell’Unità di Progetto, quindi dare un avvio spedito ad uno percorso chiaro e condiviso per il rilancio del Sulcis Iglesiente.

 

Mercoledì 22 ottobre, alle 21.00, alla Fabbrica del Cinema, sita nella Grande Miniera di Serbariu, è in programma la nuova proiezione speciale del film “Storia di un riscatto” di Stefano Odoardi, con la presenza in sala di Stefano Odoardi e Giuseppe Vinci.

Il film racconta la vicenda di Giuseppe Vinci, imprenditore sardo rapito dall’Anonima Sequestri nel 1994 e tenuto prigioniero per 310 giorni: il sequestro più lungo della storia italiana. Una storia di dolore, resistenza e riscatto che ha coinvolto non solo la Sardegna, ma l’intero mondo imprenditoriale italiano.

Oggi, mentre i sequestri appartengono al passato, nuove minacce incombono sulle imprese: cyber attacchi, furto di dati, blocchi informatici, violazioni di segreti industriali. Il film diventa così occasione per riflettere insieme su rischi, fragilità e responsabilità che toccano non solo chi fa impresa, ma l’intera collettività.

Un appuntamento che unisce cinema, memoria e attualità, offrendo spunti di riflessione e dialogo sul ruolo delle imprese nella società contemporanea.

L’attivo industria dei metalmeccanici si è riunito stamane, a Portoscuso, per esaminare gli ultimi sviluppi delle infinite vertenze degli stabilimenti di Portovesme. Di seguito il documento  integrale diffuso a fine riunione.

Gli annunci del 27/12/2024 in cui si dichiaravano strategiche le produzioni di alluminio, di zinco e di piombo a Portovesme sembrano distanti anni luce. Su SiderAlloys, il 17 ottobre 2025 al Mimit, il ministro ha dichiarato che nel giro di qualche settimana ci sarebbe stato un nuovo soggetto imprenditoriale, pronto a sostituire l’attuale proprietà ritenuta incapace di rilanciare le produzioni di alluminio primario. Nel frattempo è trascorso oltre un mese e quello che emerge è che si sta provando a ripercorrere la stessa strada di qualche anno fa, cioè cercare il coinvolgimento di potenziali nuovi investitori, ai quali si chiede di entrare in SiderAlloys. Questa ipotesi, se confermata, sarebbe l’ennesima perdita di tempo fallimentare, che rischia di far perdere l’unica possibilità di rilancio. Occorre subito chiarire, come dichiarato in tanti precedenti comunicati, che il futuro legato all’attuale proprietà non è più perseguibile. Invitalia deve ricevere un unico mandato: interrompere qualsiasi rapporto con l’attuale proprietà, in quanto non ha mai rispettato il piano industriale sottoscritto nel 2018 e dopo oltre 7anni si ha una fabbrica morta, in condizioni peggiori di come là si era acquisita. Il Ministro non può permettere passaggi differenti, perché, in caso contrario, occorre affermare che si vuole rinunciare definitivamente alle produzioni di alluminio primario, con le conseguenze e le ricadute del caso sul territorio. Pertanto, chiediamo al Ministro un incontro urgentissimo a tutti i livelli, perché la vertenza non è più gestibile. Se per Eurallumina, si può considerare un importante passo avanti, l’approvazione del DPCM (anche se non sufficiente a garantire il rilancio), su Glencore, le comunicazioni fatte il 2 ottobre dal ministro, hanno colto tutti di sorpresa. Si è passati dalle dichiarazioni di produzioni strategiche a “non si farà più piombo e zinco”. Inoltre, nel corso di questi incontri, i numeri su ammortizzatori sociali e forza lavoro impegnata, sono stati incomprensibili. Siamo certi che appena 4 anni fa in stabilimento varcavano i cancelli oltre 1.500 lavoratori, dopo le fermate della produzione di piombo di alcuni anni fa e sopratutto dello zinco di un anno fa, all’inizio del 2025 sono diventate 900, oggi siamo a poco più di 300, con i tanti in cassa integrazione che non sanno quale futuro occupazionale aspettarsi. Gli atti a cui ha fatto riferimento il Presidente della Provincia, hanno dimostrato che la Glencore si è resa protagonista di un abuso dal punto di vista produttivo, che ha indebolito economicamente il territorio; questi, dimostrano che i metalmeccanici nei tanti comunicati, nelle manifestazioni e negli scioperi attuati precedentemente avevano visto giusto, l’idea del mantenimento produttivo era l’unica garanzia a sostegno del territorio. Invece, per il polo industriale di Portovesme spariscono le certezze che ne garantivano l’esistenza, dato che dopo le fermate conseguenti alle produzioni di alluminio e delle difficoltà contingenti nel rilanciarle, subisce un ulteriore indebolimento derivante dalle fermate produttive storiche, in cui vantavamo conoscenza e capacità eccellenti, sia nel mondo degli appalti che tra i diretti. Enel. Anche l’ottenimento del DPCM va visto in questa ottica e mentre da una parte potrebbe rilanciare come detto sopra l’Eurallumina, ha certificato anche il fine vita della centrale Enel di Portovesme, alla quale, manca solamente le data di fine lavori, all’interno della quale si lavora in una situazione di precarietà mai conosciuta precedentemente, in cui i lavoratori si sentono sempre più deboli.

In questa incertezza generale, quali possibilità di rientrare al lavoro potranno avere gli oltre 300 lavoratorə in mobilità in attesa del rilancio industriale? Insomma una gravissima situazione di crisi in cui versa tutto il polo industriale, in cui non appare chiara neanche la posizione della regione. Emerge che dei 32 mesi di perdita industriale del paese Italia, il Sulcis-Iglesiente è seppure in piccola parte, compartecipante, abbiamo rinunciato a produzioni quale alluminio, piombo e zinco senza che ci siano state crisi di mercato delle materie prodotte. Tradotto significa che le multinazionali sfruttano e abbandonano i territori, senza che la politica riesca a invertire o contrastare tali decisioni. Ci preoccupa l’idea di perdere definitivamente queste produzioni, così pure il cambio che politicamente si vuole dare alle produzioni del territorio. Semplificando le dichiarazioni del ministro Urso, incontrato in queste settimane al MIMIT, lasciano intendere che per piombo e zinco non c’è più spazio, contrariamente a quanto dichiarato precedentemente, l’alluminio è in stand-by, per l’Enel si è certificata la chiusura, chi è in ammortizzatore sociale, deve pregare di mantenere perlomeno quella condizione, tuttavia emerge un piano di compensazione tutto da verificare. Rincorsa agli armamenti, black mass, litio, accatastamento di materie critiche rare; che futuro e quali prospettive daranno in termini economici e di occupazione? L’assessorato all’Ambiente nel suo intervento al Mimit ha evidenziato che in merito alle riconversioni per la Portovesme srl, sono state presentate due paginette, dalle quali è impossibile trarre conclusioni; di contro, dalle dichiarazioni della Portovesme queste potrebbero trovare sviluppo per il 2030. Di cosa si sosterranno i lavoratori? È evidente il forte segnale di debolezza della politica a tutti i livelli, nei confronti di aziende o multinazionali, che hanno sfruttato abbondantemente il territorio, pronti a produrre in siti alternativi alle prime difficoltà. Ma il territorio, con in testa i suoi abitanti, le Istituzioni, è quello che vogliono? L’attivo dei quadri e delegati tenutosi oggi, nel respingere totalmente le accuse di voler chiudere le attuali produzioni, esprime un parere totalmente negativo sulle vertenze in corso e propone la convocazione di una iniziativa di coinvolgimento generale (Assemblea), in cui decidere iniziative più incisive, al fine di arrivare a sgomberare il campo da tutte le incertezze esistenti. La politica regionale e nazionale, dovrà chiarire definitivamente in che modo si intende rilanciare l’occupazione del territorio, sapendo che non siamo disponibili ad accettare le “non scelte”, come avviene oramai da tempo, perché non prendere decisioni, sappiamo dove ci porta: significa decidere di perdere le produzioni esistenti e contribuire allo spopolamento territoriale, noi non siamo disponibili ad accettarlo.

Attivo Industria FIOM, FSM, UIL Territoriale

Tzia Antioca Serafini, la nonnina più longeva di San Giovanni Suergiu, ha compiuto 105 anni. E’ stata festeggiata dai familiari, alla presenza della sindaca Elvira Usai che da quando ha raggiunto il traguardo del secolo di vita, ogni anno le porta gli auguri ed un mazzo di fiori a nome dell’Amministrazione comunale e dell’intera cittadinanza di San Giovanni Suergiu.

Antioca Serafini, una dei sette centenari di San Giovanni Suergiu, conserva un’invidiabile lucidità e lo spirito che l’ha sempre animata.

«Con sentenze pubblicate questo 17 di ottobre, il TAR Sardegna ha accolto i due ricorsi presentati dall’Azienda per vedere riconosciuta, da un lato, l’inerzia della Regione Autonoma della Sardegna, che colpevolmente ritarda l’adozione del provvedimento di VIA ex-post inerente ai nuovi reparti completati nel 2021, e sentire confermata, dall’altro, la mancanza di trasparenza del medesimo ente, che ci ha negato la visione di importante documentazione, prodotta 1 di 2 dall’amministrazione regionale al termine dell’istruttoria procedimentale.»
Lo scrive in una nota l’ing. Fabio Sgarzi, Amministratore Delegato di RWM ITALIA SpA.
«Il TARaggiunge Fabio Sgarziha accertato la violazione, da parte della RAS, del suo obbligo di provvedere sulla VIA entro termini a oggi ampiamente trascorsi e le ha perciò ordinato di chiudere il procedimento entro al massimo sessanta giorni; qualora questo non avvenisse, il provvedimento finale sarà rimesso al Ministero dell’Ambiente. Il giudice amministrativo ha inoltre sanzionato il diniego che la Regione aveva opposto alla nostra richiesta di ostensione di documenti rilevanti del procedimento, tra cui la proposta di deliberazione circa la compatibilità ambientale dei nuovi reparti e il parere favorevole di legittimità del Direttore Generale dell’Ambiente, i quali, già trasmessi dai competenti uffici regionali all’Assessore della Difesa dell’Ambiente e da questo alla segreteria della Giunta ai fini della decisione, rendevano ancora più ingiustificata l’immobilità della RAS.»
«Da quella documentazioneconclude l’ing. Fabio Sgarzirisulterà chiaro, ove ce ne fosse ancora bisogno, che non c’era un reale motivo a base della dilazione del procedimento, così come non c’è un vero motivo, adesso, per non dare coerente seguito alla delibera di compatibilità proposta dagli uffici e dall’Assessore all’Ambiente. L’auspicio è dunque che, dopo le recenti sentenze del TAR, il rapporto con la RAS possa tornare a svolgersi in un quadro di certezza giuridica oltre che di correttezza e imparzialità, senza ulteriori incongruenze procedimentali.»

Si è svolta nei giorni scorsi la prima riunione della Cabina di regia nazionale contro l’uccisione illegale di uccelli selvatici, coordinata dal ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.

All’incontro hanno partecipato il Raggruppamento Carabinieri CITES, l’Autorità di gestione CITES, i rappresentanti dei Ministeri competenti, della Scuola Superiore della Magistratura, delle Regioni, delle associazioni venatorie e ambientaliste e dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale, tutti uniti da un comune impegno nella lotta al bracconaggio e alla tutela della biodiversità. L’assessora regionale della Difesa dell’Ambiente nel sottolineare i principi di tutela e salvaguardia della fauna selvatica sanciti dalla normativa europea, nazionale e regionale, ricorda che la Regione Sardegna partecipa attivamente ai lavori della Cabina di regia attraverso i propri esperti dell’Assessorato e del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale. La stessa Rosanna Laconi sottolinea anche il ruolo prezioso delle associazioni venatorie e ambientaliste, che nel tempo hanno dimostrato sensibilità e spirito di collaborazione nella lotta alle uccisioni illegali di avifauna: «La Sardegna adotterà la massima severità verso chi si rende responsabile di uccisioni illegali di fauna selvatica. La tutela della biodiversità rappresenta un dovere civico e morale, che la Regione persegue con rigore e responsabilità».

L’Isola sarà inoltre parte attiva e propositiva nell’attuazione delle misure previste dal Piano nazionale contro l’uccisione illegale di uccelli selvatici, promuovendo in particolare attività di formazione specialistica per il personale di vigilanza venatoria. L’obiettivo è accrescere la conoscenza dei reati contro la fauna e favorire un approccio sempre più integrato nella prevenzione e repressione delle pratiche illegali che compromettono lo stato di conservazione delle specie ornitiche. Un ruolo strategico sarà affidato ai Parchi regionali e ai Centri di Educazione all’Ambiente e alla Sostenibilità (CEAS), chiamati a promuovere iniziative di sensibilizzazione e a rendere i cittadini, le scuole e i portatori di interesse veri ambasciatori della lotta contro le uccisioni illegali di uccelli selvatici. L’assessora Rosanna Laconi fa presente che la Regione Sardegna avvierà un nuovo rapporto di collaborazione con il Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari dei Carabinieri, volto a intensificare i controlli sui ristoranti che acquistano o somministrano selvaggina di illecita provenienza.

Aut Out Aut, il festival letterario sulle diversità e l’abitare indipendente organizzato dall’associazione Diversamente Odv con la direzione artistica di Alessandro Muroni, dopo le tre giornate a Iglesias, fa tappa domani, martedì 21 ottobre, a Villaspeciosa. Alla LibrArt (via Gramsci 3), alle 18.00, Incontro di lettura con Maria Loi su Il dio del fuoco della scrittrice e poetessa Paola Mastrocola (Einaudi 2024).

Di nuovo a Cagliari mercoledì 22. Appuntamento alle 17.30 al Mondadori Bookstore (via Roma 63), dove, in collaborazione con la Società Umanitaria – Cineteca Sarda, sarà presente Gabriele Frasca con Il dolce Stil No. Un accompagnamento all’opera di Samuel Beckett (Cuepress, 2024), in dialogo con Antonello Zanda, direttore della Cineteca Sarda. Poeta, romanziere, traduttore e saggista, Frasca – insegna Letterature comparate e Media comparati all’Università di Salerno – ha pubblicato diversi saggi sul drammaturgo e scrittore irlandese e per i Meridiani Mondadori ha curato nel 2023 Samuel BeckettRomanzi, teatro e televisione.

Torna, poi, il poeta, e performer, Alberto Lecca con “Niente resta da dire”, #deragliamento n.401, e, a seguire, alle 19, Incontro sulla poesia di Gabriele Frasca con la partecipazione della redazione di Erbafoglio, storica rivista di cultura poetica.

Lo sguardo il filo l’attesa il fil rouge di questa edizione del festival, ispirato ai personaggi dei romanzi e del teatro di Samuel Beckett, che conferma la sua peculiarità, quella di parlare di autismo senza parlarne, che racconta il disturbo autistico non trattandolo direttamente ma attraverso la letteratura e le arti. Aut Out Aut continua quindi a fare il suo percorso culturale e sociale: promuovere progetti di vita concreti per le persone autistiche a sostegno e integrazione della legge sul Dopo di noi (112/2016), che ha introdotto per la prima volta nel nostro ordinamento specifiche tutele per le persone con gravi disabilità, emanata per favorire il loro benessere, la piena inclusione sociale e l’autonomia (l’espressione “dopo di noi” si riferisce  al periodo di vita dei disabili successivo alla scomparsa dei genitori/familiari).

 

Piazza IV Novembre, a San Giovanni Suergiu, nell’ambito dell’evento “Viva”, la settimana per la rianimazione cardiopolmonare, ha ospitato sabato pomeriggio una lezione di primo soccorso curata dall’associazione di volontariato Confraternita di Misericordia di San Giovanni Suergiu presieduta da Gianluigi Rescaldani, consistente in manovre di rianimazione cardiopolmonare e uso del defibrillatore su adulto e bambino, manovre di disostruzione delle vie aeree e manovre per il controllo delle emorragie esterne.

Al termine, abbiamo intervistato Gianluigi Rescaldani.

Carbonia-Nuorese è una classica del calcio sardo e anche questa volta non ha mancato di offrire goal ed emozioni, con un pareggio finale che appare giusto per quanto s’è visto sul terreno di gioco del Comunale di Narcao per 97 minuti.

La Nuorese è arrivata a Narcao da capolista solitaria, autentica rivelazione del primo scorcio di campionato. Il Carbonia le si è opposto senza paura, con una formazione ancora rimaneggiata in difesa per l’assenza dell’infortunato Hérnan Zazas e il recupero parziale di Ayrton Hundt, rientrato in gruppo ma non impiegato.

L’avvio di partita è stato shockante. Al 6′ la Nuorese ha tentato un’incursione in area sulla fascia destra, l’azione è sembrata destinata a terminare con una rimessa da fondo campo ma il Carbonia ha fatto un pasticcio e Adama Coulibaly nel tentativo di rimediare ad un suo errore ha provocato un calcio di rigore che Massimiliano Manca ha trasformato spiazzando Maurizio Floris.

 

La Nuorese ha cercato di approfittare dello sbandamento del Carbonia, imponendo la sua qualità di gioco, orchestrato con maestria dai due “vecchietti terribili”, il capitano Fabio Cocco (classe 1988), costantemente largo sulla fascia sinistra, e il vicecapitano Alessandro Cadau (classe 1984), onnipresente in mezzo al campo, ma Maurizio Floris nella prima metà del tempo ha svolto lavoro di ordinaria amministrazione.

Il Carbonia con il passare dei minuti s’è svegliato dal torpore iniziale e nella seconda metà del tempo ha cambiato marcia ed effettuato meritatamente il sorpasso. Il pareggio al 26′: fallo laterale dalla destra, Adama Coulibaly lo ha battuto come se fosse un calcio d’angolo, i difensori della Nuorese hanno sbagliato la marcatura su Tomas Pavone ed Andrea Porcheddu e quest’ultimo s’è avventato sul pallone vagante e lo ha messo alle spalle di Stefano Mascia.

 

Il Carbonia non pago del pareggio ritrovato, ha continuato a spingere sull’acceleratore e al 38′ s’è portato in vantaggio: Adama Coulibaly si è lanciato sulla fascia sinistra, è apparso in ritardo sulla marcatura di Filippo Carraro ma poi a ridosso dell’area di rigore ha recuperato, s’è liberato con grande vigoria fisica e ha messo il pallone in mezzo all’area, dove è arrivato puntuale Tomas Pavone che s’è liberato sul destro e ha infilato la porta nuorese con un diagonale preciso che ha terminato la sua traiettoria all’angolino basso alla destra di Stefano Mascia. 2 a 1, risultato capovolto.

La Nuorese ha accusato il colpo e prima del riposo ha rischiato di subire altri due goal, prima con Adama Coulibaly, poi ancora con Tomas Pavone, autore di una grande conclusione dalla lunga distanza, sventata da Stefano Mascia con un parata acrobatica in calcio d’angolo.

In avvio di secondo tempo il Carbonia ha difeso il vantaggio senza affanno, al 17′ Graziano Mannu ha deciso di rafforzare il centrocampo sostituendo uno dei due attaccanti, Tomas Pavone, con un centrocampista di qualità e sostanza, Matteo Nannini, scelta risultata poco fortunata. Al 24′, infatti, Adama Coulibaly ha avuto sul piede destro il pallone del 3 a 1, ma è stato decentrato dalla chiusura di un difensore e ha spedito il pallone sul fondo a fil di palo, restando anche infortunato. Nonostante l’attaccante biancoblù fosse rimasto a terra, il gioco è ripreso e la Nuorese sul capovolgimento di fronte ha approfittato sia del vantaggio numerico sia di una grave distrazione della difesa del Carbonia, per riportarsi in parità sul 2 a 2 con un goal del 19enne fuoriquota Marco Caggiu.

  

Adama Coulibaly non è riuscito a recuperare e al 77′ Graziano Mannu è stato costretto a sostituirlo con il 17enne Thomas Serra, rimanendo praticamente senza attaccanti ruolo in un finale che ha visto entrambe le squadra andare alla ricerca del goal della vittoria.

In pieno recupero il Carbonia è rimasto in 10 uomini per l’espulsione di Andrea Porcheddu che, già ammonito, ha ricevuto un secondo cartellino giallo – discutibile – dal direttore di gara, e ha preceduto di due minuti compagni e avversari negli spogliatoi.

Alla fine, il risultato di parità è stato accettato sia dalle squadre protagoniste in campo, sia dalle due tifoserie, i cui ultras sono stati protagonisti come i calciatori dal primo minuto all’ultimo di recupero.

Con il punto conquistato, la Nuorese ha conservato il primato solitario in classifica con 14 punti, 2 punti di vantaggio su Tempio e Lanusei; il Carbonia è rimasto imbattuto in casa (una vittoria e due pareggi) e con 8 punti occupa con l’Ossese l’ottavo posto in classifica, in perfetta media salvezza, alla vigilia delle due consecutive trasferte di Santa Teresa di Gallura e Lanusei.

Carbonia: Floris Maurizio, Mastino Fabio, Gurzeni, Chidichimo, Mastino Andrea, Ponzo, Coulibaly (77′ Serra), Pavone, Porcheddu, Melis. A disposizione: Saiu, Hundt, Zonchello, Tatti, Carboni, Massoni. Allenatore: Graziano Mannu.

Nuorese: Mascia, Puddu, Catte (59′ Floris Alessio), Carraro, Dessolis, Tanda, Todde, Cadau, Caggiu, Cocco (78′ Cossu), Manca (85′ Demurtas). A disposizione: Ruggiu, Pitirra, Filia, Argiolas, Barracca, Rosa. Allenatore: Claudio Bonomi.

Arbitro: Carmine Laudadio di Matera.

Assistenti di linea: Mirko Pili e Simone Crobu di Oristano.

Marcatori: 6′ Manca (N) su calcio di rigore; 26′ Porcheddu (C), 38′ Pavone (C), 69′ Caggiu (N).

Spettatori: 200.

Ammoniti: Cadau (N), Porcheddu (C).

Espulsi: Porcheddu (C) per doppia ammonizione.

Giampaolo Cirronis