21 December, 2025

La Direzione del Partito Democratico della Sardegna esprime la propria piena solidarietà ai lavoratori di Eurallumina, impegnati da questa mattina in una protesta estrema sul silo n. 3 dello stabilimento di Portovesme, e partecipa alla loro preoccupazione per l’assenza di risposte concrete da parte del Governo nazionale.
La mobilitazione, nata dall’esasperazione per l’inerzia istituzionale, denuncia in modo drammatico una verità che il territorio del Sulcis conosce da tempo: il tempo è finito. Le decisioni che riguardano continuità aziendale, garanzie salariali e tenuta sociale non possono essere rimandate.
Le lavoratrici e i lavoratori chiedono ciò che la normativa già prevede: lo stanziamento immediato dei fondi ministeriali necessari alla gestione dell’impianto, indispensabili per garantire salari, utenze, sicurezza, pagamenti alle imprese dell’indotto e prosecuzione delle attività ambientali. È un atto dovuto, non negoziabile, come ricordato dalle organizzazioni sindacali e dalla Rappresentanza sindacale aziendale, che hanno più volte sollecitato il MIMIT e le istituzioni competenti.
Alla luce della gravità del quadro, il PD Sardegna considera inaccettabile la convocazione del tavolo Eurallumina per il 10 dicembre, come comunicato oggi dal MIMIT, una data del tutto sproporzionata rispetto alla situazione di emergenza in cui versa lo stabilimento.
Il Governo, che oggi in più occasioni ha parlato di “attenzione” al Sulcis, deve dimostrarla nei fatti e nei tempi, non con attese che rischiano di spingere l’azienda verso esiti irreversibili.
Il rischio è chiarissimo: senza interventi immediati sulla gestione commissariata derivante dalle sanzioni del Comitato di Sicurezza Finanziaria, Eurallumina potrebbe arrivare a misure drastiche come liquidazione o fallimento, con effetti devastanti su centinaia di famiglie, sull’indotto e sull’intero territorio del Sulcis Iglesiente.
Per queste ragioni, il Partito Democratico della Sardegna chiede al Governo Meloni:
1. Convocazione immediata – e non oltre le prossime ore – del tavolo ministeriale con MIMIT, CSF, MEF, Presidenza del Consiglio, Regione Sardegna, sindacati e azienda.
2 Stanziamento urgente dei fondi ministeriali dovuti per legge per garantire continuità operativa e salariale.
3. Un percorso chiaro, trasparente e rapido per la revoca delle misure del CSF e per lo sblocco degli investimenti industriali da oltre 300 milioni di euro.
Il Sulcis non può più essere lasciato solo – conclude il Partito Democratico -. La politica deve assumersi fino in fondo la responsabilità di difendere lavoro, dignità e futuro.
Il PD Sardegna sarà al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori in ogni iniziativa utile a ottenere risposte immediate.

«La preoccupazione per Eurallumina è sempre più forte: questa mattina alcuni operai, esasperati dalla mancanza di risposte per il loro futuro, sono saliti sul silo numero 3, a 40 metri di altezza. Voglio ribadire ancora una volta la mia vicinanza e quella di tutto il Partito Progressista ai lavoratori di Portovesme, che hanno deciso di assumere questa forma estrema di protesta per rivendicare il loro sacrosanto diritto al lavoro.»

Lo scrive, in una nota, la deputata Francesca Ghirra.

“A settembre, dopo la riunione del tavolo che si era tenuto al Mimit – definito dalle sigle sindacali niente più che una riunione interlocutoria – avevo chiesto al Ministro delle imprese e del made in Italy come intendesse garantire la continuità operativa dello stabilimento e concretizzare il progetto di rilancio – aggiunge la deputata -. Le risposte di Urso erano state del tutto insoddisfacenti: non solo non era chiaro cosa intendesse fare per tutelare i posti di lavoro – ridotti da 100 a 38 unità e con 160 lavoratori in cassa integrazione a zero ore – né tantomeno come pensasse di agire per sbloccare il patrimonio della Rusal, che aveva già dichiarato di non essere intenzionata ad autorizzare l’anticipazione delle risorse finanziarie propedeutiche alla gestione ordinaria della fabbrica

«Si sapeva già da allora che le risorse disponibili avrebbero assicurato la continuità operativa della fabbrica per un periodo massimo di due mesi, ma neanche dopo che il 6 novembre l’azienda ha confermato che la disponibilità finanziaria residua consentiva la gestione ordinaria dello stabilimento solo fino al 31 dicembre 2025 il Governo ha mosso un dito – denuncia Francesca Ghirra -. Cosa aspetta il ministro Urso a intervenire perchè i fondi vengano sbloccati?»

«Sappiamo bene che le controllate della Rusal in altri Paesi europei, come Irlanda, Svezia e Germania, vista la strategicità delle produzioni anche dal punto di vista occupazionale, non hanno subito provvedimenti sanzionatori da parte dei rispettivi Governi – conclude Francesca Ghirra – Pretendiamo che il Governo italiano si attivi per sbloccare i fondi e per garantire la continuità gestionale e occupazionale dell’azienda: parliamo di un investimento da 300 milioni di euro e di 1000 posti di lavoro a cui non abbiamo alcuna intenzione di rinunciare.»

«Chiediamo garanzie circa un intervento finanziario del Governo nella fase transitoria, in attesa dello scongelamento dei beni Rusal, con lo stanziamento delle risorse necessarie affinché Eurallumina possa proseguire la propria attività e sia scongiurato qualsiasi rischio di messa in liquidazione della società.»
È questa la linea d’azione condivisa emersa al termine dell’incontro tra l’assessore regionale dell’Industria Emanuele Cani e i lavoratori della Eurallumina in assemblea permanente, avvenuto in serata nello stabilimento di Portoscuso.

«Ribadisco la mia vicinanza e condivisione sui punti della vertenza posti dai lavoratoriha sottolineato l’assessore regionale dell’Industria -. Come noto, la Regione Sardegna sta lavorando da tempo per trovare una soluzione ai problemi che impediscono la riapertura dello stabilimento. Un passo significativo è stato fatto con le trattative portate avanti per giungere all’approvazione del Dpcm energia, che rappresenta una risposta al problema dell’approvvigionamento energetico di Eurallumina e dell’area industriale di Portovesme. Resta ora, dunque, da risolvere il nodo dello scongelamento dei beni Rusal, che sta creando in maniera sempre più pesante problemi che potrebbero portare alla chiusura definitiva dell’intrapresa. Confidiamo un sostegno in questo senso da parte del Mimit.»

Il Buddusò ha imposto lo 0 a 0 all’Iglesias che ha fallito così l’aggancio alla vetta della classifica. Nella giornata che vedeva prima e seconda della classifica, Tempio e Nuorese, impegnate in difficili trasferte sui campi di Ilvamaddalena e Lanusei, la squadra di Giampaolo Murru aveva l’opportunità di insediarsi al primo posto ma contro la squadra di Ferruccio Terrosu ha giocato una partita opaca, non riuscendo così ad approfittare della sconfitta del Tempio e del pareggio della Nuorese.

 

Giampaolo Murru ha tenuto inizialmente in panchina Fabrizio Frau, non al meglio della condizione fisica, e ha confermato in mezzo al campo Alberto Piras dopo la partita di Coppa Italia a Villasimius.

Nel primo tempo è stato il Buddusò a tenere a lungo l’iniziativa, con una maggiore presenza in mezzo al campo basata sulla notevole prestanza fisica dei cuoi calciatori, ma solo una volta è riuscito a rendersi pericoloso con un colpo di testa di Francois Gomis che ha costretto il portiere rossoblù Riccardo Daga e il difensore Stefano Crivellaro ad un intervento provvidenziale per impedire al pallone di infilarsi sotto la traversa. La manovra dell’Iglesias è apparsa inconsistente e il giovane portiere del Buddusò Filippo Faralli (classe 2007) ha svolto per l’intero tempo lavoro di ordinaria amministrazione.

Nella ripresa la “musica” non è cambiata fino al 67′, quando una distrazione della difesa gallurese ha consentito a Nicolas Capellino di liberarsi al tiro in perfetta solitudine in piena area, solo davanti a Filippo Faralli, che gli è uscito incontro e ha deviato miracolosamente il pallone in calcio d’angolo. L’occasione sciupata dal bomber rossoblù resterò l’unica costruita dall’Iglesias nell’intera partita.

Il finale ha visto gli animi surriscaldarsi, si è creata una mischia sulla trequarti di campo dell’Iglesias e il direttore di gara ha faticato a frenare un accenno di rissa. Negli scontri è finito a terra il capitano dell’Iglesias Edoardo Piras, colpito da Ablaye Faye che è stato spedito negli spogliatoi con un cartellino rosso diretto. L’Iglesias avrebbe avuto la possibilità di giocare gli ultimi 6′ oltre ai 6′ di recupero in superiorità numerica alla ricerca del goal della vittoria, ma gli animi hanno tardato a calmarsi e l’arbitro ha estratto un secondo cartellino rosso per Vincent Di Stefano, ristabilendo così la parità numerica, 10 contro 10.

 

Nei minuti di recupero l’Iglesias ha avuto una chance con un calcio di punizione dai Fabricio Alvarenga che non ha però centrato la porta dopo una lunga preparazione.

Al triplice fischio finale il Buddusò ha festeggiato ha festeggiato il primo punto esterno dopo cinque sconfitte, all’Iglesias resta il rammarico dell’occasione mancata di aggancio in vetta alla classifica ma anche la consapevolezza di aver disputato una brutta partita, dopo le due vittorie consecutive con Sant’Elena in casa e Tortolì in trasferta e il pari di Villasimius nell’andata della semifinale della Coppa Italia.

Iglesias: Daga Riccardo I, Crivellaro, Arzu, Fidanza, Di Stefano, Abbruzzi, Piras Alberto (69′ Frau), E. Piras, Salvi Costa, Alvarenga, Capellino. A disposizione: Slavica, Cancilieri, Pintus, Corrias, Leroux, Daga Riccardo II, Tiddia, Mancini. Allenatore Giampaolo Murru.

Buddusò: Faralli, Mane, Barilari, Cordoba, Umar, Sambiagio (94′ Fideli), Gomis, Etoh, Brailly (69′ Faye), Balde, Gassama. A disposizione: Ghisu,
Nieddu, Marrone, Sergio, Castelnoble, Scanu, Pisacreta. Allenatore Ferruccio Terrosu.

Arbitro: Gabriele Mulas di Oristano.

Assistenti di linea: Andrea Orrù di Sassari e Annamaria Sabiu di Carbonia.

Ammoniti: Fidanza (I), Crivellaro (I), Barilari (B), Mane (B), Abbruzzi (I), Arzu (I), Faye (B).

Espulsi: Ablaye Faye (B), Vincent Di Stefano (I).

Giampaolo Cirronis

«Vergognoso che i lavoratori siano costretti a proteste a 40 metri di altezza, per essere ascoltati. I governi rispondano subito alle proteste dei lavoratori e della categoria. Nonostante gli importanti incontri tenuti in questi mesi al MIMIT, c’è un’insoddisfazione generale sul futuro del polo industriale di Portovesme.»

Lo scrivono, in una nota, le segreterie territoriali dei metalmeccanici FIOM, FSM e UILM.

«Quanto messo in atto dai lavoratori dell’Eurallumina, dopo tutte le rassicurazioni ottenute nelle settimane passate, ha dell’incredibile. FIOM, FSM, UILM chiedono che i governi a tutti i livelli rispettino le dichiarazioni di strategicità più volte avanzate e risolvano con la dovuta urgenza i problemi legati alla ripresa dell’Eurallumina ed in questo momento rimessi al centro dalla protesta in corso. FIOM, FSM e UILM esprimono la totale solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori saliti sul silos, a 40 metri di altezza per fare sentire le loro ragioni. Le categorie dei metalmeccanici, dichiarano la propria disponibilità a sostenere le iniziative che le categorie di appartenenza e le confederazioni decidessero di mettere in atto.»

Il Consiglio provinciale del Sulcis Iglesiente tornerà a riunirsi martedì 18 novembre, alle ore 12.00, presso l’aula consiliare del comune di Iglesias, in piazza Municipio n. 1, con il seguente ordine del giorno: 1. Variazione di bilancio 2. Regolamento del Consiglio 3. Varie ed eventuali.

Dopo l’appuntamento di Nuoro, il percorso territoriale dello Spoke 2 “Turismo e Beni Culturali” dell’ecosistema e.INS – Ecosystem of Innovation for Next Generation Sardinia, coordinato dall’Università di Sassari e finanziato dal PNRR, fa tappa a Carbonia con un nuovo incontro dedicato all’innovazione e alla valorizzazione delle identità locali, giovedì 20 Novembre ore 11.30 presso Aula Consiliare, Via Roma 1.

L’iniziativa, dal titolo “Raccontare il territorio: enogastronomia, esperienze e nuove tecnologie”, è organizzata in collaborazione con il GAL Sulcis Iglesiente Capoterra e Campidano di Cagliari e con il FLAG Sardegna Sud Occidentale. L’appuntamento è rivolto alle imprese e agli operatori del territorio per esplorare come innovazione e cultura possano contribuire alla valorizzazione delle produzioni enogastronomiche e delle esperienze di visita sostenibili. L’iniziativa rientra nelle azioni chiave dello Spoke 2, che sostiene interventi a supporto della transizione digitale, promuove il trasferimento tecnologico verso le filiere turistiche e culturali, e sviluppa percorsi di formazione, networking e co-progettazione tra ricerca, imprese e amministrazioni locali.

Le registrazioni si apriranno alle ore 11.00, presso l’Aula Consiliare del comune di Carbonia. Alle 11.30 sono previsti i saluti istituzionali del Sindaco di Carbonia, seguiti dall’introduzione ai lavori. Intorno alle 12.00 si terrà una sessione di brevi presentazioni – interventi di massimo cinque minuti – a cura di ricercatori e aziende, per offrire spunti concreti e stimolare il confronto tra gli attori del territorio. Alle 13.00 si svolgerà un incontro-dibattito di circa un’ora sul tema della giornata, con la partecipazione di: Gianluca Cadeddu (Program Manager ecosistema e.INS), Luca Pulina (Università di Sassari, coordinatore Spoke 2), Veronica Camerada (Università di Sassari, Spoke 2/e.INS), Nicoletta Piras (direttrice GAL Sulcis Iglesiente Capoterra e Campidano di Cagliari e FLAG Sardegna Sud Occidentale), Daniele Caddeo (Direttore Generale e Responsabile Settore Agroalimentare, Legacoop Sardegna), Antonello Ecca (Segretario Federazione Provinciale Iglesias, Coldiretti), Simone Franceschi (Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara), Luca Fontana (Cantina Mesa), Massimo Podda (Cantina Santadi), Katiuscia Zedda (Abinsula) e Ivan Tonini (SpazioIT).

Al termine dell’incontro è previsto un momento di networking presso la Torre Civica di Carbonia, con postazioni espositive delle imprese e dei partner del territorio.

L’incontro di Carbonia si inserisce in un percorso territoriale diffuso, che negli ultimi mesi ha toccato diverse aree della Sardegna, portando alla definizione di circa cinquanta progetti di innovazione in collaborazione con enti territoriali, sviluppati anche attraverso accordi ex art. 15 L. 241/1990. Dopo Carbonia, il tour dello Spoke 2 proseguirà con due ulteriori tappe: Cabras (24 novembre) e Oliena (1 dicembre), per continuare il confronto con imprese e amministrazioni sui temi dell’innovazione, delle competenze digitali e delle progettualità condivise. Il percorso si concluderà con l’evento finale di restituzione e confronto in programma a Nuoro il 19 dicembre 2025.

Sono attese circa cinquanta persone tra rappresentanti di aziende, enti e associazioni del territorio, oltre alla partecipazione di una classe scolastica. Il programma dettagliato sarà diffuso nei prossimi giorni.

«Stiamo lavorando accanto ai territori, ascoltando bisogni concreti e costruendo insieme passi sostenibili: co-progettazione, piccole sperimentazioni in contesti reali, e trasferimento tecnologico quando serve davvero – dichiara Luca Pulina, coordinatore Spoke 2, Università di Sassari -. I risultati che vediamo sono merito della collaborazione con enti e imprese, non di uno sforzo individuale: il nostro ruolo è facilitare questo processo e metterlo a sistema.»

«Lo Spoke 2 punta a potenziare il capitale territoriale legato a turismo e beni culturali, utilizzando la tecnologia per valorizzare i luoghi e coinvolgere attivamente cittadini ed enti locali. Il patrimonio identitario diventa così una leva per la partecipazione, la co-progettazione e la generazione di processi creativi – dichiara Veronica Camerada, Spoke 2, Università di Sassari -. Il percorso avviato tre anni fa ha prodotto risultati tangibili, coerenti con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 e con la transizione digitale: ne sono esempio le attività dedicate alla co-progettazione – una linea specifica all’interno della “galassia” dello Spoke – che annoverano circa cinquanta progetti sviluppati con enti territoriali e numerosi interventi condivisi con le imprese del comparto, promuovendo forme avanzate di citizen science e innovazione diffusa.»

Riparte la mobilitazione dei lavoratori e delle lavoratrici Eurallumina, da stamane in assemblea permanente. Esasperati dall’inerzia istituzionale hanno iniziato una clamorosa protesta mediante il presidio fisico di cinque di loro del silo n. 3, a circa 40 metri di altezza.

«Il MIMIT convochi immediatamente un tavolo ministeriale con i soggetti interessati, come già richiesto dalle OO.SS. il 10 novembre e rivendica lo stanziamento immediato dei fondi ministeriali!” Nonostante gli obiettivi già raggiunti ultimo in ordine di tempo l’emanazione del nuovo DPCM Energia Sardegna (12 settembre 2025, pubblicato in G.U. il 3 novembre u.s.), permane ad oggi un ultimo, decisivo ostacolo alla possibilità che RUSAL ed Eurallumina possano dare avvio agli investimenti previsti (oltre 300 milioni di euro) – si legge in una nota congiunta di organizzazioni sindacali, RSA di fabbrica e assemblea generale dei lavoratori. La mancata revoca delle sanzioni patrimoniali disposte dal Comitato di Sicurezza Finanziaria (C.S.F.) nei confronti di Eurallumina, originata dalla nota vicenda riconducibile indirettamente a un azionista del gruppo UC RUSAL. Il provvedimento sanzionatorio, notificato l’8 maggio 2023, ha comportato l’affidamento all’Agenzia del Demanio della custodia e gestione dello stabilimento. Alla soluzione strettamente giuridica deve affiancarsi una soluzione tecnico-politica, necessaria per superare lo stallo e consentire la revoca delle misure.»

«Riteniamo paradossali due elementi fondamentali:

• La disparità di trattamento applicata all’Eurallumina rispetto ad altre aziende europee consociate della stessa UC RUSAL (in Svezia, Germania, Irlanda), dove i rispettivi governi – pur aderendo al regime sanzionatorio – hanno scelto di tutelare le imprese ritenute strategiche, mantenendole operative.

• La gestione finanziaria dello stabilimento, pari a oltre 20 milioni annui, è stata sostenuta sino a settembre 2025 dalla stessa Proprietà (RUSAL), mentre la normativa prevederebbe la gestione – anche finanziaria – da parte del C.S.F. tramite l’Agenzia del Demanio con fondi ministeriali.»

«Il 6 novembre 2025, durante l’incontro tra Azienda, Confindustria Sardegna Meridionale, OO.SS. territoriali e RSA, seguito dal comunicato stampa del 7 novembre, Eurallumina ha comunicato di aver fissato al 12 novembre la data entro la quale ottenere certezza sullo stanziamento dei fondi necessari alla gestione – proseguono organizzazioni sindacali, RSA di fabbrica e assemblea generale dei lavoratori -. La mancata risposta ha costretto l’Azienda a convocare un Consiglio di Amministrazione, inizialmente previsto in data 14 novembre, poi rinviato alla settimana in corso. Le OO.SS., nel comunicato del 7 novembre, hanno richiamato alle proprie responsabilità tutte le Istituzioni competenti, annunciando una possibile mobilitazione generale e l’organizzazione di una trasferta a Roma. In data 10 novembre è stata inviata al Ministro Urso (MIMIT) una richiesta di incontro urgente. Oggi non è giunto alcun riscontro, vista l’assoluta incertezza del quadro e la gravità delle conseguenze imminenti, abbiamo ritenuto necessario convocare per la giornata odierna, presso i cancelli dello stabilimento, l’Assemblea Generale delle lavoratrici e dei lavoratori.»

L’Assemblea dei lavoratori e delle lavoratrici ha proclamato lo stato di mobilitazione generale e, riunita in assemblea permanente, sostiene l’iniziativa di una delegazione di lavoratori che, esasperati dall’inerzia istituzionale, hanno deciso di avviare una protesta mediante presidio fisico del silo n. 3, a circa 40 metri di altezza. Con tale iniziativa, le lavoratrici e i lavoratori chiedono che MIMIT, C.S.F., MEF e Presidenza del Consiglio intervengano immediatamente per: «Stanziare i fondi necessari alla continuità operativa di Eurallumina, come previsto dalla legge in modo da garantire il pagamento delle utenze, dei salari e delle fatture delle imprese terziste ed assicurare la prosecuzione delle bonifiche ambientali (emungimento e trattamento delle acque di falda)».

«Lo stanziamento dei fondi ministeriali è un atto dovuto e rappresenta la condizione indispensabile per permettere, nei tempi necessari, la presentazione di una nuova istanza di revoca delle sanzioni da parte di Eurallumina/RUSAL. Il rischio è evidente: senza queste risorse, l’Azienda potrebbe essere costretta a valutare misure drastiche come liquidazione o fallimento, con conseguenze irreversibili per noi e le nostre rispettive famiglie nonché per l’intero territorio, vanificando definitivamente il potenziale occupazionale in prospettiva pari a circa 1.500 buste paga equivalenti! Per queste ragioni, chiediamo altresì con forza che il MIMIT convochi immediatamente un tavolo ministeriale, come già richiesto dalle OO.SS. il 10 novembre», concludono organizzazioni sindacali, RSA di fabbrica e assemblea generale dei lavoratori.

Nella giornata che vede la capolista Tempio e la vicecapolista Nuorese impegnate in trasferte sulla carta assai impegnative, rispettivamente sui campo di Ilvamaddalena e Lanusei, l’Iglesias ospita il Buddusò e qualora riuscisse a centrare la quinta vittoria casalinga, potrebbe completare l’aggancio in vetta alla classifica del campionato di Eccellenza regionale.

Il Buddusò, va chiarito subito, non è un avversario facile, la sua classifica con soli 8 punti messi insieme in 9 partite giocate, non rispecchia quanto espresso sui campi, soprattutto in trasferta, dove è ancora all’asciutto di punti (cinque partite, cinque sconfitte).

Giampaolo Murru ha l’intero organico a disposizione, in attesa della riapertura dei termini per i tesseramenti, considerato che la società sembra intenzionata a operare alcuni innesti importanti. La squadra finora al Monteponi ha un percorso quasi immacolato, avendo collezionato 13 punti sui 15 a disposizione con 4 vittorie e 1 solo pareggio, 1o goal realizzati e 1 solo subito. L’obiettivo, ovviamente, è allungare la serie positiva con altir 3 punti. Questi i 20 convocati: Daga Riccardo I, Slavica, Leroux-Batte, Crivellaro, Arzu, Mancini, Fidanza, Di Stefano, Piras Alberto, Piras Edoardo, Frau, Abbruzzi, Pintus, Alvarenga, Cancilieri, Salvi Costa, Capellino, Daga Riccardo II, Tiddia, Corrias. Dirige Gabriele Mulas di Oristano, assistenti di Linea Andrea Orrù di Sassari e Annamaria Sabiu di Carbonia.

Il Carbonia di Graziano Mannu gioca al “Signora Chiara” di Calangianus, una partita che potrebbe segnare un passaggio importante nel suo campionato, dopo la netta vittoria sul Villasimius che l’ha portata al sesto posto in classifica. Il tecnico biancoblù è ancora alle prese con le condizioni fisiche incerte di Fabio Mastino, Ayrton Hundt e Matteo Nannini, che pure sono convocati, ma la squadra affronta questa partita con fiducia, cercando anche una conferma a quanto di buono fatto finora in trasferta, con le vittorie su Sant’Elena e Santa Teresa. Questi i 20 convocati: Floris, Saiu, Coulibaly, Artese, Serra, Pavone, Boi, Mastino Fabio, Zonchello, Zazas, Gurzeni, Mastino Andrea, Porcheddu, Nannini, Ponzo, Massoni, Chidichimo, Carboni, Melis, Hundt. Dirige Davide Nicotera di Aprilia, assistenti di linea Mario Canu di Olbia e Marco Navarra di Carbonia.

Sugli altri campi, oltre a Ilvamaddalena-Tempio e Lanusei-Nuorese, si giocano Atletico Uri-Sant’Elena, Ferrini-Santa Teresa, Ossese-Villasimius e Taloro Gavoi-Tortolì.

 

In occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, l’associazione I Fili emozionali di Alma propone a Domusnovas, in via Gramsci, il 25 novembre 2o25, un percorso di memoria e consapevolezza, inserito nel programma OFF de L’Eredità delle Donne.
La mattina i ragazzi delle scuole. frasi e disegni realizzati a scuola verranno appesi lungo via Gramsci.
Mani tinte di rosso lasceranno impronte su un telo di lino bianco.
Un palloncino sarà ricamato con il filo rosso a piccoli punti, diventerà simbolo di riflessione e pensieri profondi.
Il pomeriggio saranno gli adulti ad essere partecipi con le visite in sede e il laboratorio di ricamo  collettivo: scarpette rosse su lino bianco, cucite punto dopo punto come segno di memoria condivisa.
L’iniziativa vuole anche rievocare le bambine e le donne che hanno perso la vita nelle miniere di Iride Peis Concas, intrecciando la loro storia di fatica e
sacrificio con quella delle donne di oggi.
Un invito a soffermarsi nella lentezza del ricamo, memoria di quante donne intrecciavano con i punti la loro fatica e la loro speranza.