21 December, 2025
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L’Iglesias ha supera 2 a 1 il Carbonia nella partita di ritorno degli ottavi di finale e ha rotto il tabù della Coppa Italia, qualificandosi per i quarti di finale per la prima volta dal suo ritorno in Eccellenza regionale. Nelle ultime tre stagioni era uscita due volte con il Carbonia e una volta con la Villacidrese.

Giampaolo Murru ha recuperato l’attaccante Nicolas Capellino mentre ha dovuto rinunciare ancora a Vincent Di Stefano. Tra i pali ha riproposto Vincenzo Riccio (il 18enne croato Fabio Slavica, titolare nell’andata a Narcao, non è stato convocato). Graziano Mannu ha presentato un undici privo degli infortunato Fabio Mastino e Ayrton Hundt, con tutti fuoriquota in panchina.

L’Iglesias ha approcciato meglio la partita, tenendo l’iniziativa, anche grazie a diversi svarioni della difesa del Carbonia, in evidente difficoltà per le forzate assenze di due titolari di peso come Mastino e Hundt. La squadra rossoblù è andata vicina al goal del vantaggio, al termine di un’azione nella quale ha colto un palo a portiere battuto.

Nella seconda parte del tempo il Carbonia è cresciuto e ha costruito due nitide palle goal, concluse da Tomas Pavone e Adama Coulibaly, sui quali si è esaltato con due interventi prodigiosi Vincenzo Riccio.

Scampato il pericolo, l’Iglesias si è riproposta con grande determinazione in avanti e negli ultimi minuti del tempo prima ha sciupato un’occasione d’oro con Nicolas Capellino, che ha calciato alle stelle da favorevole posizione, poi ha battuto Maurizio Floris con lo stesso attaccante argentino: 1 a 0 al riposo.

 

Il secondo tempo ha ricalcato quello di Narcao, con un’Iglesias padrona del campo, ripetutamente vicina al goal del raddoppio, trovato con un grande colpo di testa di Nicolas Capellino (doppietta per lui  all’esordio stagionale), e diverse occasioni sulle quali s’è esaltato il portiere biancoblù Maurizio Floris, autore di alcune parate straordinarie che hanno tenuto in partita il Carbonia.

   

Nel calcio quando una squadra che costruisce tanto non riesce a chiudere le partite, spesso rischia di tenerle aperte fino al 90′ ed è successo anche ieri. All’83’ il Carbonia ha trovato il goal al termine di un’azione costruita in ripartenza da Andrea Porcheddu, arrivato alla conclusione, sulla quale Vincenzo Riccio ha respinto in una zona dove avanzava liberissimo l’ex Tomas Pavone che ha controllato agevolmente e spedito il pallone in fondo alla rete. Il Carbonia ha perso Andrea Mastino, espulso per proteste.

    

A quel punto il Carbonia ci ha provato, l’Iglesias s’è spaventata quando il giovanissimo Riccardo Zonchello (2008) ha concluso appena entro l’area, spedendo il pallone non lontano dall’incrocio dei pali.

 

Da lì in avanti, anche nei minuti di recupero, non è accaduto niente di significativo e l’Iglesias ha così portato in porto una meritata vittoria con la quale accede ai quarti di finale che la vedranno opposta alla Ferrini di Nicola Manunza che ha eliminato il Sant’Elena Quartu, battuto sia all’andata (3 a 1) sia al ritorno (2 a 0).

Il Carbonia lascia la Coppa Italia, manifestazione nella quale tre anni fa giunse in finale, perdendo ai calci di rigore con il Budoni dopo essere stato raggiunto al 122′, e un anno fa uscì in semifinale con il Villasimius, sempre ai calci di rigore, ed ora si prepara al campionato che scatterà domenica prossima.

Giampaolo Cirronis

Martedì 9 settembre, alle 12.00, scadono i termini per la presentazione delle liste di candidati alla carica di presidente e alla carica di consigliere della provincia del Sulcis Iglesiente.
Questa sera è stata ufficializzata la presentazione della lista unitaria di quattro formazioni politiche del centrosinistra nell’ambito del progetto politico del cosiddetto “Campo largo”: Movimento 5 Stelle, Orizzonte Comune, Partito Socialista Italiano e Sinistra Futura.
La lista è composta da sette candidati alla carica di consigliere provinciale che rappresentano esperienze, competenze e sensibilità diverse, unite da un impegno comune per il rilancio del Sulcis Iglesiente (non c’è l’indicazione di un candidato alla presidenza):
Eleonora Atzei, consigliera comunale di Piscinas
Mario Cocco, consigliere comunale di San Giovanni Suergiu
Alberto Fois, consigliere comunale di Sant’Antioco
Gianluca Lai, capogruppo del Movimento 5 Stelle nel consiglio comunale di Carbonia
Sandro Mereu, capogruppo di Sinistra Futura nel consiglio comunale di Carbonia
Alice Pisano, consigliera comunale di Masainas
Barbara Pischedda, consigliera comunale di Carbonia
La lista è stata sottoscritta da 26 amministratori comunali.
Il simbolo della lista è racchiuso in un cerchio dal bordo rosso, che rappresenta l’unità e la determinazione della coalizione. Al centro campeggia la sagoma geografica del Sulcis Iglesiente, in rosso pieno, a indicare il forte legame con il territorio. All’interno della sagoma è raffigurata la Dea Madre: richiamo alla tradizione nuragica sarda e ai valori di fertilità, rigenerazione e protezione. Un simbolo ancestrale radicato nella cultura millenaria ma proiettato al futuro. In verde e in caratteri maiuscoli, la scritta “NOI PER IL SULCIS IGLESIENTE”, richiama l’unità e la partecipazione collettiva, l’impegno a lavorare insieme, con concretezza e visione, per il benessere e la crescita del territorio.

L’associazione culturale Progetto Evoluzione, storica organizzatrice di Narcao Blues, inaugura quest’anno un nuovo progetto: Blues Story, due serate che intrecciano musica e narrazione per raccontare il blues e le sue suggestioni. Un appuntamento pensato per arricchire l’offerta culturale e che ambisce a diventare una rassegna stabile nel tempo.
Il weekend del 12 e 13 settembre 2025, Piazza Europa ospiterà degli spettacoli unici, capaci di unire divulgazione culturale e intrattenimento, con protagonisti di primo piano della scena musicale e letteraria italiana.
Ad accompagnare la musica e i racconti, il pubblico potrà anche vivere un’esperienza enogastronomica: durante entrambe le serate sarà infatti possibile degustare gratuitamente i vini della Cantina di Santadi, sponsor dell’iniziativa, e il finger food della Gastronomia da Mamma di Narcao che con la loro presenza arricchiranno il clima conviviale e di festa dell’evento.
Venerdì 12 settembre – ore 21.30
Luca Bragalini – Cefalù Blue Devils
Un viaggio tra Sicilia e Louisiana alla scoperta di quella che potrebbe essere stata la prima forma di blues della storia. Lo racconta il musicologo Luca Bragalini, docente di Storia del Jazz al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano, in una conferenza-spettacolo che mescola documenti d’epoca, fotografie e ascolti sonori. Una storia avvincente e quasi cinematografica, che rivela intrecci sorprendenti tra anarchici, jazzisti e cantanti lirici.
A seguire: Bad Blues Trio
Il gruppo proporrà in versione acustica un repertorio che rende omaggio ai grandi interpreti della black music, intrecciando sonorità originali e tradizione blues. Sul palco: Eleonora Usala (voce), Federico Valenti (chitarra), Frank Stara (batteria/percussioni).
Sabato 13 settembre – ore 21.30
Massimo Carlotto & Old Red Alligators – 30 anni dell’alligatore
Lo scrittore Massimo Carlotto porta in scena un reading dedicato ai trent’anni del suo personaggio più celebre, l’Alligatore, accompagnato dagli Old Red Alligators, band che riprende le atmosfere musicali presenti nei suoi romanzi. Insieme a Maurizio Camardi (sassofoni e duduk), Sergio Marchesini (fisarmonica) e Ricky Bizzarro (chitarra e voce), Carlotto guiderà il pubblico in un percorso tra letteratura, musica e cronaca sociale, con il linguaggio diretto e appassionato che lo ha reso uno dei protagonisti del noir italiano.
«Con Blues Story vogliamo proporre qualcosa di diverso ma in continuità con lo spirito di Narcao Blues. È un progetto che unisce musica e narrazione, pensato per offrire al pubblico nuove occasioni di incontro culturale. Ci auguriamo che questa prima edizione sia solo l’inizio di un appuntamento che possa crescere negli anni», dichiara il direttore artistico Gianni Melis.

Cinema, archeologia, memoria e attualità in dialogo a Sant’Antioco nella rassegna CineMAB: visioni archeologiche: due giorni di proiezioni e incontri con registi e critici, venerdì 12 e sabato 13 settembre, al Museo archeologico “Ferruccio Barreca”.

Ideata dal Museo e Parco Archeologico comunale la manifestazione si avvale della direzione artistica del Circolo del cinema Immagini e della collaborazione con il Festival della Comunicazione e del Cinema Archeologico di Licodia Eubea e con la cooperativa sociale Archeotur.

«CineMAB nasce con l’intento di offrire una programmazione culturale del Parco Storico e Archeologico di Sant’Antioco che sappia coniugare la dimensione storica con l’attualità, attraverso i linguaggi dell’arte, della letteratura, del cinema, della musica e dell’intrattenimento – spiega Sara Muscuso, archeologa e direttrice scientifica e amministrativa del Parco Storico Archeologico sulcitano -. Il Museo si configura come scenario privilegiato per la realizzazione di iniziative che pongano il passato in costante dialogo con il presente. In tale prospettiva, il cinema, grazie alla forza espressiva del linguaggio visivo, si propone quale strumento privilegiato di narrazione, capace di valorizzare e di promuovere una più profonda conoscenza e consapevolezza del patrimonio culturale».

CineMAB prende il via venerdì 12 settembre con la visione, alle 21 nel giardino del museo, di “L’etrusco uccide ancora” (1972 – Italia, 105′), il film di Armando Crispino considerato il capostipite del filone archeologico del giallo all’italiana degli anni ’70; uno dei primi film a tentare la contaminazione tra il giallo classico e l’horror, e il primo all’interno del genere a utilizzare la musica classica in funzione espressiva (il Dies irae del Requiem di Giuseppe Verdi). Girato nel 1971 tra Spoleto, Cerveteri, Tarquinia, Frascati (villa Aldobrandini), Montefiascone (Basilica di San Flaviano), il film racconta di un misterioso assassino che a Spoleto sacrifica le sue vittime secondo il rito di Tuchulcha, il dio etrusco della morte. Il commissario al quale è affidato il caso indaga tra i partecipanti al Festival dei Due Mondi che si svolge in quei giorni; ogni volta, però, la traccia che sembrava giusta si rivela priva di fondamento. Interverrà alla proiezione Francesco Crispino, critico cinematografico e figlio del regista del film.

L’indomani, sabato 13 settembre, il giardino del Museo Archeologico “Ferruccio Barreca” ospita, a partire dalle 21.00, le proiezioni di quattro cortometraggi. Il primo è “Approdi”, del giornalista e documentarista pugliese Lorenzo Scaraggi (2024 – documentario, 45′), vincitore, lo scorso anno, del premio del pubblico alla quattordicesima edizione del Festival della Comunicazione e del Cinema archeologico di Licodia Eubea (Catania). “Approdi” indaga sull’identità più profonda dei porti pugliesi; è il racconto di una lunga navigazione a vela tra Ionio e Adriatico che prende spunto dalla visione geopoetica del “Breviario Mediterraneo” di Predrag Matvejevic. Ciascuna tappa segna un incontro che approfondisce un tema: protagonisti lo scrittore Alessandro Vanoli a Monopoli, l’archeologa Rita Auriemma ad Egnazia, la scrittrice Enrica Simonetti a Giovinazzo, il direttore d’orchestra Roberto Soldatini a Trani, il direttore di Limes Lucio Caracciolo a Bari, mentre lo scrittore Bjorn Larsson narra Brindisi e le coste del Salento. Il documentario restituisce una narrazione intensa e poetica della costa pugliese, attraversando luoghi emblematici come Torre Guaceto e le scogliere di Leuca, veri e propri “approdi” di memoria, cultura e bellezza.

A seguire, la serata proporrà tre cortometraggi presentati in passato al festival Passaggi d’Autore – Intrecci Mediterranei, appuntamento di casa a Sant’Antioco, organizzato dal Circolo del Cinema Immagini con la direzione artistica di Dolores Calabrò e del regista bosniaco Ado Hasanović, alla sua ventunesima edizione la prima settimana del prossimo dicembre.

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La divulgazione scientifica e il cinema di viaggio saranno i temi centrali del primo ciclo di appuntamenti che, a Villacidro, l’11 e il 12 settembre , riprendono il fitto programma di eventi culturali in preparazione della cerimonia di premiazione della quarantesima edizione del Premio Letterario Giuseppe Dessì, prevista per il 4 ottobre.

Giovedì 11 settembre, alle 18.00, l’ex Mulino Cadoni ospiterà l’incontro con Guido Tonelli, fisico al CERN di Ginevra e docente all’Università di Pisa, tra i protagonisti della scoperta del bosone di Higgs. Nel corso dell’incontro, Guido Tonelli presenterà il suo libro L’eleganza del vuoto (Feltrinelli), in dialogo con Silvano Tagliagambe, professore emerito di Filosofia della scienza all’Università di Sassari.

In serata, alle 21,30, nella cornice di Casa Dessì, sarà la volta di Best of 2025. a cura dell’Andaras Traveling Film Festival, di Fluminimaggiore. Sarà proposta una selezione di cortometraggi scelti tra i 37 partecipanti, arrivati da tutto il mondo, ispirati al tema “Cyberlove, viaggio sentimentale ai tempi dell’AI”.

La programmazione proseguirà venerdì 12 settembre, alle 21,30, all’anfiteatro del parco centrale Giuseppe Dessì, con l’intervento di Vincenzo Schettini, noto al grande pubblico per il suo progetto di divulgazione scientifica La fisica che ci piace.

Il programma di presentazioni, concerti e spettacoli che accompagna la quarantesima edizione del Premio Dessì prosegue con una serie di appuntamenti per tutto il mese di settembre e fino al 4 ottobre, data della cerimonia di premiazione del concorso letterario. In lizza tra i finalisti, nella categoria Narrativa Angelo Carotenuto, con “Viva il lupo” (Sellerio), Laura Imai Messina, con “Tutti gli indirizzi perduti” (Einaudi), Luigi Manconi, “La scomparsa dei colori” (Garzanti); nella sezione Poesia Alessandro Canzian, con “In absentia” (Interlinea), Alessandra Corbetta, con “L’età verde” (Samuele Editore), Marco Corsi, “Nel dopo” (Guanda). Contestualmente saranno assegnati il Premio speciale della Giuria, a Lella Costa e il Premio Speciale della Fondazione di Sardegna, a Marco Paolini.

C’è un inizio che ritorna e, già, sa di appartenenza. Piazza De Gasperi riapre il suo cerchio di ascolto, fino al 18 settembre, con la seconda edizione di “Aperitivo con l’Autore”. A inaugurare la rassegna sarà Simone Tempia con Vita con Lloyd. Il giardino del tempo (Rizzoli Lizard), in dialogo con Ciro Auriemma: una conversazione capace di tenere insieme ironia e delicatezza, per trasformare la quotidianità in sguardo condiviso.

Tra gli ospiti di questa edizione figurano anche Cristina Caboni, Piergiorgio Pulixi, Bibbiana Cau e Franco Arminio: voci diverse che riportano la letteratura dentro la vita di comunità, tra identità, natura e immaginazione.

Ogni incontro sarà accompagnato da un aperitivo a tema curato dai locali della piazza: non un semplice contorno, ma un piccolo rito che dà sapore all’ascolto e rende l’esperienza più intima e memorabile.

«Sant’Antioco ha un’identità culturale molto forte che si connota ad esempio per la ricchezza del suo patrimonio archeologico, dei luoghi di culto della cristianità sarda e chiaramente attraverso i festival di letteratura anche con ospiti di caratura nazionale. Ci aiuta a sottolineare questi aspetti e li rafforza», sottolinea il sindaco Ignazio Locci.

«Piazza De Gasperi non è certamente una scelta casuale – aggiunge l’assessore della Cultura Luca Mereu dove insiste il nostro tempio per la cultura di eccellenza che è la biblioteca ed è un luogo identitario formidabile per noi antiochensi, dove c’è anche la Basilica di Sant’Antioco Martire e quindi anche dal punto di vista simbolico collocare il festival in questo posto è una scelta molto significativa.»

«Aperitivo con l’Autore è prima di tutto un atto di comunitàspiega la direttrice artistica Giuditta Sireus, fondatrice del Jane Austen Sardegna Club –. La letteratura non resta confinata nei libri ma diventa voce, dialogo, possibilità di riconoscersi. L’aperitivo non è solo un contorno conviviale, ma un modo per dire che la cultura è anche piacere di stare insieme, scambio di sguardi e parole che ci appartengono. Questo festival è l’espressione della nostra missione: dare alla letteratura spazi nuovi e vitali, restituendola alla quotidianità delle persone.»

Il Jane Austen Sardegna Club è un’associazione culturale che da anni lavora per diffondere la lettura e costruire momenti di condivisione attraverso i libri: festival, incontri, gruppi di lettura e progetti che uniscono scrittori e lettori, con attenzione al valore sociale della letteratura come luogo di incontro e crescita collettiva.

In caso di maltempo, gli eventi si svolgeranno nell’Aula consiliare del Comune, con la stessa intensità e lo stesso calore: perché la letteratura non conosce confini.

 

L’associazione Villaggio Normann OdV ospita, da oggi al 18 settembre, la residenza d’artista di Dinah Bird e Jean-Philippe Renoult. Il tema di ispirazione è quello della galena nell’ambito del progetto “La montagna dalle vene d’argento”.

Vivere il tempo è la condizione di chi guarda al futuro senza aver paura del passato; un’immagine che perde la staticità per divenire movimento, seguendo l’innata inclinazione al cambiamento propria dell’essere umano. Lo sanno bene gli abitanti del piccolo villaggio minerario di Normann, che insieme all’omonima associazione, da loro fondata, hanno deciso di invertire la rotta di un agglomerato urbano sorto oltre un secolo fa in un fazzoletto di terra lontano dal mondo ma abbracciato ad una miniera che, in passato, era viva. Oggi, di quel che resta del glorioso passato, si fa tesoro per intraprendere un percorso di rinascita, come una fenice fatta di mattoni e terra, il villaggio prova a rigenerarsi mediante le leve che, da sempre, hanno sollevato il mondo dalla polvere: la cultura e l’arte. L’idea di ospitare una residenza d’artista nasce dall’incontro con due creativi francesi, DinahBird e Jean-Philippe Renoult, artisti del suono, che tramite un viaggio in Sardegna, partendo da Normann, potranno esplorare, sperimentare e raccontare la galena, minerale di cui il nostro territorio è ricco. Essendo artisti che giocano con le sfumature dei suoni, naturali e artificiali, dal momento che il loro interesse è rivolto all’indagine degli aspetti estetici, materiali e sociali della tecnologia di trasmissione, attraverso composizioni elettroacustiche, installazioni sonore, arte radiofonica, fotografia e performance dal vivo, l’associazione Villaggio Normann ha proposto il progetto “le montagne dalle vene d’argento” come testimonianza culturale della residenza d’artista. L’idea fondamentale alla base della residenza è quella della condivisione di esperienze, della galena come filo conduttore che unisce il progetto di Jean Philippe e Dinah, fatto di suoni, immagini, esplorazione, con quello dell’Associazione. Un diario di bordo dell’esperienza artistica ma anche del linguaggio della contaminazione culturale ripreso dall’occhio sensibile del documentarista iglesiente Nicola Baraglia.

Ma, che cos’è una residenza d’artista? È un programma che ospita artisti in un luogo diverso da quello in cui vivono normalmente, offrendo tempo, spazio e occasioni per la ricerca, la creazione e lo sviluppo del loro lavoro in un ambiente stimolante. Ma è altro ancora.

Vivere un’esperienza di residenza, per un artista, significa sempre più confrontarsi con i processi sociali, esplorare il paesaggio e il contesto, riconoscere la complessità delle relazioni che legano ambiente e presenza umana. Proprio per questo la residenza assume valore come processo artistico e culturale, rilevante anche in aree marginali, poiché spesso si trasforma in strumento di co-creazione e di azione collettiva capace di rinnovare gli immaginari e non solo.

Tutto questo sarà alla base del nuovo progetto dell’associazione Villaggio Normann, un dialogo aperto tra la storia, la scienza e l’arte che percorrerà nuove strade d’indagine attraverso i suoni e le vibrazioni, seguendo il filone della galena, un minerale prezioso e pesante sotto tanti punti di vista: la pietra grezza da cui estrarre l’argento con cui coniare le monete che, in epoca medievale, venivano battute nella zecca della vicina Villa di Chiesa; il cristallo con cui alimentare le antiche radio a galena, il minerale da cui estrarre piombo, zinco e altri metalli. Un viaggio nel tempo (dal medioevo ai nostri giorni) e nello spazio (dall’Iglesiente alla Nurra). L’esperienza che scaturirà da questo coacervo culturale, verrà fissata e custodita in un documentario per la comunità del villaggio e per tutti coloro che vorranno ascoltare e vedere una storia nuova, in continuità con quei racconti della miniera che accompagnano da tempo quei luoghi ma con diverso punto di vista, quello originale degli artisti parigini. È la memoria che si rinnova, per scrivere una nuova pagina nella storia di quei luoghi sospesi nel tempo.

Partecipano al progetto: i comuni di Gonnesa, Iglesias, Gadoni, Carloforte, il Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna, l’Università degli Studi di Cagliari, la Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara, le due Soprintendenze ai beni culturali, la società Iglesias Servizi, il Centro Iglesiente Studi Speleo Archeologici (CISSA), l’associazione Pozzo Sella, l’associazione Balestrieri di Iglesias, Il radioclub Coros IQ0AAI – museo della radio “Mario Faedda” di Ittiri, l’associazione Culturale LandWorks dell’Argentiera, l’associazione VerdeAzzurro Pan di Zucchero, l’archivista paleografa Daniela Aretino, l’artista visuale Marta Fontana, le architette Marina Fanari e Paola Serrittu, l’archeologo ricercatore Mattia Sanna Montanelli, il geologo divulgatore Luigi Sanciu, l’ingegnere elettrico Stefano Peddis, lo speleologo Francesco Ballocco, lo skipper Dario Diana e gli instancabili volontari e volontarie dell’associazione Villaggio Normann OdV.

Immagini e regia saranno curate dal videomaker Nicola Baraglia, il fonico sarà Andrea Pilloni, l’addetto stampa Marco Loi, la documentazione fotografica sarà realizzata dal laboratorio di fotografia dell’associazione Remo Branca.

Le segreterie Fim, Fiom e Uilm prendono posizione ancora una volta sull’infinita vertenza per il rilancio della produzione nello stabilimento Ex Alcoa di Portovesme, a una settimana dal nuovo incontro convocato al Mimit.

«La prossima convocazione non sia l’ennesimo rinvio, si prenda atto del fallimento della gestione SiderAlloys e si punti con decisione al rilancio dell’alluminio primario in Italia Sette anni fallimentari, questo può essere il riassunto consuntivo della gestione SiderAlloys nella fabbrica di alluminio primario a Portovesmesi legge in una nota -. Nessun rilancio industriale, debiti nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori, delle istituzioni, dei fornitori, degli appaltatori, mancato rispetto delle norme ambientali. Una fuga di massa da un progetto costruito sulla sabbia, ormai insostenibile dall’attuale proprietà. È impensabile dare ulteriore credibilità a un soggetto che ha fallito tutti gli appuntamenti da sette anni a questa parte e sarebbe ancora peggio pensare a ulteriori finanziamenti e norme ad hoc che questa proprietà non è stata in grado di sfruttare nel corso degli anniaggiungono le segreterie Fim, Fiom e Uil -. È stato praticamente bruciato l’accordo di programma con i suoi finanziamenti: il VIA, l’AIA, l’accordo bilaterale che garantiva un costo energetico competitivo. Il tutto in una fase in cui l’alluminio primario non ha mai conosciuto crisi di mercato, con le richieste del prodotto che non sono mai andate in crisi e anche per il futuro si prevede lo stesso trend. Per queste ragioni, il Governo nazionale e quello regionale devono intensificare l’avvio di un nuovo rilancio, che non può più essere SiderAlloys, le possibilità ci sonoconcludono le segreterie Fim, Fiom e Uil  -. Come Fim, Fiom e Uilm ci aspettiamo un definitivo cambio di passo che possa contribuire a un vero rilancio industriale, in un territorio alla canna del gas; i metalmeccanici si aspettano che il prossimo incontro al Mimit, previsto il 15 settembre alle ore 15.00, veda una posizione del Ministro e della Regione che non lasci spazi a ulteriori temporeggiamenti che lavoratrici e lavoratori e l’economia dell’intero territorio non si possono più permettere.»

La Cisl del Sulcis Iglesiente accoglie con favore e forti aspettative il ritorno della Provincia, in attesa del superamento della legge Delrio: per il segretario generale Antonello Saba «è un’occasione strategica e concreta per favorire il rilancio del territorio». 

«Le elezioni di secondo livelloaggiunge Antonello Sabasono un’opportunità unica che sindaci e consiglieri comunali non possono mancare. Per il Sulcis Iglesiente è importante avere un’amministrazione provinciale che conosca e interpreti a fondo le specifiche esigenze del territorio e delle singole comunità.»

La Cisl pone l’accento sulla necessità che la nuova Provincia non si limiti a essere un mero ente burocratico, «ma diventi un punto di riferimento per lo sviluppo economico e sociale, accorciando le distanze tra Istituzione, cittadini e comunità. Tra le priorità del prossimo consiglio provinciale devono esserci, oltre alle competenze previste, la gestione delle vertenze industriali, la transizione ecologica, la riqualificazione dei siti dismessi, un piano di sviluppo del turismo sostenibile che valorizzi il patrimonio culturale e naturale del Sulcis Iglesiente e un sistema di servizi di trasporto ferroviario, portuale e viario efficiente, competitivo ed interconnesso. Rafforzare il sistema delle infrastrutture e le precondizioni strutturali per lo sviluppo è un elemento essenziale per costruire un futuro credibile e concreto, che sia antidoto e argine allo spopolamento e al disagio sociale che colpisce il territorio. È fondamentale – conclude Antonello Sabache le decisioni vengano prese in un’ottica di concertazione con le forze sociali e produttive del territorio, per garantire una crescita inclusiva, diversificata e complementare che non lasci indietro nessuno».

La Cisl invierà nei prossimi giorni una lettera aperta a tutte le amministrazioni, per un un nuovo modello di sviluppo territoriale, ripartendo dal “Piano Sulcis” e superando le consolidate diseconomie e carenze infrastrutturali.

Un’isola è per definizione una porzione di territorio circondata dal mare, quindi separata dal resto del Paese o del continente. Può far pensare a un confine, un limite, quasi una prigione; ma, rovesciando la medaglia, è facile immaginare approdi, porti, accoglienza, multiculturalismo. ‘Isole’ è il tema della settima edizione di Angolazioni, il festival cinematografico che ogni estate si tiene nel Sulcis, a Sant’Anna Arresi.
Ascoltare il mare… per raccontare le isole, che, a dispetto del significato dell’aggettivo ‘isolato’ che ne deriva (privo di contatti, di collegamenti, di comunicazioni), non lo sono mai davvero. Sono luoghi dove il tempo sembra scorrere con un ritmo diverso, e quello stesso bacino acqueo che le circonda dialoga con esse e diventa legame. Una relazione che verrà indagata e raccontata durante le tre serate di festival, in programma il 12, 13 e 14 settembre in piazza Martiri.
Come spiega il direttore artistico Stefano Obino: «Quest’anno il festival è un viaggio che parla di isole: terre di approdi e partenze, di resistenza e trasformazione, luoghi in cui il mare divide ma al tempo stesso unisce. Un racconto che attraversa l’arcipelago di arti che compongono il cinema – parole, musiche, recitazione – trovando un approdo comune, dove le storie diventano memoria e visione».
Una rassegna che alimenta un programma culturale eterogeneo. L’assessore comunale della Cultura Fabio Diana spiega che «il comune di Sant’Anna Arresi, promotore di Angolazioni 2025, rinnova il suo impegno culturale con uno sguardo che nasce dal territorio e si apre al Mediterraneo. L’iniziativa si inserisce in un’ampia serie di proposte culturali di qualità che hanno animato il nostro territorio durante l’estate, raccontando storie e mondi artistici differenti».
La settima arte si prende la scena sulcitana: dalle parole che ispirano i suoi mondi alle musiche che ne accendono la magia, fino alla recitazione, che ci permette di vestire i panni di altre vite e magari indagare altre culture. Tanti gli ospiti di cartello in arrivo a Sant’Anna Arresi: attori, registi, musicisti del panorama regionale e nazionale, ma anche internazionale: da Noemi Medas a Fabrizio Lai, da Gavino Murgia a Sergio Scavio e Alessandro Gazale, fino a Miguel Eek. Direttore del MajorDocs di Maiorca.
Le tre pellicole proposte durante la rassegna, una per ogni serata, saranno infatti sempre precedute da incontri, dialoghi, concerti, per un cartellone completo e coinvolgente. E in apertura di serata ci sarà spazio anche per le degustazioni di cibo e vini locali.

Il festival cinematografico Angolazioni è promosso dal Comune di Sant’Anna Arresi, con il sostegno della Fondazione di Sardegna e della Ras – Regione Autonoma della Sardegna Assessorato P.I. BB. CC. Il coordinamento organizzativo è affidato all’Associazione Enti Locali per le Attività Culturali e di Spettacolo.

Il programma
Per inaugurare il viaggio di quest’anno un saluto speciale. Dopo essere stata la madrina di Angolazioni 2024, Noemi Medas rinnova il suo rapporto con il festival aprendo l’edizione 2025, venerdì 12 settembre. L’attrice – di recente sul set dell’ultimo film diretto da Johnny Depp – sarà sul palco di Sant’Anna Arresi con Isole, un reading in musica accompagnato dalle note di Fabrizio Lai. A seguire la proiezione di Nemos – Andando per mare, di Marco Antonio Pani, una rilettura originale dell’Odissea – storia di isole per antonomasia -, realizzata in Sardegna con attori non professionisti: un film capace di far riflettere e divertire, tra radici ancestrali e sguardi contemporanei.
Uno dei principi che rende il cinema indimenticabile è la sua connessione con la musica. Sabato 13 settembre la serata si aprirà con Bisajos: il polistrumentista Gavino Murgia proporrà al pubblico un concerto per immagini che esplora le radici della musica sarda, un viaggio filmico proiettato durante l’esecuzione musicale, tra luoghi, volti e attimi evocativi, dove immagini e suoni si fondono in un’esperienza unica. Nella seconda serata di Angolazioni sarà poi proiettato un film che è il caso cinematografico dell’anno in Sardegna:
La guerra di Cesare di Sergio Scavio. Un racconto autentico e potente, che porta sullo schermo la dignità e la memoria operaia della Sardegna mineraria segnata dalla crisi industriale. Sarà anche un’occasione imperdibile per scoprire i dietro le quinte dell’opera: saranno infatti presenti il regista, alla prima esperienza nel lungometraggio, e l’attore Alessandro Gazale, ormai uno dei volti più riconosciuti del cinema sardo.
Domenica 14 settembre ultima tappa del percorso 2025. Si aprirà con l’esito scenico del laboratorio di teatro sociale diretto da Camilla Vargiu. ‘Le sfumature della mente’ è una produzione locale che è anche esperienza di comunità, di rinascita e di bellezza condivisa, con nove attori provenienti da percorsi e storie diverse che hanno creduto in un progetto realizzato tra il teatro e la casa di riposo. A seguire spazio al grande protagonista della serata: Miguel Eek, Direttore del MajorDocs Festival del documentario di Maiorca. Il cineasta, che ama raccontare personaggi forti – eroi sconosciuti, utopisti e soggetti emarginati -, sul palco di
Sant’Anna Arresi condividerà la sua esperienza alla guida di uno dei festival più importanti del Mediterraneo per la capacità di raccontare le isole, in un dialogo con Stefano Obino. A chiudere la tre giorni il film ‘Magaluf Ghost Town’, di Miguel Angel Blanca, che racconta la realtà della celebre località turistica di Maiorca e invita lo spettatore a riflettere sul prezzo del turismo quando è gestito senza limiti o senza attenzione per l’identità dei luoghi. Una riflessione particolarmente importante e sentita per ogni isola che si apre al turismo, chiamata a bilanciare le opportunità economiche con la salvaguardia della propria identità e della comunità.