20 December, 2025

Per rendere le bellezze naturalistiche del territorio facilmente raggiungibili e per far conoscere a tutti i luoghi di interesse storico e archeologico presenti nelle montagne: il Parco di Gutturu Mannu lancia il suo Piano della viabilità e vuole migliorare la connessione tra l’area naturalistica regionale e i comuni che ne fanno parte.

Il Piano della viabilità del Parco è stato presentato a Capoterra in un incontro al quale hanno partecipato i sindaci dei dieci comuni che fanno parte della comunità del Parco, i rappresentanti della Città metropolitana di Cagliari, della provincia del Sud Sardegna, i funzionari della Regione e dell’Agenzia Forestas.

Walter Cabasino, presidente del parco di Gutturu mannu e sindaco di Pula, spiega i prossimi passi da compiere per aprire definitivamente le porte dell’area naturalistica ai visitatori: «Il Piano della viabilità è stato redatto da un pool di ingegneri che hanno studiato un sistema non solo per migliorare le direttrici di accesso al parco, ma anche per rendere percorribili i principali sentieri di tutto il territorio. Negli interventi, verrà data priorità alle strade di accesso e alla viabilità interna, in modo da rendere i sentieri percorribili, curati ed efficienti. Questo Piano è inserito nel Progetto integrato di sviluppo dell’accessibilità del parco, varato  proprio per rendere questa area naturalistica di assoluto pregio fruibile da tutti i cittadini».
Dopo la presentazione, i sindaci dei comuni che fanno parte del Parco e gli altri enti interessati avranno dieci giorni di tempo per presentare delle osservazioni e chiedere eventuali correttivi.

«Archiviata questa fasespiega il presidente Walter Cabasino -, il Piano della viabilità tornerà sul tavolo del Parco di Gutturu mannu per l’approvazione definitiva, dopodiché lo presenteremo alla Regione per ottenere i finanziamenti che ci permetteranno di realizzare i lavori. Rendere percorribile il parco è un nostro preciso obiettivo, ci sono cascate, scorci naturalistici di rara bellezza, nuraghi e altri siti di interesse storico che vogliamo mostrare ai visitatori.»

Beniamino Garau, sindaco di Capoterra, sottolinea la sintonia tra i Comuni per raggiungere la piena fruibilità del parco, e ricorda come sia fondamentale mettere mano alle strade di accesso: «Un parco senza sbarre e con strade percorribili può intercettare il flusso turistico che attraversa la costa sud-occidentale dell’Isola, ecco perché migliorare la viabilità è molto importante. Grazie all’attenzione del presidente e alla sinergia dell’Assemblea del Parco, che senza barriere politiche sta collaborando per il bene del territorio, si registra un cambio di passo nella gestione dell’area naturalistica di Gutturu mannu: quando il Piano della viabilità verrà finanziato dalla Regione saremo in grado di mostrare ai visitatori zone sino ad oggi irraggiungibili».

«Restando prioritaria l’approvazione della manovra finanziaria entro il 31 dicembre, al fine di evitare un dannoso esercizio provvisorio e garantire certezza di programmazione, la nostra critica è indirizzata ai trasferimenti insufficienti agli enti locali, alla necessità di rafforzare Province e Città Metropolitane con risorse certe (almeno 50 milioni all’anno per il triennio), agli investimenti strutturali in digitalizzazione, interoperabilità e formazione, all’esigenza di una governance unitaria e condivisa delle politiche pubbliche.»
Lo ha detto Ignazio Locci, presidente del Consiglio delle Autonomie locali della Sardegna, dopo l’approvazione all’unanimità di un documento con il parere del CAL sulla Finanziaria 2026, che contiene anche la disponibilità «a rinviare il passaggio formale della seduta congiunta prevista dalla sessione di approvazione del bilancio, qualora ciò possa agevolare e accelerare l’iter di approvazione della manovra regionale».

.«La disponibilità di nuove risorse non produrrà effetti senza un pieno coinvolgimento del sistema degli enti locali nelle scelte programmatiche e nell’attuazione delle politiche, a partire dalla ‘Vertenza Entrate’ che dipenderà anche dalla capacità della Regione di impiegare le risorse secondo un modello di governance partecipata, in cui le Autonomie locali possano contribuire alla definizione delle priorità e, soprattutto, attuare efficacemente gli interventi programmati – ha aggiunto Ignazio Locci -. Perciò, il CAL ritiene necessario avviare un percorso di coinvolgimento istituzionale delle Autonomie locali nella programmazione dell’utilizzo delle risorse aggiuntive derivanti dalla ‘Vertenza Entrate’ con l’obiettivo di dar vita ad un ‘Piano di Rinascita della Sardegna’ e l’apertura di un tavolo permanente Regione-Enti locali dedicato alla definizione dei rapporti finanziari interni. Una nuova vertenza interna Regione-Autonomie locali deve avere come obiettivo la costruzione di un sistema finanziario coerente, trasparente e sostenibile.»

«Il CAL propone anche una riforma della finanza locale che includa un percorso graduale di compartecipazione diretta delle autonomie locali alle entrate regionali, l’avvio di un vero e proprio federalismo fiscale regionale, una revisione strutturale del Fondo Unico. E chiede alla Regione supporto e assistenza nell’apertura di una vertenza con lo Stato sulle numerose diseguaglianze subite dagli enti sardi rispetto alle altre regioni. Infine, abbiamo segnalato la necessità di almeno 40 milioni di euro destinati agli Enti locali per la promozione di progetti e cantieri comunali (cosiddetti ‘Cantieri Lavoras’)», ha concluso il presidente Ignazio Locci.

Grande partecipazione, domenica 14 dicembre 2025, al Villaggio minerario di Rosas, alla decima edizione dell’evento “Rosso in miniera”, organizzato dal Ccomune di Narcao in collaborazione con Idea Spettacoli e la Cooperativa Giunone, con il sostegno della Regione Autonoma della Sardegna, assessorato dei Beni culturali, e del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna.
L’evento è stato aperto dall’esibizione della “Mogoro Marching Band”, davanti agli stand degli espositori che hanno proposto le eccellenze enogastronomiche delle cantine del Sulcis Iglesiente e i prodotti tipici degli artigiani locali. Nel corso della giornata sono state diverse centinaia le persone che hanno visitato la Miniera, la Laveria e il Museo di Mineralogia, guidate dagli ex minatori. Tra i visitatori anche l’assessora regionale dei Beni culturali Ilaria Portas e il consigliere regionale Luca Pizzuto.
L’evento è stato impreziosito dall’inaugurazione della mostra d’arte contemporanea del Maestro Angelo Liberati “Immagini in dialogo”, curata dalla direttrice del Museo Lara Corona, PHD, alla presenza dell’artista, che sarà visitabile fino al 21 dicembre, negli orari di apertura del Museo Rosas, dalle 8.00 alle 16.00.
«La grande partecipazione, impreziosita dalla presenza di persone provenienti da tutta la Provincia del Sulcis Iglesiente e non solo, favorita dalle favorevoli condizioni meteorologiche, conferma la validità della formula e ripaga gli sforzi organizzativispiegano il sindaco Antonello Cani e l’assessore del Turismo e delle Attività produttive del comune di Narcao Giovanni Maria Lai -. La Miniera di Rosas è sicuramente una location ideale per l’organizzazione di eventi come “Rosso in miniera”, fondamentali per la valorizzazione delle risorse e delle tradizioni locali e la promozione turistica del territorio comunale di Narcao. Questi risultati ci inducono a ritenere che la strada intrapresa sia quella giusta.»

La Giunta regionale ha approvato, su proposta dell’assessora della Difesa dell’Ambiente Rosanna Laconi, il completamento degli interventi previsti dal Piano di disinquinamento per il risanamento del Sulcis Iglesiente nel comune di Gonnesa, destinando 1.859.244 euro a interventi di carattere igienico-sanitario lungo il litorale e nelle aree residenziali interessate.

Il provvedimento consente di dare piena attuazione alla riprogrammazione delle risorse già approvata nel 2023 e di utilizzare fondi regionali reiscritti a bilancio per chiudere un intervento atteso da anni, mirato a superare criticità strutturali legate all’assenza di reti idriche e di sistemi di trattamento dei reflui civili in alcune aree del territorio comunale.

«Il risanamento ambientale del Sulcis non è uno slogan, ma un lavoro paziente e concreto, fatto di interventi mirati che migliorano la qualità della vita delle personeafferma l’assessora Rosanna Laconi -. A Gonnesa completiamo un percorso già avviato, dando risposte a bisogni reali e non più rinviabili.»

Gli interventi riguardano in particolare le aree di Plagemesu, del Borgo Rurale e di Sa Punta e S’Arena, accomunate da condizioni di forte fragilità sotto il profilo igienico-sanitario e ambientale. Le risorse saranno utilizzate per completare opere finalizzate alla bonifica delle aree e alla tutela della salute pubblica, in coerenza con gli obiettivi del Piano di disinquinamento del Sulcis Iglesiente. Il finanziamento è articolato su base pluriennale: circa 859mila euro nel 2026 e 1 milione di euro nel 2027, attraverso la creazione del fondo pluriennale vincolato, così da garantire continuità finanziaria e certezza nella realizzazione delle opere.

«Parliamo di interventi che incidono direttamente sull’abitare, sull’ambiente costiero e sull’immagine complessiva di un territorio che ha già pagato un prezzo altissimo in termini ambientalisottolinea l’assessora dell’Ambiente -. La Regione c’è, accompagna i Comuni e si assume fino in fondo la responsabilità di portare a termine gli impegni presi.»

 

Si è spento all’età di 70 anni, Pier Giuseppe Massa (noto Piero) sindaco del comune di Fluminimaggiore. Dipendente della Asl Sulcis Iglesiente dal 1985, era andato in pensione alcuni anni fa. La sua prematura scomparsa lascia un grande vuoto nella famiglia e tra quanti, colleghi di lavoro e sindaci, che ne hanno sempre apprezzato la sensibilità verso i meno fortunati in un territorio da tempo in grande difficoltà.

Fluminimaggiore darà l’estremo saluto ìl suo ex sindaco martedì 16 dicembre 2025.

 

A Natale Portoscuso si trasforma in un paese da scoprire, dove arte, tradizione e riflessione si intrecciano in un suggestivo percorso di presepi che anima il centro storico e i suoi luoghi più simbolici. Diversi i presepi allestimenti, tutti visitabili, raccontano il Natale attraverso linguaggi diversi, capaci di emozionare residenti e visitatori.

I presepi, realizzati in stile Sardo e Napoletano, sono frutto dell’impegno e della passione dell’associazione “Sa Fabbrica” che ha saputo valorizzare il patrimonio culturale e umano del paese. Tra i più suggestivi spicca il presepe scolpito nella pietra sulla fontana di Su Pranu, un’opera di grande impatto scenografico firmata dall’indimenticabile artista Gianni Salidu, capace di fondere sacralità e materia in un dialogo senza tempo, messa a disposizione dalla moglie Pinella Bullegas.

Particolarmente significativo anche il presepe allestito nella chiesa dei tonnarotti, dedicata a Sant’Antonio di Padova, realizzato dalla Parrocchia e dall’associazione Sa Fabbrica di Portoscuso. Quest’ultima che ha curato diversi allestimenti lungo il percorso, contribuendo in modo determinante.

Il gruppo folk Sa Turri di Portoscuso, nella sua nuova sede affacciata sulla piazza, ha scelto di rendere omaggio alla tradizione con un presepe dal sapore autentico, capace di richiamare atmosfere antiche e identità popolari.

Forte il messaggio sociale del presepe solidale, realizzato dal gruppo culturale Vergine d’Itria nella sacrestia adiacente la chiesa di Sant’Antonio: un allestimento che colloca la Natività nel cuore delle problematiche del nostro tempo, invitando alla riflessione e alla solidarietà.

Chiude il percorso il presepe allestito nella chiesa Madre di Portoscuso dedicata alla Vergine d’Itria, forse il più intenso dal punto di vista emotivo: una rappresentazione che richiama le distruzioni che le guerre causano, dove la Natività è incastonata tra le macerie, simbolo di speranza che resiste anche nei contesti più drammatici.

Portoscuso, con questo itinerario di presepi, si conferma così meta ideale per vivere un Natale autentico, capace di unire bellezza, tradizione e messaggi universali. Un invito aperto a chi desidera scoprire un borgo che, a Natale, sa parlare al cuore.

A Portoscuso i presepi sono aperti tutti i giorni feriali e festività dalle ore 17,00 alle ore 20,00, oppure previo appuntamento.

L’Iglesias supera il Lanusei 2 a 1 con una splendida doppietta di Nicolas Capellino e balza al secondo posto in classifica a un solo punto dalla capolista Ilvamaddalena, insieme al Tempio, bloccato sul pari sul campo del Sant’Elena.

La squadra di Giampaolo Murru è scesa in campo priva di Fabricio Alvarenga e Fabrizio Frau, in panchina perché in non perfette condizioni fisiche, e ha giocato una partita convincente fin dalle battute iniziali. Passata in vantaggio in avvio di ripresa con Nicolas Capellino, è stata raggiunta su calcio di rigore trasformato da Menezes Trindade Igor Caetano ed è tornato definitivamente avanti con un autentico capolavoro di Nicolas Capellino, nuovo capocannoniere insieme a Caio De Cenco dell’Ilvamaddalena, con 8 reti.

Il primo tempo non è stato brillante, le due squadre hanno faticato nella costruzione di azioni manovrate, penalizzate dalle precarie condizioni del manto erboso del Monteponi, cercando di scavalcare la zona centrale del campo con lanci lunghi con i quali non hanno impensierito i due portieri. L’Iglesias, comunque, ha avuto una grande opportunità per portarsi in vantaggio con Joel Salvi Costa che approfittando di un rimpallo favorevole, s’è trovato nella condizione di calciare a rete dal limite dell’area ma anziché piazzare il pallone di precisione, ha preferito la potenza, trovando il corpo di un difensore a negargli la gioia dell’ottavo goal stagionale.

La svolta della partita è arrivata subito in avvio di ripresa. Il capitano rossoblù Edoardo Piras ha servizio un pallone a Nicolas Capellino sulla fascia sinistra, l’attaccante argentino in splendide condizioni di forma ha resistito al ritorno di due difensori e, una volta entrato in area ha battuto il portiere ogliastrino Alan Dyguda con un diagonale imparabile.

La reazione del Lanusei è stata immediata. Prima Nicola Mereu ha costretto Riccardo Daga ad una deviazione in angolo con un preciso colpo di testa, poi il direttore di gara ha assegnato un calcio di rigore alla squadra di Alberto Piras (in tribuna perché squalificato) per un fallo in area su Yanagu Gabriel Kazu Rossato. Sul dischetto s’è portato Menezes Trindade Igor Caetano che non ha lasciato scampo a Riccardo Daga: 1 a 1 al 57′.

Il ritrovato pareggio ha dato coraggio al Lanusei che ha impensierito la difesa rossoblù prima con Menezes Trindade Igor Caetano, poi con Nicola Mereu. La partita è andata avanti sul filo dell’equilibrio ma ci ha pensato ancora Nicolas Capellino a romperlo, con una giocata meravigliosa, al 79′. Ricevuto il pallone da un colpo di testa di Joel Salvi Costa sulla fascia destra, il bomber argentino ha puntato l’area di rigore resistendo alla carica di Caeiro Pedro Gomes e, appena oltrepassato la linea bianca dei 16 metri, ha scagliato un bolide in diagonale con il suo sinistro magico, battendo imparabilmente Alan Dyguda per la seconda volta: 2 a 1!

Gli ultimi 11′ regolamentari e i 5′ di recupero sono diventati un’autentica battaglia, con il Lanusei riversato nella metà campo rossoblù alla ricerca del nuovo pareggio. Riccardo Daga ha detto ancora di no a Nicola Mereu all’82’ e subito dopo è stato il giovane difensore francese Romain Leroux-Batte, appena entrato al posto di Antony Cancilieri, a sottrarre con perfetto tempismo il pallone dalla disponibilità di Enrico Loi, pronto a calciare a rete da pochi passi a botta sicura. Al triplice fischio finale festa grande in casa rossoblù per la terza vittoria consecutiva e il secondo posto in classifica.

Il Lanusei, sceso in campo in formazione rimaneggiata per squalifiche e infortuni, ha lasciato il Monteponi con tanto amaro in bocca ma anche con la consapevolezza che, a ranghi completi, potrà dire la sua nella lotta al vertice.

Iglesias: Riccardo Daga I, Crivellaro, Arzu, Di Stefano, Fidanza, Abbruzzi, Alberto Piras, Edoardo Piras, Cancilieri (81′ Leroux-Batte), Salvi Costa, Capellino. A disposizione: Slavica, Frau, Pintus, Corrias, Riccardo Daga II, Alvarenga. Allenatore Giampaolo Murru.

Lanusei: Dyguda, Kouadio (78′ Serra), Mameli, Gomes, Troyes, Silva Pereira, Caredda, Rossato, Usai (54′ Loi), Menezes, Mereu. A disposozione: Doneddu, Arras, Manca, Marchetta, Paderi, Pisu, Usai. Allenatore Alberto Piras (squalificato), in panchina Enrico Maria Cuccu.

Arbitro: Ademir Hrlovic di Venezia.

Assistenti di linea: Giacomo Sanna di Cagliari e Giuseppe Puddu di Oristano.

Marcatori: 47′ e 79′ Capellino (I), 57′ Menezes Trindade (L) su calcio di rigore.

Ammoniti: Menezes Trindade (L), Loi (L), Cuccu (allenatore Lanusei).

Spettatori: 250.

Giampaolo Cirronis

Dieci anni non sono soltanto un traguardo: sono un archivio di sguardi, relazioni, progetti e idee che hanno attraversato un territorio. Per celebrare il primo decennio della Fabbrica del Cinema, il CSC Carbonia della Società Umanitaria propone una due giorni di film e incontri aperti al pubblico, un’occasione per ritrovarsi, confrontarsi e ripercorrere le tappe di un cammino fatto di film, laboratori, formazione e comunità. Uno sguardo a quanto realizzato, ma soprattutto un modo per scrutare orizzonti futuri, seguendo i principi cardine della Società Umanitaria: fare per capire, preservare la memoria per farne materia viva, capace di comunicare e tramandarsi sotto nuove forme.

Mercoledì 17 e giovedì 18 dicembre la sala “Fabio Masala” accoglierà registe e registi che con il loro lavoro hanno saputo interpretare questi principi e i cui incontri saranno introdotti e moderati dal direttore artistico del Carbonia Film Festival Francesco Giai Via, che ha curato insieme allo staff della Fabbrica del Cinema la selezione dei film e degli ospiti. In cartellone Sara Fgaier, Gianluca De Serio e Daniele Gaglianone, uno dei più autorevoli documentaristi italiani che da anni ha incrociato il suo percorso con quello della Fabbrica del Cinema. Saranno loro, insieme a partner, istituzioni, compagni di viaggio e addetti ai lavori, a offrire nuovi spunti di riflessione su memoria, territorio, comunità, linguaggi e possibilità future. Un momento di festa e di condivisione, un bilancio collettivo orientato al domani, un modo per restituire al pubblico il senso di una crescita comune.

Si comincia mercoledì 17 dicembre, alle 18.00, quando la sala “Fabio Masala” accoglierà la regista Sara Fgaier e il suo Sulla terra leggeri (Italia 2024, 95’), un film delicato e perturbante che segue il professor Gian nel tentativo di ricomporre la propria memoria ferita dall’amnesia. Attraverso la ricerca di una donna del passato, Leila, e dei frammenti di un amore rimasto sospeso, il protagonista intraprende un viaggio che lo riporta alla radice delle proprie ferite e, allo stesso tempo, della propria capacità di rinascere. Immagini confuse affiorano nella sua mente: il legame con la figlia, il lutto che riemerge come una musica lontana. Tutto concorre a trasformare questa indagine intima in una meditazione sulla perdita, sul ritrovamento e sulla possibilità di tornare a se stessi.

La serata prosegue con Gianluca De Serio, che accompagnerà il pubblico nella visione di Canone effimero (Italia 2025, 120’), realizzato insieme al fratello Massimiliano. Il film è un viaggio nell’Italia invisibile: i protagonisti di questa immersione sono singole persone o piccole comunità remote che lottano contro l’estinzione dei propri orizzonti simbolici, nei gesti di costruttori solitari di antichi strumenti o nelle voci di cantori di canti polivocali del passato. Un’opera che mette in luce le tradizioni polifoniche di varie regioni italiane, sfidando la marginalizzazione di queste culture e ricentrandole attraverso un approccio visivo ispirato alle icone bizantine e all’arte medievale. Il risultato è un diario collettivo, un codice fragile da completare.

La giornata di giovedì 18 dicembre si apre al mattino con la tavola rotonda Film a-temporali e geografia della memoria: il decennale della Fabbrica del Cinema. A partire dalle 10.00, un’occasione per ragionare sul tempo sospeso della memoria, quello spazio che – come ricordava Lewis Carroll – sarebbe molto povero se potesse “lavorare solo all’indietro”. Nel corso di questi anni, quello spazio è stato attraversato da registi e registe, operatori culturali, studenti e studentesse, associazioni, istituzioni e partner che hanno contribuito a rendere la Fabbrica del Cinema un presidio di idee e progettualità. Sarà questa l’occasione per un bilancio che parlerà di futuro, nel tentativo di immaginare le nuove responsabilità e le direzioni possibili di un lavoro che continua a intrecciarsi con il territorio.

La tavola rotonda sarà animata dalle figure che negli anni hanno direttamente lavorato con la Fabbrica del Cinema. Tra queste Francesco Giai Via, Maria Pina Usai, dell’associazione U-Boot Lab che negli ultimi tre anni ha curato il progetto di residenza artistica Giudicesse 2030, il presidente del CIC Arci Iglesias Mario Tuscano che organizza e promuove la rassegna Giornate del Cinema del Mediterraneo. In programma anche l’intervento dell’esperta in processi partecipativi Francesca Cinus, che nella seconda parte della tavola rotonda proverà ad aprire una finestra sul futuro. Ad accompagnarla la graphic recorder Ilaria Fresa, che tradurrà in tempo reale gli interventi dandone un riassunto visivo.

Le celebrazioni si chiudono la sera, alle 21, con l’attesa proiezione di Cumpartia (Italia 2025, 70’), l’ultimo film di Daniele Gaglianone nato proprio all’interno della terza edizione del programma di formazione Carbonia Cinema Giovani – Filming Lab, organizzato dal CSC Carbonia e finanziato dalla Regione attraverso i fondi previsti per lo sviluppo dell’attività cineportuale nel Sulcis Iglesiente. Il film, premiato lo scorso novembre a Firenze durante il Festival dei Popoli, è considerato l’autobiografia di un territorio, e sarà proiettato per la prima volta in Sardegna.

Cumpartia è la storia di un ritorno, quello di Ivan, che dopo tre anni in Francia, dove ha lavorato come viticoltore, sceglie il Sulcis per fare il vino insieme ai suoi genitori, nella loro piccola azienda. Il film si articola come il racconto della vita quotidiana di una famiglia di viticoltori, ma il ritorno a casa di Ivan è anche e soprattutto un viaggio interiore, sospeso e rarefatto dove le persone e le cose lasciate nel passato – e ritrovate nel presente – si incontrano nella dimensione emotiva e solitaria del protagonista. Una riflessione sul rapporto con le proprie radici, sul rapporto fra generazioni, sul cosa significa essere figli e su come si vedono i padri e le madri tra malinconie del passato e l’energia necessaria ad affrontare il presente.

«Sento che Cumpartia rappresenta un momento di transizione dentro il mio percorso cinematografico – spiega il regista Daniele Gaglianone -. Forse perché è un film che racconta un passaggio di vita importante per il protagonista che si trova in bilico fra le intenzioni ancora vive del passato e l’energia di nuove prospettive. È un film minimale che tratta di cose primarie ed essenziali: confrontarsi con le proprie radici. Chiedersi che cos’è la terra e quale senso si nasconde dietro ad un albero che cresce. Un film sulla solitudine sulla malinconia e sulla gioia necessaria della condivisione nato proprio dall’incontro inaspettato con un gruppo di amici vecchi e nuovi, che mi ha fatto sentire almeno per una volta ancora la bellezza e il privilegio di raccontare una storia».

Con la proiezione di questo film, metafora di un territorio laterale ma capace di valorizzare le sue eccellenze, le sue sacche di resistenza, e di produrre bellezza, si chiude la festa della Fabbrica del Cinema. Uno spazio pensato per custodire immagini, accogliere storie, dare spazio alla memoria e al futuro. Un luogo che ha saputo crescere insieme alla città, trasformandosi in un punto di riferimento culturale per Carbonia e il territorio.

«Se volgiamo lo sguardo a ciò che accadeva dieci anni fa, possiamo dichiararci soddisfatti del lavoro svolto e sempre più desiderosi di svilupparlo in un contesto che è mutato favorevolmente anche grazie al lavoro che La Fabbrica del Cinema è riuscita a realizzare, interpretando al meglio delle sue possibilità gli obbiettivi che si era data, ovvero l’essere facilitatore di processi e catalizzatore di energie e proposte – dice Paolo Serra, direttore regionale dei CSC della Società Umanitaria in Sardegna . Se fare formazione, conservazione e promozione della cultura cinematografica e audiovisiva (ma anche promotore della memoria storica isolana e produttore di nuova memoria audiovisiva) erano le direttrici su cui impostare le principali azioni, oggi possiamo affermare che queste linee di sviluppo non hanno mai viaggiato parallelamente ma si sono intrecciate e meticciate, producendo qualcosa di nuovo e bello per il territorio. Dopo due lustri trascorsi da quel 19 dicembre 2015, possiamo dire che il Sud Ovest sardo dispone di un centro di sviluppo che collabora stabilmente con una miriade di soggetti preposti allo sviluppo educativo, produttivo e culturale: l’Università, essendo parte della rete di partenariato dei nuovi master sul cinema che sono stati avviati a Carbonia,  così come con la Fondazione Sardegna Film Commission, i tanti Enti presenti, sia pubblici che privati, senza dimenticare l’incessante opera di sostegno all’associazionismo. Il decennio trascorso, grazie all’imprescindibile supporto della Regione Autonoma della Sardegna per tramite dell’Assessorato ai Beni Culturali, ha così contribuito a consolidare un modello di pratiche e di reti orientate all’innovazione e allo sviluppo futuro.»

«Stilando un bilancio di questi dieci anni e guardando intorno a noi ritroviamo uno spazio vivo e capace di catalizzare, ogni anno di più, l’attenzione del mondo del cinema e della cultura – aggiunge Moreno Pilloni, direttore del CSC Carbonia della Società  Umanitaria -. Una realtà che dialoga e si mette al servizio delle agenzie educative, dalle scuole di ogni ordine e grado all’Università, così come delle pubbliche amministrazioni del territorio, interpretando al meglio e con sempre maggiori strumenti, quel ruolo di “Centro Servizi” che la Regione Sardegna ci ha affidato. Grazie al progetto della Fabbrica del Cinema il nostro Centro è riuscito ad ampliare il proprio sguardo diventando un vero e proprio luogo di produzione e formazione che cresce insieme al territorio.»

Il Centro Funzionale Decentrato di Protezione Civile – Settore Meteo, in data odierna, ha diffuso un nuovo avviso di condizioni meteo avverse, valido sino alle 12.00 di martedì 16.12.2025.

Tra la serata di oggi e la prima parte della giornata di domani 16 dicembre, sui settori orientali e meridionali della Sardegna si prevedono precipitazioni diffuse, anche a carattere di rovescio o temporale isolato di intensità fino a moderata, con cumulati complessivi elevati o localmente molto elevati. Sui restanti settori, invece, si prevedono precipitazioni sparse con cumulati localmente moderati. I fenomeni dal settore meridionale e sud orientale, si estenderanno al resto della Sardegna.

 

La Regione investe sulla valorizzazione del patrimonio culturale identitario rappresentato dalle Domus De Janas. La Giunta regionale, su proposta della assessora alla Cultura Ilaria Portas, infatti, ha approvato la ripartizione delle risorse pari a 15 milioni di euro di risorse FSC destinate alla Linea di azione “Arte e Architettura della Sardegna Preistorica. Le Domus De Janas. Interventi per candidatura UNESCO”, finanziata dal Fondo Sviluppo e Coesione 2021–2027 nell’ambito dell’Accordo per lo sviluppo e la coesione tra il Governo e la Regione Sardegna.

Inoltre, per finanziare interamente tutti i Comuni interessati dal percorso di riconoscimento, sono state stanziate ulteriori risorse regionali per 1milione 100 mila euro.

Le risorse saranno assegnate a tutti i 24 Comuni e i 28 siti inseriti nel sito tematico, individuati a seguito di un percorso condiviso con gli enti locali, le Soprintendenze competenti, il Ministero della Cultura e l’Ufficio UNESCO. L’intervento rientra nell’Area tematica Cultura – Patrimonio e paesaggio ed è finalizzato alla tutela, conservazione, messa in sicurezza, accessibilità e valorizzazione delle Domus De Janas, straordinario patrimonio archeologico che testimonia la storia più antica dell’isola.

«È stato un anno davvero fortunato e intenso per le domus de janas – spiega l’assessora Ilaria Portas il riconoscimento di Parigi (del sito seriale che comprende ben 18 monumenti) arriva dopo la prestigiosa presentazione delle domus all’Esposizione Universale di Osaka, dove abbiamo potuto raccontare al mondo la nostra storia più antica. Le domus de janas sono una testimonianza di valore inestimabile della Sardegna preistorica e devono essere valorizzate al massimo perché diventino un attrattore socioeconomico per l’intera isola. Con questo obiettivo il nostro Assessorato ha introdotto questo finanziamento che permetterà ai Comuni di realizzare interventi per garantire la messa in sicurezza, l’accessibilità e la piena fruibilità dei siti riconosciuti dall’UNESCO. Il potenziale di questi beni è enorme e noi intendiamo tramandarli nelle migliori condizioni in modo che anche in futuro continuino a raccontare la nostra storia alle nuove generazioni. Voglio sottolineare che questo risultato è stato ottenuto grazie al lavoro di tantissime persone, ma mi preme ringraziare in maniera particolare l’archeologa Giuseppa Tanda, la vera anima di questo progetto, che ha dedicato tantissimi anni di studio alla protostoria e ha creduto fortemente in questa candidatura. Senza di lei tutto questo oggi probabilmente non sarebbe realtà. La vera missione del mio assessorato è quella di creare le condizioni perché i beni culturali siano realmente fruibili dal pubblico. Il riconoscimento Unesco ha ufficialmente ricompreso solo 18 siti tra i 28 candidati, ma la Regione Sardegna e il CESIM intendono sostenere tutti i siti e tutti i Comuni che hanno partecipato a questo percorso virtuoso di sinergia e collaborazione iniziato nel 2017. Il nostro prossimo traguardoconclude Ilaria Portas è la verifica Unesco del 31 dicembre 2026.»